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L'Oscar del giorno lo assegniamo al Bar Caffè Antico. L'esercizio pubblico sito in via Garibaldi a Campobasso, da qualche tempo, ogni sabato ha organiz- zato un corso per uncinetto. Il corso è aperto a tutte quelle donne che hanno voglia di apprendere uno dei mestieri più tradizionali del Molise e che, pur- troppo, rischia di cadere nell'oblio per l'assenza di una continuità nell'appren- dimento. Così fa piacere segnalare e premiare il bar Caffè Antico in via Gari- baldi a Campobasso per l'intelligente proposta lanciata e messa in pratica. L’Oscar del giorno al Bar Caffè Antico Il Tapiro del giorno a Massimiliano Scarabeo GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO IX - N° 79 - MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico REGIONE Insegnanti di sostegno “Rischiamo il dimezzamento” A PAG. 5 SANITÀ Sulla morte della donna a Venafro è polemica A PAG. 5 CAMPOBASSO Riaprono le scuole tra proteste e ilarità A PAG. 6 Il Tapiro del giorno lo diamo a Massi- miliano Scarabeo. L'assessore regionale aveva avuto un impeto nel difendere l'ospedale Ss.Rosario ma, poi, dinanzi alla risposta del presidente Frattura si è inopinatamente fermato. Ora la cronaca riporta del decesso di una donna ope- rata all'ospedale venafrano e deceduta per l'assenza della Rianimazione. Dal- l'assessore nemmeno una parola nel momento di massima tensione emotiva ed altra che si respira nella cittadina di Venafro. Non sarebbe il caso di far sen- tire nuovamente la sua voce?

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L'Oscar del giorno lo assegniamo alBar Caffè Antico. L'esercizio pubblicosito in via Garibaldi a Campobasso, daqualche tempo, ogni sabato ha organiz-zato un corso per uncinetto. Il corso èaperto a tutte quelle donne che hannovoglia di apprendere uno dei mestieripiù tradizionali del Molise e che, pur-troppo, rischia di cadere nell'oblio perl'assenza di una continuità nell'appren-dimento. Così fa piacere segnalare epremiare il bar Caffè Antico in via Gari-baldi a Campobasso per l'intelligenteproposta lanciata e messa in pratica.

L’Oscar del giornoal Bar Caffè Antico

Il Tapiro del giornoa Massimiliano Scarabeo

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO IX - N° 79 - MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel. e Fax 0874.698012E-mail Redazione Campobasso: [email protected]

E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected]

Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico

REGIONE

Insegnanti di sostegno“Rischiamoil dimezzamento”

A PAG. 5

SANITÀ

Sulla mortedella donnaa Venafroè polemica

A PAG. 5

CAMPOBASSO

Riaprono le scuoletra protestee ilarità

A PAG. 6

Il Tapiro del giorno lo diamo a Massi-miliano Scarabeo. L'assessore regionaleaveva avuto un impeto nel difenderel'ospedale Ss.Rosario ma, poi, dinanzialla risposta del presidente Frattura si èinopinatamente fermato. Ora la cronacariporta del decesso di una donna ope-rata all'ospedale venafrano e decedutaper l'assenza della Rianimazione. Dal-l'assessore nemmeno una parola nelmomento di massima tensione emotivaed altra che si respira nella cittadina diVenafro. Non sarebbe il caso di far sen-tire nuovamente la sua voce?

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La povertà politica della maggioranza che go-verna il Molise ha diverse origini. Indubbia-mente l’incoerenza di chi ha cambiato sponda.E nella maggioranza il numero dei trasformistiè prevalente sulla sparuta pattuglia che un qual-che prodromo ideologico (se non ideale) lomantiene. Proviamo un nome? Petraroia. Iltempo – si valuta correntemente – pare sia ga-lantuomo.

Per cui è sperabile che durante il percorsogovernativo si realizzino una o più resipiscenze.Segnali si avvertono qua e là nelle dinamiche(asfittiche) di Palazzo Moffa. Prendiamo la con-sigliera Nunzia Lattanzio e i ripetuti interventiin chiave analitica che la distaccano dal restodella compagnia.

Si deve a lei la interpretazione più aderentealla realtà delle cose circa la marginalità dell’as-semblea nella esplicazione del mandato popo-lare, la impossibilità di un dibattito appenalibero dai vincoli politici e personali che si sonocreati. Il quadro di una maggioranza connessaunicamente a motivi strategici le crea imba-razzo e ne limita la capacità di agire e di inte-

ragire. Anche nel tentativo di ridurre la rabbia col-

lettiva di un popolo, il molisano, su cui a par-tire da gennaio 2014 si abbatterà la mannaiadelle tasse, delle imposte e dei bolli.

La Lattanzio, infatti, s’è resa conto che il ten-tativo di rimettere in discussione l’articolo 7della legge regionale del 3 giugno 2002 ha in séil seme della demagogia e dell’inganno, rite-nendo che se fosse interpretato e utilizzato se-condo la volontà del legislatore del tempo, cisarebbero margini di utilità per un buon nu-mero di persone e non dei consiglieri.

Quei soldi, infatti, i consiglieri dovrebberodestinarli alla stipula di contratti privatistici atermine per collaborazioni, per fornitura diservizi specifici e per l’assistenza ai consiglieri’,e non portaseli a casa. Versione che la Lattanziosostiene a differenza dei proponenti l’aboli-zione o la modificazione dell’articolo 7. AllaLattanzio, che ha preferito passare da destra asinistra e che, a quanto pare, soffra il trauma el’insoddisfazione preme, invece, denunciare ladeprivazione di autonomia e di funzione del

consiglio regionale. Ossia le prerogative car-dine dell’assemblea. Ciò perché - fa rilevare - ilgioco delle parti, l’introduzione dell’asservi-mento politico e personale dei consiglieri allastrategia del presidente e della giunta, ha de-terminato il principio e l’assegnazione delle de-leghe.

Una sorta di premio di popolarità e, conte-stualmente, un vincolo di gratitudine verso ildelegante. Deleghe che sul piano giuridico eamministrativo sono meno di niente. Finorane hanno beneficiato in 6 (Parpiglia, Ciocca, DiPietro, Cotugno, Di Nunzio e Ioffredi) altri treconsiglieri (Facciolla, Scarabeo e Petraroia)sono assessori. Sicché gli altri che rimangono,tra cui la Lattanzio, non hanno altro da fare cheattenersi al gioco di chi lo comanda, e pedalare.Fino a quando?

La risposta all’interrogativo è nel tempo dimaturazione del grado di autonomia e di li-bertà di pensiero fin qui oggettivamente con-culcati. La possibile evoluzione dallo stato disoggezione a quello di autonomia parte peròda questa considerazione della Lattanzio: “Ri-

chiamando un principio costituzionale, ritengo chein questo particolare periodo storico, in cui si ac-centuano le caratteristiche personalizzanti dellarappresentanza politica, sia quanto mai impor-tante un’azione di riequilibrio tra le due figure isti-tuzionali, Presidente e Consiglio regionale, poichéentrambe traggono legittimazione democraticadalla stessa fonte: il voto popolare”. Con la diffe-renza che il primo comanda e il secondo devesottostare. Fino a quando?

Dardo

Non solo la vergogna dell’uso dei soldi dell’articolo 7 della legge regionale del 3 giugno 2004 è al centro del dibattito politico

La consigliera regionale Nunzia Lattanzio ha alzato la voce contro la marginalità dell’assemblea nella esplicazione del mandatopopolare e l’asservimento politico e personaledei consiglieri con il gioco delle deleghe

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CAMPOBASSO. Amministratore dellasocietà Le Torri, Frattura lascia, per ora.Sono ormai note le dinamiche imprendi-toriali del presidente della Giunta regio-nale. Affari nell’energia, nel cemento…Insomma, Paolo di Laura Frattura, oggipresidente ieri imprenditore, dopo la vit-toria elettorale sistema gli ultimi dettaglisocietari. Per farlo però occorre trovarepersone fidate, magari all’interno dellafamiglia allargata Frattura – Ioffredi.Così il tandem dei cognati che siedono inConsiglio regionale vigila affari e poli-tica. Paolo Frattura, proprietario al 51%della società immobiliare Le Torri (cheha come attività prevalente la “promo-zione e sviluppo di attività immobiliariquali costruzioni, compravendita, per-mute e locazioni di immobili di proprietàdella società o da questa detenuti a qua-lunque titolo” e a al 31 dicembre 2012 haun solo dipendente), lascia la carica diamministratore unico che deteneva dal 3giugno 2006 (anno di nascita della so-cietà). Al suo posto subentra Pietro Fer-razzano.

La nomina del cambio della guardiaavviene il 18 aprile 2013 con atto cheviene iscritto, come risulta da visura ca-merale, il successivo 17 maggio. Il nuovo

amministratore unico, come detto, de-v’essere persona di fiducia magari sceltoin ambito familiare.

Quale nome migliore di un giovane chelavora nella segreteria politica del presi-dente della Giunta regionale? Per giuntalegato da rapporti familiari al cognato,Domenico Ioffredi, consigliere regionalein quota Sinistra Ecologia e Libertà. Sitratta di un prestanome? La risposta ènella mente del solo Frattura viste le nu-merose coincidenze.

Le quote della centrale a biomasse diCampochiaro regalato al marito del suocapo Ufficio di Gabinetto, la centrale abiogas di Termoli (la Biocom) che vienemessa in liquidazione dopo aver ottenutoi finanziamenti pubblici di circa 300milaeuro (che la Regione aveva richiesto in-dietro per mancata realizzazione del-l'opera) con il liquidatore che si ritrovacandidato nella lista Idv alle regionali2013 ed oggi nominato revisore dei contial Consorzio di Bonifica integrale lari-nese. Ed oggi il nuovo amministratoreunico della società Le Torri che, come ilcapo ufficio di Gabinetto, lavora gomitoa gomito con il presidente tutti i giorni avia Genova.

