12 settembre 2013
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Una mano voi per votare, una mano noi per ringraziareTRANSCRIPT
L'Oscar del giorno lo assegniamo aCarlo Sarro. Il commissario del Pdl inMolise ha le sue grane da dovere scio-gliere al più presto. Si trova, infatti, adovere difendere e rilanciare il partitosul territorio ma con una situazione nonpropriamente felice. C'è l'eurodeputatoAldo Patriciello che sostiene le ragionidel governo di centrosinistra regionaledi Frattura. E sono state registrate le di-chiarazioni dell'ex coordinatore regio-nale Di Giacomo che ha detto che qua-lora dovesse rientrare in Senatovoterebbe per il governo Letta. Per Sarroil quesito: e gli elettori del Pdl come vo-teranno?
L’Oscar del giornoa Carlo Sarro
Il Tapiro del giornoa Paolo Di Laura Frattura
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
ANNO IX - N° 81 - GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
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Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico
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Senza argomentiil Consiglioslitta al 24
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REGIONE
Statuto,è polemicasulla mancatapromulgazione
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CAMPOBASSO
Tessere azzurre per gli autobusla revoca portaalla protesta
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Il Tapiro del giorno lo diamo a PaoloDi Laura Frattura. E' da tempo che ilpresidente della Giunta regionaleavrebbe dovuto procedere alla promul-gazione dello Statuto. Lo dicono le leggivigenti e, soprattutto, il dato politico chevede, finalmente, un corpo istituzionaleapprovato dopo venti anni. Non vor-remmo che la mancata promulgazionedella Carta dipendesse dal fatto chefissa a quattro gli assessori. Visto e con-siderato che in giro circola la proposta dilegge per il quinto componente dellaGiunta lo Statuto diventa indigesto.
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C’è un diritto del popolo molisanoconculcato, e non accade niente. Forseun reato. Certamente un’omissione. In-dubbiamente un vulnus all’etica am-ministrativa. Il diritto dei molisani adavere, e reso agibile, lo statuto regio-nale, atto giuridico-politico cheesprime formalmente e solennementei principi fondamentali che riguar-dano l’organizzazione e l’ordinamentodell’ente. I consiglieri regionali che sisono succeduti nell’ultimo ventenniohanno speso il meglio di se stessi pergiungere, finalmente, il 22 febbraio2011 ad approvare il nuovo statuto e il20 dicembre 2012 ad approvare le mo-difiche apportate al testo originale nelcorso della seconda decisiva lettura evotazione.
Il 18 gennaio 2013 è la data in cui ilconsiglio dei ministri presieduto daMario Monti ha posto il sigillo defini-tivo sulla carta costituzionale del Mo-lise. Da quel giorno i molisaniattendono che il nuovo statuto vengapromulgato. Un atto dovuto, non certouna discrezionalità del presidentedella giunta, e come atto dovuto passi-bile del reato di omissione.
L’affronto che si va facendo al po-polo molisano è violento e volgare inquanto lo priva di esercitare i dirittiche gli appartengono e di corrispon-dere ai doveri che gli competono.
Un occultamento deliberato, sulquale stranamente e colpevolmentetacciono le forze sociali, i presìdi cul-turali, le forze politiche.
Soprattutto (colpevolmente) le forzepolitiche che hanno votato il nuovostatuto e nel quale hanno creduto direalizzare una loro precisa missionedemocratica. Frattura, mancando lapromulgazione, si rende autore di unaprecisa ferita all’etica amministrativae di un affronto senza precedenti alpopolo molisano considerato unmagma indistinto e non un corpo so-ciale.
Lo statuto regionale del Molise – ab-biamo già avuto modo di scrivere -avrebbe dovuto essere immediata-mente promulgato in ossequio ai valoriche testimonia e alla lunga, faticosa,composizione di una univoca volontàdelle forze politiche che lo hanno va-rato. Invece permane nell’autarchiadella presidenza regionale per esserepiegato, adattato (preferiremmo dire:stuprato) ai più bassi interessi politicie strategici della nuova maggioranza dicentrosinistra.
In atto è il tentativo di aggiungere unquinto assessore ai quattro che sono incarica e di evitare ogni forma di condi-zionamento. Mancando la promulga-zione, rimane il vecchio statuto e conesso la possibilità di manovrare, inciu-
ciare, manomettere, violare. Non c’èchi non veda in questa manifestazionedi potere un atto di arroganza politica,complice, al solito, l’inconsistenzadell’opposizione di centrodestra, e,purtroppo, dei cardini vitali della so-cietà civile.
Ancora una volta infatti non apronobocca i sindacati, l’università, le asso-ciazioni di categoria, gli ordini profes-sionali, le rappresentanze artistiche eculturali, gli apparati economici.Un’astenia generale di cui si avvalgonogli avventurieri di tutte le risme. Se diomissione si tratta, la mancata promul-gazione del nuovo statuto, sarebbequanto mai salutare l’attenzione al ri-guardo della magistratura.
Diciamolo: la regressione sul pianodella morale politica è palmare e an-nuncia tempi tristi per il Molise e per imolisani soprattutto se permane larassegnazione e l’indignazione tardaa manifestarsi con la opportuna e ne-cessaria virulenza.
La nuova cultura amministrativa egestionale del governo regionale, au-tarchica e autoritaria, meriterebbe unarisposta esemplare e congruente.
Dardo
La promulgazione della carta costituzionale regionale è un atto dovuto, non certo una discrezionalità del presidente della giunta,e, come atto dovuto, passibile del reato di omissione
Frattura non può impunemente
privare i molisani del nuovo statuto regionale
Ancora una volta non aprono bocca i sindacati, l’università, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le rappresentanze artistiche e culturali, gli apparati economici Un’astenia di cui siavvalgono gli avventurieri di tutte le risme
CAMPOBASSO. Mancano ormai poche ore al grandeevento che l’Italia dei Valori ha organizzato a Sansepol-cro, dove tutto ha avuto inizio, e nell’ambito del quale sidiscuterà del futuro del partito, presentando il nuovosimbolo e votando il suo statuto. "Un evento di grandeimportanza che rappresenta una nuova partenza, maanche l’occasione di riprendere il filo delle tante batta-glie combattute in parlamento e di affrontare i temi cherealmente interessano il Paese", Così il segretario re-gionale, Pierpaolo Nagni.
“Lavoro lavoro lavoro lavoro lavoro”, questo l’emble-matico titolo della due giorni toscana che ci vedrà pro-tagonisti. L’appuntamento, che fa seguito al congresso
nazionale con il quale abbiamo salutato l’elezione delnuovo segretario Ignazio Messina, anticipa quella chesarà la stagione congressuale in Molise.
Come già annunciato qualche tempo fa, non mi rican-diderò al ruolo di segretario per lasciare spazio a nuovee qualificate figure che avranno il compito di mante-nere costante la presenza di Italia dei Valori nella no-stra regione. Subito dopo l’incontro, programmato per il14 e 15 settembre a San Sepolcro, provvederemo infattiad avviare tutte le procedure necessarie per la convo-
cazione dei congressi provinciali e per la nomina delnuovo segretario che guiderà il partito nelle battagliefuture".
"Non mi ricandiderò alla segreteria"Pierpaolo Nagni, coordinatore dell'Idv, pensa ad un ricambio
CAMPOBASSO. “Condividiamo ma nonpossiamo accettare la proposta di abro-gazione dell’articolo 7” disse un tal Frat-tura al Movimento 5 stelle nel luglio del2013. Passa un mese e si scopre che il ca-pogruppo del Pd Francesco Totaro nevuole proporre l’abrogazione. Dopo ungiorno il presidente della Regione replicaal suo capogruppo: inutile farsi pubblicitàin questo modo, quei soldi non sono pre-visti dalla legge nazionale quindi nonpossono essere percepiti. Però qualche
giorno prima sempre Frattura aveva pre-sentato richiesta di rinuncia. Trascorronoancora un paio di giorni e si scopre chequei 2.450 euro vogliono essere regola-mentati, infatti Frattura e Niro presen-tano una proposta di legge in Consiglio.
Nel frattempo si scopre, da un’indiscre-zione resa pubblica dalla stampa, cheFrattura quel fondo voleva abrogarloquando si è compiuto il miracolo dell’au-mento delle indennità con la legge dellariduzione.
Assodato che il presidente della Re-gione è rimasto vittima della sua maggio-ranza, ecco spuntare dal cilindro magicol’ex calciatore Carmelo Parpiglia. Anchelui voleva l’abrogazione di quei soldi. Ilmiracolo è compiuto: nel centrosinistraquasi tutti volevano tagliarsi i 2.540 euroma tutti hanno alzato la mano per votarecontro l’abrogazione proposta dal Movi-mento 5 stelle.
Tra un po’ sbucherà qualcuno tra lamaggioranza che dirà: l’articolo 7 non è
stato abrogato per colpa di Michele Iorio.In fondo, se a staccarsi dalla maggioranzaè in primis il presidente della Regione,perché mai i suoi consiglieri dovrebberocontinuare a farne parte? Insomma, que-sto governo regionale presentatosi aglielettori come il centrosinistra dalle manipulite comincia ad assumere le sem-bianze dei governanti dalla coscienzasporca.
Tutto sommato è comprensibile: sehanno dichiarato di essersi ridotti le in-dennità quando, nero su bianco, nehanno sancito l’aumento di mille euro, èlecito anche affermare che loro manten-gono gli impegni assunti. Verso se stessi,è ovvio.
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Il governo dalle mani pulitee dalla coscienza sporca
Hanno mantenuto e approvato fondi per 2.450 euro ma oggi nel centrosinistra tutti affermano che non lo volevano
di Massimo Dalla Torre
Sono passati dodici anni da quel tra-gico 11 settembre del 2001 quandol'America e il mondo intero piombarononell'incubo terrorismo. Una ferita drittaal cuore di New York, vittima dall'attaccoalle Torri Gemelle, dove oggi ha sede ilNational September 11 Memorial andMuseum, in memoria dei circa 3000morti barbaramente assassinati dagliappartenenti al movimento terroristicoche faceva capo a Osama Bin Laden me-glio conosciuto come lo sceicco del ter-
rore. Ricordo affidato al capo della CasaBianca Barack Obama e dal suo vice JoeBiden che ha osservato un minuto di si-lenzio nell'ora più tragica le 8:46 oraamericana, quando due aerei si schian-tarono e cancellarono il ricordo e l’esi-stenza materiale di due giganti: le TwinTower sede di importanti Uffici di rap-presentanza di molte società e multina-zionali.
L’hanno fatto nei giardini del simboloper eccellenza dell’America la CasaBianca. Un ricordo ancora vivo nel po-polo americano, ma anche in quello
mondiale, dove sono stati letti i nomi ditutte le vittime.
