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Le notizie del territorio bassaneseTRANSCRIPT
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Avere la barba, dal movimento nasce un concorso. Racconti, foto e opere d’arte sui barbuti: l’esperienza social diventa un libro...continua a pagina XIV
Il Veneto raccontato da Pietro Parolin nel film “Leoni”.Neri Marcorè e Piera degli Esposti nell’opera prima del regista rosatese... continua a pag. II
RENZO ROSSODEVOLVE 555 MILA EURO ALLA FONDAZIONE OTBDiesel festeggia i suoi primi 35 anni investendo nella sostenibilitàA pag.X
Tezze s.Br. - Inquinamento
Il sindaco di Tezze sul Brenta dichiara guerra alla Provincia. Contro l’apertura di un impianto di smaltimento di rifiuti metallici… Continua a pag. XII
Pove d.Gr. - Viabilità
Entro fine novembre partirà il progetto “zona 30 all’ora” che prevede l’obbligo di limitazione della velocità di transito nell’area compresa... Continua a pag. XVI
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rosà | personaggi
NERI MARCORÈ E PIERA DEGLI ESPOSTI NELL’OPERA PRIMADEL REGISTA ROSATESE
Il Veneto raccontato daPietro Parolin nel film “Leoni”
na troupe di sessanta
persone che si è spostata
tra il centro storico
di Treviso, Susegana,
Piombino Dese, Cartigliano, e il
Cansiglio. Dopo cinque settimane
di lavoro, sono terminate le
riprese del film “Leoni”,
sceneggiato e diretto da Pietro
Parolin, il trentacinquenne
di Rosà che ha vinto il bando
di 700 mila euro promosso
dall’Assessorato regionale
alle politiche giovanili.
Neri Marcorè, protagonista del
lungometraggio, sarà Gualtiero
Cecchin, un ricco imprenditore
veneto con moglie e amanti, che
perde tutto e si reinventa uomo
d’affari. Insieme a lui, sul
set, Piera degli Esposti, Anna
Dalton e Stefano Pesce, oltre a
molti altri attori veneti.
“Il film metterà in scena il Veneto vivo e attuale di oggi, che si muove con forza senza abbassare la testa nel doloroso contesto della crisi economica. Sarà una commedia feroce con personaggi descritti al modo di Pietro Germi e Woody Allen, uno
spaccato di un certo tipo di ‘italianità’” ha dichiarato Pietro Parolin
durante la conferenza stampa di
presentazione di “Leoni”, che
sarà distribuito da Rai cinema
nelle sale cinematografiche
italiane e successivamente in
televisione.
Cosa hai fatto prima di
conquistare la sedia del
regista?
Mi sono laureato in Lettere e Filosofia a Padova con una tesi in Storia del Cristianesimo, niente di più distante dal cinema… poi, per passione e sperando di poter lavorare nel settore, ho provato ad entrare ad un Master in produzione televisiva e cinematografica e da lì è cominciata la mia avventura. Sono finito a Cinecittà, a lavorare presso un noleggio di macchine da presa e materiale fotografico. Facevo il video assist per produzioni indipendenti, è stato molto formativo vivere tanti set differenti e conoscere tutti i materiali tecnici che servono per “fare” il cinema. Poi mi sono spostato a Milano, dove ho frequentato un corso intensivo di scrittura e produzione per fiction
al Centro Sperimentale di Cinematografia. Sono tornato a Roma, nella redazione de “La Squadra” come sceneggiatore ed editor, e da allora ho lavorato principalmente come scrittore: Disney, Fox, Lux, con qualche puntatina a Milano di tanto in tanto.
Hai sempre avuto l’ambizione
della regia? Cosa ti aspetti e
cosa ti preoccupa?
No. Non ho mai avuto ambizioni da regista! Era un sogno quasi irraggiungibile. Mi sento fortunatissimo e onorato di avere questa grande opportunità. L’idea di dirigere è nata proprio grazie alla vittoria nel 2012 del bando regionale, una cosa incredibile, il premio era un grosso finanziamento per realizzare un film che raccontasse in qualche modo il Veneto. Le mie preoccupazioni sono le normali tensioni che si hanno quando si fa qualcosa di importante per la prima volta. Quello che spero è di trasmettere il sapore intenso e bello di una terra magnifica e piena di contraddizioni come è il Veneto.
Come sono andate le riprese?
Le riprese sono andate benissimo, sebbene il ritmo sia stato frenetico. Un’organizzazione spaventosa, tutto deve essere già prestabilito, è un’orchestra che si muove e segue un
U
di Cristina Lunardon
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programma ben preciso. Non ci sono tempi artistici, nel senso che quando si arriva al mattino non c’è spazio per divagazioni o ripensamenti. Fortunatamente non abbiamo avuto contrattempi, tutto è filato liscio anche in centro a Treviso, dove l’accoglienza è stata straordinaria ed abbiamo avuto la massima collaborazione sia delle autorità che della polizia locale.
Come è stato lavorare con Neri
Marcorè?
Neri è un professionista pazzesco, con una visione totale del cinema, un attore così ti facilita il lavoro, perché non serve spiegargli cosa deve fare. Arrivava sul set e non sbagliava nulla. Inoltre è sempre disponibile con tutti, affabile, educatissimo, e tra di noi si è creata da subito una grande sintonia. Ci sentiamo ancora spesso al telefono.
E con Piera degli Esposti?
Lei è una leggenda del cinema italiano, vengono i brividi al pensiero di quanti e quali film ha interpretato. E in effetti a volte gli altri attori si sentivano in soggezione. Malgrado l’età, la sua dedizione al lavoro è totale. A Piera degli Esposti non si potevano non concedere ampi margini di interpretazione. Ho fatto il casting a 150 attori, alla fine ho scelto di cuore e ne sono felice, perché abbiamo lavorato davvero bene tutti insieme, anche con Anna Dalton e Stefano Pesce.
Quando uscirà il film?
