014discepolo.pdf

Upload: walter-tripicchio

Post on 09-Oct-2015

15 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • IL DISCEPOLOun porto sicuro per tutti coloro che cercano

    la via, la verit e la vita

    Copyright 2007 Provvedimento del Presidente del Tribunale

    di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008

    del Registro Stampe e Periodici.

    anno 4 - n. 14trimestrale - ottobre/dicembre 2011 5,00

    COPIA OMAGGIO

  • questa rivista emanazione della Draco Edizionifondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.

    in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994 per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,

    e di Energheia, fondata nel 1996, prima scuola italiana per terapeuti esoterici.

    Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-tomia e la fisiologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto

    pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle forme

    cangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.

    Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del figliuol prodigo che prima o poi ritorner

    nella casa del padre. Questa rivista, in fin dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari

    ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere

    utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati. Che il potere del padre, lamore del figlio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.

    Massimo Rodolfi

    La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma-schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse

    dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich

    lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.

    Maestro Morya

    Immagine di copertina: tramonto sul mare, foto di Manuela BaccinOgni fine senzaltro un nuovo inizio

    Collaborazione progetto grafico Simona MurabitoStampato presso la tipografia Nuovagrafica s.c.

  • Sommario

    Editoriale Curatore: Massimo RodolfiQUANDO SORGE UN PENSIERO CONTRARIO ALLO YOGA... pag. 2 Letteratura e spiritualit Curatore: Anna TodiscoLE RELAZIONI (II parte) pag. 5 il Raja Yoga e lesoterismo Curatore: Luca Tomberli I SOGNI pag. 7 Antica saggezza e scienza moderna Curatore: Gianluca FontanaAL SERVIZIO SEGRETO DI SUA... DIVINIT pag. 10 Conoscere la conoscenza Curatore: Andrea InnocentiLA FILOSOFIA DI KEMPIS E LA TEORIA DEGLI OLOGRAMMI (II parte) pag. 13 Il Sentiero Iniziatico Curatore: Massimo RodolfiIL KARMA E LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI KARMICHE pag. 15 Mitologia e Sentiero Iniziatico Curatore: Graziano FornaciariERCOLE E IL CINTO DI IPPOLITA pag. 18 Astrologia esoterica Curatore: Maria Grazia BarbieriARIES, LINIZIATORE pag. 20Geometria Sacra Curatore: Enrica BattagliaINTRODUZIONE ALLA GEOMETRIA SACRA pag. 22 Fitoterapia energetica Curatore: Donatella DonatiLA POTENZA OCCULTA DEGLI ACIDI GRASSI INSATURI pag. 24La coppia sul sentiero Curatore: Giorgio Ricci Garotti e Monica GiovanniniIL SAPORE AMARO DELLA GELOSIA pag. 26Educare per la consapevolezza Curatore: Anna Grazia FioraniIL BENESSERE (I parte) pag. 28La Comunicazione Umana Curatore: Anna Maria FabeneLA NASCITA DEL LINGUAGGIO pag. 30 Le fiabe della Manu Curatore: Manuela Baccin

    LA BATTAGLIA SILENZIOSA pag. 33

  • 2Il sutra numero 33 del secondo capitolo degli

    Yogasutra di Patanjali passibile di essere tra-

    dotto con varie sfumature, ma il concetto di

    fondo : quando sorge un pensiero contrario

    allo yoga sviluppa il pensiero opposto. I miei

    allievi che leggono queste righe probabilmen-

    te non tratterranno un sorrisino, solo per il fat-

    to che questa frase se la sono sentita ripetere

    allinfinito. Infatti ritengo che in questa riga sia

    contenuta la chiave di volta di tutte le possibi-

    lit di trasformazione della coscienza umana.

    Io tengo sempre a ribadire che la conoscen-

    za esoterica in fondo semplice descrizione

    dei processi della natura; una sorta di mecca-

    nica della realt che ci spiega come funziona

    la vita, specialmente in quelle pieghe che gli

    esseri umani non riescono a percepire con le

    loro limitate capacit sensoriali.

    In fin dei conti anche le dimensioni pi sottili,

    come per esempio quelle in cui viviamo le no-

    stre emozioni o il nostro pensiero, sono fatte

    di materia, anche se pi rarefatta di quella fisi-

    ca. I nostri stati di coscienza sono caratterizza-

    ti dallessere costituiti da materia pi o meno

    densa, pi o meno corrosiva, piuttosto che

    armonica e raffinata, e cambiare le proprie con-

    dizioni si traduce in ultima analisi in una vera e

    propria alchimia dei diversi tipi di sostanza che

    ci compongono. Provare unemozione o espri-

    mere un pensiero significa dare corpo allatti-

    vit di un determinato quantitativo di materia

    di una specifica qualit. La legge del karma ci

    spiega che tutto ci che attuiamo attraverso la

    nostra coscienza, fisica, emotiva e mentale, ci

    torna in modo molto preciso, mostrandoci in

    pratica gli effetti delle nostre azioni.

    Il dolore quindi, nota caratteristica del genere

    umano, di fatto il risultato dellumano agire,

    che tradotto meccanicamente significa che

    la coscienza umana ancora non pu prescin-

    dere dalla greve materia che la costituisce.

    Non c niente di strano secondo me, allora,

    a considerare il fatto che se tutto quello che

    facciamo lespressione di determinate qua-

    lit di materia, per cambiare ci che genera

    sofferenza non si pu far altro che produrre

    materia di tipo diverso. Per me Patanjali

    uno dei pi grandi tecnici della coscienza che

    lumanit abbia mai avuto, perch in pochis-

    sime parole ci spiega come fare a realizzare

    quellalchimia necessaria ad eliminare da noi

    la sofferenza.

    Quando sorge un pensiero contrario allo yoga,

    cio quando ti rendi conto di star dando corpo

    a unazione, unemozione o un pensiero che

    invece di produrre coerenza (yoga=unione, o

    coerenza della coscienza) realizzano disarmo-

    nia e incoerenza, sviluppa il pensiero opposto,

    ossia consapevolmente coltiva unattitudine

    opposta, volta a creare invece di distruggere,

    ad unire invece di contrastare, a sintetizzare

    invece di dividere. In questo modo, molto

    EditorialeCuratore: Massimo Rodolfi

    QUANDO SORGE UN PENSIERO CONTRARIO ALLO YOGA...

  • 3concretamente, vengono contrapposte delle

    forze dentro di noi che, volgarizzo, per attrito

    danno luogo a quellalchimia che trasforma la

    materia che ci compone, rendendola pi inno-

    cua e meno generatrice di sofferenza.

    Questa modalit, assieme alla meditazione,

    anche la chiave di volta della scuola che ho

    creato e che oggi in Agnihotri, I Custodi del

    Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero

    del Fuoco, sintetizza un percorso molto com-

    pleto, che unifica lattivit dellassociazione

    Atman, con i suoi corsi di yoga, di Energheia,

    la prima scuola italiana per terapeuti esoteri-

    ci, e di Agnihotri, che in pratica il livello pi

    avanzato, del quale sono lunico insegnante. In

    questo contesto, in modo graduale, vengono

    acquisiti tutti gli elementi necessari alla com-

    prensione e alla trasformazione di se stessi.

    Lalchimia della coscienza e la meditazione

    vengono proposte a vari livelli, dando vita ad

    un percorso formativo unico nel suo genere

    e veramente innovativo, che riesce a fondere

    lAntica Saggezza orientale ed occidentale con

    lapproccio scientifico contemporaneo, appli-

    cando questa conoscenza alle esigenze di una

    vita quotidiana caotica e difficile, come quella

    che risulta dal vivere nelle societ contempo-

    ranee.

    Si pu iniziare con i tre corsi pratici, di medita-

    zione, di psicologia dello yoga e di tecniche di

    guarigione dello yoga, dove gli strumenti for-

    mativi vengono proposti in una chiave assolu-

    tamente semplice, ma non per questo meno

    completa ed efficace, per magari continuare

    con il corso di raja yoga, dove sia la pratica che

    la conoscenza teorica della materia vengono

    approfondite in modo pi consistente. I corsi

    sono tutti strutturati in modo da poter essere

    frequentati anche in modo indipendente lu-

    no dallaltro, compresa Energheia, la scuola

    che dura tre anni, e che di sicuro si presenta

    come lo strumento pi completo che si pos-

    sa oggi trovare nel campo della trasformazio-

    ne della propria coscienza. Agnihotri invece,

    che possiamo considerare, rispetto a questo

    percorso, come un dottorato di ricerca, dura

    un anno ed riservato solo a chi ha gi fre-

    quentato la scuola Energheia. Quello che

    certo che ad ogni livello formativo vengono

    comunque presentati, anche se in maniera

    pi o meno approfondita, tutti gli elementi ne-

    cessari per cominciare a svolgere un efficace

    lavoro di trasformazione di se stessi, in grado

    comunque di produrre risultati tangibili nella

    propria esistenza.

    Questo benedetto sutra 33 potrebbe essere

    considerato espressione di qualche vaga pra-

    tica mistica, o uno dei tanti appelli ad essere

    buoni da parte di una qualche autorit religio-

    sa, invece, dopo quarantanni di pratica yogica

    e trenta di insegnamento, mi sono reso conto

    della assoluta scientificit di questo approccio

    allesistenza. In realt io lo considero lunico

    vero modo per cambiare se stessi, acquisen-

    do maggiore consapevolezza e gioia nella vita,

    basata sul rispetto per ogni forma di esisten-

    za, sulla non distruttivit e sullamore.

    Inoltre, lo sviluppo del pensiero opposto

    ha secondo me una valenza che va ben al di

    l dei limiti soggettivi, legati ad una psicolo-

    gia dellindividuo, e trova applicazione a tutti

    i livelli possibili dellesistenza. Per esempio,

    riflettevo recentemente su come le forze an-

    tagoniste alla vita su questo pianeta si stiano

    esprimendo, ora pi che mai, in modo forte

    per limitare le capacit vitali del genere uma-

    no. A livello planetario ci avviene tentando

    di distorcere le fondamentali qualit creative,

    che ovunque sono rappresentate da quelle

    forze, note esotericamente come i sette raggi.

  • 4Ecco allora che le forze del male cercano di

    farci sentire impotenti di fronte allesistenza

    (distorsione del primo raggio, volont e pote-

    re), cos come molti affermano lodio e la divi-

    sione (distorsione del secondo raggio, amore

    e saggezza). In questo periodo particolare poi

    si cerca scientemente di diffondere la mise-

    ria e lincapacit creativa tra il genere umano

    (distorsione del terzo raggio, intelligenza crea-

    tiva), assieme al culto del brutto (distorsione

    del quarto raggio, armonia tramite conflitto).

