professione calcio - sfoglia il settimanale - anno ii n.32

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8 Robin Hood a pagina Gli sprechi della FIGC robin Hood Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 euro IL SettIMAnALe dI A, B, LeGA Pro, d, CALCIo FeMMInILe e CALCIo A 5 Anno 2 - n° 32 09 SetteMBre 2010 Accedi a PCW la WebTv di Professione Calcio su www.professionecalcio.eu prossimamente anche sul satellite canali 815 e 874 23 Cardarelli a pagina La sfida contro l’Olanda San Marino 4 Grisoli a pagina Intervista al presidente Abodi Lega di B ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 3 2

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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.32

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Robin Hood

a pagina

Gli sprechi

della FIGC

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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 euroIL SettIMAnALe dI A, B, LeGA Pro, d, CALCIo FeMMInILe e CALCIo A 5 Anno 2 - n° 32 09 SetteMBre 2010

Accedi a PCW la WebTv

di Professione Calcio

su www.professionecalcio.eu

prossimamente anche sul satellite canali 815 e 874

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Cardarelli

a pagina

La sfida

contro

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Intervista

al presidente

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ISSN 1593-6309

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L’EDITORIALE uno speciale sul nuo-

vissimo assettosocietario dellasquadra giallorossa).Pareggia fuori casa ilPerugia che si trovadi fronte unSansepolcro che dicerto vuole ottenerequalcosa di impor-tante da questocampionato diI n t e r re g i o n a l e .Esclusiva con la “E”maiuscola la partitadi qualificazione aiprossimi campionatiEuropei di Polonia eUcraina fra le nazio-nali di San Marino e ivicecampioni delMondo dell’Olanda.Un risultato (5-0 pergli “oranje”) percerti versi inaspetta-to, ma che ci offreuno spunto perriflettere sulla gran-de crescita del movi-mento calcisticodella piccola enclavein territorio italiano.

dalla Redazione

OMA -Giornalisti ,non giornalai.

Spesso abbiamoposto l’accento sulladifferenza etimolo-gica di queste dueparole, c’è chi harecepito il messag-gio e c’è chi ancoracerca di capirne ilsignificato. Ma nonsta a noi giudicare.In un periodo doveuna parola è poca edue sono troppe, sene spendono e span-dono per dire fando-nie e questo non cimeraviglia. Abbiamoletto l’intervista delpresidente dellaLega di A “diciamo”Maurizio Berettaalla “Gazzetta delloSport” di qualchegiorno fa.Complimenti presi-dente, “diciamo”bella intervista, unpo’ come quella cheha rilasciato “dicia-mo” a noi… Facevaprima a dire che lestavamo “diciamo”antipatici, oppure“diciamo”, che cisono giornali chemeritano di ospitareuna sua intervista ealtri che “diciamo”non lo meritano, maa noi fondamental-mente non interessanemmeno questo.Questa settimanatra le nostre pagine

troverete un’inter-vista in esclusiva conil nuovo presidentedella Lega di BAndrea Abodi che,nonostante siaimpegnatissimo conla sua “creatura”,come lui stesso ci haspiegato, ha trovatoil tempo per dedi-carci circa 20 minutidella sua giornata eha risposto a tutte lenostre domande.Alla fine ci ha ringra-ziato… noi ricambia-mo. Grazie presi-dente e buon lavoro!Robin Hood ha final-mente colpito nelsegno, ora il bersa-glio ha una frecciaconficcata proprionel centro. Le consu-lenze d’oro e i con-tratti a troppi zerihanno generato unterremoto in FIGC:strano che nessunoabbia smentito, oalmeno, battuto uncolpo. Il nostro lan-ciatore di frecce cisguazza in questomare e promettealtre rivelazioni.Continua a fare figu-re magre la nostraNazionale e il nostroopinionista MauroGasperini, semprepacato e ragionato-re, sta iniziando un“processo” aPrandelli così comene ha fatto uno aLippi: come si dice aRoma “A chi tocca

n’se n’grugna” . Per imeno avvezzi: “se èla tua ora non arrab-biarti ma prendilacon filosofia”.Continua la nostraanalisi sulle gare dicartello della LegaPro, sulle nobili chenon stanno renden-do come ci si sareb-be aspettati e sullesorprese sulle qualinessuno avrebbescommesso. La garache sicuramenteavrà il maggiorseguito e riporteràgli appassionatiindietro (moltoindietro) nel tempoè la sfida fra Casale ePro Vercelli. OttoScudetti in campo(sette per la “Pro”,uno per i nerostella-ti) e tanta voglia ditornare nei palco-scenici che agli albo-ri del calcio questeformazioni piemon-tesi dominavano asuon di goleade.Intanto è partito ilcampionato diSerie D, con duegironi più affollati(quello A e quelloF) e già ci sono dellesorprese: debuttacon una vittoria ilMantova nel gironeB e il Venezia inquello C, crollainvece il Messinafresco di nuovasocietà (trovereteall’interno del gior-nale a pagina 18

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Numero 32 09 settembre 2010

2 Editoriale

Mister “diciamo” e la classe di Abodi

[email protected]

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILEMassimiliano Giacomini

[email protected]

AMMINISTRAZIONE: Via F.T. Marinetti 221

Tel/Fax 06 5000975

00143 Roma

CApOREDATTORELuigi Cardarelli

[email protected] Grisoli

[email protected]

SEGRETARIA DI REDAZIONEAlessia Gallina

[email protected]

IMpAGINAZIONE E GRAFICA

STAMpA

Global Stampa

Via Angelo della Pergola, 5 00176 Roma

[email protected]@[email protected]

Uno scatto della partita San Marino-Olanda(Foto Archivio)

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Page 4: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.32

La Lega di B muove i suoi primi passiIl presidente Andrea Abodi: “Il nostro è un futuro di Serie A”

OMA – Partiamo da due presupposti.Semplici, limpidi. Il primo: la calma (e lapazienza) è (sono) la virtù dei forti. Il

secondo, strettamente legato al primo, è: il gior-nalista non deve mai perdere la speranza. Anzi,deve perseverare. Se volessimo unire questedue affermazioni con una terza, creando così unsillogismo di aristoteliana memoria, allora si puòdedurre che: il giornalista è un forte. Non vor-rei sembrare spocchioso o presuntuoso, percarità, ma a volte per riuscire a riempire le pagi-ne del settimanale sul quale appone la propriafirma, il lavoro è davvero duro. Per dovere dicronaca è necessario un piccolo preambolo: inostri lettori più attenti e affezionati (in realtàanche quelli distratti, la copertina del numero30 era assai esplicativa al riguardo) ricorderan-no che invano siamo riusciti a contattare perun’intervista i presidenti di Lega di A (Beretta)e B (Abodi). Premettiamo che le richieste perle interviste erano state inoltrate una settima-na prima della “chiusura” del giornale. Detto diBeretta, che ha rifiutato, con il presidente dellaneonata Lega di B Andrea Abodi è stato, ci per-donerà, un vero e proprio parto. Anzi, un partoal decimo mese, e spiego perché. Il martedì (31agosto) nel primo pomeriggio la nostra reda-zione invia il giornale alla tipografia per la stam-pa, “chiudendolo”, di fatto, nella mattinata dellostesso giorno. Abbastanza abbattuti per nonessere riusciti ad ottenere le interviste, lascia-

mo la redazione nella serata.Circa alle 20 ricevo una chiama-ta che, sfortunatamente, mi sfug-ge. La trovo un’ora più tardi. Unmessaggio in segreteria: era ilpresidente Abodi che, scusan-dosi per non essere riuscito afarsi trovare, mi lasciava il suonumero di cellulare per farsiintervistare il giorno successivo.Eureka. Mercoledì 1 settembre,quindi, troviamo una persona affabile e cortese,che si presta a tutte le nostre curiosità. Prima ditutto, dopo una vita passata in simbiosi con la“sorella maggiore” Serie A, questa estate si èconsumato il divorzio. Era inevitabile, oppurec’erano ancora le possibilità per rimarginareuna ferita, una lacerazione, tuttavia molto forte?«Io credo che non vada visto come un divorzio, per-ché è una parola che rappresenta un concetto daicontorni traumatici. Propenderei più per separazio-ne consensuale - questo il pensiero del numerouno della cadetteria, nato a Roma il 7 marzo1960 - direi, per certi versi, naturale». Come tan-tissime altre realtà e particolarità, anche il rap-porto di unione fra la Serie A e la B rappresen-tava un “unicum” all’interno del contesto euro-peo: «Infatti. L’unione fra queste due Leghe eraun’anomalia rispetto alle altre realtà internazionali,quindi penso che non sia successo nulla di grave,anzi». Questa ultima parola, è chiaramente raf-forzativa, preparatoria ad un concetto cheverrà espresso immediatamente dopo. Infatti