Antonio Carrera

Utilizzando lo pseudonimo di Irene Cor-sini non poteva passare inosservata lamorte di Alberto Bevilacqua. L’ideatore deLa Califfa si è spento ieri a Roma. L’Italiaperde uno dei più grandi autori contem-poranei. Il suo primo successo editorialefu il romanzoLa califfa(1964). Il romanzoseguente, Questa specie d’amore, vinseil Premio Campiello (1966). Di entrambi iromanzi Bevilacqua stesso ha curato latrasposizione cinematografica, vincendocon Questa specie d’amore il David di Do-natello per il miglior film. Il 10 marzo1995 viene chiamato a comparire in sedeprocessuale nell’ambito del processo con-tro Pietro Pacciani per i delitti del Mostrodi Firenze, in quanto persona offesa dalreato di calunnia. Nel 2010 la collana “IMeridiani” gli dedica un volume.

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Il presidente della Giunta regionale lascia il ruolo di amministratore unico

La new entry è un giovane assunto nella segreteria politica del governatore e parente del cognato consigliere di Sel Ioffredi

Alle Torri di Frattura spuntaun altro “prestanome”

La differenza di una effeAnche il centrosinistra molisano inorridisce di

fronte alla situazione di mister B. Il Cavaliere, alleprese con la soluzione del problema di espulsione dalsenato, ha alle spalle anche l’annosa questione delconflitto d’interessi.

Tutti i militanti di sinistra sono incazzati neri peril governo Pd Pdl. L’insurrezione popolare che ognigiorno circola sul social network manda un po’ fuoripista. Sarà forse che in Molise, tra governi di largheintese e conflitti d’interesse, il Partito Democraticopullula di esperienza?

Lì, nel Pd molisano, alberga il mister B del Molise.Sarà un caso che le sue iniziali PDL si dissociano dalpartito del Cavaliere solo per l’aggiunta di quella effeche non fa la differenza?

Si dice che Frattura infatti attenda settembre conaria ansiosa: il ritorno di Forza Italia farà smettere igiornalisti di giocare con gli acronimi. Faceva quasitenerezza il don Paolino quando, in piena campagnaelettorale, alla domanda: dove sono finiti i 300milaeuro dell’articolo 15 che hai intascato con la societàBiocom? rispondeva: se sarò eletto presidente faròsubito una legge sul conflitto d’interessi. Intanto sa-rebbe già sufficiente sapere che fine ha fatto il ri-corso al Consiglio di Stato.

Se è andato a finire in qualche modo. Tornando ai conflitti d’interesse di Pdlf, ovvia-

mente solo ipotetici, e sorvolando sui soldi pubbliciintascati ( per una società di biodisel mai attivata nei

fatti) e mai restituiti, sull’altra società regalata ad uningegnere la cui moglie è all’Ufficio di Gabinetto eche doveva costruire una biomasse a Campochiarobloccata dal Tar, lasciamo stare le Torri gemelle chelo vede a braccetto con il suo mancato assessore Vin-cenzo Cotugno, ci chiediamo: dov’è la priorità di unalegge sul conflitto d’interessi promessa in campagnaelettorale?

Forse ci vuol tempo per la stesura perché ad ogniarticolo scritto seduto a capotavola a destra corri-sponderà un’obiezione dello stesso Frattura saltel-lato sulla sedia del capotavola a sinistra.

Figurarsi, il tema sembra appassionare tutti i par-titi solo se riguarda Berlusconi. L’argomento in Mo-lise non interessa neppure il Movimento 5 stelle chesi esprime solo sul taglio delle indennità.

Non parliamo poi del centrodestra che non conosceil termine opposizione.

Benché meno quel che rimane in Regione di Co-struire Democrazia che eleggendo Filippo Monaco hacreato l'alter ego in casa propria con mansione di au-todistruzione di quanto di buono è stato costruito dalsannita Romano dando spazio a quel Monaco ancorainnamorato del suo ex Pd con u o sguardo di nostal-gia rivolto alla sua avventura in Sel.

Forse sono tutti a via Genova o in villa a Termoli ascrivere la nuova legge contro il conflitto d'interessi.Titolo? Esclusi i presenti. Direbbe Travaglio

Irene Corsini

Scompare Alberto Bevilacqua

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Dall'occupazione umana del Pleistocene medio di Guado San Nicola (Monteroduni) allosfruttamento dei cervi e del rinoceronte nel sito del Pleistocene Medio di Isernia La Pineta

La storia del Molise affonda neltempo, dall’occupazione umana del Plei-stocene medio di Guado San Nicola(Monteroduni) che sarà una delle 4 co-municazioni storico-scientifiche che sa-ranno prodotte al XX Congresso degliAntropologi italiani, in Via Borsari aFerrara. Le altre comunicazioni riguar-deranno in successione: Lo sfrutta-mento dei cervi e del rinoceronte nelsito del Pleistocene Medio di Isernia “LaPineta”;

L’insediamento musteriano recente diGrotta Reali a Rocchetta a Volturno e lePitture rupestri pre-protostoriche nelriparo Morricone del Pesco di Civita-nova del Sannio.

Dall’11 al 13 settembre 2013 quindi ilMolise va ad occupare un palcoscenicodi grande prestigio e ciò grazie anche alcontributo del Rotary Club di Isernia.Diamo un saggio delle dimensioni edell’importanza dell’appuntamento fer-

rarese ricordando che il Congresso èsuddiviso in sezioni: Antropologia mole-colare, Biodemografia, Antropologia delvivente, Biologia scheletrica, Paleoan-tropologia, Ecologia preistorica, Colle-zioni antropologiche; che lecomunicazioni sfiorano il centinaio (88per la precisione),e saranno accompa-gnate da non meno di 90 poster illustra-tivi,tra cui i poster che riguardano gliscavi di Isernia La Pineta, Guado S. Ni-cola e Grotta Reali. Gli studiosi iscrittisono oltre 200. Previste inoltre quattroprolusioni di insigni studiosi stranieri:Henry de Lumley (Francia), JohannesKrause (Germania), Toomas Kivisild(Regno Unito) e Roberto Lleras Perez(Colombia).

Una tavola rotonda approfondirà iltema sullo Stato dell’Antropologia inItalia e un workshop riguarderà l’Antro-pologia forense per l’identificazione diautori e vittime di reati attraverso le im-

magini digitali e la ricostruzione morfo-metrica virtuale. In questo scenario ilMolise si propone in tutto il suo inte-resse scientifico e guadagna punti note-voli sulla scala della notorietà.All’interno del Congresso un particolaresignificato riveste il Premio alla memo-ria di Corinne Crovetto, Martino Ferrari,Mario Marcucci e Fabio Vianello, i gio-vani ricercatori che si erano ritrovati aIsernia, provenienti da differenti istitu-zioni quali le Università di Ferrara e diFirenze e l’Institut de PaléonthologieHumanine di Parigi, accumunati dal de-siderio di contribuire all’approfondi-mento della nostra storia antica, quelladi centinaia di migliaia d’anni, come laPineta di Isernia che risale a poco più di600 mila anni fa. I tre, come si ricorderà,perirono nell’incidente aereo di Iserniail 5 ottobre 1993. Sono passati vent’annidalla terribile disgrazia che scosse ilmondo scientifico nazionale e interna-

zionale, vent’anni nei quali il ricordo diquel tragico evento non è mai venutomeno per il vuoto incolmabile che essihanno lasciato, fatto di sentimenti, ami-cizie, capacità organizzative, ricerca estudio. Oltre che studiosi di ottimo li-vello, infatti avevano anche la capacitàdi organizzare e gestire i gruppi di la-voro che si alternavano sull’area degliscavi, consentendo così un elevato gradodell’efficacia dell’esplorazione e delladocumentazione dei risultati raggiunti.Gli stessi che, ribadiamo, dall’11 al 13settembre saranno in evidenza al XXCongresso degli Antropologi italiani, aFerrara. Per i quali non sarebbe maleche gli amministratori regionali si des-sero una diversa e migliore attenzione ela capacità di tradurli anche in rilevantimotivazioni culturali per muovere l’in-teresse, non solo degli studiosi, verso lanostra terra.

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CAMPOBASSO. Uno dei primi pas-saggi che avrebbe dovuto interessare ilgoverno regionale, doveva esserequello di pensare ad una nuova strate-gia industriale in grado di far ripartirel'economia. Si è detto che per tantianni che “piccolo è bello”.

Lo si è detto con ragione perché lepiccole imprese hanno costruito unfermento di nuove iniziative, hannodiffuso la cultura industriale e hannocreato un’ imprenditorialità che hareso possibile moltiplicare reddito eoccupazione.

Tuttavia, da oltre dieci anni, questameravigliosa macchina sta perdendo

colpi. Di fronte alla nuova concorrenzae alla globalizzazione, le sue virtù, fon-date su una formidabile capacità di as-sorbire le innovazioni attraverso lareciproca imitazione tra le imprese,non reggono più. Piccolo è ancorabello ma, invece di produrre occupa-zione aggiuntiva, la diminuisce di annoin anno. Non è un fenomeno solo del-l’Italia ma di tutti i paesi europei. Pic-colo è quindi bello solo per le aziendeche crescono e per le nuove impreseche, fondandosi sulla ricerca e l’inno-vazione, hanno concrete probabilità diimporsi nella concorrenza.

Ecco perchè oggi al nuovo Consiglio

regionale tocca ripensare al modello disviluppo e ridisegnare le azioni e gliinterventi da mettere in campo. Dovràessere quindi cura del governo regio-nale promuovere i cambiamenti neces-sari per mettere l’innovazione e lacrescita al centro di una nuova strate-gia industriale.