    Lignoranza un prerequisito delle nostre so-

    ciet di massa e consumistiche (distorsione

    del quinto raggio, scienza concreta), mentre

    non vi pi devozione a nessun vero ideale

    (distorsione del sesto raggio, idealismo e de-

    vozione). Infine il caos si oppone allordine rit-

    mico delle cose (distorsione del settimo rag-

    gio, dellordine rituale).

    difficile resistere e reagire a tutto ci, conti-

    nuando a coltivare i propri ideali di pace, amo-

    re ed armonia, ma credo proprio che questa

    sia lunica strada per uscire dalla strettoia nel-

    la quale si trova lumanit. Sviluppiamo quindi

    umilmente la nostra potenza nella vita, che

    non pu essere disgiunta da amore, compas-

    sione e fratellanza. Continuiamo a cercare la

    nostra realizzazione creativa, che pu essere

    lunica fonte di vero benessere, anche ma-

    teriale. Perseguiamo il bello, producendo ar-

    monia in ci che facciamo e non ci venga mai

    meno la curiosit per la conoscenza, che alla

    base dellaspirazione al compimento dei no-

    stri ideali. In questo modo porteremo ordine

    e ritmo nelle nostre vite, accordandole il pi

    possibile con il grande respiro che ci avvolge e

    sostiene. Credo che anche Patanjali potrebbe

    essere soddisfatto da questo tipo di sviluppo

    del pensiero opposto. Poi c stato anche un

    altro grande maestro dellumanit che ha ben

    evidenziato e applicato questo concetto, af-

    fermando ama chi ti odia. Purtroppo lhanno

    crocifisso, ma di sicuro non hanno arrestato

    la potenza e la validit del suo insegnamento.

    Massimo Rodolfi

  • 5Lespressione biblica: in Lui viviamo ci muo-

    viamo e siamo, enuncia una delle leggi

    fondamentali della natura, secondo la quale

    esiste una Vita Assoluta, un Essere onnipre-

    sente che tutto include e pervade. Dietro la

    molteplicit della manifestazione esiste una

    fondamentale unit di tutta lesistenza, da

    cui niente pu essere separato in quanto

    parte inscindibile del tutto. E ci vero tan-

    to per latomo, quanto per luomo, la stella

    o il pianeta, etc. Eppure abbiamo visto che

    lumanit, dimenticando o ignorando questa

    idea, vittima dellillusione della separativit:

    una sorta di malattia sociale che affligge gli

    individui, allertandone continuamente, senza

    reale motivazione, listinto di autodifesa. Pi

    o meno quello che accade nel nostro orga-

    nismo allorch una cellula impazzita perde il

    senso dellinsieme e comincia a lavorare in

    modo autonomo e scollegato dal contesto

    strutturale e funzionale. Lessenziale condi-

    zione di interconnessione ed integrazione,

    che garantisce lequilibrio-salute, viene a

    mancare generando linsorgere della malat-

    tia. Questo perch larchitettura del corpo

    umano caratterizzata dallorganizzazione.

    Un organismo, cio, non semplicemente

    un aggregato, bens unintegrazione. Lana-

    logia tra il microcosmo e il Macrocosmo sta

    proprio in questa basilare struttura unitaria,

    caratterizzata dalla necessit intrinseca di

    concordia e collaborazione delle singole unit

    minori, costituenti le maggiori. Solo il rispetto

    di queste condizioni consente lestrinsecarsi

    dello schema che sospinge la vita del singolo,

    della famiglia, della razza, dellumanit, etc.

    Noi tutti siamo come membra di un unico

    corpo e perci chi cerca di danneggiare o di-

    struggere gli altri, come se la mano destra

    cercasse di tagliare quella sinistra per gelosia.

    Chi uccide il prossimo suo, uccide se stesso;

    chi deruba se stesso, froda se stesso; chi fe-

    risce il prossimo, mutila se stesso, perch gli

    altri esistono in noi, come noi esistiamo negli

    altri. (H.P. Blavatsky)

    Questa visione vanifica ogni spinta persona-

    listica e svilisce ogni rivalit o contrapposizio-

    ne nei confronti degli altri. Evidenzia, invece,

    la necessit di rinunciare agli stridori degli im-

    pulsi egoistici, illusori ed ingannatori, a van-

    taggio degli slanci altruistici che inducono a

    trasformarsi in forza benefica della vita. E

    la graduale rinuncia a s (in realt alle proprie

    distorsioni) che ci rende autentici, padroni di

    noi stessi e capaci di servire alle necessit

    della vita in modo impersonale, rivelando

    piano piano lunicit che ci contraddistingue

    e realizzando lArte di scoprire se stessi in

    quanto Musica universale, come ama espri-

    mersi Raphael, ne La triplice via del fuoco.

    Letteratura e spiritualitCuratore: Anna Todisco

    LE RELAZIONI (II PARTE)

  • 6Tu sei una Nota che il grande Musico uni-

    versale risuona da tempi immemorabili: ri-

    trovati e palesati come Nota vibrante; la Vita

    risponde alla tua sinfonia. [] Pensa allAc-

    cordo, parla di compartecipazione, dona

    comprensione, muoviti con Bellezza di rit-

    mo, vivi il tono dellAmore-Verit: il discepolo

    [] incede con Dignit, con Compostezza,

    con Soavit.

    Chi non produce Accordo rimane solo con

    se stesso []. La solitudine appartiene ad

    una nota vivente che non ha ancora saputo

    trovare il suo posto nella grande orchestra

    della Vita.

    Spesso la nota vibra in modo cos aritmico

    che le riesce difficile intonarsi con il grande

    Musico.

    Se vuoi vincere la solitudine che opprime,

    devi trascendere i suoni egoici individuati e

    intonarti con i mille soli affissi sulla tela del

    Grande Architetto. (Raphael)

    Linsieme armonico delle singole note, la sin-

    fonia dei singoli suoni consente la realizzazio-

    ne del Piano: la volont di Dio, il Suo propo-

    sito.

    Lo splendore, la grandiosit del piano lascia-

    no estatici, mentre ancora pi impressionan-

    te la calma dignit, la sicurezza assoluta nel-

    le quali tutto si compie. Non solo gli individui,

    ma le nazioni sono le pedine di questo gioco;

    per, n le nazioni, n gli individui sono mai

    forzati a compiere la parte loro assegnata.

    Loccasione di compierla presentata [],ci

    spiega A. Powell ne Il sistema solare.

    Colui che vuole contribuire consapevolmente

    allattuazione del piano, decide di astenersi

    dal male e si impegna attivamente nel fare

    il bene, si sforza di diventare un veicolo at-

    traverso il quale possa fluire lamore divino.

    Costui aspira a servire il prossimo, dimentico

    di se stesso.

    Egli , nella mano di Dio, come una penna, at-

    traverso cui il pensiero divino pu fluire e tro-

    vare quaggi unespressione che, altrimenti,

    non potrebbe avere. Ma, allo stesso tempo,

    egli anche una piuma vivente di fuoco, che

    irradia sul mondo lAmore Divino che gli riem-

    pie il cuore. (Krishnamurti)

    Ogni essere umano che perviene alla meta

    della luce e della saggezza, automaticamente

    dispone di una sfera dinfluenza [] egli di-

    verr un centro di vita cosciente, che dispen-

    sa forza senza alcuna fatica. Egli stimoler,

    infonder energia e vitalit atte a rinnovare gli

    sforzi di tutte le vite con le quali verr in con-

    tatto [] Sar un trasmettitore di luce nelle

    tenebre. Disperder le nebbie dellillusione

    attorno a s, facendo penetrare lo splendore

    della realt.

    Quando un gran numero di figli degli uomini

    sar in grado di agire in questo modo, la fami-

    glia umana potr iniziare il servizio mondiale

    cui predestinata. La sua missione di fare

    da ponte tra il mondo dello spirito e il mondo

    delle forme materiali. (A. A.Bailey, Trattato di

    magia bianca)

    Anna Todisco

  • 7Linconscio ci comunica coi sogni

    frammenti di verit sepolte:

    quando fui donna o prete di campagna

    un mercenario o un padre di famiglia.

    Battiato Caff de la Paix

    Quasi un terzo della nostra vita lo passiamo

    dormendo. Questa attivit necessaria in

    quanto durante la veglia i corpi accumulano

    stanchezza. Durante il sonno attraversiamo

    vari stati che sono stati classificati a seconda

    delle onde emesse. Vengono definite attra-

    verso lacronimo NREM (sonno privo di mo-

    vimenti oculari) le quattro fasi dove il cervello

    emette onde lente, ed inoltre caratterizzate

    generalmente dallassenza di sogni o almeno

    cos sembra perch al risveglio non vengono

    ricordati. Mentre la fase REM contraddistin-

    ta dallemissione di onde veloci e dal rapido

    movimento oculare. Questa fase viene anche

    definita sonno paradossale in quanto lattivit

    elettroencefalografica simile a quella di ve-

    glia. Inoltre in questa fase che vengono pro-

    dotti i sogni ricchi di immagini e quindi per-

    cepiti con maggior intensit. La psicoanalisi

    tende a ritenere il sogno come leffetto di un

    complesso processo di pensiero effettuato

    durante il sonno, che contribuisce a consoli-

    dare la struttura psicologica dellindividuo. La

    dimensione del sogno affascina da sempre

    luomo. Linteresse verso il mondo onirico

    un filo che lega luomo primitivo, gli egizi, i

    sumeri, la Grecia antica, limpero romano, il

    medioevo e il novecento. Nellantico Egitto i

    sogni erano considerati un messaggio magi-

    co proveniente dal mondo delle potenze, ed

    avevano grande importanza quelle persone

    che riuscivano ad interpretarli. Tra gli egizi e

    successivamente tra gli antichi greci era con-

    suetudine ricorrere alluso dellincubazione

    per ricevere indicazioni sul futuro, benedizio-

    ne e guarigione. Questa tecnica consisteva

    nel dormire in un area sacra dopo essersi

    purificati. Nel medioevo lattivit della incu-

    bazione venne perpetuata da alcuni cristiani,

    infatti sono giunti fino a noi alcuni racconti

    che hanno per soggetti dei santi che in sogno

    hanno operato dei miracoli. Nel XVII secolo

    in Europa con lavvento della razionalit del

    metodo scientifico lo studio dellattivit oni-

    rica venne relegato in un angolo, comunque

    venne preservato in gruppi esoterici e in al-

    tre culture, come quella dei nativi americani,

    ancora legati alla tradizione. Lopera di Freud

    ha riportato lattenzione verso il sogno ed ha

    riconsegnato alla nostra civilt una potenzia-

    lit umana, che era stata emarginata dalla

    scienza. Se la societ odierna ha recuperato

    in parte la conoscenza del mondo onirico lo

    dobbiamo innanzitutto alla psicoanalisi che

    al principio considerava il sogno la via ma-

    estra per conoscere linconscio attraverso

    Il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca Tomberli

    I SOGNI

  • 8lesaudimento di un impulso represso nella

    vita ordinaria ed espresso nel sonno. Suc-

    cessivamente il lavoro di Jung ha cercato

    di riunire la conoscenza delluomo moderno

    con lAntica Saggezza. Infatti il sogno oltre ad

    essere utilizzato in prospettiva per capire le

    potenzialit da sviluppare venne considerato

    unattivit non soltanto dellinconscio perso-

    nale, ma come ci che consente di collegarsi

    ad una realt profonda della psiche che de-

    fin inconscio collettivo, dove sono presenti

    dei simboli detti archetipi che rappresentano

    leredita dellevoluzione della coscienza uma-

    na. Successivamente la sperimentazione

    nellambito del sonno ha prodotto una cono-

    scenza variegata che riporto sinteticamente:

