l'oblòsulcortile_2009bletteraottavia

1
Al Dirigente Scolastico, Ai professori, Agli studenti, riguardo alle Pagelle dei Professori. Vorremmo esprimere alcune considerazioni che abbiamo fatto in seguito alla circolare 133, a noi indirizzata dal Dirigente Scolastico il 9 marzo scorso, riguardante il sondaggio “Le Pagelle sono arrivate”. Siamo stati accusati di aver «lasciato lʼambito della nostra componente di studenti», ma è proprio ciò che non abbiamo fatto. I dati che abbiamo presentato sono frutto di un sondaggio e perciò rappresentativi dellʼopinione degli studenti; non certo si ponevano come giudizi ponderati, con la pretesa di piovere dallʼalto a giudicare le persone: i voti dati dagli studenti non hanno lʼautorità per «squalificare» o «diffamare». Poiché noi studenti, con i professori, siamo protagonisti della scuola e tutti gli sforzi dei docenti sono volti al nostro apprendimento e alla nostra crescita, abbiamo ritenuto che potesse essere utile rendere nota la nostra percezione al riguardo. Proprio perché si tratta di un riscontro, non di una valutazione obiettiva, tre su quattro delle voci “valutate” sono «prive di un indice oggettivo di prestazione»: esse esprimevano volutamente la nostra «personale percezione». In molte classi il sondaggio ha portato al risultato sperato: vari insegnanti hanno indagato tra i loro studenti al riguardo, aprendo un nuovo, ulteriore fronte di dialogo. Perché un giornale scolastico abbia senso, perché non sia un giornale morto, ma si collochi «in un flusso in elaborazione tra studenti, istituto, territorio, società», siamo convinti che sia suo primo dovere creare un ponte tra le varie realtà allʼinterno dellʼistituto, aprire questioni, far parlare: «si scrive per comunicare» e questo abbiamo fatto. Inoltre gli studenti hanno dimostrato una sorprendente maturità nel discernere il «gradimento» dal «giudizio», dimostrando nei confronti dei loro professori, eccetto che in pochi casi, più ammirazione che malcontento. Nel modo in cui è stato condotto il sondaggio ci sono senza dubbio degli errori non irrilevanti, che, affiancati a una probabile quota di studenti che hanno votato con più rancore che sincerità, non bastano comunque a svuotare del tutto di valore quei risultati. Il nostro primo errore sta nella vaghezza con cui abbiamo formulato le voci da valutare, soprattutto per quel che riguarda la “preparazione”. Abbiamo dato per scontato che si trattasse della preparazione percepita dagli studenti, quella che sarebbe più preciso definire “capacità di comunicare le conoscenze”; inoltre non abbiamo considerato una serie di altre voci importanti (chiarezza espositiva, coerenza e organicità delle verifiche, prontezza nel rispondere alle domande, diligenza nel preparare le lezioni...), che sono quindi state assorbite nella “preparazione”, quella di più ampio respiro tra le date, e su di essa hanno influito. Tuttavia, ammettendo pure tutti gli appunti che si potrebbero fare alla forma del nostro sondaggio e alla poca accuratezza con cui è stato condotto, vogliamo far presente la validità del principio da cui muove: noi studenti siamo i destinatari del lavoro dei professori, noi passiamo con loro 30 ore alla settimana, perciò è da noi in particolare che può venire un feedback sul loro operato, che serva a migliorare le cose, non a denigrare alcuna persona. Nel far emergere questo riscontro ci sembra che il rispetto per gli insegnanti non venga a mancare in alcun modo. Se invece tutto questo non è frutto che di «una satira goliardica rampante» dalla «leggerezza grintosa», che abbiamo realizzato «attirati dallʼambivalenza della trasgressione, dalla fugace evasione», ci stupiamo, allora, che una simile sciocchezza abbia avuto una tale risonanza. La Redazione dellʼOblò sul Cortile 25 marzo 2009

Upload: oblo-sul-cortile

Post on 30-Mar-2016

212 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

La Redazione dellʼOblò sul Cortile Se invece tutto questo non è frutto che di «una satira goliardica rampante» dalla «leggerezza grintosa», che abbiamo realizzato «attirati dallʼambivalenza della trasgressione, dalla fugace evasione», ci stupiamo, allora, che una simile sciocchezza abbia avuto una tale risonanza. 25 marzo 2009

TRANSCRIPT

Al Dirigente Scolastico,Ai professori,Agli studenti,riguardo alle Pagelle dei Professori.

