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O PLAS passi d’autore LUMBRIA NEL MONDO IL MONDO DELLUMBRIA ANNO I NUMERO I EURO 2,50 View oint P Luglio Agosto 2010

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magazine mensile di global services arte cultura eventi musica sport spettacoli dedicato all'Umbria e alle sue eccellenze

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Oplas passi d’autore

l’umbria nel mondo il mondo dell’umbria anno i numero i euro 2,50View ointP

Luglio Agosto 2010

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NANImodaF A S H I O N S T O R E

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La foto di copertinaè tratta da una rappresentazionedi Oplas:Opicina per l’arte e lo spettacolo

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Oplas balzi d’autore

Da Hanoi a Bangkock

l’Umbria danza nel mondo

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17Uj dieci notti tra le stelle

Musica, danza e capoeira

per un festival mondiale

www.viewpointumbria.it

Scatti a SudEst con McCurry

A Palazzo dei Priori di Perugia

la più ampia mostra del Reporter

Stregati dal TezioViaggio nel verdedei suoi sentieri incantati

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Capoeira colpi cariocaCon Fiorella Mannoiasul palco di Umbria Jazz

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Sfida ai fornelli Il maiale è in fornodue scuole a confronto

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La bellezza che salvaDe Poi chiude la rassegnaal centro Mandarini

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Direttore responsabileMassimo Pistolesi

Staff di RedazioneFrancesco Fini, Ramona Premoto, Alfiero Bigaroni

Progetto Grafico a cura diFat Chicken s.n.c.

In questo numero hanno collaborato:Annamaria La Penna, Anna Maria Inches. Luca Pisauri e Nonna Tina (per la rubrica di cucina), Carlo Fini (per le foto)

Concessionaria pubblicitariaFat Chicken s.n.c.Silvia La Penna 329.6196611

Contabilità e diffusioneSilvia La Penna [email protected]@fatchicken.it

Servizio abbonamentiAbbonamento annuale (10 uscite) Euro 20,00Intestato a: Fat Chicken s.n.c. Iban. IT79S 01030 03008 000000 257931

Stampa a cura diTipografia ponTefelcino S.r.l. www.tipografiapontefelcino.it

View P ointE’ un’ edizione

Fat Chicken s.n.c. di La Penna Silvia e Inches Anna Maria

Str. Colomba Pecorari, 3906134 - Bosco - Perugia

P. iva 03143490542 Tel. 3296196611 www.fatchicken.it

39Chiare impetuose acque umbre

Tutti gli scenari

dello sport estivo

Le rose di Antonella

Quando la passione

diventa professione

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33A scuola di risparmio energetico

A Terni si parla di Bioedilizia

e energia rinnovabile

Periodico mensileIscriz. Trib. di Perugia n° 36 26/05/2010Direttore editorialeSilvia La Penna

www.viewpointumbria.it

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Cal Pep a Barcellona, quella che in Italia chiameremmo una trattoria. Accanto al mio tavolo una coppia di americani della Virginia. Quando dico loro che vengo dall’Umbria iniziano a sciorinare una serie di informazioni dettagliate su località, eventi, vini. Stessa cosa era capitata qualche anno prima al museo d’Orsay a Parigi

dove un visitatore francese, tra un Renoir e un Van Gogh, mi parlava di opere d’arte viste nei suoi viaggi in terra umbra.L’Umbria c’è. Ed è un Umbria che sa uscire dai propri confini, che sa far arrivare la propria voce nel resto d’Italia e del mondo. Un Umbria che si fa conoscere per il proprio territorio, per il vino, per i prodotti della terra ma anche, sempre più, per le produzione hi tech, per gli eventi internazionali, per la moda, per l’arte, per l’università, per la scienza, solo per citare alcuni settori. E’ quell’Umbria così detta delle “eccellenze”. Ma dove ad essere eccellenti sono proprio gli umbri che pur non dimenticando le tradizioni sanno stare al passo coi tempi. Sanno rimboccarsi le maniche e superare le difficoltà. Sanno da un lato utilizzare e sfruttare al meglio le potenzialità che il territorio offre e dall’altro superarne i limiti. Un’Umbria che lavora e che non si dispera, parafrasando una canzone di Francesco De Gregori, uno che, guarda caso, ha scelto proprio l’Umbria non solo per passare il tempo libero, come molti artisti internazionali, ma anche per produrre olio di qualità. Oramai l’Umbria, nell’immagine che si percepisce dal resto del mondo, non è più solamente il cuore verde d’Italia. Non è più una terra di passaggio, un sottoprodottto turistico delle regioni confinati, un luogo dove ci si ferma andando da Roma a Firenze. Oggi è una terra che ha ritrovato una propria dignità e dimensione. Con un carattere forte che, paradossalmente, viene colto più al di fuori dei confini regionali che non all’interno, per quella difficoltà, a volte quel pudore, che la regione ha di comunicare sé a se stessa.E’ in questo panorama che nasce la rivista, mensile, che state leggendo. ViewPoint. Punto di vista, o meglio di osservazione. Un punto privilegiato dal quale si possono cogliere quegli aspetti che fanno dell’Umbria una regione straordinaria pur nella sua normalità. Ma anche il punto di vista, il modo di vedere le cose da parte di chi è riuscito a realizzarsi nel proprio campo, nella propria vita. L’obiettivo, ammesso che una rivista debba averne uno, è proprio quello di comunicare l’Umbria all’Umbria. Ci sono aspetti di questa regione che a volte ci passano davanti agli occhi e non riusciamo a cogliere. E’ anche e soprattutto su questi dettagli che accenderemo, garbatamente e rispettosamente, i riflettori. Di numero in numero vorremmo alzare il sipario (sia perdonata l’apparente presunzione) su questa regione e dire ai lettori: “Signore e signori, questa è l’Umbria, questi sono gli umbri, questi siete voi”.Buona lettura

Punti di vista e punto d’osservazione

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Passione, competenza e la voglia di dimostrareche l’ Umbria ha risorse infinite.

Massimo Pistolesidi

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“Io crederei solo ad un dio che sapesse danzare. E quando vidi il mio diavolo, lo trovai serio, esatto, profondo e solenne. Era lo spirito della gravità, per lui precipitano

tutte le cose” (Nietzsche)Artisti fino ai limiti del possibile. Angeli e demoni risorgono sui trampoli con testi urlati a gran voce, passi di danza spinti oltre l’inaccessibile, intense performance di ballo e pittura dal vivo: benvenuti nel mondo di Oplas. L’Opificio per le Arti dello Spettacolo nasce diciassette anni fa in Umbria con l’intento di promuovere l’arte coreutica e l’interdisciplinarità nella regione. Capitanata dai direttori artistici Luca Bruni e Mario Ferrari, la compagnia di Umbertide anno dopo anno si è addentrata nei meandri della contaminazione artistica, associando nuove tecniche teatrali e forme espressive alla danza contemporanea. E così ecco la genesi di spettacoli di danza-teatro e le coreografie sui trampoli. Poi a cascata il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, le

partecipazioni a prestigiose rassegne in ben 12 paesi dell’Unione Europea, in Europa dell’Est, dal vicino fino all’estremo Oriente, negli Stati Uniti e nei Caraibi. Fino a coronare il tutto con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Napolitano in occasione del recente viaggio della compagnia nel Sud Est Asiatico. Gli artisti si sono esibiti su invito del Ministero della Cultura della Repubblica Sociale del Vietnam aprendo ufficialmente la partecipazione italiana ai festeggiamenti per il millenario dalla fondazione della città di Hanoi: “Un regalo meraviglioso – spiega Luca Bruni -. Una onorificenza che corona anni di impegno artistico e culturale svolto sia in Italia che all’estero. Sempre nello stesso periodo la compagnia si è esibita anche a Bangkok per il Festival Internazionale della Danza partecipando così alla creazione dello spettacolo “Dharma-da” dedicato ai

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Sempre spettacolari e suggestivi gli allestimenti

delle rappresentazionisono un punto di forza

Siamo statiprotagonisti di battaglie

nel nome della cultura

Da Hanoi a Bangkockl’ Umbria danza nel mondo

Ramona Premotodi

La compagnia Oplas tra tour internazionali e formazione professionale

Nuove forme espressive:

danza-teatroe coreografie sui trampoli

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Da quindicianni in puntadi trampoli

“Inventori di una nuova tecnica di danza, ai limiti del possibile”: così la compagnia OPLAS è

stata definita dalla critica specializzata per avere creato ed affinato negli anni la danza sui trampoli. Siamo nel lontano 1995 quando alla compagnia si unisce un giovane artista proveniente da Roma (anche se con radici umbre), Mario Ferrari: il suo temperamento estroverso con l’innata tendenza alla ricerca, alla sperimentazione, alla contaminazione fra le arti, suggerì l’introduzione dei trampoli nel lavoro della compagnia. Insieme al coreografo Luca Bruni, la tecnica della danza classica fu applicata pedissequamente allo studio dei movimenti sui trampoli, e successivamente fu introdotta la danza contemporanea, il contact, tutto rigorosamente ad un minimo di un metro dal suolo! Il primo spettacolo in cui i trampoli comparvero in scena fu “L’Eletto”, l’esperimento destò subito enorme stupore e valse alla compagnia un grande successo di pubblico. Ma il trionfo arrivò con lo spettacolo successivo, “C’era una volta un lago dei cigni” ( Lione, 1997 ), eseguito in tutta Europa, a Cuba, negli Stauti Uniti e nel Sud Est Asiatico. Questo spettacolo non è stato mai messo da parte e

Insieme al coreografo Luca Bruni,la tecnica della danza classica fu applicata pedissequamente allo studio dei movimenti sui trampoli

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60 anni di matrimonio dei reali della Thailandia. Per l’occasione Luca Bruni ha realizzato una pièce coreografica ispirata agli insegnamenti del buddismo nella quale sono intervenuti due dei più noti danzatori tradizionali “khon”, K. Chulachart Aranyanak e Patarakit Poompipat, affiancati dalla thailandese May Yimsai e dal primo ballerino dell’Oplas Mario Ferrari. Giorni non molto tranquilli quelli trascorsi dalla compagnia a Bangkok: “Abbiamo vissuto in pieno il momento dei grandi scontri in città. Provavamo in un teatro posto accanto all’hotel dove le camice rosse hanno inscenato la protesta, l’edificio è stato centrato da numerosi colpi di arma da fuoco e c’è stata una forte esplosione. La tensione si percepiva

dappertutto”. Ma che significa, oggi, essere promotori di arte e cultura in Italia e soprattutto in Umbria? “Non è cosa semplice – spiega il direttore artistico Bruni - la danza non è considerata dai molti come un’arte vera e propria, cosa che induce a mantenere questa importante realtà creativa ai margini delle attività istituzionali. Tutto questo malgrado gli sforzi fatti dagli operatori del settore e dalle ultime amministrazioni regionali che si sono dimostrate attente e sensibili. Ed è un grande peccato. L’Oplas da anni è protagonista di un percorso di creazione artistica che ha educato generazioni di giovani ballerini avvicinandoli al mondo professionale (alcuni dei quali sono ora ospiti di altre importanti compagnie di danza nel mondo ). E’ stata protagonista di grandi battaglie in

nome del progresso e della promozione della cultura della danza, e lo ha fatto producendo spettacoli di grande successo, alcuni dei quali hanno persino ricevuto diversi premi internazionali dalla critica e dal pubblico. Ma tutto questo non basta se non lasciamo che la danza e la contaminazione artistica diventino un punto di forza nel nostro paese e nalla nostra regione”. Crisi economica mondiale, politiche nazionali che prevedono tagli al Fus. Come si preannuncia il futuro? “Non facile, ma l’Oplas mantiene il suo caratteristico spirito positivo. Nulla riuscirà ad interrompere quel vorticoso impulso

creativo tipico delle menti inquiete ed avide di sapere, di conoscere e di sperimentare che ci caratterizza. Nulla potrà fermare l’arte che avanza, poiché è insita nell’uomo fin dalla notte dei tempi. La ricompensa di tanto cercare, creare e sperimentare è una sola: la consapevolezza di poter comunicare con il pubblico qualunque sia la lingua parlata o il colore della pelle, di riuscire a commuoverlo con il solo utilizzo dell’espressione del corpo che danza. Da settembre scorso la compagnia ha riaperto i battenti della scuola di danza creata nel lontano 2000, questo con l’intento di trasmettere ai giovani quel grande bagaglio di esperienze raccolto nel corso di questi anni danzando nei teatri e nelle piazze di tutto il mondo”. ●

