professione calcio - sfoglia il settimanale - anno ii n.45

32
Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma 1 EURo IL SETTIMAnALE DI A, B, LEGA PRo, D, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5 Anno 2 - n° 45 9 DICEMBRE 2010 L L a a t t t t e e s s a a è è f f i i n n i i t t a a : : P P r r o o f f e e s s s s i i o o n n e e C C a a l l c c i i o o T T v v o o g g n n i i g g i i o o r r n n o o d d a a l l l l e e 1 1 9 9 . . 3 3 0 0 a a l l l l e e 2 2 1 1 . . 3 3 0 0 e e l l a a d d o o m m e e n n i i c c a a d d a a l l l l e e 1 1 4 4 a a l l l l e e 1 1 8 8 s s u u B B L L U U S S K K Y Y 9 9 2 2 6 6 ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 4 5

Upload: professione-calcio

Post on 22-Mar-2016

217 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO II N.45

TRANSCRIPT

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 00143 Roma

1 EURoIL SETTIMAnALE DI A, B, LEGA PRo, D, CALCIo FEMMInILE E CALCIo A 5 Anno 2 - n° 45 9 DICEMBRE 2010

LL ’’ aa tt tt eess aa èè ff iinn iitt aa :: PP rr oo ffee ss ss ii oonn ee CC aall cc ii oo TT vv

ooggnnii gg iioorrnnoo dd aallllee 1199..3300 aallllee 2211 ..3300 ee llaa dd oommeenniiccaa

dd aa ll llee 11 44 aa ll llee 11 88 ss uu BB LL UU SS KK YY 99 22 66

ISS

N 1

593-

6309

97

71

59

36

30

05

9

80

04

5

Il Paese dei cazzeggiatoridi Massimiliano Giacomini tamenti delle Federazioni.

Cazzeggia il presidentePetrucci quando si schieraa difesa della FIGC, subitodopo la disfatta dell’Under21 di Casiraghi, che ci ècostata l’Olimpiade diLondra 2012, primo verofallimento del ComitatoOlimpico Italiano.Cazzeggia la Federcalcioquando permette tutto atutti e non trova il corag-gio di sbattere i pugni sultavolo. Cazzeggia il presi-dente Abete quando nontrova il coraggio perrimettere il suo mandatoal termine dei Mondialidisastrosi e dei continuifallimenti delle Nazionali

minori. Cazzeggia laProcura Federale dellaFIGC quando ci chiamaper parlare di RobinHood, facendo finta dinon vedere tutte le altrepagine dove parliamo dicampi ed omologazionikiller o di altre “schiefez-ze” del calcio italiano.Cazzeggia l’Assocalciatoriche minaccia scioperi sco-modando i diritti umani dichi non guadagna milionidi Euro e poi non sciope-ra veramente quando dallaLega Pro o dalle categorieminori vengono fuori casieclatanti. CazzeggiaDemetrio Albertini quan-do afferma che le squadre

riserve delle società diSerie A dovrebbero dispu-tare il campionato di LegaPro. Cazzeggia ArrigoSacchi che parla sempre dicambio di mentalità e cri-tica in continuazione ilmodello italiano e poimette sulle panchine delleUnder solo i suoi figliocci. Cazzeggiano tutti quandoci vogliono far credereche per sedere sulle quel-le poltrone non prendonouna lira, forse una lira noma Euro si. Cazzeggiano tutti quandosiedono in ConsiglioFederale e per salvaguar-dare il proprio orticellonon tirano fuori le palleper ammettere che stan-no fallendo e invece didimostrare di essereuomini veri dormono esbadigliano durante le riu-nioni.

Numero 45 9 dicembre 2010

2 Editoriale

OMA - Ha ragioneMario Macalliquando dice che a

nessuno importa di cam-biare il calcio e che cazzeggiano e basta. Quello che più sconvolgeè che il cazzeggiamentodei “governatori” dellosport italiano è sotto gliocchi di tutti, quello che sivede passa inosservato èquesta una regola chesembra essere un dogmafondamentale della politi-ca dei cazzeggiatori italia-ni. Cazzeggia il CONI quan-do non vigila sui compor-

R

[email protected]

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

DIRETTORE RESpONSABILE

Massimiliano [email protected]

AMMINISTRAZIONE:

Via F.T. Marinetti 221

Tel/Fax 06 5000975

00143 Roma

CApOREDATTORE

Luigi [email protected]

REDATTORE

Flavio [email protected]

SEGRETARIA DI REDAZIONE

Gerarda [email protected]

IMpAGINAZIONE E GRAFICA

STAMpA

Global Stampa

Via Angelo della Pergola, 5 00176 Roma

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Sette domande al presidente AbeteOMA - Egregiosignor Abete, mi rife-risco alla mia lettera

aperta ospitata sul giornale“Libero” e ritengo che leconsiderazioni di carattereperonale da chiunque espres-se, compreso naturamente ilsottoscritto, lasciano il tempoche trovano. Le chiacchierestanno a zero ma i fatti sonofatti, soprattutto se sonoincontrovertibili ed agli atti diimportanti organi dellaFedercalcio. In conseguenzadi ciò Le pongo pubblicamen-te le seguenti domande: 1) È vero o non è vero chel'ex presidente del ComitatoInterregionale è stato inibitoper alcuni mesi ed ha lasciatoun disavanzo di bilancio? Ame non spetta valutare lemotivazioni, come accertatodal CommissarioStraordinario, il Senatoreavv.Delogu e come più volteconfermato in assemblee edinterviste dal Presidente dellaLND? È stato, nonostantetutto questo da Lei assunto,nella Sua veste di presidente

anche della Federcalcio srl,con un contratto a tempodeterminato e con regolarestipendio? 2) È vero o non è vero che ilpresidente dellaCommissione Federale anti-doping inviava persone nonqualificate e non abillitate asvolgere le funzioni di rappre-sentante antidoping,con ilrischio reale, in caso di positi-vità, di rendere nullo il con-trollo a seguito di un even-tuale ipotetico reclamo daparte della società interessa-ta? È stato o non è stato ini-bito per questo? Nonostanteche l'interessato fosse un vio-latore accertato dell'obbligodi lealtà sportiva Lei lo hariconfermato, nonostanteche in astratto si possa verifi-care una reiterazione dellaviolazione della norma delCodice di Giustizia Sportiva,nel mentre ha deciso di allon-tanare il vicepresidente (ilsottoscritto) che a quel prin-cipio si era attenuto e cononestà nei confronti dellaFederazione e dei terzi inte-

ressati, aveva con coraggiodenunciate le accertate irre-golarità. 3) È vero o non è vero che inpassato il consigliere federaleUlivieri è stato squalificatoper frode sprtiva (calcio-scommesse) ed era l'allena-tore del Parma nella discussapartita Parma-Verona su cuista indagando la Procura dellaRepubblica di Parma? 4) È vero o non è vero che inpassato il signor Braschi èstato inibito per rapporticensurabili con il SienaCalcio, accertati ed agli attidella giustizia sportiva e con ilSuo assordante silenzio, lostesso è il designatore dellamassima divisione nazionale?5) È vero o non è vero chel’articolo 24 dello StatutoFigc recita che il ConsiglioFederale è l'organo di con-trollo, normativo e di indiriz-zo generale e di amministra-zione della FIGC ed allo stes-so tempo i signori Nicchi edUlivieri sono sia controllori,in quanto consiglieri federali,e sia controllati, nelle loro

rispettive funzioni di diretto-re della scuola allenatoripresso il Centro Tecnicofederale di Firenze (incaricoda Lei conferitogli all’indoma-ni della disastrata partecipa-zione della nostra Nazionaleai Mondiali del Sudafrica) epresidente del sindacato alle-natori per Ulivieri e di co-designare della massima Serienazionale per Nicchi? 6) È vero o non è vero chenell'ultimo ConsiglioFederale Ella ha proposta lanomina del signor Petrone,ex procuratore del giocatoreRoberto Baggio a compo-nente del ComitatoEsecutivo del Settore Tecnicofederale, di cui lo stessoBaggio è presidente? E difronte a chi obiettava su talescelta, Ella ha rivendicato lesue prerogative decisionali dipresidente?7) Sono o non sono veretutte le energie spese e leattività da me svolte, ad esclu-sivo titolo gratuito, nell'inte-resse della FIGC e della LegaNazionale Dilettanti (com-presa la redazione del DDLsul dilettantismo attualmenteall’esame della CommissioneCultura del Senato dellaRepubblica e del quale Ella siè più volte pubblicamente

vantato) e ne fanno fedeanche delle lettere di ringra-ziamento in mio possesso(fra le quali quella del 25 gen-naio 2008 per l'erogazione diun milione di Euro da partedella presidenza del Consigliosul fondo “Eventi itnternazio-nali” per la finale dellaChampion’s League tenutasia Roma) da Lei indirizzatemiper "Costante attività in favo-re del mondo del calcio",soprattutto durante il mioincarico a Palazzo Chigicome capo della segreteriaparticolare delSottosegretario di Stato alloSport? Attendo, signor Abete,una Sua risposta a tutte que-ste domande ed eventualismentite su quanto da meaffermato, altrimenti i lettoried il sottoscritto potrebberotrarre la conclusione (magarierrata) che nella SuaFedercalcio coloro chehanno violato il principio del-l'obbligo di lealtà sportivaabbiano titolo ad un favoriuris (ad un privilegio) rispet-to a coloro, come il sotto-scritto, che hanno sempreosservato le norme ed i prin-cipi di comportamento.

Dott. Gino Tapinassi

R

Avviso a pagamento

Sciopero dei calciatori: la parola agli espertidi Flavio Grisoli

OMA – Sabato e domenica, moltoprobabilmente, gli stadi della Serie Aitaliana rimarranno chiusi. Non per-

ché non adeguati allo spettacolo che ospita-no, ma a causa della serrata dei protagonistidello spettacolo, i calciatori. Motivo del con-tendere: il mancato rinnovo del contrattocollettivo della categoria, che l’AIC(Associazione Italiana Calciatori, presiedutada 42 anni da Sergio “Ras” Campana) hadeciso di dividere su tre tavoli diversi: SerieA, Serie B e Lega Pro. Come se le tre cate-gorie di calcio professionistico meritino spe-cifiche contrattuali diverse. Non sarebbeneanche un discorso troppo lontano dalmeritare considerazione, se solo il sindacatodei calciatori professionisti (si badi bene,professionisti in senso esteso, non professio-nisti di Serie A, Serie B e Lega Pro) abbia acuore tutto il patrimonio umano di cuidispone e di cui si professa protettore. Latrattativa con la Lega di Serie A, mediata dalpresidente della FIGC Giancarlo Abete (chesi è visto depauperato del proprio poterenell’ultima riunione svoltasi a Roma), si è

incaricato per la stessa cattedra alla LUISS diRoma. «Questo momento storico – prosegue ilgiovane docente, nato a Nizza l’8 gennaio del1974 – presuppone che lo sciopero venga utiliz-zato da persone che guadgnano mille Euro almese. Ma non è tutto: questo sciopero provocaun danno non tanto ai datori di lavoro, quanto atutto il Paese e sulle persone che alla domenicavogliono vedere lo spettacolo del calcio. È comelo sciopero dei controllori di volo: quando incro-ciano le braccia loro, sono costretti a fermarsianche le altre migliaia di persone che lavoranonegli aeroporti». È evidente come la posizionecontrattuale dei calciatori professionisti rap-presenti un “unicum” in tutto il contesto giu-slavoristico italiano, prosegue Martone: «Trail contratto collettivo subordinato dei calciatori equello dei metalmeccanici c’è una bella differen-za, direi infnita. Se un lavoratore viene trasferitoda uno stabilimento all’altro con la semplicemotivazione di “Riorganizzazione aziendale”, ilcalciatore perché non dovrebbe accettare il tra-sferimento ad altra squadra con la garanziadella stessa retribuzione e della stessa catego-ria? Si tratta di rivendicazioni che non sonoassolutamente fondamentali». Ma non sarebbearrivato il momento di cambiare lo status alivello contrattuale del calciatore, rendendo-lo a tutti gli effetti un lavoratore autonomoe non più subordinato? «Credo che l’urgenzanon sia questa – prosegue Martone, che è

arenata su un punto: gli allenamenti separatitra i vari componenti della rosa. Da uncerto punto di vista, potrebbe appariregiusta come rivendicazione, perchémetterebbe i giocatori su diversi pianidi considerazione e, estendendo il con-cetto, anche passibili di “mobbing”. Ilpunto, però, è che situazioni di questotipo accadono già. Si tratterebbe solo dimettere nero su bianco, per buona pacedi tutti. Campana, dal suo eremo diBassano del Grappa, aveva ordinato aGrosso e Calcagno di rifiutare qualsiasiproposta da parte di Abete, e così è stato.Oggi (martedì 7 dicembre), mentre il gior-nale va in stampa, il presidente FIGC haconvocato nuovamente le parti per unadecisiva trattativa ad oltranza. Dubitiamoche si possa trovare un accordo, anche per-ché, come dice bene il presidente della LegaPro Mario Macalli, si tratta di un incontro fra“Talebani”, che non hanno intenzione dicedere di nemmeno un millimetro dallaposizioni conqusitate finora. La gente, però,non capisce. Non capisce perché delle per-sone strapagate possano proclamare sciope-ro. Dall’altra parte ci si sente rispondere che

non si tratta di scio-pero, ma di “astensio-ne dal lavoro”, di unrinvio della giornatacalcistica a data dadestinarsi. Come se sitratti di un rinvio permaltempo. «Ma glioperai di Mirafiori oTermini Imerese, cheguadagnano 1000 Euroal mese, sanno che seproclamano sciopero,perdono il diritto allaretribuzione giornaliera,mentre invece i calciato-ri no», esordisce cosìMichel Martone, pro-fessore ordinario diDiritto del Lavoroall’Università diTeramo e professore

R

Giordano (CGIL): “Faccio fatica a vedere una persona che guadagna milioni di Euro come partedebole del contratto”. Scardaone (UIL): “Non si possono avere le tutele del lavoro dipendente

con i vantaggi di quello autonomo”. Martone: “È un danno che ricade su tutto il Paese”.

