istituto tecnico commerciale statale 'rweb.tiscali.it/ercoma/download/pof nuovo 2001.doc  ·...

109
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE "R. MATTIOLI” con sede aggregata ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO SAN SALVO PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA ANNO SCOLASTICO 2000/2001 1 “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” . (M. Proust)

Upload: hamien

Post on 16-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE "R. MATTIOLI”

con sede aggregataISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER

L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATOSAN SALVO

PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA

ANNO SCOLASTICO 2000/2001

PRESENTAZIONE DEL PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA

Il Piano dell'offerta formativa, previsto dall'art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, è il "documento fondamentale" della Scuola e ha lo scopo di:

1

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,

ma nell’avere nuovi occhi” . (M. Proust)

attestare la memoria storica dell'Istituto "R. Mattioli", che, dall'analisi del presente, progetta ipotesi future per adeguare la proposta formativa e culturale al "cambiamento" dei bisogni dell'utenza presente nel territorio di appartenenza;

garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati e la verifica continua dei risultati conseguiti sul piano educativo e didattico;

assicurare una corretta informazione dell'attività educativa all'interno e all'esterno dell'Istituto;

responsabilizzare tutti gli operatori ed i soggetti che con essi interagiscono;

rendere trasparente e leggibile ciò che l'Istituto fa e perché lo fa; raggiungere i fini della Scuola che sono quelli della crescita personale,

culturale ed etico- politica dei giovani; far acquisire conoscenze, competenze ed abilità per far crescere una

personalità equilibrata ed autonoma; cercare nuove strategie per il coinvolgimento delle altre istituzioni

esistenti sul territorio; rinsaldare la "fiducia" degli alunni e delle famiglie nella funzione

insostituibile della Scuola e, soprattutto, nelle persone che vi operano con indubbia dignità professionale.

Per realizzarlo concretamente occorre elevare la qualità della partecipazione di tutte le componenti della comunità scolastica (Dirigente Scolastico, Direttore dei servizi generali ed amministrativi, Docenti, Non docenti, Studenti, Genitori), restituendo a ciascuno la possibilità di trasformare l'attività routinaria d'insegnamento e non in attività progettuale, e, quindi, di essere "protagonisti" di una vicenda educativa e culturale, che prevede cambiamenti organizzativi e didattici rivoluzionari, quali il passaggio: dalla scuola dei programmi alla scuola che lavora per progetti; dalla centralità della classe alla centralità del gruppo mobile; dall'orario settimanale rigido al monte ore annuo; dalla didattica prescrittiva alla didattica interattiva; dall'insegnamento standardizzato all'insegnamento personalizzato; dal voto alla valutazione formativa e certificata; dai contenuti alle competenze.Questo piano dell'offerta formativa attesta i servizi reali, che l'Istituto Tecnico Commerciale Statale "R. Mattioli" - con sede aggregata I.P.S.I.A. - di San Salvo è in grado di offrire agli utenti, agli operatori scolastici, alle Istituzioni presenti sul territorio ed è il punto di riferimento per gli Organi collegiali, per il personale docente e non, per gli alunni e i loro genitori, che devono concorrere "insieme" al raggiungimento di finalità comuni, utilizzando l'attività progettuale collegiale per ideare progetti finalizzabili - oltre che alla formazione culturale, tecnica e professionale - anche alla soluzione dei problemi umani, che stanno a cuore al nostro tempo.

Il Dirigente Scolastico(Dott. Prof. Luigi Sabatini)

DATI ANAGRAFICI DELL'ISTITUTO

DATI ANAGRAFICI DELL’ISTITUTOCodice Istituto

C H T D 0 8 0 0 0 2 Codice Fiscale

9 2 0 0 0 2 5 0 6 9

2

Intitolazione: ISTITUTO TECNCO COMMERCIALE STATALE "R. MATTIOLIVia: Via Montegrappa, 69 -

Città, CAP e (Prov): 66050 SAN SALVO (CHIETI)Telefono: Presidenza 0873/547801 - Segreteria 0873/341836

Fax: - FAX 0873/547801E mail: [email protected]

SCUOLA AGGREGATA ISTIT. PROFESSIONALE STAT.PER L'IND. E L' ARTIG.Via: Corso Garibaldi - Sede principale - Tel. 0873/54159

Città, CAP e Prov. 66050 SAN SALVO (CHIETI)Dirigente Scolastico: Dott. Prof. Luigi Sabatini

Direttore dei servizi generali ed amministrativi:

Rag. Teresa Cianci

Dati del conto bancarioBanca o Ufficio postale: CASSA DI RISPARMIO DELLA PROVINCIA DI CHIETI

Num.e indirizzo agenzia: Via Roma, 73 - 66050 SAN SALVO (CHIETI)Num.e c/c bancario: 90012

Coordinate bancarie: ABI 06050 CAB 77850Numero e c/c postale: 15656663 I.T.C. "R. Mattioli"

San Salvo (CH)

DATI RELATIVI ALL’ ANNO SCOLATISCO 2000/2001NUMERO TOTALE ALLIEVI ISCRITTI 633 I.T.C. N° 241 I.P.S.I.A N° 392

NUMERO TOTALE CLASSI 30 I.T.C. N° 11 I.P.S.I.A. N° 19

NUMERO TOTALE DOCENTI 74 I.T.C. N° 25 I.P.S.I.A. N° 49

NUMERO UNITA' PERSONALE A.T.A. 27 I.T.C. N° 13 I.P.S.I.A. N° 14

3

Capitolo 1 IDENTITA' STORICA DELL'ISTITUTO

In San Salvo negli anni Settanta si avvertì l'esigenza di affiancare alla Scuola Media Statale ed all'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato (sorto nel 1963 come sezione staccata di Chieti e poi di Ortona) un Istituto Superiore di II grado, che potesse soddisfare le richieste di istruzione provenienti da un bacino di utenza abbastanza ampio ed in forte crescita.

Infatti nell'anno scolastico 1972-1973 nacque l'Istituto Tecnico Commerciale Statale ad indirizzo amministrativo, come sezione staccata dell'Istituto Tecnico Commerciale di Chieti, con le sue prime classi di cinquanta alunni, e dal ‘74- ’75 come sezione staccata dell’ITC di Gissi.

Il costante aumento delle iscrizioni permise di ottenere nell'anno scolastico 1980-1981 (Decreto 20 agosto 1980, n. 1159: Istituzione di un Istituto Tecnico Commerciale ad indirizzo amministrativo in San Salvo) l'autonomia amministrativa ed il distacco dall'Istituto Tecnico Commerciale di Gissi.

Nell'anno scolastico 1984-1985, con Decreto del Provveditore agli Studi di Chieti (28.09.1984 prot. n. 15140/C), l'Istituto fu intitolato (4 maggio 1985) a Raffaele Mattioli, compianto Amministratore Delegato e Presidente della COMIT, che apparve, e appare tutt'oggi, il professionista che seppe riassumere in sé le due caratteristiche fondamentali del dirigente moderno: una vasta e matura formazione umanistica ed una conoscenza tecnica compiuta.

La trasformazione socio-economica di San Salvo (dovuta ai processi di industrializzazione e terziarizzazione dell’economia, con conseguente incremento demografico) ha portato ad una crescita lenta ma costante della popolazione scolastica, soprattutto di questo Istituto, che ha visto aumentare e il numero delle classi e il numero complessivo degli studenti, fino a raggiungere nell'a.s. 1991/92 il numero di 17 classi, per un totale complessivo di 382 alunni.

A partire dal primo settembre 1995, all'Istituto Tecnico Commerciale "R. Mattioli" è stato aggregato l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato di San Salvo, già sezione coordinata di Ortona. L’I.P.S.I.A. ha subito, tra il 1963, anno della sua nascita, ad oggi, una profonda trasformazione che l’ha portato ad essere un Istituto di istruzione secondaria in grado di soddisfare le richieste di formazione di un vasto bacino di utenza. Con il passare degli anni la scuola ha acquistato sempre maggiore credibilità ed è stata in grado di fornire migliori competenze, tanto che la popolazione scolastica è passata da poche decine di alunni agli oltre 400 attuali.La richiesta di formazione imposta dalla mutata e più articolata economia del Vastese, ha permesso dal 1996 di attivare corsi post-qualifica surrogatori.Negli anni ci sono state delle variazioni nelle specializzazioni e, in sintonia con le esigenze del mercato del lavoro, sono stati attivati nuovi corsi. Dal 1993 ha aderito alla sperimentazione denominata “Progetto 92“, che ha mutato radicalmente la formazione professionale e pratica favorendo una preparazione flessibile adeguata alla continua evoluzione della società contemporanea.

4

I due Istituti, ben radicati ormai nel territorio, hanno rappresentato, in un contesto socio-culturale fortemente segmentato come quello di San Salvo e del Vastese, un punto di riferimento e di aggregazione soprattutto per i giovani, che in essi realizzano il sacrosanto diritto allo studio, secondo i dettami della Costituzione, ed hanno assolto, grazie alla guida dei diversi Capi d'Istituto succedutisi ed all'impegno di tutto il personale docente, non docente ed amministrativo, al loro compito istituzionale, riscuotendo consensi e apprezzamenti da parte delle famiglie e degli studenti. Questi due Istituti hanno formato ragionieri e tecnici, oggi affermati dirigenti di azienda, funzionari di banca, validi professionisti, impiegati amministrativi e commerciali disseminati nelle più svariate attività private o pubbliche, operatori di moda, tecnici specializzati nel settore elettrico, elettronico e di automazione inseriti sia nelle industrie sia pienamente realizzati nel lavoro autonomo.

L'avvento dell'informatica e l'esigenza di creare figure capaci di affiancare con maggiore professionalità l'imprenditore nella gestione aziendale, hanno trovato in questa Scuola ancora un attore importante.

Infatti i due Istituti sono dotati di singoli laboratori multimediali, modernamente attrezzati con Personal Computer collegati in rete didattica per assicurare agli studenti l'acquisizione di competenze, capacità e conoscenze indispensabili per un giovane diplomato; di modernissimi laboratori linguistici computerizzati, che consentono ai docenti di francese e di inglese una didattica "viva ed efficace" ed agli studenti un sistema di apprendimento delle lingue straniere tra i più avanzati ed aggiornati; di laboratori specifici per i vari indirizzi di studio, nonché di aule speciali ben attrezzate.

Queste innovazioni dimostrano che questa Scuola non è "statica", ma ha una naturale propensione per la ricerca del "nuovo" con il preciso intento di realizzare una strategia del momento formativo in relazione alle esigenze dello sviluppo e del progresso della società.

Con l'aggiornamento delle attrezzature tecniche necessarie e indispensabili, l'Istituto è diventato sempre più una realtà positiva e visibile nel panorama scolastico provinciale e si è imposto come centro di promozione culturale, sociale e civile dei giovani, bisognosi -oggi più di ieri- di una preparazione seria per dare maggiore consistenza alla propria cultura e per conseguire una più specifica qualificazione professionale, che favorisca l'acquisizione dei "nuovi saperi" e l’inserimento nelle attività operative del mondo del lavoro.

Questa Scuola, quindi, ha una sua identità culturale, costruita quotidianamente e faticosamente, e vuole rimanere un sicuro punto di riferimento per tutti quei giovani che aspirano a diventare domani "uomini veri" e "professionisti onesti, qualificati e colti".

Contesto territoriale

San Salvo, il cui territorio si estende fra le province di Chieti, Campobasso e Isernia, prima del 1960, ha conosciuto un’economia di tipo prevalentemente agricolo.

5

A partire dagli anni sessanta, invece, il territorio ha vissuto un intenso sviluppo economico, legato al nascere e all’affermarsi di piccole, medie e grandi industrie, connesse ad una fitta rete di imprese e di attività artigiane.

Negli ultimi decenni, pertanto, l'andamento demografico è stato caratterizzato da un ritmo costantemente ascensionale, dovuto all'attrazione esercitata dallo sviluppo dell'industria nella valle, per cui si è registrato un graduale spopolamento dei centri urbani più interni.

Alla trasformazione della struttura economica ha corrisposto anche un cambiamento di quella sociale, che ha registrato, per quanto riguarda la popolazione attiva, accanto al netto aumento dei lavoratori dell'industria e del terziario, un calo degli addetti all'attività agricola.

In un lasso di tempo relativamente breve si è, in sostanza, passati da una società agricolo - artigianale, alquanto statica, ad una società agricolo- industriale e dei servizi più dinamica. Lo sviluppo economico ha portato con sé un aumento del reddito pro - capite, un tenore di vita più alto, maggiore tempo libero, problemi più numerosi e più gravi, ritmi di vita e bisogni diversi. Ben inserito in un contesto produttivo ricco di iniziative e di potenzialità, l’I.T.C. – I.P.S.I.A. “R. Mattioli” è divenuto nel tempo un naturale punto di riferimento per giovani provenienti da un ampio comprensorio costituito da San Salvo, Vasto e molti paesi limitrofi dell’alto vastese. A questi giovani utenti l’Istituto offre la possibilità di proseguire gli studi in una realtà socio-ambientale dinamica, che non conosce forti tensioni e garantisce una preparazione aggiornata e flessibile, capace di consentire un immediato assorbimento nel locale tessuto produttivo e di fornire al tempo stesso i prerequisiti indispensabili per l’accesso alla formazione universitaria.

Contesto scolastico

A San Salvo operano due Circoli didattici, una Scuola Media e l’I. T. C. – I.P.S.I.A. “R. Mattioli”, unico Istituto di istruzione secondaria, ad indirizzo commerciale, elettrico, elettronico, abbigliamento e moda. Il bacino d’utenza dell’I.T.C. è costituito da San Salvo e paesi limitrofi (Palmoli, Dogliola, Cupello, Lentella, Fresagrandinaria, Carunchio, Tufillo, Monteodorisio, Roccavivara, Guardiabruna), quello dell’I.P.S.I.A.è molto più esteso, in quanto sul territorio è l’unico Istituto Professionale Statale per l’industria e l’artigianato e comprende i seguenti comuni: Atessa, Campomarino, Carpineto Sinello, Carunchio, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Cupello, Dogliola, Fresagrandinaria, Furci, Gissi, Guardiabruna, Lentella, Mafalda, Montefalcone nel Sannio, Montenero di Bisaccia, Montemitro, Monteodorisio, Palmoli, Petacciato, Pollutri, Roccavicara, San Buono, San Felice del Molise, San Giovanni Lipioni, Scerni, Termoli, Torrebruna, Trivento, Tufillo, Vasto, Villalfonsina. Ciò implica la presenza di un’alta percentuale di studenti pendolari.

Di conseguenza, la domanda sociale di formazione è divenuta più complessa e il ruolo della scuola, su cui si riversano grandi attese, più impegnativo.

Collaborazione con il territorio

6

L'Istituto ha da sempre attivato le sottoindicate collaborazioni con il territorio: Scuole del territorio (continuità scuola elementare e media inferiore o

superiore, pacchetti applicativi di condivisione di risorse) Università ai fini dell'orientamento Amministrazione Provinciale Comune di San Salvo (collaborazione già attivata per la realizzazione di

stage) Associazioni locali di volontariato ( interventi di esperti nell'ambito della

conoscenza del territorio) Istituti di Credito, Piccole e medie Aziende, Studi Commerciali, Agenzie

assicurative (collaborazione per la realizzazione degli stages previsti dai progetti di alternanza scuola - lavoro, di post-diploma, di post-qualifica).

7

Capitolo 2 STRUTTURA ORGANIZZATIVAGli elementi caratterizzanti sono: La condivisione degli obiettivi La disponibilità a lavorare in team Una efficace azione di coordinamento Un valido sistema di comunicazione tra persone/gruppi

L'autonomia comporta: Nuove condizioni per la Scuola Nuovo ruolo del Dirigente Scolastico Nuovo ruolo del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Nuovo ruolo del Docente e del Personale A.T.A.

Competenze richieste: Capacità organizzative Capacità di mediazione e di negoziazione nei rapporti interni ed esterni Sensibilità umana e comunicazione Inventiva

Vincoli principali: Finalità del servizio scolastico e rispetto dei curriculi nazionali Numero minimo di 200 giorni di lezione Inizio e termine delle lezioni Entità dell'organico Statuto degli studenti Diritti dei lavoratori Condizioni strutturali Disponibilità finanziaria Instabilità del personale docente e A.T.A.

Condizioni irrinunciabili: Conoscenza del territorio Capacità progettuale Lavoro cooperativo Collegialità delle scelte Controllo, Verifica del processo Visibilità (trasparenza - documentazione) Qualità del servizio erogato

8

RISORSE UMANE

Dirigente scolastico Dott. Prof. Luigi SABATINIDirettore dei servizi generali e amministrativi

Rag. Teresa CIANCI

Collaboratori del dirigente Prof.sa Maria Giulia MORETTAProf. Pietro TRAVAGLINIProf. Edmondo LAUDAZI

Docenti Numero complessivo 74Personale A.T.A. Numero complessivo 27

ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVIDirezione: Direttore dei servizi generali e amministrativi: Rag. Teresa CIANCI

AREA FUNZIONI AREA FUNZIONI1. Amministrativa

- Servizi contabili- Gestione

finanziaria- Gestione

personale- Archivio- Protocollo

2. Didattica - Adempimenti connessi alla carriera scolastica degli alunni nel rispetto della legislazione vigente

3. Patrimonio - Beni patrimoniali

- Magazzino

4. Servizi - Sorveglianza- Pulizia- Interventi non

specialistici- Supporto

amministrativo e didattico

- Servizi esterni

9

AREE FUNZIONALI L’organizzazione della didattica può essere ricondotta a 6 aree funzionali:1. Area Organizzazione e logistica (Coordinamento P.O.F., orari e

calendari, formazione classi, assenze e sostituzioni, gestione spazi e tempi, coordinamento informazioni, rapporti istituzionali).

2. Area Progettazione, ricerca, formazione (Progettazione disciplinare, Revisione curricoli, Prove parallele, Valutazione alunni, Aggiornamento e formazione, Sperimentazione e ricerca, Accoglienza e tutoraggio nuovi docenti).

3. Area Didattica (Programmazione didattica ed educativa, Orientamento Scuola media e biennio, "Passerelle", Recupero, Eccellenza, Esami, Attività integrative, Viaggi e scambi).

4. Area Orientamento (Orientamento scolastico e professionale, Stage lavorativi, Post - diploma, Post - qualifica, Alternanza Scuola - lavoro, Formazione professionale, Area di progetto).

5. Area Partecipazione ( Rapporti Scuola - Famiglia - studenti, Rappresentanza, Attività elettive, Giornale della Scuola, Progetto Giovani 2000, rapporti Scuola - extrascuola, ).

6. Area Valutazione e qualità (Autoanalisi di Istituto, Monitoraggio e valutazione delle attività della Scuola e del POF, definizione degli indicatori di qualità, analisi dell'uso delle risorse).

Ai collaboratori del Dirigente Scolastico sono demandati compiti di "presidio” delle varie aree.