Nomi che sono echeggiati nella com-mozione collettiva specialmente quandoè stata accesa l'istallazione 'Tribute inLight' con due fasci di luce gemelli pun-tati verso il cielo della “città che nondorme mai” fino all'alba di domani.Nomi che pesano sulle coscienze di chiutilizza ancora il terrorismo, comequello Siriano le cui armi usate in questigiorni vanno ben oltre l’immaginabile,senza sapere che al posto della violenzache porta morte serve il dialogo.
Nomi che hanno dato spunto alle pa-role di Obama che con fermezza ha ri-badito: "dobbiamo avere il coraggio diandare avanti, non importa quanto sa-ranno buie le notti o i giorni difficili. Piùche i memorial, quello che conta è l'or-goglio che si porta nel cuore.
Quello non morirà mai". Parole chesperiamo servano a far capire a chi se-mina odio che con la violenza non si ot-tiene nulla; se non altra violenza. Laquale, è fonte di separatismo intellet-tuale e materiale.
Cose che non sono assolutamente ac-cettabili nella società odierna che po-trebbe far suoi gli insegnamenti di unaltro grande Presidente Abramo Lincolnanch’egli assassinato da chi non condi-videva ideali di uguaglianza ma soprat-tutto di libertà. Capisaldi di un mondoche oggi è ancora utopico ma che sispera in futuro possa concretizzarsi.
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CAMPOBASSO. Decisamente nega-tivo il quadro dell’attività del Consiglioregionale del Molise. Dopo il piattoalle vongole 'fujute' dell'ultima seduta,solo tanto prezzemolo ma niente mol-luschi, se ne riparlerà solo il prossimo24 settembre. Se non ci fosse stata laparentesi delle nomine, le sedute con-siliari sarebbero state, per davvero,contabilizzate dalle punte della dita. Sisono nel frattempo allungati i tempi di“incubazione” delle leggi rispetto agliannui precedenti.
E' il frutto di un'inadeguatezza poli-tica e di un'incapacità operativa che laGiunta e la sua maggioranza hannomanifestato sin dall'inizio della legi-slatura: l'unica cosa che hanno saputofare sono stati: i consiglieri delegati, icommissariamenti e le nomine.
Stop. Una partenza che non è statadelle migliori anche perchè interval-
lata da una sordida rivalità internaalla maggioranza e con alcuni asses-sori che hanno sbottato sul modo ditenere il timone da parte del presi-dente Frattura. Sta di fatto che l'atti-vità consiliare riprenderà solo il 24settembre. Se andiamo a guardaredentro il carniere, come numero di
leggi discusse, ci accorgiamo che il nu-mero è lo zero. In questo mese biso-gnerebbe anche avviare la fasedell'assestamento di bilancio in mododa arrivare a novembre con un quadrofinanziario esatto. C'è qualcuno chebisbiglia che non ci sarebbe volontàper l'approvazione di questo atto per
far cadere l'intero sistema dei rendi-conti passati.
Fatto vero, comunque, è che non es-sendoci carne al fuoco, ovvero punti daiscrivere all'ordine del giorno, tuttoprocede con estrema lentezza. Tanto iltempo che passa produce danno soloai molisani.
A scartamento ridotto prosegue l'attività legislativa dell'assise
Consiglio regionale, in sedutasolo il 24 settembre
11 settembre 2011: una data che il mondo difficilmente dimenticherà
CAMPOBASSO. Un partito politico è un'associazione tra per-sone accomunate da una medesima finalità politica ovvero da unacomune visione su questioni fondamentali della gestionedello Stato e della società o anche solo su temi specifici e parti-colari. L'attività del partito politico è volta ad operare per l'inte-resse nazionale, si esplica nello spazio della vita pubblica e, nelleattuali democrazie rappresentative, ha per "ambito prevalente"quello elettorale. Il partito denominato Pdl, che a breve dovrebbeattuare un cambio nel nome con il ritorno a Forza Italia, sta at-traversando un momento difficile a livello nazionale.
Ma il sole non sembra splendere neppure in Molise dove la con-fusione regna sovrana e dove le domande degli elettori del Pdl ri-marcano sempre lo stesso problema. Perché i molisanidovrebbero dare fiducia al partito di Berlusconi quando, all’in-terno, ci sono esponenti politici locai che, nonostante la caricaistituzionale, si spostano con il Pd a seconda dei casi ma restanonel Pdl per le proprie candidature? Il commissario Sarro in parteha già risposto alla domanda: le elezioni politiche sono una cosa,le regionali un’altra.
Ma questa risposta sembra davvero fuori da qualsiasi logica po-litica. Evitare lo scoppio di una guerra in casa è l’obiettivo delpartito, e lo si capisce bene. Ma perché il centrodestra molisano
dovrebbe, chess, puntare su Patriciello a livello europeo o nazio-nale se quest’ultimo ha contribuito alla sconfitta dello stesso par-tito a livello regionale? Perché ridare fiducia, chessò, a Ulisse DiGiacomo se quest’ultimo, in attesa di sostituire Berlusconi in Se-nato, dichiara di appoggiare il governa Letta piuttosto che affer-mare di seguire la linea del partito, qualunque essa sarà? Quantomeno Ulisse Di Giacomo ha motivazioni personali per compor-tarsi in questo modo: la sottrazione del proprio seggio da partedel suo leader, o ex. Patriciello, invece, che motivazione può ap-portare se ha messo in discussione l’intero schieramento da cuiun domani tornerà a chiedere voti per se stesso? Se è vero cheil Pdl vuol tornare ad essere vincente, dovrebbe quanto menochiarire con motivazioni politicamente logiche e concrete questesituazioni.
O quanto minimo prenderne le distanze. Altrimenti hanno ra-gione da vendere tutti coloro che nel partito sostengono: perché
i molisani dovrebbero votare Pdl? Per poi vedere i singoli eletti farperdere le elezioni al proprio partito?
Oppure, perché dovrebbero seguire le indicazioni del partitofirmando per i referendum dei liberali? Perché questa è la linea delpartito? Ma il partito non ha tenuto conto di quanto distrutto alivello locale. E non è sufficiente rispondere con: ma sono elezioniamministrative. Il Pdl ha perso e chi ricopre ruoli determinantigoverna con gli avversari. Infatti al momento in Molise un soloaspetto appare chiaro: le iniziative del Pdl dovrebbero essere di-scusse alle assemblee regionali del Pd.
E finché non ci sarà chiarezza, nessun rilancio di partito potràportare ad un rafforzamento politico. Neppure veder seduti tuttiinsieme gli esponenti politici.
Un’immagine che, a dirla tutta, lancia più un messaggio di presain giro che di svolta.
Giovanna Ruggiero
Pdl Molise, chi sta con Frattura e chi con LettaDomanda pubblica al commissario del partito Carlo Sarro che deve guidare la formazione di Forza Italia: se Patriciello sta col Pd in Molise e Di Giacomo col Pd a Roma i molisani possono evitare di votare il partito?
CAMPOBASSO. “Vogliamo dire pistola all’alba?”.“Beh diciamolo, non so che vuol dire ma diciamolo”. Lascena del film Amore e guerra di Woody Allen sembraperfetta per descrivere quanto accaduto quel 1 settem-bre 2013. Frattura sfida Iorio a Duello: facciamo unconfronto pubblico. Pochi minuti e Iorio accetta: per meva bene, dimmi dove e quando. Chissà che avrà pensatol’ex presidente della Regione: ma come? Il governatoreè lui e sfida me per dare risposte ai cittadini? La cosasembrava fatta.
Frattura era agguerrito. Proprio non riusciva a dige-rire gli interventi di Iorio su Sanità e ricostruzione. Ilpresidente del Pd lancia il guanto di sfida, un gran bac-cano che per un giorno distoglie l’attenzione mediaticadalla lite tra lui e il senatore del suo partito RobertoRuta. E poi? Poi nulla. Poi però i palloni si sgonfiano, lecose cambiano… E pensare che era l’unico caso almondo in cui un presidente sfidava il suo predecessorea dare risposte ai molisani. Perché in Molise funzionacosì: chi governa oggi deve pensare ad aumentare le in-
dennità, a fare leggi per aumentare la giunta e a nomi-nare nuovi amministratori unici nelle proprie societàdi costruzioni o a regalare proprie società nel settoreenergetico a parenti che lavorano nello stesso ufficioistituzionale di chi amministra.
Chi invece ha perso le elezioni, e quindi ha già datorisposte ai cittadini che dopo 3 vittorie lo hanno punitovotando altri, ecco chi ha perso deve dare risposte aimolisani. Peccato che Frattura, dal coraggio encomia-bile, sembra aver rinunciato all’organizzazione. Ioriointerpellato ha risposto: “Io sto ancora aspettando no-tizie”. E c’è da credergli. Un confronto del genere lan-ciato da chi è presidente in carica rimarrebbe nellastoria.
Forse perché voleva il riconoscimento di leader dimaggioranza, forse perché cercava aiuto non avendopiù risposte da dare alle aziende, agli ospedali, al po-polo. Oggi la domanda è: come mai Frattura, dopo l’okdi Iorio, sembra sfilarsi dal confronto?
Anche perché l’ex presidente aveva annunciato che ilgusto di questo dibattito sarebbe stato esaudito affron-tando non solo temi come Sanità, ricostruzione “ temiche il Governatore definisce 'scottanti' ma anche persollevare le questioni che fino ad oggi sono rimasteinevase”.
E visto che a pensar male si fa peccato ma spesso cisi azzecca, viene da chiedersi: non è che le questioni ri-maste inevase hanno portato ad un pentimento daparte dello sfidante? In ogni caso si attendono risvolti,semmai ce ne saranno.
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Sfida a duello: Fratturalancia il guanto e poi si sfila
Dopo l’accettazionedel confronto
da parte di Iorio il dibattito proposto
dal presidente finisce nel nulla
CAMPOBASSO. Nei piccoli centri, i funerali battono ibattesimi 30 a 6. Questa battaglia contro la sparizionedei luoghi italiani è documentata dal progetto 'Ultimacorsa', reportage sul web per dare voce alle difficoltà ealle sfide di chi lotta per far sopravvivere un pezzod'Italia. E il Molise presenta un indice elevato di piccolicomuni a rischio oggi ancora di più per la scomparsaanche delle scuole. Presidiare i luoghi, esserci, mante-nerli vivi, è l'unico modo per non mandarli in rovinacondannandoli a un destino di morte urbana e civile.Contro questo destino, che incombe su molti piccoli co-muni italiani funestati dallo spopolamento e dall'invec-chiamento demografico, in alcune regioni le idee sonofra le più bizzarre: come tra le Dolomiti Lucane e la ValD'Agri, in Basilicata, dove gli over 75 hanno deciso diiscriversi alle elementari per scongiurare, intanto, lachiusura degli istituti scolastici a corto di presenze in-fantili. Il guaio è che siamo dinanzi ad un'economiaagricola dismessa, che svuota i campi ma anche le ta-sche delle amministrazioni. I giovani se ne vanno a la-vorare fuori, dunque la scuola si trasforma nell'ultimo
baluardo di vita di questi piccolissimi centri molisani.Alla mancanza di opportunità di lavoro si affiancaanche l'altro problema del rischio della chiusura dellescuole che si tradurrà sicuramente nella chiusura deicomuni. Già oggi il lavoro non c'è e i genitori sono co-stretti ad andare fuori. Le famiglie si mantengono conl'aiuto dei nonni, e restano in paese perché ci sono lescuole. Se dovessero chiudere non ci sarebbe più ra-gione per cui una famiglia debba rimanere in alta col-lina e in montagna.