Non ne ho la minima idea. Potrebbe essere il prossimo anno per la Biennale del cinema di Venezia, ma non sono io a decidere il programma della distribuzione.
Quali sono le tue ambizioni
professionali nel futuro?
Mi piacerebbe continuare a lavorare sul mio territorio comunque, anche impegnandomi nella formazione dei giovani che vogliono intraprendere questo lavoro.
Intervista a Neri MarcorèLo si riconosce subito, tra il gruppo di attori e comparse che si aggirano davanti alle gabbie delle scimmie e i pappagalli dello zoo Cappeller di Cartigliano. Neri Marcorè appare molto rilassato, scherza con i colleghi sorseggiando mezzo bicchiere di prosecco in attesa di essere chiamato in scena. Qualcuno gli offre uno scialle, che accetta volentieri e indossa subito, vista la temperatura autunnale che accompagna il primo sabato di ottobre.
Come stanno andando le riprese?Benissimo. A parte oggi, siamo stati anche molto fortunati con le condizioni meteo.
E’ la prima volta che vieni in Veneto?Ci sono stato altre volte, ma mai per un periodo così lungo. Ci tornerò sicuramente. Oggi è il mio ultimo giorno di lavoro, questa sera parto per Genova e poi torno a Roma.
Cosa ti ha spinto ad accettare questa parte?Ho letto il copione e la storia mi è piaciuta subito, fin dalla prima scena, che apre in maniera folgorante. E’ una commedia davvero originale, ironica, intelligente. Credo che il film avrà un buon successo, non passerà inosservato.
Come ti sei trovato con Pietro Parolin alla regia?E’ bravo, molto determinato, non sembra essere alla sua prima esperienza.
Il lavoro riprende, si gira una scena insieme ad Anna Dalton. L’aiuto regista coordina attori e comparse, Pietro Parolin segue le riprese dalla sua postazione e attorno al set cala il silenzio. Qualche minuto, poi arriva il segnale di stop. Che per Marcorè sarà anche quello finale,festeggiato con applausi, cori, strette di mano e abbracci con tutta la troupe, che gli chiede anche l’ultima imitazione, una delle tante che ha sempre concesso durante le pause di lavoro. Ed è con una bella risata e tanta emozione, che Marcorè esce di scena.
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presentazione | indice
ALLEGATO GRATUITO ALA PIAZZA - IL QUINDICINALE
DI ANNUNCI E APPUNTAMENTI
ANNO 0 - NUMERO 91 NOVEMBRE 2013
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALEDI BASSANO DEL GRAPPA
N°7/94 DEL 7/10/94
D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L ECristina Lunardon
E D I T R I C ETabloid
R E S P O N S A B I L E N O T I Z I ECristina Lunardon
P E R L A P U B B L I C I T À0424.219185
P E R I N V I A R E F O T O E / O T E S T [email protected]
IndiceII Il Veneto raccontato da Pietro Parolin nel fi lm “Leoni” NERI MARCORÈ E PIERA DEGLI ESPOSTI NELL’OPERA PRIMA DEL REGISTA ROSATESE
VI Inaugurata la cantina dell’Istituto agrario Parolini AUMENTA L’OFFERTA FORMATIVA,MA MANCANO LE AULE
VIII Il Comitato “Adotta un terrazzamento” raggiunge quota 100 IN CRESCITA L’ADESIONE DEI GIOVANI AL PROGETTO
X Renzo Rosso devolve 555 mila euro alla Fondazione OTB DIESEL FESTEGGIA I SUOI PRIMI 35 ANNI INVESTENDO NELLA SOSTENIBILITÀ
XII Il sindaco di Tezze sul Brenta dichiara guerra alla Provincia CONTRO L’APERTURA DI UN IMPIANTO DI SMALTIMENTO DI RIFIUTI METALLICI
XIV Avere la barba, dal movimento nasce un concorso RACCONTI, FOTO E OPERE D’ARTE SUI BARBUTI: L’ESPERIENZA SOCIAL DIVENTA UN LIBRO
XVI In centro a Pove si transiteràa 30 km all’ora ULTIMI RITOCCHI ALLA MESSA IN SICUREZZA DEL PAESE
XVIII Turismo e volo libero, a Borso oltre 60.000 decolli l’anno PROPOSTA LA CREAZIONE DI UNA RETE IN VENETO PER GLI APPASSIONATI DI TUTTO IL MONDO
XX “Raccontami una storia” apre con la Gabbianella di Sepulveda AL VIA LA NUOVA STAGIONE TEATRALE PER BAMBINI E FAMIGLIE
XXI L’Associazione Nazionale Carabinieri ha trovato una sede IN USO GRATUITO PER QUINDICI ANNI IL CASELLO IDRAULICO DI NOVE
XXII I “Velo Ok” centrano l’obiettivo e rendono le strade più sicure PROMOSSI A PIENI VOTI DALLA POLIZIA LOCALE DI ROSÀ, TEZZE SUL BRENTA E UNIONE DEL MAROSTICENSE
Editoriale
Perchè è il Veneto.C’È UN IMPRENDITORE VENETO, PROTAGONISTA NEGLI ULTIMI 35 ANNI DELLA CRESCITA ECONOMICA DELLA SUA REGIONE, CHE DECIDE DI INVESTIRE NELLA SOLIDARIETÀ E DI FESTEGGIARE LA PROPRIA IMPRESA DEVOLVENDO PARTE DEI SUOI PROFITTI IN UN PROGETTO A SOSTENGO DEI PAESI PIÙ POVERI, MA ANCHE DELLE EMERGENZE STRUTTURALI E FINANZIARIE DEL PAESE. PERCHÉ,DICE, È GIUSTO CHE LE AZIENDE RESTITUISCANO AL TERRITORIO QUELLO CHE IN QUALCHE MODO RICEVONO.