AREA FUNZIONI AREA FUNZIONI1. Organizzazione logistica, valutazione

Analisi risorse, Progettazione e Coordinamento P.O.F., Coordinamento dell'organizzazione modulare e flessibile della didattica, orari e calendari, formazione classi, assenze e sostituzioni, gestione spazi e tempi, coordinamento informazioni, Autoanalisi di Istituto, Monitoraggio e valutazione delle attività della Scuola e del POF, definizione degli indicatori di qualità,

2. Progettazione, ricerca, innovazioneformazione

Progettazione disciplinare, Progetti di innovazione didattica, Revisione curricoli, Prove parallele, Valutazione alunni, Aggiornamento e formazione, Sperimentazione e ricerca, Accoglienza e tutoraggio nuovi docenti. Cura documentazione educativa. Monitoraggio, verifica dei risultati, interventi correttivi.

3. Didattica Progettazione disciplinare e itinerari didattici, Programmazione didattica ed educativa, Orientamento biennio, "Passerelle", Recupero,

4.Orientamento

Progetti formativi con Enti e istituzioni esterne. Coordinamento dei corsi surrogatori.Tirocinio aziendale.Orientamento

10

Eccellenza, Esami, Scelta dei libri di testo, Predisposizione prove di verifica e criteri di valutazione, Viaggi e scambi

scolastico e professionale, Stage lavorativi, Post - diploma, Post - qualifica, Alternanza Scuola - lavoro, Formazione professionale, Area di progetto. Monitoraggio e verifica interventi.

5.Partecipazione

Rapporti Scuola - Famiglia - studenti, Rappresentanza, Attività elettive, Giornale della Scuola, Rapporti Scuola - extrascuola,. Collegamento con il territorio.Monitoraggio e verifica dei risultati.

6. Interventi e servizi agli studenti

Gestione attività integrative e complementari Progetto Giovani 2000, Orientamento scuola media, corsi IDEI, visite e viaggi di istruzione. Integrazione fra attività didattica ed extrascolastica. Monitoraggio e verifica dei risultati.

11

SERVIZI

1. Biblioteca BibliotecaAcquisti e abbonamentiDocumentazione interna e esterna

2. Documentazione

MultimedialitàGestione rapporti in retePagina WebInternet

3. Sicurezza Prevenzione e protezione, Analisi dei rischi, piano evacuazione, informazione e formazione alla sicurezza, controllo infortuni

4. Commissione tecnica

Acquisti e rinnoviManutenzioni e collaudiAttrezzature

12

FUNZIONI OBIETTIVO

DOCENTE AREA ATTIVITA' DURATA INC.MORETTA MARIA GIULIA

PRIMA - Coordinamento delle attività del POF e della progettazione curriculare, del monitoraggio e della valutazione delle attività del POF

- Referente della Rete di scuole denominata "Ippogrifo"

a.s. 2000/2001

VARRATI WALTER SECONDA - Coordinamento dell'utilizzo delle nuove tecnologie, analisi dei bisogni formativi, gestione del piano di formazione e aggiornamento, accoglienza dei nuovi docenti

a.s. 2000/2001

ERCOLINO MARIO TERZA - Coordinamento delle attività integrative e complementari, di compensazione, integrazione e recupero, gestione delle attività di continuità, orientamento e tutoraggio

a.s. 2000/2001

SEDE I.P.S.I.A.

PAGANO ANGELO TERZA BIS - Coordinamento delle attività integrative e complementari, di compensazione, integrazione e recupero, gestione delle attività di continuità, orientamento e tutoraggio

a.s. 2000/2001

SEDE I.T.C.

TRAVAGLINI PIETRO QUARTA - Coordinamento dell'attività di formazione professionale (Terza area - sede I.P.S.I.A. - Corsi Post-qualifica), di alternanza Scuola - lavoro, di stage, di rapporti con Enti e privati

a.s. 2000/2001

13

COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE DELL’I.T.C. a.s. 2000/2001

CLASSE SEZIONE COORDINATOREPRIMA

SECONDAAA

PRIMAVERA RAFFAELLAPRIMAVERA RAFFAELLA

TERZAQUARTAQUINTA

AAA

FABRIZIO MARISASARCINELLI EMMASARCINELLI EMMA

SECONDA B LUCIANI MARIA GRAZIATERZA B EPIFANI RACHELE

QUARTA B EPIFANI RACHELEQUINTA B FABRIZIO MARISAQUARTA C DI LAUDO ANGELAQUINTA C DI LAUDO ANGELA

COORDINATORI DEI CONSIGLI DI CLASSE DELL’I.P.S.I.A. a.s. 2000/2001

CLASSE SEZIONE COORDINATOREPRIMA A SASSI LUCA

SECONDA A SASSI LUCATERZA A CHIOLI DOMENICANTONIO

QUARTA A PICCONE GIANFRANCOQUINTA A PICCONE GIANFRANCOPRIMA B CATALANO EVASIO

SECONDA B CATALANO EVASIOTERZA B CHIOLI DOMENICANTONIO

QUARTA B/C SARCHIONE MARILENAQUINTA B DI FINO ANGELOPRIMA C PALUCCI DOMENICO

SECONDA C PALUCCI DOMENICOTERZA C SARCHIONE MARILENAPRIMA D MASTRANGELO ANNA MARIA

SECONDA D MASTRANGELO ANNA MARIATERZA D MERCOGLIANO MYRIAM

QUARTA D MERCOGLIANO MYRIAM

14

Le competenze del Coordinatore sono: Presiede, per delega del Preside, relativamente alle sedute ordinarie, i

Consigli di classe, organizzandone il lavoro; Coordina la programmazione di classe per quanto riguarda le attività sia

curriculari che extra curriculari; Può convocare il Consiglio di classe in via straordinaria, previa

consultazione con il Dirigente Scolastico e con gli altri docenti della classe; Cerca di favorire la coesione interna degli studenti della classe e si

informa regolarmente sul loro profitto, tramite frequenti contatti con gli altri docenti del Consiglio di classe;

Costituisce all’interno della classe il primo punto di riferimento per i nuovi insegnanti (compresi i supplenti temporanei) circa tutti i problemi specifici del Consiglio di classe, fatte salve le competenze del Dirigente Scolastico;

Si fa portavoce delle esigenze delle tre componenti del Consiglio (docenti-alunni-genitori) cercando di armonizzarle fra di loro;

Informa il Dirigente Scolastico ed i suoi collaboratori sugli avvenimenti più significativi della classe riferendo sui problemi rimasti insoluti;

Mantiene il contatto con i genitori, fornendo loro informazioni globali sul profitto, sull’interesse e sulla partecipazione degli studenti al dialogo educativo e didattico; fornisce, inoltre, suggerimenti specifici in collaborazione con gli altri docenti della classe soprattutto nei casi di irregolare frequenza ed inadeguato rendimento.

I coordinatori sono tenuti a ricordare ai colleghi i compiti specifici del Consiglio di classe, che sono , in linea di massima, i seguenti:1. accertare la situazione di partenza degli alunni (ambiente di provenienza,

livello di preparazione culturale, capacità, comportamento, carattere, personalità),

2. definire gli obiettivi didattici formativi, cognitivi e professionali;3. individuare gli obiettivi delle singole discipline per classe; 4. individuare gli obiettivi comuni e trasversali sui quali progettare eventuali

interventi di carattere interdisciplinari;5. definire metodologie, oggetto della verifica (orale, scritta, pratica), i tempi

della verifica, gli strumenti della verifica;6. stabilire in comune il numero (due a trimestre - tre a quadrimestre) e le

seguenti modalità nella somministrazione della prova:a) Tempestività: la verifica non dev’essere né un trabocchetto né un ripetitivo superfluo, ma va ispirata alla logica del “momento giusto”.b) Gradualità: deve essere assicurata la corretta proporzione tra complessità della prova e precedenti forniti e acquisiti, nonché tra complessità ed il tempo assegnato;c) Finalizzazione: deve essere tenuto presente il rapporto tra traccia da un lato e conoscenze e capacità dall’altro.

7. stabilire i criteri di valutazione in modo che ci sia corrispondenza oggettiva fra voti decimali e livelli di conoscenza;

8. definire in comune ed in modo chiaro le conoscenze e le capacità per ogni materia che gli alunni dovranno raggiungere per ottenere la promozione;

9. verificare periodicamente l’andamento didattico e disciplinare;10. formulare proposte al Collegio dei docenti in ordine all’azione

educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione;

15

11. programmare attività integrative e complementari, che abbiano sempre una valenza didattica, educativa, culturale e professionale;

12. agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni al fine di rendere trasparente l’attività didattica ed educativa della Scuola;

13. definire a priori un comportamento comune e costruttivo nei confronti degli studenti nei vari momenti della vita scolastica (frequenza, assenze singole e collettive, ritardi, uscite anticipate, diritti e doveri);

14. evitare la concentrazione di prove scritte ed orali nei periodi conclusivi dell’attività didattica o anormali carichi di lavoro per gli alunni nella stessa giornata.

Queste indicazioni, se applicate “cum grano salis” da tutti serviranno ad agevolare non solo la comunicazione tra gli insegnanti, ma, soprattutto, quella tra la Scuola e le famiglie.E’ opportuno che il Coordinatore provveda a:1. predisporre un fascicolo relativo al Consiglio della classe assegnata,

che raccolga:a) l’elenco di tutti i docenti facenti parte dell’Organo collegiale;b) il Registro predisposto con le griglie di rilevamento dati e informazioni da utilizzare sia nella normale attività del Consiglio di classe, sia per l’autovalutazione del servizio, sia per le comunicazioni alle famiglie;c) la programmazione del Consiglio di classe;d) le proposte scritte dei singoli docenti;e) i progetti predisposti per la realizzazione delle attività complementari, para-inter-extrascolastiche;f) il piano educativo individualizzato predisposto dai docenti di sostegno;

2. agevolare il lavoro dei colleghi attraverso una ordinata tenuta del fascicolo;

3. raccomandare ai docenti di fornire il proprio contributo per il buon andamento didattico e disciplinare della Scuola e per realizzare un adeguato spirito di collaborazione, di cooperazione e di uniformità di atteggiamento di fronte agli alunni, i quali hanno bisogno di modelli alternativi, diversi, ma non conflittuali;

4. provvedere ad una immediata,(possibilmente seduta stante, ma comunque entro cinque giorni dalla data della riunione) chiara e puntuale verbalizzazione delle riunioni, nel rispetto delle disposizioni impartite dal Dirigente scolastico.

5. consegnare al Dirigente o al Collaboratore designato il registro dei verbali ed informarlo, di volta in volta, sull’andamento didattico e disciplinare della classe;

6. segnalare al Dirigente o al Collaboratore designato qualunque fatto possa essere di ostacolo al buon funzionamento della Scuola.

La riunione del Consiglio di classe deve permettere agli insegnanti di confrontarsi obiettivamente e di autodirezionarsi per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Le riunioni saranno precedute da un lavoro preparatorio da parte di ogni docente, il quale non solo fornirà al Coordinatore i dati ed il materiale stabilito (aggiornamento del REGISTRO PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE: prove disciplinari, tabella di riepilogo dei corsi I.D.E.I. voti assenze, leggeri ritardi entrata 2° ora o oltre, uscita anticipata, rapporti Scuola-Famiglia, annotazioni varie), ma farà un breve bilancio dell’attività

16

programmata e stabilirà l’attività che intende sviluppare nel periodo successivo tenendo conto delle diverse aree di intervento didattico-educativo.Il Coordinatore farà in modo che durante la riunione ogni docente illustri brevemente l’andamento didattico-disciplinare della classe e faccia la propria proposta in ordine all’azione didattica ed educativa (se viene presentata per iscritto prima della riunione il lavoro procederà con maggiore speditezza) per consentire al Consiglio di definire:1. gli interventi individualizzati;2. gli obiettivi operativi comuni delle diverse aree;3. la elaborazione di eventuali progetti o moduli operativi interdisciplinari;4. la verifica puntuale dello svolgimento regolare della programmazione

preventiva indicata nel proprio piano di lavoro.Perché la comunicazione sia efficace occorre che ogni docente si soffermi su: metodi e strumenti utilizzati nella valutazione e nello svolgimento delle

attività didattiche programmate; risultati raggiunti (specificare le situazioni individuali positive e negative di

rilievo, senza ignorare i “capaci e i meritevoli”, che vanno, comunque, gratificati e premiati;

proposte: obiettivi operativi propri della materia; obiettivi comuni; attività/iniziative.

I docenti di sostegno, che, a norma dell’art. 315 - comma quinto - del D. L.vo 16/04/1994, n. 297 - fanno parte del Consiglio di classe e partecipano, pertanto, a pieno titolo alle operazioni di valutazione con diritto di voto per tutti gli alunni della classe, predisporranno, previo accordo con i colleghi direttamente interessati, le bozze dei progetti esecutivi, che una volta illustrati ai docenti durante la riunione, depositeranno nel fascicolo del Consiglio di classe.

17

COORDINATORI DI AREE DISCIPLINARI

I.T.C. - Indirizzo I.G.E.A. -

BIENNIO

AREA LINGUISTICO-STORICO-LETTERARIA

COORDINATORE

Religione - Italiano - Storia - Francese - Inglese - Educazione fisica

Prof. STANZIANI FRANCESCO

AREA SCIENTIFICO-TECNICA Matematica - Sc. Materia e

Natura -Diritto ed economia - Economia aziendale - Trattamento testi e dati

Prof. PAGANO ANGELO

TRIENNIO

AREA LINGUISTICO-STORICO-LETTERARIA

COORDINATORE

Religione - Italiano - Storia - Francese - Inglese - Educazione fisica

Prof.sa FABRIZIO MARISA

AREA SCIENTIFICO-TECNICA Matematica e lab. - Geografia

economica - Economia aziendale e lab. - Diritto - Economia politica - Sc. finanze

Prof.sa SARCINELLI EMMA

AREA DI PROGETTO (Classi quarte e quinte I.G.E.A.)

Prof. Gallo Giuseppe

I.P.S.I.AINDIRIZZO: OPERATORE E TECNICO DELL'ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA

18

AREA COMUNE COORDINATORE

Religione - Italiano - Storia - Francese - Inglese - Diritto ed Economia - Matematica ed informatica - Scienze della terra e biologia - Educazione fisica

Prof. CHIOLI DOMENICANTONIO

AREA DI INDIZZO Disegno Professionale - Storia

della moda e del costume - Storia dell'arte - Tecnologie tessili - Laboratorio di modellistica - Laboratorio di confezioni - Storia dell'arte e del costume - Tecniche di settore

Prof. CHIEFFO ANNA

INDIRIZZO: OPERATORE ELETTRICO - TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRICHE - OPERATORE ELETTRONICO - TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE

AREA COMUNE COORDINATORE

Religione - Italiano - Storia - Francese - Inglese - Diritto ed Economia - Matematica ed informatica - Scienze della terra e biologia - Educazione fisica

Prof. CHIOLI DOMENICANTONIO

AREA DI INDIZZO - ELETTRICO Fisica e laboratorio - Sistemi,

automazione e organizzazione della produzione - Esercitazioni pratiche - Tecnica professionale - Elettrotecnica ed Elettronica - Controlli automatici -

Prof. CANOSA FRANCO

AREA DI INDIZZO - ELETTRONICO Fisica e laboratorio - Sistemi,

automazione e organizzazione della produzione - Esercitazioni pratiche - Tecnica professionale - Elettronica e Telecomunicazioni - Controlli elettronici e sistemi programmabili

Prof. LAUDAZI EDMONDO

Le competenze del coordinatore di area disciplinare sono:

19

1. Presiede le riunioni di area disciplinare che ha il potere di convocare, previa informazione al Dirigente Scolastico, anche in momenti diversi da quelli ordinari e ne organizza l’attività integrando l’ordine del giorno con gli argomenti necessari o fissandolo per le sedute convocate di sua iniziativa.

2. Sollecita il più ampio dibattito fra i docenti impegnando tutto il gruppo alla ricerca di proposte, elaborazioni, soluzioni unitarie in ordine a:a) progettazione disciplinare di moduli mono e pluridisciplinari;b) iniziative di promozione dell’innovazione metodologico-didattica;c) individuazione degli obiettivi propri della disciplina per le varie classi, e della loro interrelazione con gli obiettivi educativi generali;d) individuazione dei criteri e dei metodi di valutazione degli alunni, per classi parallele;e)definizione degli standards di programma e di competenze disciplinari a cui ogni docente della materia si dovrà scrupolosamente attenere;f) individuazione di soluzioni unitarie per l’adozione dei libri di testo;

3. Promuove l’intesa fra i docenti della medesima disciplina per la stesura di prove comuni da sottoporre agli alunni e per la verifica incrociata dei risultati, nella prospettiva di appurare gli scostamenti eventuali nella preparazione delle varie classi e nello spirito di sviluppare al massimo le competenze degli alunni.

4. Promuove fra i colleghi il più ampio scambio di informazioni e di riflessioni sulle iniziative di aggiornamento, sulle pubblicazioni recenti, sugli sviluppi della ricerca metodologico-didattica inerente le discipline impartite ed, eventualmente, della normativa relativa ad aspetti e contenuti delle discipline stesse.

5. Si rende disponibile per favorire le inziative di tutoring nei confronti dei docenti di nuova nomina.

6. Cura in modo privilegiato la ricerca delle valenze formative della disciplina e del loro rapporto con quelle delle altre discipline, promuovendo fra i colleghi il più ampio dibattito e scambio di informazioni sull’argomento.

7. Propone agli Organi Collegiali la partecipazione a progetti comunitari, nazionali o locali, mirati al miglioramento della produttività dell’insegnamento e del servizio ed al sostegno dei processi di innovazione.

8. Tiene rapporti con gli Enti e le associazioni che si interessano delle tematiche attinenti alle varie aree disciplinari e coerenti con le finalità indicate nel progetto d’istituto.

REFERENTE DI INDIRIZZO

I.G.E.A. Prof. VARRATI WALTERELETTRONICO Prof. LAUDAZI EDMONDOELETTRICO Prof. CANOSA FRANCOMODA Prof. CHIEFFO ANNA

Le competenze del referente di indirizzo sono:

20

1. E’ il punto di riferimento interno all’Istituto relativamente a tutte le tematiche inerenti l’indirizzo di normativa, programmi ministeriali, figure professionali, profili.

2. Elabora proposte per l’adeguamento dei programmi e per l’organizzazione dell’area di area di approfondimento e l’area professionale del biennio post-qualifica (I.P.S.I.A.), da sottoporre alla deliberazione degli organi competenti, sulla base delle rilevazioni e degli studi effettuati utilizzando i contributi più aggiornati dell’informazione e della ricerca, e degli approfondimenti effettuati con esperti del settore. In tale veste è interlocutore privilegiato per la progettazione delle microspecializzazioni nel biennio post-qualifica.

3. Promuove iniziative di informazione e formazione all’interno dell’istituto anche attraverso il ricorso ad esperti, che consentano un incremento delle competenze professionali dei docenti.

4. Propone l’attuazione di indagini interne ed esterne e l’organizzazione di iniziative di monitoraggio, finalizzate alla più aggiornata configurazione dei curricoli.

5. Svolge compiti di informazione ed orientamento nei confronti degli studenti del biennio.

6. Sollecita e cura l’acquisto di pubblicazioni e l’abbonamento a riviste di particolare utilità dal punto di vista didattico relativamente a problematiche di indirizzo o ai fini dell’aggiornamento dei docenti.