Un problema, però, che non sembra sentito dallaclasse politica regionale e provinciale che lo ha comple-tamente trascurato. Manca una visione d'insieme delproblema e pochi, per non dire nessuno, i provvedi-menti adottati per le zone interne del Molise. Così, oggi,si sconta un declino che appare senza fine. Si è su di unpiano inclinato che rischia di portare nel baratro l'in-tera regione e non solo una parte di essa. Perchè lascomparsa dei giovani significa la morte stessa del ter-ritorio che non potrà più andare a battere cassa da nes-suna parte.
Piccoli centri in ginocchioSono più i funerali che le nascite. Lo spopolamento è sempre più evidente
CAMPOBASSO. Carmelo Barbagallo,che della Uil nazionale è il Segretario Or-ganizzativo, da questa settimana svolge lefunzioni di Commissario della Uil del Mo-lise, di Campobasso e di Isernia, respon-sabile della gestione straordinaria di tuttequeste strutture. Il che non vuol dire chei dirigenti delle categorie e dei territorismetteranno di occuparsi delle vicendequotidiane, ad assicurare presenze, ad in-tervenire sulle diverse tematiche sinda-cali, ma lo faranno, con lo stesso impegnomesso finora, sotto la regia ed il coordi-namento del nuovo responsabile.
Questa gestione straordinaria, con tuttaprobabilità, si protrarrà per qualchemese, fino al congresso che potrebbe te-nersi nella primavera dell’anno prossimo.Quello sarà il momento per adeguare lostatuto e organizzare in un’unica entità laUil nella regione, inserire negli organimolti nuovi dirigenti realizzando anchel’avvicendamento nei ruoli di maggioreresponsabilità, mettere in operatività lenuove regole per l’efficienza della mac-china sindacale.
In poche parole: qualche mese a dispo-sizione per realizzare, grazie anche allagestione straordinaria, il cambiamentonella Uil, per un Sindacato che si candidaa giocare un grande ruolo nel mondo dellavoro e nella Regione.
Uil, arriva il commissarioGestirà il sindacato fino all'indizione dei nuovi congressi
Lo sapevate che!La richiesta di ricostruzione del liceo scientificoper la sicurezza dei nostri ragazzi è partita daoltre 10 anni e la palestra P4 esisteva già.Lo sapevate che!il nuovo liceo scientifico e la palestra P4 sono a
meno di 100 mt dalle 15 antenne per telefoniamobile tutte autorizzate dall'attuale sindaco Mi-caela Fanelli nel 2009 e 2011 in barba alla leggenazionale e regionale n.20 del 18 agosto 2006che cita “le antenne vanno montate in zone anulla o bassa densità abitativa e a 150 mt (oragrazie anche alle nostre proteste e alla comunitàscientifica e all'ordine dei medici della provinciadi Campobasso nel 2012 il limite è stato spostatoa 500 mt) da scuole palestre, campi da tennis,asili, ecc. al fine di tutelare la popolazione dalleonde elettromagnetiche”. Lo sapevate che!Nel 1997 la vecchia amministrazione di cui fa-cevo parte autorizzò il montaggio di 2 antennesul campo sportivo G. Poce e l' allora opposizionecomposta anche da Micaela Fanelli fecero unaforte polemica con un convegno di esperti doveemerse che le antenne andavano montate lon-tano dai centri abitati, tanto che nel 2005 la Windfece la prova con una antenna mobile vicino l'excarcere e successiva domanda di autorizzazioneche fu negata, fu concordato poi il montaggio incontrada montagna a 2 km dal centro abitato. Lo sapevate che!
Nel 2011 durante l'ultimo montaggio delle an-tenne è iniziata la protesta ed è nato il comitato“No antenne selvagge a Riccia” e si sono accodatialtri 15 comuni del Molise che come noi hannole antenne nel centro abitato. Abbiamo organiz-zato convegni medico-scientifici, inviata l'istanzadi autotutela al comune di Riccia con centinaia difirme, fatto ricorso al T.A.R. (che si deve ancorapronunciare). Il sindaco Micaela Fanelli solo dopole nostre proteste approva il regolamento comu-nale applicando la legge 20 del 2006 in base alquale non si possono più montare le antenne nelcentro abitato. Sindaco, perché non l'hai fattoprima?Lo sapevate che!L'ordinanza del consiglio di stato n. 1481 del 31marzo 2010, la sentenza storica della cassazionen. 17438 del 12 ottobre 2012, l'agenzia interna-zionale per la ricerca sul cancro nel 2011 ha clas-sificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni: ripetitori ditelefonia mobile nel raggio di 500mt (tutta Riccia),il telefonino usato in modo scorretto andate sulsito www.bioinitiative.org , dagli studi emerge chela situazione è peggiore di quanto prospettata, idanni più gravi includono leucemia, tumori al cer-vello, malattie neuro-degenerative, effetti su me-moria e apprendimento, attenzione econcentrazione, disturbo generale ai soggetti elet-tro-sensibili e portatori di pacemaker. Il Bioinitia-tive Group sollecita l'adozione del limite di
precauzione di 0,5 v/m. Per l'esposizione esternacumulativa, a Riccia, prima del montaggio delleantenne autorizzate dall'amministrazione Fanelli,con il solo gestore Tim vecchia generazione, lamedia nel centro abitato era di 0,3 v/m, ora dagliultimi rilievi Arpa è di 1,4 v/m. Per i ripetitori Winddi contrada Montagna la soglia è di 0,2 v/m e itelefonini prendono da tutte le parti.Signor Sindaco tutti sanno che nel raggio di 500mt dai ripetitori, (lo dice anche la legge) quinditutta Riccia, si è bombardati costantemente dalleinvisibili onde elettromagnetiche? É in gioco ilbene è più prezioso e sacro che l'autorità devepresidiare, la nostra salute e la vita dei nostribambini, a fronte del quale, qualsiasi altro inte-resse economico e sociale non può che apparirenon solo recessivo, ma assolutamente insignifi-cante. Vogliamo e dobbiamo tutti insieme fare de-localizzare le antenne killer tanto comunque per10 km i telefonini prendono. Intanto che bello èstato assistere all'ultima udienza del 9 maggio aseguito della mia auto denuncia e denuncia delleautorità e del sindaco per aver tentato di impe-dire il passaggio delle gru per il montaggio delleantenne fuori legge, stendendomi per terra, tuttihanno avuto la sensazione che da inquisito sonodiventato inquisitore, questo grazie al senso digiustizia e di responsabilità del giudice e del pub-blico ministero che non solo mi hanno assolto conformula piena ma mi hanno anche ringraziatoper l'impegno sociale.
Tutto da vedere come svilup-perà, e con quale esito, la “lite”giudiziaria avviata dalla la So-cietà Edilizia Fiduciaria Immobi-liare – Efi s.r.l. – con sede inLecce, alla via Milizia 75, che facapo all’imprenditore Rino Mo-relli, presso il Tribunale di Cam-pobasso “per sentir dichiarareed accertare la responsabilitàprecontrattuale del Comune diCampobasso per recesso ingiu-stificato dalle trattative con con-seguente condanna alrisarcimento dei danni materialisubiti e subendi quantificatinella misura di 350.000,00 euroo nella diversa misura maggioreo minore che sarà ritenuta digiustizia, oltre le spese di giudi-zio”. Questo perché, secondol’Efi, il Comune, dopo aver presoin affitto i locali del primo pianodell’edificio ex Cassa di Rispar-mio, oggi Unicredit, in Via Crispi,sarebbe tenuto a prendere in af-fitto anche i locali del secondopiano al prezzo fissato dalla So-cietà che, ad una prima somma-ria valutazione, sarebbeesorbitante e del tutto fuori mer-cato. In attesa che il Comuneprovveda a quanto gli è stato ri-chiesto, l’Efi ha pensato intantodi mettere a frutto il tempo chetrascorre rivolgendosi al Tribu-nale per vedersi riconosciuto un
danno di 350mila euro (se nonmaggiore o minore che sarà rite-nuto di giustizia) oltre alle spesedi giudizio, per il supposto re-cesso ingiustificato del Comunedalla trattativa. Pretesa allaquale l’ufficio legale di Palazzosan Giorgio, diretto dall’avvocatoCalise, ha opposto una breve maincisiva memoria al Tribunale incui è stata evidenziata la inesi-stenza di una obbligazione (im-pegno contabile o contrattoscritto) da parte dell’ammini-strazione, cosa, questa, cherende la richiesta non perti-nente, soprattutto estranea perlegge. Fin qui la schermaglia le-gale, alla quale corrisponderà ilgiudizio del Tribunale. Ma la fac-cenda va prendendo piega ancheal di fuori dell’aula giudiziaria. Irapporti tra l’Efi e l’amministra-zione, come sappiamo, si sonofelicemente concretizzati nellapresa in fitto dei locali del primopiano dello stabile ex Cassa diRisparmio, oggi Unicredit, per levie brevi, cioè senza alcuna com-parazione e/o valutazione dimercato, procedura che la So-cietà immobiliare vorrebbe re-plicare con i locali del secondopiano. Dinanzi al traccheggia-mento del Comune ha avviato,come abbiamo fatto cenno,l’azione giudiziaria per vedersi
riconosciuto un risarcimento di350mila euro. Mossa abile anchesotto l’aspetto psicologico. In-fatti, alcuni amministratori laconsiderano una pressante sol-lecitazione al Comune a cedere.Tendenza ricorrente nel campoedilizio e delle costruzioni, con ilComune di Campobasso in vestedi generoso tributario delle im-prese e delle società immobiliari.
L’Efi non vorrebbe essere trat-tata da meno. Ma, come ha giàopposto l’avvocato Calise nellamemoria difensiva al Tribunale,non c’è alcun atto amministra-tivo o volontà manifestata daparte dell’amministrazione a so-stegno della presa in locazionedei locali del secondo pianodello stabile di Via Crispi. Ameno che, come pare, non voglia
attribuire valore di atto ammini-strativo a una generica disponi-bilità espressa (si dice) da partedel sindaco, preoccupato di sod-disfare le esigenze logistiche delTribunale civile, o la temporaneapresa in consegna delle chiavidei locali in questione da partedi un tecnico comunale per unsopralluogo, prontamente resti-tuite. Per l’Efi tutto fa brodo. Mal’ostacolo maggiore, magari in-sormontabile, in questa straordi-naria faccenda, è dato dallaobbligatorietà da parte del Co-mune di avviare, nel caso deci-desse di prendere in fitto ilsecondo piano, un bando pub-blico. Su questo punto non tuttisono d’accordo a Palazzo sanGiorgio. La solita e ben nota cor-rente interna che per gli acquistie le locazioni abitualmente pro-cede per le vie brevi, sarebbe di-sposta a prenderefavorevolmente in esame “l’op-portunità” che viene offerta, fi-nanche ai patti e alle condizioniche meglio aggradano alla So-cietà di Morelli. Ma si dà il casoche la pubblica amministrazioneè tenuta, per legge, ancorché ob-bligo invalicabile, a periziare icosti e le offerte. E qui sicura-mente la faccenda prenderàtutt’altra piega.