C’È CHI NON SI RASSEGNA A VEDER MORIRE LA SUA TERRA E RIESCE A COINVOLGERE NELLA SUA VISIONE OLTRE CENTO PERSONE, CHE IN POCHI ANNI SI RIMETTONO A COLTIVARE UNA MONTAGNA DA TEMPO ABBANDONATA, PRESERVANDONE LA STABILITÀ ED ONORANDONE LA STORIA, FATTA DI FATICA, SACRIFICI E TANTO LAVORO.
C’È UN RAGAZZO CHE HA INSEGUITO IL SOGNO DI LAVORARE NEL MONDO DEL CINEMA E SI RITROVA – PROPRIO COME SUCCEDE NEI FILM - DIETRO AD UNA MACCHINA DA PRESA A DIRIGERE IL SUO PRIMO LUNGOMETRAGGIO, GRAZIE AD UN BANDO REGIONALE CHE HA PREMIATO L’ORIGINALITÀ DELLA STORIA CHE LUI STESSO HA PRESENTATO. UNA STORIA CHE PARLA DEL VENETO, DELLE SUE CONTRADDIZIONI, DELLA CRISI E DI UNA CLASSE IMPRENDITORIALE CHE NON SI RASSEGNA A PERDERE LA RICCHEZZA ACCUMULATA.
CI SONO PERSONE CHE NON VOGLIONO ANDARSENE DA QUESTO PAESE, PERCHÉ CREDONO CHE QUALCOSA SI POSSA ANCORA FARE PER RIDARE DIGNITÀ E VOCE AD UN TERRITORIO CHE TANTO HA SORTITO NON SOLO A LIVELLO ECONOMICO, MA ANCHE CULTURALE, ARTISTICO, SOCIALE. E’ IL VENETO DOVE SIAMO CRESCIUTI, MALGRADO TUTTO E TUTTI. DEL QUALE CONOSCIAMO LA LINGUA E CONDIVIDIAMO LE TRADIZIONI. E’ UN PAESE CHE FORSE NON MERITA LE SUE ECCELLENZE, TROPPO SPESSO COSTRETTE DA UN SISTEMA CORROTTO A FUGGIRE ALL’ESTERO, MA CHE LE HA COMUNQUE PRODOTTE. E CHI NE È CONSAPEVOLE, PUÒ ANCHE DECIDERE DI RIMANERE AD AIUTARLO.
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bassano | istruzione
AUMENTA L’OFFERTA FORMATIVA,MA MANCANO LE AULE
Inaugurata la cantinadell’Istituto agrario Parolini
All’istituto agrario
Parolini si fa il
vino, nella nuova
cantina realizzata
durante l’estate anche grazie
al contributo economico
dell’attivissimo comitato
genitori. La struttura, ricavata
in uno spazio che era prima
adibito a magazzino, è dotata
di un moderno macchinario per
la pigiatura dell’uva e di
cinque contenitori che verranno
utilizzati per la micro
vinificazione. A settembre
gli studenti hanno partecipato
con entusiasmo, anche in
orario extrascolastico, alla
vendemmia ed alle prime fasi
di trasformazione dell’uva
raccolta nella vigna che
circonda la scuola, dove si
coltivano dal 1970 le varietà
di Cabernet, Merlot, Marzemino,
Groppello, Pinot e Moscato.
Si tratta di una nuova
opportunità didattica, che ha
lo scopo di arricchire in futuro
l’offerta formativa della scuola
con un corso di “Maestro di
cantina”, una specializzazione
attualmente inesistente negli
altri istituti del territorio.
Peccato che a frenare questa
continua crescita qualitativa
del Parolini ci sia una cronica
mancanza di spazi, alla quale
si è cercato di fare fronte
negli anni adottando una serie
di soluzioni che però non hanno
risolto, ma solo tamponato,
l’emergenza.
Attualmente la scuola è dotata di
28 aule che ospitano 28 classi:
sono stati sacrificati tutti gli
uffici, compresa la presidenza
che è stata traslocata in uno
sgabuzzino, mancano alcuni
laboratori, gli spazi per il
sostengo, un’aula lettura, non
c’è un deposito per i prodotti
che si coltivano, uno spazio
per ricevere i genitori né una
foresteria per gli alunni del
rientro pomeridiano; come non
bastasse, a fronte delle quattro
quinte che usciranno il prossimo
giugno si prevede l’attivazione
di sei, forse sette classi
prime. Insufficienti finora
le soluzioni trovate dalla
Provincia, come il trasferimento
della sede staccata nel plesso
dell’ex istituto Remondini in via
di Cristina Lunardon
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Sonda a Bassano, frequentato da
320 studenti che per tre giorni
alla settimana si alternano
nella sede centrale di Pove
con gli altri 350 compagni di
scuola. E non sono mancate le
azioni di protesta da parte di
dirigenza, comitato genitori
e ragazzi, che lo scorso anno
hanno lanciato una petizione
raccogliendo oltre tremila
firme e minacciando una marcia
pacifica fino a Vicenza a bordo
dei trattori.
L’ultima azione eclatante
è stata annunciata nelle
scorse settimane dallo stesso
dirigente, Francesco Frigo,
che non si rassegna all’idea
di dover limitare l’offerta
formativa della scuola a causa
delle sue carenze strutturali,
e che ormai da otto anni chiede
un ampliamento definitivo della
sede di Pove con la realizzazione
di almeno venti aule nuove.
A quanto pare, la minaccia di
campeggiare per sette giorni
in una tenda montata davanti
all’istituto centrale, ha sortito
un primo risultato positivo.
«Subito dopo l’annuncio della mia protesta
contro la Provincia - commenta il
dirigente - sono stato contattato da Vicenza e mi è stata fatta la promessa formale dell’avvio dei lavori di ampliamento entro il 2014. Le nuove aule non saranno a disposizione prima del 2015».
Il dirigente però non canta
vittoria.
“Ringrazierò chi di dovere solo ad ampliamento concluso – ha dichiarato ancora alla stampa - e la promessa del campeggio di protesta resta”.