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dopo ben 13 anni è tutt’ora eseguito regolarmente dalla compagnia. Tale è stato il successo che fu poi ripreso nel repertorio del balletto del Teatro Massimo di Palermo (allora diretto da Micha Van Hoecke). A Cuba, ospite del Festival Internazionale di Teatro de l’Havana, la critica del mitico “Gramma” scrisse addirittura che la performance aveva cambiato il modo di vedere uno spettacolo di danza. I trampoli protagonisti di numerose creazioni: (“Chiara e Francesco”, 1998; “Mille e non più mille”, 2000; “Carmen”, 2000; “La Piccola Fiammiferaia”, 2001; “Fatidicus”, 2001; “Julieta e Romeo”, 2004; “Apple”, 2006; “Touch”, 2009 ), ognuna di queste messa in scena ripetutamente ai quattro angoli del mondo. In virtù della fiorente attività di produzione e distribuzione di spettacoli nel mondo intero, la compagnia Oplas è stata definita “ambasciatrice della cultura italiana nel mondo” e questo indubbiamente grazie anche alla danza sui trampoli, disciplina unica ed originale che non ha eguali in tutta Italia. La tecnica è stata esposta da Mario Ferrari in vari stage e laboratori in Spagna, Italia e Thailandia: da anni è regolarmente insegnata ad Umbertide presso la Scuola di danza della compagnia.

Riaperta la scuola di danza per trasmettere esperienze ai giovani ballerini

La forza del gruppo, la consapevolezza di poter comunicare con il pubblico

qualunque sia la lingua parlata

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Nata per tutelare il territorio, l’associazione Monti del Tezio organizza numerose iniziative

Tanti i percorsida scoprire ancheper gli amanti della mountain bike

Un altro giorno è finito e sui monti il sole ci regala

ancora i suoi suggestivi colori da cartolina

Anna Maria Inchesdi

Stregati dal Tezio viaggio tra i suoi sentieri incantati N

ATU

RE

“Quando si dedica troppo tempo a viaggiare, si diviene,

alla fine, stranieri nel proprio paese”(Cartesio)

Si può sapere perché l’erba del vicino è sempre più verde? Chi l’ha detto che vicino casa non si trovano paesaggi da cartolina, belli come quelli per cui siamo disposti anche a prendere un aereo? Con la scusa che in certi paesi si spende meno, la moda dei viaggi all’estero ci ha fatto dimenticare le bellezze della nostra terra.Complici i colori e i profumi dei sentieri incantati del Monte Tezio, abbiamo riscoperto la bellezza della natura intorno a Perugia, passando una domenica divertente e istruttiva, insieme all’associazione “Monti del Tezio” che ha organizzato la passeggiata didattica. Non si tratta di semplici gite in famiglia. I soci sono muniti di ricetrasmittenti, funi, bastoni da passeggio, kit di pronto soccorso e riportano accuratamente su una mappa il percorso scelto per la gita. Ma chi sono questi paladini della montagna, che si adoperano per proteggerla, organizzando gite tanto belle? Ora ve lo raccontiamo.L’amore sincero e profondo per la propria terra e la volontà di custodirne i ricordi e il paesaggio, hanno spinto Lino Gambari e Luigi Gabriele, insieme a pochi altri amici, a fondare l’associazione “Monti del

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Tezio” nel 1999. La cerimonia della posa di una croce in cima a Monte Tezzino segna ufficialmente l’inizio di questa fortunata avventura. Da allora l’associazione ha fatto molta strada se si pensa che conta, attualmente, circa 300 soci e ha posto in essere diverse iniziative. Vediamo nel dettaglio di cosa si occupa. Nell’ambito della convenzione siglata nel 2000 con la Comunità Montana, durante il periodo di massima emergenza, di solito luglio e agosto, dietro indicazione della Regione, l’associazione presta un servizio volontario di avvistamento antincendio nei giorni di sabato e domenica. Durante il resto dell’anno si premura di segnalare alle autorità e agli escursionisti eventuali pericoli che minaccino l’uomo e il territorio. L’attività di vigilanza antincendio è condotta in stretta collaborazione con il Cai (Club Alpino Italiano), la Protezione Civile e il Comune di Perugia. La montagna è di tutti e l’associazione, in tal senso, ha deciso di collaborare anche con i cacciatori di cinghiali, che da alcuni anni la coadiuvano nel prezioso servizio di vigilanza. Nonostante le notevoli differenze, i due

gruppi si sono integrati perfettamente, tanto che quando i cacciatori vengono a conoscenza delle escursioni programmate dall’associazione, modificano le zone in cui operare le battute di caccia. E’ questo un segno di civiltà, intelligenza e di amore per la montagna. La convenzione prevede altresì il mantenimento

della pulizia dei sentieri; sulla sommità del Tezio sono stati realizzati i parcheggi e gli spiazzi per campeggiare. Quest’anno dal fondo di un torrente sono già stati recuperati oltre venti copertoni di camion abbandonati, una lavatrice e la carcassa arrugginita di una vecchia utilitaria. Purtroppo il Tezio non è ancora un parco, ma è sottoposto ai vincoli minimi di legge previsti per i giardini pubblici e le semplici aree verdi. In tal senso l’associazione ha chiesto alle istituzioni competenti

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Cappello ben calzato, scarpe da trekking, zaino in spalla e via, l’avventura comincia...

Castelli Chiese e romitorinei “Quadernidel Monte”

E’ stata fondata anche la collana “I Quaderni del Monte”, una

pubblicazione corredata da foto molto suggestive che illustra gli edifici storici presenti sul territorio del Tezio, come gli importanti acquedotti di Monte Pacciano che nel medioevo convogliavano l’acqua alla Fontana Maggiore. E’ stato anche il mezzo per documentare l’opera di recupero e valorizzazione, ad opera dell’associazione, delle antiche Neviere presenti sulla montagna. E’ questo un sistema ingegnoso risalente al Seicento per conservare fino all’estate la neve caduta in inverno. Fino a tutta la metà dell’Ottocento la neve conservata sul Tezio veniva venduta ai caffè di Perugia che d’estate realizzavano granite e bevande rinfrescanti per i propri clienti.

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un impegno concreto per l’elevazione di questi luoghi al rango di parco. A distanza di undici anni, le finalità dell’associazione non sono cambiate: tutelare e valorizzare il territorio dei Monti del Tezio, così ricco di castelli, chiese, romitori e siti antichi, contribuendo in tal modo alla diffusione di un maggiore senso civico per una cultura del bene comune e della solidarietà tra tutti gli uomini. E’ compito del cittadino, cosciente del proprio ruolo attivo in seno alla società, dialogare con le istituzioni per interventi mirati che migliorino la qualità della vita di tutti e ciò passa anche attraverso la tutela del territorio in cui si vive. Ora che l’associazione ha sede in tre aule spaziose dell’ex scuola media di Colle Umberto, sono state avviate delle interessanti iniziative didattiche. In collaborazione con il gruppo astrofilo “Paolo Maffei” di Perugia sono state organizzate cinque serate per introdurre i primi rudimenti di astronomia. L’adesione è stata massiccia. D’estate poi si passa dalla teoria alla pratica con le serate sotto le stelle con tende e telescopi. Si sta insieme tutta la notte in cima al Tezio a osservare le stelle dalla mezzanotte in poi, momento in cui l’inquinamento luminoso è minore. Si falcia l’erba nei punti in cui devono essere sistemati i telescopi e il giorno dell’evento viene montata una tenda-cucina, dove rifocillarsi e ricevere assistenza, perché la nottata è lunga. Si aspetta l’alba, esperienza sempre emozionante in cima ai monti e a giorno fatto si riprende la via di casa. Due serate sono state dedicate all’orientamento in montagna: degli esperti hanno illustrato come si legge una mappa e l’utilizzo generale del gps, il sistema satellitare di triangolazione che permette di fare il punto

della propria posizione in qualsiasi angolo della terra, lo stesso utilizzato per mappare i sentieri. C’è spazio anche per la proiezione di filmati, come quello di Riccardo Truffarelli, noto fotografo e documentarista perugino, intitolato “Quattro amici e una 500” che ha

riscosso molto successo. L’obiettivo insomma è aggregare le persone e fare in modo che si sentano parte di una società rispettosa di sé e dell’ambiente. Dietro espressa richiesta di alcuni genitori, è stato inaugurato un ciclo di escursioni per bambini accompagnati dalle proprie famiglie. E’ bene che fin da piccoli si impari a conoscere ed amare la natura e l’ambiente. ●

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L’associazione ha chiesto alle istituzioni l’elevazione

di questi luoghi al rango di parco

Tutti insieme di notte a osservare le stelle con il telescopio

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MENTRE LAVORANOVOI VI RILASSATE

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La reunion tra Pat Metheny e Lyle Mays è solo una delle tante meraviglie per cui vale la pena visitare Umbria Jazz, un festival che quest’anno taglia il

traguardo numero trentotto, presentando un cartellone in grado di soddisfare ogni aspettativa.