    i sogni sono la continuazione dello stato di

    veglia, possono essere indotti da stimolazioni

    artificiali, il linguaggio dei sogni simbolico e

    soggettivo. Lattivit onirica verr considera-

    ta come una funzione della coscienza, pari a

    quella di veglia, quando luomo riconoscer i

    piani sottili e il mondo delle energie. In Tibet

    lattivit del sogno considerata cos impor-

    tante tanto da inserirla allinterno di una se-

    rie di insegnamenti tantrici, chiamati Shitro,

    utilizzati per rivelare la natura di Buddha . Vi

    riporto uno stralcio degli insegnamenti sul-

    lo Yoga del sogno dati da Khenchen Palden

    Sherab Rinpoche nel commentario al testo di

    Karma Lingpa: : Gli insegnamenti Vajrayana

    sullo yoga del sogno ci forniscono un meto-

    do estremamente efficace per espandere la

    pratica della consapevolezza nello stato del

    sogno, in modo da non dormire nellinutile

    modo ordinario. Entriamo nella sfera natura-

    le dellattenzione incrollabile. Prepariamoci

    al sonno coscientemente, mantenendo una

    motivazione pura. Abbandonando la trascura-

    tezza, cerchiamo di addormentarci in uno sta-

    to di rilassata attenzione. Come pratichiamo

    la presenza mentale nel sogno? Riconoscen-

    do i nostri sogni, pratichiamo trasformando

    lillusione in luminosit. Per utilizzare il tempo

    che spendiamo dormendo, dobbiamo per pri-

    ma cosa riconoscere che stiamo sognando.

    Questo lesercizio iniziale. Il passo succes-

    sivo chiamato trasformare il sogno, il ter-

    zo la moltiplicazione e il quarto unificare

    il sogno e la chiara luce. Riconoscere, trasfor-

    mare, moltiplicare e unificare il sogno con la

    luminosit della vera natura; queste quattro

    sono le applicazioni essenziali dello yoga del

    sogno. Possiamo fare queste pratiche in ogni

    momento, ma normalmente si iniziano prima

    di andare a letto la sera. Si inizia allineando

    la nostra motivazione con bodhicitta e con la

    consapevolezza della purezza naturale. Que-

    ste sono le fondamenta e la struttura dellin-

    tero sentiero. Senza di esse, la nostra pratica

    si disgregher, anche se abbiamo gi rag-

    giunto un certo livello. Laspirazione di bodhi-

    citta e la consapevolezza della purezza sono

    indispensabili.

    Secondo la scienza esoterica il sogno una

    attivit concreta che viene svolta su un piano

    pi sottile di quello fisico. In genere avviene

    sul piano astrale, ma dipende prevalente-

    mente dalla coscienza del sognatore. Con

    laddormentarsi la coscienza lascia il veicolo

    fisico e si stabilisce sul veicolo sottile con

    cui pi in sintonia. Pu succedere che per

    degli stimoli fisici dati da una digestione diffi-

    cile dopo una cena abbondante la coscienza

    rimanga nel veicolo eterico e non raggiunga

    lastrale, come possa innalzarsi sul mentale

    se illuminata dalla luce dellanima. Comun-

    que normalmente durante il sonno il corpo

    astrale fluttua sul suo piano, sopra il fisico,

    ritemprandosi della fatica di essere stato

  • 9contenuto nel corpo denso e perci di essere

    entrato in relazione con vibrazioni pi basse

    di quella gamma che lo caratterizza. Per ca-

    pire il meccanismo del sogno dobbiamo fare

    riferimento al meccanismo della coscienza

    ed usare ancora una volta lanalogia. Tramite

    il sistema nervoso arrivano al cervello delle

    impressioni che vengono elaborate e classi-

    ficate. Ma queste impressioni sono il risulta-

    to di un impulso che pu nascere non solo

    dal piano fisico ma anche dai piani pi sottili,

    ad esempio nel corpo astrale, da dove viene

    trasmesso successivamente al cervello fisico

    grazie allinterazione della materia eterica che

    fa da ponte di trasmissione fra quella fisica e

    quella astrale. Nelluomo comune durante il

    sonno i principi superiori si ritirano nellastrale

    lasciando il cervello fisico e quello eterico alla

    merc delle correnti che lo attraversano. Gli

    impulsi che possono derivare da queste due

    fasce di vita possono produrre sogni caotici

    senza un filo logico. In particolare il cervello

    eterico molto impressionabile quindi se

    non mantenuto attivo dalla coscienza pu

    elaborare anche i pensieri altrui che lo attra-

    versano. Quando la coscienza durante il son-

    no fluttua nel corpo astrale pu rielaborare

    quanto vissuto emotivamente nella giornata

    oppure fare esperienze concrete sul piano

    astrale, come visitare luoghi ed incontrare al-

    tri esseri. Inoltre sui sottopiani pi elevati

    possibile ricevere insegnamenti spirituali. Al-

    cuni sogni possono rivelarsi profetici perch

    nei piani sottili il tempo scorre in maniera di-

    versa rispetto al fisico, perci il S superiore

    pu comunicare in anticipo alla personalit un

    evento importante che potr accadere. Inol-

    tre spesso i sogni sono simbolici, in quanto

    rappresentano la possibile comunicazione tra

    lanima e la coscienza attiva. Lanima per sta-

    bilire una relazione con la personalit sfrutta

    la capacit di drammatizzazione della mente

    per riportare nello stato di veglia attraverso il

    ricordo quanto ha comunicato durante il so-

    gno. Infatti ricordiamo pi facilmente i sogni

    che ci hanno fortemente impressionato. In

    genere durante la notte lattivit onirica in-

    tensa ma spesso capita che al mattino ricor-

    diamo solo alcuni sogni. Ci regolato dalla

    legge di economia. Infatti la memorizzazione

    di tutti i sogni avrebbe bisogno di un note-

    vole dispendio di energie che magari pi

    utile indirizzare in altri ambiti. Quindi non

    auspicabile ricorrere a tecniche particolari per

    rimanere vigili durante le attivit oniriche.

    Mentre se purificheremo in maniera adegua-

    ta i veicoli della coscienza, predisponendoci

    cos al meglio per entrare in contatto con i

    piani superiori, tenderemo a ricordarci i sogni

    utili alla nostra evoluzione. A questo punto si

    apre il capitolo dellinterpretazione di quanto

    sognato che non pu essere fatto in maniera

    razionale, dato che spesso il sogno proviene

    da piani dove non vige il principio logico. La

    conoscenza dei simboli universali ci guida ini-

    zialmente nel viaggio a ritroso verso la com-

    prensione, ma non basta per raggiungere la

    causa che ha generato lesperienza onirica

    . Soltanto lintuizione la qualit necessaria

    per comprendere completamente il signifi-

    cato di un sogno. In altre parole soltanto at-

    traverso lattitudine meditativa della mente si

    pu interpretare un sogno.

    Luca Tomberli

  • 10

    Al servizio segreto di sua Maest; Licenza di

    uccidere; Si vive solo due volte; La morte pu

    attendere. E poi: Una cascata di diamanti;

    Solo per i tuoi occhi; La spia che mi amava;

    Il mondo non basta. Questi sono solo alcuni

    dei titoli dei film che hanno avuto come

    protagonista lagente segreto pi famoso di

    tutti i tempi. Quellagente che, presentandosi,

    dice sempre Salve, mi chiamo Bond, James

    Bond.

    Questo personaggio venne creato dallo

    scrittore britannico Ian Fleming come

    protagonista di una serie di romanzi ed

    poi divenuto particolarmente famoso grazie

    ad una serie di film girati a partire dagli

    anni sessanta. Bond un raffinato agente

    segreto dellMI6, la VI sezione della Military

    Intelligence, ovvero dei Servizi Segreti, della

    Gran Bretagna. Il suo codice identificativo

    007. Lui, infatti, non un agente segreto

    qualunque, bens un agente doppio

    zero, appartenente, cio, a quellelite

    dellIntelligence caratterizzata da una

    singolare peculiarit: la licenza di uccidere

    per ragioni di Stato. Bond un esperto di

    arti marziali, ha profonde conoscenze in

    ogni campo del sapere e sa fare innamorare

    qualunque donna. Ma c qualcosaltro su

    cui lui, come tutti gli altri agenti doppio

    zero, possono contare per riuscire nelle loro

    difficili missioni: le invenzioni del maggiore

    Goeffrey Boothroyd, noto come Signor

    Q, lo scienziato responsabile della branca

    tecnologica dellMI6. Tra queste invenzioni,

    prima tra tutte lauto di 007, la celebre Aston

    Martin, dotata, tra laltro, di congegno crea-

    fumo anti-inseguimento e sedile eiettabile. E

    poi gli occhiali a raggi x, per vedere attraverso

    i muri; e ancora il famoso jet-pack, lo zaino a

    razzo per prendere il volo in caso di pericolo.

    E solo per citarne alcune... Mr Bond, di fatto,

    incarna tutte le caratteristiche che un agente

    segreto (e non solo...) vorrebbe avere. O

    almeno cos sembra. Ma siamo proprio sicuri

    che anche lui non potrebbe avere un ideale,

    un archetipo di 007 cui ispirarsi?

