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The others - Gli altri - 1 CENNI STORICI Il Centro Diurno “Il Convento” è stato istituito nel 1971 ed è a San Bartolo dal 1976, situato in zona verde nei pressi dell’ex Convento risalente al 1300. Il C.D. nasce come spazio riabilitativo per i pazienti ricoverati; negli anni successivi, in parallelo all’intervento riabilitativo, si sono sviluppate attività occupazionali-lavorative anche per persone dimesse e/o in carico ai Servizi Territoriali.

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CENNI STORICIIl Centro Diurno “Il Convento” è stato istituito nel 1971 ed è a San Bartolo

dal 1976, situato in zona verde nei pressi dell’ex Convento risalente al 1300. Il C.D. nasce come spazio riabilitativo per i pazienti ricoverati; negli anni successivi, in parallelo all’intervento riabilitativo, si sono sviluppate

attività occupazionali-lavorative anche per persone dimesse e/o in carico ai Servizi Territoriali.

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COS’E’ LA STRUTTURAIl centro Diurno Psichiatrico “Il Convento” è un presidio del Dipartimento di Salute Mentale in rete con i Servizi Territoriali dell’Azienda U.S.L. di Ferrara, situato in

aperta campagna nella località di San Bartolo. Il Centro è aperto dal lunedì al giovedì con l’orario 7.30/19.30, il venerdì e il sabato con l’orario 7.30/14.30, le domeniche ed i festivi con l’orario 8.30/14.30. Il Centro Diurno è uno spazio terapeutico-riabilitativo che accoglie circa 55 utenti, destinati a ridursi il sabato e la domenica, che si dividono

in: Pazienti “esterni”, provenienti dalla città e dai comuni che rientrano nell’Unità

Territoriale di Ferrara; Pazienti provenienti dalla Residenza, una comunità con residenzialità anche notturna

che sorge nello steso comprensorio del Centro Diurno; Pazienti provenienti dall’Unità Abitativa Interna, un gruppo-appartamento con tre

posti letto, situato al piano superiore della struttura che ospita il Centro Diurno.L’accesso al Centro avviene per richiesta scritta da parte dell’équipe territoriale del

C.S.M di tutti i distretti dell’Azienda U.S.L di Ferrara, dopo valutazione con il Responsabile dott. Gino Targa e in considerazione della disponibilità di posti.

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CHI LAVORA NELLA STRUTTURALo staff operativo è composto da Tecnici della riabilitazione

psichiatrica, Educatori Professionali, OTA, Infermieri, OSS, medici psichiatrici, autisti, con la collaborazione delle operatrici delle Ditte

Copma per le pulizie e i Servizi Ospedalieri per il guardaroba. Si attua una forma di turnazione degli operatori che garantisce, a rotazione, la partecipazione di tutti ad ogni attività svolta sia nei giorni feriali che

festivi.

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COME SI LAVORATra le finalità del Centro Diurno “Il Convento”:

Recupero delle abilità sociali; Riduzione sintomatologica psichiatrica;

Riduzione utilizzo ricovero; Controllo e monitoraggio terapia; Case-management quotidiano.

Nel Centro sono attive diverse aree operative; le molteplici attività sono frutto di una progettazione condivisa e partecipata, che prevede l’individuazione degli strumenti, dei

tempi, delle modalità esecutive e degli obiettivi specifici in relazione al gruppo utenti partecipanti. Le verifiche effettuate e i costanti monitoraggi consentono, qualora necessario, di ricalibrare le proposte in itinere. Le attività costituiscono il fulcro della giornata e sono:

Attività di cucina; Attività di ricamo, maglia e cucito;

Cura del sé – attività mirata alla rieducazione, all’igiene personale, alla cura estetica e al trucco;

Pet-therapy; Area del verde – attività di manutenzione e cura della serra e del verde;

Assemblaggio; Laboratorio di oggettistica – creazione di oggetti secondo le tecniche del decoupage, del

cartonaggio e dello stencil.

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Per ogni attività si stabilisce un operatore responsabile che ha il compito di radunare il gruppo, di allestire la sala preposta all’attività e di coordinare il suo svolgimento. Le

attività produttive (artigianali e di assemblaggio) sono attivate in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Città verde” di Pieve di Cento che fornisce i lavori e la relativa

commercializzazione.Ogni 15 giorni dalle h 10.30 alle 11.15 si tiene l’assemblea del Centro con la

partecipazione di tutti gli ospiti e gli operatori per la discussione d’argomenti inerenti alla vita di comunità; l’O.d.G. è esposto nella bacheca della sala soggiorno ed è tenuto il

verbale da un paziente con il supporto di un operatore. Ogni paziente segue un programma individualizzato elaborato dall’Équipe del C.D..

Tale programma, elaborato in forma scritta, viene discusso e concordato con lo stesso paziente, che firma il contratto. Questo accordo stabilisce le precise modalità di

comportamento a cui il paziente deve attenersi in relazione alla frequenza al Centro. Il programma di frequenza viene rivisto, a seconda delle necessità, a cadenza periodica. Al

Centro sono possibili le visite concordate dei parenti e gli incontri con i colleghi delle équipe territoriali del C.S.M. per la discussione e la verifica dei progetti individuali.