Dopo decenni di una forse necessa-ria politica di moltiplicazione delle im-prese bisogna quindi preparare glistrumenti in grado di farle crescerefino ad essere abbastanza forti per gio-care un ruolo di protagoniste nelPaese. Semplici principi di una nuovapolitica industriale che deve trovare

una nuova programmazione per far ri-partire l'economia molisana. Un pas-saggio fondamentale per le sorti stessedella Regione come entità istituzionaleautonoma. Non sarebbe male, quindi,ripensare ad un nuovo Piano strate-gico così come fu fatto, per la prima edultima volta nella storia politica regio-nale, dall'allora presidente FlorindoD'Aimmo.

Proprio da questo documento sonodiscese tutte le azioni di sviluppo chehanno garantito la crescita del Molise.E' il tempo, a distanza di 30 anni, di ri-collegarsi a quella programmazioneper riprendere il filo del discorso.

Da anni si parla del progetto di riforma ma tutto è rimasto al palo

Industria, settore incompreso

Il Molise protagonista sul palcoscenicodel XX Congresso degli Antropologi italiani dal 11 al 13 settembre a FerraraNel corso dei lavori congressuali verrà consegnato il Premio alla memoria di Corinne Crovetto, Martino Ferrari, Mario Marcucci e Fabio Vianello, i giovani ricercatori accumunati dal desiderio di contribuire all’approfondimento della nostra storia antica, morti nell’incidente aereo di Isernia il 5 ottobre 1993

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CAMPOBASSO. Massimo Romano con-tinua a dire una grande verità: sulla Sa-nità, Frattura si affida a commentiaccettabili se fatti da un privato cittadinonon da un presidente di Regione. Frattura,allo stesso tempo, dice un’altra grande ve-rità: l’ospedale sotto casa non è garanziadi nulla. Il caos della Sanità è sotto gliocchi di tutti come la mancanza di pro-grammazione di questo governo regionale.Un vuoto che deriva, diciamolo, anchedall’assenza di conoscenza del settore sa-nitario detenuto nelle mani di Frattura cheè presidente, assessore alla Sanità e com-missario ad acta.

Il caso della 75enne di Venafro decedutadurante il tragitto per raggiungere la riani-mazione all’ospedale di Isernia non puòessere affrontato da un presidente con la“pi” maiuscola inviando una lettera apertaper discutere di sanità. Volgarmente si èsempre detto: fate presto perché la Sanitànon è un gioco, prima o poi ci scappa ilmorto.

E’ vero quanto afferma anche Frattura:l’ospedale sotto casa non è garanzia dinulla. Il problema che al momento nonsono garanzia neppure gli ospedali lontanida casa. Non è garanzia arrivarci in tempoper salvare vite umane. Fino ad oggi lacoalizione di centrosinistra ha sempre af-frontato il problema nella maniera più su-perficiale possibile: addossando le colpe aMichele Iorio.

Cioè all’unico soggetto politico presentein Regione che la Sanità molisana l’ha di-fesa con le unghia e con i denti anche con-tro i suoi amici di coalizione. Più il deficitaumentava, più il centrosinistra ne traevavantaggio in termini politici, più si dimen-ticava di guardare il settore in tutte le suesfaccettature inglobando anche chi, da pri-vato, pur stando in coalizione con Iorio, neostacolava una riforma seria sparando, an-ch’essi a zero, su chi ne tentava un rior-

dino conoscendone i punti di eccellenza ele criticità conoscendo il territorio moli-sano.

In quel centrosinistra Frattura non esi-steva ancora, c’erano coloro che oggi sie-dono alla sua destra e alla sua sinistra. Masi è ambientato bene correndo a Venafro afirmare un contratto con i cittadini per sal-vare l’ospedale. Nei tempi andati, difronte alla richiesta di aiuto lanciata piùvolte da Michele Iorio alle forze politichein nome di un’unità che a Roma, anchecontro il suo governo, avrebbe fatto sentirela voce del Molise in tema di Sanità, il cen-trosinistra con il Pd a capo ha sempre ri-sposto picche. Come a dire: il problema ètuo e lo risolvi da solo se ne sei capace.Oggi per risolvere la questione di ospedaliefficienti, puliti, preservando il pubblico e

coordinando il lavoro con i privati eccel-lenti presenti sul territorio, c’è chi invocala riapertura del “reparto di rianimazionecon soli due posti” a Venafro.

Come se il numero dei posti fosse garan-zia di risparmio e non richiedesse lo stessonumero di anestesisti, infermieri e quan-t’altro. Scarabeo da assessore continua adalzare la voce in maniera “demagogica epopulista” quasi non si renda contro di ciòche sta succedendo.

Ossia che a Venafro, se non ci sarannoquattro reparti, non potrà più esistereneppure il pronto soccorso.

Non lo dice Frattura, non lo dice Iorio,non lo dice Romano. Lo dice la legge. Conla Sanità non si scherza. Se per alcunisono numeri da far quadrare, per altri gua-dagni da intascare, per i politici (se così

possono chiamarsi i nostri governanti)sono servizi da garantire. Usufruibili perloro come per lo sconosciuto cittadino. Lamorte della donna di Venafro dovrebbeservire a scuotere le coscienze.

Ma resta l’assenza di programmazione.Se Frattura non può preservare l’ospedalesotto casa deve legiferare per mettere incondizioni di efficienza gli ospedali cherestano. Se non sa farlo deve abbandonareil ruolo. Perché una cosa è certa: un sem-plice cordoglio “è la risposta più insulsa eoffensiva che la politica possa offrire”.

Romano ne era cosciente anche quandosi è candidato alla presidenza, propriocome Iorio. Frattura, forse, deve ancoraimpararlo. Ma mentre la politica è immo-bile o litiga su posti e ruoli, la gente muore.

Giovanna Ruggiero

Il D.M. 706/13 del 09/08/2013 ha autorizzato le Univer-sità ad attivare nell’a.a. 2013/2014 percorsi di formazioneper il conseguimento della specializzazione per l’attivitàdi sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuoladell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondogrado.

Per la scuola dell’infanzia e primaria, esso è rivolto agliinsegnanti con diploma di scuola magistrale, abilitati al-l'insegnamento tramite concorso (ultimo concorso annoabilitante 1999) e iscritti nella graduatoria per l’insegna-mento nelle classi comuni.

L’Università del Molise, ha definito per i percorsi di for-mazione n. 65 posti per la scuola primaria e n. 35 posti perla scuola dell’infanzia.

Ciò significa che gli insegnanti con diploma, una voltaconseguito il titolo di specializzazione, potranno iscriversinella graduatoria permanente scavalcando con i loro altipunteggi gli insegnanti di sostegno che da anni sono inse-

riti in questa graduatoria dopo aver conseguito la laurea inS.F.P. (obbligatoria dal 1998 per svolgere tale professione).

Perché l’Università del Molise ha deciso di istituire uncosì elevato numero di posti per i corsi di

formazione tenendo conto che regioni ben più grandidella nostra ne hanno istituiti molto di meno? (per il Pie-monte 10 posti per la scuola dell’ infanzia e 20 posti nellaprimaria).

Perché l’Università del Molise non ha pensato di tute-lare i laureati in S.F.P. che ha formato in questi anni, i neolaureati, i laureandi e gli iscritti al corso di S.F.P. che in talmodo vedranno svanire sempre più la possibilità di inse-rirsi nel mondo del lavoro?

Perché nel Molise le immissioni in ruolo sono quasinulle ed ora si sente il bisogno di formare ulteriori inse-gnanti nel campo del sostegno mediante percorsi abbre-viati, togliendo la possibilità di incarico a chi già da annipresta servizio con impegno e decoro nella scuola dopo

una formazione universitaria?Perché la classe politica molisana non appoggia e pro-

muove solo iniziative ministeriali che creano nuovi postidi lavoro e migliorano la qualità dell’istruzione?

Perché la classe politica molisana non vigila sulle di-verse istituzioni regionali affinché ci sia una

valorizzazione delle professionalità e un sistema di re-clutamento equo rifiutando quelle politiche che tendono amettere i lavoratori gli uni contro gli altri in una “squallidaguerra tra poveri”?

Ci auguriamo che le organizzazioni sindacali e le Istitu-zioni Regionali prendano coscienza del problema interve-nendo al fine di tutelare i i diritti acquisiti dai docenti disostegno precari che hanno intrapreso un progetto di vitae che ora si vedono sfumare la possibilità di continuare alavorare nel mondo della scuola.