    Per rispondere a questa domanda, lasciamo

    momentaneamente la seconda met del

    900 e facciamo un salto indietro nel tempo,

    diciamo di 2500 anni circa, per arrivare a

    quel periodo, peraltro incerto, in cui un certo

    Vyasa compose la Mahabharata e un certo

    Patanjali scrisse gli Yoga Sutra: due testi tra

    i pi sacri che lUmanit oggi possegga. La

    Mahabarata il pi grandioso poema epico

    che sia mai stato scritto e tratta della cruenta

    guerra tra il Bene e il Male che si scaten per

    il diritto al trono tra due cugini e le rispettive

    genti, i Pandava e i Kaurava, nella zona della

    moderna Delhi. In breve. Esistevano due

    fratelli, Dhrtarastra e Pandu, entrambi re, che

    avevano ciascuno dei figli. I loro primogeniti

    Antica saggezza e scienza modernaCuratore: Gianluca Fontana

    AL SERVIZIO SEGRETO DI SUA... DIVINIT

  • 11

    si chiamavano rispettivamente Duryodhana

    e Yudhistira. Questultimo, noto per la sua

    probit, era chiamato anche Dharmaraja:

    colui che incarna la virt. Quando venne il

    momento di nominare il suo erede al trono,

    il re Dhrtarastra ritenne pi meritevole il

    nipote che il suo primogenito, e cos scelse

    Yudhistira. Duryodhana, per, non accettando

    la decisione del padre, con linganno,

    si assicur il trono e cerc di uccidere

    Yudhistira e i suoi fratelli. Un certo Krsna

    si adoper per riportare la pace tra i cugini,

    ma ogni tentativo fall, la guerra fratricida fu

    dichiarata e Krsna scese in battaglia come

    auriga di Arjuna, valoroso guerriero, fratello

    di Yudhistira. Ora, la Mahabarata, dal punto

    di vista spirituale, deve la sua importanza a

    quella parte conosciuta come la Bhagavad

    Ghita, o Canto del Beato, nella quale Krsna,

    che rappresenta Dio o lAnima, d ad Arjuna,

    che rappresenta luomo o la personalit, i

    pi profondi insegnamenti spirituali di quella

    che conosciuta come Antica Saggezza

    Eterna. E, in particolare, gli spiega quale

    sia il giusto atteggiamento che deve tenere

    nei confronti della battaglia che sta per

    cominciare. Arjuna, infatti, nel vedere i due

    eserciti ormai prossimi allo scontro fratricida,

    colto dallangoscia pi profonda e vorrebbe

    non schierarsi: ... vide che stavano l padri

    e nonni, maestri, zii, fratelli, figli, nipoti e...

    amici nelluno e nellaltro esercito. E dopo

    che Arjuna ebbe visto tutti quei parenti

    cos disposti in ordine di battaglia, in preda

    a un sentimento di grande compassione,

    fece, turbato, questo discorso: O Krsna,...

    anche se costoro, i cui animi sono dominati

    dallingordigia, non riescono a vedere alcun

    male nel fatto che una famiglia sia distrutta

    e alcuna colpa nel ... tradire le persone care,

    come non dovremmo aver noi la coscienza

    di ... (tenerci lontani da codesto misfatto)?.

    Cos Arjuna avendo parlato sul campo di

    battaglia si accasci a sedere nel carro,

    gettando larco e le frecce... (I, 26-27-28-38-

    39-47). Ma Krsna sprona Arjuna a combattere,

    anche se si tratta della sua gente: A lui che

    era cos preso dal suo sentimento di piet e

    i cui occhi erano pieni davvero di lacrime...,

    Krsna rivolse queste parole: ... Da dove ti

    si fatta ... accosto questa debolezza ...?

    Essa tale che non se ne compiacerebbero

    gli uomini donore, tale da non condurre al

    cielo,... o Arjuna. No, non cedere a questo

    tuo vile sentimento, ..., ch esso non ti si

    conviene; cacciando la meschina debolezza

    danimo, sorgi, o distruttor dei nemici. (II,

    1-2-3). Dunque, Krsna, lanima, dopo aver

    tentato in ogni modo una soluzione pacifica

    della vicenda, concede ad Arjuna, luomo,

    una vera e propria licenza di uccidere, che per

    di pi riguarda i suoi stessi parenti, e, anzi, lo

    sprona ad usarla, affinch il Male non trionfi

    sul Bene. E cos, poi, far Arjuna.

    I Sutra Yoga, o aforismi sullo Yoga, sono,

    invece, un compendio scientifico dei pi

    profondi insegnamenti spirituali delAntica

    Saggezza Eterna. Se seguiti, consentono

    allessere umano ordinario di evolversi

    attraverso i vari stadi del sentiero spirituale

    fino a raggiungere le vette pi alte di quella

    che in Oriente chiamata Iniziazione e

    in Occidente Santit. Si compongono di

    quattro libri o capitoli, il terzo dei quali per

    noi particolarmente interessante, in quanto

    contiene lelenco di tutte le facolt latenti

    che lessere umano sviluppa a mano mano

    che calca il sentiero spirituale, ovvero a mano

    mano che si sviluppa come Anima, rendendo

    sempre pi divina la sua umanit. Eccone

  • 12

    alcuni esempi notevoli: Con la meditazione

    concentrata, divengono visibili i pensieri nelle

    menti altrui (III, 19); Con la meditazione

    concentrata..., le propriet che lo rendono

    visibile allocchio umano sono annullate (o

    ritirate), e lo Yogi pu rendersi invisibile (III,

    21); Con la meditazione concentrata..., si ha

    il potere di salire oltre la materia e di traslarsi

    nello spazio (III, 42). Quindi, secondo la

    tradizione orientale, la Vita concede allo Yogi,

    cio alluomo che ha perfettamente fuso la

    sua doppia natura umana e divina, dei veri e

    propri poteri come la telepatia, linvisibilit e

    la levitazione. E solo per citarne alcuni... Per

    inciso, di ci non ci si deve troppo stupire,

    perch, anche nella tradizione occidentale, si

    trova scritto che Ges disse: In verit, chi

    crede in me far anchegli le opere che io

    faccio, anzi, maggiori. (Giov. XIV, 12).

    Ora, alla luce di ci, che dire? Che senzaltro

    anche Mr Bond, pur dallalto della sua

    meritata fama, volendo, avrebbe un ideale

    cui ispirarsi. E a maggior ragione i suoi

    colleghi nei vari Paesi del mondo. Infatti,

    anche ammesso che le ragioni di Stato che

    uno 007 serve riguardino sempre il bene dei

    suoi cittadini, siamo sicuri che un agente

    segreto anteponga sempre quelle ragioni

    ai propri interessi e sentimenti personali? E

    siamo certi che i dispositivi tecnologici di cui

    si avvale siano della tipologia pi avanzata?

    Sembrerebbe proprio di no. Infatti, un agente

    segreto della peggiore specie perseguir i

    propri interessi senza alcun rispetto per la

    vita umana; un agente cos cos curer quegli

    stessi interessi, evitando semplicemente di

    uccidere; il migliore tra gli agenti non far

    n luna n laltra cosa, servendo il proprio

    Paese. Eppure, neanche questo fior fiore

    di agente potrebbe essere paragonato al

    protagonista della Mahabharata. Krsna,

    infatti, d per scontato che Arjuna non uccida

    per ragioni personali, che non sia avido di

    potere e di ricchezza e che usi la licenza da

    agente doppio zero solo quando ogni altra

    via sia stata tentata. Ad Arjuna Krsna chiede

    una cosa ancora pi difficile, la pi ardua

    che si possa chiedere a un essere umano:

    schierarsi contro e, se necessario, fermare,

    uccidendoli, quelli tra i suoi parenti che si

    sono volti al Male e che cos minacciano la

    sicurezza di un intero popolo. Un discorso

    simile vale, poi, per la tecnologia di supporto.

    Se, infatti, gli 007 possono contare su

    dispositivi come lo zaino a razzo e il congegno

    crea-fumo, Arjuna, essendo uno Yogi, grazie

    allaiuto di Krsna, la sua Anima, possiede il

    potere di levitare e rendersi invisibile.

    Ora, tutto questo per dire che cosa? Non lo

    so!, come direbbe un simpatico Guru che

    conosco. In realt, lui, poi, sa sempre quello

    che vuole dire e anchio, almeno questa

    volta, so di saperlo. Ecco, verr un giorno in

    cui un produttore cinematografico illuminato

    dar il via a una fortunatissima serie di film. Il

    primo avr per titolo: Al servizio segreto di

    Sua... Divinit. In quel film, il protagonista,

    presentandosi per la prima volta, dir una

    frase che lo render celebre per sempre:

    Salve, mi chiamo Bond, Krsna Bond.

    Questo sar il segno che una nuova epoca ha

    avuto inizio...

    Gianluca Fontana

  • 13

    Con questo articolo continuo e sviluppo largo-

    mento iniziato nellarticolo precedente.

    Il maestro Kempis esprime tale concetto con

    queste parole: quello che lessere percepi-

    sce non esiste oggettivamente, non lunica

    realt superstite delle precedenti che non esi-

    stono pi e preliminare di quelle che verranno e

    che non esistono ancora, ma la porzione della

    realt totale - tutta esistente simultaneamente

    - che lessere riesce a cogliere e creare in forza

    delle sue limitazioni, o che le sue limitazioni gli

    fanno cogliere il fatto che gli esseri vivono,

    sentono in successione il sentire legato alle si-

    tuazioni cosmiche che tutte simultaneamente

    sono esistenti nellEterno Presente non signi-

    fica che gli esseri le sentono perch cos sono

    scritte, ma esattamente il contrario: lEterno

    Presente una Realt in cui lapparente suc-

    cessione del sentire annullata. Niente daltro.

    LEterno Presente la condizione strutturale del

    virtuale frazionamento dellAssoluto, o meglio,

    della sua sostanza, perch la Coscienza Asso-

    luta oltre il virtuale frazionamento. Il divenire,

    come virtuale frazionamento, sentito da ogni

    sentire; perci gli esseri, percependolo, crea-

    no lEterno Presente. Percezione e creazione

    si identificano, con la differenza che sul piano

    della struttura del virtuale frazionamento tutto

    creato-percepito simultaneamente, mentre

    sul piano del sentire relativo - sentire che la

    conseguenza del virtuale frazionamento - tutto

    creato in modo successivo. Punti di vista di-

    versi di una stessa Realt che originano realt

    diverse, ciascuna vera nella sua dimensione re-

    lativa.

    Non scopo di questo articolo andare oltre que-

    sta brevissima esposizione dellinsegnamento

    dei Maestri del Cerchio Firenze 77, che peral-

    tro si trova riportato ampiamente in una decina

    di libri. Mi preme invece sottolineare che il suo

    aspetto pratico va ben oltre quello teorico-filo-

    sofico, perch non solo il Conosci te stesso,

    come indicato dal Maestro Claudio, lesatta

    volgarizzazione del Dharana, Dhyana, Samadhi

    di Patanjali , ma anche unattenta meditazione

    sulla percezione di ogni istante della nostra cre-

    azione-percezione permette quella consapevo-

    lezza di essere che inevitabilmente porta a su-

    perare lattaccamento dellio egoistico e proiet-

    ta verso una coscienza che veda laltro come se

    stesso. La comprensione del Cristo, enunciata

    nell Ama il prossimo tuo come te stesso,

    punto darrivo e sbocco finale di tutto linsegna-

    mento, diviene almeno prospetticamente pos-

    sibile, anche se non proprio immediatamente

    realizzata nel vero significato del Qui ed ora.