Abbiamo deciso di dare la parola a chi di lavoro se ne intende: CGIL, UIL e il prof. Martone

Numero 45 9 dicembre 2010

4 Opinione

Luigi Scardaone (Foto Archivio)

“Il rischio che vedo io

è che si sta giocando

una “partita” che può

portare ad effetti

opposti da quelli attesi

dai calciatori”

Roberto Giordano

anche editorialista del “Sole 24 Ore” – per-ché si tratta di una normativa nata in una situa-zione emergenziale che poi si è consolidata nelcorso degli anni. La sentenza Bosman ha porta-to un cambiamento epocale, ma resta il fattoche i calciatori se ne sstanno approfittando».Negli ultimi giorni, probabilmente sotto laspinta di un’opinione pubblica che nonapprova questa decisione da parte diCampana e compagnia, si sta cercando di farcredere che questo stato di agitazione sinda-cale sia anche per sensibilizzare tutti verso lasituazione dei calciatori delle Serie minori:«La gente non capisce, è abbastanza evidente.Si chiedono – continua Martone – per qualemotivo i Totti, gli Ibrahimovic, i Del Piero debba-no scioperare pur guadagnando milioni di Euro,che poi, volendo scavare a fondo, i diritti diimmagine che questi grandi calciatori percepi-scono, sono sempre svincolati dal contratto base.Lo sciopero, in teoria, dovrebbe servire proprioper quei calciatori che guadagnano 1500 Euroal mese, per tutelare i loro diritti. Non ha sensoper i milionari». Si ha la sensazione, ormairadicata, che l’AIC si interessi solo delle que-stioni dei grandi calciatori, perché a livellomediatico porta più visibilità: «Il discorso èche i calciatori vogliono fare shopping delle tute-le dei lavoratori subordinati, mantenendo però iprivilegi di quelli autonomi. Utilizzano la sciope-ro, paralizzando il campionato e creando dannia tutto il Paese. Per andare a seguire gli interes-

della trattativa una persona che guadagnaanche “solo” un milione di Euro all’anno, quandoci sono persone che a quella cifra non ci arriva-no neanche dopo una vita intera di sacrifici».Prende ancora maggiormente le parti dellesocietà Luigi Scardaone della UIL: «I calciato-ri, purtroppo, non si rendono conto del cambia-mento epocale, e dei danni che ha procurato alsistema, rappresentato dalla sentenza Bosman.Partendo da loro, fino alle altre categorie lavora-tive. Quando si intraprendono queste battaglierivendicative, un conto è farlo da poveri, benaltro è farlo da ricchi. Se si sceglie di essere lavo-ratori dipendenti, bene. Però si è cercato di rime-diare ad una situazione di difficoltà buttando ilbambino con l’acqua sporca. Si è passati da uneccesso all’altro. Credo sia arrivato il momentodi fare una scelta, a livello giuslavoristico, netta:o lavoratore dipendente a tutti gli effetti, o auto-nomo. Il periodo dell’ibridismo contrattuale èfinito. Più che altro – continua il rappresentan-te della UIL – perché si rischia di decretare lafine del calcio come spettacolo condiviso. Il pre-sidente della Lazio Lotito, a mio parere, staingaggiando una battaglia giusta, perché hacapito qual è il problema: o dipendente, o auto-nomo. Non si tratta di un discorso moralista. Sele rivendicazioni sindacali fossero vere, alloratutti i calciatori che militano nelle Serie inferiori,allora che dovrebbero dire? Non si possonoavere le tutele del lavoro dipendente con i van-taggi di quello autonomo». Ma l’AIC, in tuttoquesto, come opera? Dov’erano i Campana,i Grosso, gli Albertini, quando i giocatoridell’Igea Virtus lo scorso anno dormivano inmacchina con le loro famiglie perché, nonpagati, non avevano i soldi per pagare gli affit-ti di casa? «L’AIC fa un lavoro anomalo, ma nonvoglio andare oltre», conclude Scardaone.Vedremo quindi come andrà a concludersiquesta vicenda, anche se abbiamo ancoradegli interrogativi da porci, a cui gradiremmoavere delle risposte: siamo certi che i calcia-tori siano così entusiasti di scioperare? Oforse ne deriverebbe un danno di immagineimmane per le loro idolatrate figure?Campana ha utilizzato toni che se fosseancora dei nostri il buon Berlinguer forse sisarebbe portato il fazzoletto alla guancia perla commozione (o forse no...). I tempi sonocambiati, i sindacati non stanno più nelle fab-briche. Ma ai botteghini degli stadi: a questopunto ci auguriamo che lo sciopero vengaconfermato, e che sabato 11 e domenica 12scendano in campo le formazioni Primavera.Presidenti di società: abbiate il coraggio difarlo. Il calcio (quello vero) ve ne sarà grato,e noi con lui.

si dei più pagati, subiranno un danno immane glialtri. È chiaro che poi la gente non capisce». E inquesto contesto le società, come la Juventuscon Motta e Chiellini, ha fatto firmare i primicontratti “liberi”: «Le cose stanno così, c’è unampio dibattito anche a livello accademico sucome debba cambiare ulteriormente il Dirittodel Lavoro. In questo caso, sono dell’idea che letutele sindacali dovrebbero essere graduate aseconda dei compensi che si percepiscono. IlDiritto del Lavoro perde di valore – prosegueMartone, che nelle scorse settimane si eraoccupato, attraverso le colonne del “Sole”, diquesto tema – perché se ne avvalgono perso-ne che non ne hanno assolutamente bisogno».L’ultima riflessione del docente è emblema-tica: «Il limite delle retribuzioni dei calciatori, èche se vincono la Champion’s League ricevonoun premio da parte della società, bisognerebbepoi verificare in che forma; se retrocedono inve-ce? Le società non vengono certo rimborsate pergli scarsi risultati. Si tratta, in buona sostanza,dello stesso paradosso rappresentato dalleStock Option dei top manager delle grandiaziende. Il cui abuso ha portato agli sfasci finan-ziari di cui tutti siamo a conoscenza». Dalla cat-tedra, al sindacato: abbiamo intervistatoRoberto Giordano, della CGIL, per avere dalui un parere sull’annosa questione: «È untema dai caratteri sicuramente atipici. I calciato-ri di Serie A rappresentano una punta dell’ice-berg, perché compongono una minima parte di

tutto il professionismo del pallone. Laquestione, invece, dovrebbe riguardaretutte le categorie. E di queste, c’è unaparte importante del mondo del calcioche necessita di diritti, ma a me pareche si voglia utilizzare l’attenzione deimedia per arrivare a dei risultati benprecisi. Il rischio che vedo io, è che una“partita” giocata in questa manierapossa portare all’effetto totalmenteopposto. Si rischia di stridere con unapresa di posizione di questo tipo: credosia il caso di utilizzare altre forme diprotesta». Sulla particolarità dellatipologia lavorativa del calciatore:«Differenze così marcate fra compo-nenti della stessa categoria lavorativa,non ne ricordo né ne ho mai viste –prosegue Giordano – e in questocaso è complicato parlare di diritti etutele in senso generale. Il Diritto delLavoro, per come è nato, presupponeche al tavolo della trattativa ci sia unaparte forte e una debole, che è quellache il Sindacato deve difendere. Io fati-co molto a vedere come parte debole

Numero 45 9 dicembre 2010

5Opinione

MichelMartone

(Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

6 Voci dal Palazzo

OMA - Il paventato scioperodell’Assocalciatori è l’ennesi-ma prova che in via Allegri 14

siede un presidente senza carisma,incapace di prendere decisioniimportanti, circondato dalla “Cortedei miracoli”. A cominciare dalDirettore Generale AntonelloValentini, le cuifunzioni edi n f l u e n z anell’endemi-ca ed amleti-ca incertezzadel capo,riportano allam e m o r i aquelle eserci-tate daRasputin allacorte imperialedell’ultimo Zar,dove si consu-mavano intrighie vendette; albel DemetrioAlbertini, pergrazia di Dio e volontà di Abete,vicepresidente federale, di cui èreggi-strascico in ogni occasione uffi-ciale: bello di aspetto, sì, ma nienteidee! Lor signori sino ad oggi hannoincassato i maggiori insuccessi inincontri internazionali che la menteumana ricordi, ma in compensohanno proceduto a promozioni edassunzioni ad libitum. Noi, però,vorremmo raccontare ai nostriamati lettori come si sia giunti a que-sto punto svelando i misteri di quan-to è successo nelle stanze dei botto-ni. In un incontro a Milano fra il pre-sidente Abete, la Lega Nazionale

Professionisti e i rappresentantidell’Assocalciatori, si era decisodopo una lunga discussione, che sugli8 punti che rappresentavano il cardi-ne dell’auspicato nuovo contratto, su6 si poteva trovare l’accordo. Per cuisi era deciso che nel successivo

incontro a Roma l’agenda dilavoro fosse limitata a que-

sti soli 6p u n t i .Venuto ilf a t i d i c og i o r n odell’incon-tro, iln o s t r oeroe pre-s i d e n t ep o r t an e l -l’agendad e il a vo rinon i 6p u n t ic o m ec o n -

cordato ma 7 punti, tirando fuori dalcilindro il solito coniglio o, per dirlaalla napoletana: “Uno, due, tre, l’as-so dove sta” a cui da tempo ci ha abi-tuati. I rappresentantidell’Assocalciatori, che è l’unicacomponente che al momento losostiene ed alla quale ormai si è lega-to mani e piedi, cedendo loro mezzaFedercalcio, hanno preso il cappello,obiettando che i punti concordatierano solo 6, e se ne sono andati. Maquesta mancanza di coerenza, ilcambiare in ogni momento le cartein tavola da parte del presidentefederale, è il motivo di questo sfascioe soprattutto quello per cui da mesi

di Robin Hood la Lega Nazionale Professionisti nonpartecipa ai lavori del ConsiglioFederale ma anzi disconosce addirit-tura il presidente, in un assordantesilenzio del Coni. In altre condizioni,con un minimo di dignità, qualcuno sisarebbe già dimesso. Però, questierano altri tempi e ben altro presi-dente. Ma anche dal punto di vistadella riforma dello Statuto Federalele cose non procedono e sono giuntealla morta gora. Che volete, quandotra la Lega Nazionale Professionistidi Milano e il presidente federale nonci si parla più ed ognuna delle partidisconosce l’altra, come si può trova-re l’accordo? Il povero vicepresidentevicario Carlo Tavecchio corre e sbuf-fa dicendo: “Si donai… non l’avessifatto mai”, cerca di mediare, chiedeaiuto al presidente del Coni, ma difronte a questo muro insormontabi-le i suoi sforzi sembrano essere vani.Il clima che si respira all’ultimo pianodella Federcalcio è quello di unostato di assedio: lo sciopero incom-bente dei calciatori, l’ostracismo el’Aventino scelto dalla LegaProfessionisti di Milano, le interroga-zioni parlamentari che una sull’altrafioccano sulla scrivania del presiden-te del Consiglio ed ora ci si mettonoanche i giornali nazionali ad eviden-ziare che durante la sua presidenza iviolatori accertati dell’obbligo dilealtà sportiva cominciano ad esseredi più di quelli che le norme ed i prin-cipi di comportamento hanno sem-pre osservato. Ma che volete, questaè la presidenza Abete, incapace diprendere una decisione sul casoMoggi. Questo è quello che passaattualmente il convento. Ma nonmettiamo mai limiti alla divina prov-videnza!

Uno, due, tre, l’Asso dove sta? A via Allegri!Il paventato sciopero dell’Assocalciatori è l’ennesima prova chein via Allegri, 14 siede un presidente senza carisma, incapace di

prendere decisioni importanti e circondato dalla “Corte deimiracoli”. Lor signori fino ad oggi hanno incassato i maggiori

insuccessi internazionali che la mente umana ricordi...