Gli insegnanti di sostegno laureati in Scienze della formazione primaria

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Sostegno, i docenti chiedono certezze

Sanità nel caos: la gente muore e ilgoverno è immobile

LETTERA APERTA

Valanga di critichesul presidente

della Giunta e il suocentrosinistra: mancano idee,

programmazione e atti concreti

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Gino nel mirino di tutti. Po-vero Di Bartolomeo. Cel’hanno tutti con lui. Eppure ilsindaco ci prova, s’impegna atrovare soluzioni ma gli tor-nano indietro come un boo-merang. L’ultima performancedel primo cittadino è l’ordi-nanza antirumore. Basta!Dopo mezzanotte, tutti zitti.Ovviamente ci si riferisce alvolume della musica dei localidel centro storico. Ebbene, ilprovvedimento adottato dalsindaco è stato praticamente“buttato via” dal Tar. Nongliene va bene una. Proprioora che era riuscito a placarele ire dei residenti del centrostorico ,che continuavano astressarlo, ecco che arriva il tri-bunale a sospendere tutto. Chedire? Gino, si sa, è impulsivo. Luiindividua il problema. Dapprimaprende tempo, tanto tempo,anche anni, poi, all’improvviso lorisolve dalla sera alla mattina.Bastano cinque minuti e ti sparal’ordinanza. Mica si scherza conDi Bartolomeo. Lui è così, tosto esanguigno. Quando si deve fareuna cosa, lui la fa e ordina.Come dimenticare quando, unanno fa, proprio di questi tempi,il sindaco decise di rinviarel’inizio dell’anno scolastico. DiBartolomeo prolungò le va-canze estive degli studenti per-ché non voleva correre il rischiodi finire in galera. I plessi an-

cora non avevano le carte in re-gola, mancava il certificato diprevenzione incendi e, siccome ilsindaco di una città è responsa-bile di qualsiasi problema legatoalla sicurezza scolastica, Di Bar-tolomeo decise di rinviare ilsuono della campanella. E vai!Tutti a scuola tranne gli studentidi Campobasso. Che decisione,che uomo di polso. Ma, anche inquel caso, fioccarono le criticheperché le famiglie non sapevanodove lasciare i figli, soprattutto ipiù piccoli. Eppure il sindacoagiva per il bene di tutti ma ilprovvedimento venne conside-rato troppo avventato. Que-st’anno le cose non vanno tantomeglio. Tra trasferimenti ecambi, questa mattina ci sarebbe

voluta una piantina o unoschemetto per far capire aigenitori in quale edificio ac-compagnare i figli. E piazzaPepe? Che spettacolo! Un pot-pourri di decisioni. Di Barto-lomeo prima l’ha chiusa altraffico, poi l’ha riaperta contanto di parcheggi, poi all’im-provviso l’ha richiusa. Nontrova pace. Il mandato finirà epiazza Pepe sarà sempre otroppo aperta o troppo chiusa.Per i soliti maligni è sempretutta colpa del sindaco. Manon è così. Il fatto è che DiBartolomeo non riesce a sod-disfare le richieste di tutti. I

campobassani non si acconten-tano mai. Che diamine. Si met-tano d’accordo invece distressare il primo cittadino. Cen-tro storico? I residenti voglionodormire, i ragazzi vogliono diver-tirsi, i proprietari dei locali vo-gliono guadagnare. Scuole: lefamiglie vogliono sicurezza, glistudenti non vogliono cambiareedificio, chi sogna il polo scola-stico e chi rimpiange la scuola diquartiere. Piazza Pepe: i com-mercianti la vogliono aperta, gliambientalisti vogliono l’isola pe-donale, per gli automobilisti in-disciplinati aperta o chiusa, laquestione non cambia tanto lamacchina ce la lasciano a pre-scindere. Con cittadini così, unsindaco rischia di impazzire.

Teresa Manara

L’inizio delle attività didattichespinge gli esponenti di Co-struire Democrazia a fare ilpunto della situazione ancheperché per l’amministrazioneguidata da Gino Di Bartolomeosi tratta dell’ultimo anno in ca-rica. L’ultima possibilità per di-mostrare di aver messo a normagli edifici. “Fallimento completo,nessun istituto scolastico del ca-poluogo è perfettamente in re-gola”. Michele Coralbo non cigira troppo attorno e va dritto alsodo. “Non c’è stato alcun mi-glioramento, solo chiusure espostamenti , di fatto regna ilcaos”. E il capogruppo MicheleDurante rincara la dose. “Di Bar-tolomeo non può più permet-tersi di parlare del futuro, agiugno si vota quindi, basta conannunci e proclami, ci dica cosaha fatto in quattro anni e mezzo,

ci dica cosa è cambiato rispettoa dodici mesi fa quando decisedi rinviare l’inizio delle attivitàdidattiche, quali scuole sonostate messe in sicurezza e qualiedifici verranno costruiti ex

novo”. Nel corso della confe-renza stampa, organizzata ieri insala Mancini, non è mancata lasferzata sul trasloco dei bam-bini della scuola dell’infanziaCarlo Collodi da via Leopardi a

via Scardocchia. “E’ impensabileche un’amministrazione – haprecisato Durante – non sia ingrado di quantificare la popola-zione studentesca e debba chiu-dere un protocollo d’intesa con

la Provincia per utilizzare ilpiano terra dell’ex Romita apochi giorni dal suono dellacampanella perché in via Leo-pardi e in via Alfieri non ci sonoclassi disponibili; a proposito diliceo Scientifico - ha aggiuntoDurante – il presidente dellaProvincia Rosario De Matteismentre sigla intese con Di Bar-tolomeo sulla cessione dellastruttura che un tempo ospitavail Romita, conosce benissimo lasituazione dell’attuale liceoScientifico e sa che la Provincianon potrà mai acquistare l’edifi-cio di via Facchinetti “. La situa-zione è molto complicata e“l’amministrazione - ha ag-giunto Teresa Cuomo - invecedi risolvere i problemi , improv-visa soluzioni creando confu-sione e disagi per le famiglie”.

Teresa Manara

610 settembre 2013 Campobasso

Edifici scolastici, Costruire Democrazia fa il punto: “Il sindaco ha fallito, neanche uno è perfettamente in regola”

CAMPOBASSO. Al via, anche in Molise, il “Catalogo Interregio-nale di Alta Formazione 2013”. Il progetto finanziato dal Ministerodel Lavoro e delle Politiche Sociali, ha l’obiettivo di diffondere esupportare la formazione superiore attraverso corsi di specializ-zazione, master post-universitari, stage e tirocini presso aziendepartner.Due sono i corsi dell’Asec Formazione ammessi al Catalogo Inter-regionale di Alta Formazione 2013: • “Esperto in Progettazione Comunitaria e Internazionalizzazioned’Impresa”. Il partecipante svilupperà competenze idonee per af-fiancare le PMI operanti sul territorio mediante l’utilizzo di stru-menti comunitari, nazionali e regionali. Egli sarà inoltre in gradodi fornire assistenza tecnica alle PMI in materia di servizi perl’internazionalizzazione.• “Esperto in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione Digitale”. Ilcorso prevede la formazione di una figura professionale in gradodi affiancare le aziende nella definizione delle giuste strategie etecniche di marketing e nella definizione dei piani di comunica-zione aziendale.Destinatari dell’iniziativa sono tutti i laureati residenti in Molise,che siano inoccupati, disoccupati, in mobilità (anche in deroga) oin CIGS per cessazione attività. Per loro si presenta quindi l’opportunità di accedere gratuita-mente a percorsi formativi finalizzati all’inserimento, al reinseri-mento lavorativo e alla permanenza nel mercato del lavoro. Per entrambi i corsi di formazione infatti, la Regione Molise as-segna dei voucher, ovvero degli assegni formativi, connessi allespese di iscrizione e alla frequenza del beneficiario ai corsi. Coloro che intendono presentare domanda per l’assegnazionedei voucher dovranno registrarsi entro le 13:00 del 20/09/2013 sulportale del Catalogo Interregionale di Alta Formazione all’indi-rizzo internet www.altaformazioneinrete.itPer maggiori informazioni e assistenza nella compilazione delledomande: ASEC Formazione, via Trombetta 5/r, Campobasso. Tel.0874 412209 – [email protected]

Gino l’impulsivo, provvedimenti a effetto boomerang

I corsi di Alta formazione

La Confesercenti presenta due importanti programmi.

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Il caro carburanti impatta sul reddito deiconsumatori per il 12,7% su base annuale.Per Adoc questo costituisce un grave han-dicap per le famiglie italiane, tra le più tar-tassate in Europa su questo fronte.“Il costo dei carburanti “sottrae” il 12,7%del reddito annuale di ogni cittadino ita-liano – dichiara il presidente dell'AdocMolise, Nicola Criscuoli, condividendo lostudio dell'Adoc nazionale – una spesaenorme da sostenere per le famiglie ma

spesso inevitabile a causa della pessimamobilità del Paese, soprattutto nelle grandicittà. L’Italia è il terzo Paese europeo dovela benzina costa di più, solo Norvegia eOlanda hanno prezzi alla pompa più alti.Ma godono di redditi medi maggiori, conla conseguenza che l’impatto dei riforni-

menti è molto minore. Ad esempio per uncittadino tedesco la spesa per i carburantiassorbe solo il 6,5% del reddito annuale, inFrancia l’impatto è al 7,7%, in Spagnadell’8%. Il caro benzina è intollerabile e in-sopportabile, in Italia si spende in mediail 12,3% in più che nel resto d’Europa, ad-

dirittura il 25% in più che nella vicinaSvizzera. Negli ultimi cinque anni il prezzodella verde è cresciuto mediamente del10% l’anno, causando seri e irreparabilidanni economici sia ai consumatori chealle imprese. Una situazione insostenibileche ci spinge a lanciare questa provoca-zione: benzina ad 1 euro al litro per unanno. Forse in questo modo si ridarebbefiato alle famiglie e si darebbe il via al ri-lancio dei consumi”.