Dardo
612 settembre 2013 Campobasso
L’Efi srl ha citato il Comune in tribunale per recesso ingiustificato dalla trattativa per il fitto dei locali ex Cassa di Risparmio, con risarcimento dei danni materiali quantificati in 350.000 euro.
In attesa della decisione del Tribunale, a Palazzo san Giorgio c’è aria di cedimento
CAMPOBASSO. Tessere chiamate 'azzurre' e 'bianche' perla libera circolazione su pullman urbani destinate a quellecategorie con disabilità con una pensione al di sotto degli8mila euro annui. La Regione ancora non provvede a rifi-nanziare l'apposita legge, così come ancora non provvede aversare nelle casse del Comune le somme spettanti per glianni passati. Sta di fatto, però, che nessuno ha il coraggio didire la verità. Così ieri i possessori di queste tessere hannoinscenato una manifestazione poco prima dell'inizio delConsiglio comunale a Campobasso che, poi, non si è svolto.E' andato via più di metà anno ma gli invalidi ancora nonsanno se potranno riavere riconosciuto il beneficio di viag-giare gratuitamente sui mezzi pubblici cittadini oppure do-vranno mettersi l'anima in pace. In Regione hanno ricevutoquattro risposte diverse fornite da altrettanti politici e diri-genti. Chi ha parlato della necessità di una norma, chi dellanecessità del rifinanziamento della legge, chi di altro sta difatto che alla luce delle chiacchiere nulla si è mosso. Cosìcome mancano i soldi nel bilancio comunale. Ma è mai pos-sibile che nessuno indichi la strada giusta per risolvere ilproblema? Che a nessuno sia venuto in mente che questofare significa prendere in giro la gente? Sono interrogativiche chi amministra il bene comune dovrebbe, pure, porsiconsiderata la situazione in essere.
Riccia, le antenne vanno localizzateE le tessere azzurreper i disabili?
Ieri i beneficiari dei provvedimenti
regionali hanno tenuto
un incontro in Comune.
Lettera aperta.
Nel campo edilizio e delle costruzioni il Comune è un generoso tributario di imprese e società
Come previsto il Consiglio comunaleconvocato ieri mattina non si è tenuto per-ché non è stato raggiunto il numero legale.Risultavano assenti molti esponenti dellamaggioranza e tutta la Giunta capeggiatada Gino Di Bartolomeo. Che dire? Era daimmaginarselo ma la certezza si è avutasolo dopo i ripetuti appelli del presidentedel Consiglio Massimo Sabusco. Tutto rin-viato alla seconda convocazione fissata peril 18 settembre mentre incombe un altroappuntamento importante e cioè il Bilan-cio di previsione 2013 il cui termine mas-simo per l’approvazione è stato spostatodal 30 giugno al 30 settembre. La sedutaconsiliare dedicata al documento contabile
di previsione per l’anno in corso si terrà il20 ma prima bisognerà discutere degli ar-gomenti inseriti nell’ordine del giornodella seduta consiliare di ieri. Insomma,come spesso accade, si accavallano i temiperché non si procede con regolarità e co-stanza. Nonostante qualcuno continui adefinirla strategia politica, l’assenza deiconsiglieri di maggioranza potrebbe appa-rire anche come mancanza di voglia di la-
vorare, una sorta di pigrizia, per non diremenefreghismo, che si sta impadronendodegli amministratori alla guida di questacittà. Naturalmente nessun consigliere am-metterà mai una cosa del genere ma tutti,come gli studenti che inventano scusequando non hanno fatto i compiti, sarannopronti a giustificare la propria assenza inaula con una miriade di motivazioni chesolitamente vanno dai problemi personali
a problemi di lavoro passando per gli im-pegni istituzionali che, tra l’altro, non si ca-pisce mai quale siano. L’opposizione,naturalmente, non perde occasione perevidenziare il cattivo comportamento dellamaggioranza ma, al di là del colore politico,appare evidente anche ad un semplicespettatore che i lavori consiliari interes-sano solo a pochi.
Teresa Manara
La mancata segnalazione di ungiunto stradale sballato sul rac-cordo della tangenziale Nord, ècostata una giovane vita; unaserie d’incidenti punteggiano lacronaca locale sempre a causa dicarenza nelle segnalazionidiurne e notturne di lavori incorso sulle strade, di cantieri mo-bili e, peggio ancora, della realiz-zazione delle rotonde, alcunedelle quali, prendiamo ad esem-pio quella in fase di allestimentoa Tappino, nei pressi del Carda-relli, hanno aspetti tecnici incre-dibili. Difatti sono ancora visibilia giorni di distanza gli effetti diuna vettura che v’è andata asbattere. Anche per via di ca-renza di segnalazione. Un difettodiffuso e stranamente tolleratodagli enti proprietari delle strade(Anas, Province e Comuni), daidirettori dei lavori, dalla Poliziastradale, dalla Motorizzazione ci-
vile, da chiunque ha titolo a sal-vaguardare la sicurezza sullestrade. Premessa, questa che ab-biamo fatto, per dire che, in so-stanza, senza la preventivaautorizzazione delle autoritàcompetenti è vietato eseguireopere o depositi e aprire cantieristradali, anche temporanei, sullestrade e loro pertinenze, nonchésulle relative fasce di rispetto esulle aree di visibilità e chechiunque esegue lavori o depo-
sita materiali sulle aree destinatealla circolazione o alla sosta diveicoli e di pedoni deve adottaregli accorgimenti necessari per lasicurezza e la fluidità della circo-lazione, e mantenerli in perfettaefficienza sia di giorno che dinotte. Ci domandiamo se questecircostanziate condizioni fannoparte del corredo tecnico dei la-vori che vengono eseguiti sullestrade molisane, visto che di ac-corgimenti necessari per la sicu-
rezza e la fluiditàdella circolazionein perfetta effi-cienza di giorno edi notte se ne ve-dono pochi e gli in-cidenti dovuti(presumibilmente)a segnalazioni in-sufficienti, sonoall’ordine delgiorno. Con mag-
giore insistenza ci domandiamose vengono rispettate le norme diattuazione del Codice dellastrada nei punti che riguardano“il segnalamento temporaneo”, ilsegnalamento e la delimitazionedel cantiere; i delineatori specialie le barriere; i coni e i delineatoriflessibili; i segnali orizzontalitemporanei e i dispositivi retro-riflettenti integrativi o sostitutivi;la visibilità notturna dei segnaliverticali; la sicurezza dei pedoni
nei cantieri stradali; le limita-zioni di velocità in prossimità dilavori o di cantieri stradali; lestrettoie e i sensi unici alternatie le deviazioni di itinerario. Ab-biamo fatto un veloce ricapitolodelle maggiori disposizioni pre-viste dal Codice stradale perchéciascun lettore di questo gior-nale, in base alla propria espe-rienza andando a piedi o inmacchina sulle strade di Campo-basso e del Molise, possa farsiun’idea sulla loro applicazione omeno. Per quanto personal-mente ci riguarda, abbiamo av-vertito la necessità di farnenotizia e una sollecitazione allecosiddette autorità competentiche, vogliamo credere, seguano lacronaca locale, sappiano degliincidenti, della loro gravità, edelle cause che li hanno procu-rati.
Dardo
712 settembre 2013Campobasso
AUTOBUS
AZIENDA TRASPORTI MOLISANA spaTel. 0874.64744 - 0874.65050 - Fax 0874.629847Per maggiori informazioni consultare il sito:www.atm-molise.it
CAMPOBASSO-ROMA
ORARICAMPOBASSO-NAPOLI CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
Maggioranza Di Bartolomeo,voglia di lavorar saltale addosso
I cantieri mobili e talune rotonde stradali sono un pericolo per l‘incolumità di cittadini.
Difetto diffuso e stranamente tollerato dagli enti proprietari delle strade (Anas, Province e Comuni), dai direttori dei lavori, dalla Polizia stradale, dalla Motorizzazione civile, da chiunque ha titolo a salvaguardare la sicurezza sulle strade
Gravi carenze nelle segnalazioni diurne e notturne di lavori in corso sulle strade
812 settembre 2013 Spettacolo
di Charles N. Papa
CAMPOBASSO - “Chi non conosce la pro-pria storia è condannato a ripeterla”. Parte daqui il concetto di Adelchi Battista, scrittoremolisano che ha da poco pubblicato il suo se-condo romanzo “L’estate degli inganni”(Guanda editore, pp.432, euro 19,00). “Io sonola guerra” (Premio Hemingway per la lettera-tura 2012), uscito oltre un anno fa, si soffermasull’estate del 1943 diventando di fatto, il pro-logo al nuovo libro che invece, sviscera i fattidella guerra di liberazione e focalizza l’at-tenzione da luglio a settembre di quellostesso anno. Se la storia è un’istantanea delpresente, val la pena avere un libro comequesto, non solo per quello che racconta, maper quello che vuole dire, per quello che si-gnifica leggere un libro oggi. La velocità deinostri tempi, lo stress che attanaglia il quoti-diano, possono essere tamponati dalle pauseche ognuno si concede, una di questa sicura-mente può essere una buona lettura. Cheognuno scelga l’autore e il tema preferito, mache pausa sia. Usando un termine cinemato-grafico, questo sarebbe un sequel. Ne par-liamo con l’autore.
Usando un termine cinematografico, iltuo nuovo romanzo sarebbe un sequel, loè?
“Sì, anche se mi rendo conto che spesso isequel non hanno la stessa fortuna degli ori-ginali. La mia idea era comunque sin dalprincipio quella di studiare tutta l’estate del1943, fino alla liberazione di Mussolini, dopol’Armistizio. Sapevo già allora che un librosolo non sarebbe bastato.”
Chi non conosce la propria storia. è con-dannato a ripeterla: frase fatta, opzioneletteraria o marketing?
“È un vecchio luogo comune, purtroppo ve-rissimo. L’opzione letteraria è anch’essa uncliché: chi scrive romanzi storici ha sempre larecondita ambizione di parlare del presente.Il marketing è rappresentato da una pletoradi romanzetti pieni di biblioteche antiche, co-dici segreti, medioevi alternativi, documenticifrati, che rivelerebbero verità sconvolgenti.La verità sconvolgente è che si trovano intutte le edicole a 4 o 5 euro e il pubblico si ac-contenta così. Poi il medioevo vero, quello deicastelli, delle abbazie e delle cattedrali in ro-vina che nessuno valorizza e nessuno visita,è tutta un’altra cosa.”