Abodi, che nel suovasto e lungo curricu-lum può vantare anchedi essere un “collega” dichi scrive, essendoiscritto all’AlboProfessionale deiGiornalisti Pubblicistidal 1987, poi prosegue:«Secondo me, quello cheè successo questa estate èun vantaggio e una gran-de opportunità. Non sipoteva più andare avanticome si era sempre fatto,perché la convivenza fradue elementi molto diver-si fra loro, di cui uno moltopiù forte dell’altro, è ogget-tivamente impari. Il secon-do elemento è sempre

penalizzato. Per cui, nella separazione, vedo solo fat-tori positivi. In tutti i termini: crescita, identità e quan-t’altro. Oltretutto, il livello di mutualità e solidarietànon è cambiato». La storia recente della Serie Bha vissuto un anno d’oro, la stagione 2006-07.Si veniva dallo scandalo Calciopoli (oMoggiopoli, o quello che vi pare), e l’organicodella cadetteria di quell’anno comprendeva for-mazioni di grande blasone. Prima fra tutte, laJuventus che, retrocessa d’ufficio per i noti fatti,partecipava per la prima volta nella sua storiaalla B; poi il Bologna, il Genoa, il Brescia, il Lecce,il Napoli, il Pescara, il Piacenza, l’Hellas Verona:complessivamente in quella stagione sui campidella Serie cadetta si scontravano ben 46 scu-detti. Ovviamente, in termini economici di pro-venti dalla vendita dei diritti televisivi, quello fuil picco. La stagione successiva, senza Juventus,Napoli e Genoa promosse in A, il crollo: la Bnon aveva copertura televisiva. Questo perchéci si era accontentati di sottoscrivere un mega-contratto per la sola stagione 2006-07: «Già,dopo il picco fortemente positivo di quella stagione,c’è stato un deciso declino. Ora dobbiamo riprender-ci, dobbiamo far emergere i fattori positivi del nostrocalcio e sfruttare i 13 milioni di persone che la SerieB ha come bacino d’utenza, attraverso una decisacaratterizzazione - prosegue Andrea Abodi, lau-reato in Economia e Commercio alla LUISScon un elaborato di laurea dal titolo “Le spon-sorizzazioni sportive nell’ambito della comuni-cazione d’impresa”; questo è uno spunto cheriprenderemo più avanti - della nostra identità.Fatto questo primo passo, i ricavi dalle televisionivengono di conseguenza. Finora non siamo riusciti afarlo, negli anni precedenti. Adesso, già da quest’an-no stiamo crescendo. E siamo convinti che fra dueanni, quando si dovranno ridiscutere i contratti conle televisioni, se avremo lavorato bene, avremo piùforza contrattuale per ottenere maggiori ricavi». Aquanto ammontano, appunto, i proventi dellanuova Serie B? «Quelli complessivi a circa 105milioni di Euro, dei quali 15 dalle televisioni, che sono

di Flavio Grisoli

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Numero 32 09 settembre 2010

4 Intervista

Il presidente della Lega di B Andrea Abodi

(Foto Archivio)

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Numero 32 09 settembre 2010

5Intervista

e le sponsorizzazioni stanno mutando forma inquesti anni e mi sono sempre chiesto perché il piùgrande evento di marketing siano le Olimpiadi, nellequali gli sponsor non compaiono sul campo di gara.In questo caso la differenza la fa la qualità dellamanifestazione. Ecco, è necessario cambiare ilmodello, e noi come Serie B ci stiamo provando, peruscire dai canoni». Qual è, quindi, il futuro dellaSerie B? «Con una battuta, il futuro della Serie B èun futuro di Serie A. Noi rappresentiamo la piccolae media impresa italiana e ogni tanto abbiamo lafortuna di vedere sui nostri campi grandi società.Abbiamo margini di crescita enormi, puntando sullacultura dei luoghi e sulle tipicità dei territori. La SerieA viaggia troppo veloce per accorgersi di questecomponenti». Un commento sulla Tessera delTifoso è doveroso: «È uno strumento che va inco-raggiato. Ci sono le difficoltà tipiche delle cosenuove, però nel medio-lungo periodo sono convintoche la gente e i tifosi si renderanno conto che si trat-ta di uno strumento che va a loro vantaggio». Perconcludere questa amabile conversazione, chie-diamo al presidente della Lega di Serie BAndrea Abodi il classico augurio alle società:«Bé, l’augurio è che si prosegua con l’entusiasmo ela passione di questo primo mese. Che siano, a livel-lo sportivo, dieci mesi di imprevedibilità, fattore cherende qualsiasi manifestazione sportiva più emozio-nante. Ci deve essere, nello spettatore, la percezio-ne che nei 90’ possa accadere di tutto, e questeprime tre giornate di campionato già ce lo stannodimostrando. Invio quindi a tutte le società, ai calcia-tori e ai tifosi, l’augurio di vivere uno splendido cam-pionato».

cui avrebbero avuto diritto a partecipare.Come si può tornare ad uno stato di “normali-tà” (se mai il nostro calcio possa essere parago-nato alla normalità, seppure questo sia un ter-mine dai contorni opinabili) finanziaria per lesocietà di calcio? «Prima di tutto, si deve partire dadue fattori: il rispetto sistematico delle regole. Sottoquesto aspetto potrebbero esserci più esclusioni nelbreve periodo, ma poi nel lungo periodo ci sarannodei benefici. Poi, come secondo fattore, il conteni-mento e la razionalizzazione dei costi. In ordine:osservanza delle regole e razionalizzazione dei cosi.Ma non solo - prosegue nella sua analisi AndreaAbodi - questo: c’è anche necessità della ridefinizio-ne del contratto collettivo, affinché le società abbia-no più potere contrattuale». Questo del contrat-to collettivo dei calciatori, è uno dei nodi che ilpresidente Abete si trova sulla scrivania in que-sto periodo: «La trattativa è iniziata. L’AIC riceveràuna piattaforma normativa stilata da noi, ma lenostre idee già le conoscono. Siamo al punto zero,della svolta. I calciatori professionisti hanno contrat-ti da impiegati, ma hanno privilegi da liberi profes-sionisti. È una anomalia che va risolta. Certo, l’evolu-zione del mercato ha portato a questo, ma le con-dizioni del mercato stesso adesso sono molto diver-se». Tornando alla formazione universitaria delpresidente Abodi, è un dato abbastanza diffusoche le nostre società di calcio, anche quelle piùblasonate, pecchino nella diffusione del “brand”,del marchio: perché? «Mah, non è un dato gene-ralizzato a mio modo di vedere. Credo sia più unacultura diversa della comunicazione, di dinamiche dimercato diverse. Partiamo da un punto: il marketing

Sky, Dahlia, Rai e Sportitalia». Indubbiamente, ildirettivo della Serie B, nello scegliere AndreaAbodi come presidente, lo hanno investito diquesto incarico anche alla luce dei suoi trascor-si. È stato siglato, alla metà di luglio, la partner-ship della Lega di B con la bwin, noto marchiointernazionale di scommesse sportive, creandocosì la “Serie bwin”. La scelta del marchio quin-di, è fondamentale, e il gioco di parole che si ècreato con il nome dell’azienda è un’idea inno-vativa e molto interessante: «Se devo essere sin-cero, questo accordo io l’ho trovato quando mi sonoinsediato. Dopo una lunga trattativa, a metà luglio èstato trovato l’accordo. Questo è un grande marchiointernazionale che ha sponsorizzato le più grandisocietà di calcio europee (in Italia il Milan fino allascorsa stagione), e devo dare atto alla strutturadella nostra Lega di aver fatto un ottimo lavoro».Naturalmente, l’idea ha una sua ragione di vive-re, di esistere: «Chiaro. Questa sponsorizzazione èfresca, dinamica, come vogliamo essere noi d’ora inpoi». Il primo obiettivo, dopo aver concluso gliaccordi per le sponsorizzazioni, è riconquistarela fiducia e l’interesse del pubblico: «Purtroppo, intermini di passione del pubblico, lo spirito si sta pro-gressivamente perdendo. Qui noi vogliamo interve-nire - prosegue Abodi, che nella sua carriera dimanager ha ricoperto svariati ruoli, fra i quali:direttore marketing alla McCormack, responsa-bile italia di TWI, fondatore e vicepresidenteesecutivo di Media Partners Group, presidentedi Arcea SpA, Medialazio Srl e Astral SpA; PerCONI Servizi è stato Consigliere diAmministrazione dal 2002 al 2008; si è occupa-to, in qualità di vicepresidente esecutivo e diret-tore generale, della Baseball World Cup 2009, ecome direttore marketing ha seguito la candi-datura olimpica e paralimpica di Roma per iGiochi del 2004, ed è stato indicato dal Sindacodi Roma Alemanno come componente deltavolo tecnico che ha realizzato il dossier dellacandidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2020- diventando di fatto la “casa” della passione calci-stica su tutto il territorio nazionale. Vogliamo riporta-re i giovani e le famiglie italiani negli stadi, lo spiritoche ci anima è questo». A proposito di stadi, laLegge che sta facendo il suo (lento) corso inParlamento, è (sarebbe) uno strumento impor-tante per la valorizzazione delle singole societàe, di conseguenza, della Lega appena nata che lecomprende e le sostiene: «È una legge moltoimportante. Ma vorrei porre l’accento - continuaAbodi - su un fatto: non bisogna investire e interve-nire sole sulle infrastrutture materiali, ma anche suquelle immateriali, che ho descritto prima. Per quan-to riguarda gli stadi, ce ne sono molti che risalgonoaddirittura agli anni ’40, e non sono più consoni aduno spettacolo che, nel corso dei decenni è profon-damente mutato. Lo strumento legislativo è deter-minante, perché c’è necessità di strutture funziona-li. Ma sotto questo punto di vista sono ottimistaaffinché la Legge vada in porto in tempi brevi».Oltre che dalla separazione fra A e B, quellaappena trascorsa, come abbiamo più voltedescritto, è stata l’estate più turbolenta dopoquella del 2006. Sono state 21, lo ricordiamo, lesocietà professionistiche che hanno rinunciato,o non sono riuscite, a iscriversi ai campionati

Andrea Abodi è nato a Roma il 7 marzo1960. Laureato in Economia e Commercio -profilo di Marketing - alla LUISS. Elaboratodi Laurea su “Le sponsorizzazioni sportivenell'ambito della comunicazione d'impre-

sa”. Giornalista iscritto all'Alboprofessionale dei pubblicisti dal 1987.Inizia la sua carriera da manager come

direttore marketing della filiale italiana delGruppo McCormack, azienda specializzatanell'organizzazione di grandi eventi e nella

gestione di talenti sportivi. In seguito èresponsabile in Italia di TWI, società del

gruppo IMG che opera nella commercializzazione di diritti multime-diali di manifestazioni sportive. È stato fondatore e Vice presidente

Esecutivo di Media partners Group. Ha ricoperto il ruolo dipresidente in Arcea Spa, in Medialazio srl e in Astral Spa. per ConiServizi Spa è stato Consigliere di Amministrazione dal 2002 al 2008.

Si è occupato, in qualità di Vice presidente Esecutivo e DirettoreGenerale, della Baseball World Cup 2009. Come direttore marketing

ha seguito la candidatura olimpica e paralimpica di Roma per iGiochi del 2004, ed è stato indicato dal Sindaco di Roma Alemanno

come componente del tavolo tecnico che ha realizzato il dossierdella candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2020.