7. Propone l’acquisto di attrezzature, programmi, strumenti didattici, materiali, sollecitandone l’utilizzo più ampio e diffuso da parte dei docenti.

8. Cura la raccolta e l’archiviazione dei materiali didattici da conservare per l’attività degli anni successivi.

RESPONSABILE DI LABORATORIO

Le competenze del responsabile di laboratorio sono:1. Giuridicamente è sub-consegnatario dei beni mobili che compongono

ogni singolo laboratorio di cui ha, per il periodo di consegna, piena responsabilità e di cui risponde a tutti gli effetti (art. 17 del D.I. 28/05/1975.”La custodia del materiale didattico, tecnico e scientifico dei gabinetti, dei laboratori e delle officine è affidata dal Dirigente scolastico , ai rispettivi docenti mediante elenchi descrittivi compilati in doppio esemplare, sottoscritti dal Dirigente scolastico e dal docente interessato che risponde della conservazione del materiale affidatogli. L’operazione dovrà risultare da apposito verbale”).

2. In tale veste, provvede al controllo del materiale, al coordinamento delle attività nell’utilizzo del laboratorio da parte di più docenti, alla tempestiva segnalazione delle anomalie, guasti, furti, ecc. che si dovessero verificare, avvalendosi della collaborazione del personale tecnico.

3. Fa osservare il regolamento d’uso del laboratorio e ne propone le opportune integrazioni e rettifiche.

4. Fa parte della commissione acquisti e collaudi ed esprime pareri e proposte al Dirigente Scolastico ed al Consiglio di Istituto in ordine alle spese di investimento e di funzionamento inerenti il materiale da destinare al laboratorio di cui è responsabile. Firma i verbali di collaudo dei beni di nuovo acquisto ed i verbali di scarico inventariale dei beni non più utilizzabili.

21

5. Controlla l’uso del materiale di consumo necessario al funzionamento del laboratorio, dispone in merito alle giacenze ed alle scorte del materiale stesso coordinandosi con i collaboratori tecnici perché provvedano ai rifornimenti presso il competente ufficio.

6. Provvede a fornire al personale ausiliario tutte le istruzioni necessarie alla pulizia dei locali e del materiale del laboratorio.

7. Nell’ambito dell’autonomia e dell’autorità, di cui è investito, dispone quanto è necessario per l’ottimale organizzazione ed il miglior funzionamento del laboratorio.

INTEGRAZIONE

L’attività nell’ambito della Scuola del “Gruppo H” rispecchierà le indicazioni ministeriali e provveditoriali più aggiornate essendo prioritario, fra i suoi compiti, quello di favorire nel miglior modo l’inserimento degli alunni in situazione di handicap avvalendosi dell’intervento dell’insegnante di sostegno.In considerazione del numero sempre più elevato di alunni presenti nelle classi occorre un metodo di lavoro più rigorosamente finalizzato alla predisposizione di strumenti utili ad ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi previsti per ciascun inserimento.L’azione andrà, pertanto, coerentemente sviluppata su più fronti: nei riguardi dei referenti istituzionali (Gruppo di lavoro del Provveditorato

agli Studi, USL, Enti locali), per l’individuazione delle soluzioni idonee a ciascun soggetto;

nei riguardi delle famiglie, per la determinazione di comuni orientamenti educativi;

dei docenti componenti i vari consigli di classe e, fra questi, in modo particolare nei confronti dei docenti di sostegno, per tutte le problematiche di ordine didattico.

ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO H D'ISTITUTO

Il Gruppo H, d'Istituto, nell'ottica di una "integrazione delle competenze", si organizza a due livelli:1. Gruppo di Lavoro H d'Istituto;2. GRUPPO OPERATIVO per ogni alunno in difficoltà.

G.L.H. DI ISTITUTO

G.L.H. (art. 15 comma 2 L. 104/'92

COMPOSIZIONE Genitori degli alunni in difficoltà

Specialisti Operatori dei

servizi Insegnanti

curricolari e specializzati di tutti gli alunni in difficoltà.

COMPETENZE 1. Individuazione di 22

tematiche che costituiscono un comune interesse

2. Discussione ed analisi di tali tematiche

3. Verifica dell'andamento dei lavori

Al gruppo competono le decisioni riguardanti la gestione e l'organizzazione delle risorse di tutta l'istituzione scolastica in materia di alunni in difficoltà. Esso: Stila il progetto annuale di integrazione; Collabora con le altre commissioni insediate nel collegio dei docenti per la

elaborazione dei progetti trasversali da attivare nel corso dell'anno scolastico;

Fornisce pareri al Dirigente Scolastico riguardo a particolari problematiche di integrazione;

Propone miglioramenti qualitativi del servizio scolastico (es. tempi e modalità di permanenza degli alunni nelle ore del rientro pomeridiano, modalità di gestione del tempo, presenza di barriere architettoniche, disponibilità di attrezzature e sussidi idonei alle diverse esigenze degli alunni, gestione degli interventi di assistenza per l'autonomia e la comunicazione;

Propone al Dirigente Scolastico modalità organizzative per la gestione dei sottogruppi di lavoro (es. griglie di riferimento per il profilo dinamico funzionale, schemi per i progetti di lavoro comuni fra scuola, famiglia e centri specializzati ecc. …);

Propone al Dirigente Scolastico forme di organizzazione delle attività di sostegno, di gestione del fascicolo personale e degli strumenti di valutazione per i casi di alunni in difficoltà (documento di valutazione, giornale dell'insegnante ecc. );

Attiva gruppi di lavoro per la gestione di casi di alunni in difficoltà non certificati attraverso il monitoraggio degli interventi educativo-didattici e lo studio di problematiche specifiche;

Attiva gruppi di lavoro per lo studio e l'approfondimento della legislazione specifica e delle metodologie differenziate;

Approfondisce le modalità organizzative, metodologiche e didattiche. Attiva forme di collaborazione con gli insegnanti della scuola di

provenienza, in modo da garantire ogni forma di continuità.

GRUPPO OPERATIVO

GRUPPO OPERATIVO riferito ad ogni singolo alunno in difficoltà C.M. 258/'83 L.104/'92 art. 15 comma 2

COMPOSIZIONE Genitori del bambino

Specialisti Insegnanti

curricolari e specializzati dell'alunno

23

COMPETENZE 1. Progettazione, gestione e verifica del P.E.I.

Il gruppo operativo si costituisce per ogni singolo caso di alunno in difficoltà. E' il punto di riferimento costante del G.L.H. d'Istituto. Si occupa, in primo luogo, di organizzare un ambiente che sia solida base per la costruzione di rapporti collaborativi fra scuola, famiglia e centri specializzati.Il gruppo operativo: Valuta la situazione iniziale e quella finale dell'alunno così come

emergono dalle osservazioni, dalla conoscenza diretta e dalle verifiche; Analizza e ricava elementi utili da eventuali esperienze educative

extrascolastiche; Concorda al proprio interno un atteggiamento educativo comune e

condiviso; Stila progetti di lavoro integrati condotti e realizzati da scuola, famiglia e

centri specializzati; Verifica le attività e adegua gli interventi alle esigenze dell'alunno; Stila e aggiorna il profilo dinamico funzionale in collaborazione con l'unità

Multidisciplinare della A.U.S.L. di competenza.

Risorse strutturali e strumentali

Edifici e auleL'Istituto Tecnico Commerciale Statale "R. Mattioli" consta di 2 edifici: uno, ubicato in via Monte Grappa, 69 in San Salvo, con le aule delle 11 classi sez. A - B - C degli alunni dell'indirizzo I.G.E.A. e con le aule delle 3 classi quinte sez. A - B - C dell'I.P.S.I.A., l'Ufficio di Presidenza e di Segreteria e i laboratori ed un secondo, ubicato in Corso Garibaldi in San Salvo nel quale sono presenti n. 15 classi sez. A - B - C - D dell'I.P.S.I.A., l'Ufficio di Segreteria e di Presidenza della sezione staccata, il magazzino e diversi laboratori degli indirizzi elettrico, elettronico, abbigliamento e moda.La Palestra è stata costruita nell'area di pertinenza dell'I.T.C., ma è utilizzata da tutti gli studenti. Laboratori , aule speciali L’Istituto comprende diversi laboratori, aule speciali, per lo svolgimento delle numerose ore di attività pratica di laboratorio presenti in tutti gli indirizzi, sia commerciali che professionali.Sede I.T.C. - Via Monte Grappa, 69 - 66050 SAN SALVOLaboratorio di Scienze (n. 1)Laboratorio di Lingue (n. 2)Laboratorio di Trattamento Testi e dati (n. 1)Laboratorio di informatica (n. 1)Aula multimediale - Internet (n. 2)Sede I.P.S.I.A. - Corso Garibaldi - 66050 SAN SALVO Laboratorio di Tecnica professionale (n. 1)Laboratorio di esercitazioni pratiche ( n. 2)

24

Laboratorio misure elettriche ed elettroniche (n. 1) Laboratorio Sistemi e controlli automatici (n. 1) Laboratorio di impianti elettrici (n. 1) Laboratorio di confezioni (n. 1) Aula multimediale - Internet (n. 1) Laboratorio di fisica (n. 1)

25

Capitolo 3 L'OFFERTA FORMATIVA

Obiettivi e finalitàL'Istituto Tecnico Commerciale Statale e l’Istituto Professionale di Stato per l’industria e l’artigianato “R. Mattioli” , partner della rete di Scuole del territorio, denominata "Ippogrifo", sono in San Salvo polo di riferimento sia per l'istruzione tecnica in ambito commerciale che per l’istruzione professionale in ambito scientifico-tecnologico.Per alimentare questa vocazione, l'Istituto:aggiorna costantemente le proprie dotazioni scientifiche, informatiche e tecniche; pone gli allievi, fin dal loro primo inserimento, in condizioni di operare con le più moderne strumentazioni informatiche per favorire l’acquisizione di conoscenze tecniche e di capacità di progettazione e di comunicazione sempre più richieste dall’attuale contesto socio-economico ; pone particolare cura allo studio delle lingue straniere, in particolare della lingua inglese, nella consapevolezza che il possesso di competenze linguistiche costituisca indispensabile veicolo di conoscenza oltre che di comunicazione ;avvicina gli allievi al mondo della produzione, creando percorsi di alternanza scuola-lavoro e tirocini formativi che facilitano l'acquisizione di una somma di conoscenze e di competenze direttamente spendibili in ambito lavorativo; attiva e mantiene costanti rapporti con il sistema produttivo aziendale locale, provinciale e regionale;si interfaccia con l'Università e la Formazione Professionale realizzando Percorsi Integrati nel Curricolo, Corsi Post-diploma, Corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore .Allo stesso tempo, - nella consapevolezza che il futuro sviluppo sociale, civile ed economico esigerà ampie conoscenze di base, capacità di autonomo apprendimento, di relazionarsi e lavorare in gruppo, di flessibilità, adattabilità e riconversione, l’Istituto si impegna nel perseguimento di obiettivi formativi più generali, quali il rispetto della persona, dell'ambiente, della legalità e delle diversità, che rappresentano i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale.L'’ I. T.C. – I.P.S.I.A. "R. Mattioli” persegue questi obiettivi attraverso:un'organizzazione flessibile delle attività didattiche, che faciliti l'individualizzazione dell'insegnamento attraverso l'attivazione della modularità, il superamento in determinati contesti del gruppo classe, l'aggiornamento dei programmi, la forte attenzione alle attività di sostegno e recupero;la trasparenza dell'azione didattica e di valutazione e la documentazione degli obiettivi per consentire il coinvolgimento nel processo formativo delle famiglie degli allievi ;l'attivazione di progetti volti a soddisfare specifiche esigenze educative e a valorizzare le eccellenze, quali: il Progetto lingue 2000, i Progetti di alternanza Scuola – lavoro, i Corsi di informatica;

26

l’impegno ad organizzare in maniera rigorosa strumenti di monitoraggio e criteri di valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dei singoli progetti e della offerta formativa nel suo complesso, in un’ottica di miglioramento della qualità totale della scuola.la costruzione e la definizione di un piano di aggiornamento costante, articolato e di qualità indirizzato ai docenti e al personale ATA per la promozione e lo sviluppo della professionalità che comporti una ricaduta positiva sulla scuola stessa.

I curricoli in prospettivaNell’ottica della riforma, che prevede il riordino dei cicli, l’I.T.C. – I.P.S.I.A. intende istituire un apposito Comitato tecnico-scientifico, di cui faranno parte il Dirigente Scolastico, il docenti con funzione obiettivo, i coordinatori delle aree disciplinari, con il compito di rivedere e aggiornare i curricoli e formulare proposte in ordine alla loro modifica. La legge quadro per il riordino dei cicli prevede che il curricolo non sia definito totalmente a livello centrale, ma lascia all’autonomia delle singoli istituzioni scolastiche la definizione a livello locale di una quota di tale curricolo. Sulla base di tale legge i curricoli si potranno articolare nel modo seguente:a. curricolo nazionale è stabilito per ciò che riguarda le discipline ed il monte ore a livello centrale e comprende un’area di equivalenza e un’area di indirizzo.L’area di equivalenza comprende le discipline di base presenti in tutti gli indirizzi, con varia estensione. Questa area consente agli allievi di passare da un indirizzo all’altro utilizzando ampiamente il meccanismo dei crediti.L’area di indirizzo caratterizza il curricolo prescelto, comprendendo le discipline fondamentali relative allo specifico percorso.b. curricolo locale: una delle prerogative più rilevanti dell’autonomia consiste nel definire una quota del curricolo a livello locale: tale quota comprende un’area di discipline corrispondenti al 15-20% del monte ore complessivo di ogni indirizzo. Le specifiche discipline e la relativa estensione oraria, sono da definire a livello locale, interpretando la vocazione territoriale in cui è inserita la struttura scolastica, in accordo con gli enti e la organizzazioni pubblici e privati ivi operanti .c. extracurricolo: l’autonomia delle istituzioni scolastiche consente, altresì, di individuare dei contenuti extracurricolari che completino, approfondiscano, integrino e perfezionino il curricolo dei diversi indirizzi. Si tratta di percorsi tematici collegati a quelli curricolari, che ogni istituzione scolastica può deliberare attraverso gli organi competenti, dopo aver provveduto a reperire le risorse finanziarie necessarie.

27

Profili degli indirizzi

Sede Istituto Tecnico – I. G. E. A. (Indirizzo Giuridico Economico Aziendale)

MotivazioniI radicali cambiamenti della realtà socio - economica richiedono oggi ai neodiplomati conoscenze e abilità nuove, che il tradizionale "curriculum" di studi dell'indirizzo "amministrativo" non poteva loro assicurare.Il piano di studi è stato così rinnovato tenendo presenti le seguenti considerazioni:1. Mutamento del quadro legislativo in ambito economico - commerciale.2. La decisiva svolta impressa agli studi di economia aziendale.3. La trasformazione nell'organizzazione dell'azienda a causa del ricorso a

procedure automatizzate.4. La continua e rapida evoluzione tecnologica.

Le principali innovazioni riguardano L'inserimento fin dal biennio di discipline professionali come il Diritto-

Economia ed Economia Aziendale. Revisione dell'insegnamento della matematica e introduzione

dell'informatica. Creazione di un'area operativa chiamata Trattamento testi per operare in

ambienti informatizzati.

Profilo del Ragioniere Perito CommercialeL’indirizzo IGEA prepara un ragioniere dotato di consistente cultura generale, esperto in problemi di economia aziendale e dotato di una valida cultura generale, accompagnata da buone competenze linguistiche ed informatiche. Egli ha, quindi, ampie conoscenze dei processi che caratterizzano la gestione aziendale, sia da un punto di vista economico e contabile, che giuridico e organizzativo.

Competenze

Il ragioniere perito commerciale sa:fruire e produrre testi di diverse tipologie, esprimendosi in modo corretto attraverso l’utilizzazione di linguaggi specifici adeguati alle diverse realtàelaborare ed argomentare le proprie idee e le conoscenze apprese, e costruire ragionamenti conseguenti e motivati, accompagnati da giudizi critici e personaliesprimersi in modo corretto, efficace e fluido nelle lingue straniere studiate, adeguandosi ai diversi contesti e registriosservare e analizzare le specificità ambientali, nonché valutare in modo oggettivo le scelte dell’uomo ed i conseguenti risultati sotto il profilo sociale, economico, culturale e ambientaledocumentare il proprio lavoro realizzando rapporti informativiutilizzare i programmi gestionali di uso correnterilevare i fatti di gestione utilizzando i metodi contabili ed extracontabili

28

effettuare il calcolo dei costi di produzione di singole commesse o lotti o processi, predisporre programmi e piani, redigere budget settoriali ed il budget d’esercizio di aziende di piccole dimensionianalizzare bilanci, calcolare e valutare indici relativi a vari tipi d’impresaindividuare le norme di diritto pubblico e privato da applicare nelle diverse situazioni da affrontare sia come individuo sia come impresaSbocchi scolastici e professionaliProseguimento degli studi universitari in tutte le facoltà (in particolare economia, giurisprudenza, lingue straniere)Lavoro dipendente nel settore amministrativo o commerciale delle aziende pubbliche e private Lavoro autonomo ( ragioniere commercialista, titolare d’impresa, consulente del lavoro o finanziario, agente o rappresentante di commercio)

Biennio Commerciale

ProfiloIl biennio unico dell’Istituto Tecnico Commerciale prevede insegnamenti che forniscono allo studente una buona cultura di base umanistica, scientifica ed economica. In particolare è previsto lo studio di due lingue straniere, del diritto, dell’economia aziendale e l’uso del laboratorio informatico per acquisire le competenze di base per l’elaborazione dei testi e dei dati. Vi è inoltre un ampio uso dei laboratori scientifici (chimica/fisica/scienze) e linguistici.

29

QUADRO ORARIO BIENNIO IGEA

DISCIPLINE DEL BIENNIO I II PROVEAREA COMUMEReligione - Materia alternativa 1 1Italiano 5 5 S.O.Storia 2 2 O.Prima lingua straniera 3 3 S.O.Matematica e informatica * 5 (1) 5 (1) S.O.Scienza della materia e laboratorio * 4 (2) 4 (2) O.P.Scienza della natura 3 3 O.Diritto ed Economia 2 2 O.Educazione fisica 2 2 O.P.TOTALE ORE AREA COMUNE 27 27AREA DI INDIRIZZOSeconda lingua straniera 4 4 S.O.Economia aziendale 2 2 S.O.Trattamento testi e dati * 3 (3) 3 (3) P.TOTALE ORE AREA DI INDIRIZZO 9 9TOTALE ORE CURRICOLARI 36 (6) 36 (6)LEGENDA: S= SCRITTO - O= ORALE - P= PRATICO. * Tra parentesi le ore di laboratorio

30

QUADRO ORARIO TRIENNIO I.G.E.A.

DISCIPLINE TRIENNIO III IV V PROVEReligione - Materia alternativa 1 1 1Lingua e letteratura italiana 3 3 3 S.O.Storia 2 2 2 O.Prima lingua straniera 3 3 3 S.O.Seconda lingua straniera 3 3 3 S.O.Matematica applicata * 4 (1) 4 (1) 3 (1) S.O.Geografia economica 3 2 3 O.Economia aziendale e laboratorio *

7 (2) 10 (2) 9 (2) S.O.P.