SI TRATTA DI UNA NUOVA OPPORTUNITÀ DIDATTICA, CHE HA LO SCOPO DI ARRICCHIRE IN FUTURO L’OFFERTA FORMATIVA DELLA SCUOLA CON UN CORSO DI “MAESTRO DI CANTINA”,
UNA SPECIALIZZAZIONE ATTUALMENTE INESISTENTE NEGLI ALTRI ISTITUTI DEL TERRITORIO.
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valstagna | iniziative
IN CRESCITA L’ADESIONE DEI GIOVANI AL PROGETTO
Il Comitato “Adotta un terrazzamento” raggiunge quota 100
Nato nel 2010, il Comitato
“Adotta un terrazzamento in Canale di Brenta” ha visto in tre anni crescere fino
a cento il numero dei terreni
in abbandono affidati a nuovi
coltivatori. Più di trenta sono
state le adesioni negli ultimi
sei mesi. Un bel traguardo,
festeggiato con un pranzo sociale
che è stato anche l’occasione per
ripercorrere il cammino compiuto
e considerare possibili nuove
prospettive di intervento.
Tra queste, l’allargamento
del progetto ad altri Comuni
oltre a Valstagna, la messa a
disposizione di attrezzature
condivise che permettano più
facilmente ai nuovi coltivatori
la manutenzione del territorio e
il possibile avvio di un’attività
che possa anche offrire lavoro a
qualche giovane della valle.
I campi terrazzati, ben visibili
percorrendo la Valsugana, dopo
essere stati coltivati a tabacco
fino agli anni sessanta sono
stati abbandonati in seguito
al collasso dell’agricoltura di
montagna e ridotti in uno stato
di degrado tale, da rischiare di
compromettere la stabilità e la
sicurezza degli stessi versanti
montani. Il Comitato, sorto
proprio per fronteggiare questa
emergenza, svolge il ruolo
di tramite tra i proprietari
dei terrazzamenti emigrati
all’estero o troppo anziani per
prendersene cura, e quanti si
rendono disponibili alla loro
manutenzione, utilizzandoli in
comodato d’uso gratuito come
orti privati.
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“Il risultato raggiunto fi nora dimostra che questo progetto risponde ad un bisogno sentito dalla gente – ha dichiarato il portavoce Luca Lodatti – perché pur nel rispetto del diritto di proprietà si possono coltivare ad orto delle terre altrimenti abbandonate. E’ così che alcune contrade storiche intorno a Valstagna, nel Canale di Brenta, sono tornate ad essere frequentate e i loro terrazzamenti coltivati, in un modo diverso dalla tabacchicoltura di un tempo, ma comunque capace di provvedere alla manutenzione di un territorio altrimenti a rischio di frana e crollo”.
Senza dimenticare che le
coltivazioni orticole come la
patata e i fagioli, oppure i
piccoli frutti, offrono in
queste zone risultati di alta
qualità e il terreno, ricco
di ferro, rende gli ortaggi
particolarmente saporiti.
Al momento il Comitato è alla
ricerca di altri terrazzamenti,
per soddisfare le numerose
richieste ricevute negli ultimi
mesi: a questo scopo si stanno
contattando nuovi proprietari
di terreni incolti disponibili
ad aderire al progetto.
A coordinarne le attività è
stata chiamata Cinzia Zonta,
la neo-eletta presidentessa
del Comitato, che da un anno ha
ripreso a coltivare i terreni
sul Col 22 Ore, a 500 m sopra
Valstagna. Un avvicendamento
che porta nuove forze al
progetto di rinascita di questo
paesaggio, ancora bisognoso di
cure.
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breganze | personaggi
DIESEL FESTEGGIA I SUOI PRIMI 35 ANNIINVESTENDO NELLA SOSTENIBILITÀ
Renzo Rosso devolve 555 mila euro alla Fondazione OTB
Una torta da 555.000
euro per festeggiare
i primi 35 anni della
Diesel, l’azienda
di Breganze che in
tutto il mondo è sinonimo di
creatività, coraggio, passione
e divertimento. Una torta
virtuale, che sarà suddivisa
tra i diversi progetti sostenuti
dalla Only The Brave Fundation,
la fondazione no profit voluta
e creata da Renzo Rosso, deus ex
machina e presidente dell’impero
OTB che oltre a Diesel detiene
altri importanti marchi del
mondo della moda.
Nessuna festa, nessun fuoco
d’artificio: al loro posto,
l’azienda ha deciso di investire
in sostenibilità spiegando in
una lettera i motivi di questa
scelta.
“35 anni fa è cominciata la più incredibile avventura della mia vita: Diesel – ha
dichiarato Renzo Rosso.
“Abbiamo cambiato le regole del mercato, del marketing, delle vendite, del design: abbiamo dato il nostro contributo per cambiare l’industria della moda. Siamo cresciuti giorno dopo giorno, anno dopo anno, sempre cercando di raggiungere nuovi orizzonti e di restare un passo più avanti degli altri, in modo fresco e moderno. E’ noto che quando si parla di feste, non abbiamo eguali – prosegue - ma questa volta abbiamo deciso di celebrare
questo anniversario cosi importante in un modo diverso. Così, per celebrare questa pietra miliare della nostra storia,abbiamo donato 555,000 euro a Only The Brave Foundation, l’organizzazione no-profit del nostro gruppo che supporta progetti sostenibili innovativi e concreti in tutto il mondo, con un focus speciale nell’Africa sub sahariana. Perchè – conclude - non
c’è nulla di più coraggioso che cercare di rendere il mondo un posto migliore”.