Sono anni portati benissimo da una manifestazione che ha mantenuto la propria identità pur cambiando pelle ogni volta e anche questa edizione riserva davvero tante sorprese, forte dei quasi duecento concerti previsti. E’ in momenti difficili come questo che si tasta il polso per capire se sponsor privati e istituzioni puntino ancora sul concetto di cultura e spettacolo come componente fondamentale dell’economia regionale. La risposta è nelle dieci serate davvero ricche di big e novità in cui si articola il festival, divenuto ormai un simbolo prestigioso in grado di proiettare la nostra regione nel circuito musicale e turistico mondiale. La Fondazione di partecipazione Umbria Jazz, che dallo scorso anno affianca attivamente Carlo Pagnotta, è riuscita a trovare nuovi sponsor e ha mantenuto, in parte, quelli datati come Conad,

che sostiene il bellissimo progetto Axè, impegnato nel recupero dei ragazzi delle favelas di Bahia, che nella musica e nell’arte hanno trovato una opportunità di riscatto.Il festival mantiene le sue tre anime, quella dei concerti al Santa Giuliana, spettacolari nella loro capacità di trascinare il pubblico di tutte le età, con biglietti il cui costo varia

Umbria Jazz dieci notti tra le stelle

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Musica, danza e capoeira, è un festival mondiale. La prima volta di Knopfler con tanti big e volti nuovi

Francesco Finidi

UJ 2

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Street parade: torna la spettacolare Coolbone Brass Band di New Orleans per le strade del Centro storico

All’Hotel Brufanialla Taverna e alla Bottega del vino si rinnova il binomio tra buon mangiare e musica di qualità

Venticinque anni di collaborazione con il Berklee College of Music di Boston

per le clinics, i seminari musicali estivi, che apriranno le porte ai ragazzi di Bahia

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in base alle serate e alla distanza dal palco. Al Teatro Morlacchi e all’Oratorio Santa Cecilia saranno di scena importanti interpreti italiani e stranieri del jazz più classico, alternati alle giovani promesse e alle novità del panorama artistico che ogni anno approdano ad Umbria Jazz. Infine i concerti gratuiti in Piazza IV Novembre e ai Giardini Carducci che svolgono la duplice funzione di vetrina privilegiata per gli sponsor del festival e di alfabetizzazione musicale, con uno sguardo al passato, alle edizioni degli anni Settanta, perché è da queste piazze che il festival ha mosso i primi passi. Sarà ricordata come l’edizione degli anniversari. Venticinque anni di partnership con il Berklee College of Music di Boston per le clinics, i seminari musicali estivi, tenuti quest’anno presso le

scuole elementari Fabretti, che apriranno le porte ai ragazzi di Bahia. Il direttore artistico ha sottolineato che quella con Umbria Jazz è la più antica e proficua collaborazione del Berklee College, il cui staff sarà ospitato al completo e consegnerà la sera del 15 luglio, non più alla Sala dei Notari, ma presso l’Arena Santa Giuliana, tre lauree ad

honorem a Renzo Arbore, Stefano Bollani e Horacio “El Negro” Hernandez”. Spengono rispettivamente ottanta candeline il Saxophone Colossus, Sonny Rollins, e settanta Herbie Hancock, che presenta la sua ultima fatica “The image project”. Sonny Rollins è fra i pochi talentuosi del mondo della musica ad essere stato accolto, recentemente, nell’America Academy of art and sciences. Festeggiano i quaranta anni di attività i Manhattan Transfer, gruppo vocale importante non solo nel panorama jazz. E’ da poco scomparso il grande pianista Hank Jones, dal caratteristico tocco vellutato, insignito ad Umbria Jazz della laurea ad honorem per il talento e l’impegno con cui si è dedicato alla musica nell’arco dell’intera vita. Nato a Vicksburg, Missisipi, novantuno anni fa, aveva cominciato a suonare all’età di tredici anni, subendo l’influenza stilistica di leggende del calibro di Art Tatum e Nat King Cole. Elaborò poi un suo stile personale, una miscela di swing e bebop. Un curioso aneddoto: fu il pianista che accompagnò Marilyn Monroe

nel 1962 quando cantava: “Happy birthday, Mr President” per festeggiare il compleanno di J.F.K. Il ricordo di Hank Jones rende omaggio ad uno dei più significativi compositori e pianisti che ha partecipato al festival e sottolinea l’importanza del lavoro che sta svolgendo Carlo Pagnotta, perennemente in viaggio verso l’altra sponda dell’Atlantico per individuare quei giovani artisti

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L’Oratorio di Santa Cecilia ospiterà il tributo a Django Reinhardt Chitarrista che ha fuso il jazz anni ‘30 con la cultura musicale tzigana

Chiude la rassegna il concerto al Santa Giuliana dei ragazzi del progetto Axè. Con loro sul palco testimonial d’eccezione Fiorella Mannoia insieme al duo Hamilton D. Holanda-Yamandu Costa e Giovanni Hidalgo con Horacio “El Negro” Hernandez

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emergenti che riempiranno il cartellone delle future edizioni. E’ un lavoro quanto mai prezioso e lungimirante. Altrimenti come rimpiazzare la perdita di artisti del calibro di Jones e Gianni Basso? Sotto questa luce bisogna salutare l’arrivo di giovani come Nikki Yanofsky, sedicenne promessa canadese che si è esibita in occasione dei giochi olimpici di Vancouver, l’artista californiano Julian Lage, la cui chitarra fonde jazz e blues con rivisitazioni classiche ed il duo giapponese di Hiromi Shimizu ed Emiko

Tada. Non dimentichiamo la giovanissima Melody Gardot che ci incanterà con atmosfere jazz venate di passione latina. Tra le tante novità di quest’anno il festival metterà sotto la lente di ingrandimento un’etichetta, l’indipendente ECM, che da oltre quarant’anni ci stupisce per l’eccellenza tecnica e la qualità del suono con all’attivo oltre 1200 titoli. Per celebrare la storica casa discografica

tedesca (nasce a Monaco nel 1969) sono stati organizzati sei concerti al Teatro Morlacchi. Il festival del resto, serve anche a questo. Promuovere tutti coloro che gravitano e lavorano nel mondo della musica. Da alcuni anni internet mette a dura prova il lavoro e l’impegno delle etichette. Scaricare musica gratis dal web è un comportamento diffuso alimentato dalla crisi e di difficile contrasto. Bisognerebbe educare i consumatori all’ascolto di qualità abbassando nel contempo i prezzi. Per far crescere il festival, già da alcuni anni, vengono inseriti in cartellone big come i R.E.M, Santana ed Elton John che appartengono a generi musicali di confine, iniziativa che ha prestato il fianco agli strali dei “puristi” del jazz, critici nei confronti di una manifestazione che, a loro giudizio, andava trascolorando la sua identità. Bisogna andare oltre le polemiche, recuperando il significato e l’importanza di un evento, che in tutti questi anni ha saputo costruirsi la fama di una delle maggiori manifestazioni jazz del mondo. Pazienza se per dieci giorni non si troverà facilmente un posto auto e se la città sarà animata da colori e suoni più invadenti del solito. La festa scenderà nelle piazze, fra i vicoli contagiando tutti. Ci avviamo quindi verso l’edizione numero trentotto con tanta voglia di musica e di tuffarci nell’atmosfera magica delle notti jazz. ●

Sonny Rollins12 esima presenza

per lui ad UJ

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Tutte le note di umbr ia jazz edizione 2010

VENERDÌ 09 LUGLIOore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & Snacks HILARY KOLE QUINTETore 19,00 Bottega del Vino Wine AperitifKIM PREVOST & BILL SOLLEY ore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack Bar ALLAN HARRIS QUINTETore 21,00 Main Stage Talkin’ Soul A special event: MARIO BIONDI & INCOGNITOore 21,00 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Dinner RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La TavernaJazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightHotel Brufani - Sala Raffaello HILARY KOLE QUINTETCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & Snacks MITCH WOODS ALLAN HARRIS QUINTET K.J. DENHERT BAND NICK THE NIGHTFLY QUINTET GUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEY K.J. DENHERT BAND ROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 ROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERS ore 21,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BANDore 23,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGE

SABATO 10 LUGLIOore 12,00Teatro MorlacchiROSARIO BONACCORSO special guest FABRIZIO BOSSOore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 13,00 Ristorante La TavernaJazz Lunch ROCKIN’ DOPSIE & NEW ORLEANS FRIENDSore 17,00Teatro MorlacchiROSARIO GIULIANI feat. JOE LA BARBERAore 17,30Oratorio Santa CeciliaGABRIELE MIRABASSI / ANDRÉ MEHMARI

ore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETore 19,00 Bottega del VinoWine Aperitif KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 18,30 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,00 Restaurant Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarTV – Campionato Mondiale di Calcio MAIN STAGEore 19,00 - KYTEMAN’S HIP HOP ORCHESTRAore 21,00 - EAST PARK REGGAE COLLECTIVEore 23,00 - LA NOTTE DELLA TARANTAore 20,30Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Dinner RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz Dinner MITCH WOODS, piano & voce‘round midnightTeatro MorlacchiROBERTO GATTO “PROGRESSIVAMENTE”‘round midnightTeatro Morlacchi ROY HARGROVE QUINTETOratorio Santa Cecilia GABRIELE MIRABASSI / ANDRÉ MEHMARIHotel Brufani - Sala Raffaello HILARY KOLE QUINTETCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street Parade COOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODS ALLAN HARRIS QUINTET K.J. DENHERT BAND NICK THE NIGHTFLY QUINTET GUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEY K.J. DENHERT BAND ROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERS PIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 ROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSore 21,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGEore 23,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BAND

DOMENICA 11 LUGLIOore 12,00Teatro Morlacchi TOM HARRELL / DADO MORONI DUOore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 13,00 Ristorante La Taverna Jazz Lunch ROCKIN’ DOPSIE & NEW ORLEANS FRIENDSore 17,00Teatro Morlacchi PIETRO

TONOLO con PERUGIA JAZZ ORCHESTRA Dir. MARIO RAJA ore 17,30Oratorio Santa Cecilia DAVID REINHARDT TRIOore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & Snacks HILARY KOLE QUINTETore 18,30 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,00 Restaurant Stage - Restaurant à la Carte, Snack Bar TV – Campionato Mondiale di CalcioMAIN STAGEore 19,00 - KYTEMAN’S HIP HOP ORCHESTRAore 21,00 - EAST PARK REGGAE COLLECTIVEore 23,00 - “TUTU Revisited the Music of Miles Davis”MARCUS MILLERore 20,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Dinner RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz Dinner MITCH WOODS, piano & voce‘round midnightOratorio Santa Cecilia DAVID REINHARDT TRIOCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODS ALLANHARRIS QUINTET K.J. DENHERT BAND NICK THE NIGHTFLY QUINTET GUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEY K.J. DENHERT BAND ROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 JAZZ JUVENOCRACY - SARASOTA, FLORIDAore 21,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BANDore 23,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGE

LUNEDÌ 12 LUGLIOore 12,00 Sala dei NotariIncontro con Manfred Eicher ECM conduce Gary Giddinsingresso gratuito / free entranceore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 17,30Oratorio Santa Cecilia DAVID REINHARDT TRIOore 18,30 Teatro Morlacchi 25th Anniversary Berklee Summer School at Umbria Jazz ClinicsFACULTY & ASSISTANTS CONCERT & JAMingresso gratuito / free entrance

ore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & Snacks HILARY KOLE QUINTETore 19,00Bottega del Vino Wine Aperitif KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack Bar ALLAN HARRIS QUINTETore 21,30MAIN STAGE MARK KNOPFLERore 21,00 Hotel Brufani - Sala Raffaello Jazz Dinner RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightOratorio Santa CeciliaDAVID REINHARDT TRIOTeatro MorlacchiBOBBY HUTCHERSON & CEDAR WALTON QUARTETCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODSALLAN HARRIS QUINTETK.J. DENHERT BANDNICK THE NIGHTFLY QUINTETGUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BANDKIM PREVOST & BILL SOLLEYK.J. DENHERT BANDROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGEore 21,30 Axé: musica, danza, capoeira delle strade di Bahiaore 23,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BAND

MARTEDÌ 13 LUGLIOore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 17,00Teatro MorlacchiECM concert series # 1BOBO STENSON TRIOw/ ANDERS JORMIN & JOHN FÄLTore 17,30Oratorio Santa CeciliaFLORIN NICULESCU TRIOore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETore 19,00Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30

Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarALLAN HARRIS QUINTETore 21,30Arena Santa Giuliana - Main StageIntroducing NIKKI YANOFSKYJOE SAMPLE TRIO feat. RANDY CRAWFORD THE MANHATTAN TRANSFERore 21,00 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz DinnerRENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightTeatro MorlacchiECM concert series # 2LOUIS SCLAVIS QUINTETw/ MATTHIAS METZGER, MAXIME DELPIERRE,OLIVIER LéTé, FRANÇOIS MERVILLEOratorio Santa CeciliaFLORIN NICULESCU TRIOCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODSALLAN HARRIS QUINTETK.J. DENHERT BANDNICK THE NIGHTFLY QUINTETGUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEY K.J. DENHERT BANDROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 JAZZ JUVENOCRACY - SARASOTA, FLORIDAore 21,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BANDore 23,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGE

MERCOLEDÌ 14 LUGLIOore 12,00Teatro MorlacchiMAURICE BROWN EFFECTore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 17,00Teatro MorlacchiECM concert series # 3TARKOVSKY QUARTETFRANÇOIS COUTURIER,ANJA LECHNER, JEAN-MARC LARCHÉ, JEAN-LOUIS MATINIERore 17,30Oratorio Santa CeciliaFLORIN NICULESCU TRIOore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETore 19,00Bottega del Vino Jazz Wine &

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Tutte le note di umbr ia jazz edizione 2010Gourmet Cousine KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarALLAN HARRIS QUINTETore 21,00Arena Santa Giuliana - Main StageJULIAN LAGE GROUPCHICK COREA FREEDOM BAND feat. ROY HAYNES, CHRISTIAN McBRIDE,KENNY GARRETTore 21,00 Hotel Brufani - Sala Raffaello Jazz DinnerRENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightTeatro MorlacchiECM concert series # 4STEFANO BOLLANIOratorio Santa CeciliaFLORIN NICULESCU TRIOCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODSALLAN HARRIS QUINTET K.J. DENHERT BANDNICK THE NIGHTFLY QUINTETGUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BANDKIM PREVOST & BILL SOLLEY K.J. DENHERT BANDROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 JAZZ SCHOOL STUDIO BAND - BERKELEY, CALIFORNIAore 21,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGEore 23,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BAND

GIOVEDÌ 15 LUGLIOore 12,00Teatro MorlacchiGIOVANNI TOMMASO APOGEO QUINTETore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 15,30 Sala dei Notari“Before and After”by Thomas Conrad JAZZTIMESw/ Stefano Bollaniingresso gratuito / free entranceore 17,00Teatro MorlacchiECM concert series # 5NIK BÄRTSCH’S RONINw/ SHA, BJÖRN MEYER, KASPAR RAST, ANDI PUPATOore 17,30Oratorio Santa Cecilia

CHRISTIAN ESCOUDÉ TRIO GITANore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETore 19,00Bottega del VinoJazz Wine & Gourmet Cousine KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarALLAN HARRIS QUINTETore 21,00Arena Santa Giuliana - Main Stage25th Anniversary Berklee Summer School at Umbria Jazz Clinics consegna lauree ad honorem a RENZO ARBORE, STEFANO BOLLANI,HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ “The Songbook Tour” PAT METHENY GROUPw/ LYLE MAYS, STEVE RODBY,ANTONIO SANCHEZore 21,00 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz DinnerRENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightTeatro MorlacchiECM concert series # 6ENRICO RAVA SPECIALw/ STEFANO BOLLANI, TORE BRUNBORG,ANDERS JORMIN, MANU KATCHE’Oratorio Santa CeciliaCHRISTIAN ESCOUDÉ TRIO GITANCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODS ALLAN HARRIS QUINTET K.J. DENHERT BAND NICK THE NIGHTFLY QUINTET GUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEYK.J. DENHERT BANDROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 JAZZ SCHOOL STUDIO BAND - BERKELEY, CALIFORNIAore 21,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BANDore 23,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGE

VENERDÌ 16 LUGLIOore 12,00Teatro MorlacchiFAHIR ATAKO LU TRIOfeat. HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ

ore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 15,30Teatro Morlacchi“DOWNBEAT Blindfold Test”by Dan Ouellette w/ Roberta Gambariniore 17,00ROBERTA GAMBARINI QUARTETore 17,30Oratorio Santa CeciliaCHRISTIAN ESCOUDÉ TRIO GITANore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETore 19,00Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarALLAN HARRIS QUINTETore 21,30Arena Santa Giuliana - Main Stage SONNY ROLLINSore 21,00 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz DinnerRENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightTeatro MorlacchiMELODY GARDOTOratorio Santa CeciliaCHRISTIAN ESCOUDÉ TRIO GITANCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODS ALLAN HARRIS QUINTETK.J. DENHERT BANDNICK THE NIGHTFLY QUINTET GUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEYK.J. DENHERT BANDROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 UNIVERSITY OF CENTRAL OKLAHOMA ENSEMBLEore 21,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGEore 23,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BAND

SABATO 17 LUGLIOore 12,00Teatro MorlacchiDAVID BINNEY QUARTET

ore 12,00Oratorio Santa CeciliaHIROMI SHIMIZU & EMIKO TADAore 13,00 Bottega del VinoJazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 13,00 Ristorante La Taverna Jazz Lunch ROCKIN’ DOPSIE & NEW ORLEANS FRIENDSore 17,00Teatro MorlacchiGIOVANNI GUIDI & THE UNKNOWN REBEL BANDw/ GIANLUCA PETRELLAore 17,30Oratorio Santa CeciliaDE VITO / WARREN DUOore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETore 19,00Bottega del VinoJazz Wine & Gourmet Cousine KIM PREVOST & BILL SOLLEYore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarALLAN HARRIS QUINTETore 21,00Arena Santa Giuliana - Main StageHERBIE HANCOCKTONY BENNETTore 21,00 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz DinnerRENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voce‘round midnightTeatro MorlacchiRON CARTER MULGREW MILLER RUSSELL MALONEOratorio Santa CeciliaDE VITO / WARREN DUOHotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksHILARY KOLE QUINTETCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCI dalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODS ALLAN HARRIS QUINTET .J. DENHERT BAND NICK THE NIGHTFLY QUINTET GUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BAND KIM PREVOST & BILL SOLLEY K.J. DENHERT BAND ROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 FUNK OFF on stageore 21,30 KING ELLIS feat MEMPHIS ALL STAR R&B BANDore 23,30 CHICK RODGERS and

THE SOUL VILLAGE

DOMENICA 18 LUGLIOTeatro MorlacchiQuincy Jones presents THE ALFREDO RODRIGUEZ TRIOore 12,00Oratorio Santa CeciliaJOSÉ JAMES & JEF NEVEore 13,00 Bottega del Vino Jazz Wine & Gourmet Cousine RENATO SELLANI con MASSIMO MORICONIore 13,00 Ristorante La Taverna Jazz Lunch ROCKIN’ DOPSIE & NEW ORLEANS FRIENDSore 17,00Teatro MorlacchiTHE ROSENBERG TRIOspecial guest BIRÉLI LAGRÈNEore 18,30 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz Aperitif & SnacksFREDDY COLE QUARTETore 19,00Bottega del VinoJazz Wine & Gourmet Cousine CHIP WILSON, Sounds from New Orleans ore 19,00 Apertura Arena Santa Giulianaore 19,30 Hag Stage - Restaurant à la Carte, Snack BarALLAN HARRIS QUINTETore 21,00Arena Santa Giuliana - Main StageSons e Movimentos do Desejoprojeto AXÉ MUSICA, danza e capoeira HAMILTON DE HOLANDA - YAMANDU COSTA GIOVANNI HIDALGO& HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ e la partecipazione straordinaria diFIORELLA MANNOIAore 21,00 Hotel Brufani - Sala RaffaelloJazz DinnerRENATO SELLANI con MASSIMO MORICONI ore 21,00 Ristorante La Taverna Jazz DinnerMITCH WOODS, piano & voceCONCERTI GRATUITIore 11,30 & 18,00 Centro Storico – Street ParadeCOOLBONE BRASS BAND FROM new orleansGIARDINI CARDUCCIdalle ore 13Restaurant Self Service & SnacksMITCH WOODSALLAN HARRIS QUINTETK.J. DENHERT BANDNICK THE NIGHTFLY QUINTETGUIDO PISTOCCHI DIXIELAND BANDKIM PREVOST & BILL SOLLEYK.J. DENHERT BANDROCKIN’ DOPSIE & THE ZYDECO TWISTERSPIAZZA IV NOVEMBREore 19,00 FUNK OFF on stageore 21,30 CHICK RODGERS and THE SOUL VILLAGEore 23,30 KING ELLIS feat. MEMPHIS ALL STAR R&B BAND

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Un vero guerriero non si serve mai della rabbia, chi lotta gioca d’astuzia e celebra sempre le virtù di un nemico. Il Mestre

Tozinho ha fatto della capoeira una filosofia di vita. Il maestro ha portato la danza-guerriera in Umbria costituendo nel 1997, insieme al Grupo de Capoeira Coquinho Baiano di Campinas (in Brasile), il Nagual, l’unica associazione capoeiristica della regione, diventata negli anni uno dei centri di pratica e ricerca più significativi d’Italia. La scuola conta oltre un centinaio di allievi e si occupa di studiare e diffondere le espressioni artistiche legate alla cultura brasiliana, privilegiando il linguaggio della danza, della musica e principalmente della capoeira, come strumenti di intervento nel sociale. Ma che cos’è la capoeira? “E’ difficile spiegarlo – racconta il brasiliano Tozinho –. Capoeira in Brasile è semplicemente capoeira, qualcosa di insito nella nostra cultura che non ha bisogno di etichette. Si fa e basta. In sostanza si tratta di un gioco di abilità scandito dal ritmo delle percussioni brasiliane. E’ nata molto tempo fa in Brasile, nel periodo della rivolta degli schiavi, quando non ci si poteva allenare al combattimento di fronte ai padroni. La Capoeira divenne così una danza rituale dietro la quale si nascondeva una vera e

propria arte marziale”. Insomma una disciplina che non è solo sport, ma anche espressione culturale che pare non avere età: “Dal punto di vista fisico si propone come un’attività fattibile per tutti. Il Mestre Pastinha diceva: Capoeira è pra homen menino e mulher, sò não aprende que não quer (la Capoeira è per uomini, donne e bambini, non impara solo chi non ne ha voglia). La scuola pullula di allievi dai 4 agli over 45, ognuno si allena secondo il proprio livello, senza acrobazie o virtuosismi eccessivi, in armonia con il corpo”.E la mente ringrazia “La capoeira è una disciplina di lotta che privilegia più che la forza l’astuzia e la fantasia. Le tecniche di attacco e difesa sono eseguite in un clima di “jogo” (gioco) collettivo. L’elasticità,

Capoeira tradizione e funambolismo Carioca

Con la Mannoiasul palcodi Umbria Jazz

La Capoeira sfida i giganti dell’arte e calca le scene di Umbia Jazz 2010. La rassegna

musicale umbra chiuderà i suoi battenti il 18 luglio ospitando i ragazzi brasiliani del Projeto Axè guidati dalla splendida voce di Fiorella Mannoia. Il progetto Axè è un’organizzazione no profit che opera a Salvador de Bahia dal 1990 per recuperare i ragazzi di strada attraverso la capoeira, la musica, la danza, la moda e le arti visive. I giovani musicisti del Projeto Axè saranno ospiti di Umbria Jazz per tutto il periodo del festival per poi esibirsi in grande stile nel concerto di chiusura. Sarà dunque Fiorella Mannoia ad accompagnare i ragazzi brasiliani in un percorso di ritmi e musica, in fondo, non troppo distanti dal suo repertorio: con l’album Onda Tropicale infatti la cantante italiana rese omaggio nel 2006 alla musica popolare brasiliana, unendo in un solo progetto artisti del calibro di Nascimento, Gilberto Gil, Chico Buarque, Carlinhos Brown, Chico César, Djavan, Lenine, Jorge Benjor e Adriana Calcanhotto.