    La teoria degli Ologrammi

    Lologramma, che etimologicamente significa

    descrivo tutto, un supporto fotografico a

    tre dimensioni dellimmagine di un oggetto ot-

    tenuta mediante un laser. Si crea un ologramma

    sottoponendo un oggetto da fotografare a un

    Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea Innocenti

    LA FILOSOFIA DI KEMPIS E LA TEORIA DEGLI OLOGRAMMI (II PARTE)

  • 14

    raggio laser, cio una luce proveniente da una

    sorgente luminosa coerente, poi mandando

    un secondo raggio laser sulla luce riflessa del

    primo e creando cos un finissimo intreccio di

    frange di interferenza, che viene registrato su

    una lastra fotografica. Quando la lastra viene

    sviluppata appare visibile soltanto un intreccio

    di linee scure e chiare, ma se questa immagi-

    ne viene ancora illuminata da un altro raggio la-

    ser prender forma loggetto fotografato. Non

    solo lologramma rappresenter loggetto nelle

    sue tre dimensioni, ma succeder anche che,

    dividendo lologramma in due parti, ciascuna

    di esse dar la rappresentazione delloggetto

    iniziale, e il fenomeno potr ripetersi allinfinito

    per successive divisioni. In sostanza, ogni mini-

    ma parte di un ologramma contiene tutta lim-

    magine dellologramma intero.

    Comparando questo fenomeno alla concezione

    che il Maestro Kempis d della realt, si ritrova

    il fatto che nella divisione del Sentire Assoluto

    abbiamo s sentire virtuali, limitati e relativi, ma

    tali che hanno in s lessenza della loro origine,

    cio dellAssoluto Stesso .

    Lesperienza che il fisico Alain Aspect nel 1982

    ha fatto nellUniversit di Parigi d delle indica-

    zioni molto interessanti riguardo allunit del

    tutto prodotta dalla fusione del relativo, che ri-

    produce nelle sue caratteristiche larchetipo ori-

    ginale. Aspect ha scoperto che, sottoponendo

    a determinate condizioni degli elettroni, questi

    sono capaci di comunicare istantaneamente fra

    loro, indipendentemente dalla loro distanza:

    come se ogni singolo elettrone sappia cosa stia

    facendo laltro. Mantenendo come vera la teo-

    ria di Einstein, secondo la quale il limite della

    velocit della luce invalicabile, la sola possibile

    spiegazione a ci che la connessione fra que-

    sti elettroni sia di tipo non locale. Azzardando

    oltre lindicazione scientifica dellesperimento,

    questa potrebbe avvalorare lipotesi di una re-

    alt intimamente connessa come in una rete

    unificante e, se questa esperienza la si mette

    in relazione allolografia, che d ampiamente

    la prova che il macro contiene il micro e che il

    relativo non poi tanto cos relativo, perch de-

    terminato solo dal punto di vista, quello s vera-

    mente relativo (e che nella filosofia del maestro

    Kempis espresso dal grado di limitazione del

    sentire virtuale), se ne pu concludere che la

    scienza, sia pure timidamente e per ora soltan-

    to per possibili illazioni, avvalora le affermazioni

    che lintuizione e lo stretto rigore logico, come

    nel caso dellinsegnamento del Cerchio, pos-

    sono dare .

    Mi piace chiudere queste riflessioni con que-

    ste parole del Maestro Kempis, da lui usate

    al termine delle sue complesse lezioni dinse-

    gnamento: Lo stupefacente ordito e tessuto

    che lEsistente, cos barbaramente illustrato

    dal sottoscritto, che di questo e di tanto chiede

    perdono, non un meccanismo, ma un meravi-

    glioso organismo in cui ogni sua parte, anche il

    pi insignificante frammento, insostituibile, e

    perci di capitale importanza, e perci immorta-

    le. Se si arriva a credere alla verit di tutto ci,

    si comprende il senso della pi alta morale, e di

    colpo si fa chiaro il significato della vita, dellesi-

    stenza, del giusto rapporto con gli altri. Ma chi

    sono gli altri? Tanto pi scostanti, odiati, cattivi,

    quanto pi confusi e lontani dalla verit, perci

    pi bisognosi di comprensione e damore? Ma

    che senso avrebbe sapere tutto ci, se si vives-

    se come chi lignora? Tale veramente il quesi-

    to che io lascio alle vostre meditazioni.

    Andrea Innocenti

  • 15

    Il concetto di karma di sicuro non appartie-

    ne in modo esplicito alla parte occidentale di

    questo pianeta. I primi secoli del cristianesi-

    mo, si caratterizzarono decisamente in senso

    anti-gnostico, marcando una linea divisoria

    abbastanza netta, perlomeno per quanto ri-

    guardava lEuropa ed il bacino del Mediterra-

    neo, tra due momenti storici contigui. Il pe-

    riodo ellenistico si era distinto per una grande

    diffusione di idee di diversa provenienza,

    che avevano esaltato la funzione di crocevia

    dellarea mediterranea, mentre col rafforzarsi

    del cristianesimo istituzionale, accompagna-

    to da un crescente dogmatismo, la funzione

    di scambio e comunicazione di questa zona

    del mondo, venne maggiormente inibita, an-

    che se mai del tutto sopita.

    Idee come quella del karma e della reincar-

    nazione, furono espulse definitivamente da

    un contesto religioso, culturale e sociale, che

    nel corso del suo sviluppo avrebbe avuto ben

    altre preoccupazioni, come quella di contrap-

    porsi ad eresie di varia natura, o ad un altro

    bel dogmatismo, come quello islamico. Certe

    conoscenze continuarono comunque ad es-

    sere trasmesse, anche se in un modo molto

    pi criptato di quanto non fosse stato fatto

    in precedenza. Una linea di sapere esoteri-

    co continu a percorrere sotterraneamente

    lEuropa, manifestandosi in tradizioni come

    lalchimia, il panteismo, la massoneria, o altre

    simili, che non si possono per certo consi-

    derare come prevalenti nella formazione del

    pensiero dominante occidentale degli ultimi

    duemila anni. Questo non vuol dire tuttavia

    che la legge del karma non esista.

    Razionalmente pu essere opinabile tutto,

    ma, fortunatamente, la conoscenza esoteri-

    ca si basa sulla visione diretta di coloro che,

    per evoluzione, hanno la possibilit di vedere

    concretamente quelle dimensioni della vita

    che permangono, per ora, occultate alla mag-

    gioranza delle persone. La struttura atomica

    della realt si estende anche a queste dimen-

    sioni nascoste dellesistenza ed proprio a

    partire da questa cosa che possiamo com-

    prendere la legge di causa-effetto. Latomo

    dovr essere ancora indagato a lungo, sia dal

    punto di vista della scienza contemporanea

    che da quello della scienza esoterica, ma la

    caratteristica sulla quale esotericamente mi

    sento di affermare una relativa certezza, il

    suo essere un quanto di energia e come tale

    un pacchetto di informazioni.

    In effetti la vita pu anche essere vista come

    una elaborazione ed uno scambio continuo di

    informazioni che, scomposte in essenza, si

    riducono alla sostanza atomica. Altre caratte-

    ristiche importanti di questo substrato vitale

    sono limprimibilit, le interazioni prodotte dal

    magnetismo e dalla radianza, oltre che le pos-

    sibili distorsioni di queste qualit specifiche.

    Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo Rodolfi

    IL KARMA E LA FORMAZIONE DELLE IMMAGINI KARMICHE

  • 16

    La scienza moderna ha ormai stabilito che

    tutto quello che esiste energia, per com-

    prendere il funzionamento della legge del

    karma bisogna per aggiungere che lenergia

    coscienza, per cui non si danno stati della

    materia di nessun tipo che non esprimano un

    qualche livello di consapevolezza. I vari regni

    di natura non fanno altro che raccontare la

    progressiva manifestazione dello spirito attra-

    verso la materia, che mai, dal punto di vista

    esoterico, pu essere considerata inorganica.

    Il minerale esprime senzaltro una coscienza

    minore dellessere umano, ma pur sempre

    quella coscienza che lo stato della materia

    che lo compone gli consente.

    Qualunque esperienza, compiuta da qualsia-

    si creatura in qualsiasi regno di natura, vie-

    ne impressa, registrata, sia negli atomi della

    sostanza che d vita alla creatura stessa, sia

    negli atomi della sostanza, diciamo ambienta-

    le, dove lesperienza viene compiuta. Il tutto

    poi avr rilevanza in ordine alla quantit e alla

    qualit. Mi spiego, possibile che un evento

    da me vissuto coinvolga diversi aspetti del

    mio essere, ossia agisco qualcosa sul piano

    fisico, che produce in me emozioni, senti-

    menti e pensieri. Il fisico, lemotivo e il men-

    tale, sono in verit stati diversi della materia

    ai quali io partecipo con la mia vita, levento

    che produco sar una forza che si imprime,

    in modo pi o meno forte a seconda della

    quantit dellimpulso, negli atomi del livello

    vibratorio corrispondente.

    Lo stesso evento ha poi una valenza qualita-

    tiva. La mia percezione, in modo molto em-

    pirico, me lo far sentire come pi o meno

    buono, o piacevole, ma in concreto, quellatti-

    vit fisica, emotiva o mentale, trover posto,

    nellinfinita scala delle frequenze possibili del-

    la vita, in un punto preciso, pi o meno pola-

    rizzato verso il lato negativo, o positivo, della

    struttura della mia coscienza. In pratica, se io

    vivo qualcosa che mi fa sentire tanto male,

    quel tanto male non un modo di dire per de-

    scrivere una percezione, ma anche una quan-

    tit precisa di energia di una precisa qualit,

    che viene registrata in uno specifico punto

    del mio essere, sul piano vibratorio adeguato

    a metabolizzare la mia esperienza.

    Senza approfondire eccessivamente in que-

    sto contesto lanalisi strutturale della coscien-

    za umana, possiamo aggiungere che non un

    caso che i cosiddetti chakra, o centri energe-

    tici, siano considerati i motori della coscienza.

    Infatti in questi spazi, esistenti nel nostro

    essere su sette piani vibrazionali diversi, che

    vengono impresse tutte le esperienze di tut-

    te le nostre incarnazioni, le quali, a loro volta,

    vengono poi metabolizzate attraverso tutti gli

    organi di tutti i corpi attraverso i quali il nostro

    essere si manifesta contemporaneamente,

    per interagire poi con lambiente esterno con

    il quale siamo in relazione continua.

    Allo stesso modo, non serve qui disquisire

    sulle origini del karma, che di per s non si-

    gnifica tanto lazione, quanto limpulso o la

    spinta allazione. Anche se cercare risposte a

    domande relative alla primogenitura delluo-

    vo piuttosto che della gallina pare sia una oc-

    cupazione molto diffusa tra gli esseri umani,

    ci molto pi di aiuto cercare di capire come,

    in pratica, funziona la legge di causa-effetto

    qui ed ora, piuttosto che perderci in remote

    speculazioni teleologiche. Quindi daremo per

    supposto che siamo al mondo per fare e

    che questo fare avviene secondo delle leggi

    e che queste leggi non sono del tutto inco-

    noscibili.