Dal 2008 ad oggi, la Only The
Brave Foundation ha investito
in più di 100 progetti di
sviluppo sociale nel mondo,
con un impatto diretto sulla
vita di oltre 40.000 persone. I
principali criteri di selezione
dei progetti supportati sono
infatti un impatto sociale
diretto, la sostenibilità e
l’innovazione. Solo nel 2013 ha
promosso il restauro del Ponte
di Rialto a Venezia, sostenuto
un progetto di microcredito
rivolto alle aziende colpite
dal terremoto in Emilia Romanga
e dato supporto alla filiera
produttiva del tessile con il
progetto C.A.S.H, ovvero un
accesso al credito a condizioni
agevolate ai fornitori del
“Made in Italy”.
Renzo Rosso ha raccontato in
più occasioni di essere stato
ispirato nel suo progetto di dare
vita ad una fondazione benefica
dal Dalai Lama, che durante un
volo aereo lo avrebbe spronato
ad utilizzare il suo nome e
l’azienda per fare qualcosa di
concreto per le popolazioni più
disagiate. Da qui, l’impegno per
l’Africa e l’utilizzo di parte
dei proventi della Diesel e
degli altri marchi del gruppo per
farli confluire nella onlus Only
The Brave Fundation. Rimanendo
fedele alla sua filosofia,
secondo la quale “le aziende che producono ricchezza devono ridistribuire i loro profitti in ambito sociale, non solo nel proprio business e restituire al territorio quello che in qualche modo ricevono.”Buon compleanno, Diesel
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tezze sul brenta | lavori pubblici
CONTRO L’APERTURA DI UN IMPIANTO DI SMALTIMENTODI RIFIUTI METALLICI
Il sindaco di Tezze sul Brentadichiara guerra alla Provincia
“Un provvedimento ad opera di meri tecnici che non solo va a gravare una zona già martoriata
dall’inquinamento da cromo esavalente della ex Galvanica P.M., ma che letteralmente calpesta la volontà espressa da ben due consigli comunali”.
Questo l’amaro
commento del sindaco
di Tezze sul Brenta,
Valerio Lago, in
riferimento alla
delibera disposta
dal commissario
straordinario della
Provincia di Vicenza
Attilio Schneck, che
prendendo atto e
facendo proprio il
parere favorevole
della Commissione
Valutazione Impatto
Ambientale (VIA)
provinciale, autorizza
l’insediamento di un impianto
di recupero di rifiuti metallici
nelle vicinanze della tristemente
nota ex Tricom Galvanica P.M.
“Si tratta di un’attività insalubre di 1° classe – spiega il primo
cittadino – pericolosa per l’ambiente e per chi ci vive. E su questo tipo di insediamento si era già espressa in modo chiaro la precedente amministrazione nel 2002, quando l’osservazione della ditta interessata alla realizzazione dell’impianto era stata bocciata perché l’attività rientrava
nell’elenco delle industrie ritenute a rischio per la popolazione”.
Nell’aprile del 2012 la ditta in
questione depositava in Comune
la necessaria documentazione
per iniziare la procedura
di Valutazione dell’Impatto
Ambientale e chiedere la
contestuale approvazione del
progetto di trasferire la
propria attività di recupero di
rifiuti metallici all’interno
del Piano Particolareggiato
Produttivo in località Baracche
– via Tre Case. Lo stesso
Piano Particolareggiato che nel
marzo del 2009 aveva ottenuto
l’approvazione consigliare
proprio con l’espresso divieto
di insediamento per le industrie
insalubri.
Sulla scorta di una relazione
istruttoria redatta dall’ufficio
ecologia, dalla quale emergono
l’incompatibilità del progetto
con il PRG e la sua inadeguatezza
rispetto all’attuale viabilità,
oltre ai potenziali rischi per
l’atmosfera, il sottosuolo e
il clima acustico, il consiglio
comunale ribadiva il proprio
parere contrario al trasferimento
di questa attività.
Era il 27 giugno
2012. Pochi mesi
dopo, a fine gennaio
2013, la Commissione
Provinciale VIA
rilasciava il proprio
parere favorevole.
Secondo quanto
riferito dal sindaco,
a nulla sono valsi
gli ulteriori elementi
ostativi evidenziati
a più riprese negli
ultimi mesi alla stessa commissione
a suon di relazioni da parte degli
uffici comunali competenti.
E conclude: “Non posso e non permetterò che il volere della comunità di Tezze che rappresento sia letteralmente violentato dalle decisioni di una qualsivoglia commissione, qualsiasi siano le logiche cui risponde. Per questo, con la mia Giunta, ho deciso di impugnare questo assurdo provvedimento: non lascerò nulla di intentato per evitare l’insediamento di questa industria insalubre. La Ex Tricom -Galvanica P.M insegna. Ma evidentemente, per qualcuno, la storia non è maestra”.
“NON POSSO E NON PERMETTERÒ CHE IL VOLERE DELLA COMUNITÀ DI TEZZE CHE RAPPRESENTO SIA LETTERALMENTE VIOLENTATO DALLE DECISIONI DI UNA QUALSIVOGLIA COMMISSIONE, QUALSIASI SIANO LE LOGICHE CUI RISPONDE. PER QUESTO, CON LA MIA GIUNTA, HO DECISO DI IMPUGNARE QUESTO ASSURDO PROVVEDIMENTO: NON LASCERÒ NULLA DI INTENTATO PER EVITARE L’INSEDIAMENTO DI
QUESTA INDUSTRIA INSALUBRE”
di Cristina Lunardon
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LaPiazzaAnimalsOttobre.pdf 1 22/10/13 14:49
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web | personaggi
RACCONTI, FOTO E OPERE D’ARTE SUI BARBUTI:L’ESPERIENZA SOCIAL DIVENTA UN LIBRO
Avere la barba,dal movimento nasce un concorso
Che fosse un’idea
dirompente, lo si era
capito fin dall’inizio.
A confermarlo, ci
sono le migliaia di contatti
che sui social network, oltre
all’omonimo sito, il progetto
Avere la barba ha raccolto in
pochi mesi. E solo scorrendo
le interviste, le parole, i
commenti del popolo del web si
capisce il perché.