R

...ma in compenso hanno pro-

ceduto a promozioni ed assun-

zioni ad libitum. Ma vorremmo

raccontare di come si sia giunti

a questo punto, svelando ai

nostri lettori quanto è successo

nella stanza dei bottoni. Abete

ha fatto il gioco delle tre carte,

ed è rimasto da solo, con il

silenzio assordante del CONI”

Numero 45 9 dicembre 2010

7La Rubrica

OMA - Siamo giunti al momentoclou del campionato, tra svarioniarbitrali (ormai abituali) scioperi

incomprensibili (mentre scriviamo non sap-piamo ancora se verrà revocato). Si ferma,forse, il campionato. Per una reciproca ripic-ca sarebbe logico farlo contro quelleSocietà (Bologna docet) che sono sull'orlodel fallimento ed i cui tesserarti da mesi nonriscuotono stipendio. Questo sì che sarebbe un motivo valido, mala FIGC latita, non è in grado neppure dimediare o di imporsi, magari imponendo ilrecupero il 22 dicembre. Abete dovrebbepoi verificare le reali possibilità di coloroche rilevano le Società, procedendo conpesanti cauzioni per aver la certezza chenon si tratta di bufale apparse all'improvvisonel pianeta calcio. Ma il capitano fuma la pipa mentre il Titanic-calcio affonda con stadi fatiscenti, terreni da

gioco vergognosi (vedi Verona) con spetta-tori sempre in diminuzione (preferisconostare in poltrona a vedere le gare in pay ecosì si devono sorbire un assurdo spezzati-no ai piu' incomprensibile). Tornando al calcio giocato, ci sembra di indi-viduare nella Juventus la vera antagoniostadel Milan, per la mentalità e la voglia di rie-mergere dopo anni di anonimato (post2006). La grinta dei suoi uomini (evidenzia-tasi anche nella tragicomica trasferta diPoznan: anche qui gli interessi della Uefahanno scavalcato i diritti dei calciatori didifendere la loro incolumità e degli spetta-tori di vedere una partita di calcio...). Matant'è! Finché certi parrucconi saranno aivertici del calcio, non c'è alcuna possibilità dicambiamenti anche tecnologici o almeno dibuon senso. Il Milan di Allegri fila via che èuna meraviglia, l'equilibrio trovato a centro-campo (in barba al calcio champagne volutodal Presidente e messo in atto da Leonardocoi risultati che sappiamo) sta dando ottimi

ed insperati risultati e mette i rossoneri inprima fila per lo scudetto. Tutto sta vedere se, con una primavera pre-cocemente calda, i suoi vecchiotti giocatorireggeranno il ritmo. Vola l'aquila laziale che ove dovesse batterela Juve (guarda caso si dovrebbe giocare il18) potrebbe veramente essere l'imprevistoche mette la paprika sul campionato, senzadimenticarci di Palermio e Napoli specie setorneranno sul mercato invernale coprendoquei ruoli ora zoppicanti. Ed è proprio ilperiodo in cui i procuratori, galoppini, agen-ti o presunti tali, si danno da fare sparandoindiscrezioni, strizzando l'occhio, facendofinta di aver già raggiunto accordi, di nonessere intenzionati a cedere il proprio (sic)giocatore a questa anziché a quest'altraSocietà. La cosa più grave, è che a questa gente, imezzi di comunicazione danno ampio risal-to e ribalta. Purtroppo, evidentemente, nonsanno più cosa scrivere... Alla prossima.

Sciopero? Sì, ma per quali motivi? E intanto il Titanic-calcio affonda...di Mauro Gasperini

R

Numero 45 9 dicembre 2010

8 Intervista

Macalli: “non c’è nessuno che vuole cambiare il calcio”

di Flavio Grisoli

OMA - Lungo e accorato interventodel presidente della Lega Pro MarioMacalli domenica, durante la trasmis-

sione “Fuori dalla mischia”, in onda sulnostro canale satellitare “Professione CalcioTV”, al canale 926 della piattaforma Sky. Ilpresidente della Lega di Firenze, disponibilecome sempre, ha risposto con un calore euna passione fuori dal comune (ma che locontraddistingue sempre) su tutta una seriedi temi: dall’approvazione della Legge sugliStadi, alla modifica del Decreto Melandri,allo sciopero dei calciatori di Serie A. Nonle manda a dire, Macalli. E neanche stavoltarisparmia nessuno: «Abbiamo voluto rappre-sentare ai componenti della VII CommissioneCultura della Camera e al Sottosegretario alloSport Rocco Crimi qual è la nostra posizione.Posizione che loro conoscono, ma che nonhanno mai tenuto in considerazione. La gentenormale, quella che va al bar la mattina, chenon sono dei fenomeni, ma comunque personeimportanti e valide, perché sono l'opinione pub-blica, deve sapere la verità. Ci devono spiegare,perché non lo sappiamo neanche noi, per qualemotivo la Serie B ha il 7,5% di queste risorse.Quando ce l'avranno spiegato- prosegue Macalli - saremotutti contenti. Io non sono unapersona abituata a minaccia-re o alzare la voce e poiabbassarla. Credo sia giunto ilmomento di decidere cosafare. Il 14 dicembre c'è la riu-nione delle società, e sarannoi presidenti a decidere. Io sonoconvinto che il nostro calciovada fermato, questa è la miaconvinzione. Non vuol direche si fermerà, ma io possoesprimere e mi esprimerò. Miauguro - continua il numerouno della Lega di Firenze -che vengano i presidenti allariunione, scriverò loro una let-tera chiedendo loro che si fac-ciano vedere, perché qui dob-biamo prendere delle decisio-ni. Non è più possibile conti-nuare in un calcio che non civuole. Qui si danno soldi agente che ha sperperato soldi,li ha buttati via. A gente che

come minimo a noi spetti la metà, che è pari al3%, e non l'1,5. Tanto è vero che noi continuia-mo su questa strada, perché la Legge è l'unicaancora in vigore. Noi abbiamo preso un nostrolegale, nella persona del professor Carbonetti. Eil professor Carbonetti sta provvedendo in que-sti giorni a spedire gli atti di citazione alla LegaProfessionisti, perché da due anni non applicauna Legge dello Stato. Dov'erano Crimi e CONIin questi due anni? Dov'erano tutti in questi dueanni? Quanti soldi dovevamo prendere daluglio? Mi rispondono traccheggiando, ma io lovoglio sapere, perché le mie società chiedonosicurezze, perché ne hanno diritto. Io so di deli-bere allucinanti che hanno fatto, ma che perfortuna ne siamo venuti in possesso, e che almomento opportuno tireremo fuori. La gente,ripeto, la gente deve conoscere». Macalli è unfiume in piena, e prosegue: «Noi sfortunata-mente non siamo i proprietari dei media, chesono altri. E questi le verità sul calcio italianohanno sempre provveduto a tenerle nascoste. Ilcalcio italiano, se fallisce, non è certo per colpadi chi non ha più i mezzi, ma è perché i mezziche ci dovrebbero dare non ci vengono mai rico-nosciuti. Quindi ora non se ne può più di questecose che non si capiscono. Ma perché la Bprende il 7,5% e noi l'1% come i Dilettanti? Ma

perché? Ce lo vogliono spie-gare una volta per tutte? Chiha combinato queste porche-rie, per utilizzare un terminebuono? Allora, noi il 14dicembre confronteremo lenostre posizioni con le socie-tà, con i presidenti. Io non miaspetto che loro mi dicano difare uno sciopero, una serra-ta. Mi auguro che i presiden-ti prendano coscienza di unasituazione che in parte civede colpevoli, però io credoche ognuno dei nostri presi-denti lo conoscano almenoun parlamentare. Credo chelo conoscano uno di queifenomeni che stanno lì aRoma. E se ne mettono insie-me 80-90 è molto meglio.Per la verità, se per ilmomento ottengono qualco-sa - continua il presidenteMacalli - devono ringraziaresolo il sottoscritto e qualcunaltro che di giorno e di notte

sono sempre sull'orlo del fallimento, ma non lifanno mai fallire. Poi succede che non pagano,e adesso danno i punti di penalità al Bologna.Ma dov'era questa gente quando hanno con-trollato il Bologna? Come mai controllano lenostre e le buttano fuori, e queste non le vedo-no? Come mai questi quando vengono dallaSerie B smettono di giocare a calcio? Dove sonoi controlli uguali per tutti? I presidenti adessodevono prendere delle decisioni. Nel momentoin cui smettiamo di giocare, smettiamo di per-dere soldi. O se no, ci devono cominciare a trat-tare per quelli che siamo: gli unici benefattoridel calcio italiano». Macalli, come sempre, èmolto accorato nella sua esposizione e, len-tamente, il tono della sua voce si fa semprepiù acceso: «Se non l'hanno capita, lo capiran-no presto. Sul fronte politico, probabilmentequesta roba finirà in niente, perché se il 14dicembre cade il Governo va tutto per aria, edopodiché se andremo a confrontarci su qual-che nome, qualcosa lo diremo anche noi allenostre società. Ognuno deve fare la sua parte.Questa, comunque, è una delle più grandi por-cherie mai verificate nella storia del calcio ita-liano». Sul fatto che in origine il DecretoMelandri prevedesse che la Lega Pro rice-vesse il 6% dei diritti televisivi: «Io credo che

R

Mario Macalli(Foto Archivio)

Lungo e accorato intervento del presidente Macalli alla trasmissione di Professione CalcioTV "Fuori dalla Mischia": “Stanno lì a cazzeggiare tutto il giorno con lo Statuto...”

Numero 45 9 dicembre 2010

9Intervista

cosa succede se un calciatore firma un accordoper tre anni con una società in Serie A e l'annodopo retrocede in Serie B e poi anche in PrimaDivisione? Con che accordo ci va in B e in LegaPro? Con quell'accordo lì? Se lo attaccano dovedico io quell'accordo quando vengono da me.Come vedete, è sbagliato tutto. Il sistema, perqualcuno, è solo la Serie A. Ma non è così. Voletevenire in Consiglio Federale per dire quelle coseche dite da casa vostra? A parte che a me nondà nessun fastidio la loro mancanza – diceMacalli riferendosi a Beretta e alla LegaProfessionisti Serie A - perché possono starea casa quanto vogliono perché in tanti anni nonci hanno mai dato un Euro. Quando si va a trat-tare, non mandiamo a trattare talebani, e nonmandiamo a trattare gente che può avere inte-ressi personali, e non quelli esclusivi della cate-goria». Sull'opportunità di istituire ilCommissario per "imporre" il contrattocollettivo: «Si immagini lei se la FIAT con laCGIL, o la FIOM non vanno d'accordo, se istitui-scono un Commissario. Ma fatemi il piacere,questi sono fuori di testa, non esiste al mondo.Sapete quant'è che noi non abbiamo un con-tratto collettivo con l'AIC, perché mi sono rifiu-tato di firmarlo con loro? Quasi vent'anni. Poi midicono che è in prorogatio. Per me non c'è inprorogatio proprio niente». Per saperne di più,a questo punto bisogna aspettare il 14dicembre: «Non serve, bisogna cambiare. Poimi dicono che ci sono anch'io in questo mondo.Io sono in questo mondo, però ogni tanto me nevergogno». Ma c'è un futuro per questonostro calcio, oppure la deriva è sempre piùvicina? «Vedo un futuro nero, fosco. L'anno scor-so hanno cancellato 21 società, ma cosa voglia-mo di più? Io l'altro giorno ho fatto un interven-to in Consiglio Federale, che per venga verbaliz-zato, e che se necessario vi invierò, dove hodetto che dobbiamo lasciar perdere lo Statutoche non serve a nessuno. Sono tutte balle, sono

tutte storie. Qui non c'è nessuno che sirende conto. Siamo lì seduti in 26: chi sba-diglia, chi dorme, gli altri non sanno checosa fanno…Ma scusate, eh…Qui c'è ilcalcio che sta fallendo. E non c'è nessunoche si chiude dentro e trova i rimedi pernon farlo fallire. Queste sono le cose vere.La riforma la stiamo facendo da soli, nonc'è nessuno che ha mosso un dito, anzi. C'èqualcuno che ne ha approfittato per trarnevantaggio, che però tornerà al mittente.Perché la delusione è anche quella: diavere a che fare con gente che non capi-sce. Non capiscono». Ma con un presi-dente federale più decisionista, forse siavrebbero meno attriti in seno alConsiglio Federale? «Abete sa come lapensiamo noi, e gliel'ho detto più volte. Inun Consiglio Federale avevo detto pubblica-mente al presidente di riappropriarsi dellaFederazione - a margine di quelli ravvici-nati in estate, in pieno caos-iscrizioni - epenso che guidare una Federazione sia dif-ficile. Che poi dare qualche pugno in piùsul tavolo facendolo saltare, e qualchevolta anche rompere, certo serve. Questa èla mia idea».

allora Juventus e Lazio potrebbero anche gio-carsi la partita, ecco qual è la verità. Diciamo lecose come sono, non facciamo demagogia. Ionon sono d'accordo con l'AIC, anzi, io sono con-vinto che si stia perdendo del tempo. Qui si staparlando di norme, siamo arrivati a questopunto perché da una parte e dall'altra ci sonodue talebani, che l'accordo non lo troverannomai. Diciamo alla gente la verità, facciamo capi-re che cosa succede, se no siamo morti». Sulfatto che l'AIC non si mobiliti mai quando inLega Pro ci sono dei casi (tipo Igea Virtus loscorso anno, ma Catanzaro in quello attua-le, per capirsi) in cui i giocatori non prendo-no lo stipendio da diversi mesi: «Glielo dico ioperché. Perché i contratti che hanno depositati,prevedo eh, non lo so. Perché se losapessi…Prevedo che i contratti depositati nonsiano quelli veri. Appunto non si muovono. Misono spiegato bene, adesso? Perché non accet-tano una normativa che io propongo da diecianni, che se viene depositato un contratto chenon corrisponde a verità, io che rappresento ipresidenti firmerei domani mattina una pena-lizzazione di dieci punti per la società? Io firmoanche un'altra cosa: che il calciatore che l'hafatto prende cinque anni di squalifica. Ma l'AICnon la firma una norma del genere, perché?Perché dicono che i calciatori sono ricattati. Ladevono smettere di raccontare barzellette.Guardate che l'Associazione Calciatori sa tuttodi tutto: se uno deve prendere una Lira fuoricontratto, sa come la prendere, quando la deveprendere. Sanno tutto». Ma allora, se condu-cono trattative separate con le varie Leghe,non è arrivato forse il momento per l'AICdi dividersi? «Non lo so, questi non sono pro-blemi miei. Non mi interessa, io faccio le miecose. Nei tempi migliori nella Federcalcio sifacevano gli accordi. Ci si sedeva ad un tavolo esi firmavano gli accordi. Ma me lo spiegate voi