Andrea Abodi, il suo curriculum

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OMA - Sono cominciate le qualificazio-ni agli Europei del 2012 (quelli inPolonia ed Ucraina che ci sono stati

scippati grazie alla pochezza del PresidenteAbete e di tutto il suo staff) e già si intravedeun margine di sofferenza che ci guiderà sinoall’agognato traguardo. Soffrire, come abbiamosofferto venerdì scorso, non è certamente daAzzurri. Direte, meglio della figuraccia aiMondiali... ma quella, credetemi, ce la siamocercata da soli. Però è rimasta la sindrome dellapaura, dell’incertezza, della mancanza in campodi leader carismatici, che compattano il grupponei momenti di difficoltà. Prandelli cerca di dareuna sua impronta a questo gruppo di giocatoriche, diciamocelo, è quanto di meglio oggi sipossa reperire sulla piazza. Se in questi anni nontroviamo giovani all’altezza (ma in Italia nonvengono valorizzati e si vanno a cercare giova-nissimi talenti stranieri) andremo incontro amolti altri Sudafrica. Passiamo ora in rassegna lescelte del CT. Si trova attualmente senza unportiere affidabile: in attesa di Buffon, recupera-

bile solo per le sfide di marzo, questa è già dasola la nota dolente. I due difensori esternisono l’immagine della attuale pochezza nelruolo: ad un mediocre Motta è stato preferitol’altrettanto incerto Cassani, ambedue ben lon-tani dagli standard dello Zambrotta che fu. Asinistra far giocare Molinaro è proprio l’ultimaspiaggia, ed in attesa del pallido Criscito (anchelui poco convincente caratterialmente), non ciresta che sperare nel ricupero e nella matura-zione del nerazzurro Santon. La coppia centra-le juventina offre abbastanza garanzie e non haalternative credibili. Passiamo al centrocampo,dove l’inossidabile e per ora insostituibile Pirlomostra la corda di una carriera pesante, ma èper ora il perno che fa girare la squadra ePrandelli non può fare a meno, nel suo modu-lo, del metronomo milanista. In calo fisico evi-dente De Rossi, altra pedina fondamentaledella Nazionale, forse per prolemi personali oaltro: Cesare deve sperare di recuperarlo almeglio perché anche lui non ha sostituti all'al-tezza. Chi non convince del tutto è Montolivo.L’attacco è un rebus: Cassano è ora indispensa-bile come prima era piantagrane, ma gioca solo

a sprazzi (quando lo fa però vedi il tocco delgenio) e speriamo che diventi davvero il leaderdel gruppo. Pazzini lotta molto ma mal servitoincide poco. Esser compagno di club diCassano lo aiuta non poco, ma Gilardino eBorriello sono alla sua altezza, per non parlaredi Amauri (quando sta bene fisicamente) e del-l’imprevedibile Quagliarella. Speriamo che l’ot-timo Prandelli ed i responsabili delle nazionalitra i quali il “santone” Sacchi, possano fare ilmiracolo. Infine una parola sulla RAI: prima opoi doveva succedere che la febbre da minispotcombinasse qualche guaio: mandarlo in ondamentre Pirlo batte un corner è stata una cosatragicomica. O forse anche loro, visto l'andazzodella partita, pensavano che fosse ancora uninutile lancio dalla bandierina col solito flop...Enon pensavano certo alla testa di Cassano.Certo uno spettatore che paga il canone havisto in cinque secondi Quagliarella che entra,Pepe che esce, Pirlo che si appresta a battere, ilsolito insulso minispot e poi i giocatori azzurriche si abbracciavano, devono essersi stropiccia-ti gli occhi. Hanno creduto di trovarsi davantialla solita Fiction. Con tanti saluti agli sportivi.

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La nazionale Italiana, un rebus che Gasperini cerca di risolveredi Mauro Gasperini

Numero 32 09 settembre 2010

6 Rubrica

Page 7: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.32
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Numero 32 09 settembre 2010

8 Voci dal Palazzo

OMA - Le nostre rivelazio-ni sui mega contratti sot-toscritti dal presidente

Abete in favore di esponentidell’AIC e dell’AssociazioneAllenatori, hanno provocato unterremoto in Federcalcio. Ildirettore generale Valentini si èimmediatamente precipitato atelefonare al presidente dellaLega Pro Macalli, rassicurandoloche si trattava di notizie false etendenziose e del solito “rompi-glioni” di Robin Hood. Noi, anostra volta, abbiamo più voltevisitato il sito della Federazionema di smentite ufficiali neanchel’ombra. Eppure il presidenteAbete e soprattutto il direttoregenerale Valentini conosconobene la legge sulla stampa epotevano benissimo avvalersidella possibilità di chiederci unarettifica. Perché non l’hannofatto? Per noi, quanto abbiamoscritto, è la pura e cruda realtà,chi afferma il contrario se neassuma pubblicamente leresponsabilità. Ma nella presidenza Abete nonvi sono solamente i 250milaEuro a Baggio i 130mila Euro al

consigliere federale Ulivieri,decisioni che contrasta-no con le NOIF (NormeInterne diO r g a n i z z a z i o n eFederale), che prevedonoche l’attività dei dirigentifederali sia a titolo gratui-to ed è questa la primavolta - fatto gravissimo -che un Presidente Federalele calpesta. Vi è anche uncontratto a Sacchi per il2010 ed un nuovo contrattoper il 2011 che si aggiraintorno ai 300mila Euro, senzacontare quello di 300mila Europer i suoi 2 vice ed una serie diatti che destano scandalo e gri-dano vendetta al cospetto dellapovera gente che deve mettereinsieme il pranzo con la cena eche non arriva a fine mese.Pensionati trattenuti in serviziocon mega contratti di dirittoprivato che si aggiungono allamaturata pensione, dipendentiCONI che oltre lo stipendiogodono di ulteriori benefitmonetari, promozioni a quadrodi segretarie compiacenti e diamici degli amici, assunzioni difigli, parenti ed affini, consulen-ze a go-go, mega trasferteall’estero in corpose delegazioni

(vengo anch’io…no tu no) echi più ne ha più ne metta.Chi si dice non interessatoal mantenimento della pro-pria poltrona, e chi sidichiara paladino del rigoree della moralità, per qualimotivi porrà in esseretutti questi atti ammini-strativi? Chi sa che sia fol-gorato dallo SpiritoSanto o sia ispirato dalleSacre Scritture: “Prendiquello che hai e dallo ai

poveri”. Anche se questi, poveri

di Robin Hood

non sono… I poveri purtroppo sono benaltra cosa e mantengonosoprattutto la loro dignità nel-l’indigenza in cui sono obbligati.Ed è per questo motivo cheabbiamo intrapreso la battaglia,per tagliare agli scialacquatoridel denaro pubblico i cordonidella borsa. Il nostro obiettivo è nella ridu-zione delle risorse che lo Statodà al CONI e che il CONI trasfe-risce alle varie Federazioni. Gliex democristiani sinistorsi radi-cal-chic, frequentatori dei salot-ti buoni, non ci abbindolanoanche se camuffati da buonisamaritani, ma devono esseregiudicati per quello che fanno:andare a casa e, se proprio lovogliono, spendere il propriodenaro in opere di beneficenza.“Rubare ai ricchi per dare aipoveri” è il nostro motto, e lanostra lotta è affinché questisoldi non vadano nelle taschedei Baroni dello Sport, ma alletante piccole e medie societàche sono l’essenza insostituibiledel calcio italiano e che soppor-tano sacrifici immensi per par-tecipare ai campionati di appar-tenenza. Signori Presidenti,siamo con Voi!

Fiumi di soldi, sprechi epocali e camuffamenti a go-go“Le nostre rivelazioni sui mega contratti hanno scatenato un ter-remoto in Federcalcio. Né il presidente Abete né il direttore gene-rale Valentini hanno smentito pubblicamente... Che sia tutto vero?

Pensionati trattenuti in servizio, dipendenti CONI che godono di benefit oltre agli stipendi, assunzioni di amici e parenti...

r ...e mega trasferte, sono solo

alcuni degli atti di chi si dichia-

ra paladino del rigore e della

moralità. Il nostro obiettivo è la

riduzione delle risorse che lo

Stato dà al CONI e che vengono

girate alle Federazioni...

...Chi si camuffa da buon sama-

ritano non ci abbindola, noi

lottiamo perchè questi soldi

vadano nelle tasche delle pic-

cole e medie società che sono

l’essenza del calcio. Signori

presidenti, siamo con voi!”

Page 9: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.32
Page 10: PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.32

Numero 32 09 settembre 2010

10 Classifiche

Classifica

Lumezzane 7Pavia 7Spal 7Paganese 6Ravenna 5Sorrento 5Como 4Alessandria 4Gubbio 4Salernitana 4Cremonese 3Verona 3Pergocrema 3Reggiana 2Spezia 2Monza 2Bassano 1Sudtirol 1

1^ DIVISIONE GIRONE A

4 Gol: Cipriani (Spal)

3 Gol: Crocetti (Bassano), Le Noci

(Verona)

MArCAtorI

Como-Pergocrema 1-1Cremonese-Spal 1-4Gubbio-Ravenna 0-0Lumezzane-Alessandria 1-0Monza-Verona 1-5Paganese-Bassano 2-1Pavia-Spezia 2-1Sorrento-Reggiana 4-3Sudtirol-Salernitana 0-1

3^ GIornAtA 05.09.10

Alessandria-Como

Bassano-Sorrento

Pergocrema-Lumezzane

Ravenna-Cremonese

Reggiana-Monza

Salernitana-Paganese

Spal-Pavia

Spezia-Gubbio

Verona-Sudtirol

4^ GIornAtA 12.09.10

Classifica

Lucchese 9Atl. Roma 9Foligno 7Lanciano 7Taranto 6Cosenza 5Andria 4Benevento 4Viareggio 4Foggia 3Nocerina 3Gela 3Juve Stabia 3Pisa 2Cavese 2Barletta 1Ternana 1Siracusa 0

1^ DIVISIONE GIRONE B

3 Gol: Pintori (Benevento), Sau

(Foggia), Di Cecco (Lanciano),

Marotta (Lucchese)