Vorremmo esprimere alcune considerazioni che abbiamo fatto in seguito alla circolare 133, a noi indirizzata dal Dirigente Scolastico il 9 marzo scorso, riguardante il sondaggio “Le Pagelle sono arrivate”.Siamo stati accusati di aver «lasciato lʼambito della nostra componente di studenti», ma è proprio ciò che non abbiamo fatto.I dati che abbiamo presentato sono frutto di un sondaggio e perciò rappresentativi dellʼopinione degli studenti; non certo si ponevano come giudizi ponderati, con la pretesa di piovere dallʼalto a giudicare le persone: i voti dati dagli studenti non hanno lʼautorità per «squalificare» o «diffamare».Poiché noi studenti, con i professori, siamo protagonisti della scuola e tutti gli sforzi dei docenti sono volti al nostro apprendimento e alla nostra crescita, abbiamo ritenuto che potesse essere utile rendere nota la nostra percezione al riguardo. Proprio perché si tratta di un riscontro, non di una valutazione obiettiva, tre su quattro delle voci “valutate” sono «prive di un indice oggettivo di prestazione»: esse esprimevano volutamente la nostra «personale percezione».In molte classi il sondaggio ha portato al risultato sperato: vari insegnanti hanno indagato tra i loro studenti al riguardo, aprendo un nuovo, ulteriore fronte di dialogo.Perché un giornale scolastico abbia senso, perché non sia un giornale morto, ma si collochi «in un flusso in elaborazione tra studenti, istituto, territorio, società», siamo convinti che sia suo primo dovere creare un ponte tra le varie realtà allʼinterno dellʼistituto, aprire questioni, far parlare: «si scrive per comunicare» e questo abbiamo fatto.Inoltre gli studenti hanno dimostrato una sorprendente maturità nel discernere il «gradimento» dal «giudizio», dimostrando nei confronti dei loro professori, eccetto che in pochi casi, più ammirazione che malcontento.Nel modo in cui è stato condotto il sondaggio ci sono senza dubbio degli errori non irrilevanti, che, affiancati a una probabile quota di studenti che hanno votato con più rancore che sincerità, non bastano comunque a svuotare del tutto di valore quei risultati.Il nostro primo errore sta nella vaghezza con cui abbiamo formulato le voci da valutare, soprattutto per quel che riguarda la “preparazione”. Abbiamo dato per scontato che si trattasse della preparazione percepita dagli studenti, quella che sarebbe più preciso definire “capacità di comunicare le conoscenze”; inoltre non abbiamo considerato una serie di altre voci importanti (chiarezza espositiva, coerenza e organicità delle verifiche, prontezza nel rispondere alle domande, diligenza nel preparare le lezioni...), che sono quindi state assorbite nella “preparazione”, quella di più ampio respiro tra le date, e su di essa hanno influito.Tuttavia, ammettendo pure tutti gli appunti che si potrebbero fare alla forma del nostro sondaggio e alla poca accuratezza con cui è stato condotto, vogliamo far presente la validità del principio da cui muove: noi studenti siamo i destinatari del lavoro dei professori, noi passiamo con loro 30 ore alla settimana, perciò è da noi in particolare che può venire un feedback sul loro operato, che serva a migliorare le cose, non a denigrare alcuna persona. Nel far emergere questo riscontro ci sembra che il rispetto per gli insegnanti non venga a mancare in alcun modo.

Se invece tutto questo non è frutto che di «una satira goliardica rampante» dalla «leggerezza grintosa», che abbiamo realizzato «attirati dallʼambivalenza della trasgressione, dalla fugace evasione», ci stupiamo, allora, che una simile sciocchezza abbia avuto una tale risonanza.

La Redazione dellʼOblò sul Cortile25 marzo 2009