si sbatte da tutte le parti. Ma vogliamo che ipresidenti, e in special modo quelli virtuosi, e neabbiamo tanti, stiano uniti a noi e ci diano unamano. Se ci si deve fermare, ci fermeremo. Peruna giornata, per due, per tre…Tanto più stia-mo fermi, meno soldi perdiamo. Siamo l'unicacomponente, ad oggi, ancora attiva, che vuolecambiare il calcio. Non c'è nessuno che vuolecambiare il calcio. Stanno lì a cazzeggiare tuttoil giorno con lo Statuto…No… Le riforme sulcalcio le abbiamo proposte solo noi, perchésiamo persone serie. Gli altri non hanno fattonulla, ma adesso basta. Se no, se vogliono anda-re avanti così, benissimo. Ma sappiano tutti,anche quelli che vanno a prendere il caffè allamattina, che quando saltiamo in aria, la colpa èdi altri. Tutto qui». Su un articolo apparso suun quotidiano nazionale in base al quale laFedercalcio sarebbe disposta a dare uno0,5% alla Fondazione prevista dalla LeggeMelandri e mai messa in atto; provvedimen-to questo, che servirebbe ad Abete per cal-mare proprio Macalli: «Allora, per me la paro-la fine non esiste. Io so che la Federazione, persbloccare la Legge sugli stadi, doveva inserire laquestione della modifica della Melandri con l'in-serimento degli Enti di promozione sportiva,altrimenti il relatore, che è presidente di unEnte di promozione sportiva, poi parlano di con-flitto di interessi, rimaneva fermo. Questi hannosucchiato miliardi dal Totocalcio per anni, eadesso vogliono i nostri soldi. Vogliono 5 milionidi Euro per Lo Sport per tutti? E io aggiungo:per gli Enti di promozione Sportiva? Per man-dare avanti una Legge che poi a noi non inte-ressa poi granché, oltretutto. Ma non interesse-rà neanche gli altri perché questa non è unaLegge sugli stadi, ma una Legge sui condomini ei centri commerciali. Allora la Federazione hamesso a disposizione, e sono colpevole duevolte, perché faccio parte del Comitato di presi-denza. Ma questi soldi non li abbiamo. Dadove li prendiamo? E glieli diamo. Glielidiamo per far sì che si possa sbloccare lasituazione del nostro 1,5% e la Dilettantil'1%. No. Lasciamo tutto fermo con laMelandri, non diamo un Euro a nessuno. Sezompa il Governo, non diamo un Euro a nes-suno». Sullo sciopero dei calciatori: «Ierisera ho sentito trasmissioni sportive dove sivendeva una balla clamorosa. Dicevano chelo facevano anche per i giocatori delle cate-gorie inferiori. Questa è una falsità. A loro, dinoi, non interessa nulla. Stiamo alla finestra,anzi. Ci stiamo divertendo nel guardare quel-lo che fanno. Poi l'accordo noi lo faremo conl'AIC, ma secondo i nostri interessi e lenostre esigenze. Questi giocatori non hannomai minimamente pensato ai loro colleghi diPrima e Seconda Divisione. Stanno raccon-tando fandonie, tanto è vero che il loro con-tratto non è il mio. Ma cosa stanno venden-do? Aria fritta». Non manca poi il com-mento sarcastico e sempre pungente sulnuovo sindacato dei calciatori di Serie A,l'Associazione Nazionale Calciatori: «Eh,hanno fatto questo nuovo sindacato, fra laJuventus e la Lazio. Ma guarda che bello. Ma

Sergio Campana(Foto Archivio)

OMA - Siamo vicini al giro di boa inSerie bwin e, se si eccettua per ilNovara, che conquista un’altra vittoria

al “Piola” ai danni stavolta del Crotone dimister Corini (speriamo per lui che inCalabria non si debba rimpiangere l’esonerodi Menichini), la vera sorpresa di questa primaparte di stagione si chiama Varese. La forma-zione biancorossa, guidata da GiuseppeSannino, sta stupendo tutti grazie ad un calciopratico e, cosa mai banale, un gioco semprepropositivo. E così, al “Franco Ossola” diVarese, la Reggina di Atzori si piega ad un golin apertura di bomber Giulio OsariemenEbagua (ne sentiremo ancora parlare di que-sto ragazzo italo-nigeriano: grande fisico etecnica da affinare ma dalle base ottime), pro-iettando così i lombardi al quarto posto inclassifica. Impensabile fino a qualche mese fa,considerando che il Varese, così come ilNovara, è neopromosso dalla bistrattata LegaPro. Segno tangibile di come, con un’attentagestione del patrimonio umano ed economi-co, si possano raggiungere alte vette in tuttele categorie. Tornando alla capolista Novara,l’undici di Attilio Tesser mette in piedi l’ulte-riore mattoncino alla sua scalata verso unapromozione che avrebbe i contorni dell’in-credibile: Porcari (centrocampista di rottura,frangiflutti davanti alla difesa insostituibilenello scacchiere del tecnico piemontese, mache non disdegna l’inserimento senza palla)indirizza il match già al 17’, poi ci pensa bom-ber Rubino con una doppietta al 57’ e al 84’,

di Flavio Grisoli e capiamo come mai Ventola sieda spesso evolentieri in panchina, anche in considerazio-ne della scialba prova offerta dall’attaccanteex Inter in Coppa Italia contro il ChievoVerona. Il big match della settimana, fra Torinoe Siena, termina in parità con mister Lerdainfuriato per l’arbitraggio. Un risultato che al“Toro” non fa molto comodo, considerandoappunto che Siena e Atalanta difficilmentesbagliano più partite consecutive. Atalanta diColantuono che, senza troppi affanni, sconfig-ge al “Mecchia” un Portogruaro in caduta libe-ra del neo tecnico Agostinelli, che avrà il suobel da fare per risollevare le sorti di una squa-dra al momento non attrezzata per la salvez-za. Pronti, via e Ruopolo insacca; quando ilPortogruaro sembrava avere le possibilità perristabilire la parità, ecco il raddoppio diCeravolo. C’è gloria per i veneti solo al 75’,con un rigore realizzato da capitan Cunico,l’unico ancora con la forza di suonare la cari-ca. Vedremo dopo il mercato di riparazionecosa sarà in grado di fare la società del presi-dente Mio. L’Ascoli di Castori macina puntidopo l’ulteriore penalizzazione (ora -5): la vit-toria casalinga contro il Padova è un risultatodi prestigio e utile a respirare. La zona retro-cessione è molto calda, con sette squadreracchiuse in soli tre punti: l’Albinoleffe appro-fitta del vistoso momento di calo dell’Empolidi Aglietti, che raccoglie la terza sconfitta con-secutiva (in questi casi si vede chiaramentecome pareggiare troppe partite possa porta-re a questi delicati momenti di classifica) edesce momentaneamente dalla zona play-off; ilGrosseto affonda il Modena grazie a Greco,

Caridi e Guidone, mentre il Pescara riesce abloccare al “Picchi” un Livorno spento. Lasfida salvezza tra Sassuolo e Piacenza finiscecome ci si poteva aspettare: 1-1 e tutti più omeno contenti. Cacia segna a ripetizione, manon basta, perché Noselli si riscopre bomberdi razza e ricomincia a bucare le porte avver-sarie. Il Vicenza compie un deciso balzo inavanti grazie alla vittoria sul Frosinone, cheora comincia a spaventarsi davvero.Abbruscato fa vedere a tutti di che pasta èfatto, e al 76’ infila la porta dei “Canarini”.

Il Varese ingrana la quinta

Allenatore: Fabrizio Castori (Ascoli)

Guarna(Ascoli)

LA TOP 11

Iorio(Grosseto)

Capuano(Pescara)

Legati(Padova)

Dos Santos(Varese)

Soddimo(Pescara)

Barreto(Atalanta)

Musso(Cittadella)

Cissé(Albinoleffe)

Gabbiadini(Cittadella)

Rubino(Novara)

ClassificaNovaraSiena

AtalantaVareseRegginaLivornoTorinoVicenzaEmpoliPadovaPescara

CittadellaCrotoneGrossetoModena

AlbinoleffeFrosinoneAscoli -5

SassuoloPiacenzaTriestina

Portogruaro

14 Gol: Succi (Padova, 5r)

11 Gol: Bertani, Gonzalez

(Novara)

10 Gol: Bonazzoli (Reggina)

Coralli (Empoli, 3r)

Cacia (Piacenza, 2r)

MARCAToRI

Albinoleffe-Emopoli 2-0

Ascoli-Padova 1-0

Cittadella-Triestina 4-1

Grosseto-Modena 3-1

Livorno-Pescara 1-1

Novara-Crotone 3-0

Portogruaro-Atalanta 1-2

Sassuolo-Piacenza 1-1

Torino-Siena 1-1

Varese-Reggina 1-0

Vicenza-Frosinone 1-0

18^ GIoRnATA 04-05.12.10

Atalanta-Albinoleffe

Crotone-Cittadella

Empoli-Portogruaro

Frosinone-Novara

Modena-Varese

Padova-Sassuolo (ven.10 ore 20:45)

Pescara-Vicenza

Piacenza-Livorno

Reggina-Grosseto

Siena-Ascoli

Triestina-Torino (lun.13 ore 20:45)

19^ GIoRnATA 10-11-13.12.10P40333329282826252524242222212019181717171714

G18171818171818171818181818181817181818181818

V129107877856665545454333

N46384751106647684675885

S22535468366867688697710

GF37282320232722201929222317201920171918211415

GS13161613192022231423222521232627252123272430

Davide Succi(Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

10 Serie bwin

R

Numero 45 9 dicembre 2010

12 Il Personaggio

Andrea Agostinelli: missione granatadi Riccardo Morgigno di grande carisma e professionalità. Detto que-

sto, il mio traguardo è salvare il club. Devo diregrazie al Portogruaro che ha pensato a noi, hogrande motivazione e insieme al mio staff c’èvoglia di dare tutto quello che abbiamo, ovveroesperienza e professionalità. All’inizio si ascolta-no e si dicono sempre belle parole, ma la cadet-teria la conosco bene nonostante i miei impe-gni. Questo è il settimo campionato di bwin perme, il Porto è stato la rivelazione delle primegiornate poi è successo qualcosa. Grazie anchea Paolo Specchia, lo conosco e lo stimo da tantianni. I dirigenti di questa società conoscono ilcalcio come pochi altri. C’è da lavorare e dare ilmassimo e speriamo anche di riuscirci qua». Ilneo mister si sofferma poi sulla firma colPresidente Mio: «L’altro giorno ero in Poloniaper lavoro, sono tornato subito ed ho siglato. Datre giorni eravamo d’accordo con una stretta dimano, non ci sono stati problemi, ho dato la miaparola ed ora ci metto la faccia. Mi fa piacereesordire contro il mio ex compagno Colantuono,a Bergamo ho giocato e vissuto tre anni, sonostato benissimo». Motivazioni e lato psicolo-gico: «È come quasi sempre, solo un problemadi testa. Per questo la presenza di un allenato-re nuovo può fare solo che bene perché si azze-ra tutto ed è salutare per partire subito bene».La tattica: «Oggi è riduttivo giocare con un solomodulo. Serve rispetto per l’avversario ma nonadattarsi sempre allo schema che adotta l’altrasquadra. Le prime cose che chiedo sono la famedei risultati, dobbiamo avere sempre fame. Poila corsa, e non mollare mai. Dopo vengono ilmodulo e l’organizzazione in campo».Prospettive? «Siena, Atalanta e forse il Novara,possono anche permettersi di giocare qualchepartita sottotono, noi invece non possiamo per-mettercelo. Ogni volta che scendiamo sul terre-no di gioco dobbiamo avere fame e grinta, sem-pre». Poi Agostinelli aggiunge: «Ho allenato ingrandi piazze ma anche in quelle piccole e diprovincia. Qui sento di avere intorno a me unafamiglia, la società viaggia sulla stessa lunghez-za d’onda. Questo è fondamentale». Infine sulpotenziamento della squadra a gennaio: «Dimercato non se ne parla prima di Natale, per-ché chi gia c’è qui in rosa deve farsi vedere,notare e valutare bene da me».

Pochi giorni ed ecco la panchina del Portoche cambia ancora e accoglie l’ex secondodi Reja, Fabio Viviani. Ottimo avvio nono-stante le prima gare interne giocate al“Friuli” di Udine, poi la repentina discesanelle sabbie mobili della zona calda. Ultimoposto ed eliminazione contro la Lazio nellaTim Cup, un sonoro e meritato 3-0all’“Olimpico”. Il biondo allenatoreAgostinelli ha preso da pochi giorni il postovacante dopo l’esonero di Viviani.Presentazione e subito la gara al “Mecchia”contro l’Atalanta. Pronti via e subito in gol ibergamaschi al primo minuto, gara in salitaed ecco pure il raddoppio orobico. Nel fina-le accorcia le distanze Cunico dagli undicimetri, ma è troppo tardi, il Porto perde 2-1in casa. Ora si attende la risposta immedia-ta nel duro match al Castellani control’Empoli in caduta libera. Ecco come si èprentato alla stampa il nuovo mister: «Perprima cosa vi presento il mio staff. Il mio secon-do, come è stato a Salerno, è Luigi Danova, exdifensore del Torino. Come allenatore dei portie-ri, ho scelto David Dei, era con me a Trieste e inpochi mesi è passato da giocatore a tecnico, èmolto emozionato. Il preparatore atletico è ilProfessor Salvatore Sciuto, ex del Porto, persona

Dal Quartetto Cetra ai campi di calcio, intervista a tutto tondo con il nuovo mister del Portogruaro

L’ultima posizione in classifica e la sconfitta contro l’Atalanta hanno portato la dirigenza alla decisione drastica: via l’ex secondo di mister Reja Fabio Viviani

OMA - Andrea Agostinelli, nel 1968,da bambino, ha recitato con ilQuartetto Cetra in “Non cantare,

spara” di Daniele D'Anza. Dal 2009 èResponsabile della Scuola Calcio del centrosportivo Sporting Life di Mentana (RM).Nato in Ancona, proprio come si usa direnelle Marche. Da calciatore ha esordito inserie A nel 1975 con la maglia della Lazioperdendo 2-0 a Perugia. Il biondo centro-campista dorico ha poi giocato con: Napoli,Pistoiese, Modena, Atalanta, Avellino, Lecce,Genoa, Mantova e Lodigiani. Poi da misterinizia con il Latina per poi passare sulle pan-chine di: Astrea, Mantova, Pistoiese, Ternana,Piacenza, Napoli, Crotone, Triestina eSalernitana. Da alcuni mesi era spesso impe-gnato in tv come commentatore. Grandeamico di Bruno Giordano, spesso con lui acena ad Orbetello. Ora riparte dal Venetocon il Portogruaro di Cristante, Amodio,Altinier e Tarana. La squadra granata, neo-promossa nella Serie bwin grazie alla guidatecnica di Calori, poi passato al Padova, inestate è stata affidata all’ex Palermo eChievo Eugenio Corini (ora al Crotone).