2 Gol: 6 calciatori

MArCAtorI

Barletta-Juve Stabia 0-2Benevento-Nocerina 1-1Cavese-Cosenza 2-2Foligno-Viareggio 2-0Lanciano-Foggia 5-3Lucchese-TErnana 4-0Pisa-Atl.Roma 0-2Siracusa-Andria 0-1Taranto-Gela 2-1

3^ GIornAtA 05.09.10

Andria-Lucchese

Atl.Roma-Benevento

Cosenza-Taranto

Foggia-Foligno

Gela-Cavese

Juve Stabia-Siracusa

Nocerina-Barletta

Ternana-Pisa

Viareggio-Lanciano

4^ GIornAtA 12.09.10

Classifica

Feralpisalò 6

Pro Vercelli 4

Rodengo S. 4

Sambonifacese 4

Valenzana 4

Pro Patria 3

Savona 3

Canavese 3

Lecco 2

Montichiari 2

V.Entella 1

Renate 1

Sanremese 1

Tritium 1

Casale 1

Sacilese 1

Mezzocorona 0

2^ DIVISIONE GIRONE A

3 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)

2 Gol: 4 calciatori

MArCAtorI

Canavese-Sacilese 3-0Lecco-Renate 2-2Pro Vercelli-Montichiari 0-0R.Saiano-Casale 1-1Sambo-Mezzocorona 2-1Savona-Sanremese 3-2Tritium-Feralpi 0-1Valenzana-V.Entella 0-1Risposa: Pro Patria

2^ GIornAtA 05.09.10

Casale-Pro Vercelli

Entella-Tritium

Mezzocorona-Lecco

Montichiari-Sanremese

Pro PatriaValenzana

Renate-Canavese

Rodengo S.-Sambonifacese

Sacilese-Savona

Risposa: Feralpisalò

3^ GIornAtA 12.09.10

Classifica

Lamezia 6

Neapolis 6

Brindisi 6

Latina 4

Aversa 4

Pomezia 4

Trapani 4

Melfi 3

Avellino 1

Fondi 1

Isola Liri 1

Matera 1

Milazzo 1

Vibonese 1

Campobasso 0

Catanzaro 0

2^ DIVISIONE GIRONE C

3 Gol: Ceccarelli (Brindisi)

2 Gol: 3 calciatori

MArCAtorI

Aversa-Isola Liri 1-1

Brindisi-Avellino 1-0

Fondi-Vibonese 1-1

Lamezia-Matera 1-0

Latina-Catanzaro 2-0

Milazzo-Pomezia 1-2

Neapolis-Campobasso 2-0

Trapani-Melfi 1-0

2^ GIornAtA 05.09.10

Avellino-Neapolis

Aversa-Brindisi

Campobasso-Lamezia

Catanzaro-Melfi

Matera-Fondi

Milazzo-Latina

Pomezia-Isola Liri

Vibonese-Trapani

3^ GIornAtA 12.09.10

Classifica

Carpi 6

Sangiovannese 6

Giacomense 4

Prato 4

Bellaria 4

Carrarese 4

Chieti 4

Poggibonsi 4

San Marino 3

Fano 1

Gavorrano 1

Villacidrese 1

Crociati N. 1

Giulianova 0

L’Aquila 0

Celano 0

2^ DIVISIONE GIRONE B

3 Gol: Gasparello (S.Marino 1r),

2 Gol: 9 calciatori

MArCAtorI

Bellaria-San Marino 2-1

Celano-Carpi 1-5

Crociati N.-Prato 0-0

Gavorrano-Giacomense 1-1

L’Aquila-Carrarese 0-1

Poggibonsi-Giulianova 2-1

Sangiovannese-Fano 2-1

Villacidrese-Chieti 1-2

2^ GIornAtA 05.09.10

Carpi-Crociati N.

Chieti-Gavorrano

Fano-Celano

Giacomense-Bellaria

Giulianova-Prato

Poggibonsi-Carrarese

San Marino-Villacidrese

Sangiovannese-L’Aquila

3^ GIornAtA 12.09.10

Le Classifiche

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Numero 32 09 settembre 2010

11RavennaCremonese

Turotti, diggì dei grigiorossi: “Dobbiamo necessariamente far meglio dello scorso anno”

Buffone, diesse degli emiliani: “Abbiamo seguito la linea verde, ora aspettiamo i risultati”

ravenna e Cremonese alla ricerca della propria identitàdi Piero Barbaro

AVENNA - Ravenna e Cremonese,saranno le prossime sfidanti nellaquarta giornata del girone A di

Prima Divisione. Per la Cremonese dimister Baroni una partenza decisamenteincerta con la goleada interna contro ilGubbio in casa, poi la sconfitta control’Alessandria e la squadra che conclude lagara in 8 (Stefani, Bianchi e Gervasoni fuoriprima del novantesimo) con evidenti riper-cussioni, tra squalifiche e qualche infortu-nio, anche nel posticipo del lunedì controla Spal (terminato 4-1 per i ferraresi graziea una tripletta di Cipriani). Un inizio nonsicuro confermato anche dal direttoregenerale della squadra grigiorossa, SandroTurotti: «Sicuramente non siamo partiti comevolevamo, un inizio in salita, un po’ di confusio-ne creata anche da noi e un calendario cheproprio non ci ha aiutato viste le gare controAlessandria e Spal nelle prime quattro giorna-te, squadre che ambiscono ad una grande sta-gione». Dopo la sconfitta in finale play-offdello scorso anno, la squadra di Baroni èripartita fin da subito muovendosi in antici-po alla ricerca dei giusti elementi chepotessero rinforzare la squadra. Obiettivitutti centrati secondo Turotti: «Ci siamoaccordati con giocatori che reputiamo primari,abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamoprefissati e abbiamo creato una rosa chesaprà competere in questo campionato.

L’obiettivo chiaramente, dopo la sconfitta infinale dello scorso anno, è quello di migliorarema, come tutti sappiamo, nel calcio niente èscontato, anche perché lo scorso anno pensa-vamo davvero di avere una squadra già moltocompetitiva». Nonostante figuri ancora nel-l’organigramma societario sul suo sito uffi-ciale, la Cremonese, attraverso un comuni-cato dello scorso primo settembre, hadeciso di non sfruttare il lavoro di ManuelGerolin, ex ds in Serie A col Siena e cerca-to in estate anche dall’Udinese. Spiegatutto il dg Turotti: «Avevamo raggiunto unaccordo nel mese di giugno ma poi nei primigiorni di luglio ci siamo resi conto che servivauna pausa di riflessione per poi decidere dinon proseguire sulla stessa via. Gerolin rimaneun grande professionista che ha fatto e faràbene in squadre molto importanti». Un gran-de professionista, il direttore Turotti ce l’haanche in campo, un ex capitano di Serie A,un giocatore che ha spinto due anni fa ilLecce nella massima serie, AndreaZanchetta: «Non è il nostro capitano solo peri suoi recenti trascorsi in Serie A, ma soprattut-to perché con la sua presenza riesce a porta-re tanta professionalità nel nostro lavoro, unragazzo molto meticoloso in tutto quello chefa. Sicuramente, il nostro capitano è un valoreaggiunto». In questa giornata l’avversariodella Cremonese di mister Baroni sarà ilRavenna, cinque punti in tre partite dopolo 0-0 esterno in Umbria contro il Gubbio.Soddisfatto il direttore sportivo Giorgio

Buffone: «A livello numericostiamo messi bene, mi sem-bra che il nostro inizio di cam-pionato sia positivo. L’annoscorso ci eravamo accorti chec’era qualcosa che non anda-va così abbiamo deciso didedicarci ai giovani». Unanuova politica di cui tantosi è parlato dopo la disfattadella Nazionale maggiorein Sudafrica: «Abbiamo deci-

so di puntare sui giovani e alla fine del merca-to abbiamo cercato di coprire tutti i ruoli cer-cando il giusto mix di esperienza e gioventù. Èevidente che non si può giocare un intero cam-pionato con un esterno destro specialmente sequest’anno ci affideremo sempre al 3-5-2 dimister Esposito». Il manager giallorosso pre-senta così i nuovi acquisti, soprattutto inattacco dopo la partenza di Piovaccariapprodato al Cittadella perché “se lo meri-tava” secondo Buffone: «Rossi è un attaccan-te molto forte, di categoria, anche se bisogne-rà aspettare circa un mese per averlo comple-tamente a disposizione; Daniele Rosso è unaseconda punta, bravo a saltare l'uomo: se lagiocherà con gli altri per conquistarsi un postoin squadra; Maggiolini è un altro giocatoreimportante, come lo è anche Cazzola, unoideale nel 3-5-2: sinceramente è un pensieroche abbiamo fatto all'ultimo momento». Affaridell’ultimo momento che non sempre rie-scono anche per questioni burocratiche:«Alla fine ci è mancato solo un ingaggio di uncentrocampista con cui avevamo chiuso l’affa-re ma non siamo riusciti a concludere entro le19 del 31 agosto». L’obiettivo della squadradi mister Esposito e del direttore sportivoBuffone è ancora da mettere nel mirino, lapartita contro la Cremonese forse diràqualcosa in più: «Dopo le gare contro Como,Bassano e Gubbio, quella contro la Cremonesesarà la partita che ci farà da termometro, cidarà la misura del nostro campionato, ci faràcapire dove possiamo arrivare realmente».