“Avere la barba nasce come cristallizzazione di un fenomeno esistente, una moda, una mania, uno stato mentale. La barba è qualcosa di intimo, trasversale, antico: noi vogliamo permettere a tutti di raccontarla. Perché quando inizi a farla crescere, c’è sempre un motivo” dicono Claudio Traina, event manager
bassanese con la passione dei
tatuaggi, Alessandro Toso di
Cittadella, innamorato dell’arte
contemporanea, e Diego Santi di
Castello di Godego, fotografo
per diletto. Sono loro i tre
giovani barbuti ideatori del
progetto, impegnati in questi
giorni a girare l’Italia per
registrare interviste e pareri.
E questi sono i temi al
• Personal Fitness
• Rassodamento e Rimodellamento
• Dimagrimento localizzato
• Adipometria
• Esame Termografi co
• Trattamenti mirati
Il piacere di piacersi
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centro del concorso letterario
e artistico lanciato dai tre
per raccogliere in un libro
l’esperienza web di questi mesi.
Il concorso, che si concluderà
il prossimo 31 gennaio, è aperto
a opere letterarie (massimo
15.000 caratteri), artistiche
o fotografiche incentrate
appunto sulla barba, “che può essere vista come emozione sia dal punto di
vista maschile che femminile” si legge sul bando.
“Il premio? È il fatto stesso di partecipare nel creare la filosofia condivisa dell’Avere la barba” dichiarano Claudio, Alessandro e Diego, e questo
la dice lunga sullo stile del
gruppo e sul perché i fan si
sommano ad ogni ora.
Tutte le opere saranno diffuse
tra la community dei barbuti,
ma solo quelle ritenute più
originali o emblematiche
entreranno a far parte del
libro che sarà pubblicato entro
la prossima estate.
L’iscrizione al concorso è
gratuita, i dettagli si trovano
nel bando reperibile su
www.averelabarba.it.
AVERE LA BARBA NASCE COME CRISTALLIZZAZIONE DI UN FENOMENO ESISTENTE, UNA MODA, UNA MANIA, UNO STATO MENTALE. LA BARBA È QUALCOSA DI INTIMO, TRASVERSALE, ANTICO: NOI VOGLIAMO PERMETTERE A TUTTI DI RACCONTARLA. PERCHÉ QUANDO INIZI A FARLA
CRESCERE, C’È SEMPRE UN MOTIVO
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pove del grappa | viabilità
ULTIMI RITOCCHI ALLA MESSA IN SICUREZZA DEL PAESE
In centro a Pove si transiteràa 30 km all’ora
cittadini sono stati
informati e per la
nuova segnaletica si sta
procedendo con l’appalto
dei lavori: entro fine
novembre partirà a Pove il
progetto “zona 30 all’ora”
che prevede l’obbligo di
limitazione della velocità di
transito nell’area compresa tra
le vie Fossà, Ca’ Morolazzaro,
Annibale da Bassano, Rivagge,
Marcadella e Roma.
“La limitazione era già in vigore da tempo nelle due strade che attraversano il centro del paese – spiega il
sindaco Orio Mocellin – e l’esigenza di estenderla è nata dopo che anche a Pove i genitori dei bambini che frequentano le scuole hanno attivato in via sperimentale il “piedibus” alla fine dell’anno scolastico. A questo si aggiunga anche la volontà di limitare al massimo i rumori molesti per chi vive in quella zona e di rendere più vivibile e sicuro il paese”.
Un paese piccolo, ma densamente
abitato, nel quale non è
poi così facile spostarsi
camminando, vista la penuria
di marciapiedi lungo le strade.
“Mi auguro che i cittadini comprendano che diminuendo la velocità e sacrificando solo pochi secondi di tempo rispetto al limite dei 50 chilometri che vige in tutti i centri cittadini – prosegue il primo cittadino - si ottiene anche l’effetto di ridurre l’inquinamento da gas di scarico. Minore inquinamento e maggiore tranquillità per i residenti, per una migliore qualità della vita.”
E ancora in tema di sicurezza
partirà a breve un progetto di
asfaltatura delle strade del
centro, che stanno per essere
rimesse a nuovo nei punti più
carenti e danneggiati, con
relativi adeguamenti della
segnaletica stradale, per un
costo complessivo di circa
settantamila euro.
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borso del grappa | sport
PROPOSTA LA CREAZIONE DI UNA RETE IN VENETOPER GLI APPASSIONATI DI TUTTO IL MONDO
Turismo e volo libero, a Borso del Grappa oltre 60.000 decolli l’anno
Il Veneto si propone come
meta degli appassionati
di volo libero di tutto
il mondo, grazie alla
presenza di associazioni e
luoghi bellissimi, ideali per
praticare questo affascinante
sport dell’aria.
E’ questa la conclusione
dell’incontro svoltosi a Malcesine
tra l’assessore regionale al
turismo e i rappresentanti dei club
di volo libero veneti, durante
il quale è stata approfondita la
possibilità di mettere in rete
impianti, conoscenze, località,
per realizzare una proposta
turistico-sportiva unitaria in
questo settore, tenuto conto
che la regione è già meta di
appuntamenti internazionali.
E’ il caso di Borso del Grappa,
uno dei siti di volo più famosi
in Europa e molto apprezzato a
livello mondiale. A renderlo
così speciale concorrono le
condizioni meteorologiche
ottimali in tutte le stagioni con
circa trecento giorni volabili
all’anno, l’accessibilità dei
decolli ed atterraggi, la
presenza di correnti adatte a
qualsiasi tipologia di pilota e
la possibilità di effettuare voli
di distanza. Borso del Grappa è
anche sede della più importante
fiera italiana del settore,
nata nel 1982 come Meeting
Internazione di Volo Libero, che
si tiene nel periodo pasquale e
conta la partecipazione dei più
forti piloti al mondo.