R

Mister Agostinelli(Foto Archivio)

ClassificaSorrento 30Gubbio 28Spal -1 25Alessandria 25Reggiana 23Salernitana -2 23Spezia 22Sudtirol 20Bassano 20Lumezzane -1 20Cremonese 20Como 19Pavia 19Ravenna 18Pergocrema 17Verona 17Monza 14Paganese 11

1^ DIVISIONE GIRONE A

11 Gol: Paulinho (Sorrento, 3r)9 Gol: Cipriani (Spal), Gomez

(Gubbio, 2r)7 Gol: Ferrario (Monza)6 Gol: Togni (Sorrento)

MARCAToRI

Bassano-Cremonese 0-0Lumezzane-Verona 1-1Monza-Como 0-1Paganese-Gubbio 0-2Pavia-Sudtirol 2-1Pergocrema-Ravenna 1-2Salernitana-Reggiana 1-1Sorrento-Spezia 2-0Spal-Alessandria 1-1

16^ GIoRnATA 05.12.10

Alessandria-BassanoComo-Spal

Cremonese-SorrentoGubbio-Salernitana

Ravenna-MonzaPeggiana-Pavia

Spezia-LumezzaneSudtirol-Paganese

Verona-Pergocrema

17^ GIoRnATA 12.12.10

ClassificaNocerina 35Benevento 31Atletico Roma 28Taranto 25Lanciano 24Foggia -1 23Cosenza 22Siracusa 21Juve Stabia 21Gela 19Ternana 19Lucchese 18Pisa 18Andria 17Viareggio 16Foligno -1 15Barletta 15Cavese -5 14

1^ DIVISIONE GIRONE B

10 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 2r)Sau (Foggia), Ciano (Cavese 2r)

7 Gol: Catania (J.Stabia, 3r)Mancino (Siracusa) Innocenti (Taranto, 1r)

MARCAToRI

Barletta-Lanciano 0-2Benevento-Foligno 2-0Cavese-Andria 3-0Cosenza-Atl.Roma 1-0Lucchese-Juve Stabia 0-0Nocerina-Gela 1-0Pisa-Viareggio 1-0Taranto-Foggia 2-1Ternana-Siracusa 2-1

16^ GIoRnATA 05.12.10

Andria-TernanaAtl.Roma-Barletta (sab.11)

Foggia-CosenzaFoligno-Cavese

Gela-PisaJuve Stabia-Benevento

Lanciano-NocerinaSiracusa-LuccheseViareggio-Taranto

17^ GIoRnATA 12.12.10

ClassificaPro Patria 31Tritium 30Pro Vercelli 29Feralpisalò 24Lecco 23Savona 22Sambonifacese 20Montichiari 17Canavese -2 16Valenzana 15Rodengo S. -1 15Virtus Entella 14Renate 13Mezzocorona 11Sacilese 11Sanremese 9Casale 7

2^ DIVISIONE GIRONE A

13 Gol: Ripa (Pro Patria, 3r)

9 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)

8 Gol: Bonomi (Pro Vercelli, 4r)

MARCAToRI

Cavese-Rodengo S. 1-2

Entella-Sambonifacese 3-2

Feralpisalò-Savona 0-0

Mezzocorona-P.Vercelli 0-3

Montichiari-Casale 1-0

Sacilese-Renate 0-0

Sanremese-Pro Patria 1-0

Tritium-Valenzana 5-2

15^ GIoRnATA 05.12.10

Casale-MezzocoronaPro Patria-MontichiariPro Vercelli-Sacilese

Renate-EntellaRodengo S.-Sanremese

Sambonifacese-FeralpisalòSavona-CanaveseValenzana-LeccoRiposa: Tritium

16^ GIoRnATA 12.12.10

Classifica

Latina 29

Trapani 26

Pomezia 23

Neapolis 22

Avellino 22

Melfi 21

Aversa N. 20

Lamezia 18

Milazzo 18

Brindisi 17

Matera 17

Fondi 14

Campobasso 13

Vibonese 10

Isola Liri 8

Catanzaro -1 2

2^ DIVISIONE GIRONE C

10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)

7 Gol: Mangiapane (Lamezia, 4r)

Perrone (Trapani, 1r)

Tortolano (Latina, 1r)

MARCAToRI

Aversa N.-Matera 5-0

Brindisi-Latina 0-1

Campobasso-Fondi 1-0

Isola Liri-Catanzaro 1-0

Lamezia-Milazzo 1-1

Neapolis-Melfi 1-3

Pomezia-Vibonese 0-0

Trapani-Avellino 0-0

13^ GIoRnATA 05.12.10

Avellino-Aversa (lun.13 ore 20:45)

Catanzaro-Pomezia

Fondi-Isola Liri

Latina-Lamezia

Matera-Trapani

Melfi-Brindisi

Milazzo-Campobasso

Vibonese-Neapolis

14^ GIoRnATA 12.12.10

Classifica

Carpi 30

Carrarese 26

San Marino 20

Giacomense 20

Poggibonsi 18

L’Aquila 17

Chieti 17

Prato 17

Gavorrano 17

Bellaria 16

Crociati N. 14

Sangio -4 10

Celano 10

Giulianova 10

Villacidrese -5 10

Fano 9

2^ DIVISIONE GIRONE B

7 Gol: Pietranera (Crociati N., 3r)

6 Gol: Rosa (Chieti, 2r)

Altieri (Poggibonsi, 2r)

Cesca, Gasparello (S.Marino)

MARCAToRI

Bellaria-Villacidrese 1-0

Crociati-Poggibonsi rin

Fano-Chieti rin

Giulianova-Gavorrano 1-0

L’Aquila-Celano 0-0

Prato-Giacomense 0-2

San Marino-Carpi 0-1

Sangio-Carrarese 1-5

13^ GIoRnATA 05.12.10

Bellaria-Celano

Crociati-Carrarese

Fano-Giacomense

Giulianova-Carpi

L’Aquila-Gavorrano

Prato-Villacidrese

San Marino-Chieti

Sangiovannese-Poggibonsi

14^ GIoRnATA 12.12.10

Le ClassificheNumero 45

9 dicembre 2010

14 Classifiche

Martini: “Sogno di tornare in B con l’Alessandria”L’esperta punta dei grigi, classe 1979, crede nelle possibilità della sua squadra

di Sara Sbaffi

LESSANDRIA - Una delle miglioridifese del girone A della PrimaDivisone con soli tredici gol subìti

e tre sconfitte in sedici partite giocate:sono questi i dati che rappresentanofinora la stagione dell’Alessandria Calcio.Appaiata in terza posizione in classificainsieme alla Spal con 25 punti, distanziatedal Gubbio a 28 e dal Sorrento a 30 (daricordare però che Sorrento, Gubbio eSpal devono recuperare una partita). Eproprio contro la Spal a Ferrara potevaessere l’occasione giusta per avanzareancora di più in classifica, ma dopo unapartita condotta in vantaggio dai “grigi”(grazie alla rete di Negrini) è arrivato ilpareggio a dieci minuti dalla fine conSmit. Marco Martini, la puntadell’Alessandria, considera la Spal lasquadra migliore del girone: «La squadrache temo di più è la Spal. È una bellasquadra, molto fisica, forte e ancheumile». Nato a Rimini nel 1979,Marco Martini è un attaccanted’esperienza, ha trascorso l’ultimastagione al Perugia e da quest’annofa parte della rosa a disposizionedell’allenatore Maurizio Sarri: «Mitrovo bene anche perché mi ha porta-to qui il mister Sarri. Stiamo facendomolto bene, considerando che lasquadra è stata costruita dal niente emolti di noi non hanno neanche fattoil ritiro». Infatti il nuovo patronGiorgio Veltroni ha costruito l’or-ganico negli ultimi giorni del mer-cato. A proposito del suo allena-tore, con cui stava anche a Perugia,Martini afferma: «Sarri è moltopreparato, chiede tanto sacrificio, conlui ho un buon rapporto, è uno che dàtanto e soprattutto cambia tanto».Sempre schierato in campo, l’attac-cante romagnolo non ha saltato

relativamente poco il bel calcio, è più chealtro un calcio agonistico. Mentre nel campi-onato cadetto c’è un calcio dei singoli, laqualità è maggiore, ed è fatto anche di bellegiocate». Ormai manca una sola partita altermine del girone d’andata, la classificasi sta delineando e si può cominciare atracciare un bilancio di questa esperien-za: «Siamo soddisfatti di questa prima partedel campionato anche se abbiamo lasciatodei punti per strada, comunque è un campi-onato ad alti livelli, è difficile ma le soddis-fazioni finora sono state tante». La squadrapiemontese, che ha una lunga storia e unpassato glorioso nella massima serie, èstata molto rimaneggiata per affrontareal meglio la sfida della Prima Divisione ei risultati si vedono. Nonostante lospogliatoio sia quasi completamentenuovo ed i giocatori si siano conosciutida poco il loro rapporto è ottimo: «Coni compagni siamo un bel gruppo, ci conosci-amo da quest’anno, della vecchia squadra

sono solo in tre, siamo tutti nuovi maè un buon mix tra giovani e vecchi, edio purtroppo - sorride - sono traquesti ultimi». Martini non vuolesbilanciarsi troppo sugli obiettiviche la società si è prefissata perquesta stagione: «L’obiettivo pri-mario resta la salvezza, considerandoche la squadra è stata costruita gliultimi giorni del mercato». Ma versola fine dell’intervista si lascia sfug-gire una frase che fa presagire lesue reali speranze, strada facendonel corso del campionato gli obiet-tivi possono sempre cambiare espostarsi in avanti: «Adesso obiettiviper il futuro non me li voglio porre,però è ovvio che vorrei tornare inSerie bwin e spero di farlo propriocon l’Alessandria. Magari eguagliarequello che è stato fatto a Frosinone,la vittoria del campionato in quelcaso è stata bellissima».

neanche una partita e finora ha infilato ilportiere avversario per tre volte. Ha unpassato in serie B, prima al Pescara e poial Frosinone dal 2007 al 2009, enumerose presenze nei campi di LegaPro (Vis Pesaro, Sambenedettese,Reggiana, Perugia). Con questa lunga car-riera alla spalle i ricordi sono sicura-mente tanti ma c’è una squadra in parti-colare che porta nel cuore: «Gli anni daricordare della mia carriera sono stati quellial Frosinone, i compagni che avevo lì ancorali sento, sono degli amici per me, è la societàa cui sono più legato. Poi vincere a Frosinoneil campionato per me è stato il massimo». Siriferisce alla stagione 2006/2007, laprima in Serie B nella storia dellasquadra ciociara. Giocare sia in cadette-ria che in Lega Pro permette di rendersiconto del divario tra le due tipologie dicampionato: «Le differenze tra la vecchiaC1 e la serie B sono che nella prima si giocaun calcio più fisico, più aggressivo e si vede

A

Marco Martini(Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

16 AlessandriaIl Personaggio

Numero 45 9 dicembre 2010

18 LeccoIl personaggio

Rebecchi: “Siamo forti, obiettivo play-off”La punta ventisettenne racconta per noi questo avvio di campionato del Lecco

e ci rilascia un commento amaro sullo sciopero dei calciatori di Serie Adi Fabiola Rieti

OMA - Rebecchi, attaccante clas-se ’83, è arrivato in Lombardiasvincolato dal Pescina Valle del

Giovenco a fine agosto. Cresciuto nellegiovanili dell’Inter, da questa stagioneveste la maglia del Lecco Calcio, dopoaver militato nel Genoa, nellaCremonese, nel Lumezzane enell’Andria sempre con ottime pre-stazioni. Il giocatore commenta cosìl’inizio della sua avventura nelle filadei biancocelesti: «È stato un inizio dif-ficile, soprattutto le prime giornate, per-ché la squadra è stata allestita all’ultimoe secondo me questo ha inciso sul nostrorendimento iniziale, ma poi ci siamoripresi, ora cominciamo ad esprimercibene e possiamo dare di più». Per quan-to riguarda i risultati che il Lecco vor-rebbe raggiungere Rebecchi spiega:«La società non si è espressa sugli obiet-tivi, certo abbiamo una squadra forte e lasperanza sono i play-off. Io poi vorrei rag-giungere un obiettivo, ma per scaraman-zia meglio non dirlo». Nel girone A dellaSeconda Divisione Lega Pro, il Lecco èquinto in classifica a 23 punti, maosservando il numero di goal fatti (18)e di goal subiti (19) quasi si equivalgo-no, però il mister Giorgio Roselliaveva precisato al margine del matchcon la Sacilese: «Non mi riconoscevo neirisultati con troppe reti, fatte e subìte.Adesso ci siamo, dobbiamo continuarecosì lavorando insieme e con la condizio-ne dei singoli che migliora di domenica indomenica. Lavoriamo tutti uniti con unobiettivo comune». La forza del Lecco,secondo Mario Rebecchi, «Potrebbe esse-re il gruppo, perché mister Roselli è riuscitoad unirci facendo un bel lavoro e il risultatoè che in campo ci cerchiamo molto». Lasquadra lombarda non ha giocato dome-nica scorsa, bloccata dalla pausa imposta

ma per definire bene i tempi di recuperoprima dobbiamo fare altri accertamenti».Mario Rebecchi non è il solo infortuna-to, infatti infermeria piena per il Leccoche conta tra i bloccati da problemi fisi-ci ben cinque calciatori oltre a Rebecchi:Luca Martinelli, Fabio Ferraresi, MarcoVeronese, Valerio Anastasi e Fabio