TRIBAL SCREA

M

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la coordinazione e l’equilibrio fisico si trasferiscono a poco a poco anche alla mente che diventa più “morbida”. Il jogo poi mette di fronte uomini, donne e bambini nella “roda”, il cerchio dove l’arte della danza-lotta prende vita. Un cerchio che rende tutti uguali, senza distinzione di sesso, età o razza”.E poi ci sono i bambini. Dal 2000 l’associazione il Nagual realizza laboratori specifici rivolti a ragazzi di un’età compresa tra i 6 e i 12 anni. Dal 2006 poi sono stati realizzati diversi progetti in scuole umbre di ogni ordine e grado: “Un progetto didattico che ha lo scopo di iniziare i bambini alla capoeira - continua Tozinho - sperimentando così l’utilizzo del proprio corpo come strumento di comunicazione e di integrazione nel gruppo. Con il linguaggio della musica e della danza

si sviluppano così le proprie capacità fisiche, ritmiche e musicali in un clima di solidarietà, tolleranza e correttezza”. Ma il Nagual non ha mai perso i contatti con le sue radici, il Brasile non si dimentica “Sin dalla sua creazione l’associazione ha mantenuto un rapporto di intenso scambio con il Brasile – conclude Tozinho -. Nel 2006 è stato creato un gruppo composto da rappresentati dell’associazione il Nagual e delle associazioni brasiliane, Areiacanta e Coquinho Baiano. Questa equipe lavora stabilmente sull’ideazione e la realizzazione di progetti in Italia e in Brasile. Nello stesso anno a Juquei, nel distretto di São Sebastião, sul litorale nord di São Paulo, insieme all’Associação Cultural Areiacanta è stato inaugurato un Centro Culturale, dove nel 2009 è stato avviato il progetto “Comunidade Integrada”, iniziativa che ha coinvolto e sta attualmente coinvolgendo bambini ed adolescenti che abitano in queste comunità, offrendo loro strumenti e valori che possano migliorare la loro qualità di vita. Il progetto ha ottenuto l’aiuto della Tavola Valdese, l’appoggio delle Istituzioni locali in Brasile e nel 2010 il Nagual ha costituito insieme alla Provincia di Perugia il Gruppo di Solideraietà Internazionale “Entre Mares” allo scopo di ricercare fondi che possano garantire la continuità del progetto”. ●

Questa è la dida di una foto sbandiera-ta a destra

interlinea automatica caratter

Ci siamo incamminati

felici e dentro di me ho rivissuto

La Capoeira è un gioco di abilità scandito dal ritmo delle percussioni brasiliane. Nasce

agli inizi del XVII secolo, in pieno periodo coloniale, quando intere tribù africane vennero vendute per lavorare al servizio dei colonialisti dell’America Centrale e Meridionale in condizioni a dir poco inumane. Gli schiavisti cercano di abolire il più possibile le credenze degli africani che invece, sulla base di movimenti e musiche appartenenti alla loro tradizione, crearono una disciplina marziale come arma di rivolta. Poi, per non destare sospetto nei padroni, le conferirono l’apparenza di una vera e propria danza tribale con tanto di strumenti e canti. Perseguitata duramente dalle autorità per lungo tempo, la capoeira fu legalizzata negli anni ‘30, diffondendosi come sport prima in Brasile e poi in tutto il resto del mondo. Gli strumenti tipici della capoeira sono: il Berimbau, l’Atabaques e il Pandeiro, il loro suono accompagna e guida il ritmo della danza-lotta. A tutto ciò si affianca la caratteristica danza del Maculele: un ballo con i bastoni, di origine afro-indigena, caratterizzata dal canto guerriero e dalla battuta dei bastoni al ritmo delle percussioni. I canti narrano antiche storie, raccontano le preziose tradizioni dei maestri e illustrano ciò che accade tra i lottatori nella “roda”. Dal 2002 il “Nagual” realizza laboratori culturali rivolti principalmente agli studenti dell’Università degli Studi di Perugia. Gli stage hanno come tema di fondo la tradizione popolare brasiliana e si basano su incontri di danza afro-brasiliana, laboratori su danze popolari brasiliane e danza e musica insieme.

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Storiae origine

di una danzadi rivolta

Elasticità coordinazione

equilibrio fisico si trasferiscono

alla mente che diventa

più morbida

Musiche e movimenti plastici al ritmo

delle percussioni brasiliane

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“Dietro ad ogni immagine c’è una storia, ed è la storia che voglio incorniciare,

comporre nel modo più essenziale ed interessante possibile”.

(Steve McCurry)

E’ stata allestita presso la Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria la prima personale del fotografo statunitense Steve McCurry, universalmente riconosciuto come uno dei più bravi, coraggiosi e impegnati dell’attuale panorama artistico. Reduce dal successo di Milano, si parla di circa 130mila ingressi in pochi mesi, la mostra Sud-Est approda a Perugia ospitata dalla gotica bellezza di Palazzo dei Priori. Una selezione di 240 scatti per altrettanti viaggi in mezzo alla gente dimenticata del nostro pianeta, capace di suscitare simpatia e affetto perché còlta dentro la sua quotidianità e contemporaneamente testimone della distanza geografica e culturale che ci separa. E’ un viaggio senza tempo in quella umanità che da sempre deve fare i conti con le guerre, il dolore, la paura, alternati a momenti di gioia, di intimità

familiare e di lavoro.Assorto e rapito nell’intricato “bosco” di immagini creato da Peter Bottazzi, il visitatore alza lo sguardo e lentamente mette a fuoco le pale d’altare e i dipinti

dei grandi pittori medievali e rinascimentali, le cui pennellate cromatiche dialogano con le foto di McCurry, raccontandoci pezzi di vita legati fra loro da un sottile filo rosso, come ha notato finemente la soprintendente Vittoria Garibaldi. Rispetto alle mostre fotografiche convenzionali, attraverso

Francesco Finidi

Scatti a SudEst in via ggio con Mc Curry

Steve McCurry nasce a Philadelphia nel 1950. Si laurea presso

la Pennsylvania State University, alla facoltà di Arte e Architettura. Lavora per due anni presso un giornale e poi decide di partire per l’India facendo il fotografo freelance. Diviene membro della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1986. Ha vinto tutti i più importanti premi fotografici fra cui diverse volte il World Press Photo Awards, il premio Nobel della fotografia.

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ART &

IMA

GE

Uomo e reporter,un’americanoin prima linea

La Sala Podiani di Palazzo dei Priori a Perugia fa da scenario alla mostra più ampia mai dedicata all’artista di Philadelphia

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la scelta di un impatto diretto e ravvicinato dell’immagine con il pubblico, Tanja Solci, Peter Bottazzi e Arnoldo Mosca Mondadori, hanno dato vita ad uno spettacolo unico, suggestivo ed efficace. Volutamente non è stato tracciato alcun percorso o

direzione obbligata, affinché il visitatore fosse libero di scegliere il proprio viaggio, fermandosi di fronte ad ogni scatto per poi proseguire laddove lo trascinano le sue emozioni. Definito a ragione da James Nachtwey un ‘artista del colore’, McCurry ha scelto con successo di fare

il fotogiornalista e, come tutti i grandi artisti, ha dimostrato di avere davvero molto da dire, anzi da gridare senza retorica, lasciando allo spettatore la libertà di giudicare, attraverso muti click.

La mostra è divisa in sei sezioni contigue l’una all’altra. Una scelta anticonvenzionale voluta dai curatori per creare un effetto di smarrimento e sconfinamento, in nome di una libera fruizione dell’arte. I pannelli si susseguono producendo uno

Foto di Carlo Finiper gentile concessione

di Civita

La mostra è divisa in sei

sezioni

Scatti a SudEst in via ggio con Mc Curry

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La Sala Podiani di Palazzo dei Priori a Perugia fa da scenario alla mostra più ampia mai dedicata all’artista di Philadelphia

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“sconfinamento” delle coscienze che inevitabilmente restano avviluppate alla sofferenza corale dei tanti adolescenti cui è stata rubata l’infanzia. Il loro fisico non ancora sviluppato viene costretto dentro una divisa, ma gli occhi sono quelli di un adulto già troppe volte ferito ed umiliato. Scatti limpidi, un carosello di occhi che ti fissano e suscitano emozioni profonde, quelli delle adolescenti afghane ritratte da McCurry, trasfigurazioni in chiave moderna delle Madonne medievali e rinascimentali esposte nell’attigua Galleria Nazionale. “Osservare un viso è come guardare dentro un pozzo – dice McCurry – sul fondo si compone un riflesso, ed è l’anima che si

lascia intravedere”. L’ampia foglia di un banano usata da un pedone come ombrello, oppure un ragazzo che guada una strada cittadina trasformatasi in fiume, tenendo in mano dei piatti e una teiera, sono i soggetti con cui McCurry, con il suo solito tocco di originalità, ci racconta di popoli che hanno imparato a convivere con le piogge torrenziali generate dai monsoni. Sono momenti di vita vera, molto lontani dalle “cartoline” che spesso ci regala l’informazione convenzionale. Si esce dalla mostra combattuti

da sentimenti contrastanti: rabbia e ammirazione per immagini dure e autentiche. McCurry ha la capacità di entrare in ‘punta di piedi’ e raccontare le emozioni ed i sogni di un’umanità senza tempo con lo scatto apparentemente più innocuo e distratto. Completano la mostra una serie di proiezioni di immagini, dei “cortometraggi”, foto che si susseguono a formare delle storie. Si tratta della mostra più ampia mai dedicata al fotografo di Philadelphia, e questo non può che

proiettare a buon diritto, la città di Perugia, sui palcoscenici internazionali. Ricordiamo infine che McCurry ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il “Robert Capa Gold Medal”, per il coraggio dimostrato nel reportage sulla guerra in Afghanistan e i quattro World Press Photo Awards, che rappresentano l’oscar dei fotografi.La mostra, inaugurata il 10 aprile, resterà aperta fino al 5 settembre. ●

L’allestimento permette ai visitatoridi scegliere il proprio percorso visivo

Palazzo dei Priori, Galleria Nazionale dell’Umbria

Corso Vannucci,19 - (sala Podiani) Mostra Sud - Est 1980-2009. Ideata e curata da Tanja Solci. Dal 10 aprile al 5 settembre 2010.Orari: Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.30. La biglietteria chiude alle 18.30. Informazioni e prenotazioni Tel. 199. 151. 123. Costo del biglietto intero: 8,00, ridotto 6,00. Visite guidate su prenotazione. La mostra è promossa da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’ Umbria Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici dell’ Umbria Comune di Perugia, Civita.

Informazioni utili: orari

e prezzi della mostra

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La personale di Alfredo De Poi intitolata “Topografie del limite” chiude il ciclo delle mostre organizzate

dall’Associazione Culturale Città del Futuro, che riprenderà dopo l’estate. La mostra, tenuta presso lo Spazio Arte della Arredamenti Mandarini a Ferriera di Torgiano , è stata allestita da Walter

De Benedictis e presentata dal professor Paolo Nardon. Era presente all’evento anche l’artista, desideroso di confrontarsi con il pubblico ‘di casa’. E’ stato Marco Mandarini ad introdurre l’artista, spiegando come sia stata la cultura il trait d’union, la “rete” che ha permesso a De Poi di cimentarsi in settori apparentemente lontani fra loro, come la politica, la finanza e l’arte, con la stessa passione e sensibilità.