Diritto 3 3 3 O.Economia politica 3 2 == O.Scienza delle finanze == == 3 O.Educazione fisica 2 2 2 O.P.TOTALE ORE 34 (3) 35 (3) 35 (3)AREA DI PROGETTO L'area di progetto rappresenta un momento di

sintesi da realizzarsi con una attività progettuale interdisciplinare, cui sarà destinato un numero di ore non superiore al 10% del monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività.

LEGENDA: S= SCRITTO - O= ORALE - P= PRATICO. * Tra parentesi le ore di laboratorio

AREA DI PROGETTO ( Triennio con particolare sviluppo in quinta)

E’ un’attività che permette di realizzare l’integrazione delle competenze acquisite in differenti ambiti disciplinari e avvalersi di diverse abilità trasversali.Questo percorso prevede la simulazione di situazioni reali per favorire l’applicazione delle conoscenze, per sviluppare capacità progettuali e per imparare ad assolvere un compito complesso e verificabile.L’attività si colloca entro tutto l’arco del triennio: nella classe terza ha inizio l’individuazione di problematiche da sviluppare, in quarta e in quinta avviene la scelta del progetto, la raccolta del materiale, la rielaborazione dello stesso, infine la presentazione del progetto realizzato.Perla definizione dei contenuti del progetto, il lavoro viene svolto in orario curricolare con il supporto del docente responsabile, nonché di tutto il Consiglio di classe; le fasi di attuazione, invece, per la ricerca e la rielaborazione di materiale si svolgono in orario extrascolastico. Il progetto è sottoposto a valutazione in sede di Esame di Stato.

31

SEDE I.P.S.I.A.

INDIRIZZI DI STUDIO 1. OPERATORE E TECNICO DELL’ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA2. OPERATORE E TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRICHE3. OPERATORE E TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE

PERCORSO FORMATIVO

AREA DI ATTIVITA'

L'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato offre un doppio canale di uscita: CICLO BREVE: Tre anni di corso con il conseguimento

del diploma di qualifica. CICLO QUINQUENNALE: Con il conseguimento del

diploma professionale.L'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato è sede di:1. Corsi triennali di qualifica per Operatore Elettronico Operatore Elettrico Operatore Moda2. Corsi post-qualifica biennali di maturità

professionale per Tecnico delle Industrie Elettroniche Tecnico delle Industrie Elettriche Tecnico dell'Abbigliamento e della Moda

I corsi di studio sono strutturati in un biennio caratterizzato da: Un'area comune di formazione umanistica e scientifica Un'area di indirizzo differenziata in base alla qualifica Un'area di approfondimento di 4 ore settimanali

Sul biennio si innesta un terzo anno per il conseguimento di differenziati diplomi di qualifica.

Dopo il conseguimento del Diploma di qualifica è possibile Accedere al mondo del lavoro Iscriversi agli attuali corsi post-qualifica per il

conseguimento del Diploma

Dopo il conseguimento del Diploma professionale è possibile: Accedere al mondo del lavoro Iscriversi alle facoltà universitarie

QUADRO ORARIO OPERATORE ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA

TECNICO DELL'ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA

32

MATERIE DI INSEGNAMENTO I II III IV V PROVEAREA COMUNEReligione 1 1 1 1 1 O.Italiano 5 5 3 4 4 S.O.Storia 2 2 2 2 2 O.Lingua straniera 3 3 3 3 3 S.O.Diritto ed Economia 2 2 = = = O.Matematica ed informatica 4 4 2 3 3 S.O.Scienze della terra e biologia 3 3 = = = O.Educazione fisica 2 2 2 2 2 O.P.TOTALE ORE 22 22 13 15 15AREA DI INDIRIZZODisegno professionale 4 4 4 4 6 G.Storia della moda e del costume 2 2 2 = = O.G.Storia dell'arte = = 4 = = O.G.Tecnologie tessili = = 3 2 = O.G.Laboratorio di modellistica 4 4 8 = = P.Laboratorio di confezioni 4 4 2 = = P.Storia dell'arte e del costume = = = 4 4 S.O.Tecniche di settore = = = 5 5 PTOTALE ORE 14 14 23 15 15AREA DI APPROFONDIMENTO 4 4 4TOTALE ORE CURRICOLARI 40 40 40 30 30III° AREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE

* *

LEGENDA: S=SCRITTO - O=ORALE - P=PRATICO - G= GRAFICOAREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE: da 350 a 450 ore annue per interventi formativi di professionalizzazione. Sono utilizzati docenti interni ed esperti esterni alla scuola di elevata professionalità e notevole esperienza. Sono attivate esperienze di alternanza scuola - lavoro con stage formativi presse le aziende del territorio.

33

PROFILO OPERATORE MODA

PROFILO TECNICO DELL'ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA

Competenze: Saper interpretare e

produrre un figurino essenziale, graficamente chiaro e proporzionalmente corretto, verificabile in laboratorio.

Essere in grado di corredarlo di note sartoriali esaurienti e di completarlo con campionature di tessuti idonei, e di conoscerne le caratteristiche merceologiche di base.

Conoscere e saper applicare la modellistica artigianale e industriale di base, nonché la confezione artigianale di base.

Conoscere e utilizzare la sequenza ordinaria che egli stesso è in grado di programmare e i principali strumenti e impianti di laboratorio.

Competenze: Saper elaborare gli aspetti tecnici, applicativi e

comunicativi del mondo produttivo. Avere capacità progettuali per operare nei

diversificati e mutevoli contesti aziendali. Conoscere il ciclo completo di lavorazione e di

organizzazione aziendale, i materiali, la tipologia delle attrezzature, l'uso della strumentazione computerizzata.

Conoscere e saper utilizzare i meccanismi e i codici della comunicazione aziendale e del mercato.

Essere in grado di ricercare le soluzioni funzionali alle varie fasi del lavoro.

34

QUADRO ORARIO OPERATORE ELETTRICO

TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRICHE

MATERIE DI INSEGNAMENTO I II III IV V PROVEAREA COMUNEReligione 1 1 1 1 1 O.Italiano 5 5 3 4 4 S.O.Storia 2 2 2 2 2 O.Lingua straniera 3 3 2 3 3 S.O.Diritto ed Economia 2 2 = = = O.Matematica ed informatica 4 4 3 3 3 S.O.Scienze della terra e biologia 3 3 = = = O.Educazione fisica 2 2 2 2 2 O.P.TOTALE ORE 22 22 13 15 15AREA DI INDIRIZZOFisica e laboratorio 3 3 3 = = S.O.Sistemi, automazione e organizzazione della produzione

= = = 6 6 S.O.P.

Esercitazioni pratiche 4 4 6 = = P.Tecnica professionale 7 7 = = = S.O.P.Elettrotecnica ed Elettronica = = 9 9 9 S.O.P.Controlli automatici = = 5 = = S.O.P.TOTALE ORE 14 14 23 15 15AREA DI APPROFONDIMENTO 4 4 4TOTALE ORE CURRICOLARI 40 40 40 30 30III° AREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE * *LEGENDA: S=SCRITTO - O=ORALE - P=PRATICO - G= GRAFICOAREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE: da 350 a 450 ore annue per interventi formativi di professionalizzazione. Sono utilizzati docenti interni ed esperti esterni alla scuola di elevata professionalità e notevole esperienza. Sono attivate esperienze di alternanza scuola - lavoro con stage formativi presse le aziende del territorio.

35

OPERATORE ELETTRICO TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRICHE

Competenze: Saper installare, collaudare e curare

la manutenzione di linee elettriche, quadri elettrici ed apparecchiature automatiche di controllo.

Saper realizzare e riparare impianti elettrici di uso civile e piccoli automatismi di tipo digitale.

Conoscere i principi di funzionamento e le tecniche di analisi delle reti elettriche, i principi di funzionamento e le prestazioni delle macchine elettriche, dei dispositivi elettronici analogici e digitali, dei trasduttori e dei dispositivi pneumatici.

Conoscere le tecniche di realizzazione di semplici automatismi logici e cablati e programmabili, conoscere le tecniche e gli strumenti di misura e di collaudo.

Competenze: Saper progettare dispositivi di base

dei sistemi per la distribuzione e l'utilizzazione dell'energia e dei sistemi automatici sia in ambito civile che in ambito industriale.

Saper realizzare, installare, collaudare e mantenere sistemi automatici ed impianti elettrici.

Saper gestire unità produttive ed organizzare risorse.

Conoscere la costituzione, il funzionamento e le tecniche di progetto dei dispositivi elettrici ed elettronici di base per gli impianti elettrici e per i controlli automatici.

Conoscere il funzionamento e le architetture dei sistemi automatici di controllo e dei sistemi di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica.

36

QUADRO ORARIO OPERATORE ELETTRONICO

TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE

MATERIE DI INSEGNAMENTO I II III IV V PROVEAREA COMUNEReligione 1 1 1 1 1 O.Italiano 5 5 3 4 4 S.O.Storia 2 2 2 2 2 O.Lingua straniera 3 3 2 3 3 S.O.Diritto ed Economia 2 2 = = = O.Matematica ed informatica 4 4 3 3 3 S.O.Scienze della terra e biologia 3 3 = = = O.Educazione fisica 2 2 2 2 2 O.P.TOTALE ORE 22 22 13 15 15AREA DI INDIRIZZOFisica e laboratorio 3 3 3 = = S.O.Sistemi, automazione e organizzazione della produzione

= = = 6 6 S.O.P.

Esercitazioni pratiche 4 4 6 = = P.Tecnica professionale 7 7 = = = S.O.P.Elettronica e Telecomunicazioni = = 5 9 9 S.O.P.Controlli elettronici e sistemi programmabili = = 9 = = S.O.P.TOTALE ORE 14 14 23 15 15AREA DI APPROFONDIMENTO 4 4 4TOTALE ORE CURRICOLARI 40 40 40 30 30III° AREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE * *LEGENDA: S=SCRITTO - O=ORALE - P=PRATICO - G= GRAFICOAREA DI PROFESSIONALIZZAZIONE: da 350 a 450 ore annue per interventi formativi di professionalizzazione. Sono utilizzati docenti interni ed esperti esterni alla scuola di elevata professionalità e notevole esperienza. Sono attivate esperienze di alternanza scuola - lavoro con stage formativi presse le aziende del territorio.

37

OPERATORE ELETTRONICO TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE

Competenze: Saper installare, collaudare e curare

la manutenzione di apparecchiature elettroniche destinate alla misura e al controllo automatico.

Saper realizzare e riparare piccoli impianti elettrici ed automatismi di tipo digitale e programmabile e sistemi basati su microprocessori.

Conoscere i principi di funzionamento dei dispositivi elettronici analogici dei trasduttori e degli attuatori fondamentali.

Conoscere la costituzione e il funzionamento dei dispositivi elettronici analogici dei trasduttori e degli attuatori fondamentali.

Conoscere la costituzione e il funzionamento dei dispositivi digitali a diverse scale di integrazione e dei microprocessori, elementi di programmazione.

Conoscere la struttura ed i principi di funzionamento dei sistemi di regolazione analogici.

Conoscere la struttura ed il funzionamento dei sistemi automatici digitali e programmabili.

Conoscere le tecniche e gli strumenti di misura e collaudo.

Competenze: Saper progettare dispositivi

elettronici di base per controlli automatici e per telecomunicazioni.

Saper realizzare, installare, collaudare e mantenere sistemi automatici di controllo ed impianti di telecomunicazione.

Saper gestire unità produttive ed organizzare le risorse.

Conoscere la costituzione, il funzionamento e le tecniche di progetto dei dispositivi elettronici di base per i controlli automatici e le telecomunicazioni.

Conoscere il funzionamento, la scelta ed il dimensionamento dei mezzi di trasmissione.

Conoscere il funzionamento e l'architettura dei sistemi automatici di controllo e di telecomunicazione specializzati per suono, immagini, dati ed integrati.

38

Capitolo 4 ORGANIZZAZIONE DELL'ATTIVITA' DIDATTICATEMPI E MODALITA' DI ATTUAZIONE E DI VERIFICA

Suddivisione dell'anno scolastico in due quadrimestri con verifiche interperiodali:Prima verifica interperiodale: inizio mese di dicembre.Primo quadrimestre: 14 settembre 2000 - 31 gennaio 2001Seconda verifica interperiodale: inizio mese di aprileSecondo quadrimestre: 1 febbraio 2001 - 9 giugno 2001Programmazione modulare mono e pluridisciplinare periodica del Consiglio di classe definita nei tempi e nelle modalità di svolgimentoVerifiche formative e sommative distribuite opportunamente nel quadrimestre:a. almeno tre prove scritte;b. almeno due prove orali (utilizzando griglie di valutazione portate a conoscenza degli studenti)c. almeno tre simulazioni di terza prova ed una simulazione di colloquio multidisciplinare per le classi terminali che devono affrontare gli Esami di Stato

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

La programmazione didattica è competenza esclusiva del:Collegio dei docenti che: Definisce gli obiettivi educativi, cognitivi e comportamentali; Definisce l'articolazione modulare del monte ore annuale per ciascuna

disciplina; Definisce le unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della

lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio, degli spazi orari residui;

Stabilisce i criteri generali per la verifica e la valutazione degli studenti; Definisce le attività educative ed integrative; Delibera l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli strumenti

didattici; Identifica le funzioni obiettivo definendo, altresì, contestualmente le

competenze ed i requisiti professionali necessari per l'accesso a ciascuna delle funzioni medesime.

Consiglio di classe che provvede: All'esame della situazione in ingresso ed alla rilevazione dei bisogni

dell'alunno ( esito test ed osservazioni ); All'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto generale

dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche in relazione agli alunni in situazione di handicap e delle esigenze relative all'assolvimento dell'obbligo scolastico;

Alla definizione dei moduli pluridisciplinari; Alla definizione delle strategie da mettere in atto per il supporto e per il

recupero;

39

Alla definizione di un comportamento comune nei confronti della classe (assenze collettive, ritardi, uscite anticipate, compiti, comportamento, ecc.);

Alla definizione degli obiettivi cognitivi e degli standard minimi, delle metodologie didattiche e di verifica, dei comportamenti trasversali,

Alle strategie da mettere in atto ed alla definizione degli strumenti e criteri di osservazione, di verifica e di valutazione;

All'articolazione flessibile delle classi con la formazione di gruppi "mobili" di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;

Alla valutazione dei crediti scolastici e formativi debitamente certificati; Alla definizione dei carichi massimi di lavoro settimanale.singolo docente, che è tenuto a compilare il piano di lavoro disciplinare tenendo in debita considerazione i moduli pluridisciplinari individuati dai singoli Consigli di classe. Esso deve contenere i requisiti di seguito specificati: Accertamento livello di partenza delle classi e bisogni del singolo alunno; Attività di recupero e di sostegno da attivare per colmare le lacune

rilevate; Individuazione obiettivi di apprendimento disciplinare e definizione degli

standard minimi di conoscenze ed abilità; Definizione di indicatori e descrittori disciplinari; Ruolo specifico della disciplina per il raggiungimento degli obiettivi

trasversali; Contenuti disciplinari articolati in riferimento ai moduli approvati dal

Consiglio di classe; Metodo di insegnamento; Strumenti di lavoro; Applicazione degli strumenti per la verifica formativa e sommativa,

numero delle verifiche. Stesura della relazione finale sulle attività svolte prima dello svolgimento

degli scrutini finali.Nella programmazione dell’attività annuale ogni docente, nel rispetto delle linee guida fissate dagli altri organi: individua e definisce gli obiettivi disciplinariseleziona i contenuti da proporre per conseguirlisceglie i metodi e gli strumenti più adatti per raggiungerli.Poiché gli obiettivi rappresentano le attese dell’Istituzione scolastica, ogni insegnante comunica ai propri allievi ciò che egli si aspetta che gli studenti sappiano e sappiano fare al termine del processo di insegnamento/apprendimento o di ogni singolo segmento del medesimo.

40

METODOLOGIE DIDATTICHENegli ultimi anni si è assistito a profondi cambiamenti nell’attività didattica, che hanno portato a porre di più l’accento sugli obiettivi educativi e didattici rispetto ai contenuti. Questo perché alla Istituzione scolastica si attribuisce il compito di essere non solo veicolo dei saperi, ma anche di promuovere e fornire conoscenze, competenze e abilità, di insegnare ad adoperare gli strumenti e le tecniche in uso nel mondo del lavoro, di sviluppare la progettualità, di stimolare l’autonomia e le capacità critiche.Per assolvere a queste funzioni i docenti dell’ I. T. C. – I.P.S.I.A. “R. Mattioli” hanno da tempo ampliato il ventaglio delle metodologie didattiche, che viene di anno in anno rivisitato e aggiornato, affiancando alla didattica tradizionale (apprendimento per ricezione) fondata su:la lezione frontalela lezione interattival’individualizzazione dell’apprendimentotecniche e strumenti didattici che realizzano un apprendimento per scoperta quali: il lavoro per progetti (c.d. area di progetto)l’analisi dei casiil role playingil problem solving.utilizzo delle nuove tecnologie informaticheQualsiasi metodologia didattica, comunque, deve essere rapportata al livello di sviluppo psico-intellettivo degli alunni ed alla realtà media della classe, deve essere coerente con gli obiettivi generali e specifici dei vari indirizzi di studio e finalizzata all'acquisizione da parte dell'alunno delle conoscenze, competenze ed abilità richieste dal rispettivo profilo professionale.

LEZIONE FRONTALEL’insegnante trasmette le informazioni agli alunni avvalendosi della parola, del gesto e facendo uso di strumenti semplici, quali la lavagna, la lavagna luminosa, proiettori di diapositive etc. Essa è lo strumento più efficiente e insostituibile in alcune fasi dell’apprendimento: trasmettere, in tempi ridotti, teorie e conoscenze predefinite. Deve essere per lo più limitato al conseguimento degli obbiettivi della conoscenza, del ripasso, perché, se protratto o esclusivo, tende a spegnere la motivazione e l’interesse e il desiderio di partecipare attivamente al tempo scolastico consentendo agli alunni di esprimere le proprie esigenze di conoscenza, i propri tempi e modi di apprendimento.LEZIONE INTERATTIVAE’ una forma evoluta della lezione frontale in quanto alterna momenti in cui il docente espone e trasmette conoscenze, a momenti in cui la classe è sollecitata ad interagire con l’insegnante al fine di creare un dibattito sull’argomento trattato.