Gadignani. Sulle avversarie perRebecchi non c’è alcun dubbio: «Lasquadra più forte è certamente la ProPatria, ha i giocatori più forti, ma noicerchiamo di giocarcela con tutte lenostre avversarie fino all’ultimo».Questa stagione è contraddistintaanche dalla mannaia delle penaliz-zazioni che incombe su moltesquadre: «Le penalizzazioni - diceMario Rebecchi - incideranno sicura-mente, ma la Pro Patria è una squa-dra forte con giocatori forti ed esper-ti, anche se ci sono dei problemi sonodei professionisti e continueranno agiocare per vincere. Non credo subi-ranno contraccolpi psicologici». Nelprossimo match i lombardi, rinvi-goriti dal turno di riposo, incontre-ranno la Valenzana: «La prossimapartita - dice l’attaccante lombardo- ce la giocheremo a Valenza, abbia-mo due partite prima della sostanatalizia e vorremmo continuare nellastriscia positiva». Inevitabile un com-mento sullo sciopero dei calciatori:«Io credo che si poteva arrivare ad unaccordo prima di proclamare lo scio-pero, ma se l’AIC ritiene opportunofare in questo modo non rimane che

adeguarsi». Alla domanda su come reagi-scono i giocatori di Lega Pro alle lamen-tale dei giocatori di serie A che percepi-scono stipendi da capogiro, MarioRebecchi, con un sorriso amaro com-menta: «Noi giocatori di Lega Pro nonabbiamo molta voce in capitolo, quindi nonrimane che adeguarci alle decisioni prese».

dal calendario e Mario Rebecchi sottoli-nea come: «Il turno di riposo può essere unvantaggio per recuperare i molti infortunatiche abbiamo, ma dall’altro lato può essereuno svantaggio perché interrompe la strisciapositiva di quattro vittorie consecutive cheabbiamo fatto negli ultimi incontri».L’attaccante ex Inter ha riportato, nel

match contro la Sacilese, una distorsionealla caviglia destra con lesione ai lega-menti di secondo grado, probabilmenteci vorranno tre settimane per il suorecupero, ma sono necessarie delle veri-fiche sulle sue condizioni come ha com-mentato anche lui: «Ho riportato unadistorsione alla caviglia nella scorsa partita,

R

Mario Rebecchi, attaccante del Lecco (Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

19Radiopoker

OMA - Cari lettori, permettetemi dipresentarvi la nostra azienda ed ilnostro lavoro. Radio-Poker è un net-

work multimediale sul poker sportivo, com-prendente portale Web, Radio FM e Tv satel-litare. Il portale web www.radiopoker.it è uncontenitore di notizie e curiosità sul pokersportivo, dove ci sono inoltre rubriche di stra-tegia ed informazione. Sull’onda del crescentesuccesso di questa passione, abbiamo creatoun programma radiofonico, “RadioPoker OnAir”, in onda su Retesport (105.6 MHz FM)tutti i lunedì e giovedì dalle 20.00 alle 22.00condotto da Claudio Mariani con la partecipa-zione di Luca Fallica. Il programma, inoltre, èdisponibile su SKY (canale 9600), in direttarispetto alla trasmissione radiofonica e vi è lapossibilità di ascoltare la trasmissione in diret-ta streaming dal sito radiopoker.it o dal sito

dalla Redazione www.retesport.it. Ben presto il format diRadioPoker è diventato un vero e propriopunto di riferimento di molti appassionati dipoker, grazie alle interviste ai personaggi piùfamosi del mondo del poker nonché i giocato-ri più vincenti della storia italiana ed interna-zionale: siamo anche stati gli uni-ci ad intervi-stare in esclusiva Gus Hansen, intervistadisponibile sul sito radiopo-ker.it. Viste le tanterichieste da parte degli ascoltatori, abbiamoideato un campiona-to di Poker TexasHold’em con la diretta radiofonica, dove i pro-tagonisti sono gli a-mici all’ascolto. Grazie aquesta iniziativa e a tante altre come la rubri-ca “Poker Quiz” dove i radioascoltatori inter-vengono e rispondono a domande sul TH,hanno la possibilità di vincere molti premi ingadget ed in bonus conto gioco. Ci piacerebbeconoscere la vostra opinione sul nostro lavo-ro, con la speranza di poter contare su di voiper far crescere la nostra community di amici

ed appassionati di poker. A questo proposito,vorrei invitarvi a visitare il portale web(www.radiopoker.it), in particolare sulla sezio-ne "Chi siamo", dove troverete la nostra pre-sentazione video. Vi invito, altresì, a seguire latrasmissione “RadioPoker On Air”, ricordan-dovi che va in onda tutti i lunedì e giovedì dalle20.00 alle 22.00 su Retesport (105.6 MHz FM- SKY canale 9600). Per poter partecipare ainostri tornei che si svolgono tutti i lunedì egiovedì dalle 21.30 con buy-in di €5 e la dome-nica alle 22.00 con buy-in da €10 su partypo-ker.it basta aprire un conto di gioco su party-poker.it direttamente da www.radiopoker.ited inserire il codice bonus “radio poker”,andare sulla lobby dei tornei e cercare i torneichiamati appunto radiopoker e per iscriversiinserire la password che è “radio”. I vincitoridella classifica mensile vinceranno una magliaed un cappello ufficiali della As Roma autogra-fati da Francesco Totti.Non mi resta che augurarvi un “Nice Hand” atutti e al grido del motto di RadioPo-ker:“Siete tutti under the gun”, vi lancio una sfidasportiva sui tavoli di partypoker.it duranteRadioPoker On Air”. Non mancate, vi aspetto.

Claudio [email protected]

Impazza il Poker anche in radioR

Numero 45 9 dicembre 2010

20 PoggibonsiIl personaggio

Bischeri: “Campionato strano, ma ci siamo”Il centrocampista esterno del Poggibonsi ci parla di questo inizio di stagione

dei “Leoni” e delle ambizioni dell’undici ottimamente guidato da Firicanodi Luana Rocca

OMA - Tra le Colline del Chianti,in provincia di Siena, a far dapadrona nello sport italiano per

eccellenza è l’Us Poggibonsi, una dellepiù antiche e prestigiose società calcis-tiche toscane. A dare una grande spintaper riuscire a portare i giallorossi nelprofessionismo che conta è stato l'al-lenatore Aldo Firicano, ex libero delCagliari e soprattutto della Fiorentina. Ein uno stadio di riguardo intitolato aStefano Lotti, protagonista dell’ec-cezionale stagione 1987-88, purtroppodeceduto per un arresto cardiacodurante la gara contro la TiberisUmbertide, la compagine giallorossa stacercando di farsi largo a colpi di can-nonate tra le varie squadre del girone Bdi Lega Pro Seconda Divisione, riuscen-do dopo la gara vinta domenica control'Aquila per 1-0, a situarsi in una buonaposizione di classifica. Una vittoria cheha portato tre punti fondamentali per lasalita in classifica dei “Leoni”, ma a dareun grande contributo con i suoi 29 annie una carriera calcistica di tutto riguar-do c’è anche il centrocampista esternoRoberto Bischeri. «Siamo una buonissimasquadra con elementi molto interessanti.Stiamo facendo un campionato strano e c’èuna piazza che non ha mai avuto grandisoddisfazioni, ma ora stiamo cercando difare meglio». Un campionato strano, perusare le stesse parole del mediano delPoggibonsi, che tra vittorie, pareggi esconfitte è arrivato già alla tredicesimagiornata, ma tra i match finora disputatiquello che ha contribuito a dare più filoda torcere alla squadra e al nostro gio-catore è stato quello contro il Carpi: «IlCarpi, oltre ad averci dato maggiori diffi-coltà, sembra che abbia tutte le carte inregola per vincere questo campionato». Laprima partita che ha giocato con la

da molto giovane, poi era un anno dove lasocietà stava vivendo il massimo splendoreanche nel Settore Giovanile. Di conseguenzafar parte di società a livelli così importanti tidà visibilità, e comunque anche gli allenatorisono stati molto importanti perché mihanno fatto crescere. Posso dire che è pro-prio in questa squadra che sono cresciutocalcisticamente». Ma questa squadra èstata solo l'inizio di un cammino che haportato fino all'attuale Us Poggibonsi.Dopo l'esperienza anche a SanBenedetto del Tronto, che all'epoca erauna società satellite della squadra umbradove ha vinto anche un campionato pas-sando dalla C2 alla C1, il centrocampistagiallorosso ha militato anche nella SerieB con il Rimini: «Era una squadra di cam-pioni. C’erano un sacco di giocatori che oraappartengono alla Serie A. L’unico peccatoè che quando ha giocato contro il Napoli incampionato poteva fare di più».Continuando a scoprire le carte delpassato, ha vinto tre campionati, tra iquali due a Massa quando dalla Serie Dè riuscito a passare con la sua squadrain C1: come ricorda quell’esperienza?«Abbiamo fatto una grande scalata. Siamopartiti dalla Serie D poi abbiamo vinto ilcampionato e siamo passati in C1. Sonostati gli anni più belli della mia carriera eforse è stato il periodo dove sono cresciutodi più». Il passato è passato e tra gli obi-ettivi futuri: «Il mio scopo ora è quello distare bene con il Poggibonsi e di avere dellesoddisfazioni. Quest’anno cerchiamo difare il massimo. Parlare di salvezza ora nonso, però stiamo provando in tutti i modi diconquistare qualche punto soprattutto pertoglierci dagli scalini bassi della classifica».Un obiettivo, quest'ultimo, forse nonmolto lontano grazie alla concen-trazione e alla lucidità, ma soprattuttoalla buona prestazione che la squadra diBischeri sta dimostrando permetten-dogli di avvicinarsi alle prime posizioni.

maglia giallorossa è stata contro il Chieti,come ha vissuto quell’incontro? «Ricordoche era da tanto che non giocavo perchéavevo dei problemi fisici, infatti mi ero fattomale al ginocchio e questo mi ha fermatoper un anno. Riprendendo a giocare a fasialterne, e quindi senza continuità, è statodifficile. Sono tornato a giocare in quellapartita anche se solo per 10 minuti, ma èstata una grande emozione, la stessa che hovissuto quando ho giocato per la primavolta». Bischeri, che è cresciuto calcistica-mente nel Sauro dove ha vissuto leprime e le più belle emozioni grazie allavittoria, sin da piccolissimo, di qualchetorneo, ha iniziato la sua vera carrieranelle giovanili del Perugia: «Quello delPerugia è stato un bel periodo, sono stato là

R

Roberto Bischeri (Foto Sito Ufficiale)

Numero 45 9 dicembre 2010

22 Tessera del Tifoso

OMA - Il 19 ottobre a Roma, MarioMacalli, presidente della Lega CalcioProfessionistico, e Vincenzo Soprano,

amministratore delegato di Trenitalia, hanno fir-mato un protocollo d'intesa volto a favorire itifosi delle squadre di Terza e Quarta SerieNazionale nelle trasferte. Da oggi infatti, i pos-sessori della Tessera del Tifoso avranno dirittoad uno sconto pari al 15% sul biglietto ferrovia-rio per raggiungere le località sede delle parti-te. Questo importante accordo consentirà unamigliore gestione dei flussi di sostenitori che sispostano ogni fine settimana per seguire lapropria squadra del cuore. La riduzione potràessere applicata esclusivamente in caso diacquisto di biglietto a/r, sia per la prima che perla seconda classe, ad eccezione dei treni regio-nali della Lombardia e dei trasporti metropoli-tani gestiti da Trenitalia. Per approfittare del-l'agevolazione, sarà sufficiente presentare lapropria Tessera del Tifoso e il biglietto dellapartita in biglietteria o nelleagenzie di viaggio abilitate,entro la mezzanotte antece-dente del secondo giornoantecedente la gara. Il viaggiopotrà essere effettuato, oltreche nel giorno della gara,anche nei due giorni prece-denti la stessa - per quantoriguarda il viaggio d'andata -e nei due successivi per ilritorno. Potranno approfitta-re dello sconto anche i tifosiin possesso dell'abbonamen-

to per le partite in casa della propria squadra,ma residenti altro-ve. Inoltre, ai titola-ri della Tessera delTifoso sarà ricono-sciuta gratuitamen-te la Cartafrecciadi Trenitalia. «LaLega Pro - ha dettoil presidente MarioMacalli - è lieta direndere operativa laconvenzione conTrenitalia per agevo-lare i tifosi che viag-giano per seguire glieventi sportivi edintendono farlo in uno spirito di assoluto rispettodelle regole di civile e pacifica convivenza. In questalogica e con spirito di servizio verso le società spor-tive la Lega Pro si è attivata subito per realizzare elanciare la Tessera del Tifoso. Colgo l'occasione perringraziare Trenitalia e il gruppo Ferrovie dello Stato

Lega Pro e Trenitalia, siglato un accordo strategicodalla Redazione

Rper il servizio che garantiscono ogni settimana ai

tifosi-viaggiatori esoprattutto per la pre-ziosa collaborazione edil sostegno che fornisco-no al progetto Tesseradel Tifoso con la firmadella Convenzione».Alle parole del nume-ro uno della Lega Pro,hanno fatto eco quel-le dell'amministrato-re delegato diTrenitalia VincenzoSoprano: «Il trasportodei tifosi è una di quel-le attività su cui, in que-

sti ultimi anni, si è esercitato l'impegno del GruppoFS a razionalizzare, aumentare la sicurezza, esige-re il rispetto delle regole. Grazie, ad esempio, allacampagna "No ticket, no parti", arrivata quest'an-no alla sua quarta edizione, siamo passati dalmilione e 827mila Euro di costi registrati durante i

campionati 2006 e 2007 perl'allestimento di treni speciali eper i danni subiti, all'attivo di700mila Euro del 2009/2010.La Tessera del Tifoso confermatale politica, consentendoci dimonitorare i flussi di mobilitàdei supporter e mettendociquindi in condizione di poteroffrire a loro e agli altri passeg-geri viaggi confortevoli, sicuri eaddirittura, come in questa cir-costanza, interessanti e ritenia-mo gradite agevolazioni».