    Nel corso delle nostre incarnazioni vi sono

    delle situazioni archetipiche forti che ognu-

  • 17

    no di noi deve affrontare. Queste si configu-

    rano praticamente come delle linee evolutive

    che luomo deve sviluppare nella sua lunga

    permanenza su questo pianeta e di sicuro

    non vengono risolte in una sola vita. Possia-

    mo immaginare che questioni come quella

    del potere o dellamore, richiedano un po

    di tempo per essere elaborate e che varie

    sfumature debbano essere sperimentate

    per completare il bisogno di esperienza che

    la nostra anima esprime. In effetti ognuno di

    noi compie lo stesso lungo percorso, rispetto

    alle stesse qualit fondamentali dellesisten-

    za, aggiungendo per lunicit del suo tocco.

    Questo il nostro vero contributo alla vita.

    Ogni anima giunge alla sua prima incarnazio-

    ne umana con una propria spinta realizzativa,

    che dovr compiere a contatto con la materia

    dei piani inferiori nei quali andr ad operare,

    ossia: mentale, astrale e fisico-eterico. Ogni

    azione che viene sperimentata viene registra-

    ta nel luogo adeguato della propria struttura

    vitale e da l continua ad esprimere il suo ma-

    gnetismo e la sua radianza, sempre su base

    quantitativa e qualitativa, finch non avr

    esaurito tutto il suo percorso evolutivo, os-

    sia finch non avr perfezionato tutte le sue

    possibilit. La visione del mondo che esclude

    la reincarnazione esclude di fatto la possibi-

    lit di comprendere come funziona in prati-

    ca la vita, ed per questo che spesso non

    comprendiamo tante cose che ci appaiono

    o ingiuste o misteriose. La legge del karma,

    col suo funzionamento molto materiale, che

    non ha niente a che vedere con punizioni o

    peccati, ci mette nelle condizioni di affronta-

    re la vita in modo realmente scientifico.

    Levoluzione della nostra coscienza, che non

    si arresta nemmeno dinnanzi alla morte (ma

    questo un altro discorso), procede conti-

    nuamente grazie allimpulso ad agire che pro-

    viene dalla nostra anima, che ci spinge a spe-

    rimentare, ad interagire cio con la materia

    della realt che ci circonda. Il prodotto di que-

    sta realizzazione viene impresso in uno spa-

    zio interno al nostro essere, tipicamente un

    chakra, da dove produce nuova interazione,

    sia con la coscienza che con la realt esterna.

    Questo processo di impressione quello che

    io chiamo formazione delle immagini karmi-

    che. Le immagini karmiche poi sono alla base

    dellesperienza futura, che si configura come

    la necessit di continuare, od eventualmente

    concludere, ci che abbiamo posto in essere

    in una nostra data incarnazione.

    Ogni pulsione che viviamo ha le sue radici

    nella nostra esperienza pregressa, la quantit

    e la qualit della materia coinvolta in quellim-

    pressione determinano la forza e la tipologia

    dellattivit verso la quale saremo attratti.

    Ogni causa produce i suoi effetti e non esiste

    il caso nella vita, mai. Quello che io oggi vivo

    lespressione di ci che ho iniziato molto

    tempo fa, in parte compiuto ed in parte no.

    Continuo a provare attrazione verso modalit

    specifiche, fisiche, emotive e mentali, perch

    rappresentano il necessario completamento

    del mio essere uomo. Non esiste peccato,

    ma necessit di sperimentazione, cos come

    fino ad un certo punto non esiste il libero ar-

    bitrio... ma mi sa che di questo meglio che

    ne parli nel prossimo articolo. Massimo Rodolfi

  • 18

    Questa fatica si svolge nel segno della Ver-

    gine, segno di terra, considerato tra i pi im-

    portanti dello zodiaco, in quanto la sua sim-

    bologia cela lo scopo globale dellevoluzione,

    che di proteggere, nutrire e infine rivelare la

    realt spirituale nascosta. La nota fondamen-

    tale che rispecchia la missione della Vergine

    : Il Cristo in voi, speranza di gloria .

    Il segno della Vergine rappresenta il simbolo

    della profondit, del prendersi cura, del nu-

    trire ci che celato e che non pu ancora

    esporsi allo Spirito. Siamo in presenza di ci

    che ancora oscuro, ma che reca in s la

    luce e il percorso che essa dovr compiere.

    Vergine rappresenta il luogo ove lentamente

    matura il disegno divino per manifestarsi, con

    travaglio e sofferenza, ma sicuramente allora

    stabilita.

    La parola Virgo la corruzione di unantica

    radice Atlantidea, che in quei tempi remoti

    indicava il principio della madre. Fu la Vergi-

    ne a fondare il matriarcato che domin quella

    civilt, cui si riferiscono i miti e le leggende

    che narrano di Lilith, lultima Dea Vergine

    dellAtlantide. Questo concetto alla base

    della tradizione delle antiche Amazzoni, la cui

    regina fu sconfitta da Ercole che le strapp

    quanto cercava. una allegoria che mostra

    il liberarsi delluomo spirituale dalla schiavit

    della materia.

    Ercole si deve confrontare con laltro sesso

    ed ognuno di noi sa bene quanto questo sia

    difficile e rappresenti una prova quotidiana

    estremamente ardua, ma non impossibile, se

    sapremo resistere allistinto e cogliere nella

    dualit il giusto guado da attraversare, senza

    timore di immergerci nelle acque del deside-

    rio per uscirne snebbiati dalle nostre illusioni.

    Ad avvalorare la difficolt della prova ricordia-

    mo che gi nella prima fatica confrontandosi

    con le giumente antropofaghe, Ercole si rap-

    port con laspetto femminile della mente,

    quelle giumente che rappresentavano i pen-

    sieri disordinati, capaci di generare separazio-

    ne e quindi distruzione. A quel tempo il nostro

    Eroe non era ancora consapevole delle diffi-

    colt e tendeva a non portare a termine i pro-

    pri compiti lasciando eccessivamente spazio

    alla personalit, la quale era impersonata dal

    suo amico Abderis. La materia cominciava ad

    essere scalfita e restare chini su di essa non

    era certo impresa facile, in considerazione

    del fatto che la personalit manifestava una

    notevole resistenza.

    Quindi, ancora una volta, laspetto femminile

    e con esso la materia, devono essere affron-

    tati. Ercole si reca allaccampamento delle

    Amazzoni, la cui regina era Ippolita, la quale

    possedeva un cinto donatole da Venere, sim-

    bolo dellunione, della maternit e del Cristo

    interiore, al quale tutta lesperienza umana

    rivolta. Le Amazzoni erano state avvertite

    Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano Fornaciari

    ERCOLE E IL CINTO DI IPPOLITA

  • 19

    da Dio che sarebbe giunto da loro Ercole,

    al quale avrebbero dovuto donare il cinto, e

    malgrado alcune divergenze di opinione si

    accordarono positivamente in tal senso, non

    volendo contraddirlo. Le Amazzoni, narra la

    leggenda ed il mito, formavano un popolo di

    donne guerriere che, una volta allanno si tra-

    sferivano allaccampamento degli uomini per

    generare prole senza amore, in particolare

    femmine che partecipassero al loro mondo

    senza uomini.

    Non si sa esattamente come andarono le

    cose, forse Ippolita nel donare il cinto non

    espresse sufficiente amore ed unione, mani-

    festando inconsciamente una frizione, proba-

    bilmente dovuta al fatto che percepiva il tutto

    come una imposizione, forse Ercole nel timo-

    re di non ricevere quanto gli spettasse fu ec-

    cessivamente violento appropriandosi con la

    forza di ci che gli sarebbe stato donato. Fat-

    to sta che Ercole uccise Ippolita e sappiamo

    bene quanto il dolore colpisce coloro dai quali

    prodotto quindi, egli non comprese la sua

    missione, malgrado avesse raggiunto lobiet-

    tivo che si era prefissato e di conseguenza

    dovette compensare il suo errore, salvando

    una fanciulla di nome Esione che stava per

    essere sopraffatta da un mostro, mettendo

    a repentaglio la propria vita. Si evince la ne-

    cessit di riparare immediatamente ai propri

    errori, senza lamentarsi e senza cogliere negli

    avvenimenti chiss quale imperfezione. Non

    necessitiamo di alibi, che non aiutano certo

    a radicare lo yoga, molto meglio cercare di

    esprimere lenergia contraria.

    Il modo con il quale Ercole ha strappato il

    cinto possiamo riconoscerlo nel nostro agi-

    re quotidiano, se solo riuscissimo ad essere

    onesti nelle nostre riflessioni. Ges afferm

    Chi senza peccato scagli la prima pietra e

    credo, anche questa volta che le pietre rimar-

    ranno al loro posto. Quante volte raggiungia-

    mo i nostri obiettivi senza tenere conto delle

    esigenze altrui oppure per timore di essere

    prevaricati ci sentiamo in dovere di prevarica-

    re a nostra volta?

    Il mito ci rimanda a mondi lontani, i quali sono

    molto pi prossimi di quel che pensiamo. Ci

    rapportiamo con essi quotidianamente senza

    esserne, il pi delle volte, consapevoli. Pos-

    sibile che siano sempre gli altri a muoversi

    come elefanti in una cristalleria?

    Vi sono tre Vergini, le quali rappresentano la

    formazione e la funzione dei tre aspetti della

    personalit tramite i quali il Cristo deve espri-

    mersi, Eva, Iside e Maria. Esse rappresenta-

    no lintero percorso a partire dallimmersione

    nella forma, fino a liberarsene per assurgere

    al regno dello Spirito. Eva il simbolo della

    mente delluomo, attratta dal fascino della

    conoscenza acquisibile scendendo nella car-

    ne. Ella accett la mela della conoscenza dal

    serpente della materia segnando il punto di

    partenza della lunga esperienza umana. Il pro-

    blema involutivo ancora troppo recente ed il

    germe della vita cristica ancora inavvertito.

    Iside segna il punto di mezzo; ci che desi-

    derato ha subito una accelerazione, e quindi

    Iside, negli antichi zodiaci rappresenta la fer-

    tilit, la maternit, colei che tutela il bambino.

    Maria raffigura lo stesso processo sul piano

    fisico, della carne, dove d alla luce il Cristo,

    liberando lanima che per molto tempo sta-

    ta imprigionata dalla forma, rimanendo al suo

    interno apparentemente inerte ed incapace

    di manifestare la sua luce.