41

INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTOE’ una metodologia che tende a valorizzare le specificità individuali degli alunni nel processo di apprendimento e, quindi, impone di elaborare strategie per interventi calati sui singoli alunni. E’ una strategia usata, soprattutto, per l’attività di recupero o di approfondimentoLAVORARE PER PROGETTI (e il lavoro di gruppo)Sappiamo che oggi in tutti gli ambienti - scientifici, produttivi, sportivi, ecc.- si attribuisce una grande importanza al saper lavorare in gruppo. Il lavoro in gruppo, quando le persone hanno imparato ad operare insieme, è preferito al lavoro individuale per i migliori risultati, cui normalmente si perviene con esso, grazie alla collaborazione, al confronto delle idee e, più in generale, alle sinergie che è capace di suscitare. L’area di progetto è una metodologia didattica, che fa largo ricorso al lavoro di gruppo, in quanto la classe o più classi insieme sono chiamate a progettare e poi a realizzare un dato prodotto, che può essere una ricerca di mercato, la creazione di un utensile, la creazione di software informatico da usare nel campo produttivo o amministrativo, ecc..Gli alunni sotto la guida di un gruppo di docenti, sono chiamati mettere in atto le fasi del progetto: ricerca di materiale; pianificazione dei lavori; realizzazione del prodotto, presentazione del prodotto alla scuola o all’utente (Comune, banca, impresa, ecc.).Questa metodologia permette di imparare facendo, consente di utilizzare conoscenza acquisite in discipline diverse, responsabilizza gli studenti che sono vincolati alla produzione di un risultato, nel rispetto dei tempi assegnati e li abitua a dare e a pretendere dai compagni.LA DIDATTICA BREVELa didattica breve non è una didattica abbreviata e/o approssimativa, ma è una didattica che ha un duplice obiettivo:ridurre i tempi dell’apprendimentofar acquisire una preparazione solida e sistematica e dei concetti fondamentali delle diverse discipline.Per conseguire tali obiettivi si avvale di strategie diverse e in particolare:l’analisi disciplinare continua, da parte dei docenti della propria disciplina, al fine di individuare i concetti essenziali e caratterizzanti la stessa, i concetti propedeutici ad altre discipline, ecc., e di organizzarli in modo sistematico e concatenato;l’individuazione dei concetti fondamentali con valenza trasversale a diverse materie;la chiarezza concettuale e l'uso appropriato della terminologia della disciplina ; la costruzione di mappe concettuali;la trattazione di argomenti pluridisciplinari con la compresenza di diversi docenti, al fine di individuare concetti e terminologia polivalente e/o di affrontare in termini interdisciplinari una dato argomento.L’ANALISI DEI CASIViene presentata agli alunni, in forma scritta, la descrizione di una situazione problematica relativa a fatti realmente accaduti in ambiente lavorativo,

42

fornendo tutti i dati del problema e la documentazione necessaria relativa al caso. Gli alunni, sovente divisi in gruppi, sono chiamati a:analizzare la situazione descrittaindividuare i fatti che hanno prodotto la situazionedare le risposte per risolvere il caso o affrontare il problema, ovvero discutere le risposte date dagli esperti che hanno provveduto a risolvere il caso.IL ROLE PLAYING ( = interpretare un ruolo) Alcuni alunni sono chiamati ad interpretare un ruolo rispetto ad un problema o situazione proposta dal/dai docenti, mentre gli altri fungono da osservatori. Al termine della recitazione/simulazione, la classe discute il problema presentato, le soluzioni offerte dagli studenti attori ed esprime valutazioni sulla recitazione dei diversi ruoli e sulla capacità di assumere un ruoloQuesta metodologia è utile per far acquisire agli alunni autonomia, senso critico, capacità decisionale.PROBLEM SOLVINGIl docente presenta il problema alla classe o all’alunno. L’alunno o la classe deve analizzare il problema, individuare i tratti essenziali e quelli irrilevanti e formulare ipotesi di soluzione.Si procede poi alla verifica delle ipotesi di soluzione per accertarne la correttezza o per ricercare la soluzione più corretta.Questa metodologia è molto utile per passare dalla conoscenza alla applicazione delle conoscenze e per sviluppare negli alunni capacità logiche, di analisi e di sintesi.

UTILIZZO DELLE NUOVE TECNOLOGIE INFORMATICHE

Tutti i docenti devono utilizzare i laboratori presenti in Istituto per assicurare agli studenti le competenze specifiche del sapere e del saper fare.

43

RISORSE Libro di testo Utilizzo di sussidi didattici, audiovisivi, scientifici in dotazione Utilizzo di Internet, dei laboratori multimediali, linguistici, tecnico-

scientifici presenti in Istituto Visite didattiche e aziendali preventivamente programmate Stages Consultazione e/o interventi di esperti esterni in settori specifici

STRUMENTI DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTOI consigli di tutte le classi hanno evidenziato la necessità di disporre di informazioni continue ed analitiche sull’apprendimento degli alunni allo scopo di:assumere decisioni didattiche tempestivedifferenziare opportunamente la proposta educativaapportare le necessarie modifiche al percorso didatticoorganizzare tempestivamente il recupero degli allievi in difficoltàed hanno sottolineato come tali informazioni consentano agli alunni una valutazione delle proprie prestazioni e, di conseguenza, offrano loro l’opportunità di correggere e perfezionare il proprio metodo di studio. Da qui la fondamentale importanza del momento di verifica.STRUMENTI PER LA VERIFICA FORMATIVAI principali strumenti che saranno utilizzati nel corso e al termine di ciascun modulo o sequenza di insegnamento per accertare il livello di apprendimento degli allievi saranno i seguenti:interrogazioni brevidiscussioni guidateesercitazioni svolte alla lavagna o in laboratorio esposizione e spiegazione del testo letto in classetest

STRUMENTI PER LA VERIFICA SOMMATIVAAl fine di individuare il grado di apprendimento raggiunto individualmente da ciascun alunno al termine dello svolgimento di un percorso formativo, verranno effettuate prove di verifica sommative secondo le seguenti modalità: Prove scritte non strutturate (temi, problemi, questionari a risposta aperta, relazioni, riassunti)Prove strutturate (test a risposta multipla, di completamento, vero/falso, corrispondenze, ecc.)Prove pratiche di laboratorioProve orali individualiEsercitazioni

44

CRITERI PER L’ASSUNZIONE DELLE DECISIONI DI PROMOZIONE E NON PROMOZIONE Tutti i consigli di classe demandano al collegio docenti il compito di indicare, oltre ai criteri qualitativi, alcuni criteri quantitativi guida, al fine di evitare, in sede di valutazione finale, disparità di trattamento a livello d’istituto tra situazioni analoghe.DEFINIZIONE DEI CARICHI MASSIMI DI LAVORO SETTIMANALEAi fini di una distribuzione equilibrata dei carichi di lavoro, i consigli di classe fisseranno all’inizio di ciascun quadrimestre il numero di prove sommative scritte da effettuarsi e, nei limiti del possibile, la loro scansione temporale, stabilendo di assegnare, di norma, non più di tre prove la settimana. Periodicamente i consigli di classe aggiorneranno il calendario delle verifiche scritte che verrà comunicato tempestivamente alla classe.INTERVENTI FINALIZZATI AL RECUPEROL'attività didattica finalizzata al recupero degli studenti che presentano svantaggi o difficoltà di varia natura assume notevole rilievo. Il Collegio dei docenti ha approvato le seguenti modalità di intervento:

1) attività di recupero inserita nella normale attività didattica.2) interruzione dei programmi attuata individualmente dal docente

o programmata nell’ambito del consiglio di classe3) Sportello didattico 4) corsi di recupero pomeridiani

ATTIVITÀ DI RECUPERO INSERITA NELLA NORMALE ATTIVITÀ DIDATTICA.La quotidiana attività didattica prevede, organicamente inserita al suo interno, l’attività di recupero secondo lo schema: attività di insegnamento (secondo le metodiche liberamente scelte dal docente); controllo dell’apprendimento (attraverso le varie tipologie di verifica formativa); attività di recupero (volta a far in modo che la maggior parte degli allievi consegua almeno gli obiettivi minimi);verifica sommativa volta a misurare gli obiettivi di apprendimento predefiniti.L’attuazione attenta e scrupolosa di tale attività didattica riduce l’insuccesso scolastico. Interruzione dei programmi attuata individualmente dal docente o programmata

nell’ambito del consiglio di classeLa sospensione dei programmi è un modo per intensificare la normale attività di recupero, qualora se ne presentasse la necessità, in corrispondenza con lo svolgimento di parti impegnative del programma o per altre ragioni. La decisione di sospensione viene formalizzata nell’ambito del consiglio di classe dai docenti che ne fanno parte, individuando un periodo di tempo in cui viene da tutti sospeso lo svolgimento dei programmi per facilitare o potenziare l’acquisizione degli argomenti già svolti. Per rendere più flessibili gli interventi, i docenti possono autonomamente intensificare il recupero quanto lo ritengano necessario od opportuno. Nell’una o nell’altra

45

ipotesi i docenti annoteranno semplicemente nel registro di classe e nel proprio registro personale gli argomenti che sono oggetto di revisione.SPORTELLO DIDATTICO L’attivazione di tale modalità di recupero pomeridiano consente agli allievi che presentano carenze limitate e/o non gravi di superarle con interventi brevi ma mirati.I docenti che attuano tale modalità di recupero compilano l’apposito modulo con l’indicazione del giorno o dei giorni e delle ore in cui si pongono a disposizione degli studenti della loro e/o di altre classi per gli interventi di recupero. CORSI DI RECUPERO POMERIDIANIVengono attivati su delibera dei Consigli di classe, quando il docente ne ravvisi la necessità per gli allievi che dalle prime verifiche effettuate abbiano dimostrato serie difficoltà, non superabili attraverso l’attività di recupero inserita nella normale attività didattica.Quando gli stessi allievi presentano difficoltà in più discipline il consiglio di classe concorda i giorni comuni in cui gli allievi possano seguire, nello stesso pomeriggio, più di una materia. Di regola si evita che, per seguire corsi di recupero, gli allievi siano impegnati più di due pomeriggi per settimana.

46

INIZIATIVE PER INNALZARE IL "SUCCESSO FORMATIVO"

A conclusione degli scrutini finali gli stessi docenti interessati consegnano personalmente agli alunni ed eventualmente anche ai genitori una scheda analitica sui recuperi da effettuare per il saldo dei debiti formativi. All'inizio del mese di settembre saranno attivati corsi seguiti da verifica. Le iniziative possono così essere sintetizzate:

Tipologia AttivitàRecupero motivazionale Continuità

Accoglienza Orientamento e ri-orientamento

Recupero cognitivo in itinere

per tutta la classe  flessibilità gruppi classe(classe

aperta) per gruppi (tutorato fra pari)

Recupero cognitivo pomeridiano

Sportello didattico Corsi di recupero Approfondimento

Recupero estivo Giugno: consegna delle parti di programma da recuperare agli studenti con debito formativo

Settembre: corsi di recupero e prove di verifica per il saldo del DF

 

47

  Sportello didattico: Servizio di consulenza didatticaFinalitá Porre lo studente in una situazione attiva   (formulare una precisa richiesta di aiuto obbliga lo

studente a riflettere sulle proprie difficoltà)  responsabilizzare studenti e famiglie Obiettivo recupero contenuti/abilitàDestinatari studenti di tutte le classiTempi al pomeriggio Docenti insegnanti disponibili per un pomeriggio alla

settimanaFunzione docente

consulente a disposizione degli studenti

Modalitá     

su richiesta scritta e "dettagliata" degli alunni  Le domande vanno presentate prima dell'incontro per dare la possibilità di preparare il materiale, se necessario

Strumenti scheda di prenotazione   calendario disponibilità docenti    

48

 Capitolo 5 FINALITA' EDUCATIVE E FORMATIVE

OBIETTIVI FORMATIVI DELLA SCUOLA

I docenti della Scuola si impegnano a perseguire i seguenti obiettivi formativi: Favorire la formazione integrale dell'uomo e del cittadino come persona

"aperta" alla società e al mondo, rispettosa della diversità e pluralità delle culture. Infatti solo un progetto educativo di impronta pluralistica, mirante a promuovere un atteggiamento di accettazione critica di realtà e modelli culturali diversi, dai più omogenei ai più lontani e contrastanti, può favorire l'educazione alla pace, alla solidarietà mondiale, alla democrazia e al rispetto dei diritti inviolabili della persona.

Promuovere lo sviluppo di una coscienza etica da raggiungere mediante l'interiorizzazione delle norme di condotta che rendono possibile la convivenza civile e democratica.

Educare al rispetto della legalità nel contesto fondamentale dello Stato di diritto.

Educare al rispetto dell'ambiente e dei beni della Comunità Educare al rispetto della vita e alla considerazione della salute, un valore

assoluto, che va difeso non solo nell'interesse della propria persona, ma anche per il benessere degli altri.

Portare gli alunni a scoprire i valori fondamentali di vita e di azione, ponendoli in situazioni che permettano l'analisi e l'esperienza di tali valori.

Promuovere la partecipazione concreta degli studenti alla gestione della scuola, sia a livello personale che collettivo, favorendo la ricerca della parità, dell'uguaglianza e della giustizia.

Promuovere lo sviluppo di processi cognitivi e della capacità di rielaborare il sapere.

Educare ad un metodo di lavoro corretto ed autonomo. Sviluppare nello studente il senso critico, attraverso la presentazione di

contenuti culturali ricchi e diversificati, che abbracciano i problemi più importanti dell'esistenza in collegamento con l'esperienza del giovane e con i problemi per lui più importanti: l'amicizia, l'amore, la libertà, l'inserimento nella vita sociale politica, il tempo libero, il senso dell'esistenza.

Promuovere la capacità di riflettere criticamente sulla realtà socio-economica, di operare delle scelte consapevoli e di progettare il proprio futuro in modo autonomo e responsabile.

Preparare i giovani a svolgere un lavoro, non solo fornendo adeguate conoscenze specifiche, ma anche suscitando quegli atteggiamenti di responsabilità, che potranno in futuro evitare improvvisazione, superficialità, dilettantismo.

Abituare i giovani ad acquisire con impegno determinate conoscenze, competenze, e capacità per affidare "solo" ai propri meriti una soddisfacente sistemazione nel mondo del lavoro. Far loro sperimentare, inoltre, il gusto dell'opera ben fatta, abituandoli a vedere nell'attività lavorativa non solo una fonte di guadagno, ma anche un momento della propria realizzazione umana e un contributo indispensabile per lo sviluppo della società.

49

FINALITÀ EDUCATIVE  L'I.T.C. "R. Mattioli" e l’IPSIA mettono a disposizione tutte le loro risorse normative, organizzative e strutturali per garantire ai propri studenti un servizio qualitativamente migliore. La finalità della Scuola è, infatti, quella di formare cittadini liberi da pregiudizi, dotati di personalità equilibrata ed autonoma, capaci di operare nella società con senso di solidarietà e di responsabilità e forniti di specifiche competenze professionali. A questo scopo il personale docente è in grado di offrire la più ampia disponibilità non solo per promuovere saperi (sapere, saper fare, saper essere), abilità e capacità trasversali, ma anche per ottenere i migliori risultati attraverso una armonizzazione fra gli organi collegiali nella individuazione di:

obiettivi didattici, cognitivi e comportamentali modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento modalità di recupero delle carenze criteri di valutazione finali.

 LE METE FORMATIVE DEL BIENNIO ITC E BIENNIO E MONOENNIO IPSIA

I primi due anni del corso di studi hanno un carattere prevalentemente formativo- orientativo, di rafforzamento delle capacità di base e di messa a punto di strumenti di lavoro.Ogni disciplina contribuisce, con la sua specificità, al raggiungimento dei traguardi educativi, attraverso la definizione degli obiettivi formativi, ossia delle competenze che si intendono sviluppare negli studenti, da raccordare con gli obiettivi trasversali del Consiglio di Classe.Le competenze fondamentali che gli studenti devono acquisire possono essere sintetizzate nel saper : comprendere e produrre testi scritti e orali comunicare correttamente messaggi utilizzare linguaggi specifici applicare principi e regole stabilire rapporti di causa/effetto relativizzare fenomeni ed eventiCiascun Consiglio di classe persegue e valuta il raggiungimento di obiettivi comuni di carattere metodologico: saper comunicare efficacemente in classe saper utilizzare i libri di testo saper prendere appunti e schematizzare saper consultare dizionari, atlanti ecc.e comportamentale: motivazione allo studio riflessione sul percorso di apprendimento puntualità e precisione nell'esecuzione del lavoro corrette relazioni interpersonali capacità di adattarsi a situazioni nuove capacità di intervenire in modo appropriato capacità di lavorare in gruppo

50

sviluppo di interessi culturali anche extrascolastici

BIENNIO e MONOENNIO Obiettivi cognitivi:

1. Acquisire capacità per risolvere problemi: rielaborare le conoscenze (collegarle, ampliarle in situazioni

semplici), utilizzare metodologie e conoscenze acquisite in situazioni

nuove. 2. Acquisire capacità comunicative:

esprimersi e comunicare nei linguaggi specifici disciplinari in una forma linguisticamente corretta,

comunicare in modo chiaro i risultati delle attività individuali o di gruppo.

3. Acquisire un corretto metodo di studio: prendere appunti e riorganizzarli, cogliere gli aspetti essenziali di un testo, di un problema, di un

fenomeno, schematizzare un testo di qualsiasi genere letterario.  

Obiettivi comportamentali:1. Rispettare le regole dell'ambiente scolastico:

essere puntuali, non effettuare assenze ingiustificate, rispettare le consegne, rispettare le persone e l'ambiente scolastico, assumere comportamenti corretti, nel linguaggio e negli

atteggiamenti, con gli insegnanti ed i compagni. 2. Sapersi relazionare agli altri:

essere disponibili all'ascolto, accettare punti di vista diversi dai propri, motivare le proprie scelte, i propri comportamenti, i punti di

vista. 3. Inserirsi nei gruppi di lavoro:

essere collaborativi nell'esecuzione dei compiti, non prevaricare sugli altri, rispettare le regole che il gruppo si e' dato.

STRATEGIE DA ATTIVARE PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI   Nella prima o seconda settimana dall'inizio dell'attività scolastica, vengono somministrati agli alunni delle prime classi test d'ingresso nelle seguenti discipline:

italiano lingua straniera matematica

 Gli insegnanti comunicano agli alunni gli obiettivi da perseguire e potranno avvalersi delle seguenti strategie in rapporto a finalità e metodologie delle singole discipline:

dare indicazioni sulla tecnica degli appunti, dare indicazioni sulle modalità di lavoro in gruppo,

51

guidare le attività di lettura e di ascolto cui seguiranno esercizi di comprensione,

far riconoscere ed utilizzare il lessico specifico della disciplina, guidare la costruzione di schemi utili per la comprensione delle

spiegazioni e della lettura, proporre problemi nuovi con difficoltà in crescendo cui applicare le

conoscenze apprese, esigere il rispetto delle norme comportamentali stabilite.

All'inizio dell'anno scolastico, in sede dei primi Consigli di Classe, viene redatta, a cura del Coordinatore, la programmazione didattica riferita alla classe.

LE METE FORMATIVE TRIENNIO (I.T.C.) - BIENNIO POST-QUALIFICA (I.P.S.I.A.)

Obiettivi cognitivi 1. Consolidare le abilità di studio:

seguire le lezioni prendendo appunti chiari e riorganizzarli, schematizzare quanto si e' letto, collegare nuovi argomenti alle conoscenze pregresse.

2. Consolidare le capacità espressive: utilizzare il registro comune della lingua con correttezza

adeguata, utilizzare i linguaggi tecnici delle varie discipline.