Ti ritieni uno storiografo o un roman-ziere?La facilità di reperire i fatti graziealla rete, e l’abilità della tua scrittura, inche misura ti permettono di ricostruirel’affanno dell’estate del ’43?
“Sono un modesto scriba. Raccolgo notizieche non sempre posso verificare, neanche miinteressa verificarle fino all’ossessione, e lemetto insieme con un ordine che si basa sulpalinsesto della sceneggiatura cinematogra-fica intersecata con il modello Popper-Hem-pel, cioè quel metodo che avvicina le scienzesociali, quindi la storia, con le scienze natu-rali, cioè fisica, matematica, biologia ecc. Masono e resto romanziere, perché non ho alcuntitolo per fare lo storiografo. “
Da oltre 500 pagine a poco più di 400,hai impiegato cinque anni per scrivere ilprimo, uno per il secondo, cosa è cambiato?
“Nulla. I cinque anni precedenti sono ser-viti per il reperimento e l’organizzazionedelle fonti, che prevedevano già allora il se-guito di ‘Io sono la guerra’. Quando è uscito,nel marzo 2012, ero già a buon punto nella
stesura de ‘L’Estate degli Inganni’.”Con “Io sono la guerra” hai vinto il Pre-
mio Hemingway 2012 per la letteratura,con “L’estate degli inganni” a cosa ambi-sci?
“Mi basterebbe far contenti quei lettori (seesistono ancora) che decidono di spendere19 euro per un romanzo che non parla deiggiovani, né dell’amore, del sesso, né didroga, né di rock’n’roll. “
Hai trovato consensi anche con le nuovegenerazioni, quale i codici per il dialogocon giovani lontani dai fatti raccontati?
“Il codice, mi ha spiegato il mio amico pro-fessore, Pier Paolo Giannubilo, è la velocità ela brevità dei paragrafi. Il pensiero lungo èscomparso dall’orizzonte culturale italiano,ce lo spiegava Tiziano Terzani, tempo fa, eoggi si può ricostruire soltanto attraverso unaserie di pensieri brevi, notizie, fatti e dialoghi.Si potrebbe chiamare ‘scene da un’Armisti-zio’. Ti sembra di vedere tanti piccoli episodiscollegati tra loro, ma procedendo nella let-tura ti fai il quadro generale di una situazionedavvero intricata (e fonte di innumerevoli po-lemiche.) Non è lo scrittore a farti il quadro,sei tu.”
Guanda è il tuo nuovo editore, è cam-biato anche il metodo di lavoro?
“Sono molto contento del mio nuovo edi-tore, mi sono trovato bene in ogni fase dellacostruzione del libro. Ma sono uno che haesordito in Rizzoli, quindi non posso che con-siderarmi comunque un privilegiato. I metodisono leggermente diversi, ma l’attenzione sulprodotto e gli standard di lavorazione sonosempre elevatissimi. “
Ti aspetta un tour promozionale ora?“Sto organizzando qualche presentazione
in giro, chiamarlo tour promozionale mi pareun po’ troppo, sono solo degli incontri conpersone che amano la storia e la letteratura,uno scambio di opinioni, qualche racconto. Inetwork sociali hanno avuto il paradossaleeffetto di indebolirci socialmente, dobbiamoriguadagnare un terreno fatto di sguardi, diespressioni del viso, di discussioni dal vivo,tra persone umane, non foto profilo. “
Quali sono gli inganni di oggi?“Sono talmente tanti e persistenti che ho
incominciato a limitare seriamente ogni miointervento riguardo alla politica e all’attua-lità, che sono stati per anni il mio pane quo-tidiano. Il problema è che non esiste più unasola fonte attendibile, quelli che credevamocontrollori sarebbero da controllare, e quelliche credevamo controllati si sono rivelaticontrollori o addirittura censori, perciò la ca-pacità di giudicare la verità o le verità intornoa noi mi appare sempre più decisamentecompromessa. Aggiungi che con l’età, con i fi-gli, con il passare del tempo, mi sono accortodi essere molto cambiato. Prima volevo tuttiin galera, oggi non ci voglio nessuno, e questasvolta ‘liberale’, nell’Italia di oggi, vuol direnon essere d’accordo con la grandissimamaggioranza dei miei connazionali. Forsesono caduto anche io in un inganno, chissà.”
Credi di aver ben spiegato quel periodostorico dell’Italia e di poter scegliere nuoviargomenti per il nuovo futuro libro?
“Sì, l’argomento per me è esaurito, almenofinché non salteranno fuori nuovi e più im-portanti documenti. Il mio prossimo lavorosarà molto più vicino alla modernità, e poi,più avanti, tenterò un nuovo tuffo in un pas-sato molto più remoto. Questo sempre che ioriesca ancora a fare questo mestiere…”
Codice di guerraAdelchi Battista pubblica il nuovoromanzo “L’estate degli inganni”
“25 luglio 1943: Mussolini viene deposto, Badoglio è ilnuovo capo del governo. 11 settembre: tre giorni dopo lafirma dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, un commandotedesco libera il Duce dalla prigione sul Gran Sasso. Traqueste due date si sviluppa un dramma internazionale che haal centro il destino dell’Italia. A Roma, re Vittorio EmanueleIII e Badoglio conducono un complicato doppio gioco con irappresentanti della Germania nazista, mentre trattano laresa con gli Alleati, in un andirivieni di generali, negoziatori,spie. Nella Tana del Lupo, Hitler discute con il suo Statomaggiore l’invasione della penisola. Tra Washington e Lon-dra – passando per il Vaticano – si intrecciano corrispon-denze concitate, speranzose, sprezzanti tra capi di Stato eambasciatori, mentre gli accordi vengono firmati e cominciala Liberazione. E intanto le bombe non smettono di cadere”
Il libro
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30.000 copie in omaggioISERNIAANNO IX - N° 81 - GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA. Stangata ministe-riale al Comune di Isernia reo diaver sforato il Patto di stabilitàinterno nell’esercizio 2010 e perquesto, come diciamo, sanzionatodi 507.179,37 euro, pari al tre percento delle entrate correnti comeda consuntio 2009. Stangata. Lacui applicazione comporta la ri-duzione delle risorse del fondodi solidarietà comunale, cosìcome sono state determinatesulla base del decreto del presi-dente del Consiglio dei ministri.Stangata. Anche sul piano del-l’informazione. Sì perché, l'im-porto della sanzione che dovrà
trovare capienza nelle risorsedel fondo di solidarieta' comu-nale nonche', in caso di insuffi-cienza per operare la riduzione,la eventuale somma residua cheil comune di Isernia dovra' ver-sare entro il 31 dicembre 2013tramite la locale Sezione di te-soreria provinciale dello Stato,verra' divulgato sulle paginedel sito internet della Direzionecentrale della finanza localedel Ministero dell'Interno. Chesi sappia in Italia, anche comemonito alle amministrazioni in-sofferenti al Patto e vogliose disforarlo.
1112 settembre 2013Isernia
Comune, stangata da 500mila euro
Il diritto alla salute e la tutela dellastessa non possono essere rispar-miati in nome di un taglio ‘econo-mico’ frutto di sperperi non adduci-bili ai cittadini. Mi riferisco allasituazione sanitaria, ormai troppoprecaria, che vivono i nostri corre-gionali ed in particolare i cittadini diVenafro, la mia città, che ad oggi an-cora non riesce a trovare la miglioresoluzione volta a ridare e ripro-grammare un servizio sanitario,quello dell’ospedale S.S. Rosario,imprescindibile e vitale. Un impegnoche il nostro Governatore, Paolo DiLaura Frattura, ha preso con Rial-
zati Molise durante la campagnaelettorale e che continua a mante-nere tramite una serie di incontri ediscussioni non solo con me, bensìcon tutti i soggetti preposti ed inte-ressati a tale causa.
Accolgo con favore, quindi, l’in-contro di oggi del Presidente Frat-tura con il Comitato S.S. Rosario;giusta prosecuzione del discorso edelle ipotizzate soluzioni concertateinsieme a tutti i rappresentanti isti-tuzionali, politici e dei cittadini di
Venafro. Il Governatore mi ha rassi-curato che continuerà a sostenere lanostra causa impegnandosi a tro-vare le migliori soluzioni, all’internodel Piano Sanitario Regionale, nel-l’ottica di quanto ipotizzato puntual-mente nella riunione tenutasi pressola Sala consiliare del Comune di Ve-nafro, senza mai sottovalutare leesigenze della collettività e degliutenti.
Il momento è delicato e noi tuttiabbiamo il dovere di dare risposte
concrete e certe ai cittadini evitandodemagogie, proclami e strumentaliz-zazioni politiche. Riprogrammare iservizi pubblici, in questo caso sani-tari, non significa chiudere strutturevitali ma definire, tramite lo studio ditutte le variabili – sanitarie, econo-miche, demografiche, geografiche -la migliore soluzione che possa ga-rantire le emergenze, le degenze inogni loro forma, l’ambulatoriale edogni servizio teso al rispetto del fon-damentale diritto alla salute.
Il protrarsi di una situazione diempasse può provocare solo ulte-riori problemi e disgrazie; per que-sto credo sia opportuno e necessarioevitare le solite speculazioni; lavo-riamo tutti con tanta umiltà e senzafare troppi proclami per il bene dellanostra Regione. E’ questa l’imposta-zione, che condivido perfettamente,del Presidente Frattura augurandocipossa essere recepita dai molisanitutti.
Vincenzo Cotugno
Lo sforamento del Patto di stabilità provoca la sanzione
ISERNIA, Si sono chiuse le cerimonie commemo-rative del 70° anniversario del bombardamento diIsernia. La messa in cattedrale, alle 10:30, è stata pre-sieduta da mons. Salvatore Visco. Un’ora dopo, pressoil monumento alle vittime del X Settembre, il prefettoPiritore e il sindaco Brasiello hanno deposto due co-rone d’alloro. Brasiello ha anche pronunciato unbreve discorso, di cui ripor¬tiamo gli stralci essenziali:«Quello di quest’anno è un anniver¬sario di¬verso,per varie ragioni. Innanzitutto è il 70°, e questo lungoperiodo di tempo consente un sufficiente distaccoper giungere ad una seria ri¬flessione su quelle tra-giche giornate del 1943.
Furono bombardamenti devastanti e che non ri-sposero ad al¬cuna ragione umana né a condivisibililogiche militari, giacché colpirono la popolazione piùche gli obiettivi strategici. Due giorni prima era statofirmato l’armistizio e nulla lasciava presa¬gire la tem-pesta di bombe che le Fortezze Volanti avrebbero
lan¬ciato su una città
inerme. Poi, solo macerie, corpi dilaniati, urla di doloree persone in fuga.
Le vittime furono tantissime. Immenso fu il doloredi chi riuscì a salvarsi. La gente terrorizzata abban-donò la città e cercò ri¬paro nelle campagne, nellegrotte, nei borghi circostanti. Per vari giorni Isernia futerra di nessuno. Nonostante i sette decenni trascorsi,ancora oggi è difficile perdonare i colpevoli.