11 settembre, di buon mattino (ore 9),nella villa antistante il comune, i possessoridelle tessere azzurra e bianca per la circo-lazione gratuita sugli autobus di città sisono dati appuntamento in Piazza Munici-pio per allestire una dimostrazione neiconfronti dell’amministrazione di Palazzosan Giorgio e della Regione Molise che, incombutta, hanno sospeso il provvedimento,condannandoli alla immobilità (gratuita).Tessere azzurra e bianca, ovvero invalidicivili e altre categorie sociali da sempre as-sistite con provvedimenti destinati quan-tomeno a favorirle nei rapporti sociali.Dare loro la possibilità di muoversi da uncapo all’altro della città ha rappresentatoper anni un modo di socializzare, di muo-versi, di intrattenere. Non ci sono soldi. Masolo per la povera gente. Amministratoriregionali e comunali, al contrario, attin-gono a piene mani alle casse pubbliche persostenersi con munificenza. Ma il tempodegli arroganti sta per scadere e qualcosadavvero è in movimento se finanche i pen-sionati (spesso traballanti in salute) deci-dono di riunirsi, di trovare le energienecessarie per protestare contro la politicadei politicanti. Lievita la coscienza civile edè un segnale confortante. Ma l’attesa piùcarica di tensioni e di passione civile è perla manifestazione che verrà tenuta traqualche settimana nei presi del consiglioregionale, indetta dai Cittadini indignatidel Molise contro i consiglieri regionaliche, in un momento di grave criticità eco-

nomica, hanno avuto l’impudenza di au-mentarsi l’indennità di carica, portandolaa 11.400 euro (contro i 1.150 euro del red-dito medio per abitante del Molise), con re-lativo adeguamento al costo della vita,scaricando sul popolo molisano una va-langa di tasse portate al massimo dellapercentuale possibile (irpef, irap, gas, ben-zina, energia, tares, bollo auto eccetera). Imolisani che ancora vagano ad occhi ben-dati, spesso guidati per mano proprio dachi ha deciso di massacrarli, al sorgere delnuovo anno si accorgeranno di quanto saràil peso che graverà sulle loro già misere ri-

sorse economiche e finanziarie. Solo allora,probabilmente, avvertiranno il bisogno fi-sico e morale di ribellarsi nei confronti diuna classe politica palesemente prevarica-trice e indecentemente ingorda. Controquesta classe di ingordi e prevaricatori simuoveranno pertanto i Cittadini indignatidel Molise che l’indignazione l’hanno giàcolma e intendono scaricarla nei pressi delluogo (il consiglio regionale) in cui la castacova le proprie ambizioni, soddisfacendolecon decine di migliaia di euro al mese, e ipropri rancori nei confronti del popolo, to-sandolo. La manifestazione vuole essere

espressione del dissenso democratico,nell’alveo dei diritti costituzionali del cit-tadino, e soprattutto si spera possa esserelargamente partecipata per far capire, fisi-camente, quanto esasperato sia il clima so-ciale e il grado d’indignazione dei cittadini.Prologo, spesso, a forme di proteste conqualche seme di violenza. Se i molisani sa-ranno capaci di affrancarsi, almeno per ungiorno, dall’atavico servaggio, la casta final-mente capirà che i tempi sono cambiati, odovranno necessariamente cambiare. Di-versamente, tacciamo. Tutti.

Dardo

710 settembre 2013Campobasso

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CAMPOBASSO-ROMA

ORARICAMPOBASSO-NAPOLI CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA

Adoc Molise, caro carburantiassorbe il 12,7% del reddito annuo

Finalmente l’indignazionepopolare (escluso i forconi)!

Contro la casta politica e i provvedimenti impopolari a danno della collettività molisana.

Manifestazioni di protesta dei cittadinimolisani indignati si annunciano a brevechiamando la gente a reagire. Domani in piazza Municipio è la volta degli invalidiprivati delle tessereper gli autobus

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www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

30.000 copie in omaggioISERNIAANNO IX - N° 79 - MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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ISERNIA. Le RSU di Poste Ita-liane della Provincia di Isernia,unitariamente alle OO.SS. sonoconvocate per oggi, martedì 10settembre 2013 alle ore 16,00presso la Filiale di Via XXIVMaggio. La richiesta D’incontroè stata inviata dalle stesse RSU, alfine di sottoporre tutte le proble-matiche che insistono sulla Fi-liale di Isernia.

Infatti, la CISL Poste già nelmese di maggio inviava una mis-siva a Poste con la quale comuni-cava che la situazione del perso-nale per la gestione degli uffici siè aggravata per cui diviene diffi-cile, se non impossibile, gestirel’operatività degli stessi.

E’ La naturale conseguenza –dichiara l’RSU della CISL DiMattia Armando - della raziona-lizzazione di molti uffici a giornialterni, che comporta l’alter-nanza di personale sempre di-verso e che rende difficile l’at-tuazione di regole ecomportamenti che sono all’ori-gine della funzionalità organica efunzionale degli uffici.

Basti pensare al passaggiodelle chiavi che non sempre av-viene a fine turno, ma che a voltesi faccia nella mattinata, prima

dell’apertura dello sportello alpubblico, riducendo, tra l’altro, laprestazione dei servizi al pub-blico. Le disposizioni interne im-pongono al dipendente, oltre allamateriale verifica di tutto ciò checostituisce “attività di cassa”, an-che la compilazione della modu-

listica attinente, la sicurezza del-l’impianto.

A volte, data l’urgenza con cuiprovvedere alle sostituzioni,nella determina del sostituto, sidispone il ritiro delle chiavi del-l’agenzia presso gli uffici polo oaddirittura presso la filiale di ri-

ferimento del personale coman-dato in missione.

Può succedere che il lavoratoresi trovi da solo ad aprire l’Agen-zia. Si può ben comprendere aquali responsabilità si sottoponeil lavoratore accettando ed ese-guendo una prestazione richiesta

in una situazione che non è ispi-rata al contraddittorio, condi-zione indispensabile per sanareeventuali anomalie o manchevo-lezze.

Viene spontaneo – Continua ilSegretario della CISL Poste An-tonio D’Alessandro - chiedersiquali responsabilità hanno i di-rettori degli uffici polo ai qualipure è demandata la gestione dialcuni uffici, e tra essi anchequelli razionalizzati, e impossi-bilitati ad assolvere ai propri do-veri. Spiace dover costatare chespesso gli stessi uffici polo, defi-citarii di personale, siano co-stretti a “giostrare” il personalemissionario (il chi va e il chiviene) con notevole aggravio dicosti. I mancati adempimenti dicui si è fatto cenno suggerisconoin maniera evidente quali re-sponsabilità possono far caricoai lavoratori che, per non crearedisagi alla regolare esecuzionedel servizio, ricevono e accettanol’ufficio “a scatola chiusa”.

E appare evidente che in unasituazione di deficienza di per-sonale ognuno per la propriaparte cerchi una “DERESPON-SABILIZZAZIONE” da trasferirecompletamente sul lavoratore.

1110 settembre 2013Isernia

Poste, troppe disfunzioniI sindacati incontrano il vertice aziendale

Le note vicende estive riguardanti la sanità molisana che prepotentemente

hanno occupato la ribalta della cronaca e gli spazi maggiori dei quotidiani e dei mass

media, estendendosi sino a questo sonnacchioso inizio di settembre, mettono an-

cora di più in apprensione gli operatori sanitari e il popolo molisano che continuano

ad essere disorientati rispetto alla gestione di un settore di primaria rilevanza che

ha bisogno di certezze e di una trasparente programmazione in un periodo cer-

tamente difficile per l’economia della nostra nazione. Proprio come un contrap-

punto, però, a questa incerta situazione, mi pare degno di nota e positivo rimarcare

una piacevole realtà del settore sanitario regionale, di cui si parla poco, è vero –

forse perché ci stiamo sempre più abituando a non segnalare le cose migliori, ma

solamente quelle negative. Con il Provvedimento n. 1605 del 21 dicembre 2011

l’ASREM ha dato inizio all’attivazione sperimentale degli Ambulatori per Codici

Bianchi, nell’ambito del Progetto A.DI.TE. (Assistenza Distrettuale Territoriale) –

Linea Progettuale Cure Primarie Assistenza h24, presso gli Ospedali di Isernia e di

Venafro, estesi poi anche ai nosocomi di Campobasso e di Termoli. Attivi dal mese

di aprile 2012 tutti i giorni feriali dal lunedì al venerdì nell’orario dalle 08.00 alle

20.00, gli Ambulatori C. B. prevedono la presenza di un medico e di un infermiere

che espletano turni di n. 6 ore (08.00/14.00 – 14.00/20.00), garantendo l’assistenza

sanitaria h12, una risposta tempestiva ed adeguata al cittadino, in corretta integra-

zione con l’attività del medico di Assistenza Primaria e con il Servizio di Continuità

Assistenziale, determinando la riduzione degli accessi impropri nelle strutture

d’emergenza, fungendo da “filtro”, con conseguente miglioramento delle condizioni

di lavoro del personale operante presso il Pronto Soccorso. I pazienti giungono al-

l’Ambulatorio C. B. inviati dal Pronto Soccorso dopo la fase di triage, oppure vi ac-

cedono direttamente. Il riscontro evidente è testimoniato dal gradimento della

gente, per cui si può obiettivamente pensare che il passaparola tra le persone che

usufruiscono del servizio conta certamente di più di una comunicazione mirata.

Nella realtà molisana, gli ambulatori di Isernia e Venafro sono divenuti un punto di

riferimento per la popolazione di Isernia e provincia, per gli immigrati extracomu-

nitari, stranieri temporaneamente presenti (alloggiati nei centri di raccolta e

sprovvisti di documenti adeguati), e per i turisti che transitano nella nostra regione.

Il progetto ADITE è nato dall’iniziativa dei medici di CA del distretto di Isernia -

di concerto con il Direttore del Distretto Sanitario di Isernia e con la Responsabile

del Servizio di Continuità Assistenziale - che avevano individuato i fondi ministeriali

per approntare un progetto che rispondesse alle linee guida approvate dalla Con-

ferenza Stato Regioni (Progetti di sperimentazione inerenti le “Modalità organiz-

zative per garantire l’assistenza sanitaria in h 24: riduzione degli accessi impropri

nelle strutture di emergenza e miglioramento della rete assistenziale territoriale”.