3. Utilizzare e produrre documentazione: riassumere un testo cogliendone gli aspetti essenziali, produrre una relazione sintetica e coerente sull'attività svolta.

4. Costruire modelli: schematizzare un testo analizzare situazioni semplici (conosciute e nuove) determinando

proprietà e strutture comuni, utilizzare le conoscenze per analizzare (e interpretare) situazioni

problematiche. 5. Esprimere valutazioni consapevoli:

confrontare testi che esprimono opinioni diverse su un fatto o su un fenomeno,

sostenere un punto di vista con argomentazioni pertinenti ed esaustive.

6. Acquisire le competenze di base necessarie per imparare l'esercizio della professione:

aggiornare le conoscenze attraverso la consultazione di strumenti legislativi e tecnici,

accettare il nuovo e la complessità senza pregiudizio e con desiderio di superare le problematiche connesse.

  Obiettivi comportamentali

1. Acquisire autonomia: sapere lavorare in modo autonomo, sia in classe che nell'attività

domestica, apprendere in modo autonomo, sviluppare doti progettuali, individuare soluzioni creative, essere parte attiva e propositiva di un gruppo di lavoro.

52

2. Sviluppare valori etici: rispettare il regolamento, rispettare l'ambiente e le sue esigenze, sviluppare valori di solidarietà civile.

  STRATEGIE DA ATTIVARE PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Nella prima o seconda settimana dall'inizio dell'attività scolastica vengono somministrati test d'ingresso anche agli studenti delle classi terze nelle seguenti discipline:

italiano prima e seconda lingua straniera matematica economia aziendale diritto ed economia

 Gli insegnanti comunicano gli obiettivi da perseguire e potranno avvalersi delle seguenti strategie in rapporto a finalità e metodologie delle singole discipline:

stimolare gli alunni ad essere sempre più autonomi nell'impostazione e nell'esecuzione dei lavori e, di fatto, assumere comportamenti didattici che favoriscano l'apprendimento autonomo, limitando il "monitoraggio" che ha caratterizzato il biennio,

richiedere agli alunni, con frequenza ed esigenza maggiori, di esprimere valutazioni personali motivate,

esprimere nella prassi quotidiana valori etici professionali, rispettando le regole che la scuola si e' data, impegnandosi per il migliore apprendimento possibile nel rispetto della personalità di ciascuno studente e degli stili di apprendimento individuali.

IL CONTRATTO FORMATIVO

Il contratto formativo costituisce il complesso di regole, accordi, procedure che insegnanti ed alunni di ciascuna classe stabiliscono congiuntamente all'inizio di ogni anno scolastico e, in particolare, all'inizio del corso. Pur nella diversità delle scelte e delle situazioni particolari, il comportamento dei docenti si ispira ai seguenti principi:esplicitazione degli obiettivi, dei percorsi, dei carichi di lavoro. Sono fornite agli studenti chiare indicazioni sul percorso di lavoro, sono dichiarate le aspettative e fissati i criteri e le scadenze delle verifiche;trasparenza dei criteri di valutazione. E' proposta la griglia di valutazione e fornite indicazioni sui voti assegnati;tempestività della valutazione. Le verifiche scritte sono riconsegnate e fornite indicazioni sui voti assegnati;correttezza dell'informazione. I voti assegnati vengono sempre espressi e comunicati allo studente;la finalità della valutazione è il controllo del processo di apprendimento, per cui vanno esplicitati i criteri generali cui si ispira l'Istituto, i criteri specifici che interessano le singole discipline, il numero minimo di verifiche, gli strumenti più adatti a realizzarlo.

53

NORME COMPORTAMENTALI COMUNI BIENNIO/TRIENNIO1. Il coordinatore, ogni mese, effettua un controllo incrociato delle

giustificazioni di ritardi e assenze, sui registri di base.2. Gli studenti devono essere consapevoli del fatto che le uscite dalla classe durante le ore di lezione dovranno

avvenire per giustificati motivi e senza creare disturbo.

VerificheValutazioniColloqui con i docenti

Di norma, si deve prevedere che in una giornata non vi sia più di una verifica scritta. Sarà inserita un ' apposita tabella in ogni Registro di Classe per la registrazione delle date delle verifiche. Evitare di concentrare troppe verifiche in uno stesso periodo.

Per le classi quinte si svolgeranno 3 simulazioni sulla terza prova ed 1 simulazione sul colloquio multidisciplinare.

La data delle verifiche scritte deve essere comunicata con almeno cinque giorni di anticipo o concordata con gli studenti., mentre l'organizzazione delle interrogazioni viene decisa dal singolo insegnante, possibilmente non il giorno successivo a giorni festivi. Gli assenti a verifiche scritte dovranno recuperare la prova

durante la lezione successiva con modalità stabilite da ogni Consiglio di Classe.

Viene riconosciuto il diritto di ogni studente a una o due giustificazioni a quadrimestre per mancata preparazione, la segnalazione deve essere fatta all'inizio delle lezioni.

In caso di rifiuto a sottoporsi ad una interrogazione, da parte di uno studente che non abbia usufruito del diritto di giustificazione, il docente procede alla valutazione attraverso la formulazione di alcune domande.

Gli insegnanti devono restituire le verifiche scritte e le relazioni in breve tempo, e, comunque, non oltre i 15 giorni dalla data di effettuazione della prova.

Debbono essere sempre chiariti agli alunni i criteri di valutazione sia per le verifiche scritte che per interrogazioni, relazioni o altre tipologie di elaborati.

Le valutazioni devono essere comunicate agli alunni perché le trascrivano sul diario e le comunichino ai genitori.

Le valutazioni adottate sono quelle indicate: N (Negativo)- GI (Gravemente Insufficiente) - I (Insufficiente)- M (Mediocre) - S (Sufficiente) - D (Discreto) - B (Buono) - O (Ottimo) - E (Eccellente), accompagnate dal giudizio motivato.

I colloqui con i genitori si effettuano soltanto negli orari settimanali fissati e , solo se il docente è disponibile, al di fuori dell'orario delle lezioni e nei due incontri annuali pomeridiani programmati e deliberati dagli Organi collegiali.

Il docente che desidera parlare con urgenza con un genitore deve fissare l'incontro tramite comunicazione sul diario con indicazione della data e dell'ora di disponibilità.

Gli insegnanti della prima ora controllino sempre che la firma sulla giustificazione corrisponda a una di quelle riportate all'inizio del libretto delle giustificazioni.

54

Giustificazioni, assenze, ritardi, uscite anticipate

Non si accettano giustificazioni corrette con il bianchetto

Non si accettano giustificazioni cumulative per giorni non consecutivi

Non sono accettabili ritardi superiori a due giorni nella presentazione delle giustificazioni

Le entrate in ritardo e le uscite anticipate devono essere autorizzate dalla Presidenza

All'inizio delle lezioni e al cambio delle ore o al rientro degli intervalli, non sono tollerati ritardi.

Si devono controllare, da parte di ogni insegnante, le cosiddette assenze strategiche, che vanno segnalate sollecitamente al Coordinatore di classe.

Si devono limitare al massimo le uscite dalle classi durante le ore di lezione, mai quando sono studenti di altre classi a richiederlo.

55

Disposizione della classe, assemblea di classe, provvedimenti disciplinari, norme di comportamento

La disposizione in classe viene decisa dal consiglio di classe e attuata dal Coordinatore.

Si ribadisce il tassativo divieto di mangiare o di bere in classe

L'ora di assemblea di classe deve essere richiesta, a rotazione, agli insegnanti delle diverse materie. L'insegnante che ha due ore consecutive non può dare il proprio assenso per le due ore.

Le note sul registro di classe, nel limite del possibile, è opportuno che vengano utilizzate non in modo indiscriminato o eccessivo, al fine di non vanificarne l'effetto, e va contenuto l'uso delle note all'intera classe.

Evitare l'allontanamento temporaneo degli studenti dalla classe.

Gli studenti devono essere sempre in possesso di tutto il materiale necessario allo svolgimento delle attività didattiche.

Il diario e il Libretto scuola/famiglia devono diventare uno strumento di lavoro e devono servire a registrare compiti e lezioni e a comunicare tra docenti e famiglie.

Gli studenti devono essere puntuali nella consegna dei compiti e delle relazioni o elaborati.

56

Capitolo 6 PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE

PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE DELL'AUTONOMIA ATTIVATO NELL'I.T.C. DALL'A.S. 1999/2000

AMBITI DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE

Programmazione modulare Articolazione flessibile del gruppo classe Organizzazione attività di recupero Attività per innalzare il "successo formativo" Insegnamenti facoltativi aggiuntivi

FINALITA' GENERALI E OBIETTIVI SPECIFICI

Rendere omogenea la programmazione Avere momenti istituzionali costanti: Consigli di classe mensili e Verifiche bimestrali per classi parallele al fine di poter svolgere Attività di adeguamento e recupero. Innalzare il "successo formativo" in un contesto territoriale a

rischio

ASPETTI ESSENZIALI DIDATTICO-ORGANIZZATIVI Programmazione modulare bimestrale per classi parallele Verifica bimestrale dei risultati con criteri omogenei di

valutazione e di riadattamento della programmazione Momenti di compresenza dei docenti (verifiche scritte) Organizzazione di iniziative di recupero e sostegno "in itinere" Utilizzo della "didattica breve" per riadeguare i livelli delle

classi

57

Capitolo 7 ATTIVITA' E SERVIZI A SOSTEGNO DEGLI STUDENTI

 

ACCOGLIENZA – ORIENTAMENTO – NOS

L’autonomia scolastica impone di operare affinché ogni studente venga sostenuto e responsabilizzato con progetti educativi che possano fornirgli strumenti per l’autoformazione e far liberamente emergere vocazioni, aspirazioni ed interessi.L’I.T.C. “R. Mattioli” attua progetti volti a sostenere i giovani nella scelta degli studi superiori e, successivamente fino al loro ingresso nel mondo del lavoro nella scelta degli studi universitari allo scopo di:

1. aiutarli a far chiarezza sulle loro capacità ed aspirazioni, non obbligandoli a scelte premature;

2. sostenerli nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore (progetto Accoglienza);

3. informarli della realtà cui vanno incontro e in particolare delle varie scelte possibili dopo il termine della scuola dell’obbligo (progetto Nos) e degli studi superiori ( progetto Orientamento);

4. assicurare loro la possibilità di cambiare indirizzo di studio conservando i risultati positivi già conseguiti e rendendo così proficuo il tempo trascorso a scuola.

PROGETTO ACCOGLIENZASoggetti coinvolti:

- Alunni delle classi prime dell’I.T.C. “R. Mattioli” e dell’I.P.S.I.A.- Alunni delle classi seconde, terze, quarte, quinte, formati appositamente

per svolgere funzioni di tutori- Un gruppo di insegnanti motivati al progetto per formare e seguire i tutori- Insegnanti del Consiglio di classe delle classi prime.

Finalità Favorire il passaggio alla scuola superiore Impostare relazioni positive con i diversi interlocutori ( docenti, compagni,

personale A.T.A, ecc) Comprendere appieno i propri compiti e il percorso intrapreso Promuovere l’educazione fra pari Creare un clima di appartenenza ad un gruppo Garantire le opportunità per proseguire il percorso formativo

Obiettivi Facilitare la conoscenza reciproca Facilitare la conoscenza del contesto Creare un clima rassicurante: “lo star bene a scuola” Informare sulle caratteristiche del percorso Attivare la motivazione

58

ATTIVITÀ ED APPROCCI METODOLOGICI

FASE 1 : INCONTRO STUDENTI, DIRIGENTE SCOLASTICO/ DOCENTI PER FAR CONOSCERE: struttura dell’Istituto Articolazione degli indirizzi di studio “regole del gioco" Normativa Statuto delle studentesse e degli studenti Regolamento di Istituto Regolamento di disciplinaFASE 2 : INCONTRO GENITORI DIRIGENTE SCOLASTICO / DOCENTI PER POTENZIARE IL RAPPORTO SCUOLA / FAMIGLIE E RENDERE Le scelte formative condivise e partecipate I genitori corresponsabili specie su obiettivi formativi e progetti La scuola informata delle aspettative delle famiglieFASE 3 : IL CONSIGLIO DI CLASSE PIANIFICA LE ATTIVITA’ PER: Rilevare l’autostima, le motivazioni sul piano affettivo e relazionale Rilevare la situazione in ingresso sul piano cognitivo Realizzare interventi volti al miglioramento di un valido metodo di studioLe attività che sottostanno alla realizzazione della fase di accoglienza vanno progettate sulla base delle caratteristiche degli allievi, facendo riferimento a quante più informazioni si possono trarre sul loro conto. Per compiere tale operazione è indispensabile possedere quanto meno un curriculum per ogni allievo; può essere utile chiedere informazioni alla scuola di provenienza.Sulla base delle informazioni raccolte e facendo riferimento a tutti i soggetti che interverranno nel processo formativo, vanno pianificati gli interventi che consistono in : Definire le risorse a disposizione ed individuare vincoli presenti sul piano

organizzativo, logistico, personale. Individuare le aspettative dei singoli e del gruppo Definire i contenuti e le relative attività da svolgere Individuare la sequenza temporale delle attività da svolgere Definire quali soggetti interverranno nel processo, secondo quali

modalità, in quali momenti e con quali strumenti Predisporre l’attività di monitoraggio dell’intera azione Trasmettere i risultati conseguiti ai Consigli di classe coinvolti nel progettoLe modalità che più si ritengono idonee sono, comunque, quelle che, nelle esperienze passate, si sono dimostrate più efficaci.

Risorse

Progetto continuità Scuola Media- Scuola Superiore Portfolio dello studente Strumenti diagnostici ( es. questionari, test, presentazione al gruppo

classe) Tutoring

59

Progetto Orientamento

Orientamento nei confronti degli allievi delle scuole medie del bacino di utenza e accoglienzaL’attività è volta a far conoscere gli indirizzi di studio presenti nella scuola e la complessiva offerta formativa. Essa consiste in una serie di attività collegate e coordinate che si svolgono sia nelle singole scuole medie, sia nell’istituto:Incontro con i responsabili dell’orientamento delle scuole medie per concordare le attività più efficaci per orientamento e continuità didattica;predisposizione di un kit di strumenti informativi multimediali (depliant, CD, sintesi del P.O.F.) che vengono forniti agli allievi in uscita dalla scuola media o ai responsabili per l’orientamento;incontri di allievi e genitori con Dirigente Scolastico e docenti dell’I.T.C. “R. Mattioli” e dell’I.P.S.I.A. durante le aperture serali e domenicali;incontri organizzati all’interno dei singoli Istituti volti ad illustrare indirizzi e offerta formativa; stage in istituto con inserimento in classe e visita guidata alle strutture della scuolasportello settimanale attivato dalle docenti referenti per l’orientamento e per il N.O.S. AccoglienzaQuest’attività ha come fruitori gli alunni delle classi prime ed è affidata ad un gruppo di studenti ed insegnanti dell’Istituto. Il suo scopo specifico è quello di favorire l’inserimento dei neo-iscritti nell’ambiente scolastico. Ha, inoltre, il fine di creare una cultura di sostegno tra pari, sollecitando la collaborazione e l’aggregazione tra gli studenti. Orientamento al termine dell’obbligo scolastico

Con l’elevamento dell’obbligo scolastico a 15 anni , è necessario procedere ad attività di orientamento specificamente destinate agli studenti che non intendono proseguire gli studi e a coloro che invece intendono cambiare indirizzo di studi durante o al termine del primo anno. In collaborazione con il Centro per l’impiego di VASTO, sono stati organizzati degli interventi di orientamento e acquisizione di competenze di base per gli allievi delle classi prime dell’Istituto, che vengono dettagliatamente illustrati nella sezione dedicata al Nuovo obbligo Scolastico Scelta degli indirizzi all’interno dell’ I. T. C. e dell’ I. P. S. I. A.E’ un’attività che viene attuata nel corso del biennio, tendente ad aiutare lo studente a disegnare il proprio itinerario, facendo emergere vocazioni ed aspirazioni, per favorire una scelta meditata e consapevole dell’indirizzo di studi del triennio.L’attività è affidata in particolare a docenti delle discipline caratterizzanti i diversi indirizzi di studio attivati nell’istituto e si realizza attraverso:la somministrazione di test volti ad individuare attitudini ed interessi;incontri fra docenti orientatori ed alunni delle singole classi del biennio;

60

sportello settimanale realizzato dalle docenti responsabili per l’orientamento e per il N.O.S.;incontri collegiali allievi, genitori, docenti e Dirigente Scolastico.Scelta studi universitari, orientamento post-diploma, orientamento al lavoroL’attività è rivolta particolarmente agli allievi del triennio ed è svolta in collaborazione con Centro per l’impiego, altri Enti ed Associazioni esterni alla scuola, quali Università, Associazioni professionali e di categoria, etc.L’attività si articola in direzioni diverse:

scelta degli studi universitari e formazione professionale post – diploma. Gli aspetti salienti sono costituiti da incontri con orientatori , nel corso dei quali vengono distribuiti materiali illustrativi. In particolare per le classi quarte è prevista la realizzazione di un progetto, che prevede lo svolgimento di due moduli per illustrare le possibili scelte post – diploma, e l’organizzazione di visite al “JOB” di Verona e ad aziende del territorio;

orientamento al lavoro e alle professioni. Momenti qualificanti dell’attività sono i tirocini formativi, l’alternanza scuola lavoro e seminari con esperti, finalizzati alla stesura del “curriculum vitae”, alla simulazione del colloquio di lavoro, al reperimento delle informazioni sul mercato e sul contratto di lavoro;

sportello per le classi quarte e quinte: nei mesi di novembre, febbraio, marzo e aprile docenti delle diverse aree disciplinari indicheranno un’ora alla settimana in cui ricevere gli allievi interessati a proseguire gli studi per aiutarli nella consultazione del materiale cartaceo e via Internet.