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Una formazione della Cremonese (Foto Archivio)

Il Ravenna schierato prima di una gara (Foto Archivio)

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Numero 32 09 settembre 2010

12 Atl.RomaBenevento

Atletico roma-Benevento, sfida da verticeIncocciati: “Le streghe hanno una squadra che può ambire alle parti nobili della classifica”

Cuttone: “Dei nostri avversari mi preoccupo poco, per ora mi preme recuperare i miei”

di Stefano Santini

OMA - A punteggio pieno dopo tregiornate, l’Atletico Roma di misterIncocciati attende nella capitale il

Benevento, a quota 4 in classifica e reducedal pari interno contro la Nocerina. L’undicidi casa è lanciatissimo in vetta alla classifica,dopo il terzo sigillo consecutivo sul terrenodel Pisa. Il quarto impegno stagionale nelgirone B di Prima Divisione di Lega Pro nonsarà però cosa facile per i romani.«Dobbiamo continuamente migliorare - sotto-linea il tecnico dell’Atletico GiuseppeIncocciati - perché quello che ci rafforza giornodopo giorno sono le nostre certezze di lavoro, lenostre conoscenze. Bisogna avere quella orga-nizzazione di gioco e di squadra tale da riusciread analizzare quello che succede in campo eapplicare prontamente le contromosse.Abbiamo raggiunto già un buon livello - prose-gue l’allenatore - ora dobbiamo proseguire suquesta base di lavoro, perché per centrare i risul-tati bisogna continuare a impegnarsi lavorare enon sentirsi mai appagati. Fisicamente la squa-dra comincia a rispondere bene, soprattutto per-ché con queste temperature elevate il dispendioenergetico è di molto accentuato. Fino ad orasiamo stati molto bravi anche su questo aspet-

rto». A Roma arriverà un Benevento incerot-tato, che ancora non è riuscito a proporrein campo tutto il potenziale di cui è dotato:«Abbiamo avuto molti giocatori infortunati o chesi sono allenati poco, e quindi nell’ultima garaabbiamo pagato molto sul piano dell’intensità -commenta l’allenatore del BeneventoAgatino Cuttone. Al momento non riesconeanche a dare un giudizio definitivo sul nostroreale valore, vorrei esprimermi quando i mieicalciatori riusciranno ad entrare in una condizio-ne accettabile. Per ora non siamo ancora giudi-cabili: in campo 5-6 undicesimi, quelli che si sonoallenati sempre, sembrano parte di una squa-dra, i restanti di un’altra: con tutta la volontà checi mettono sono da ringraziare per quel chefanno». Seppur a mezzo servizio però il tec-nico dell’Atletico Roma conosce le insidieche si presenteranno al fischio d’inizio: «IlBenevento? È una di quelle società che attraver-so quanto fatto nel calciomercato ha espresso laforza necessaria per ambire alla prima piazza,per salire di categoria - dice Incocciati. Come ilTaranto è tra le pretendenti alla vittoria finale.Noi l’affronteremo e cercheremo di porre rime-di a quanto accadrà sul campo. Ma non dovre-mo mai perdere la nostra identità: noi guardia-mo principalmente al nostro modo di leggere ilgioco. Se il Benevento sarà più organizzato -aggiunge l’allenatore dei romani - vincerà,altrimenti sarà dura anche per loro». Il tecnicoCuttone, dal canto suo, è convinto di scen-dere in campo senza timori reverenziali,seppur con il cruccio della rosa non ancoraal completo: «Non esistono impegni difficili inparticolare, sono tutte partite difficili: a Lanciano,con la Nocerina, a Roma sarà altrettanto.Sicuramente sarà una gara importante, madella squadra avversaria mi preoccupo poco. Ilmio primo obiettivo - aggiunge il mister delBenevento - è recuperare alcuni giocatori pernoi fondamentali. Così potremo rimetterci in car-reggiata per quelli che sono i nostri valori e inostri reali obiettivi. Se cercheremo di trovare unrisultato positivo? Assolutamente sì - affermaCuttone - siamo una squadra che comunque

deve andare a fare la partita e ce la giochiamocon tutte. Vogliamo andare a vincere, o almenocercare di vincere, su tutti i campi. Per imporre ilnostro gioco però, la condizione dei giocatori èfondamentale». Per la stagione i campanihanno obiettivi ambiziosi, come conferma iltecnico dei beneventani: «Vogliamo fare uncampionato importante, pari alle altre squadreche condurranno una stagione di vertice.Possiamo farlo però solo se con la rosa al com-pleto. Se abbiamo dei problemi dobbiamo cer-care, come domenica scorsa, di mettere incampo l’anima e lottare con qualsiasi cosaabbiamo per portare a casa dei punti».Fondamentale per i padroni di casa sarà l’ap-porto del pubblico della capitale, ne è con-vinto anche mister Incocciati: «Il sostegno e ilseguito del pubblico sono strettamente correlatial fatto di alimentare la curiosità intornoall’Atletico Roma. Questo passa attraverso irisultati importanti, che per ora stiamo facendo.Credo che abbiamo già aperto una buona fine-stra di curiosità nella città di Roma e contiamodi continuare. La nostra speranza, il nostro augu-rio, è quello di riuscire a portare tanta gente alFlaminio. Roma - conclude Incocciati - non hanulla da invidiare a Madrid o a Londra dove cisono molto più di due squadre nella stessa città.Chissà, può darsi che sia la volta buona…».

Giuseppe Incocciati tecnico dell’Atl.Roma(Foto Archivio)

Agatino Cuttone, mister del Benevento(Foto Archivio)

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Numero 32 09 settembre 2010

13Casale-Pro Vercelli

Fra Casale e Pro Vercelli è ritorno al futurodi Flavio Grisoli

ASALE MONFERRATO – In moltiaspettavano questo momento, dopoche le due società sono riuscite, per

vie traverse, a mantenere la categoria cheavevano conquistato sul campo nel giugnoscorso. Casale e Pro Vercelli si trovano difronte in quello che rappresenta molto piùdi un semplice incontro di calcio dellaQuarta Serie Nazionale. Infatti, come gliappassionati sapranno, sono ben 8 gliScudetti che scenderannoin campo (7 per la ProVercelli e 1 per i nerostella-ti). Adesso, però, i palcosce-nici sono altri. Molto più“provinciali”, senza le lucidella ribalta o quasi, e il tec-nico dei casalaschi Ciulli sirammarica per non avereavuto la possibilità di gioca-re questo match in postici-po: «Speravamo tanto che laLega ci facesse giocare il lune-dì sera, ma purtroppo non èstato possibile. Sarebbe statobello, senza dubbio». Si gio-cherà domenica pomerig-gio al “Natale Palli” diCasale Monferrato, e ipadroni di casa saranno alla caccia dellaprima vittoria stagionale: «Sarà indubbiamen-te una gara molto importante, perché in questoavvio di campionato abbiamo avuto delle diffi-coltà, e anche un po’ di sfortuna. Certo è - pro-segue il tecnico del Casale - che il nostro ini-zio di stagione è fra i più impegnativi che sipotesse immaginare, considerando che abbia-mo incontrato la Pro Patria e il Rodengo Saiano

Cche sono accreditate per la vittoria finale, poi laPro Vercelli». Contro la formazione di Braghin,il Casale ha già giocato – e perso – in CoppaItalia: «Sì, è stata una sconfitta di misura - pro-segue Lorenzo Ciulli - per 1-0, ma abbiamomesso in mostra le qualità e dimostrato le pos-sibilità di metterli in difficoltà. Hanno un colletti-vo più rodato del nostro, perché hanno giocato-ri come Calvi, Morante, Bonomi e Russo moltoesperti. Noi, dal canto nostro stiamo facendo pic-coli passi in avanti settimana dopo settimana».La questione del ripescaggio, come era

ovvio, e come è accadutoper altre squadre “appese” alverdetto del ConsiglioFederale, ha bloccato di fattola campagna rafforzamentianche del Casale: «Abbiamoaggiunto 5-6 elementi allanostra rosa dopo Ferragosto -conferma Ciulli - quindi a livel-lo di condizione atletica e affia-tamento complessivo c’è dalavorare, ma stiamo miglioran-do». Fra quanto tempo, quin-di, è ipotizzabile assistere adun Casale al top della condi-zione? «Mah, mi auguro nelgiro di due otre partite. Manon è un

discorso di condizione atletica,quanto di affiatamento tra iragazzi. Dal Rio è arrivato lune-dì 30 - dal Siracusa, dove erastato messo ai margini dellarosa - quindi ha bisogno anchelui di ambientarsi». Anche se èstato subito decisivo, segnan-do la rete del 1-1 contro ilRodengo Saiano: «Sì, la suaqualità e la sua esperienza leconosciamo tutti, ma ha biso-gno di tempo per rendere almassimo». Quali sono gliobiettivi stagionali di questoCasale che, a detta del suo stesso tecnico, èancora un cantiere aperto? «Siamo sicuri diavere una rosa di valore e di qualità, e storica-mente il girone A della Seconda Divisione è sem-

pre quello più equilibrato e con il punteggio piùbasso. Serve continuità di rendimento. Da partenostra vogliamo fare una stagione di alto livelloe vogliamo incidere su questo campionato, masenza illudere nessuno. Comunque, chiaramen-te, l’obiettivo minimo è il mantenimento dellacategoria». Una battuta sull’anomalo girone a17 squadre, che “costringe”, a turno, ad unasosta forzata. Può essere vantaggioso? «Bé,dipende - afferma Ciulli - perché noi, ad esem-pio, siamo stati sfortunati anche in questo, per-ché riposeremo l’ultima giornata. Quindi avremopiù di un mese di sosta tra dicembre e gennaio,e l’ultima giornata la guarderemo in tv, con tuttii rischi che possono incorrere». Il tecnico deiVercellesi Maurizio Braghin, in sala stampadopo il pareggio a reti bianche contro ilMontichiari di mister Ottoni è improntato

alla prudenza: «Abbiamo gio-cato a sprazzi. Molto benenei primi 25-30 minuti poisiamo calati. Peccato perchévolevamo portare a casa i trepunti. Per questo motivo nellaparte finale della gara abbia-mo messo 4 attaccanti percercare di sbloccare il risulta-to. Bene la coppia difensivaLabriola - Ranellucci che nonha sbagliato niente».Mercoledì c’è la CoppaItalia, ultimo incontro dellafase a gironi contro il Pavia:«Giocheranno diversi giovanidella Berretti e i giocatori chenon sono stati impegnati oggi

in modo che gli altri possano preparare almeglio il derby di domenica prossima.Dobbiamo ancora conoscerci e per questo pos-siamo ancora migliorare molto».