    Graziano Fornaciari

  • 20

    Aries, segno di fuoco e cardinale, quella

    costellazione attraverso cui il 1 raggio entra

    in manifestazione nella vita planetaria. Aries,

    quindi, rappresenta la volont dello spirito di

    incarnarsi, quella spinta irrefrenabile al vole-

    re essere, al volere creare e conoscere trami-

    te lattivit e lazione. Sappiamo che tutte le

    anime come entit individuali sperimentano

    la prima incarnazione fisica in Cancer, ma

    Aries che d inizio al ciclo della manifestazio-

    ne.

    Limpulso ad essere nasce nel mentale con

    Aries, poi si colora con le sfumature delle

    emozioni di Taurus nellastrale, poi ancora si

    arricchisce delle energie vitali in Gemini, per

    giungere allincarnazione sul piano fisico in

    Cancer. Ma in Aries, che nasce lidea pri-

    maria di volere essere, che inizia il ciclo in-

    volutivo nella materia fino a toccarne il lato

    pi denso, quello fisico. Alla luce di ci, nel

    ciclo involutivo, la forma domina, ma dopo

    parecchi giri sulla ruota zodiacale essa perde

    di attrazione e luomo, divenuto discepolo,

    utilizza lenergia di Aries non pi per speri-

    mentare nella materia, ma per fare ritorno,

    per disincarnarsi ed essere ammesso final-

    mente nel Regno dei Cieli. Prima limpulso

    era diretto verso laspetto inferiore della vita,

    ora limpulso proveniente dallanima che

    richiama luomo verso aspetti superiori della

    sua esistenza.

    Non so se riesco a trasmettervi la potenza di

    questo segno, di questa energia che discen-

    de, di questo Dio guerriero che segue questo

    impulso irrefrenabile ad addentrarsi attraver-

    so la porta oscura che porta alla morte, cio

    Cancer, per morire e poi rinascere, cercando

    equilibrio in Libra e conseguendo liniziazio-

    ne in Capricornus e di nuovo ricominciare un

    nuovo giro sulla ruota, un nuovo ciclo di ma-

    nifestazione.

    Questi quattro segni appartengono al quater-

    nario dei segni cardinali, ed Aries vi apporta il

    valore dellelemento Fuoco, una forza creati-

    va esplosiva che si irradia in ogni direzione,

    senza un ordine preciso, come unesplosio-

    ne di vitalit originaria, uno slancio primor-

    diale della vita che ha in s ogni cosa, dalla

    pi pura e bella alla pi brutale e distruttiva.

    Anche nei testi antichi della dottrina vedica

    troviamo Aries denominato Agni, cio fuoco

    primordiale, come un magma che ha in s sia

    forza distruttiva che creativa. In principio era

    il caos. Dio cre il Cielo e la Terra (Gene-

    si 1,1), anche qui, nellenergia della Genesi,

    possiamo ritrovare lessenza di Aries, inteso

    come segno della causa primaria del tutto.

    Il geroglifo di Aries la testa dellanimale sti-

    lizzata, dove risaltano le robuste corna. Alcuni

    studiosi hanno visto in questo simbolo anche

    la rappresentazione dellorgano genitale ma-

    schile. Tutte queste definizioni ci riportano,

    Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia Barbieri

    ARIES, LINIZIATORE

  • 21

    comunque, a un significato di energia vitale

    e fecondante che caratterizza appunto Aries.

    Inoltre Aries governa la testa delluomo, il

    cervello, la parte anatomica che presiede a

    tutta lattivit vitale e anche questo sempre

    per rimarcare limportanza di Aries come pri-

    mo segno, come inizio assoluto di ogni cosa.

    Infatti Aries un segno mentale, e ogni inizio,

    ogni creazione ha origine nel piano mentale e

    nella mente di chi sta creando, sia esso Dio,

    o lanima delluomo, o la personalit, ognuno

    sul suo livello, ma ognuno creatore.

    Nella mitologia greca troviamo rappresenta-

    to molto bene larchetipo di Aries attraverso

    la storia del Vello DOro e dellimpresa degli

    Argonauti. Gli Argonauti accettarono lardua

    impresa di riportare in patria, a Pelia, re di Iol-

    co, il Vello dOro dellAriete di Frisso. Il mito

    degli Argonauti pone laccento sulla conqui-

    sta e sullavventura, dove luomo osa cose

    che razionalmente appaiono irrealizzabili. Il

    coraggio e le virt guerriere di Giasone hanno

    la valenza di Aries, e di Marte, suo reggitore

    sul piano della personalit. Giasone, come

    Ercole, esprime larchetipo di Aries nellaf-

    frontare con coraggio, tutto ci che il caso

    gli pone di fronte, seguendo listinto e quindi

    vivendo con spontaneit gli eventi. Giasone

    non fa speculazioni, limpulsivit di Aries gli

    vieta ogni riflessione utile alla sua evoluzione:

    aderisce agli archetipi e si abbandona allistin-

    to e alla passione, andando verso lignoto: ma

    questo anche il viaggio che lanima ha deci-

    so di compiere.

    Infine, dopo avervi parlato di Aries come pri-

    mo segno zodiacale, espressione dellinizio di

    ogni cosa e manifestazione di energia cosmi-

    ca pura, pu forse sembrarvi strano che ora

    vi parli di sacrificio come un concetto fonda-

    mentale di questo segno, ma cos . Lener-

    gia fonte di vita e quando la usiamo pro-

    duce qualcosa che prima non cera, ma nel

    fare questo si consuma e si esaurisce. Quindi

    una creazione produce sacrificio di energia e

    Aries rappresenta questo sacrifico. Aries con-

    suma il suo patrimonio energetico seguendo

    limpulso ad essere e a creare fino alla fatica

    pi estrema, fino alla consunzione pi totale,

    senza riserve e ama fino ai confini pi estre-

    mi dellamore. Un esempio di questo sacri-

    fico totale ed estremo posto sotto il segno

    dellAriete rappresentato dalla passione di

    Cristo. Infatti anche la Pasqua cristiana po-

    sta sotto il segno di Aries (Agnus Dei), nella

    quale Ges, lagnello di Dio immolato per la

    salvezza del mondo, simbolo perfetto delle-

    stremo dono di s, sacrificio che promette

    e ha insito in se stesso una nuova Vita, una

    nuova Rinascita.

    Una volta invertito il moto sulla ruota il motto

    di Aries : avanzo e dal piano della mente

    governo. Questo per dire che in questo se-

    gno, quando luomo riesce ad incarnare la po-

    tenza del 1 raggio, acquisisce la capacit di

    organizzare, di controllare le forze e la morte,

    di distruggere con amore e di realizzare la Vo-

    lont di Dio. Questa la frase pi bella che ho

    trovato per spiegarvi Aries nella sua massima

    espressione, una forza che distrugge per cre-

    are e che ha sempre come movente lamore.

    Maria Grazia Barbieri

  • 22

    La natura simpone alla nostra percezione

    come un qualcosa di indiscutibile, di molto

    preciso e dettagliato; essa segue dei cicli e

    delle leggi che non si possono cambiare at-

    traverso nessuna volont esterna,tutto sotto-

    st ad essa. Luomo ha cercato nel tempo e

    nello spazio di avvicinarsi alla natura attraver-

    so losservazione dei moti del cielo e attra-

    verso la loro influenza sulla terra, e in questo

    modo si avvicinato a Dio. Successivamente

    ha cercato di comprendere la relazione con

    la propria natura ,ed iniziato il suo sentiero

    verso la verit. Nel suo percorso di conoscen-

    za ha scoperto dessere parte di un unico pro-

    getto divino, che si esprimeva in cielo con le

    stelle e gli astri, e con le montagne e i fiumi

    in terra, e luomo stesso, parte integrante

    e, in piccolo, manifestazione del cosmo, ne

    era il tramite, permeato dallintelligenza che

    rendeva tutto questo raggiungibile dalla con-

    sapevolezza di esistere. Bellezza e armonia

    sono i connotati della manifestazione nei suoi

    aspetti positivi e la geometria sacra ne la

    spiegazione matematica che rivela, in chiave

    di misure e proporzioni, ci che si manifesta

    attraverso forme armoniche, suoni melodici

    e colori luminescenti; infatti il suono vibrando

    modifica la materia e i colori hanno anchessi

    delle vibrazioni che possono corrispondere a

    taluni suoni: sono tutti fenomeni vibratori di

    cui noi siamo i ricettori, da Corrispondenze

    tra suoni e colori, ricerca di J.J. Grasso. Come

    la natura si rivela soltanto nel momento pi

    opportuno, cos i segreti e i misteri della geo-

    metria sacra sono rimasti tali per molto tem-

    po. Essi sono stati affidati ai pochi che ne

    hanno detenuto il culto, velandolo allumanit

    pur cercando di trasmetterlo a chi era capace

    di contenerne il divino valore. Ed grazie alla

    costruzione di luoghi sacri che tali conoscen-

    ze sono rimaste in vita a disposizione di tutta

    lumanit. La storia della geometria sacra trae

    le sue origini da popoli antichissimi che ave-

    vano conoscenze specifiche sulla divina pro-

    porzione (sezione aurea) e sulle sue modalit

    di applicazione nellarchitettura, nelle scienze

    e nelle arti, aiutando cos luomo a raggiun-

    gere la propria natura divina e a connettersi

    con le parti pi elevate di s. Nella nostra era

    tracce di queste antiche conoscenze sono

    state ereditate in occidente dallEgitto e dal-

    la Grecia. Filosofi, matematici ed astronomi,

    tra cui Platone, Euclide e successivamente

    Keplero, hanno donato alla nostra civilt le

    misteriose basi per approfondire studi e co-

    noscenze in questo ambito apparentemente

    circoscritto, invece cos radicato in ogni appli-

    cazione della vita in quanto filo conduttore di

    tutte quante le arti e le scienze. LOriente con

    il Feng Shui attraverso i 64 trigrammi dell I

    Ching, il Libro dei Mutamenti, ha trasmesso

    un ulteriore spiegazione delluniverso che si

    geometria sacraCuratore: Enrica Battaglia

    INTRODUZIONE ALLA GEOMETRIA SACRA

  • 23

    affianca alle conoscenze occidentali, dive-

    nendo unulteriore prova che il simbolismo

    ha alla propria base gli stessi concetti. La ge-

    ometria sacra per lappunto lespressione

    esterna del simbolo, dellarchetipo, di quella

    forza che sta allorigine di ogni manifestazio-

    ne. Da Wikipedia: Il simbolo un elemento

    della manifestazione,che esprime contenuti

    di significato ideale dei quali esso diventa il

    significante, e come scrive Anne Givoudan

    ne Le strade di un tempo: I grandi simboli di

    cui disseminata la terra sono un aiuto per ri-

    svegliare e riscuotere la memoria, i ricordi se-

    polti nel tempo. Il simbolo rappresenta ci

    che, come un ponte, mette in comunicazione

    e unisce la forza propulsiva di un archetipo e

    la materia manifesta che lo esprime; il modo

    e la qualit con cui poi tale materia si rive-

    la sono resi espliciti nella forma che rispetta

    determinate proporzioni auriche efficaci alla

    sua realizzazione pi armonica. Luomo la

    fonte, la matrice a cui fa riferimento tutta la

    geometria sacra; luomo ha connaturate in s

    le proporzioni divine;luomo al centro dellu-

    niverso cos come lo descriveva Leonardo Da

    Vinci attraverso lUomo di Vitruvio. Si dice

    anche che nellantichit i templi venissero co-

    struiti sulla base energetica delluomo. Consi-

    derando che tutto energia la geometria ne

    esplica laspetto pi fisico attraverso i numeri

    e le forme, mentre i suoni e i colori ne ampli-

    ficano o riducono la sua possibile intensit.