“La Regione intende creare un circuito di località in cui si pratica il volo, una sorta di percorso per turisti come può essere ad esempio la strada del prosecco” spiega Alessando Olin, presidente dell’Associazione
Sport Montegrappa che si occupa
di promuovere tutte le attività
sportive legate alla montagna,
con un occhio di riguardo per il
volo libero. “La proposta era partita da noi nel 2009 – prosegue – per poter
di Cristina Lunardon
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offrire ai turisti dell’aria anche altri servizi nel territorio.”
E’ dagli anni settanta che si
vola sul Montegrappa, dapprima
con i deltaplani e poi con i
parapendio. Attualmente il sito
conta sette punti di decollo, due
atterraggi ed un campo scuola in
località Camol.
Qual è il profilo del pilota turista?
“Nel sessanta per cento dei casi ha tra i 30 e i 50 anni, spesso predilige sistemazioni come il campeggio ed il bed and breakfast, soggiorna mediamente dai tre ai cinque giorni e spesso viaggia con la famiglia.”
Un vero toccasana per l’economia
di tutta l’area.
“Nel solo comune di Borso ci sono 450 posti letto, e continuano ad aumentare. Non male,
per un paese di seimila abitanti”
Quali sono i paesi di provenienza?
“Principalmente Germania, Polonia, Svizzera ed Europa del Nord. Sono in crescita i flussi dalla Francia, Ungheria e Russia. Qualcuno è arrivato pure dalle Hawaii, dalla Groenlandia e dall’Australia, ma si tratta di casi sporadici.”
Il volo libero risente della crisi?
“Nonostante la crisi, negli ultimi anni le presenze registrate a Borso sono in aumento, nel 2013 abbiamo superato quota trentamila senza contare i comuni limitrofi ed i piloti del Triveneto che non pernottano. In un anno abbiamo tesserato più di cinquemila piloti con fly card elettronica, che serve appunto per monitorare i flussi e controllare i documenti di volo.”
Quanti sono i voli stimanti in
un anno?
“Se ne stimano circa sessantamila”
BORSO DEL GRAPPA, UNO DEI SITI DI VOLO PIÙ FAMOSI IN EUROPA E MOLTO APPREZZATO A LIVELLO MONDIALE. A RENDERLO COSÌ SPECIALE CONCORRONO LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE OTTIMALI IN TUTTE LE STAGIONI CON CIRCA TRECENTO GIORNI VOLABILI ALL’ANNO, L’ACCESSIBILITÀ DEI DECOLLI ED ATTERRAGGI, LA PRESENZA DI CORRENTI ADATTE A QUALSIASI TIPOLOGIA DI PILOTA E
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bassano | teatro
AL VIA LA NUOVA STAGIONE TEATRALE PER BAMBINI E FAMIGLIE
“Raccontami una storia” apre con la Gabbianella di Sepulveda
Riparte a Bassano la rassegna di teatro per famiglie “Raccontami una storia”, sette appuntamenti domenicali da novembre a
febbraio organizzati da oltre un decennio da Ullallà Teatroanimazione presso l’auditorium dell’istituto Graziani.
E sarà proprio la compagnia di Pippo Gentile e Angela Graziani ad inaugurare la nuova stagione, portando in scena domenica 10 novembre alle 17 la “Storia di una gabbianella e di un gatto”, raccontata con una tecnica mista di danza,teatro e video. Ullallà Teatroanimazione nasce a Bassano nell’aprile del 1999 e riunisce attorno ai suoi progetti attori, musicisti, danzatori, scrittori, videoartisti, professionisti nell’animazione, tutti con diverse esperienze alle spalle.
Tra le sue finalità rientrano la tutela e la promozione del diritto alla crescita culturale dei ragazzi, per i quali si creano occasioni ed opportunità culturali, contribuendo a divulgare una diversa cultura dell’infanzia ed a sensibilizzare anche gli enti pubblici ad una maggiore attenzione ed investimento nel settore.
L’associazione propone cicli di letture per tutti gli ordini di scuole, ed in collaborazione con l’associazione di volontariato
“L’Abbraccio”, Ullallà ha dato vita al laboratorio teatrale con
ragazzi disabili “Din Don Down”, che alla data attuale vede la produzione di tre spettacoli che hanno ottenuto riconoscimenti e plausi anche a livello nazionale.
La rassegna proseguirà in dicembre con “Ciripiripì la vita è una festa” della compagnia Gianni Franceschini e poi con Il teatro del Vento ed il suo “Natale al calduccio”. Oltre alla rassegna teatrale, Pippo e Angela inaugureranno il 2 novembre una serie di incontri di narrazione musica dal vivo, sempre per bambini, presso la sede del consiglio di quartiere Margnan in collaborazione con World Caffè Bassano. Il primo sabato sarà dedicato alle “Storie da brivido” per il fine settimana dedicato ad Halloween.
Apre a Tezze sul Brenta lo sportello intercomunale Spazio DonnaSi inaugura con un una serata dal titolo “Le donne oggi tra il silenzio e la parola”, in programma Venerdì 8 novembre alle 20.30 presso la sala consigliare del comune di Rosà, il nuovo sportello intercomunale Spazio Donna, nato dalla volontà delle amministrazioni di Tezze sul Brenta, Rossano, Rosà e Cartigliano e gestito insieme all’associazione Questacittà onlus di Bassano del Grappa. Il servizio nasce dalla volontà di promuovere la cultura di genere, accogliere i disagi femminili e contrastare il fenomeno della violenza contro
le donne. E’ rivolto a tutte le donne che vivono situazioni di disagio personale, famigliare e relazionale, alle quali vengono offerti gratuitamente ascolto e sostegno, oltre alla massima riservatezza. Lo sportello sarà attivo ogni 1° e 3°martedì del mese in via Nazionale n. 1 Tezze sul Brenta. Alla serata di presentazione parteciperà la presidente dell’associazione bassanese Maria Pia Mainardi, Maria Antonietta Spiller della Commissione pari opportunità di Vicenza e LIna Scarpari, psicologa dello Sportello Donna di Schio.