Questo 70° anniversario è diverso anche per altrimotivi. Ab¬biamo, infatti, voluto spostare la comme-morazione al mattino, rispetto al consueto orario po-meridiano. Tale scelta è stata fatta per dare valore airintocchi delle campane della cattedrale che circaun’ora fa, alle 10:23, l’ora in cui il X Settembre leprime bombe piovvero su Isernia, hanno suonatoper ricordare quel drammatico momento. Riteniamoche tale suono debba as¬su¬mere un valore forte-mente simbolico ed evocativo per la me¬mo¬ria ditutti. Quindi, lo ripeteremo negli anni futuri, perscon¬fig¬gere l’oblio.
Altro elemento di novità sta nella presenza,qui, questa mat¬tina, di giovani studenti dellenostre scuole. Sono le nuove ge¬nerazioni acui vogliamo far comprendere i pericoli e gliorrori della guerra, specie in questi giorni incui il sommo pontefice, Papa Francesco, hainvitato i fedeli alla pre¬ghiera perscongiu¬rare la guerra nel mondo.
Ai nostri giovani studenti, ai nostri figli, chie-diamo di non di¬menti¬care ciò che ha subitoIsernia. Chiediamo loro di imparare aricor¬dare, perché per gli Isernini il ricordo è unsentimento da solenniz¬zare annualmente, adogni ritorno d’una data, il X Set¬tembre, che hatragicamente segnato la storia della città».
“Il ricordo da solennizzare”Auditorium, uno spazio anche musealeIl sindaco Brasiello ritiene che l'ala riservata a galleria commerciale resti culturale
Per il sindaco di Isernia, Brasiello, gli episodi del bombardamento devono restare impressi.
L'Intervento.
Sul Ss Rosario vanno evitate contrapposizioni sterili
ISERNIA. "All’interno dell’auditorium c’è un’area che il progetto ini-ziale aveva riservato a galleria commerciale. L’attuale amministrazionecomunale, invece, ritiene più consono allestire in tale spazio un museod’arte contemporanea". Lo ha dichiarato il sindaco, Luigi Brasiello, amargine dell’inaugurazione del Premio Auditorium Città di Isernia al-lestita nel foyer dell’auditorium “Unità d’Italia”. “Giorni fa – ha prose-guito il primo cittadino – sono stati effettuati dei sopralluoghi tecnicie s’è constatato che, con interventi poco onerosi, la nostra idea potràrealizzarsi. Ho sempre sostenuto che l’auditorium deve essere perIsernia il palazzo della cultura, ed allora c’è bisogno di destinarlo in-teramente alla cultura".
1212 settembre 2013 Termoli
TERMOLI – Continua il trasloco di faldoni e
documentrazioni giudiziarie che dall’ex pre-
tura vengono trasferiti nella nuova sede del
Tribunale di Larino. Il trasferimento va avanti
speditamente e l’amministrazione comunale
sta gia pensando come utilizzare quei locali
lasciati vuoti. La scelta è caduta sulla sede del
Giudice di pace e per la caserma della Polizia
municipale, anche se quest’ultima scelta è
provvisoria visto che poi i Vigili urbani si tra-
sferiranno nell’attuale caserma dei carabi-
nieri, anche loro in procinto di trasferirsi in
una nuova struttura. Gli amministratori co-
munali con a capo il sindaco di Brino, l’asses-
sore Cocomazzi e il dirigenmte Belpulsi,
presente anche il vice comandante della mu-
nicipalizzata Marchetti, hanno eseguito una
ricognizione per decidere come assegnare i
vani. Sicuramente il primo ad occupare gli uf-
fici dell’ex pretura sarà il Giudice di pace che
liberando la sede che occupa attualmente
farà risparmiare l’affitto all’amministrazione
e alla collettività: entro fine settembre do-
vrebbe avvenire l’insediamento. E gli ammi-
nistratori hanno eseguito anche un altro
sopralluogo in Via Sangro dopo alcune segna-
lazioni raccolte tra i residenti. A seguito del-
l’ispezione, il sindaco Di Brino ha espresso la
volontà di voler far posizionare una pensilina
nei pressi della fermata dell’autobus, oltre ai
pali per l’illuminazione pubblica al centro
delle due rotonde presenti nella zona; ulte-
riori verifiche sono state inoltre avviate al
fine di valutare l’ipotesi di realizzare una
nuova rete di illuminazione pubblica su un
marciapiedi. “Sono sempre molto felice – ha
affermato il sindaco Di Brino – quando
posso recarmi di persona a verificare lo
stato delle opere pubbliche nei vari quartieri
termolesi; questi sopralluoghi mi danno l’op-
portunità di parlare direttamente con i resi-
denti e mi consentono, soprattutto, di
mettere in agenda azioni efficaci finalizzate a
dare risposte concrete e a migliorare la vivi-
bilità della nostra città”.
Termoli - Gli amministratori co-munali hanno eseguito anche unaltro sopralluogo, in Via Sangro,dopo alcune segnalazioni rac-colte tra i residenti. A seguitodell’ispezione, il sindaco DiBrino ha espresso la volontà divoler far posizionare una pensi-lina nei pressi della fermatadell’autobus, oltre ai pali per l’il-luminazione pubblica al centrodelle due rotonde presenti nellazona; ulteriori verifiche sonostate inoltre avviate al fine di va-lutare l’ipotesi di realizzare una
nuova rete di illuminazione pub-blica su un marciapiedi. “Sonosempre molto felice – ha affer-mato il sindaco Di Brino –quando posso recarmi di per-sona a verificare lo stato delleopere pubbliche nei vari quar-tieri termolesi; questi sopralluo-ghi mi danno l’opportunità diparlare direttamente con i resi-denti e mi consentono, soprat-tutto, di mettere in agenda azioniefficaci finalizzate a dare rispo-ste concrete e a migliorare la vi-vibilità della nostra città”.
TERMOLI – Domenica scorsa la diocesi TermoliLarino e i fedeli hanno accolto il rosario più lungodel mondo. La tappa termolese e stata una delletante della “Via della Fede”che attraversa tutte lediocesi italiane, un appuntamento quello termoleseorganizzato dalla sezione nazionale dell’Unitalsi(Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati aLourdes e Santuari Internazionali). Vista la grandepartecipazione e la riuscita dell’evento, la presi-dente della sottosezione Unitalsi di Termoli, MariaRosa Meloscia, ringrazia pubblicamente il vescovodella diocesi di Termoli - Larino, Monsignor Gian-franco De Luca, “per aver presieduto la cerimoniae la processione e per essere stato presente nono-stante i suoi tanti impegni”. Ringraziamento anche
per l’amministrazione comunale e “tutti i volontari– dice la presidentessa - senza i quali tutto questonon si sarebbe potuto svolgere, con il loro impegnoe la loro disponibilità siamo riusciti a dar vita a ungrande momento di preghiera che ha coinvolto l’in-tera comunità attraverso il rosario più grande delmondo, per unirci all’appello rivolto da Papa Fran-cesco nella giornata del digiuno e della veglia dipreghiera per la pace”. Ringraziamenti anche peril presidente Regionale Unitalsi, per l’assistente re-gionale e l’assistente diocesano don Elio Benedettoil quale ha celebrato la messa in piazza Cattedralee concluso il pomeriggio di fede con un concertodal vivo cantando alcuni dei suoi brani scritti comepreghiere in musica.
TERMOLI – In merito alla notizia del consi-gliere comunale di minoranza Antonio Giu-ditta e ripresa dai locali organi diinformazione, inerente la presenza di muffasulle pareti di una scuola di Termoli non me-glio specificata, il sindaco Basso Antonio DiBrino intende replicare quanto segue. “Credoche la volontà di evidenziare, peraltro in ma-niera molto superficiale, i presunti disservizidi questa Amministrazione in merito agli edi-fici scolastici termolesi – afferma Di Brino –non renda giustizia al grande lavoro che ab-biamo fatto fino ad oggi. Per questa ragioneritengo utile far sapere alla cittadinanza ter-molese che nel mese di giugno, come ognianno, abbiamo convocato due riunioni con idirigenti scolastici al fine di raccogliere unelenco di necessità ed eventuali criticità pre-senti all’interno delle scuole. Da ognuno ab-biamo ricevuto segnalazioni, alle qualiabbiamo dato risposta nel corso di questaestate secondo le priorità comunicateci daidirigenti stessi. In merito alla presenza dimuffa in una classe, così come fatto rilevaredal consigliere Giuditta, devo sottolineare chenon abbiamo ricevuto alcuna informazione,segno che forse il problema è nato que-st’estate, probabilmente a causa della con-densa formatasi a seguito di una scarsaareazione dei locali, o per altri motivi che, co-munque, nessuno ci ha segnalato. In ognicaso provvederemo alla sistemazione del-
l’aula che mostra i problemi riportati. Vogliospecificare che dal momento in cui ci siamoinsediati abbiamo impegnato, annualmente,risorse finanziarie notevoli per mettere in si-curezza le scuole, anche perché non abbiamotrovato un solo edificio scolastico in possessodel certificato di prevenzione incendi. Ab-biamo lavorato, quindi, per raggiungere l’ot-tenimento, per le nostre scuole, delladocumentazione utile a garantirne la sicu-rezza. E proprio per la messa in sicurezza,inoltre, chiedemmo all’ex presidente Iorio unfinanziamento di circa 4.000.000 di euro; suc-cessivamente abbiamo ottenuto l’impegno adun finanziamento di circa 2.000.000 di euro:ora siamo in attesa dell’erogazione dellasomma da parte della Giunta regionale dicentrosinistra guidata da Paolo di Laura Frat-tura; lo stesso centrosinistra rappresentato da
Giuditta, al quale chiediamo se ha notizia diquesto finanziamento e se, soprattutto, civerrà dato o meno. Sta di fatto che, sempre intema di messa in sicurezza delle scuole, noiabbiamo già recuperato progetti esecutivi perrispondere al bando che scade il 15 settem-bre, relativo al Decreto del Fare, nell’ambitodei due milioni di euro dedicati al Molise,mentre ci sono altri 200.000 euro di risorsecomunali per opere che stanno andando ingara e che sono dedicate proprio alle scuolelocali. Non posso esimermi, però, dal rispon-dere al consigliere Giuditta in riferimento allaparola “vergogna”. Quindi, mi premurerò diinviare agli organi di informazione un oppor-tuno resoconto di quanto fatto dalla prece-dente Amministrazione di cui Giuditta era unautorevole esponente in Consiglio comu-nale”.