In realtà, inizialmente prevedeva l’attivazione di ambulatori sul territorio della pro-

vincia, più precisamente nelle sedi di Continuità Assistenziale, con un’attività sani-

taria certamente più consona alle direttive ministeriali. Un progetto, comunque, ac-

colto positivamente da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali)

e dal Ministero della Salute, che lo ha finanziato, senza incidere quindi sul bilancio

economico delle Regione Molise. Dall’analisi dei dati che mi sono stati forniti dalla

sede di Isernia e che riguardano esclusivamente il periodo 1 gennaio 2013-31 mag-

gio 2013, presso gli ambulatori ADITE di Isernia e Venafro, sono stati registrati 2814

accessi:

1739 ad Isernia di cui 870 maschi e 869 femmine. 1694 sono di nazionalità italiana,

4 utenti di nazionalità europea, 19 di nazionalità non europea (regolari), n. 22 utenti

Stranieri temporaneamente Presenti. Dei 1739 casi trattati (esclusi interventi di ed.

sanitaria), 1721 risolti in ambulatorio, n° 10 sono stati gli interventi di educazione

sanitaria, 18 i casi inviati in Pronto Soccorso.

A Venafro sono stati 1075 i fruitori del servizio di cui 469 maschi e 516 femmine.

961 utenti di nazionalità italiana, 4 di nazionalità europea, 21 di nazionalità non eu-

ropea (regolari), 0 utenti STP. Dei 1075 casi trattati 996 sono casi risolti in ambu-

latorio, 9 i casi inviati in Pronto Soccorso, 20 gli interventi di educazione sanitaria.

Dal report delle attività svolte si evince che, tra i 2814 accessi agli ambulatori di

Isernia e Venafro, i casi patologici riscontrati, distinti per apparati, sono:

ORL 381 + 146, OSTEO-ARTICOLARE (non derivanti da eventi stradali) 277 +

193, DERMATOLOGICO 232 + 175, PNEUMOLOGICO 205 + 39, CARDIO-CIR-

COLATORIO 150 + 81, GASTROENTEROLOGICO 143 + 87, VARIE (es. controllo

clinico, ecc.) 126 + 138, UROLOGICO-GINECOLOGICO 105 + 37, NEURO-PSI-

CHIATRICO 85 + 57, OCULISTICO 35 + 33.

L’Agenas che ha il compito di Monitoraggio dei progetti regionali presentati ed ap-

provati dal Ministero della Salute, tra cui anche il Progetto ADITE, ha rilevato ulti-

mamente che l’apertura di Ambulatori nelle regioni in convenzione ha determinato

per il 2012 una riduzione degli accessi ai Pronto soccorso degli ospedali italiani: ri-

spetto al 2011 si è passati da 14.479.595 a 13.433.427.

Questi 18 mesi di sperimentazione degli Ambulatori per i Codici Bianchi confer-

mano le premesse iniziali e sottolineano l’opportunità di prosecuzione e consolida-

mento del progetto in questione, come richiesto dai medici della Continuità Assisten-

ziale, i quali ritengono che adeguati sviluppi sarebbero efficaci per poter raggiungere,

seguendo le linee programmatiche ministeriali, una maggiore integrazione con la rete

assistenziale territoriale e con i servizi ospedalieri.

Emilio Lanese(redazione GOSALUTE e GOMOLISE)

L’Assistenza Distrettuale Territoriale

in provincia d’ Isernia funziona!

L'intervento.

CANTALUPO DEL SANNIO. Dopo unacostante perlustrazione del territorio, un’at-tenta attività di osservazione e, in ultimo, mi-rati servizi di appostamento, gli uomini delComando stazione Forestale di Roccaman-dolfi hanno potuto contestare ad un 32enne,S.I., residente in provincia di Campobasso, laviolazione delle norme contenute nella LeggeRegionale 24/2005 che regolano la raccoltae la commercializzazione dei tartufi. Eranocirca le ore 21 di sabato scorso quando, inlocalità Brecciara, nel Comune di Cantalupodel Sannio, i Forestali hanno sorpreso, inepoca di divieto assoluto, l’uomo a raccoglierei pregiati funghi. L’uomo era accompagnatoda un cane addestrato e munito di attrezzie strumenti utili a rendere più agevole l’atti-vità di ricerca. Lo stesso, infatti, oltre ad averecon sé i vanghelli per scavare nella terra,aveva dotato se stesso ed il cane di luci a led,posizionate sul suo berretto e sul collaredell’animale. All’atto della contestazione, cheha comportato a carico del tartufaio l’appli-cazione di una sanzione pecuniaria di di-verse migliaia di euro, i pezzi di tartufobianco (Tuber magnatum) già raccolti eranouna dozzina. Questi, insieme a tutti gli stru-menti, compresi berretto e collare del cane,sono stati posti sotto sequestro amministra-tivo e consegnati alla Provincia, quale Autoritàcompetente a riceverli per la custodia. Altricontrolli, i quali hanno comportato ugual-mente l’applicazioni delle gravi sanzioni, sonoin corso anche in altre zone del territorio pro-vinciale ove è nota la presenza del preziosotubero, e ciò al fine di prevenire non soltantol’inosservanza delle disposizioni regionali spe-cifiche della materia ma soprattutto per evi-tare lo sviluppo e/o l’accrescimento di unmercato illecito di un prodotto intorno alquale ruota un indubbio enorme giro d’affari.

Raccolta abusiva,

sequestrati

tartufi bianchi

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1210 settembre 2013 Termoli

TERMOLI - Ieri mattina nella sede ter-molese della Confesercenti si sono riun-miti i balneatori della costa molisana perfare il punto della stagione turistica chevolge al termine. Una stagione ritenutadisastrosa a causa delle avversità meteoe la minore presenza di turisti che portaalla richiesta dello stato di crisi econo-mica. Dopo i cali di giugno e luglio sisperava nel mese di agosto ma il miglio-ramnento di presenze non si è verificato.“Il recupero sperato - come ha piegatoPietro D’Andrea, rappresentante dellaSiba Confesercenti - non è avvenuto eper questa ragione che abbiamo decisodi ufficializzare lo stato di crisi, chie-dendo un incontro con i Comuni, la re-gione e anche con l’agenzia delle entrate.La nostra prospettiva - ha proseguitoD’Andrea - era quella di recuperare adagosto, ma così non è stato. Le famiglie siorganizzano, causa crisi, sempre più oc-

casionalmente e il week end si concentraormai alla domenica. Così si fatica a co-prire anche i costi giornalieri. Si è dovutorinunciare ad assumere stagionalmentee abbiamo anche dovuto ridurre l’in-

dotto. E molte imprese sono prossime alfallimento”. Pertanto si è deciso di chie-dere ai comuni di Termoli, Montenero diBisaccia, Petacciato e Campomarino ilblocco, anche temporaneo, del canone

Tarsu e il prolungamento delle rateizza-zioni. Una richiesta anche per il presi-dente della Regione, Paolo di LauraFrattura, affinché sia bloccato l’iter sulleconcessioni demaniali che “se approvataporterebbe a un aumento delle stessefino al 70 per cento”. Infine è chiamatoin ballo anche il Governo nazionale eagli enti preposti all’imposizione delletasse e delle imposte, ai quali è chiesto“la defiscalizzazione degli oneri socialiper il settore balneare, la sospensionetemporanea del versamento dei canonidel 2013 ai fini di Irpef, Iva e Irap per il2013, che sia disposta l’applicazionedegli studi di settore o venga disposto unadeguamento dei parametri alle partico-lari caratteristiche connesse alle attivitàturistico-balneari, l’istituzione di un cre-dito d’imposta finalizzato agli investi-menti per l’ammodernamento dellestrutture degli stabilimenti balneari”.

TERMOLI – Le vacanze

scolastiche volgono al

termine e gli studenti

contano i giorni che man-

cano al rientro nei rispet-

tivi Istituti, alcuni sono

alle prese con gli esami di

riparazione. Ma anche in

questi ultimi giorni di

ferie alcuni studenti ter-

molesi navigando su In-

ternet si sono imbattuti

in un articolo riferito al

Padova Meeteen 2013, appuntamento annuale che l’ufficio Servizi sociali della

città di Padova mette a disposizione degli istituti superiori della città. Fin qui

nulla di strano se non la notizia riferita agli “app” e smartphone e a quello che

ha creato la bravissima Francesca Grieco (per parenti ed amici semplicemente

“Chicca”), studentessa dell’Istituto Valle, la quale ha fatto vincere un importante

premio al suo istituto. Agli studenti padovani era stato chiesto di disegnare un

“app” per una città più ecosostenibile e solidale. “Chicca” non ci ha pensato su

due volte ed ha realizzato “Ability camp”, programma che recensisce e valuta

le strutture alberghiere al servizio della cittadinanza ed ospiti ma con un occhio

particolare alle persone disabili. Tutti aspetti che hanno carpito l’attenzione di

alcuni studenti termolesi che presto entreranno in contatto con Francesca

Grieco “Chicca” non solo per uno scambio di idee ma con la speranza di un

possibile prossimo incontro a Termoli o a Padova. Tra le altre cose Francesca

è una brava fotografa oltre che una studentessa esemplare, e l’invito a Termoli

potrebbe essere l’occasione per immortalare le bellezze storiche e marinare

della città adriatica molisana.