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marostica | associazioni
IN USO GRATUITO PER QUINDICI ANNI IL CASELLO IDRAULICO DI NOVE
L’Associazione Nazionale Carabinieri ha trovato una sede
nche l’Associazione
Nazionale Carabinieri
dell’Unione dei comuni
del Marosticense avrà
la sua sede operativa. La
giunta regionale ha infatti
deliberato di concedere al
gruppo il casello idrico che
si trova nel comune di Nove,
in uso gratuito per un periodo
di quindici anni. In cambio,
l’associazione si impegna a
ripristinare il manufatto per
renderlo abitabile a norma di
legge.
Con il trasferimento alle regioni
di tutte le funzioni amministrative
in materia di gestione dei beni
del demanio idrico, sono stati
consegnati anche gli immobili
adibiti a magazzini per il deposito
dei materiali per il corretto e
puntuale svolgimento dei compiti
di vigilanza, guardia e custodia
dei corsi d’acqua, nonchè ad
alloggi per i tecnici dipendenti.
Ed è in questa tipologia di
immobili, chiamati “caselli
idraulici”,che rientra l’edificio
di Nove, non più utilizzato dal
personale dipendente.
“Era da tempo che cercavamo una base
fi ssa – racconta il presidente
Marco Carlesso – ma a Marostica non c’erano più spazi disponibili. Due anni fa abbiamo anche acquistato dei mezzi, e fi nalmente avremo un unico posto dove parcheggiarli, insieme a tutta l’attrezzatura di cui disponiamo.”Oltre al casello, l’associazione
carabinieri disporrà delle
aree adiacenti, destinate agli
addetti della protezione civile,
disponibili a collaborare con
il Genio civile nel servizio
di sorveglianza sulla rete
idraulica o in particolari
situazioni in cui sia richiesto
un suo intervento.
“Diventerà anche la base per le unità cinofi le regionali – conclude Carlesso –
che saranno coordinate sul luogo”.Ora manca solo la firma della
convenzione.
A
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comprensorio | sicurezza
PROMOSSI A PIENI VOTI DALLA POLIZIA LOCALE DI ROSÀ,TEZZE SUL BRENTA E UNIONE DEL MAROSTICENSE
I “Velo Ok” centrano l’obiettivoe rendono le strade più sicure
Finalmente arriva una
buona notizia dalle
strade del Veneto: la
Regione informa che i
dati relativi agli incidenti con
lesioni a persone, rilevati nei
primi mesi del 2013 da Polizia
Stradale, Carabinieri e Polizie
Locali, registrano la tendenza
ad una diminuzione del fenomeno
rispetto ai due anni passati, in
linea con l’andamento nazionale
ed europeo dell’ultimo decennio.
Ed essendo la velocità una delle
cause principali degli scontri,
c’è da pensare che forse gli
strumenti utilizzati sulle strade
allo scopo di rallentare la corsa
degli automobilisti abbiano
sortito, malgrado polemiche e
proteste, un risultato positivo.
Tra gli ultimi prodotti sul
mercato ci sono i “Velo ok”, box
mobili predisposti per alloggiare
gli autovelox, installati a
bordo strada e ben riconoscibili
grazie al loro colore arancione.
In ordine di tempo, i primi
“Velo ok” sono apparsi lungo
la strada che attraversa il
centro di Nove, ente precursore
nel territorio per l’utilizzo di
questi dispositivi.
“Devo essere sincero – dichiara il
comandante della polizia locale
dell’Unione dei comuni del
Marosticense Crestani – all’inizio
ero scettico, è stata l’amministrazione a volere che fossero installati, ma visti i risultati mi sono dovuto ricredere. Si tratta poi dell’unico strumento utilizzabile lungo le provinciali, dove non è pensabile posizionare altri tipi di dissuasori, come i dossi. Ai primi cinque box ne sono stati aggiunti subito altri sei, su richiesta degli stessi cittadini. Anche a Marostica c’è l’intenzione di posizionarli sulle strade di collegamento. Sono un ottimo deterrente, gli automobilisti rallentano e dai nostri controlli sono davvero rari i casi di infrazione che riscontriamo.”
Il comandante della polizia
locale di Rosà, Alex Scalco,
nel commentare i dati della
Regione individua anche nel
generale miglioramento della
viabilità, grazie alle nuove
rotatorie, un possibile
motivo della diminuzione degli
incidenti. Oltre ai frequenti
pattugliamenti e soprattutto
all’educazione stradale, che
viene impartita dagli stessi
vigili rosatesi ai bambini, fin
dalla scuola materna, da oltre
quindici anni.
“Attualmente a Rosà sono in funzione sette “Velo ok” – dichiara – e nelle arterie interessate la situazione è decisamente migliorata, soprattutto per i residenti, che ora possono uscire di casa senza temere di essere travolti. Dai nostri controlli si riscontra al massimo la media di una violazione del limite di velocità al giorno, cosa che prima dell’installazione dei box arancioni era impensabile.”
Stesso risultato anche a Tezze
sul Brenta, dove si è in attesa
dell’autorizzazione provinciale
per posizionare nuovi box
arancione su altre arterie
comunali e di collegamento.
“Sicuramente il comportamento degli automobilisti è cambiato – spiega il comandante Luca Franceschini –
e la velocità media è diminuita in maniera evidente grazie ai “Velo ok”. L’abbiamo riscontrato dai controlli effettuati sulle migliaia di passaggi che interessano queste vie, dove la velocità media non raggiunge neppure i cinquanta chilometri all’ora, mentre prima si aggirava tra i sessantacinque e gli ottanta chilometri orari.”
Promozione piena dunque per le
famigerate colonnine arancioni,
anche se che a quanto pare poco
fruttano alle casse comunali.
Ma l’investimento economico
per il loro acquisto, in questo
caso, ha ottenuto una rendita
ben più importante.
di Cristina Lunardon
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