Il Casale campione d’Italia nel 1914 (Foto Archivio)

La Pro Vercelli campione nel 1921(Foto Archivio)

Maurizio Braghin allenatore della Pro Vercelli (Foto Archivio)

Lorenzo Ciulli, tecnico del Casale(Foto Archivio)

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Numero 32 09 settembre 2010

15Fano-Celano

Il Celano deve riprendersi dall’avvio shockLa formazione del presidente Piccone è a zero punti dopo due gare

e domenica deve affrontare l’insidiosa trasferta contro il Fano di Zauli

di Luca Costa

ELANO - Fano e Celano sarà unasfida tra compagini desiderose dirisalire: nella seconda giornata del

campionato di Seconda Divisione, il Fano èstato domato dalla Sangiovannese, mentreil Celano ha subito la verve e la determina-zione del Carpi, favorito, insieme allaCarrarese, per la vittoria finale nel girone.A San Giovanni Valdarno mister Zauli hamandato in campo un Fano dispostosecondo il modulo 4-4-2, confidando nelblocco difensivo composto da Carboni,Terrenzio, Arcolai ed Amaranti, nel repartomediano dove hanno giostrato IAzzetta,Capodoglio, Ionni e Schiavini, e nel duooffensivo composto da Ferrari e DiCrescenzo, sostituiti nella ripresa daIadaresta e Cacciatore. Il Fano addiritturapassa in vantaggio in terra toscana grazie aduna bella incornata di Ferrari che anticipadi testa tutta la retroguardia azzurra, perpoi tentare l’affondo con Schiavini e conl’ex di turno Di Crescenzo, stoppati, però,dall’abile difensore casalingo Vaccarecci. Inseguito cresce la Sangiovannese e al 39’Calderoni e Sabatucci offrono a PIppi l’oc-casione per il gol del pari.Nella ripresa ilmonologo è degli azzurri toscani chevanno al raddoppio, sempre con l’ottimoPippi, al quarto d’ora, che sigla la rete su

Ccross di Zane. Il Fano ha mostrato moltilimiti da risolvere in fretta, per tornare alpiù presto a respirare a pieni polmoni, peril morale e per la classifica. Questo è ancheil leit-motiv ripetuto dalla dirigenza chesprona i ragazzi a lavorare sodo e a elimi-nare imperfezioni e sbavature. Inoltre, ilcalo vistoso anche di forma, nella ripresa, èil sintomo che occorre che tutti quanti igiocatori si preparino ad avere nelle gambetutti e novanta i minuti di gioco. Il team diZauli, infatti, se gioca come nel primotempo nella città valdarnese, è capace,spesso e volentieri, di impensierire gliavversari. Il Celano è avvertito ed il Fanovorrebbe davvero far continuare i grattaca-pi sportivi attuali al presidente Piccone, sulcui fronte fa il punto della situazione pro-prio il massimo dirigente della compagineabruzzese, che mostra subito di puntare alclassico “bicchiere mezzo pieno”: «Le favori-te del girone? Senza dubbio sono Carpi eCarrarese, che hanno allestito una compagineper primeggiare - ha affermato il presiden-tissimo del sodalizio abruzzese, Piccone,che aggiunge - le altre stanno tutte allo stes-so livello e anche noi, che non siamo certamen-te una realtà grandissima, possiamo giocarcelaa testa alta contro molte formazioni del nostroraggruppamento. Non c’è da fasciarsi la testaper l’avvio di campionato sotto tono - continuail patron del Celano - la nostra, infatti, è unasquadra molto giovane, in via di assestamento.Se ci sarà da fare qualche ritocco, lo faremo,vedremo nelle prossime partite». Parlando,poi, dei giovani e giovanissimi di valore equalità presenti nella rosa del team abruz-zese, Piccone fa alcuni precisi riferimenti adatleti che si stanno mettendo in luce: «Sututti penso a Bettini, Gentili e Barbetti, che si favoler bene per quanto è bravo». Sugli obietti-vi stagionali, il numero uno del Celano ècauto: «Prima di tutto il nostro obiettivo è sem-pre quello rappresentato dalla salvezza. Ilnostro sodalizio non è un grande club e dob-biamo fare una politica di valorizzazione dei

nostri giovani, puntare su di loro, sui ragazziche abbiamo. Sono atleti già forti, vedrete nelleprossime gare. Sapranno in fretta rialzare latesta e mostrare tutto quello che valgono».Inoltre, Piccone non si scoraggia per i limi-ti che si sono evidenziati nelle primissimesfide della stagione: «Non abbiamo fatto gros-se ed importanti amichevoli pre-campionato emolti devono trovare ancora la giusta condizio-ne. Sono fiducioso e tranquillo, perché credoche la mia squadra possa avere tutte le cre-denziali per iniziare a ben figurare». Nel frat-tempo il patron abruzzese rivolge un pen-siero agli sportivi ed ai tifosi che seguonocostantemente le sorti del team guidato damister Modica: «A Celano il clima ambientalee sportivo è sempre lo stesso ed è semprebuono. Celano da questo punto di vista rappre-senta una realtà tranquilla e l’incitamento daparte dei tifosi non manca. Ora credo che simeritino dei risultati che sono sicuro arriveran-no. Infatti, lo ripeto, il nostro team deve ancoradavvero prendere il via, ma non mancherà difarlo a breve termine». Infine, il presidente delCelano Calcio fa riferimento alle diretteavversarie per la permanenza in SecondaDivisione: «Penso soprattutto, al riguardo, aL’Aquila, Chieti e Giulianova, con le quali gioche-remo dei derby molto sentiti. Il nostro obiettivoè la salvezza, da raggiungere valorizzando ciòche abbiamo e non spendendo risorse oltremisura. Ce la faremo con le nostre forze».

Lamberto Zauli, allenatore del Fano (Foto Archivio)

Ermanno Piccone, storico presidente del Celano Olimpia (Foto Archivio)

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Numero 32 09 settembre 2010

17Aversa-Brindisi

Il Brindisi arriva ad Aversa da prima della classeLa formazione guidata da Florimbj è a punteggio pieno insieme a Lamezia e Neapolis. Spezzaferri: “Dovremo dare il massimo”

di Stefano Santini

VERSA - Si annuncia una garascoppiettante quella tra AversaNormanna e Brindisi, valida per la

terza giornata del girone C della SecondaDivisione di Lega Pro. Gli ospiti arrivano inCampania a punteggio pieno e sono consi-derati tra i favoriti per la vittoria finale.L’undici di casa, invece, cercherà di ottene-re bottino pieno sul terreno amico, dopo ilpari interno contro l’Isola Liri. «Stiamo tro-vando il giusto assetto - dice l’allenatore delBrindisi Carlo Florimbj - anche la vittorianello scorso turno contro l’Avellino ne è statadimostrazione. È ancora presto per fissare gliobiettivi, giochiamo partita dopo partita, vivia-mo alla giornata, e vediamo dove possiamoarrivare». Poi sul prossimo match ad Aversa:«Tutte le partite sono difficili - sottolineaFlorimbj - e lo sarà anche quella ad Aversa,squadra che è partita molto bene». I campanisono a quota 4 punti in classifica e hannogià raggiunto un soddisfacente livello digioco: «Siamo una squadra volenterosa -afferma il presidente dell’Aversa

ANormanna Giovanni Spezzaferri - che cercasempre di dettare i tempi di gioco. Il misterFerazzoli sta facendo un buon lavoro e i ragaz-zi si stanno applicando. Penso che potremodisputare un buon campionato, anche se saràdifficile. Noi però possiamo recitare la nostraparte». Quale parte spetterà nel giorne Call’Aversa? Quando si parla di obiettivi ilpatron Spezzaferri è cauto: «Noi ovviamentevoliamo bassi, siamo partiti per mantenere lacategoria e costruire un gruppo di giovaniimportanti. In questo senso siamo sulla buonastrada e vogliamo proseguire il trend. È chiaroche alla fine del girone di andata vedremocome saremo messi e faremo delle valutazio-ni». Intanto domenica arriverà la corazzataBrindisi per una sfida da brividi. Spezzaferrine è convinto: «Una partita che, anche se sol-tanto alla terza di campionato, si prepara dasola - dice il patron della società campana.Giocando col Brindisi, che io ritengo la squadrafavorita di questo campionato, i ragazzidovranno dare il massimo, gli stimoli verrannosenza nessuno sforzo. Credo proprio che saràuna partita divertente, perché sia noi che loroesprimiamo un buon calcio, tutto basato sulgioco palla a terra: sarà una gara spettacolare,da non perdere». Consapevolezza della pro-pria forza, ma basso profilo anche da partedel presidente del Brindisi VittorioGaligani: «Siamo felici per la classifica, che civede a punteggio pieno dopo due gare. Peròdobbiamo stare coi piedi per terra, non esaltar-ci troppo, il campionato è lungo e difficile. Orapoi lo sarà ancora di più, perché tutti comincia-no a dire che siamo i favoriti e questo non saràper noi una facilitazione, su ogni campo sare-mo sempre la squadra da battere e gli altridaranno qualche cosa in più». A cominciareproprio dalla trasferta in terra campana,che nasconde molte insidie: «Tutte le partitesono difficili, non ce ne sono di facili. Ringrazioil presidente Spezzaferri per i complimenti, chefanno sempre piacere, però per noi non è suc-cesso ancora nulla, nel calcio non c’è mai nien-te di semplice e scontato». Poi una conside-

razione sul rapporto col pubblico, nonsempre così sereno negli ultimi tempi:«Sono contento per il rapporto con il nostropubblico - aggiunge Galigani - e per il caloreche ci dimostra. Lo stiamo riconquistando.Prima i tifosi erano delusi, ma con il lavoro stia-mo riguadagnando la stima della gente che sista riavvicinando allo stadio. La nostra condi-zione? Contando che siamo partiti in nettoritardo, 15 giorni dopo le altre squadre, conuna formazione largamente rinnovata, il lavo-ro del mister Florimbj e dei ragazzi - conclu-de il patron del Brindisi - è assolutamenteda elogiare per l’impegno e la qualità chedimostrano. Speriamo di continuare su questopasso». Disputare la sfida sul campo amicopotrebbe essere un buon supporto perl’undici di Ferazzoli: «La gente comincia a tor-nare allo stadio - sottolinea Spezzaferri -contrariamente alle ultime partite dello scorsocampionato. Per noi il pubblico è fondamenta-le, ora lo vedo più affezionato, anche la scorsadomenica i ragazzi sono usciti tra gli applausidella gente. Contro il Brindisi prevedo che ce nesarà ancora di più, vedo che i tifosi sono con-tenti di come si sta esprimendo la squadra».