A seguire il professor Nardon ha illustrato una delle possibili chiavi di lettura dell’arte di De Poi che potrebbe essere il tentativo di invertire i ‘limiti’ trasformandoli in ‘aperture’. Il concetto di limite qui è molto ampio, abbraccia lo spazio e la mente. E’ topografico, ma anche politico, spirituale. Ma andiamo per gradi. Dopo un timido esordio come poeta e pittore è nel legno, nei semilavorati, che De Poi ritrova la verve espressiva migliore. Artista maturo, è ormai

in grado di muoversi a suo agio nelle sperimentazioni con materiali molto diversi fra loro. Ecco allora la sfida nella sfida. Il suo tentativo di superare i limiti insiti nella materia per fare in modo che i singoli elementi che compongono l’opera divengano un tuttuno. Il legno viene inciso, ricoperto con colle o metallo e dipinto sfruttando anche le nodosità e le irregolarità della sua superficie. I colori spesso accennati sembrano liquidi, come nell’opera “Banco dei pegni”, una

“Mai perdere la speranza la bellezza salverà il mondo”

Scultore, pittore, dirigente, politico: i mille volti dell’artista

Alfredo De Poi è nato a Perugia nel 1945dove ha abitato con la

moglie e i figli.Attualmente lavora nel suo studio in Via degli Olivi.Si è laureato in Giurisprudenza e dopo l’intenso impegno politico giovanile ha ricoperto incarichi all’interno della Comunità Europea.E’ stato dirigente industriale e presidente della Camera di Commercio di Perugia. La sua attività artistica è stata influenzata da quella istituzionale e professionale che lo ha costretto a soggiornare anche per lunghi periodi all’estero. Si è dedicato alla poesia e alla pittura, ma solo adesso che ha ridotto i propri impegni istituzionali ha potuto soddisfare il proprio bisogno creativo ed espressivo.

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Il maestro De Poi chiude la stagione della sala espositiva Mandarini

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tavola sabbiata e dipinta a tempera in cui gli oggetti sono accennati, quasi didascalici. L’artista ha poi illustrato brevemente le finalità della sua ricerca che consiste nel comprendere il limite insito in ogni essere umano e operare, attraverso il potere indagatore ed evocativo dell’arte, un superamento, armato di una indispensabile dose di ironia. Il problema del limite è avvertito dall’uomo e a maggior ragione dall’artista, solo che l’artista, in quanto comunicatore privilegiato,

può fornire delle chiavi di lettura utili per uscire dall’alienazione del quotidiano. Queste opere sono pitture-sculture, alcune rappresentano città ideali, luoghi possibili, solcati da strade che si incrociano, come le culture che le abitano. E’ proprio la scultura ad aprire spazi di libertà dentro il suo limite e in questo limite, nelle tensioni irrisolte già si intravede l’apertura. Pensiamo alle città della Palestina, in cui culture diverse convivono da millenni in equilibrio

precario, minacciate di continuo dallo spettro della guerra, forse e là che si nasconde la maggiore apertura e vitalità. Ci sono poteri in tensione e lo scacchiere politico è in continuo mutamento, come nei quadri di De Poi dove le griglie e le tessere di colore ci danno allo stesso tempo un’idea di peso e leggerezza. Fissando i colori accesi per

alcuni istanti, la consistenza della griglia che li contiene viene meno ed esce fuori la loro vivacità, come liberati nell’aria. L’obiettivo è trovare degli spazi di libertà all’interno della rete, quell’incrociarsi costante di limiti con cui l’uomo deve fare i conti. In tal senso l’arte, come linguaggio universale, ha il compito di creare una sintesi e un dialogo fra le diverse culture. ● (F.F.)

Questa è la dida di una foto sbandiera-ta a destra

interlinea automatica caratter

Ci siamo incamminati

felici e dentro di me ho rivissuto

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I materiali possono essere riciclati, per restituire loro

un significato autonomo, libero.

A sinistra Marco Mandarini, patron dell’ evento.

Foto di Carlo Fini

L’arte è un linguaggio universale che ha il potere di abbattere le barriere esistenti tra le diverse culture

Le sculture modulari di De Poi sono originate dalla manipolazione di legni di scarto lavorati a incisioni parallele e dipinti con colori trasparenti e colle

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Parliamoci chiaro, in fondo non è solo una faccenda di rispetto, conviene anche. Il costo dell’energia aumenta, il pianeta chiede aiuto e l’idea di una casa ecologi-

ca diventa sempre meno “cosa marziana”. Sì perché basta poco per vivere in un’abitazione confortevo-le, avere cura dell’ambiente e risparmiare veramen-te tanto.

E non bisogna per forza rivoltare casa come un cal-zino cambiandone totalmente i connotati, piccole accortezze e scelte consapevoli è ciò che serve. Per l’ingegnere Giancarlo Benassi: si può fare. Docente PAEA, associazione nata con l’intento di promuovere e realizzare progetti relativi al risparmio energetico, Benassi, nel suo corso di Efficienza e Riqualificazione Edilizia, insegna alle famiglie e ai tecnici progettisti um-bri come rendere “intelligente” la propria casa, dall’in-volucro all’impiantistica. “Si tratta di seminari aperti a tutti – spiega l’ingegnere - forniscono all’utente un inquadramento generale per un corretto approccio alla progettazione energeticamente efficiente dell’abi-tazione, dalla tenuta dell’aria a materiali e impiantisti-ca, sia nell’esistente che nel nuovo”. I corsi-weekend di PAEA su bioedilizia, efficienza energetica/idrica e fonti rinnovabili  si svolgono nel corso dell’anno presso il Parco dell’Energia Rinnovabile in provincia di Terni, un agriturismo completamente realizzato all’insegna del risparmio energetico dove sono state applicate tutte le soluzioni per la compatibilità ambientale.Corsi di cucina, di ballo, di lingue. Bizzarro andare a lezione di efficienza energetica, come reagisce la gente?“Devo dire che l’approccio è sorprendente, c’è interes-se e motivazione, il tutto condito da una punta di fru-strazione direi. Sì perché le persone si rendono conto di non avere le idee chiare in questo campo e scoprono nel corso dei seminari che una casa basata sulla strate-gia della sostenibilità è possibile. La gente comincia a masticare termini come isolamento termico e capisce gli innumerevoli vantaggi di un involucro progettato

con efficienza, il tutto accompagnato dai giusti impianti o alla riqualificazione di quelli già esi-stenti. Lo scoglio più grande è capire che il gioco vale la candela e che i costi non sono poi esorbi-tanti se si pensa al ritorno in bolletta”.Ecologica al 100%, ma vale davvero la pena?“Assolutamente sì. Certo è opportuno farsi un po’ di conti in tasca, se una casa viene abitata per lungo tempo e spesso, magari da una fa-miglia, allora la spesa rientra facilmente. Certo l’approccio prudenziale è importante, ma basta pensare che il costo dell’energia è destinato a crescere, ed è già un buon motivo per cambia-re. Poi ci sono gli incentivi e le detrazioni. E la natura ringrazia, certo non possiamo farci ca-rico della pesante questione delle emissioni di anidride carbonica ma è bello sapere che

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Un’impianto fotovoltaico “casalingo” che si può facilmente

installare su tetti e terrazzi

E’ lo spiffero il vero nemico

del portafoglio

Tutti a scuola di risparmio energeticoA Terni corsi-weekend di bioedilizia e fonti rinnovabili tenuti dall’ingegnere Benassi

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stiamo facendo anche noi la nostra parte.Bene, smontiamo una casa e tentiamo di renderla sostenibile, da dove si comincia?“Conviene partire dalla manutenzione, da dove c’è più bisogno. Individuare i buchi da tappare insomma. Se per esempio il tetto o alcune pareti esterne non van-no bene avrò l’occasione di cambiare un po’ di cose in casa. Con una riqualificazione dell’involucro edilizio ben progettata, isolando il tetto, i solai, ed applicando un cappotto esterno all’edificio, in alcuni casi è possi-bile ridurre fino ad un decimo il fabbisogno di energia per il riscaldamento e dimezzare le bollette energeti-che. E poi è possibile detrarre dall’Irpef il 55% di tutte le spese sostenute per interventi di isolamento dell’in-volucro (pareti, coperture, solai).Tutto parte dal tetto dun-que“Sì, il corretto isolamento della copertura di un edi-ficio è essenziale per l’effi-cienza energetica e per il comfort durante tutto l’an-no. Basta pensare che du-rante l’inverno si disperde più facilmente il calore degli ambienti interni mentre in estate si riceve la massima radiazione solare giun-gendo anche a temperature elevatissime. Per questo oggi si parla tanto di tetto ventilato. Tra le tegole e la massa isolata del tetto ci deve essere una intercapedi-ne libera che consente la dissipazione del calore delle tegole tramite la ventilazione e la trasmigrazione del vapore acqueo presente negli ambienti interni”.Il nemico da combattere in assoluto?“Gli spifferi. Un tempo si pensava ai soffi d’aria in casa come ad una fonte di ricambio. Non è così. In realtà è come un rubinetto che gocciola di continuo, il quanti-

tativo di acqua erogata non è sufficien-te per dissetarsi o lavare nulla e a lungo andare consuma di più. Così lo spiffero non ricambia l’aria e disperde calore. Oggi esiste un efficacie strumento ca-pace di quantificare queste perdite, si chiama Blower Door test e consente di determinare la quantità d’aria calda di-spersa verso l’esterno e i punti precisi dove avviene lo spiffero, permettendo così di intervenire. Così ne guadagna la salute e si evitano le fastidiose muffe in casa causate dall’umidità che entra”.E le virtù del doppio vetro?

“Doppio vetro? Superato! Ora esiste il rivesti-mento basso emissivo. Si tratta di una copertura metallica che ha una doppia funzione: lascia passare il calore conte-nuto nella radiazione solare diretta e trattiene all’interno della stanza il calore radiante. In in-verno una vetrocamera di questo tipo è in gra-do di funzionare come un collettore solare, lasciando penetrare una quantità di energia solare maggiore del calore che viene disper-so dalla stessa finestra. Un bel guadagno no?” ● (R.P.)