Nell’ex pretura la sede del Giudicedi pace e Polizia municipale
La presidente Unitalsi ringraziail vescovo e la cittadinanza
TERMOLI – Continuano i lavori di al-
lestimento del cantiere sotto la scala a
chiocciola del porto dove a giorni gli
operai della ditta De Francesco Co-
struzioni, di Castelpetroso, vincitrice
della gara d’appalto, inizieranno le
opere di riqualificazione della strut-
tura. L’arruale scala nonverrà abbat-
tuta completamente ma verrà in parte
recuperata; verranno eliminati alcuni
materiali sostituiti da altri, e rendere la
truttura che collega l’area portuale al
Borgo Antico più elegante e di minor
impatto ambientale architettonico. Gli
interventi sulla scala a chiocciola sono
i primi di quelli del piano di recupero
e riqualificazione della parte più antica
della città.
Lavori alla scala a chiocciola, quasi allestito il cantiere
Pensilina alla fermata dei bus in via Sangro
TERMOLI – In merito alle richieste di alcuni resi-
denti che sollecitano l’installazione di un impianto
di videosorveglianza presso l’ecopoint di Via Can-
narsa, il sindaco Di Brino ha ribadito che “abbiamo
già previsto l’impianto di videosorveglianza e che
le procedure relative alla sua installazione sono
state avviate. L’intero procedimento dedicato all’ac-
quisto delle telecamere, alla loro messa in opera, al
posizionamento dell’impianto di trasmissione dati e
di quello per il server dedicato alla conservazione
delle immagini risulta, ovviamente, più complesso
di quello che viene adottato per la semplice sosti-
tuzione di una serratura. Chiedo quindi ancora un
po’ di pazienza, al fine di poter dare a questa città
un altro servizio efficace ed efficiente”.
Presenza di muffa in una scuola: Di Brinoreplica al consigliere comunale Giuditta
Ecopoint di via Cannarsa: previsto l’impianto di videosorveglianza
BASSO MOLISE - Continua il lavoro di dialogo e confronto
con il territorio portato avanti dall’assessorato regionale ai
LL.PP. al fine di individuare, di comune accordo con gli enti lo-
cali, le migliori soluzioni possibili nei vari settori di compe-
tenza. Nell’ambito di una riunione che ha raggruppato i tecnici
di tutti i comuni aderenti al Pisu del Basso Molise (Campoma-
rino, Guglionesi, Montecilfone, Montenero di Bisaccia, Petac-
ciato, Portocannone, San Giacomo degli schiavoni e San Mar-
tino in Pensilis) l’assessore Pierpaolo Nagni insieme alla
struttura regionale rappresentata da Giacinto Conti, dirigente
del servizio idrico integrato e da Michelina Litterio, capo uf-
ficio programma-
zione e coordina-
mento attuativo
programmi FSC,
ha affrontato la
questione legata a
depuratori, per-
dite idriche e uti-
lizzo dei finanzia-
menti FSC e FESR
per i quali, sulla
base della vici-
nanza geografica,
sono nate delle ag-
gregazioni di Comuni denominate a seconda dei casi come PIT,
PiSU o PAI. La riunione con i Comuni del Pisu del basso Molise
sarà seguita da altri incontri con tutte le aggregazioni di co-
muni costituite. Un’organizzazione di lavoro, fortemente voluta
dall’assessore Nagni, avviata al fine di risolvere le criticità ri-
scontrate dalla struttura regionale nelle richieste avanzate dai
Comuni. Non sempre, infatti, risultano rispondenti e in sinto-
nia con l’originaria natura del finanziamento e, per questo, do-
vranno essere in qualche modo rimodulate. “L’obiettivo pri-
mario di questi incontri - ha sottolineato Nagni - è quello di
non perdere i fondi a disposizione facendo in modo di garan-
tire il più possibile quanto già programmato. Credo che il si-
stema adottato da chi ci ha preceduti sia tutto sommato un
sistema positivo; l’aggregazione di Comuni, basata sulla vicinio-
rità, può infatti funzionare, a patto però che segua determinati
parametri e che non sconfini in merito alle richieste presen-
tate. Ecco perché - ha continuato - vogliamo compiere un ul-
teriore passo avanti che vada oltre le divisioni delle risorse a
disposizione, questione che già i Comuni, in ambito territo-
riale, hanno ampiamente discusso e schematizzato a seconda
delle varie esigenze e dei finanziamenti a disposizione da de-
stinare ad interventi su perdite idriche e depuratori dalla
quota dei FESR. Va detto che in tutta la regione si registrano
altissime percentuali di perdita idrica. Una situazione, che per
vari motivi, è difficile da tenere sotto controllo. Nella convin-
zione che gli Enti locali siano caricati di troppe responsabilità
rispetto alla questione idrica, dobbiamo, secondo me, iniziare
a pensare ad un diverso sistema di gestione che provveda au-
tonomamente a
tutto, dalla capta-
zione dell’acqua,
alla distribuzione e
al monitoraggio.
Dobbiamo imma-
ginare un sistema
che funzioni. Ecco
quale dovrà essere
il nostro nuovo in-
dirizzo. Non è
vero che i finanzia-
menti non ci sono
– ha precisato l’as-
sessore Nagni - ci sono e bisogna andare a prenderli. È ne-
cessaria, però, un’ inversione di rotta, un cambio culturale,
un’analisi critica di come, fino ad ora, sono stati utilizzati i fondi
a disposizione. Occorre fare ora attenzione – ha raccoman-
dato – al controllo, al monitoraggio e all’individuazione degli
interventi e dei costi. I lavori iniziati dovranno essere conclusi.
Ora con i fondi arrivati il problema dell’approvvigionamento
si è affievolito. Se sarà necessario un ulteriore sforzo, siamo
pronti a metterci in gioco, ma non sarà più possibile lasciare
le opere a metà. Dobbiamo porre nuove basi per il futuro ma
per fare questo, rispetto al sistema organizzativo, il rapporto
tra Regione ed Enti Locali dovrà funzionare. Non possiamo
permetterci di perdere occasioni. Ecco perché - ha concluso
l'assessore Nagni - un afflato tra amministratori come patto
di solidarietà, sarà l’unica strada possibile per poter assicurare
davvero uno sviluppo e un miglioramento dei servizi in tutta
la regione”.
1312 settembre 2013Termoli
TERMOLI – La Capitaneria diPorto ha diramato la chiamatad’imbarco con lam qualifica domozzo – marinaio da imbarcaresul Motopesca “Babbo Giu-seppe”. Gli interessati dovranno
presentarsi negli uffici dellaCapitaneria per le ore 9 del 15settembre muniti di: Libretto dinavigazione o foglio di ricogni-zione;
Tesserino di iscrizione nel re-
gistro pescatori; certificato me-dico di visita preventiva d’im-barco; per i marittimi muniti dilibretto di navigazione (1a ctgdella gente di mare) visita bien-nale in corso di validità.
GUGLIONESI - All’iniziodel nuovo anno scolastico ilsindaco Bartolomeo Anto-nacci esprime, anche a nomedella Amministrazione, al di-rigente scolastico, ai docenti,al personale non docente e atutti gli alunni degli istitutisuperuiri un augurio di unsereno e proficuo lavoro di-dattico.
“La serenità venga assicu-rata da tutti e anche, ce l’au-guriamo, da un contesto checi veda uscire da un periodolungo di crisi non solo econo-mica. Naturalmente noi comeAmministratori faremo delnostro meglio per quello checi compete. Il nostro impegno,come nel passato, sarà pro-fuso anche per scongiurare lasoppressione dell’onnicom-prensività del nostro Istituto.Sarebbe l’inizio della fine delnostro Liceo, ex storico Isti-
tuto magistrale. Non sarà cosìse ci impegneremo tutti”.
Auguri sono stati espressianche ai docenti e ai bambinidella scuola Materna comu-nale “Mimi Del Torto” e allesuore. “Mi corre l’obbligo –scrive Antonacci nel messag-gio augurale - di riconfer-mare il nostro caloroso ben-venuto alla Suore checonsentono, con il loro arrivo,di proseguire l’opera volutaanche dalla famiglia Del Tortoe da tutte le amministrazionicomunali succedutesi. Certa-mente le Sorelle Ancelle Eu-caristiche continueranno an-che nel lavoro, pastorale e divicinanza alla nostra Comu-nità, delle Suore Apostole delSacro Cuore. Un affettuososaluto e auguri anche ai bam-bini ai quali occorre riservaresempre la massima atten-zione”.
TERMOLI – Il prossimo 13 settembre alle ore 11 nel porto diTermoli avrà luogo la cerimonia del cambio di comando dellaCapitaneria di porto, dove il Capitano di Fregata (CP) ClaudioManganiello passerà le consegne al Capitano di Fregata (CP)
Antonio Nasti, alla presenza del Direttore Marittimo del-l’Abruzzo, del Molise e delle Isole Tremiti, Capitano di Vascello(CP) Luciano Pozzolano. In caso di avverse condizioni meteo lacerimonia si svolgerà presso l’istituto Tecnico Nautico e per iGeometri in via Alcide de Gasperi.