Giovanni Spezzaferri, presidente dell’Aversa Normanna (Foto Archivio)

Vittorio Galigani e Carlo Florimbj (Foto brindisireport.it)

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OMA – È iniziata una nuova, ennesi-ma, era nel calcio a Messina. Si è con-clusa la (dolorosa) parentesi della

gestione Di Lullo-Di Mascio e si è apertaquella Santarelli. Partiamo dal comunicatostampa diramato dall’Amministratore UnicoMarcella Chierichella, che ha condotto per-sonalmente la trattativa: “L’Acr Messina Srlcomunica che, nella serata di oggi (26 ago-sto, ndr), è stato formalizzato presso unostudio notarile di Roma, il passaggio dellequote dell’intero pacchetto azionario dellasocietà, in favore dell’imprenditore dott.Piero Santarelli. Lo stesso assume la caricadi presidente dell'Acr MessinaSrl. Il nuovo assetto societariosarà presentato nei prossimi gior-ni nel corso di una conferenzastampa”. Piero Santarelli, a capodi una società finanziaria, laFincassa, aveva manifestato, nel-l’ultimo periodo, la volontà diacquisire una società di calcio.Prima di avvicinarsi (e rilevare) ilMessina, Santarelli aveva senzasuccesso avviato contatti conModena, Foggia, Reggiana, Perugia,Ravenna e Arezzo. Nell’ambientedel tifo peloritano questo parti-colare ha lasciato perplessi, mac’è tuttavia la volontà di attende-re per giudicare l’operato del nuovo patron,che si è contornato di personalità di spiccoper allestire una rosa competitiva. Il primonome è quello di Gianni Magi, che si occu-perà della gestione dell’Area Tecnica; poiBeppe Accardi, ex giocatore e oggi procura-tore, che ha presentato a Santarelli l’oppor-tunità di investire nella socetà biancoscuda-ta; infine Manuele Domenicali alla guida dellaPrima Squadra (ex Portogruaro, Ternana,Pisa e Gela). Altro particolare che ha lascia-to gli addetti ai lavori interdetti, è stata lamodalità con la quale Santarelli ha portato

avanti la trattativa: se prima l’interlocutoreprincipale era l’advisor facente capo alloStudio Bonavita, in questo caso l’imprendi-tore della capitale ha trattato direttamentecon la Chierichella. I malpensanti dicono checi sia sotto qualcosa, gli altri che si sia scel-ta questa strada per chiudere in fretta latrattativa per via del campionato ormai alleporte. Stagione che si è aperta con una (pre-vedibile) sconfitta contro i calabresi del ValleGrecanica per 2-0. Una formazione raffazzo-nata e senza preparazione estiva ha rettoquanto ha potuto, salvo poi cedere sotto illivello atletico. Il commento del neo presi-dente dopo la gara persa dai giallorossi èimprontato comunque all’ottimismo: «Il

nostro cantiere è aperto da tre o quattro giorni.Più di questo non si poteva fare. I primi 45' sonostati decisamente positivi: se la squadra avesseavuto più tempo per allenarsi oggi la garasarebbe stata nostra. Vedere i tifosi sulla collinet-ta è stata una bella sorpresa, si sono sacrificatimolto sotto il sole e li ringrazio tantissimo perquesto. Sono dispiaciuto, oggi c’era la mia fami-glia allo stadio e volevo a tutti i costi una vitto-ria. Ma è normale che nel secondo tempoabbiamo pagato un calo di condizione fisica».Poi ripercorre le fasi della trattativa societa-ria: «Non sono spuntato improvvisamente, que-

sta possibilità mi è stata prospettata pocotempo fa dal mio amico Beppe Accardi, poi hoincontrato Di Mascio a Roma ed il 30 agostosiamo andati dal notaio. È stata una trattativaveloce. Se avessi iniziato quest’avventura dal-l’inizio mi sarei organizzato al meglio, adessocercheremo di lavorare duramente in questasettimana. Chiunque acquisti una società vor-rebbe fare bene ed ottenere la stima dei tifosi.Per noi è la prima esperienza, non sono unuomo di calcio ed ho molto da imparare, se mirenderò conto di essere una persona all'altezzadi gestire una squadra andrò avanti per la miastrada con la massima serietà. Per me il calcioè passione. Ho sentito che molti hanno avuto daridire nei miei confronti e della mia società,

spero di smussare presto questiangoli. Questa città merita qualco-sa di importante. Ho sentito che gliultimi anni sono stati ricchi di soffe-renze ed occorre restituire l’orgo-glio a questa piazza. Stiamo cer-cando di costruire una squadra ingrado di vincere il campionato, main quattro giorni molte cose non cisono riuscite». Per quanto riguar-da la grande bandiera delMessina, Arturo Di Napoli: «Lalettera di svincolo è già partita».Sotto il fronte acquisti, Accardiaveva “bloccato” vari calciatoridi livello in vista del primo impe-gno in campionato: il difensore

Antonio D'Ambrosio (classe 1982, exSangiovannese), i centrocampisti DomenicoMarino ('84, ex Ternana), Federico Conti('88, ex Cassino, trattato invano dal Milazzonelle settimane scorse) e Savio Sorrentino('88, ex Città di Castello), gli attaccantiMassimo Perna ('80, ex Aversa Normanna) eMatias Vegnaduzzo ('83, ex Rossanese daqualche settimana a Gela). Nella prossimagara il Messina andrà a Benevento, per ren-dere visita al Forza e Coraggio, che nellaprima giornata ha raccolto un punto controil Sapri.

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Il Messina rinasce ancora: è Piero Santarelli il nuovo presidentedalla Redazione

A sinistra Gianni Magi; a destra il presidente Piero Santarelli (Foto Archivio)

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18 Messina

L’imprenditore romano ha chiuso la trattativa in pochi giorni Gianni Magi è responsabile per l’Area Tecnica, Manuele Domenicali il tecnico

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20 Virtus Vecomp VrSansepolcro

ERONA - La Virtus Vecomp rappresen-ta una realtà desiderosa di crescere nelpanorama calcistico italiano. Grazie ai

sacrifici della società e alla dedizione dello stafftecnico e dell’intera squadra, che veramentevuole raggiungere risultati ragguardevoli permigliorarsi sempre più. E c’è una certa aspetta-tiva al riguardo anche da parte dei supporters,che non vedono l’ora di assaporare gioie esoddisfazioni che possano ricambiare il loroforte attaccamento al team veneto. Il team ros-soblu di Borgo Venezia, intenzionato a lasciareun segno nella realtà calcistica della QuintaSerie del nostro calcio, rappresenta il terzoclub della città di Verona, dopo il Chievo e ilblasonato Hellas Verona ed inoltre costituiscel’unico caso in Italia in cui da ventinove anni ilpresidente è anche l’allenatore della PrimaSquadra. Il metodo di Fresco è sempre il soli-to, ovvero prepararsi durante lasettimana per poi dare il meglio di sé la dome-nica in campionato. L’allenamento e la concen-trazione, anche mentale, rappresentano infattiun elemento imprescindibile per la settimanadella Virtus Vecomp e l’affiatatissimo staff tecni-co cura moltissimo ogni particolare, per farmigliorare le caratteristiche e le qualità di ognireparto. «Contro il Darfo Boario, la passata giorna-

ta di campionato, abbiamo conseguito un pareggioche ci soddisfa», ha affermato il presidente alle-natore, che ricorda con orgoglio i ventinoveanni trascorsi nella doppia veste, di massimodirigente e di trainer: «Ventinove anni fa fui chia-mato dalla dirigenza di allora a cercare di salvarela squadra che rischiava di precipitare in terzacategoria. Erano le ultime giornate e racimolai, sullapanchina della Virtus, cinque punti su quat-tro partite. Non ce la facemmo a salvarciper la classifica avulsa e la dirigenza sidimise in blocco. Io divenni allora presiden-te, pur rimanendo anche il tecnico. Avvieneciò da quasi trent’anni». In un periodocosì significativo e lungo il mister e pre-sidente Luigi Fresco ha visto passaretanti e tanti atleti dai campi di gioco: «Digiocatori ne ho allenati molti, ma ricordo inparticolare Claudio Ferrarese che poi riuscìad approdare all’Hellas e al Torino. Ancheoggi ci sono giovani in gamba, ma preferireinon far nomi». Fresco analizza, intanto, ilgirone della Virtus, il B: «Avrei preferitol’altro girone, dove avremmo potuto farcela

ad arrivare ai play-off. In questo prima di tutto dob-biamo pensare a salvarci. Le favorite per la vittoriafinale? Dicono Alzano, Voghera e Mantova». Infine,Fresco rivolge un pensiero alla tifoseria rosso-blu: «Abbiamo un ottimo gruppo di tifosi che si con-traddistingue per il fair play e partecipano sempre,a Casalecchio sul Reno, ai raduni antirazzisti. Sonoun esempio da seguire».

V Fresco e V.V. Verona, 29 anni insiemedi Luca Costa

La veterana Sansepolcro non si monta la testasalvezza tranquilla. L’obiettivo della società, infatti,oltre alla salvezza è quello di valorizzare i giovani,così come ha fatto in questi anni. L’ultimo importan-te traguardo è stato il passaggio del giovane Terzini,classe 92’, al Parma». L’allenatore bianconero,poi, continua sottolineando le qualità della suasquadra: «Sono molto soddisfatto della squadrache, al di là dei risultati, sono stati ottimi nel precam-pionato - vittoria in Coppa Italia contro il CastelGroup e tutte le amichevoli vinte - e formata daveri e propri “uomini”. Il fattore umano, infatti, perme è fondamentale, è condizione necessaria perraggiungere gli obiettivi prefissati e, perché no, cer-care di andare oltre. Per quanto riguarda l’aspettotecnico, devo dire che la squadra mi segue in tuttoe risponde bene alle mie direttive». Sansepolcroche, per l’ennesima stagione, è stata inserita nelgirone E di serie D, raggruppamento che que-st’anno presenta squadre del calibro di Perugia

e Arezzo, società blasonate cadute, però, nelbaratro del fallimento. «Quest’anno credo sarà ungirone in cui, oltre a quelle due o tre squadre chelotteranno per la Promozione in Lega Pro, comeappunto Perugia, Arezzo, Castel Rigone eMontevarchi, sarà un campionato equilibrato, doveil livello delle squadre sarà lo stesso. Credo che cisarà una bella lotta, sia per la salvezza che per lagriglia play-off. Noi cercheremo di raggiungere laquota salvezza al più presto, con i giovani che giàlo scorso anno hanno ben figurato e che, sia io siala società, abbiamo voluto riconfermare».