“I doppi vetri?roba da medioevo”

Incentivi per elettrodomestici di classe A, detrazioni per l’istallazio-ne di nuovi impianti e coperture

Tutto ruota intorno all’ecocasa. Ma chi è davvero interessato alla casa intelligente, fruttando il 55% di detra-zioni fiscali previste dal governo, do-vrà farlo in tempi brevi perchè l’age-volazione scadrà il 31 dicembre 2010. Nella manovra le detrazioni infatti non sono state ancora rifinanziate Perciò diamoci da fare e cerchiamo di capire cosa riguardano.Gli interventi agevolatiRiguardano l’isolamento di copertu-re, solai e pareti, la sostituzione di in-fissi, l’installazione di impianti solari per la produzione di acqua calda, le sostituzioni di impianti di riscalda-mento con altri dotati di caldaie a condensazione, caldaie a biomassa, pompe di calore ad alta efficienza, impianti geotermici a bassa ental-pia.Spese per cui spetta la detrazioneSpetta per la fornitura e messa in opera di materiale coibente, la demolizione e ricostruzione dell’elemento costruttivo, la fornitura e posa in opera di una nuova finestra comprensiva di infisso, oppure per integrazio-ni e sostituzioni dei soli com-ponenti vetrati esistenti, l’in-stallazione di impianti solari termici collegati alle utenze, con tutte le connesse opere idrauliche e murarie, anche in integrazione con impianti di riscaldamento, ed infine per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con conseguente messa a punto della rete di distribuzione,dei dispositivi di controllo e re-golazione. Sono inoltre detrai-bili, le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi, comprensive della redazione dell’attestato di certificazione energetica

Molte sonole novità perle detrazioni

fiscali in temadi energia

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C’è un giardino nascosto in via del Rame a Ponte Felcino alle porte di Perugia. Sembra uscito

da una favola, Alice nel paese delle rose. Percorrendo la zona industriale, ci accoglie una fitta giungla di capannoni grigi e cemento, ma poi, come per incanto, si entra in aperta campagna. Una striscia

di terra e alberi lungo il Tevere dove è stato creato un percorso verde ideale per fare sport e passeggiate all’aria aperta. Dopo un breve tratto di strada non asfaltata costeggiata da alberi c’è un cancello di legno dipinto di verde con l’insegna “La Spinosa”. E’ qui che Antonella Rotondi abita e lavora dal 1993, nel

vivaio di rose, che ha creato con l’aiuto della madre. Siamo pronti ad ascoltare la sua storia, ma non appena varchiamo il cancello, un tripudio di colori e profumo ci accoglie, insieme al festoso abbaiare di un piccolo batuffolo bianco, Tea, fiera guardiana di questo paradiso. “La casa era quasi un rudere – ci dice Antonella - e tutt’intorno la gente abbandonava i materiali di risulta provenienti dai cantieri della zona. Tre giorni di lavoro con la ruspa e abbiamo portato via tutto. Poi è cominciata la ricostruzione guidata dall’entusiasmo e dall’amore per le rose e la mia terra, l’Umbria”.La passione per le piante, la natura e gli animali Antonella ce l’ha da sempre, fin da piccola, ma farne una professione non è stato semplice. Trova lavoro un mese dopo il diploma. E’ indecisa se continuare a studiare, ma a diciotto anni non le sembra vero di raggiungere l’indipendenza. Viene assunta da uno studio che si occupa di perizie immobiliari, visure ipotecarie e catastali. Il suo sogno nel cassetto, però, è quello di abitare in una casa in campagna con della terra e un giardino attorno. Nel 1993 acquista la casa e la terra dove comincia a fare esperimenti di giardinaggio insieme ad un’amica, animata dallo stesso interesse. Si recano in uno dei più grandi vivai d’Italia, Barni, che a Pistoia, coltiva e crea nuovi tipi di rose da generazioni. Si documentano sui libri e aumentano pian piano l’estensione e la varietà delle rose del giardino. “Partire da zero non è stato facile – confessa Antonella - . Ci siamo rivolte ad un vivaista che ci ha fornito le prime cento piante da innesto, chiamate ‘porta

Le Rose di Antonella quando la passione diventa lavoro

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Uno splendido esemplare di “tempi moderni” dai classici colori sgargianti

La poetessa greca Saffo le definì “le regine dei fiori”

Quelle selvatiche fioriscono in anticipo da marzo a luglio

Annamaria La Pennadi

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innesti’ perché è sul loro gambo che metti la gemma della specie che vuoi riprodurre chiudendola con dei cerotti fotodegradabili. Volevo vedere se funzionava. Il vivaista ci ha spiegato la tecnica ed i primi risultati sono stati incoraggianti”. Antonella ha cominciato a coltivare le rose antiche e classiche, quelle autoctone dell’Europa continentale che variano dal bianco al porpora e fioriscono solo a maggio. Spesso hanno nomi di donne famose vissute tra il Settecento e l’Ottocento. Sono rose molto profumate ed hanno petali piccoli e numerosi (possono arrivare a cento in un solo fiore). Ora possiede anche altre varietà: le rose gialle che arrivarono dalla Cina a bordo delle navi che trasportavano il tè in Europa e che fioriscono tutto l’anno e le rose moderne, meno profumate, ma dai caratteristici colori “elettrici”, rifiorenti perché anch’esse derivate da quelle asiatiche. Fino alla fine dell’Ottocento in Europa le rose più coltivate erano la rosa indica, la rosa gallica, la rosa centifoglia pomponia, la muscosa e la rosa damascena. Poi nel 1867 fu creato il primo ibrido di Tea chiamata “La France” che segna lo spartiacque fra le rose antiche e quelle moderne. In questo vivaio ci sono circa centotrenta tipi di rose. E’ un mondo che riserva davvero tante sorprese, in continua espansione ed è necessario tenersi sempre aggiornati. “Ci sono attività che richiedono una dose di passione considerevole altrimenti non si ottiene nulla, una di queste è la floricoltura”. Antonella utilizza solo concimi biologici. Adesso coltiva le rose in vaso saltando il passaggio della crescita in giardino per fare in modo che la terra stia a riposo e si arricchisca di nuovo di

tutti gli elementi necessari alla crescita delle piante. La rosa è comparsa nel mondo molto prima dell’uomo e ormai ne esistono più di 10mila varietà differenti. Sono originarie dell’emisfero boreale. Allo stato spontaneo non crescevano in quello australe. Le ha introdotte l’uomo, oppure sono mutate geneticamente nel corso dei millenni, incrociandosi fra loro. Da alcuni anni la nostra amica collabora ai corsi di cura del verde presso il Bosco Didattico di

Ponte Felcino, tenendo un ciclo di lezioni sulla coltivazione di questi fiori. Le

persone che vi partecipano, di solito anziane, tornano anche per più anni di seguito, segno che il giardinaggio e la natura possono svolgere la funzione di collante sociale e fare in modo che la gente si senta

meno sola. Presso alcuni asili sono cominciati dei piccoli laboratori di giardinaggio per avvicinare i bambini alla natura. E’ su questa strada che si deve proseguire, in modo che si diffonda la cultura del verde, perché

rispetto della natura vuol dire rispetto di sé stessi e della propria salute. La nostra visita al vivaio è giunta ormai al termine, ma prima di congedarci Antonella ci confessa una cosa: “Vorrei che anche le persone che non subiscono il fascino della natura e dei fiori, fermandosi in questo piccolo angolo di verde, riflettessero sull’importanza che rivestono le piante nella vita dell’uomo e nel suo futuro”. ●

Questa è la dida di una foto sbandiera-ta a destra

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Ci siamo incamminati

felici e dentro di me ho rivissuto

Le Rose di Antonella quando la passione diventa lavoro

Le rose si riproducono per talea e per innesto. Con entrambe i metodi si mantengono le

caratteristiche della pianta originaria. Il primo consiste nel tagliare dalla rosa porzioni di rami lunghi dai 15 ai 20 centimetri nel periodo tardo autunnale, che si usano per fare le talee. Queste si interrano in un substrato costituito da una miscela di sabbia e torba. Nei mesi successivi ai rametti crescono le radici e germogliano, ottenendo così delle piante identiche alla madre. Il rametto che si usa come talea contiene diverse gemme e potenzialmente da ognuna di esse può nascere una nuova pianta. Per ottenere una rosa da innesto basta incidere il gambo della pianta con un taglio a forma di ‘T’ e innestarci la gemma legandola ad esso con un cerotto fotodegradabile. L’ anno dopo se la gemma ha attecchito è ancora verde; a quel punto si taglia la parte di pianta sopra di essa per permetterle di crescere. Si pota in primavera e in estate così la pianta riesce a formare un cespuglio e l’anno successivo è pronta. Questo procedimento è più conveniente perché la talea è più delicata dell’innesto ed ha una percentuale di successo inferiore. La gemma va innestata su piante selvatiche, come la ‘rosa canina inermis’ o la ‘rosa multiflora’, che sono più robuste e garantiscono una più alta percentuale di successo. Queste rose spontanee non ibridate dall’uomo sono chiamate rosa specie.

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Tra gemme e talee,

ecco come riprodurre

le piante

Le più antiche coltivate in giardino

sono state le Damascene

e le Galliche

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Quando il caldo si fa sentire il refrigerio dell’acqua vale più del miglior condizionatore d’aria. E in Umbria non mancano le opportunità per vivere a

contatto, più o meno diretto, del prezioso liquido. E’ allora tempo d’immergersi. E chi il refrigerio lo cerca lontano dalla piscina ha alternative costituite dalla vela, dalla canoa, dallo sci nautico al Trasimeno, dal wind-surf o, per i più arditi, dal rafting e da altre discipline più estreme. Sempre senza percorrere tanti chilometri perché l’Umbria

è piccola. Soffermiamoci dunque sui laghi e sui corsi d’acqua regionali. Partendo dai primi va detto che non abbiamo solo il Trasimeno e Piediluco, ci sono quelli d’ Arezzo, Corbara e Alviano derivati, gli ultimi due, da sbarramenti del Tevere; poi: il Lago di Recentino e quello di S. Liberato formati da chiusure del torrente Aia e del Nera. E per non tralasciare proprio nulla ecco la palude di Colfiorito, di grande pregio pur se di scarsa utilità al

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Se a Piediluco la vela regala soddisfazioni hanno motivo di gioire anche gli

appassionati perugini legati ai due attrezzati circoli del Trasimeno. Proprio così, perché a Passignano e a Castiglion del Lago quando si parla di vela bisogna togliersi tanto di cappello. Oltre ai risultati tecnici di prestigio, per promuovere una sempre più capillare diffusione della vela in Umbria i due circoli organizzano momenti di formazione per bambini e adulti. I frequentatori, dopo aver appreso le tecniche di base in un corso di iniziazione, ne potranno frequentare uno successivo di perfezionamento con tanto di rilascio, oltre che della tessera annuale della Federazione italiana vela, del diploma di partecipazione. E a quel punto saranno in grado, se lo vorranno, di “prendere il vento” e partecipare a regate dove prevale l’aspetto competitivo. Comunque sia, indipendentemente dalla scelta più o meno agonistica, resta il fatto che ci si potrà sempre divertire, vento permettendo, a veder gonfiare le vele della propria barca.

Alfiero Bigaronidi

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Chiare impetuose acque umbre

Vela:portati a spasso

dal vento

Torrenti, fiumilaghi e paludigli scenaridello sport estivo

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nostro scopo. I bacini fluviali, invece, sono suddivisi in Tevere nord, Tevere sud, Paglia e Chiani, Nestore, Nera, Chiascio e Topino, anche se buona parte del territorio umbro è interessato dall’alto e medio corso del Tevere. In un contesto di sport e attività ricreative praticate sfruttando l’acqua va detto che mentre la vela è più diffusa al Trasimeno con i due attrezzati circoli di Castiglion del Lago e Passignano, a Piediluco, in provincia di Terni, è radicato il canottaggio con manifestazioni datate e di livello internazionale. Chi decide invece di entrare in contatto con l’acqua in maniera più “ruvida” è accontentato. In Alto Tevere la canoa è una realtà tanto che nel tempo il sodalizio di Città di Castello è riuscito a sfornare campioni come Spelli e Mercati, ma anche a soddisfare i tanti praticanti che per puro diletto prendono il fiume per riconquistare un po’ di benessere sia a livello fisico che mentale. Un benessere che in buona parte deriva dal moto nella sua principale accezione e principalmente dal lavoro incessante, continuo, che richiede grande concentrazione, per regolare la spinta decisa dell’acqua e indirizzare il “mezzo galleggiante” nella direzione giusta. E i praticanti diventano anche “vigilantes” ambientali. Proprio così, perché chi pratica corsi d’acqua ha modo di osservare elementi di degrado, sia delle acque che dell’ambiente circostante. E quando se

ne accorge lo segnala senza ritardo alle autorità competenti.Chi preferisce invece scariche di adrenalina continue deve optare per discipline più “estreme. Estreme ma si fa per dire perché dalle nostre parti tra i tanti praticanti vi sono diversi bambini ed anziani. Come al centro rafting e kayak sul fiume Corno in Valnerina, anche se in

verità il basso corso del Nera propone attività analoghe con il centro “Le Marmore”. Sul Corno, comunque, è l’omonimo centro rafting e kayak ad organizzare da quasi un decennio sport sull’acqua per appassionati di qualsiasi età in virtù di percorsi non pericolosi. Così, oltre al piacere di scendere in gommone tra la schiuma delle acque, è possibile osservare angoli di natura incontaminata. Un