Nuovo Obbligo ScolasticoReferente: Prof.ssa MORETTA Maria Giulia

Dal 1 settembre 1999 è entrato in vigore l'elevamento dell'obbligo scolastico a 15 anni. Questo significa che gli studenti che, avendo terminato con un percorso regolare la Scuola Media, non fossero interessati al prosieguo degli studi, sono tenuti, comunque, alla frequenza almeno del primo anno delle scuole superiori, al termine del quale riceveranno un certificato che attesta gli studi effettuati e le competenze acquisite, e che potrà essere speso come credito formativo nei successivi percorsi di apprendimento: la formazione professionale, il rientro a scuola, l'apprendistato. Per chi non volesse uscire dalla scuola, ma solo cambiare indirizzo di studio alla fine del primo anno delle scuole secondarie, non occorrerà più sostenere un esame integrativo ma un colloquio che individui eventuali lacune e che permetta di predisporre interventi compensativi.Tutto questo comporta dei mutamenti nell'impostazione didattica della scuola secondaria, dovendo assumere maggior rilievo l'acquisizione di competenze di base e trasversali che possano essere successivamente utilizzate in contesti scolastici e formativi diversi.Questo Istituto intende muoversi su due fronti: con il progetto di autonomia prevedere la suddivisione delle materie in unità formative capitalizzabili, in

61

modo da risolvere il problema della certificazione delle competenze acquisite nel primo anno e da semplificare le procedure per i passaggi di indirizzo. Attivare, inoltre, un progetto di orientamento e acquisizione di competenze di base da realizzarsi con la collaborazione del centro per l’impiego di Vasto e con altri Enti istituzionali di formazione.Questo progetto consisterà di tre principali moduli:

un modulo di orientamento informativo di 2 ore da svolgersi in tutte le prime classi della scuola e che affronti tutte le prospettive e problematiche di formazione e lavoro;

un modulo di 45 ore di attività per consentire a tutti gli studenti delle prime classi di acquisire le conoscenze e competenze di base sia linguistiche che dei principali strumenti informatici (in particolare creazione di pagine web)un modulo di orientamento a percorsi mirati all'interno del NOS di 20 ore per 15 partecipanti.OrientamentoIl modulo si svolgerà interamente nel mese di ottobre, con gli obiettivi di:svolgere una corretta analisi della scelta scolastica affrontando le varie tematiche di interazione con il mondo della formazione e del lavoro.sviluppare una conoscenza corretta ed approfondita delle opportunità professionali del tessuto produttivo del territorio , dei percorsi formativi offerti nel territorio, dei principali metodi di ricerca del lavoro.I contenuti, che verranno affrontati, saranno i seguenti:discussione ed analisi su opportunità professionali del territorio;analisi del tessuto produttivo locale;offerta formativa presente nel territorio;tecniche e modalità di ricerca attiva del lavoro;analisi comparativa delle competenze necessarie per ricoprire il ruolo offerte dalla Scuola e della Formazione Professionale.Competenze di baseIl modulo di 45 ore si svolgerà indicativamente nel primo e secondo quadrimestre una o due ore per incontro (a seconda delle aree contenutistiche trattate), e sarà suddiviso in due segmenti, uno per l’area linguistica ( 15 ore ) e uno per l’area tecnico/informatica ( 30 ore ).

Area LinguisticaGli obiettivi di questo segmento sono orientati principalmente allo sviluppo di competenze di base legate all’area linguistica anche attraverso il supporto di laboratori informatici e prevede la co-docenza dell' insegnante titolare e un insegnante di madre lingua.Nel corso degli incontri gli studenti svolgeranno i seguenti compiti:

comprensione e uso di lessico quotidiano interagendo in situazioni semplici e brevi sia nel codice orale sia nel codice scritto.

Area tecnico/informaticaGli obiettivi di questo segmento sono orientati allo sviluppo competenze di base legate all’area tecnico/informatica (ovvero incremento delle capacità di

62

utilizzo dei principali programmi di office automation) attraverso il supporto di moderni software e laboratori informatici.Nel corso degli incontri gli studenti svolgeranno i seguenti compiti:utilizzo di Word;utilizzo del foglio elettronico Excel;creazione di pagine web mediante l’uso di Fontpage;utilizzo dello scanner per l' acquisizione di immagini da inserire nei siti web.

Orientamento a percorsi mirati all'interno del NOSIl modulo di 20 ore si svolgerà indicativamente nei mesi di gennaio/ aprile , è rivolto a un gruppo dell' I.T.C. ( max 15) e a un gruppo dell’I.P.S.I.A., che hanno bisogno di "un'azione concreta di ri-orientamento" relativamente ad una scelta di percorso formativo sia esso anche al di fuori del sistema scolastico.I contenuti, che verranno affrontati, sono i seguenti:Discussione ed analisi su opportunità professionali di sbocco occupazionaleAnalisi del tessuto produttivo locale ( visite aziendali )Analisi comparative delle diverse realtà formativeValutazione sulle possibili esperienze lavorativo - professionali in apprendistato.

PROGETTO GIOVANI 2000-2001

Il progetto vuole offrire a tutte le classi almeno un approfondimento su tematiche attuali.

Educazione alimentare

DESTINATARI: Il progetto è rivolto alle classi I e III dell’istituto

OBIETTIVI Educare i ragazzi ad una corretta alimentazione Sensibilizzare e prevenire il disagio che conduce alle patologie e ai disturbi alimentari Conoscere i cibi che mangiamo Riconoscere il disagio alimentare Far riflettere su cosa dobbiamo cambiare nella vita per non restare schiavi di un comportamentoCONTENUTI I principi alimentari La sana alimentazione e le diete alimentari Rapporto cibo e psiche Le patologie: anoressia e bulimia

63

METODOLOGIE Analizzare nelle varie discipline (italiano e scienze) con differenti approcci alla materia Incontro con un medico che illustrerà le modalità per una corretta alimentazione

Educare alla pace

DESTINATARI: tutti gli alunni delle classi quarte.OBIETTIVI: Educare alla pace significa far capire, far vivere i ragazzi la bellezza della pace, la sua necessità, la sua superiorità sul contrario. Educare alla pace coinvolge tutto l’uomo e di conseguenza tutto il sapere dell’uomo. Far comprendere ai ragazzi che la pace non è solo assenza di guerra, ma uno stile di vita responsabile verso sé, gli altri e il nostro pianeta.

CONTENUTI: L’obiezione di coscienza scelta di pace La scelta non violenta e il disarmo Il no profit L’anno di volontariato sociale

Le tematiche possono essere introdotte sia dall’insegnante d’italiano sia dall’insegnante di religione.METODOLOGIASono previsti due incontri: uno con un obiettore di coscienza che illustrerà ai ragazzi il perché della sua scelta, un altro incontro con una ragazza che ha fatto l’esperienza dell’anno di volontariato sociale.Queste esperienze vissute sono un esempio di vita e di servizio concreto verso gli ultimi e possono diventare una modalità da condividere.E’ possibile una visita ad un ente no profit che utilizzi obiettori.

La pena di morte

DESTINATARI: classi V di tutta la scuola.

OBIETTIVI: Rendere gli alunni consapevoli che la pena di morte viola il diritto alla vita, così come è proclamato nella Dichiarazione Universale dei diritti umani. Far comprendere agli studenti che la pena di morte non ha nessun particolare potere nel ridurre il numero di crimini e non ha mai mostrato di essere un deterrente più efficace di altra forma di punizione. Aumentare la consapevolezza dei diritti umani significa formare persone in grado di opporsi alle violazioni. Creare una cultura dei diritti umani.

64

CONTENUTI: Analisi della pena di morte nei vari stati. Confronto in particolare tra Italia e USA. Associazioni che si interessano al problema:Nessuno tocchi Caino.Amnesty International

METODOLOGIA:Analizzare nelle varie discipline (italiano, storia, inglese, diritto, filosofia) con differenti approcci la tematica per permettere il confronto.Incontro con Amnesty International per approfondire la metodologia e il mandato.Visione dei film “Dead Man Walking” e “Il Miglio Verde”.

Educare alla solidarietà

DESTINATARI: tutti i ragazzi delle classi quinte

OBIETTIVI: Fornire una corretta informazione ai ragazzi sulla donazione del midollo osseo, degli organi, del sangue. Sollecitare nei giovani una riflessione sulla donazione come atto di solidarietà e civismo

CONTENUTI:Le associazioni che trattano le tematiche della donazione: ADMO, AIDO, AVIS, e i loro progetti.

METODOLOGIE:I ragazzi verranno sollecitati dopo un incontro con esperti a verificare concretamente la loro disponibilità.In particolare per l’AVIS parteciperanno alla giornata della donazione dello studente.

C.I.C.: centro di informazione e consulenza

Il C.I.C. si propone la finalità generale di prevenire le situazioni di disagio giovanile. In particolare, si è deciso di sistemare all'interno dell'Istituto una cassetta postale per permettere agli studenti di avanzare richieste di consulenza specifica. Questa, tra le possibili modalità attuattive del C.I.C. è quella che meglio valorizza le risorse disponibili presso il nostro istituto.

OBIETTIVI: Informare gli alunni sui danni provocati dalle sostanze stupefacenti, dal tabagismo e dall'abuso di alcol; promuovere un'attrazione esplicita e continuativa dell'istituto scolastico ai problemi personali del studenti

65

creare un' efficace relazione d'aiuto far conoscere la rete di servizi per la prevenzione del disagio presenti sul territorio

Educazione stradale

Si prevede di organizzare, nell'ambito dell'iniziativa che il Ministero della Pubblica Istruzione ha predisposto ai sensi del D.M. del 05/08/94 e dell'art. 230 del Nuovo Codice della Strada, un corso di educazione stradale, destinato agli alunni delle classi seconde e quarte dell’istituto, in collaborazione con le risorse professionali e culturali presenti nel territorio..Queste le finalità del corso:Far acquisire la consapevolezza dell'importanza delle norme di sicurezza stradale Incrementare la conoscenza delle norme di circolazione stradaleInformare sull’importanza dell’efficienza dei veicoli e delle condizioni psico-fisiche di chi li guidaPromuovere ed assicurare un comportamento corretto e responsabile, insistendo in particolare sui pericoli dell’eccessiva velocità di conduzione dei mezzi.Il corso sarà tenuto da docenti dell'istituto ed eventualmente da esperti del settore.

Gli argomenti da trattare con gli alunni delle classi seconde saranno i seguenti:L'uso appropriato del ciclomotore e la sua manutenzione, con particolare riguardo ai pneumatici e al sistema frenante;Le norme fondamentali del codice della strada relative a precedenze, velocità, conduzione del veicolo;Le lezioni rivolte agli alunni delle classi quarte avranno per oggetto:L'uso appropriato dell'autoveicolo, con particolare riferimento alla velocità e agli spazi di frenata;Gli effetti sulla guida dell’alcool, delle sostanze stupefacenti e dei farmaci

66

Capitolo 8 ARRICCHIMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA

La molteplicità delle funzioni educative attribuite alla Scuola e la complessità degli obiettivi didattici sottesi ai piani di studio e ai profili professionali, rendono necessaria, oltre ad una rigorosa metodologia, una serie di interventi atti a convertire le conoscenze e competenze acquisite in ambito disciplinare in un "saper essere" indispensabile all'inserimento sia nel mondo del lavoro che nella società civile. Tali interventi, pur nella diversità delle loro caratteristiche, sono rivolti alla realizzazione dei seguenti obiettivi: L'autonomia dello studente, intesa come progressiva gestione personale del proprio processo di apprendimento, di acquisizione e di sviluppo di opportune competenze professionali atte a garantire un proficuo e costruttivo inserimento nella realtà lavorativa per mezzo del Corso di specializzazione post-diploma, dei Corsi pos-qualifica, dei corsi di alternanza Scuola - lavoro e di tutti gli altri progetti predisposti nell'ambito del P.O.R. Abruzzo 2000/2006. Strumento indispensabile per il raggiungimento di questa autonomia operativa è la competenza informatica, multimediale e linguistica per la cui acquisizione gli studenti dell'Istituto sperimentano, attraverso il Progetto "Lingue 2000" e i Corsi di informatica, percorsi didattici individualizzati o di piccoli gruppi e ottengono la certificazione, rilasciata dalla Scuola, delle competenze acquisite. La partecipazione dello studente alla vita scolastica, sia attraverso assunzione di responsabilità e fattiva collaborazione all'interno della classe, sia attraverso percorsi di esperienze di cittadinanza studentesca, che facilitino la traduzione dei contenuti educativi e formativi in azioni concrete finalizzate alla crescita personale, dei singoli gruppi e dell'intera comunità dell'Istituto. Il coinvolgimento delle famiglie, sia attraverso un'attenta e costante informazione, sia mediante attività di formazione e partecipazione alle decisioni fondamentali.All'interno di questo orientamento e degli obiettivi espressi dagli organi collegiali (Collegio dei Docenti, Consigli di Classe) vanno collocati tutti i progetti e le attività, che si realizzano all'interno della Scuola, di cui si allegano le schede riassuntive, che fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa. Il quadro riepilogativo dei progetti e dei referenti è il seguente: 

67

PROGETTI REFERENTEProgetto Diritti Umani (Educare alla pace - La pena di morte - Educare alla solidarietà)

Prof.sa Moretta Maria Giulia

Progetto Scuola - Ambiente Prof. Campanella CesareProgetto di Educazione alla saluteEducazione alimentare

Prof.sa Coco M. Giuseppa - Suriani Vincenza

Progetto Accoglienza - C.I.C. Prof. Artese Giovanni - Laudazi Edmondo

Progetto "Eccellenza" Prof. Gallo Giuseppe - Pagano Angelo

Progetto Biblioteca Prof. Artese Giovanni - Chioli D.Viaggi di istruzione Prof. Pagano Angelo - Ercolino

MarioOrientamento Scuola - Lavoro Prof. sa Moretta Maria Giulia - Prof.

Travaglini PietroProgetto Orientamento e Nos Prof.sa Moretta Maria Giulia

Progetto Scuola - Lavoro Prof. Travaglini PietroArea di progetto Prof. Gallo G. - Pagano Angelo -

Sarcinelli EmmaAttività sportivaEducazione stradale

Prof. Cursio M. - Luongo M.G. Spernanzoni

Progetto Lingue 2000 Prof. Stanziani Francesco - Varrati Walter

Sfilata di moda Prof. Travaglini PietroProgetti Post-qualifica Prof. Travaglini PietroProgetto Post-diploma Prof.sa Moretta Maria GiuliaAlternanza scuola lavoro Prof.sa Moretta M.Giulia -

Travaglini PietroCorsi di informatica, multimediali Prof. Varrati Walter - Ercolino Mario

68

Capitolo 9 ATTIVITA' COMPLEMENTARI E INTEGRATIVE

Stage e Tirocini Formativi

Referenti: Prof.sa Moretta M. Giulia (ITC) - Prof. Travaglini Pietro (I.P.S.I.A.)

L'Istituto considera di importanza fondamentale, nell’ambito del processo formativo, la realizzazione di momenti di alternanza tra studio e lavoro. La conoscenza diretta del mondo del lavoro consente, infatti, di elevare la formazione culturale e tecnica dei giovani e di agevolarne le scelte professionali ed occupazionali. I tirocini formativi e di orientamento rappresentano per l’I.T.C. e l'I.P.S.I.A. “R. Mattioli" un’attività formativa che, anche se svolta all’esterno della sede istituzionale, s’inserisce organicamente ed interagisce con l’attività di studio. I tirocini (stages), debitamente valutati, danno luogo al riconoscimento di appositi crediti, che saranno indicati nella certificazione relativa all’Esame di Stato. Concorrono, inoltre, ad arricchire il "curriculum "personale dell’allievo.Essi si svolgono in tempi e con modalità diversi lungo tutto l’arco dell’anno scolastico, compreso il periodo estivo in cui, per molti studenti, l’attività formativa continua presso aziende pubbliche e/o o private e studi professionali.TIROCINI FORMATIVI. Hanno durata di 4-6 settimane e si svolgono nel periodo compreso fra la fine delle lezioni (15 giugno) e la fine di agosto. Interessano normalmente studenti che hanno concluso il terzo e/o il quarto anno di studio;TIROCINI DI ORIENTAMENTO. Hanno durata di 1-2 settimane e si svolgono in alternanza all’attività didattica. Interessano normalmente studenti che stanno frequentando il triennio di specializzazioneI tirocini formativi sono promossi dall’Istituto, che provvede a contattare le aziende con le quali stipula un’apposita convenzione, in ottemperanza della L.196/97 e del relativo regolamento di attuazione. L’Istituto e le aziende ospitanti designano un tutor per ciascuno e, di concerto, individuano per ogni tirocinante un progetto formativo contenente gli obiettivi, le modalità del tirocinio, gli obblighi e le facilitazioni previsti per il tirocinante. Il tutor scolastico tiene, altresì, icontatti con il tutor aziendale e con il tirocinante per monitorare il processo formativo.Al termine del tirocinio il tutor aziendale valuta la complessiva attività dell’allievo, compilando l’apposita scheda di valutazione predisposta dall’Istituto e il tutor scolastico ne cura l’inserimento nel fascicolo personale dell’allievo per documentarne il credito formativo.

69

Giornale della Scuola

Referente: Prof. Artese Giovanni

L’Istituto promuove la pubblicazione di un “Giornale scolastico“, che rappresenti un’opportunità culturale per tutte le componenti (Presidenza, docenti, personale A.T.A., allievi) e che sia simbolo di appartenenza e di identificazione, con peculiari caratteristiche e precisa fisionomia. Il Giornale dà voce alla libera espressione, innesca una comunicazione circolare fra docenti, allievi e famiglie e ospita riflessioni sulla qualità della scuola e sulle iniziative di cui essa si fa promotrice, per offrire un servizio informativo alle famiglie e al mondo esterno. Caratteristiche del giornale scolastico

1. Periodicità bimestrale/trimestrale2. Pubblicazione di articoli di tipo informativo sulle attività, iniziative,

progetti della scuola e documenti prodotti da insegnanti, studenti, personale ATA, genitori; articoli sulle novità legislative inerenti alla scuola come “La riforma dei cicli”, ”Il nuovo esame di stato” ecc.; articoli di storia del territorio, di storia dell’arte e di contenuto culturale in genere; problemi e interessi dei giovani.

3. Redazione permanente costituita in maniera mista da un gruppo di docenti e da alcuni alunni

4. Impaginazione, progetto grafico e stampa eseguito all’interno della scuola

Viaggi e visite d’istruzione

Finalità di tali iniziative è integrare la normale attività didattica mediante l'arricchimento culturale e professionale degli studenti che vi partecipano, potenziando la socializzazione del gruppo classe attraverso la realizzazione di un progetto comune.A ciò si aggiungono obiettivi più specifici, quali la conoscenza del territorio regionale, nazionale, europeo, ai fini di un approfondimento interdisciplinare di temi di natura civica, ecologica, economica, urbanistica, geografica, storica e artistica.Per le classi che si recano all'estero, l'intento è quello di migliorare la conoscenza del territorio europeo ai fini della maturazione di una coscienza sovranazionale, unitamente alla verifica dell'uso delle lingue straniere.La visita e/o il viaggio si fondano su uno stretto rapporto con la programmazione del Consiglio di classe. Pertanto deve essere articolata con chiarezza progettuale e specificità di obiettivi, di cui tutte le componenti devono essere consapevoli; deve, altresì, essere supportata da un'adeguata preparazione e da un'attenta rielaborazione dell'esperienza vissuta.

Capitolo 10 RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

70

L'Istituto ritiene fondamentale per il processo educativo il coinvolgimento delle famiglie degli allievi. Per realizzare tale collaborazione l’Istituto attiva i seguenti canali di comunicazione: ricevimento interquadrimestrale dei genitori degli allievi del

biennio-triennio; si tratta di colloqui che i genitori degli allievi possono avere in giorni prestabiliti con i tutti i docenti componenti i singoli consigli di classe per avere un quadro completo della situazione didattica e disciplinare dei propri figli.

ricevimento settimanale individuale; ogni docente dedica una ora alla settimana al ricevimento dei genitori. Tale rapporto consente:

- ai genitori di avere un’informazione dettagliata "in progress" sul processo educativo e di apprendimento dei loro ragazzi;

- ai docenti di conoscere aspetti e caratteri degli allievi utili per una più efficace azione didattica.