ANSEPOLCRO - Ormai la societàbianconera si appresta a disputare ildiciassettesimo campionato di serie D

consecutivo, diciassette anni che hanno fattodiventare il Sansepolcro una realtà importantedel calcio toscano. I segreti? Programmazione,tanto lavoro e valorizzazione del settore giova-nile. Proprio i giovani, infatti, sono i “pilastri” diquesta società che da anni, ormai, sforna talen-ti a iosa per le società professionistiche. È pro-prio questo l’argomento principale trattato damister Mezzanotti che, a proposito della pros-sima stagione e degli obiettivi che la società siè prefissato di raggiungere, sottolinea insisten-temente questo importante principio:«Nonostante otteniamo grandi risultati, da anni,ormai, il nostro obiettivo è quello di arrivare ad una

Sdi Antonio Laurino

Luigi Fresco, presidente e allenatore della Virtus Vecomp Verona (Foto Archivio)

Mister Mezzanotti dirige un allenamento (Foto Sito Ufficiale)

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21Sant’Antonio Abate

ANT’ANTONIO ABATE – Dopo ilrisultato storico del raggiungimentodei play-off dello scorso anno, riparte

una nuova stagione per il F.C. Sant’AntonioAbate. Si riparte, sempre nel girone H di SerieD, da quel brutto 6-1 subito contro il Pianuralo scorso 23 maggio: dopo aver creato unasquadra tutta incentrata al solo pensiero delraggiungimento della salvezza, la compaginecampana dello scorso anno, guidata da misterMario Di Nola, si è ritrovata in testa dopo leprime dieci giornate arrivando fino alla gara diPianura relegandola così al quinto posto nellaclassifica finale. Il Responsabile della comunica-zione Mario Russo racconta però che moltoè cambiato rispetto allo scorso anno dopo ilfallimento della società in estate: «La società hasubito molte modifiche, quella del nuovo presiden-te Caporsoli è una società giovane a partire dalsuo allenatore, Antonio Rogazzo, 37 anni, alla suaterza stagione in panchina. La squadra inveceriparte da alcune conferme come quella di Siano,

attaccante classe ’84, Circiello, centrocampistadel ’91 e il difensore Enzo D’Aniello». La cosid-detta spina dorsale della squadra, che è stata

anche rinforzata dall’arrivo di molti juniores,circa una decina, cercherà di dimenticare ilrisultato storico dello scorso anno pensandosolo al mantenimento della categoria comespiega lo stesso Russo: «Il nostro obiettivo, nono-stante il quinto posto e quella gara nei play-off del-l’anno scorso, è quello di una salvezza da raggiun-gere in maniera tranquilla. Giocheremo con il 3-4-3 cercando soprattutto di dare spazio ai giovaniavendo qualche problemino nei ricambi visteanche le nuove regole sui ragazzi da schierare incampo, un under probabilmente andrà in porta.L’unico giocatore veramente d’esperienza saràVincenzo Bevo». Bevo, classe ’75, sarà certa-mente un riferimento di spessore viste letante esperienze e, non a caso, le tante maglieindossate come quelle del Pro Vasto, Taranto,Cagliari, Salernitana, Palermo, Potenza,Catanzaro e Pisa. Un centrale in grado diprendere per mano la squadra e di farla gira-re come si deve, il suo gioco di prima che rie-sce a mettere in difficoltà le fasi difensive piùorganizzate. Si riparte così quindi per una sta-gione difficile dove la società dovrà ripartiredai giovani che non è facile gestire: «La nostrasarà una politica societaria incentrata per lo piùsui giovani che però a questi livelli ti costano deiprezzi elevati. Non sarà facile trattenerli e confer-marli per permettere loro di crescere. Vedremo unpo’ quello che si riuscirà a fare».

di Piero Barbaro

S

Russo: “Puntiamo tutto sui giovani”

Antonio Rogazzo, neo tecnico del Sant’Antonio Abate (Foto Archivio)

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Euro 2012: San Marino tiene testa all’Olandadi Luigi Cardarelli e Flavio Grisoli preso la gara forse un po' troppo alla leggera e

una Nazionale Sammarinese che esce a testaalta nonostante il visibile calo fisico dellaseconda frazione di gioco. Prima dell'iniziodella gara scherzando il presidente dellaFederazione Sammarinese ci diceva: «Noi fino alfischio d'inizio siamo potenziali vincitori» e nonaveva tutti i torti perché in tribuna la gente eradivertita e soddisfatta dalla prestazione deiragazzi guidati da Mazza: «Abbiamo disputatouna buonissima gara, certo - ci dice sorridendo ilCT titano - non scopriamo noi chi è l’Olanda.Abbiamo tenuto bene il campo nella prima frazio-ne di gioco, poi il calo fisico è stato ben visibile, dovu-to anche ad una preparazione che tutti i calciato-ri hanno appena concluso». Ci hanno messotutto quello che avevano, sia nelle gambe chenel cuore: «Il rendimento dei miei ragazzi è statoaltissimo, sono soddisfatto, come sono stati soddi-sfatti tutti gli addetti ai lavori». Uno dei protago-nisti della gara è stato Andy Selva, calciatore inforza all’Hellas Verona: «Abbiamo dato tutto, dal-l’inizio alla fine, purtroppo avevamo di fronte unasquadra che è vicecampione del Mondo, e questola dice lunga». Sul tiro alla “Quagliarella” chestava per beffare Stekelemburg: «È stato ungesto istintivo - ci dice Selva, decisamente ilmigliore in campo dei suoi, che non si è rispar-miato - ci ho provato e per poco non riuscivo abeffare l’esperto portiere dell’Olanda».

EPUBBLICA DI SAN MARINO - Fair-Play, Respect. Così prende il via laprima gara delle qualificazioni agli

Europei 2012 che si disputeranno in Polonia eUcraina, con un messaggio letto direttamentedai due capitani Andy Selva e Mark VanBommel che invitava al rispetto tra tifosi, neiconfronti degli avversari e dei direttori di gara.Serata fresca, clima da grande gara, lo Stadioolimpico di Serravalle è gremito, 4127 spetta-tori sono accorsi per la gara. Una marea"Oranje" che, ordinata e cordiale, ha coloratole vie della Repubblica Titana già dalle primeluci della giornata, canta accompagnata daitamburi per incitare i propri beniamini. I tifosisammarinesi sembrano increduli, emozionati,come spettatori di qualcosa di innaturale. Lagara, fin dalla prime battute, ha preso la piegache un po’ tutti ci si aspettava, con gli ospiti piùmanovrieri e i sammarinesi intenti al controllodegli spazi e dediti al contropiede. Chi si atten-deva però una pioggia di gol “arancioni” ha sba-gliato partita: la nazionale di casa ha impostatomolto bene la partita, con un’attenta marcatu-ra sull’asso dell’Inter Sneijder, costretto piùvolte ad andare a prendere palla a centrocam-po per liberarsi dalle “attenzioni” dei medianititani. Dopo sterili tentativi per vie centrali,

Rcapito che da lì non si passava, van Maarwijk haordinato subito di dirottare il gioco sulle fasce,con continui e costanti cambi di gioco. Kuyt eElia diventano ben presto devastanti, e a pocoservono i raddoppi di marcatura sulle lineelaterali. A questo punto la gara cambia. Da uncross dalla destra di Kuyt, Huntelaar vienestrattonato in area. È rigore, che l’ala delLiverpool insacca. Però gli ospiti non spingono,e i ragazzi di Mazza controllano senza troppiaffanni, cosicché al 28’ Selva rischia di segnareil gol della vita: palla che rimbalza a centrocam-po, girata fulminea e palla che sembra avviarsisotto la trasversale. Solo un riflesso da grandeportiere quale è Stekelemburg impedisce unagioia immensa alla punta in forza all’HellasVerona. È l’unico tiro in porta dei sammarinesiin tutta la partita, ma avrebbe dovuto averemaggior fortuna. La prima frazione di gioco siconclude sul 2-0, grazie alla prima rete dellaserata di Huntelaar, imbeccato in area da Kuytdopo una punizione battuta a sorpresa daSneijder. C’è comunque la sensazione che,piano piano, il vento stia cambiando. La ripresaoffre, sul piano della manovra, lo stesso copio-ne della prima frazione di gioco, ma diminuiscela pressione a centrocampo dei titani che, len-tamente, si chiudono nei propri trenta metririnunciando di fatto alle ripartenze. Piovonopalloni al centro dell’area dei padroni di casa eSimoncini riscatta una serata da “cinque” conun paio di interventi risolutori. Entrano Afellay,van der Vaart e l’idolo del pubblico ospite VanNistelrooy: ma ad avere ancora gloria èHuntelaar, che realizza altre due reti facili facili.Quando ormai le lancette dell’orologio segna-vano l’89’, la classe e il fiuto del gol del neoattaccante dell’Amburgo, ex Real Madrid,Manchester United e PSV Eindhoven vanNistelrooy hanno la meglio di una ormai stre-mata difesa titana, segnando il definitivo 5-0 pergli olandesi. Finisce così la prima gara delle qua-lificazioni ai campionati Europei 2012, conl'Olanda sempre in attacco che ha comunque

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23Repubblica di San Marino

All’Olimpico di Serravalle finisce 5-0 per gli “Oranje”, ma i padroni di casa non sfigurano

Klaas-Jan Huntelaar, autore di una tripletta (Foto Archivio)

Andy Selva, capitano del San Marino (Foto Archivio)

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