LITORALE – Dalla teoria alla pratica per sostenereconcretamente l’economia del territorio ed i suoioperatori, nonché tutelare e conservare tipicità etradizioni che rischiano di essere cancellate dallaglobalizzazione e dalla frenesia del profitto. Dopo lafase di start up, caratterizzatasi per il corso di assag-giatori d’olio e l’apprezzato spettacolo “Kitchen Sto-ries”, il Parco Nazionale del Gargano, su indicazionedel Presidente, Stefano Pecorella, vara ufficialmenteil “Sistema di rintracciabilità di filiera controllataconforme alla norma internazionale UNI EN ISO22005:8, relativo al Paniere dei Prodotti tipici delParco Nazionale del Gargano”. “L’Ente Parco Nazio-nale del Gargano – spiega il Presidente Pecorella -all’interno del Piano di Gestione per l’anno 2012 haprevisto come obiettivo la realizzazione di un Si-stema di Rintracciabilità di Filiera Controllata. Ilprogramma è finalizzato alla valorizzazione dell’ori-gine della materia prima e del processo produttivo,nonché alla valorizzazione delle produzioni tipichedell’area protetta. L’area protetta del Gargano conle sue risorse ambientali, culturali, paesaggistiche,costituisce una concreta occasione di crescita eco-nomica e di sviluppo la cui competitività è forte-mente influenzata dalla capacità di trasformare evalorizzare il ricco patrimonio di attrattive (sia na-turali che culturali) in grado di generare reddito esviluppo. Le caratteristiche qualitative di alcuni deiprodotti del paniere del Parco sono strettamente le-

gate al territorio e alle sue risorse, naturali, storiche,genetiche e umane, sapientemente combinate nelcorso del tempo dalla comunità locale”. Le produ-zioni che possono accedere al paniere del Parcosono ascrivibili alle seguenti filiere: olio, pane, orto-frutticola, carne, dolciaria, lattiero-casearia. All’in-terno di queste potranno essere prese inconsiderazione solo prodotti che si caratterizzanoper tipicità, qualità delle materie prime, memoriastorica, metodo di lavorazione. Al fine di ottenere unprodotto competitivo da un punto di vista qualita-tivo e della sostenibilità ambientale, possono aderirealla Filiera del Parco del Gargano le imprese in pos-sesso di certificazioni di qualità già riconosciute alivello comunitario o nazionale: Agricoltura Biolo-gica, Agricoltura Integrata (SQNPI ), DOP, IGP, ecc.)oppure che hanno intrapreso l’iter di adesione al si-stema certificativo degli stessi sistemi di qualità. Neiprossimi giorni verrà pubblicato l’avviso pubblico eil bando per l’adesione al progetto pilota della Fi-liera dell’Olio, con i criteri di selezione delle im-prese.

LARINO – Si terrà oggi alle 10, in vistadell’inizio del nuovo anno scolastico, la"VI Festa dell’Accoglienza", iniziativa or-ganizzata dall’Istituto Comprensivo"Magliano" diretto dalla professoressaAngela Maria Tosto. Circa 700 gli alunnidell’Istituto, dall’infanzia alla secondariadi primo grado, che prenderanno parte

alla manifestazione che si aprirà con glionori alla Bandiera seguiti dall’esibi-zione del Coro delle Voci Bianche “MariaLibera Di Lena” con l’esecuzione del-l’Inno di Mameli. Sarà il dirigente scola-stico Angela Maria Tosto a portare isaluti alle varie autoprità civili e religiosee poi gli interventi dei sindaci di Larino

e Montorio nei Frentani, Vincenzo Nota-rangelo e Pellegrino Nino Ponte. Du-rante la cerimonia saranno assegnatianche gli encomi agli alunni delle classiquinte della primaria e delle classi terzedella secondaria di primo grado chehanno ottenuto risultati eccellenti du-rante il precedente anno scolastico.

Balneatori chiedono il riconoscimento dello stato di crisi

Pubblicato bando per adesione al “Paniere dei prodotti del Parco”

Oggi la VI Festa dell’AccoglienzaGUGLIONESI – Ha ottenuto un grande successodi visitatori la mostra di documenti storici relativial XVI secolo di Guglionesi. Mostra organizzatadal professor Domenico Aceto, Tonino Aceto e To-nino Sarchione e con il patrocinio del Comune, eche ha chiuso i battenti dopo un mese. Aperta alpubblico nel salone della ex Casa del Fanciullo ivisitatori hanno potuto ammirare rari documentie riproduzioni pittoriche di opere d'arte che moltinon conoscevano. Tra le attrazioni, un grande plastico che ripro-duce in scala la configurazione della città come sipresentava circa 500 anni fa.

Chiusa la mostra di documentistorici del XVI secolo

“App” programma innovativo

creato da Francesca Grieco

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SAN GIOVANNI ROTONDO –Non ce l’ha fatta. Walter Ngom,il banbino di 3 anni in comadallo scorso 3 agosto dopo es-sere stato investito da un’auto-vettura mentre era in bicicletta,è deceduto domenica mattinanell’ospedale Casa Sollievodella Sofferenza di San Gio-vanni Rotondo dove si trovavaricoverato.

Dopo essere stato investito ilpiccolo era stato trasportatonell’ospedale San Timoteo diTermoli ma viste le sue gravicondizioni era stato disposto iltrasferimento negli Ospedali

Riuniti di Foggia dove è rimastoper circa un mese. Poi la deci-sione di un nuovo trasferim-rento e il 5 settembre era statotrasportato a San Giovanni Ro-tondo dove, purtroppo, è dece-duto. Una notizia che ha gettatonello sconforto i genitori origi-nari del Senegal e tutta la co-munità petacciatese. Nei giornisuccessivi all’incidente il papàdi Walter, Sydi Ngom che a Pe-tacciato lavora come bracciante,fece presente le difficoltà finan-ziarie per poter raggiungeregiornalmente il figliolo fino aFoggia. Iniziò è iniziata la soli-

darietà che ha permesso alla fa-miglia Ngom di affrontare lespese. Purtroppo il piccolo Wal-ter non ce l’ha fatta. Ancora dafissare la data dei funerali inquanto sono due le inchiesteaperte. Una è della Procuradella Repubblica di Foggia, cheha acquisito gli esami, i refertimedici e le cartelle cliniche; laseconda è della Procura dellaRepubblica di Larino che vuolevederci chiaro sull’ìinvesti-mento avvenuto a Petacciato.Non è escluso che la Procura diFoggia disponga l’autopsia sulcorpicino di Walter.

1310 settembre 2013Termoli

BARI – Dopo 4 anni dallaconclusione delle indagini ilprossimo 19 novembre ini-zierà nel Tribunale di Baril’udienza preliminare delprocesso sull’inchiesta giudi-ziaria Black Hole che vedeindagate 75 persone tra poli-tici, professionisti, e uominidelle forze dell’ordine e perloro, a vario titolo, le ipotesidi reato sono di: associazionea delinquere finalizzata allatruffa, alla corruzione, con-cussione, malversazione,truffa. L’inchiesta prese il vianel 2006 da parte dei carabi-nieri della Compagnia di Termoli coordinatidall’allora Procuratore capo di Larino, Ni-cola Magrone, e inizialmente le personecoinvolte erano 110 poi scese alle attuali 75.

Il processo non vide mai pienamente laluce nel Tribunale di Larino per incompati-bilità visto che uno degli indagati svolse ilruolo di giudice onorario nel Tribunalefrentano prima di essere coinvolto nell’in-chieta. Motivo tecnico che nel settembre del2009 convinse il gip Aldo Aceto a trasferirei faldoni nel Tribunale pugliese.

Alcuni dei capi d’imputazione sono ormaiprescritti ma comunque non sarà un prro-cesso breve visto il numero degli indagati edifensori.

TERMOLI – Un boato, la ve-trina sventrata e poi tre per-sone che fuggono. Questoquanto accaduto intorno alle 4del mattino di ieri in Corsonazionale dove una bombacarta fatta esplodere al mo-mento da mani ignote, hasventrato la vetrina dell’edi-cola Eureca.

Unico testimone oculare,anche se in modo parziale, unresidente che dopo il botto si èaffacciato sul balcone intempo per vedere tre persone,due uomini e una donna, al-lontanarsi a piedi e poi di aversentito un’autovettura che si

allontanava velocemente. Chenelle intenzioni del terzetto cifosse il furto è acclarato vistoche da un primo e sommarioinventario dal local mancanosolo 80 euro che si trovavanoin un cassetto sotto il registra-tore di cassa. Sul piosto sonointervenuti i carabinieri dellaCompagnia di Termoli chehanno avviato le indaginimentre i colleghi della scienti-fica hanno rilevato alcune im-pronte digitali e orme discarpe.

Elementi questi ritenutimolto utili per poter risalireagli autori del gesto.

CAMPOMARINO - L’ASREM di Termoli con propria nota hareso noto all’amministrazione comunale di un esposto scrittopresentato dall’amministratore del condominio Lotto “A” di ViaSardegna n. 16/A con cui si evidenziava lo stato di degrado diun’area adiacente lo stesso condominio medesimo. L’AziendaSanitaria ha pertanto invitato il Servizio Ambiente del Comunedi procedere alle opportune indagini per verificare le effettivecondizioni dell’area ed i potenziali pericoli per l’igiene pub-blica. Eseguiti gli accertamenti è emerso

che l’area delimitata da una recinzione costituita da muro epali in calcestruzzo prefabbricati, comprende impianti sportivirealizzati da oltre vent’anni (piscina, campi da tennis e servizicomplementari) attualmente dismessi ed in completo stato diabbandono. Tutta la superficie è invasa da vegetazione sponta-nea, facile dimora di animali ed insetti oltre che essere poten-ziale fonte di incendi. Per tali motivi il sindaco, Francesco Ca-milleri, ha firmato una propria ordinanza che intima aipropretari dell’area di eseguire, a propria cura e

spese, i necessari interventi di: rimozione di ogni elemento ocondizione che possa rappresentare pericolo per la pubblicaincolumità e l’igiene pubblica, provvedendo all’estirpazionedi sterpaglie e cespugli e al

taglio della vegetazione e di quant’altro possa essere veicolodi incendio eventualmente presenti nell’area.

Bomba carta sventravetrina di edicola in corso Nazionale

Terreno incolto pieno di sterpagle, il sindaco ordina la pulizia dell’area

Presentazione dell’isola ecologica a scomparsa

Termoli, 09 settembre 2013 – Il sin-daco Basso Antonio Di Brino e laGiunta comunale invitano i giornali-sti alla conferenza stampa di presen-tazione della nuova isola ecologica ascomparsa realizzata in via Ducadegli Abruzzi, nei pressi della sta-zione ferroviaria.