In tale ora i docenti sono disponibili a ricevere individualmente gli studenti che necessitano di un colloquio personale.

consegna quadrimestrale della pagella scolastica;

trasmissione interquadrimestrale - nei mesi di novembre e di aprile di ciascun anno .scolastico - di un prospetto che sintetizza l’andamento scolastico degli allievi; si tratta di un rapporto scritto che compendia il profitto, l’impegno-partecipazione, il comportamento e la frequenza di ciascun allievo per informare le famiglie sull’andamento scolastico a metà quadrimestre;

71

Capitolo 11 FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E A.T.A.

Presentazione e Obiettivi

Poiché l’attività di formazione e di aggiornamento è un diritto del personale scolastico, funzionale alla piena realizzazione della professionalità, la scuola si propone come laboratorio permanente di sviluppo professionale rilevando e rispondendo ai bisogni formativi e creando un sistema di opportunità di aggiornamento, articolato e di qualità. In tale ottica, il Piano annuale delle attività di aggiornamento comprenderà corsi di ambito interdisciplinare finalizzati all’apprendimento e all’approfondimento di competenze informatiche, rivolti ai docenti e al personale A.T.A. e corsi di ambito disciplinare destinati ai docenti delle diverse aree di insegnamento. Quando sarà possibile, svolgeranno funzione di formatori, oltre che relatori esterni, anche docenti interni che abbiano maturato competenze specifiche. Le modalità organizzative per la conduzione dei corsi prevederanno una commistione tra momenti di approfondimento di tematiche e applicazione pratica.Infatti si ritiene che questa sia l’unica strada percorribile per una reale crescita professionale basata sul confronto delle idee e delle esperienze. A conclusione dei corsi è previsto un momento di verifica e di valutazione dell’attività per accertare la reale ricaduta positiva sul processo di apprendimento e sul miglioramento della qualità dell'insegnamento. La finalità ultima del Piano di aggiornamento della scuola per la formazione degli insegnanti consiste nel trovare le condizioni per reinventare una professionalità autentica e compiuta e, soprattutto, adeguata non solo alle richieste dei tempi, ma alle capacità sommerse spesso trascurate, all’interno di un sistema articolato e in linea con i principi dell’autonomia e con le prospettive di miglioramento complessivo della scuola.

DESTINATARIDocenti e personale A.T.A.METODOLOGIEIl Piano prevederà corsi di aggiornamento e di formazione in cui si alterneranno lezioni frontali di approfondimento e di acquisizione di nuovi argomenti, discussione, laboratori di applicazione delle conoscenze e lavori di gruppo.CONTENUTII contenuti saranno individuati sulla base delle esigenze e dei bisogni formativi espressi dai docenti e dal personale A.T.A. e rilevati attraverso questionari e schede.

Capitolo 12 LA SICUREZZA

Referente: prof. NANDO RACCIATTI72

L’Istituto lavora da alcuni anni per l’applicazione D.Lgs 626/94 e del D.Lgs 242/96, e delle norme ad essi collegate, sia per quanto riguarda l’aspetto infortunistico, sia per quello dell’igiene del lavoro.Al di là dell’aspetto puramente formale dell’applicazione delle disposizioni normative, nell’Istituto si è cercato di fare tutto il possibile per garantire sostanzialmente la sicurezza degli studenti e di tutto il personale durante l’attività scolastica. Per cui, oltre alla documentazione amministrativa relativa alla valutazione dei rischi, del controllo della documentazione tecnica di sicurezza prevista per legge (schede di sicurezza dei prodotti chimici, documenti di assegnazione incarichi a tutto il personale, cartografia, ecc.) si è cercato di porre attenzione alle problematiche di sicurezza delle singole componenti scolastiche (studenti, docenti, personale ATA), e di quelle che riguardano la Scuola nel suo complesso, come il piano di evacuazione in casi di emergenza.Per quanto riguarda la sicurezza degli studenti, particolare rilievo è stato dato al controllo degli arredi nelle aule, dei dispositivi di sicurezza nei laboratori (elettronica, elettrotecnica, informatica, linguistico, palestra e zone comuni). In osservanza dello spirito della legge citata si è inoltre proceduto ad una attività di formazione-informazione di tutti gli studenti intorno ai comportamenti da tenere per prevenire gli incidenti di qualunque tipo e ai comportamenti da tenere in casi di emergenza. Tale attività, oltre ad avere il valore tattico della salvaguardia della salute e della incolumità degli studenti, concorre anche, strategicamente, a diffondere una “cultura della sicurezza”, fondata sul senso di responsabilità individuale. Questo rappresenta ,dunque, nelle intenzioni un fattore di crescita umana e di sensibilità sociale. Le attività che hanno visto coinvolti i docenti sono state centrate sull’autoformazione condotta sul corso multimediale in CD-Rom fornito dal M.P.I. valevole come corso di aggiornamento e sulla illustrazione delle procedure di emergenza elaborate dalla Commissione sicurezza della Scuola, con la consegna a tutti di un fascicolo di tipo informativo.Il personale ATA, per l’importanza che esso assume in casi di emergenza, è stato adeguatamente informato intorno alle problematiche di gestione delle emergenze che li vede protagonisti in prima persona nelle attuazione di quasi tutte le procedure individuate. Quelli di loro, che hanno ricevuto mansioni particolari nel piano di prevenzione, di sicurezza e di evacuazione, dovranno frequentare corsi di primo soccorso e/o di attività antincendio, nonché corsi di formazione specifici previsti dalla normativa vigente.Le attività previste per il garantire la sicurezza prevedono un impegno annuale di formazione-informazione di tutte le persone nuove dell’Istituto (studenti delle classi prime, nuovi docenti, nuovo personale ATA) con incontri in orario di servizio per ogni tipologia di personale. Trattandosi di formazione gli incontri sono organizzati per favorire un autentico apprendimento della natura e della intensità del rischio a cui si è esposti, con i relativi accorgimenti di prevenzione e di azione in caso di emergenza. Spazio viene dedicato anche all’igiene del lavoro, assumendo talvolta gli incontri un carattere di raccolta di informazioni sui problemi legati al corretto svolgimento di quelle attività lavorative che potrebbero da luogo a problemi di salute. Tale procedura consente spesso di intervenire prima che i problemi sulle persone si manifestino.

73

Le prove annuali di evacuazione rientrano in questa attività di prevenzione. Lo scopo primario è quello di addestrare tutto il personale scolastico (studenti compresi) a reagire in modo sicuro in caso di vere emergenze, creando automatismi comportamentali capaci di far compiere azioni sicure, e di porre le basi per il controllo individuale di reazioni emotive estreme sempre dannose in questi casi, in cui, invece, serve il pieno controllo della propria capacità decisionale.Le prove generali di evacuazione avranno inizio nell’anno scolastico 2000-2001 e nel loro progressivo svolgersi andranno a testare sempre nuovi elementi che andranno a sommarsi a quelli che precedentemente hanno dato esito positivo: dal monitoraggio della affidabilità delle vie di esodo individuate, ai tempi di evacuazione; dalla verifica dei sistemi di comunicazioni interni in emergenza, allo svolgimento di precise mansioni; dalla chiamata dei mezzi esterni di soccorso, all’assistenza ai disabili (anche temporanei). Nel tempo tutti questi fattori (ed altri che saranno individuati, se cambieranno condizioni di lavoro che influenzano la sicurezza) saranno, quindi, testati tutti ad ogni prova.

74

Capitolo 13 DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE DEL LAVORO

DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE DEL LAVORO DIDATTICO

Il PercorsoL'Istituto si pone come obiettivo primario la verifica dell'azione formativa per consolidarne i punti di forza e rispondere con efficacia alle necessità degli alunni attraverso:

la valutazione intesa come momento e occasione di crescita; l'individuazione e l'adozione di strumenti adeguati di verifica; il coinvolgimento di tutte le componenti della Scuola (docenti, non

docenti, alunni, genitori ) chiamate ad essere soggetti attivi.Il percorso si articola in:

monitoraggio delle attività nelle fasi della realizzazione; esame dei risultati e della produzione in relazione agli obiettivi

prefissati. Le aree riguardano il pacchetto nei suoi vari aspetti.

Gli ambitiPer valutare l'efficienza del progetto si terrà conto soprattutto del livello di partecipazione degli studenti ai corsi proposti, della disponibilità dei docenti e della collaborazione attiva della componente genitori, anche sulla base del numero dei questionari restituiti.Per valutare il livello di efficacia della realizzazione del progetto ed il raggiungimento degli obiettivi proposti verranno considerati soprattutto i risultati dell'apprendimento, le variazioni del clima interno all'Istituto e quelle nei rapporti con le famiglie, le segnalazioni da parte dei docenti delle classi terminali relative alle competenze professionali specifiche.

Gli strumentiVerranno utilizzati principalmente i risultati dei tests in ingresso e in uscita somministrati agli alunni delle classi prime e in uscita agli alunni delle classi quinte, nonché i dati elaborati dai questionari consegnati ai genitori.Questi elementi saranno sottoposti sia alla discussione in sede di Collegio dei docenti, sia in apposite assemblee con gli studenti e con i genitori.

75

VERIFICA E VALUTAZIONE DEL P.O.F.

La verifica e la valutazione del P.O.F. viene fatta alla fine di ogni quadrimestre dal Collegio dei docenti, che approverà alla fine dell'anno scolastico una relazione in merito.Non vanno trascurate, comunque, le notevoli difficoltà conseguenti all'inesistenza di un sistema di valutazione del servizio a livello nazionale ed alla difficoltà di individuare indicatori che consentano una oggettiva valutazione dei risultati.Il Collegio dei docenti affida ai docenti incaricati delle Funzioni obiettivo, con i rispettivi gruppi di lavoro, l'incarico di procedere alla definizione di adeguati indicatori, che possano avviare e rendere oggettivo e trasparente il processo di monitoraggio, di autodiagnosi e di autovalutazione nella scuola.A titolo puramente indicativo vengono proposti i seguenti parametri: Integrazione, pertinenza e condivisione degli insegnamenti forniti Obiettivi formativi conseguiti dall'alunno in uscita rispetto ai bisogni dello

stesso in entrata Efficacia della direzione e dell'organizzazione Coesione e partecipazione "collegiale" del personale Capacità progettuale degli Organi Collegiali Livelli di utilizzazione delle risorse (strutture, sussidi, laboratori ed altri

mezzi in dotazione alla Scuola.

76

Capitolo 14 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO

Referenti: Prof.sa MORETTA MARIA GIULIA - Prof. TRAVAGLINI PIETROPer un progetto di miglioramento della qualità è indispensabile creare una cultura della valutazione, basata su indicatori e strumenti di analisi rispettosi delle dimensioni pedagogiche della scuola. A tal fine sarà costituito un gruppo di lavoro coordinato da un docente titolare di funzione obiettivo (prof.sa Moretta Maria Giulia), con il compito di individuare strategie e percorsi operativi.Il gruppo, consapevole che la qualità esige gradualità e, quindi, la selezione prioritaria dei punti su cui intervenire, definisce due principali linee di intervento:1. Motivazione dei singoli docenti incaricati delle funzioni obiettivo, dei Coordinatori di area e dei Consigli di classe, nonché dei referenti di progetto a predisporre idonei criteri di monitoraggio e valutazione;2. Valutazione del Piano dell’Offerta Formativa nel suo complesso, sulla base della sua coerenza con le finalità dichiarate e della rispondenza ad alcuni indicatori di qualità, relativi ai bisogni degli studenti e al migliore utilizzo delle risorse umane e materiali in funzione dell’apprendimento degli allievi.Per quanto attiene il punto 1), l’idea che si è ritenuta operativamente più percorribile è stata quella di predisporre un modulo di valutazione - base, che ogni responsabile o coordinatore di attività (o gruppo di lavoro) dovrà compilare mano a mano che l’attività si sviluppa, e di delegare al gruppo stesso l’individuazione di una più mirata modalità di verifica e valutazione. Il gruppo qualità rimane, comunque, di consulenza e supporto, ma anche di collaborazione attiva, se richiesto, alla predisposizione e preparazione della specifica modalità di verifica e valutazione.In tal senso sono già utilizzati degli specifici strumenti di verifica, ormai standardizzati, nei seguenti ambiti progettuali: Tirocini formativi: questionari per allievi, scheda di valutazione del tutor aziendale e analisi del gradimento; Corsi di aggiornamento e corsi integrativi: questionari di valutazione; Percorsi integrati nel curricolo: scheda di individuazione dei bisogni e motivazione degli studenti e scheda di valutazione dell’attività didattica;

Per quanto attiene il punto 2), si cercheranno di individuare opportuni indicatori che vadano ad integrare quelli già utilizzati, e che vengono già elaborati ed analizzati al termine dell’anno scolastico, e di cui degli esempi sono:- gli allievi in ingresso (numero iscritti, variazione rispetto gli anni precedenti, provenienza, giudizio scuola media, ecc.);- gli allievi delle classi intermedie (promossi con o senza debito, non promossi, drop-out, valutazione media in ciascuna classe e in ciascuna materia, ecc.);- gli allievi delle classi quinte (promossi, non promossi, media dei voti di ciascuna classe, ecc.);- questionario finale di valutazione dell’attività educativa, didattica, amministrativa e dei servizi generali da consegnare ai genitori e

77

agli studenti (I dati elaborati ed aggregati verranno sottoposti all’attenzione degli Organi della Scuola);- scheda riassuntiva relativa alla frequenza degli allievi (verifica costante in tutte le classi )- scheda riassuntiva dei giorni di lezione effettivamente svolti in relazione al calendario scolastico;- scheda riassuntiva delle ore di lezione effettive svolte in ogni singola classe dell’Istituto;- scheda riassuntiva relativa alla partecipazione degli studenti alle attività curriculari ed extracurriculari;- scheda relativa al conseguimento degli obiettivi minimi per classi parallele;- scheda relativa al rispetto dei criteri di valutazione predeterminati per classi parallele;- scheda di verifica relativa al numero di prove effettuate nel corso di ogni quadrimestre. Le relazioni finali dei docenti con Funzioni Obiettivo, dei Coordinatori dei

Consigli di classe, di tutti gli insegnanti sono finalizzati alla verifica dei risultati.

Gli indicatori riguarderanno:a) Giorni di lezione previsti nel calendario scolasticob) Giorni effettivi di lezionec) Monte ore complessivo per ogni disciplinad) Ore effettive di lezioni svoltee) Frequenza degli studentif) Partecipazione degli studenti alle attività proposte e risultati g) Analisi e verifica delle programmazioni di classe e dei singoli docentih) Rapporti Scuola - Famiglie

Quando l'Istituto avrà il sito web sarà predisposta una pagina di osservazioni e proposte, che può essere compilata da studenti, genitori, personale scolastico e sarà accessibile da qualunque postazione internet, anche esterna alla scuola.Le informazioni raccolte verranno memorizzate in un data base e potranno costituire un utile indicatore del grado di soddisfazione degli utenti e del personale, dando indicazioni per eventuali correzioni e aggiornamenti delle attività svolte.

78

INDICE

PREMESSA: Presentazione del POF p. 2Dati anagrafici dell’Istituto p. 3

Cap. I IDENTITA’ STORICA DELL’ISTITUTO p. 4 Contesto territoriale p. 6 Contesto scolastico p. 6 Collaborazione con il territorio p. 7

Cap. II STRUTTURA ORGANIZZATIVA P. 8 Risorse umane p. 9 Organizzazione dei servizi generali e amm.vi p. 9 Aree funzionali p. 10 Servizi p. 12 Funzioni obiettivo p. 13 Coordinatori dei Consigli di classe e competenze p. 14 Coordinatori di aree disciplinari e compet. p. 18 Referente di indirizzo e compet. P. 21 Responsabile di laboratorio p. 21 Integrazione p. 22 Risorse strutturali e strumentali p. 25

Cap. III L’OFFERTA FORMATIVA p. 26 Obiettivi e finalità p. 26 I curricoli in prospettiva p. 27 Profili degli indirizzi p. 28 Profilo del Ragioniere Perito Comm.le e compet. P. 28 Sbocchi scolastici e professionali p. 29 Biennio commerciale. Profilo p. 29 Quadro orario biennio IGEA p. 30 Quadro orario triennio IGEA p. 31 Sede I.P.S.I.A. Indirizzi di studio p. 32 Percorso formativo p. 32 Quadro orario O.A.M. – T.A.M. p. 33 Profilo O.A.M. – T.A.M. p. 34 Quadro orario O. Elettrico – T. I. Elettr. P. 36 Profilo Operatore Elettr. – T. I. Elettr. p. 36 Quadro orario O. Elettronico – T. I. Elettron. P. 37 Profilo Operatore Elettronico. – T. I. Elettron. p. 38

Cap. IV ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA p. 39 Tempi e modalità di attuazione e di verifica p. 39 Programmazione didattica p. 39 Metodologie didattiche p. 41 Lezione frontale p. 41

79

Lezione interattiva p. 42 Individualizzazione dell’apprendimento p. 42 Lavorare per progetti e/o per gruppi p. 42 La didattica breve p. 42 L’analisi dei casi p. 43 Il role playing ( interpretare un ruolo) p. 43 Problem solving p. 43 Utilizzo delle nuove tecnologie informatiche p. 43 Risorse p. 44 Strumenti di verifica dell’apprendimento p. 44 Strumenti per la verifica formativa p. 44 Strumenti per la verifica sommativa p. 44 Criteri per promozione e non promozione p. 45 Definizione carichi massimi di lavoro settimanale p. 45 Interventi finalizzati al recupero p. 45 Interventi di recupero inseriti nella normale attività p. 45 Sportello didattico p. 46 Corsi di recupero pomeridiani p. 46 Iniziative per innalzare il successo formativo p. 47

Cap. V FINALITA’ EDUCATIVE E FORMATIVE p. 49 Obiettivi formativi della scuola p. 49 Finalità educative p. 50 Le mete formative del biennio ITC p. 50 Le mete formative del biennio e monoennio IPSIA p. 50 Strategie p. 52 Le mete formative del triennio ITC p. 52 Le mete formative del biennio post-qualifica IPSIA p. 52 Strategie p. 53 Contratto formative p. 53 Norme comportamentali comuni biennio e triennio p. 55

Cap. VI Progetto di sperimentazione p. 58 Sperimentazione autonomia ITC p. 58

Cap. VII SERVIZI A SOSTEGNO DEGLI STUDENTI p. 59 Accoglienza – Orientamento – NOS p. 59 Progetto Giovani 2000/2001 p. 65 Educazione alimentare p. 65 Educare alla pace p. 65 La pena di morte p. 66 Educare alla solidarietà p. 67 C.I.C. p. 67 Educazione stradale p. 68

Cap. VIII ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA p. 69

Cap. IX ATTIVITA’ COMPLEMENTARI E INTEGRATIVE p. 70 Stage e tirocini formativi p. 71 Giornale della Scuola p. 72 Viaggi e visite di istruzione p. 72

80

Cap. X RAPPORTI CON LE FAMIGLIE p. 73

Cap. XI FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E ATA p. 74

Cap. XII LA SICUREZZA p. 75

Cap. XIII DOCUMENTAZIONE DEL LAVORO DIDATTICO p. 77 Valutazione del lavoro didattico p. 77 Verifica e valutazione del POF p. 78

Cap. XIV AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO p. 79

81