Lega Pro e Trenitalia hanno firmato un protocollo d’intesa volto a favorire i tifosi

in viaggio per le trasferte. Condizione necessaria perusufruire delle agevolazioni: la Tessera del Tifoso

Il presidente della Lega di Serie B ci ha

rilasciato la seguente affermazione

riguardo la Tessera del Tifoso:

«È uno strumento che va incoraggiato. Cisono le difficoltà tipiche delle cose nuove,però nel medio-lungo periodo sono con-vinto che la gente e i tifosi si renderannoconto che si tratta di uno strumento che vaa loro vantaggio»

IPSE DIXIT - ANDREA ABODI

Vincenzo Soprano e Mario Macalli si stringono la mano(Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

24 InsubriaIl nuovo tecnico

ARONNO PETRUSELLA – Nel gironeB della Serie D è sicuramente l’InsubriaCaronnese ad aver avuto tutti gli occhi

puntati addosso in questi ultimi giorni.C’entrano, ma fino ad un certo punto, i risulta-ti. Quelli che non sono stati ottenuti più chealtro, che hanno portato ad un cambio in pan-china e soprattutto l’arrivo in terra varesina,appena aperto il mercato di dicembre, diArturo Di Napoli, o com’è chiamato lui, di “ReArtù”. Partendo da quasi due settimane fa, afine novembre è arrivata la notizia del nuovoallenatore della formazione rossoblu, CorradoCotta: classe 1964, Cotta, dopo un passato dicalciatore a livelli semi professionistici, ha avutoottimi risultati come allena-tore di Lecco, Solbiatese,Como e Pro Sesto. Poi,appena riaperto il mercato,ecco Di Napoli, attaccante diqualità che porta con sé unfortissimo bagaglio di espe-rienza. È la scelta giusta per ilPresidente Reina: «Crediamoche l’arrivo di Arturo all’internodella nostra squadra rappresen-ti un oggettivo valore aggiuntoper la formazione. La sua espe-rienza riuscirà a farci raggiun-gere gli obiettivi che avevamodelineato ad inizio stagione esiamo inoltre sicuri che accele-rerà il percorso di crescita deinostri giovani talenti sui qualiabbiamo impostato il nostroprogetto verde sposato ad inizio stagione».Obiettivi che al momento non sono così facilida raggiungere. Mister Cotta arrivato dapochissimo non ha trovato però una situazioneincorreggibile: «La situazione è normale conside-

rando che questo è un momento delicato in cui lecose non vanno tanto bene ed in una squadra gio-vane come questa è l’aspettopsicologico ad essere importan-te rispetto a quello tecnico. Tuttala squadra ha bisogno di risulta-ti positivi». Nella prima partitadi mister Cotta, infatti, controla Colognese, la Caronneseha subito il gol della sconfittaal novantesimo dopo avergiocato per un’ora in inferio-rità numerica. Neanche l’arri-vo di Di Napoli ha avutoimmediati risvolti positivinonostante l’attaccante mila-nese abbia segnato dopo

a p p e n as e d i c iminuti digioco con-tro ilCastelnuovo: Corno, il miglio-re in campo per laCaronnese, si è involatoverso la porta e un suo tiro indiagonale è stato corretto da“Re Artù” che ha appoggiatocosì la palla in porta per ilmomentaneo 1-1. Non è ser-vita questa rete alla squadradi mister Cotta, domenicascorsa, che ha portato così acasa un solo punto visto il 2-2 finale. Di Napoli subito incampo per il nuovo allenato-re dei rossoblu: «Contro il

Darfo Boario è partito fin dall’inizio anche se sape-vo che non aveva i novanta minuti nelle gambe. Perlui mi interessa non tanto la condizione ma chequello che può trasmettere alla squadra, è una scel-ta soprattutto psicologica che fisica». È invece quel-

La Caronnese riparte da Cotta e Di Napolidi Piero Barbaro

Cla tecnica la maggiore caratteristica di Di Napoliche dovrà dare una mano ai ragazzi di Cotta: «È

un colpo senza bisogno di pre-sentazioni e questo testimonial’ambizione e la serietà di que-sta società in cui mi trovo oggi».E la differenza tra Di Napoli egli altri si vede chiaramenteper il nuovo mister: «Si vedeche si è voluto rimettere indiscussione. Io personalmenteho anche una certa esperienzanel dover gestire giocatori chehanno calcato i campi professio-nistici di alto livello: ho allenatoGoretti, Brioschi, Balleri, Brevi, sivede che hanno dei “motori”diversi. Di Napoli è molto moti-vato perché lui è proprio così dinatura. È un motivatore, unuomo che dà consigli e questomi potrà sicuramente aiutare a

rafforzare la mentalità degli altri giovani elementidella squadra. Perché è questo che ci manca».Prima di arrivare alla Caronnese, mister Cottaaveva seguito con particolare attenzione il giro-ne di Serie D in cui erano raggruppate tutte lesquadre del Lazio: «Gli equilibri cambiano da giro-ne a girone. In quello che ho seguito io c’è una dif-ferente preparazione tecnica e tattica dei giocatori.Non è tanto una questione di giovani più o menoforti, in Serie D vince chi sa meglio programmare ilproprio lavoro. Con la casualità e l’improvvisazionenon si arriva da nessuna parte. Il girone dellaCaronnese l’ho seguito per due-tre partite prima diessere chiamato dal Presidente Reina e, al di là delMantova che presto potrebbe prendere il largo, misembra un girone molto equilibrato. Proprio dallaseconda posizione in classifica fino alla nostra posi-zione appena sopra i play-out ci sono pochi punti didifferenza. È tutto aperto, ormai sono passate abba-stanza partite per poterlo dire».

La società del presidente Reina, per risollevare le sorti di una squadra cheambisce a ben altre posizioni, ingaggia il tecnico ex Como e la punta esperta

Arturo Di Napoli con la nuova maglia(Foto Archivio)

Corrado Cotta(Foto Archivio)

ESTO FIORENTINO - Cinque scon-fitte consecutive hanno portato viadalla panchina della Sestese mister

Stefano Mobili e al suo posto la societàtoscana ha chiamato Roberto Malotti arisollevare le sorti della squadra rossoblu, equalche miglioramento c’è stato. La vittorianel derby contro la Fortis Juventus ha por-tato morale al gruppo, ma poi quattro kohanno fatto precipitare nuovamente glianimi dei toscani. Ma un maggior rodaggiodella squadra ha fatto tornare in corsa laSestese che in tre gare ha conquistato cin-que punti, contro Monteriggioni, Scandicci eCittà di Castello. «Mi bastavano due punti pertrovare la continuità dei risultati che ci è sem-pre mancata, ma ne sono arrivati il doppio.Anche contro il Città di Castello speravo in unabuona prestazione dei miei e così è stato.Siamo sulla buona strada per il recupero, spe-

riamo di continuare così». È un Malotti entu-siasta del lavoro fatto dai suoi alla vigilia delmatch contro la Flaminia Civitacastellana edopo il turno infrasettimanale a Terni con-tro lo Sporting. «Avendo una rosa con un’etàmedia di 19 anni gli errori di inesperienza cisono e bisogna lavorare su questi e migliorarliper uscire dalla zona bassa di classifica». Il tec-nico rossoblu, che ritorna alla guida dellaSestese per la settima volta, presenta così lasfida del “Torrini”contro la formazio-ne viterbese: «Saràtutt’altro che sempliceper via degli impegniravvicinati. Purtroppo imiei ragazzi non sonoabituati a giocare trepartite in una setti-mana e perciò credoche arriveremo scari-chi mentalmente. Poi

di Antonio Marotta

S

Mobili fa posto a Malotti

Numero 45 9 dicembre 2010

26 SesteseIl nuovo tecnico

una rosa corta non ci agevola il lavoro, maspero che i buoni risultati ottenuti nelle ultimegiornate porti quell’entusiasmo che serve percercare di ottenere un buon risultato». Oltre aimiglioramenti tattici, dunque, ci vuole unmentalità diversa per raggiungere l’unicoobiettivo della stagione che è la salvezza:«Sarà una salvezza che bisognerà guadagnarsianche tramite i play-out, quindi ci sarà da lotta-re, anche se ancora non possiamo dire chisaranno le nostre concorrenti visto che con l’at-tuale finestra di mercato chi è in basso si puòrafforzare, perciò oggi non posso esprimermi suquesto. Anche noi comunque - proseguemister Malotti - abbiamo rinfoltito la rosa conl’arrivo di Francesconi e Fancello, un centrocam-pista e un attaccante, che possono servirci perrisollevare le sorti della squadra». Infine l’alle-

natore toscano indica la viamaestra per l’incontro didomenica: «Dobbiamo velociz-zare le ripartenze e subiremeno gol. Solo così potremomantenere il trend delle ultimegare e in particolar modo met-tere in difficoltà la squadralaziale. Solo vivendo alla giorna-ta potremo rendere al meglio»,conclude l’allenatore diSesto Fiorentino.

Pavani, attaccante della Sestese (Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

27CesenaticoIl nuovo tecnico

ESENATICO - Si è seduto sulla pan-china del Cesenatico per sostituire iltecnico Davide Tentoni e provare a

centrare la “mission impossible” salvezza nelgirone F della serie D. Wilmer Ferri, 53 anni,ex tecnico di San Marino, Bellaria eSantarcangelo ha portato i suoi a quotadieci punti dopo sedici giornate, ma è anco-ra nel bel mezzo della lotta per non retro-cedere. «Sono subentrato da un mese e mezzo- sottolinea il tecnico dei romagnoli - e pur-troppo siamo ancora penultimi in classifica.Abbiamo di certo fatti dei passi avanti e qual-che risultato positivo, ma ancora numericamen-te non basta. Però sono convinto che siamosulla strada giusta - prosegue Ferri - e adessoabbiamo una serie di partite che dovremo sfrut-tare per fornirci definitivamente l’orientamentomigliore». Arrivato dopo otto giornate, quan-do il Cesenatico aveva ottenuto solo unpareggio e una vittoria, Ferri aveva trovatola squadra in condizioni non ottimali:«Quando sono arrivato il livello psicologico deiragazzi era molto basso - sottolinea il misterdei “Corsari” - ho dovuto lavorare in partico-lar modo su quello e poi anche sulle gambe.Probabilmente la squadra non era ancora pron-ta per la categoria superiore a livello di approc-

cio alle partite. Ho lavo-rato sull’aspetto fisico esu quello psicologico,sulla testa con la quale siaffrontano le partite». Ilcammino delCesenatico non è peròdiventato meno tor-tuoso, con uno scorein classifica di sole duegare vinte, quattropareggiate e ben diecisconfitte; pochi i golfatti (14) e molti quellisubìti (25). E soprattut-to nessun miglioramento del rendimentonelle gare interne, nelle quali i “Corsari” nonsono ancora mai riusciti a conquistare i trepunti. Colpa delle caratteristiche della squa-dra o di un problema di natura ancora unvolta psicologica? Mister Ferri prova a darela sua spiegazione: «In casa o fuori casa pernoi fa poca differenza, perché dobbiamo farepunti. Certo in casa abbiamo pochi spettatori,forse si è pagato anche lo scotto della catego-ria e poi c’era questa sindrome delle gare incasa, con sei sconfitte in sei partite disputate:insomma credo che sia più una questione psi-cologica che di assetto tattico. A questi livelli poi- aggiunge Ferri - è molto importante il pubbli-co. A Jesi, ad esempio, c’erano 1300 persone asostenere la squadra di casa; noi vincevamo 1-0 e la partita l’ha ribaltata il pubblico, carican-do i propri giocatori e mettendo pressioneanche all’arbitro, come è normale che avvengain questa categoria. Noi sentiamo l’esigenza diavere il pubblico a sostenerci, e purtroppo oranon l’abbiamo: sarebbe determinante averequelle due o trecento persone che ti spingonola domenica». La fiducia nei propri mezzi nonmanca all’allenatore del Cesenatico, che sadi poter provare a restare nella categoria: «Ilnostro obiettivo? Volevo fare la Coppa deiCampioni, ma non si può - scherza il tecnicodel Cesenatico. Assolutamente la salvezza, ecredo che la squadra abbia il contenuto tecnicosufficiente per salvarsi. Non siamo certo una

I “Corsari” cambiano timoniere: ecco Ferridi Stefano Santini

C

squadra di grosso spessore, ma di sicuro chepuò fare questa categoria bene e con dignità. Ionon ho fatto altro che spingere il bottone dellamotivazione. Adesso abbiamo avuto una microrivoluzione con cinque giocatori che sono anda-ti via e altrettanti dovrebbero entrarne, quindisiamo anche in un momento di passaggio».Quale la via maestra per giungere alla sal-vezza? «Alla fine del girone d’andata mi piace-rebbe agganciare il treno delle terz’ultime -confessa Ferri - e poi nel girone di ritorno faredi tutto per tentare di salvarsi. Tutte le compa-gini nel nostro girone sono bene assortite, noiessendo penultimi chiaramente per ora abbia-mo dimostrato meno di molti. Tutti hanno deipunti di valore, e alternano però prestazionibuone e non buone. Noi nelle prossime sfideprima di Natale cercheremo di cogliere l’attimo,perché abbiamo bisogno di punti più forse piùdelle squadre che dovremo affrontare in calen-dario, e in questo dovremo trovare la determi-nazione e le motivazioni. Abbiamo disperata-mente bisogno di punti». Nel percorso versola permanenza in serie D sarà fondamenta-le l’apporto dei giovani, in un giusto mix coni più esperti. «Di giovani ne abbiamo, e dimolto bravi - sottolinea Ferri - come ad esem-pio Luigi Di Matteo, classe 1992. Poi c’è quelragazzino di 39 anni, Alessandro Teodorani, chepotrà darci una grossa mano: è ancora unosplendido giocatore e un grande professioni-sta».