Parte dei fantastici paesaggi dei monti Sibillini sono stati modellati dai corsi d’acqua

che scendono con impeto ad ingrossare il Nera. Corsi che nel loro incedere scavano forre e canyon profondi che meritano di essere visti da vicino per scoprire scenari di insolita suggestione. Calandosi in un toboga e scendendo, con l’aiuto di guide alpine, per rivoli e torrenti gelati. Questo è il torrentismo, o canyoning, che si pratica in Valnerina, nella località di Pontuglia, nella forra del Casco a Le Cese di Spoleto, in quella di Pago delle Fosse a monte San Vito di Scheggino e al Rio Freddo di Monte Cucco. Ma non è finita, perché ad assecondare la pratica tra sport e speleologia ci sono le gole di Roccagelli nella località Meggiano di Vallo di Nera e quella del Fosso Campione. Poi altre forre, a Prodo e Parrano nella zona d’Orvieto, all’interno delle quali si aprono numerose cavità d’interesse archeologico e paleontologico denominate “Tane del Diavolo” e “Fosso del Bagno”. E il fascino di tali escursioni è evidente: fare movimento tra sport, avventura e speleologia, per scoprire angoli di insolita bellezza – ai più sconosciuti, seppure non distanti da casa – senza volare lontano, in altre nazioni.

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Torrentismo,cavalcarele correnticon il taboga

Adrenalina e coraggio per affrontare la discesa tutta d’un fiato

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itinerario che consente, tra la rigogliosa vegetazione boschiva, di ammirare le suggestive gole di Biselli. Con la chiusura della diga di Nortosce il flusso d’acqua a valle è assai limitato e viene così utilizzata la tecnica del “River Hiking” per escursioni nelle gole di Balza Tagliata e Triponzo. Si cammina in poca acqua, ma con tanto di muta da sub, scarpe e giacca d’acqua, nel letto del fiume. E quando la

società che gestisce la diga decide di lasciar fluire più acqua è possibile prolungare il tratto utile alla pratica del rafting e del kayak. Una vera manna per gli appassionati. un’esperienza singolare è quella di salire su un gommone proprio sotto la cascata delle Marmore per discendere le rapide del Nera: oltre 3 chilometri nel fiume impetuoso che scorre sulle rocce, tra sponde

verdissime. In Umbria si pratica anche l’hard rafting, ma anche i meno esperti possono scivolare sul Nera nel tratto tra Ferentillo e Arrone (che ospita anche il kajak), dove la corrente è meno tumultuosa. Una novità tra gli sport d’acqua è l’hydrospeed, una sorta di piccolo bob di plastica al quale ci si afferra con le mani per poi lasciarsi trascinare immersi nelle rapide del fiume che si pratica lungo i l Nera e il Corno. E in Valnerina è stato perfezionato un programma “multisports”. Acqua, aria e terra insieme: è così possibile abbinare ai movimenti e alle evoluzioni in acqua il parapendio, le escursioni coi muli, il trekking, la speleologia, il free climbing, l’ orienteering, la sopravvivenza e altre attività perse di vista dall’umbro, ma che rappresentano pur sempre elementi importanti del suo patrimonio storico e culturale. E utili allo scopo, oltre al Centro Rafting “Fiume Corno”, ci sono associazioni come la “Pangea” (Centro escursioni ‘Valnerina Adventure’), “La Mongolfiera” (speleologia e torrentismo), “La Mulattiera” (trekking ed escursioni coi muli) e “Prodelta scuola di volo” (parapendio e deltaplano). Per vivere una “immersione” globale, più ampia, perché le acque di una piccola regione come la nostra è sempre meglio tenerle legate all’ambiente circostante. ●

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Gruppo Canoe di Terni, “Pangea” di Ferentillo, Centro Canoe e Rafting “Le Marmore”, Circolo

Canottieri Piediluco, Canoa Club Perugia, “La Merangola” al Lido di Arezzo di Castiglion del Lago, Centro Sportivo “Monte del Lago” di Magione, Canoa Club Topino di Nocera Umbra, Centro Canoistico Speleologico CCSE di Todi e Canoa Club Città di Castello. Sono questi i riferimenti regionali più importanti per chi vuole dedicarsi alla canoa. Da primo mezzo di spostamento dell’uomo lungo i corsi d’acqua e i laghi, la canoa è diventata nel tempo oggetto di pratica sportiva fino a guadagnare l’accesso nel novero delle discipline olimpiche. Dalle nostre parti la manifestazione più conosciuta è la discesa internazionale del Tevere, riservata anche ai meno esperti, che si svolge ogni anno dal 25 aprile al 1° maggio, con partenza da Città di Castello ed arrivo a Roma all’altezza di Castel Sant’Angelo. La società umbra più rappresentativa è il Canoa club Città di Castello fondato nel 1968, che può vantare il più volte campione del mondo Mirko Spelli, fortissimi atleti del calibro di Carlo Mercati ed atleti che hanno vestito la maglia azzurra come Federico Belli, Marco Rossi, Francesco Capecci, Angelo Mencarelli, Stefano Pasquetti, Alessio Tomassucci ed Elena Taffini. Una società intraprendente è anche quella del “Canoa Club Perugia”, fondata nel 1995, che al Trasimeno arriva addirittura a proporre una pagaiata sotto la luna raggiungendo l’Isola Polvese e facendo poi ritorno a Monte del Lago”. E il Club organizza periodicamente campagne di reclutamento giovanile per offrire proprio ai più piccoli l’opportunità di praticare uno sport facile e divertente con istruttori federali qualificati.

Avanti tutta a colpi

di pagaiaanche di notte

Rafting sul gommone ad ogni etàtra rocce e cascate

Una novità è l’ Hydrospeed piccolo bob con cui discendere le rapide

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A confronto la tecnica di uno chef e i segreti e l’esperienza di una casalinga

Procedimento:

Salare e pepare il coscio di maiale e rosolarlo sul fornello a fuoco alto in un tegame con olio bollente; terminare la cottura in forno

a 200° C per circa 40 – 45 minuti; lasciar riposare poi per circa 30 minuti. Nel frattempo fare un soffritto con una cipolla tritata finemente ed olio extra vergine di oliva; lavare le zucchine, tagliarle a dadi e unirle al soffritto di cipolla insieme ad un bicchiere di acqua ed uno di vino bianco; cuocere fino a far evaporare tutto il liquido. Lasciar raffreddare e frullare. Preparare la pastella per i fiori di zucca mescolando 200 ml di acqua con 5 cucchiai di farina: immergervi i fiori lavati e friggerli in abbondante olio bollente. Salare dopo averli asciugati su un foglio di carta assorbente. Tagliare la carne a fette e ripassare in tegame da entrambi i lati. Adagiare le fette di carne su un piatto da portata, aggiungere la crema di zucchine, il timo fresco ed i fiori di zucca.

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Prosciutto al forno con crema di zucchine e fiori di zucca fritti

Luca Pisauridi

Chefdell’Osteria il Gufo

di Perugia

Tradizionale o moderna, rivisitata o autentica. È questo l’eterno dilemma che coinvolge anche la cucina. Chi punta tutto

sui prodotti della terra e della tradizione culinaria e chi percorre nuove vie tra ricercatezza e menù molecolari. In questa rubrica si confronteranno di volta in volta uno chef, che della sua arte ha fatto una professione e che strizza l’occhio

all’innovazione, e una cuoca-casalinga che di giorno in giorno delizia il palato della sua famiglia e custodisce il sapere tradizionale.In questo numero i riflettori si accendono sul maiale, tipico prodotto umbro. Ai fornelli, per un prosciutto con crema di zucchine e fiori di zucca fritti, c’è Luca Piasuri, cresciuto culinariamente a Bologna ma che ha affinato la sua tecnica in

Umbria dove gestisce da venti anni l’ “Osteria il Gufo” nel centro di Perugia. Dall’altra parte del ring, pardon della cucina, c’è nonna Tina, che “sfama” da oltre 30 anni il marito, i 3 figli e la domenica anche nuore, generi e nipoti. Nonna Tina metterà prima in padella e poi in forno uno stinco di maiale con patate. Fuochi accesi, la sfida comincia

Procedimento:

Dovete massaggiare bene bene i due stinchi di maiale con sale e pepe. Poi poggiateli in una capiente padella e versate l’olio e l’alloro (per

chi non ha problemi di alito anche un po’ di cipolla non ci sta male). Aggiungere le patate sbucciate, tagliate a tocchetti e già salate e pepate. A questo punto si può alzare la fiamma per far rosolare il tutto, aggiungere un bicchiere di vino e lasciare il fuoco vivo fino a che non sia evaporato. Aggiustare di sale se necessario e trasferire in una teglia da forno aggiungendo un ramoscello di rosmarino del vostro giardino. Per far cuocere la carne bene bene, ed evitare che si bruci bagnate con un bicchiere d’acqua e cuocere per circa un’ora e mezza a

temperatura media (160 gradi circa, dipende dal tipo di forno). Quando la carne sarà cotta anche al suo interno, così come le patate, accendere il grill per 5 minuti per l’ultima rosolatura. Mettete a tavola e mangiate.

Nonna Tinadi

Sfama da oltre 30 anni marito

e tre figli

Torta al testo:Ingredienti per quattro persone:- 500 g di farina -sale - bicarbonato o lievito di birra - olio d’oliva - mezzo bicchiere d’acqua

Procedimento:Prendete un testo di ghisa, terracotta o cemento. Prendete una spianatoia, versateci sopra la farina creando una montagnola,

poi con il pugno della mano create un cratere al centro dove verserete un pizzico di bicarbonato, un filo d’olio, un po’ d’acqua e un pizzico di sale. Cominciate ad amalgamare fino a quando non otterrete un impasto morbido. Lavorate l’impasto in modo che prenda esattamente la forma del testo dove va cotto. Bucherellate il disco di pasta con una forchetta. Riscaldate bene il testo e quando è

pronto spargeteci sopra un po’ di farina per evitare che il disco di pasta durante la cottura rimanga attaccato. Adagiate la pasta sopra il testo. Una volta che la torta ha raggiunto la giusta consistenza e croccantezza giratela sull’altro lato stando attenti a non romperla. A fine cottura toglietela dal testo, tagliatela trasversalmente e farcite a piacere. Servitela ben calda avvolta in un tovagliolo di carta.

Sfida ai fornelli: il maiale è servito

Ingredienti per quattro persone:- coscio di maiale fresco circa 800 gr;- 4 zucchine medie;- 12 fiori di zucca;

- 1 cipolla media;- 5 cucchiai di farina;- 1 bicchiere vino bianco;- sale, pepe nero, timo fresco;- olio extra vergine di oliva.

Ingredienti per quattro persone:stinco di maiale: 4alloro: 8 foglievino bianco: 2 bicchieriolio extravergine di oliva

Patate novellesale e pepe

Stinco di maiale al forno

Accompagnamoli con...

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Orario continuato 09.00 - 24.00