    Per esempio si pu sperimentare, allinterno

    di una costruzione sacra, come le proporzioni

    delle forme architettoniche insieme alle note

    melodiose di un organo e alla luminosit dei

    colori impiegati nelle vetrate dei rosoni dia-

    no nel loro insieme un risultato pi o meno

    armonico. Per la legge di risonanza, essen-

    do luomo stesso costituito di una struttura

    energetica simile a quella di un tempio e fat-

    ta a immagine e somiglianza delluniverso,

    egli stesso in grado di risuonare come un dia-

    pason alle vibrazioni dellambiente circostan-

    te costruito su misura per lui, percependone

    le qualit. Ecco che i complessi sacri costruiti

    con determinati canoni architettonici nel cor-

    so della storia sono serviti come passaggio

    delle energie dal cielo alla terra permettendo

    agli uomini, attraverso la preghiera, di potersi

    elevare a Dio contattando le parti pi elevate,

    divine di se stessi. Daltro canto quanto ha

    costruito luomo con tanta sapienza non pi

    perfetto di alcune strutture gi esistenti nel-

    la natura, anzi, al contrario la perfezione gi

    insita in alcune espressioni della vita lascia

    stupefatti gli occhi degli osservatori; basti

    pensare alle sacre proporzioni di una rosa che

    ricalcano e simboleggiano lo sbocciare della

    vita, la bellezza, la purezza; oppure conside-

    riamo la precisione geometrica di un alveare

    e la danza delle sue api che percorrono cir-

    convoluzioni precisissime per comunicare tra

    loro. di queste ed altre considerazioni che

    parler nei prossimi articoli approfondendo la

    loro descrizione intorno alla geometria sacra,

    alle sue leggi di armonia e bellezza, allin-

    fluenza simbolica e allo spazio che le accoglie

    e che le rende sacre.

    Enrica Battaglia

  • 24

    Il mondo degli acidi grassi un pianeta a s,

    un mare di forze propulsive di cui la scienza,

    secondo il mio parere, non conosce, neanche

    lontanamente, le possibilit intrinseche. Al di

    l della struttura chimica e dei nomi specifici

    che potete trovare in qualsiasi testo di bio-

    chimica, vorrei trasmettervi ci che traduce

    il mio sentire nei confronti di queste belle

    strutturine. Gli acidi grassi insaturi li troviamo

    in tutto il nostro organismo dispersi nei vari

    distretti e occupati nelle pi svariate funzio-

    ni. Il problema, se problema si pu definire,

    che purtroppo, non sintetizzandoli, dobbiamo

    mangiare alimenti che li contengano. Il primo

    che ci rimette, quando si parla di acidi grassi

    insaturi il pesce. Si pensa, infatti,che man-

    giandone in quantit si viva centanni, io non

    condivido questo luogo comune, in primis

    perch sono vegetariana e mi fanno pena tut-

    ti quei pesci martoriati, secondo perch credo

    che con quello che i nostri mari contengono,

    il pesce sia talmente nocivo e sintetico da pa-

    ragonarsi ad una piccola industria chimica. Gli

    altri alimenti a cui possiamo fare riferimento

    e nei quali troviamo un quantitativo discreto

    di acidi grassi insaturi sono: il latte, che gene-

    ralmente genera intolleranza (non a caso luo-

    mo lunico animale che se ne ciba anche da

    adulto), le verdure a foglia verde (dove per

    purtroppo sono presenti acidi grassi insatu-

    ri in piccole concentrazioni), le noci e gli oli

    di lino, di borraggine, di ribes nero e il mitico

    olio extra vergine di oliva, che mia madre mi

    spruzzava sul pane con un po di sale e sod-

    disfatta mi faceva fare la merenda con que-

    sta prelibatezza, mentre i miei compagni di

    scuola (non tutti ovviamente), mangiavano le

    pastine del Mulino Bianco! Ognuno del resto

    ha i propri traumi infantili. Un fattore fonda-

    mentale, spesso non considerato dalle varie

    pubblicit, la giusta proporzione allinterno

    del nostro organismo di omega-3 e omega-6,

    perch se sbilanciati, creano disagi fisiologici,

    quindi conviene sempre seguire (nel caso in

    cui si voglia introdurre questi acidi grassi insa-

    turi sotto forma di integratori), i suggerimenti

    di un esperto. Tutto preciso ed esige preci-

    sione nel nostro laboratorio interno. Queste

    sostanze, introdotte con la dieta o attraverso

    integratori, possono aiutarci, ma, se il nostro

    fegato, per esempio, continua a produrre tri-

    gliceridi e acidi grassi che in un qualche modo

    sbilanciano un equilibrio endogeno, posso in-

    trodurre tutti gli omega del mondo, ma il mio

    colesterolo e i miei trigliceridi saranno alti,

    comunque! Quindi? Queste molecole endo-

    gene hanno a che fare in un qualche modo

    con il fegato che espressione diretta ed

    energetica della rabbia. Stiamo forse produ-

    cendo qualche tipo di risentimento rabbioso

    che non metabolizzato si ripercuote su noi

    stessi attraverso quello che chiamiamo cole-

    Fitoterapia energeticaCuratore: Donatella Donati

    LA POTENZA OCCULTA DEGLI ACIDI GRASSI INSATURI

  • 25

    sterolo e/o trigliceridi alti? Perch comunque

    la sfumatura energetica tra i due minima...

    Allora il problema come sempre lo troviamo

    a monte a come stiamo e a che cosa alberga

    dentro di noi. Se ho delle particelle di rabbia

    mai espressa o mai trasformata mi trascino

    emozioni e sentimenti che trovano unattra-

    zione specifica nella struttura fisiologica del

    fegato, dove vengono usate, queste parti-

    celle, per creare trigliceridi e acidi grassi che

    saranno indicatori (proprio perch in ecces-

    so) di una disfunzione che ha le sue origini

    in unemozione. Mi permetto di conferma-

    re, quindi, che il colesterolo alto, anche

    espressione di un risentimento profondo.

    Ovviamente il colesterolo anche una strut-

    tura lipidica fondamentale per la vita; solo un

    disequilibrio tra HDL e LDL crea fratture nel

    percorso fondamentale che queste lipopro-

    teine devono percorrere. Allora continuiamo

    pure (mio malgrado...) a farci dei panini con

    lolio di oliva, a introdurre gellule di olio di bor-

    raggine, a bere olio di lino e a prediligere la

    verdura alla carne; in questo modo possiamo

    sostenere la trasformazione di emozioni ne-

    gative attraverso la radianza degli acidi grassi

    insaturi. Gli acidi grassi insaturi si presentano

    nella loro struttura chimica con due qualit

    energetiche fondamentali: centratura (i dop-

    pi legami) e lestrema duttilit (lassenza di

    una struttura alifatica) che permettono loro di

    adattarsi e di mettersi nei panni delle altre

    strutture identificandosi con forza nellattivi-

    t da esplicare. Hanno unintelligenza sottile

    che racchiude nella loro struttura pacchetti

    di energia vitale che alimentano la corrente

    sanguigna nel giusto modo, sostenendo le

    arterie e alimentando la vitalit delle cellule

    di tutto il corpo fisico. Siamo fatti di queste

    particelle, possiamo introdurne quantit no-

    tevoli attraverso mille modi, ma, se, nella

    nostra quotidianit non alimentiamo queste

    strutture, non le attiviamo con forme pensie-

    ro di luce e intenti solari a nulla serve tutta

    la conoscenza biochimica del mondo. Tutto

    racchiuso nella dinamica della nostra vita e

    in che modo ci muoviamo verso gli altri cos

    fanno le nostre cellule, si muovono le une

    verso altre, facendo danni o costruendo la

    vita. Tutto, sempre, dipende da noi.

    Donatella Donati

  • 26

    E a proposito damore, prendiamo spunto

    dalla radio, in questo caso un generico son-

    daggio su siete gelosi o no?. Fin qui nulla

    di interessante da segnalare, ma quando un

    eminente professore di sociologia si pronun-

    cia sul tema, ecco che lorecchio di noi eso-

    teristi, studiosi curiosi di ci che sottende il

    manifesto, si fa pi attento Riportiamo di

    seguito un breve sunto: dal suo autorevole

    punto di vista, il personaggio in questione af-

    ferma che la gelosia positiva espressione

    damore. Un rapporto senza possesso non

    pu essere considerato un vero rapporto

    amoroso, perch lamore un sentimento to-

    talizzante che richiede considerazione totale

    da parte di chi lo riceve. La gelosia giustifica

    la necessit di ogni individuo di ricevere at-

    tenzione. Bisogna distinguere fra una gelosia

    fisiologica ed una gelosia patologica che di-

    venta vera e propria malattia

    Soffermiamoci, dunque, sullaspetto atten-

    zione. Sorge spontanea una domanda: per-

    ch il bisogno di attenzione ha una spinta cos

    vitale, in senso distruttivo, da degenerare nei

    casi limite in ci che comunemente viene

    considerato raptus?

    Il problema , come gi sottolineato, la fame

    damore che contraddistingue ogni individuo

    perch il bisogno dattenzione in fondo non

    che la frangia superficiale del bisogno di es-

    sere amati. Ognuno desidera ammirazione e

    consenso e vorrebbe essere amato per ci

    che . Ma cos che si , o meglio che si ritie-

    ne di essere? Ci si identifica, autoingannan-

    dosi, nelle sovrastrutture create a sostegno

    di unimmagine ideale. Ogni aspetto della

    personalit umana che richiede attenzione ha

    alla base unavidit arcaica: guardami, ascol-

    tami, approvami, amami come dico io. La

    Trappola quel come dico io. Siamo nella

    tana di Svadhis, il Chakra sacrale, il diritto

    di esprimere emozioni e piacere, ma a partire

    da cosa? Nutrimento e Radici: come dire, da

    dove veniamo, dove andiamo, di cosa abbia-

    mo bisogno e soprattutto quanto e come?

    Nel percorso evolutivo luomo, vivendo tut-

    te le esperienze possibili, transita dagli istinti

    primari alle emozioni di base, ai sentimenti,

    ai pensieri e cos via proseguendo lungo liter

    creativo che passa prima dal domini