La rosa del Cesenatico (Foto Archivio)

Il numero uno del Cesenatico Bagnolini (Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

28 MonterotondoIl personaggio

ONTEROTONDO - Oltre 240 pre-senze tra i professionisti, vestendomaglie prestigiose come quelle di

Catanzaro, Avellino, Reggina, Frosinone ePerugia. Giuseppe Morfù, classe 1977, è unadelle colonne del centrocampo delMonterotondo, capolista del girone G dellaserie D con 29 punti conquistati dopo 14 gior-nate. Da circa un mese e mezzo però, ècostretto a guardare i suoi compagni dalla tri-buna, in seguito al brutto incidente subito alginocchio; ma Morfù ha compiuto un gestonobile e raro nel mondo del calcio: fino a quan-do non rientrerà in squadra ha deciso di rinun-ciare ai rimborsi e allo stipendio. «La società miha chiesto il perché di questa scelta - sottolinea ilcentrocampista del Monterotondo - per mestare 4 o 5 mesi fuori, in questo periodo di crisidelle società dilettantistiche, e percepire lo stesso lostipendio, avrebbe significato rubare dei soldi: nonl’ho mai fatto nella mia carriera e figuriamoci se lofaccio ora. E poi è una scommessa su di me, sapen-do che non prendo soldi so che devo rientrare ilprima possibile per riprendere il mio stipendio». Larottura completa del legamento crociatocostringerà Morfù a rivedere il campo nonprima della fine di febbraio. «Moralmente non èuno dei periodi migliori della mia carriera - ci rive-la Morfù - ma cerco di farmi forza. Mi sono ope-rato a Perugia circa 40 giorni fa e ora penso solo alavorare. Ho iniziato la riabilitazione insieme aGianni Colella, che sta facendo un ottimo lavoro: hogià tolto le stampelle, cammino e ho iniziato ilpotenziamento. Sto lavorando soprattutto dal puntidi vista psicologico, più che sul ginocchio, perché a33 anni non è facile subire un incidente del gene-re e avere la forza di riprendersi». Otto vittorie,cinque pareggi e una sola sconfitta, imbattuto al

“Fausto Cecconi”, il Monterotondo di misterFerazzoli è lanciato verso la conquista del cam-pionato. «Sono andato al campo e i ragazzi sonocarichi, hanno preso finalmente fiducia nei proprimezzi - sottolinea il centrocampista gialloblu.Siamo una squadra di spessore e che ha semprefatto bene, anche quando non abbiamo conquista-to il risultato pieno abbiamo sempre creato tanteoccasioni da gol, senza riuscire a metterla dentro.Ora siamo primi in classifica abbiamo preso pienafiducia e penso e spero che sia l’anno giusto pervincere questo campionato. L’obiettivo è passare dicategoria, quello che si era prefissato la società.Quando ho firmato - prosegue Morfù - la primacosa che mi è stata detta è questa, il progetto vaavanti». Arzachena, Anziolavinio e Sanluri perconcludere il girone d’andata, Morfù è convin-to che il Monterotondo potrà conquistare i

Morfù: “Rinuncio ai rimborsi per il bene della squadra”

di Stefano Santini

Mnove punti in palio e consolidare il primato. «Èun periodo da sfruttare, il calendario è favorevole anoi: si può fare bottino pieno, visto il valore nostro edegli altri. Ci siamo scontrati anche con le prime enon ho mai visto una squadra che ha messo in dif-ficoltà seria il Monterotondo. Un nostro difetto?Siamo ancora poco cattivi sotto porta». I risultatipositivi fanno sognare i tifosi del club alle portedi Roma: «Fino a quando ho giocato ho visto sem-pre gente allo stadio, per quanta poteva contener-ne il nostro impianto - rimarca Morfù. Nei mieiconfronti poi ho sempre notato un grandissimoaffetto, forse anche grazie al gol segnato nel derby.Sento l’affetto dei tifosi e della gente e con i risulta-ti l’afflusso allo stadio è aumentato. Il giovane chemi ha impressionato di più? Valerio Del Vecchio(classe ’90), un giovane molto interessante. È unapunta che sa attaccare gli spazi come pochi - sot-tolinea il centrocampista del Monterotondo -solo che deve crederci lui: fin quando ci allenavamoinsieme ho sempre cercato di spronarlo in talsenso, perché giocatori a quell’età che attaccano glispazi così come lui ne ho visti pochi in giro e luideve saper sfruttare al meglio questa grande carat-teristica. Tra gli “anziani” invece mi ha impressiona-to Nunzio Mollo (classe ’83), che è migliorato tan-tissimo da quando giocavamo insieme, aSant’Anastasia in C2. Lui aveva 18 anni ed era soloun ragazzino, ora è migliorato tanto». In carrieraha vinto tanti campionati, tra cui quello con ilFrosinone in Prima Divisione. Il sogno diGiuseppe Morfù è riuscirci di nuovo, stavoltacon la maglia del Monterotondo, per tornare alottare sui campi della Lega Pro. «Il mio obiettivoè rientrare nel gruppo tra fine febbraio e iniziomarzo, per poi provare ad essere disponibile adaprile per le ultime tre-quattro partite di campiona-to e magari dare una mano al Monterotondo araggiungere il successo. Sarebbe un sogno: spero edho la forza di farcela».

Giuseppe Morfù (Foto Sito Ufficiale)

La rottura dei legamenti crociati lo costringerà a tornare sui campi fra marzo ed aprilema “Beppe” non si perde d’animo e invita i suoi compagni a non mollare la presa

Incontro con il centrocampista della capolista del girone G, fuori per un grave infortunio

Numero 45 9 dicembre 2010

29CapriateseIl personaggio

APRIATI A VOLTURNO - Reduce dalpareggio interno con la Battipagliese edal difficile turno infrasettimanale con il

Fortis Murgia, la Capriatese aspetta la delicatasfida di domenica contro il Sant’Antonio Abatein trasferta. Non sarà un match semplice per-ché lontano dal “Comunale” di Capriati aVolturno, i biancorossi di mister Cimminostentano e non hanno ancora vinto, con duesole reti segnate in sette gare. «È questo un limi-te della nostra squadra - esordisce AlessandroCagnale - ma visto la giovane età del gruppo èanche comprensibile che sia un po’ di timore quan-do si gioca contro squadre più esperte sul propriocampo». Ma per l’esperto difensore centraleuna vittoria contro i giallorossi sarebbe utileper spronare la Capriatese anche fuori casa:«Un risultato positivo servirebbe da spinta per ilprosieguo del campionato perché la strada che

abbiamo intrapreso finora è quella giusta, bastasolo sboccarsi in trasferta e la salvezza sarà anostra portata di mano. Il gruppo è giovane e habisogno di entusiasmo che solo i tre punti possonoportare». Una delle diffi-coltà principali dei bian-corossi è, come detto, lafase offensiva, dove c’època cattiveria a buttarladentro. «Troppe occasionisprecate ci faranno restarea lungo in questa posizionedi classifica, perciò l’unicomodo per risollevarci èsegnare il più possibile. Mauna manovra d’attacco conpochi uomini non potràcambiare le cose, perciòbisogna gestire la faseoffensiva in modo migliore eattaccare con più uomini,

come facciamo in casa. Il Sant’Antonio Abate pensoche sia una squadra alla nostra portata - continual’ex giocatore di Pisa e L’Aquila - perciò se scen-diamo in campo determinati a vincere e più con-centrati del solito potremo farcela». Cagnale èarrivato ad ottobre a Capriati, ma già parla daleader, vista la sua cospicua esperienza si campidi Lega Pro e Serie D. «Ho avuto subito un otti-mo rapporto con tutti, i ragazzi come il mister e lasocietà sono persone serie con voglia di crescere emi trovo benissimo. Spero di poter dare una manoa raggiungere la salvezza il prima possibile». Il

difensore biancorosso arrivain Serie D dopo aver sfiora-to qualche stagione fa laserie B con il Pisa. «È statasicuramente una delle mie sta-gioni più importanti, forse ilpunto più alto, ma gli spareggicon l’Albinoleffe sono stati fata-li. Ma devo dire che Potenza eL’Aquila sono state sez’altropiazze dove mi sono trovatobene e dove ho vinto. Ora a 37anni voglio solo essere unesempio per i miei compagnidi reparto e raggiungere la sal-vezza con la Capriatese», con-clude Cagnale.

di Antonio Marotta

C

A Capriati Cagnale è già leader

Alessandro Cagnale (Foto Archivio)

Numero 45 9 dicembre 2010

31Repubblica diSan Marino

EPUBBLICA DI SAN MARINO –Prende respiro il Tre Fiori, lo fa controLa Fiorita. Finisce 0-0 una delle “classi-

che” di San Marino, due società che durante gliultimi campionati hanno sempre detto la loro eche si sono tolte alcune soddisfazioni, in parti-colar modo la squadra guidata da FlorianoSperindio che anche in questa stagione vuolevincere tutto e anche di più. Il risulta-to a reti inviolate non ha destabilizza-to la classifica del Tre Fiori che condu-ce saldamente a quota 25 puntilasciando alle sue spalle il Murataanch’esso frenato dallaJuvenes/Dogana sullo 0-0. Non sirosicchiano quindi quei due punti chein un campionato bello e difficilecome quello titano, spesso a fine tor-neo, possono sancire il passaggio aiplay-off direttamente al secondoturno. Il colpaccio invece lo fa il

Pennarossa che liquida con un sonoro 5-1 laVirtus, aggiudicandosi così la testa del GruppoA, ai danni di una Cosmos che da qualche garasembra in affanno. L’1-0 contro la Libertas, erail preludio di quanto sarebbe successo poi con-tro la Folgore/Falciano, gara persa per 5-0, e cheha inesorabilmente fatto perdere terreno allesquadra titana, aggiunto poi allo 0-0 di sabatoscorso contro il Tre Penne. Nulla comunque èperduto per la Cosmos e per tutte le altre

compagini che ancora si stanno giocando puntiimportantissimi per ambire ai primi posti nellerispettive classifiche. La Libertas non ci sta e lodimostra, relegata al 4 posto su 7, la squadra diMichele Ceccoli ha battuto il Fiorentino per 4-1, costringendo la squadra di Claudio Veneruccial penultimo posto in classifica nel gruppo A. IlFaetano invece espugna il campo della Folgoregrazie a una doppietta di Simone Ugolini (al 7’e al 73’) e una rete di Francesco Viroli. Per la

Folgore, sempre più nei bassifondidella classifica del gruppo B, il goldella bandiera è stato siglato dal“solito” Cristian Protti. Finisce 2-2invece la gara Cailungo-Domagnano:apre le marcature dopo soli 2 minu-ti dall’inizio della gara StevanVenerucci per il Domagnano. Ladoccia fredda però non distrae ilCailungo che recupera al 19’ e al 43’con una doppietta di Davide Pedini.Fissa poi il risultato di 2-2 DavideDolcini del Domagnano.

di Luigi Cardarelli

R

Cosmos, pareggio e primato che sfuma. Pennarossa primoIl girone A vede l’avvicendamento in testa alla classifica: la Cosmos sembra in crisi

e il Pennarossa ne approfitta. Nel girone B Tre Fiori e Murata pareggiano a reti bianche

Il Faetano festeggia un gol (Foto Archivio)

LA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO

Pennarossa

Cosmos

La Fiorita

Faetano

Juvenes/Dogana

Fiorentino

Cailungo

GRUPPO A GRUPPO A

6 Gol: Fantini (Juvenes/Dogana)

Montagna (Cosmos)

5 Gol: Grigore (Fiorentino)

Ciacci (Pennarossa)

GRUPPO B

7 Gol: Dominici (Folgore/Falciano)

6 Gol: Gatti (Murata)

CLASSIFICA

MARCATORI Libertas-FiorentinoPennarossa-VirtusFolgore/Falciano-FaetanoTre Penne-CosmosLa Fiorita-Tre FioriMurata-Juvenes/DoganaCailungo-Domagnano

10^ GIORNATA 4-5/12/2010

4-15-11-30-00-00-02-2

19

18

15

12

11

7

3

GRUPPO BTre FioriMurataSan GiovanniTre PenneLibertasVirtusFolgore/FalcianoDomagnano

2518161515974

11^ GIORNATA 11-12/12/2010

Folgore/Falciano-Juvenes/DoganaLibertas-La FioritaCosmos-Murata

Tre Fiori-CailungoSan Giovanni-Pennarossa

Tre Penne-FiorentinoFaetano-Virtus

Riposa: Domagnano

RISULTATI E CLASSIFICHE DELLA COPPA TITANO 2010-2011

Virtus

Pennarossa

Libertas

Folgore/Falciano

Cailungo

GRUPPO ALibertas-Virtus

Murata-San Giovanni

Domagnano-Faetano

Tre Fiori-La Fiorita

Juvenes/Dogana-Tre Penne

2-2

2-2

0-1

2-2

2-2

8

4

4

1

1

GRUPPO BLa Fiorita

Faetano

Domagnano

Tre Fiori

Cosmos

7

4

4

3

2

GRUPPO CTre Penne

Juvenes/Dogana

Murata

San Giovanni

Fiorentino

8

7

5

1

0

4^ GIORNATA 01/12/2010