Nuovo anno scolastico:l'augurio del Sindaco
Capitaneria di porto,passaggio di consegnetra comandanti
CASACALENDA - Il 19 settembre, alle 17,30, il Vescovo diocesano
monsignor Gianfranco De Luca, presiederà il rito in uno dei luoghi
che da tempo immemorabile ha richiamato numerosi pellegrini. La
chiesa, ristrutturata e ampliata, rivede parte del suo splendore origi-
nario dopo gli anni bui del terremoto e della lunga e faticosa rico-
struzione. Il Santuario della Madonna della Difesa di Casacalenda ha
segnato parte della storia religiosa, culturale e sociale di questa citta-
dina. Le origini storiche risalgono a presunte visioni o sogni di con-
tadini del luogo, come si evince da un manoscritto del 1897
conservato nell’archivio della Parrocchia di S. Maria Maggiore in Ca-
sacalenda. Tali sogni invogliano i cittadini a scavare nella località detta
“Difesa” per la ricerca di un tesoro, come era stato detto dai sogna-
tori. Gli scavi portano alla luce un altare, degli scheletri umani, un’ac-
quasantiera, pezzi di marmo, forse di una chiesa risalente ai tempi in
cui nella zona c’era un casale abitato e distrutto, poi, dal terremoto
del 1456, dei gradini e una lapide funeraria del 44 a.C. Il popolo casa-
calendese interpretò questi segni come il desiderio della Madonna,
ravvisata nella donna vista in sogno da tale Giuseppe Di Blasio nel
1896 di far costruire un luogo in suo onore. In effetti la chiesetta fu
costruita per volontà e iniziativa popolare, terminata nel 1898. Con
l’autorizzazione del Vescovo di Larino dell’epoca, monsignor Bernar-
dino Di Milia, la chiesetta venne intitolata a “Maria auxilium christia-
norum” la cui festa doveva celebrarsi il 24 maggio, memoria liturgica
di “Maria aiuto dei cristiani”. Il luogo di culto vide affluire ben presto
una moltitudine di fedeli provenienti da paesi circonvicini e, successi-
vamente, dal vicino Abruzzo e del Sannio beneventano, per venerare
la Madre di Dio con il titolo del nome della località: “Difesa”. I nume-
rosissimi ex voto, tuttora visibili, sono una testimonianza di “grazie”
e di “favori celesti” ottenuti per intercessione della Madonna. Gli emi-
grati casacalendesi hanno promosso e diffuso la devozione della Ma-
donna della Difesa e della costruzione di qualche chiesa a lei dedicata,
sia in Canada, che negli Stati Uniti e in Sud America; la più celebre e
sontuosa delle quali è quella di Montreal, che recentemente, ha otte-
nuto dal Governo Federale il titolo di “Monumento Nazionale”, tut-
tora luogo di attrazione della comunità italiana. La celebre scultrice
fiorentina Amalia Dupré ha realizzato subito un’artistica statua in ter-
racotta della Madonna con sulle ginocchia il Bambino, collocata al di
sopra dell’altare della chiesetta. Venne costruito a fianco del luogo di
culto una piccola abitazione per il custode e per una minima acco-
glienza dei pellegrini che affluivano nel luogo durante tutti i periodi
dell’anno. Venne trovata anche l’acqua, attribuita all’opera di un rab-
domante. Successivamente, dai casacalendesi e dagli emigranti venne
ampliata la costruzione dell’edificio abitativo. La svolta di qualità, tut-
tavia, il Santuario la ebbe ne 1962, quando il Vescovo dell’epoca mon-
signor. Costanzo Micci lo eresse a Santuario diocesano e invitò le
Suore Apostole del Sacro Cuore ad aprirvi un Orfanotrofio che
ospitò fino a 80-90 orfane e figlie di emigranti. Concluso il periodo
degli Orfanotrofi, l’edificio, ulteriormente ampliato, fu riutilizzato in
Educandato femminile che ospitò una trentina di studentesse frequen-
tanti le scuole medie e superiori presenti a Casacalenda. Sia il Vescovo
Micci che, successivamente, il Vescovo Ruppi hanno dotato l’opera di
uno Statuto e di un Consiglio di Amministrazione, formati da un Pre-
sidente e da un Economo nominati dal Vescovo, un suo delegato, i Par-
roci pro tempore della città di Casacalenda e la Superiora pro
tempore della Comunità. Durante l’estate e nelle vacanze invernali le
Suore accoglievano gruppi di giovani per campi-scuola o per giornate
di spiritualità. Chiuso anche il ciclo degli Educandati, restarono sola-
mente due Suore per la cura del Santuario e per l’accoglienza dei pel-
legrini. Il terremoto del 2002 ha assestato un colpo fatale all’edificio,
per cui le Religiose, loro malgrado, furono costrette per legge ad ab-
bandonare il luogo, restato disabitato fino al presente. Le prospettive
di una ripresa delle attività negli ampi spazi, bisognosi di radicali tra-
sformazioni in camere singole, sono in fase di studio da parte della
Diocesi di Termoli-Larino. I futuri programmi prevedono il potenzia-
mento del Santuario, l’accoglienza di gruppi per campi-scuola, esercizi
spirituali, giornate di spiritualità, turismo religioso, accoglienza di turisti
stranieri, stage di studio per studenti stranieri ed altre attività socio-
culturali consentite della struttura. La festa liturgica si celebra il 24
maggio, quella esterna e solenne la quarta domenica di settembre. Il
Papa Benedetto XVI, tramite la Penitenzieria Apostolica, ha concesso
l’indulgenza plenaria in perpetuo, da lucrare il giorno della festa, alle
condizioni solite, cioè confessione, comunione, recita del Credo e
preghiera per il Papa. Nel 2011 il Vescovo monsignor Gianfranco de
Luca ha costituito il Santuario in Ente giuridico, con riconoscimento
delle Autorità competenti.
Servizio idrico, l’assessore Nagni ha incontrato gli amministratori comunali
Chiamata d’imbarco per un marittimo
Solenne Dedicazione del Santuario diocesano di Casacalenda
Qualche giorno fa è stata proprio la Gazzetta del Molisea raccogliere una primizia sul conto di Rosario Maiella. Conmolta cautela il nostro giornale svelò di un moderato inte-ressamento di Edoardo Falcione, uomo di rara ambizionecalcistica, per Rosario Maiella, goleador per tutte le sta-gioni. Usammo toni bassi, per non illudere i tifosi campo-bassani che in fatto di delusioni ne hanno da vendere.Pensammo anche che Maiella sarebbe stato un lusso perla squadra con le divise rossoblù. E che il giocatore in pre-dicato, forte della sua lunga milizia su tanti campi impor-tanti, non avrebbe preso neppure in considerazione l’ipo-tesi di giocare in Eccellenza.
E’ bastata la prima partita con il fiatone da parte delCampobasso per far riemergere il nome del bomber. Ilquale sarebbe stato ricontattato da Giulio Perrucci, versoil quale avrebbe mostrato un minimo di interesse.
Il cronista ha il compito di raccontare, non certo di indi-rizzare. Ma questa volta crediamo di dover in qualchemodo intervenire, per ricordare a chi dovrà tirar fuori isoldi (Falcione soprattutto) di fare il passo secondo la forza
economica del momento. Per vincere l’Eccellenza molisanapuò bastare già ciò che è stato messo a disposizione di Fa-rina. Maiella sarebbe il gioiellino di cui la squadra rossoblùpotrebbe fare a meno. Perché, sino a prova contraria, fattal’eccezione del Fornelli non sembrano esserci squadre ingrado di impensierire la formazione del capoluogo che habisogno solo di alleggerire i carichi di lavoro. Per non ripe-tere la brutta figura della ripresa contro il modesto Roseto.
Detto questo ben venga Maiella. Farebbe bene non soloal Campobasso, ma a tutto il calcio molisano. E farebbe gliinteressi anche dei media, costretti a occuparsi di piccolecose. Visti i nuovi risvolti della squadra della città con ilmaggior numero di abitanti.
Una cosa è certa: Farina ha chiesto almeno un rinforzo.“Un trequartista”: ha reclamato il mister della provincia diCaserta che da anni vive nel Molise. Maiella non è un tre-quartista, ma con lui in squadra tutto diventerebbe piùsemplice. Nel nostro campionato potrebbe segnare facil-mente trenta reti.
Mauro Palladino
1412 settembre 2013 Sport
C’è Maiella nei piani rossoblùSta prendendo corpo la notizia appena accennata di un clamoroso ritorno del bomber campano.
Il goleador sarebbe uno spreco per la categoria, ma in caso di arrivo potrebbe segnare anche 30 reti
Sono bastati pochi fotogrammitelevisivi per far riaprire la discus-sione su Vittorio Esposito, venti-cinquenne di San Martino e indos-satore di molte maglie calcistiche.Quest’anno il nostro corregionaleè tornato a vestire di giallo e dirosso, divisa solo simile a quelladel Termoli, con cui ha vinto daprotagonista il campionato di Ec-cellenza e la Coppitalia molisana.
Esposito gioca con il Giulianova,città di mare che ha un palmarescalcistico che trasuda gloria. Perdecenni la squadra costiera ha mi-litato in Serie C1, lanciando anchegiovani interessanti. Tra i quali èappena il caso di ricordare D’Otta-vio e Paolucci che negli anni lon-tani formarono una implacabilecoppia d’attacco.
Esposito ha steso da solo l’Iser-nia, facendo un prelibato assistper il primo gol e poi prendendosila responsabilità di infilare il por-tiere pentro, con un tocchetto sma-liziato, dopo aver tagliato da puntaautentica, per chiudere un ficcantecontropiede.
L’anno scorso Esposito si era ac-
cordato con Lozzi per far grande il1919. Giocò in rossoblù la primafase del campionato, preferendopoi passare al Sulmona con cui havinto l’Eccellenza abruzzese. Unavolta fattosi conoscere nella re-gione confinante alla sua Espositoha avuto solo l’imbarazzo della
scelta. Così ha detto si alle propo-ste del Giulianova che intende di-sputare un campionato tranquillo.
Si ricorderà che dopo essere an-dato via dal 1919, il fantasista conil codino fu ospitato ad Andria daCosco che se lo tenne in osserva-zione. Pensando di poterlo ingag-giare per la sua traballante squa-dra di 1^ Divisione, a pochi euro.Esposito preferì tornare sui campidi periferia, a Sulmona ha vinto econvinto. E si è messo in tasca an-che duemila euro al mese di sti-pendio.
Sarebbe tornato volentieri nelcapoluogo se solo a Campobasso sifosse proceduto alla svelta. Invecel’indecisione sul da farsi ha fattoperdere un giocatore che da sa-rebbe stato una polizza sulla vitto-ria di campionato. Bisogna ricor-dare però che il codino è unanarchico che mal si adatta algioco di squadra. Gli piace drib-blare anche pali e bandierine eavrebbe bisogno di un pallonetutto per sé, visto che quello concui giocano anche gli altri non lopassa mai ai compagni.
A 25 anni è ancora alla ricerca di una propria identità ma la classe e la fantasia non gli mancano.
Vittorio Esposito, quello che fa tutto da soloA Isernia cambiano per unavolta le regole: salvo l’allenatoree testa tagliata a sei giocatori
Avrebbe bisogno di un pallone tutto per sé, visto chequello che lo giocano gli altri non lo passa mai
Fantasia, Lucignano DuelloPanariello, Martone e Pianese sacrificati per salvare mister Renna
Invece di mandare via il mister a Isernia rifanno lasquadra. Il mondo va così alla rovescia. Col calcio la re-gola, sino a ieri è stata sempre la stessa: mister cheperde va a casa. Anche se a volte la colpa non è certosua, ma le cause sono diverse. A Isernia no. Almeno peril momento fiducia a Renna che di nome fa Giovanni enon Mimmo come il più famoso omonimo che da ragaz-zino giocò in Quarta Serie con il Campobasso, prima dipassare al Lecce e diventare allenatore dell’Ascoli concui vinse, battendo ogni primato, un indimenticabilecampionato di B.
Vanno a casa in sei in casa isernina. Cinque per ra-gioni tecniche, il sesto per colpa di un infortunio serioche ne ha pregiudicato la stagione. Il taglio è avvenutoper Fantasia, Lucignano, Duello, Panariello e Martone;Pianese invece ha fatto le valigie per motivi fisici.
Già a Giulianova la squadra pentra aveva presentatoqualche novità e molto dovrà fare prima di domenica senon vorrà fare un altro scivolone, visto che il calendarioassegna ai molisani un altro incontro lontano dal loroterreno da gioco.
Partir male, è cosa certa, non aiuta né a star bene néa dare fiducia all’ambiente. Un anno fa i biancocelestipartirono bene, poi patirono la crisi societaria, per sal-varsi senza lo scomodo dei play out, quando la squadraha riavuto alcuni giocatori di qualità.
C’è da ricordare il lavoro di Farina che avrà anche ilsuo caratterino, ma è indiscutibile che sa allenare benele squadre e “vede” bene le partite. Sapendo trovare, agara in corso, gli eventuali aggiustamenti.
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NELLA SEZIONE
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Pomeriggio
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