L’incontro con gli operatori dell’in-

formazione, che si terrà oggi, martedì10 settembre in Via Duca degliAbruzzi alla ore 10,30, darà modoagli amministratori comunali di pre-sentare, attraverso una dimostra-zione pratica, il funzionamentodell’isola ecologica presso la qualepotrà essere conferito materiale pla-stico, carta e vetro.

Deceduto il piccolo Walter, il bimbo investito da un’auto: aperte due inchieste

Festa di compleannodei cinquantenni

Black hole, inizia a Bari il processo per i 75 indagati

CASTELMAURO – Festa di compleannooggi per i cinquantenni del paese prover-nienti da varie regioni dell’Italia e anchedall’estero. I festeggiamenti inizieranno inmattinata al Santuario della Madonnadella Salute con la Santa Messa e poi tuttiin un noto ristorante del paese per ilpranzo. Non mancheranno musica e ballie i racconti dell’infanzia

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di Mauro PalladinoPrima di tutto bisogna parlare del pubblico. Formato sostanzial-

mente da giovani, la linfa del domani. Poi ci sarà spazio anche perdire della vittoria, una vittoria numericamente risicata, ma maimessa in discussione. Malgrado la rabbiosa reazione della matricolapugliese.

Il pubblico di questi tempi è la componente più importantenella piazza campobassana che cerca il rilancio, attraverso la spintadei propri tifosi che si sono scocciati di dover essere presi in giroda Capone che ha compiuto l’ultimo atto assieme a Di Palma, permettere in scena la più perfida delle commedie dell’arte.

Le cronache parlano di 500 tifosi presenti all’antistadio di SelvaPiana, dove in genere giocano le Acli. Forse saranno stati anchemeno di 500 i sostenitori del Campobasso, ma poco conta. Quelliche c’erano non si sono affatto risparmiati, incendiando l’aria coiloro cuori pieni d’ardore.

Sulla carta non doveva esserci partita. Ma il pronostico si è av-verato solo nel primo tempo: nella ripresa i rossoblù, dopo avermancato facili conclusioni, si sono fatti infilare, rimettendo così im-provvisamente in discussione il risultato.

Farina a fine partita ha giustificato la flessione della propriasquadra con la fatica e con i carichi di lavoro: la dura e affrettatapreparazione ha spezzato le gambe ai più, così la bella squadra vistaper un tempo s’è afflosciata sotto il sole brillante del tramonto, inuna delle giornate più calde di fine estate. Monti, Vitelli e soprattuttoLazzarini hanno avuto il fiato grosso. Presto, però le loro condizionifisiche e di forma saranno migliori e allora non sarà difficile preve-dere prestazioni più incisive di tutta la squadra. Che ha avuto in Fa-zio il giocatore con i compiti di impostare l’azione, anche se l’animadella squadra è stato il ritrovato Corradino che dopo un lungo gi-rovagare è tornato a casa. Dove era stato messo fuori senza unaragione, tanti anni fa. Quando con una decisione immotivata fu li-berato da dirigenti non solo poco grati, quanto maldestri.

Chi è già in palla è Minadeo, capitano per tutte le stagioni. E’ statolui ad aprire le marcature, di testa, specialità della casa. Non si con-tano i gol segnati dal capitano che abbiamo visto realizzare, alla suamaniera, già ai tempi di Berardo. Il più acclamato con il Giugliano,nella sfida di vertice di quel palpitante campionato vinto dai cam-pani, per un punto. L’anno scorso la rete più pesante ed emozio-nante del ripese è stata firmata contro la Salernitana. Che ha frut-tato una vittoriosa gloriosa che difficilmente dimenticheremo.

Nel segno di capitan MinadeoCampobasso con le gambe legnose ma arriva la vittoria al debutto con il Roseto.

ISERNIAUltimo posto. Da sola. L’Iser-

nia è lì, in fondo. Dopo due par-tite ci sono altrettante scon-fitte. Più grave quella didomenica a Giulianova: nono-stante la superiorità numericai pentri non solo non sono riu-sciti a pareggiare il vantaggiodegli abruzzesi, ma si sonobeccati il gol di Esposito cheha arrotondato il risultato. Gra-

zie a un guizzo dei suoi. Vadetto che il molisano con il co-dino aveva in pratica propi-ziato anche il primo gol, con unassist che conferma le infiniteoccasioni perdutedal ragazzodi San Martino.

L’allenatore dell’IserniaRenna cerca di non deprimersie non deprimere l’ambiente,seminando un minimo di buonumore. Domenica prossima po-trebbe accadere di vincere intrasferta (Fermo). Ma anche diperdere ancora. In quel caso apoco servirebbe l’ottimismodel mister. A cui resterebberopoche possibilità di non subirel’onta di un possibile esonero.

TERMOLICome sono lontani i giorni

della sbornia generale. Le vit-torie arrivavano a ripetizionee il popolo giallorosso iniziava

a ragionare alla grande. ConTrillini, in 180’, ci sono statesolo delusioni: pareggio casa-lingo e sconfitta ad Ancona.Che si prevedere, perché i cri-tici avevano indicato i doricicome i più forti del girone. IlTermoli, invece, ha ancoramolte cose da sistemare. Anchese la distanza dal vertice non èabissale è il caso di ricordareche quattro punti di ritardo ac-cusati in due partite sono co-munque tanti.

Domenica prossima, poi cisarà al Cannarsa il Giulianovache ha alle spalle un luminosopassato e vanta riconosciutetradizioni con il settore giova-nile. Il quale conta e come perattingere dal serbatoio deifuori quota che sono la gioia ei dolori di questi campionati.

BOJANO

I matesini che si volevasbandati sino a qualche setti-mana fa, hanno giocato unagara accorta con la quadrataCivitanovese. Poco c’è mancatoche sul finire addirittura vin-cessero. Ferrante dopo unaprepotente azione personale siè visto deviare in angolo unastaffilata che stava per finirenell’angolo basso della portamarchigiana. Tutto questo èavvenuto quando l’arbitrostava controllando il cronome-tro, per decretare la fine. C’èda ricordare che domenicaprossima il calendario assegnail primo derby stagionale. IlBojano dovrà dirci quali sonole sue reali possibilità proprionella tana del Civitelle.

AGNONECon un bel gol di Pifano, un

terzino, l’Agnone conferma di

essere quella che tutti sap-piamo: una bella squadra. Cheè in grado di vincere e di per-dere con tutti. In verità la for-mazione di Urbano sa anchepareggiare (con merito) a Sul-mona. Dove, con pazienza, hasaputo risalire la china, dopoil vantaggio abruzzese, giuntodopo poche battute di gioco.Nessuno se la prenda se scri-viamo che anche quest’annol’Agnone mostra di essere unpo’ davanti a tutte le squadreregionali in fatto di organizza-zione. Con una somma conte-nuta, in collina sono in gradodi ripetere i campionati pas-sati. Sotto gli occhi del pub-blico più numeroso e civiledella regione. Che gode di que-sta situazione sportiva parago-nabile a poche altre.

Umberto Fratangelo

Bene Bojano e Agnone, delusione Termoli, pericolo Isernia

Panoramica sul campionato di Serie D abitato dalle quattro “sorelle”.

Decisivo l’aiuto del pubblico che ha tifato all’antistadio come nei giorni belli

1510 settembre 2013Sport

Alife-G.Dauna 2-1Montenero-Roccaravindola 1-0CB 1919- Roseto 2-1Cliternina-Fornelli 0-2Montaquila- Venafro 0-4Gambatesa-Santeliana 5-2Sesto Campano-Vairano 2-1Pozzilli-Vastogirardi 1-3

ECCELLENZA 1^ Giornata

E’ caduta senza paracadute laGioventù Dauna, data per favorita,assieme a Campobasso e Fornelli. Aimpallinarla è stata l’Alife, unasquadra che sulla carta riscuotevaalla vigilia poche referenze.

Non ha sbagliato partenza, in-vece, il Fornelli che conferma i fa-vori del pronostico che divide con ilpiù quotato Campobasso che a fa-tica ha avuto ragione del volente-roso Roseto, una matricola.

Nella prima giornata del campio-nato di Eccellenza molisana non sisono registrati pareggi: otto partitecon altrettante vittorie. Tre delle

quali ottenute dalle squadre chehanno viaggiato (Fornelli, Venafro,Vastogirardi). E’ stato il Gambatesaa scatenare i suoi attaccanti chehanno segnato cinque reti, anchecon l’aiuto di un’autorete. Va anchedetto che la Santeliana che era pas-sata subito in vantaggio ha mancatoun rigore con Cordone che è statosul punto di diventare allenatoredel Campobasso, ma che poi si è ri-trovato, in pochi giorni, a dover ri-costruire la squadra della Sante-liana. Che domenica prossimaospita proprio il prestigioso rivale,in una sfida in cui saranno certa-

mente gli ospiti ad avere il sostegnodella maggior parte del pubblico,visto il seguito che i rossoblù hannoavuto all’antistadio delle Acli, dovesi sono riviste le bandiere e i cori diuna volta.

Il Montaquila dopo aver resistitoper un’ora si è sfaldato contro ilVenafro che ha colto la vittoriaesterna più rotonda (0-4). Bene an-che il Vastogirardi vittorioso a Poz-zilli per 1-3. Il derby di confine selo è aggiudicato il Sesto Campanoche ha avuto ragione del Vairanoper 2-1.

(M.P.)

Il PUNTO SULL’ECCELLENZA

Fornelli subito grande, Gambatesa e Venafro a valanga

Antonio Minadeo

Vittorio Esposito giustiziere dell’Isernia

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