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Sono previsti per ogni paziente colloqui di sostegno, individuali e a piccoli gruppi, tenuti dal coordinatore con l’operatore di riferimento del caso. Per un gruppo

d’utenti è attivato un progetto di case-management che prevede il supporto nella gestione del denaro, della casa e degli altri aspetti del quotidiano, in collaborazione

con i tutori, i familiari, l’équipe C.S.M. e la rete sociale. Ogni utente riceve, secondo un programma individualizzato, un gettone di presenza

per la frequenza al C.D., proveniente da un apposito contributo dell’Azienda U.S.L; provvede personalmente alle spese per le vacanze, le gite ed eventuali

acquisti.Annualmente un gruppo di pazienti con gli operatori si recano in vacanza per una

settimana in località di villeggiatura. Durante il periodo primaverile/estivo si effettuano gite, escursioni e tornei di pesca per piccoli gruppi; annualmente si organizza una grande gita per tutti gli ospiti e gli operatori in mete turistiche

Il Centro è sede di tirocinio formativo per allievi della Laurea Breve d’Infermiere, di Tecnico della riabilitazione psichiatrica, Laurea in Scienze dell’Educazione, corsi per Ota, AdB, stages formativi e visite guidate per gli allievi dei Licei sperimentali.

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UNA GIORNATA NELLA STRUTTURAIl Centro Diurno apre alle h 7.30 con la presenza di un operatore; gli altri operatori

arrivano alle h 8.30. Sono già presenti alcuni pazienti che vengono al C.D. autonomamente. Alle h 8.30 due operatori, con i pulmini e l’autista, si recano a domicilio e nei punti

d’incontro (stazione autocorriere) per ricevere i pazienti.Alle h 9.00 gli operatori, i tirocinanti e i volontari del Servizio Civile, rimasti al C.D., si riuniscono per il briefing, per assegnare l’area operativa (attività di cucina, attività di

ricamo, maglia e cucito, cura del sé, pet-therapy, area del verde, assemblaggio, oggettistica), della quale ci si deve occupare durante la giornata, e i diversi compiti da svolgere:

L’accoglienza; L’accompagnamento nel percorso dei pulmini del mattino/pomeriggio;

La distribuzione del vitto; La preparazione delle cene, da consumarsi a domicilio;

Le uscite per acquisti, visite mediche, ecc.Tra le h 9.00 e le h 10.00 arrivano tutti i pazienti, sia quelli esterni, accompagnati dai

pulmini con gli operatori del C.D. che provenienti dalla Residenza, interna all’area di San Bartolo.

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I pazienti sono accolti dall’operatore dell’accoglienza che offre loro il caffè: è il primo momento di contatto con il paziente e permette di raccogliere in modo informale le

informazioni sulla notte e sul tempo trascorso fuori dal Centro.Alle h 9.45 è somministrata la terapia farmacologia che sarà ripetuta alle h 12.30; per un

gruppo d’utenti è consegnata la terapia per la sera da consumare a domicilio. Alle h 10.00 piccolo break con the, dolci, macedonia, salatini, succhi di frutta.

Dalle h 10.15 i pazienti svolgono le diverse attività con lo stimolo ed il supporto degli operatori.

Alle h 12.00 arriva il pranzo; s’invitano i pazienti a tavola e si distribuisce il vitto: tutti gli operatori si siedono a tavola con i pazienti e mangiano con loro, escluso chi sovrintende alla

distribuzione, questo perché è considerato un momento riabilitativo e risocializzante, e quindi importante nel processo terapeutico dei singoli ospiti. Il pranzo termina con la

distribuzione del caffè.Alle ore 14.00 si ricominciano le attività fino alle 15.00, quando è distribuita la merenda del

pomeriggio.Alle ore 15.30 i pazienti della Residenza rientrano in reparto e gli esterni aspettano i

pulmini che li porteranno nelle loro abitazioni.Alle h 19.30 il Centro Diurno chiude.

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Ore 8:00 - L’arrivo delle stagiste-

Emma, Carlotta e Beatrice si ritrovano alla fermata Barriera Cavour, eccitate per la loro nuova esperienza. Scese dall’autobus, si incamminano per via S.Bartolo e arrivano finalmente davanti all’entrata, composta da una sbarra sempre alzata. Le ragazze suonano il campanello ed entrano da un piccolo cancello verde.

Nel briefing della mattina i compiti vengono così suddivisi:

Beatrice al laboratorio di assemblaggio

Emma alla cura del sé

Carlotta al laboratorio di oggettistica

Diari di bordo

Lunedì 27 marzo

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Un po’ intimorita mi avvio verso il laboratorio di assemblaggio. Varcata la soglia mi sono ripromessa

di darmi da fare e di mettermi in gioco il più possibile e mi sono presentata: “Buongiorno a tutti!

Piacere sono Beatrice!”. In laboratorio sono presenti una decina di utenti

che in un primo momento mi osservano, mi salutano e accolgono cordialmente.

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Emozionata ma molto incuriosita mi dirigo verso la zona della cura del sé. Fare le messe in piega e le

acconciature mi piace molto, ma non sono abituata con persone esterne. Sembrano tutte soddisfatte del

loro look e con orgoglio scrivo sull’agenda i nomi delle clienti con cui ho lavorato questa mattina.

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Curiosa ed eccitata mi avvio con Rita, verso il laboratorio di oggettistica. La aiuto a preparare il

materiale:assi da dipingere, scatole di paillettes con cui decorare campane e uova di polistirolo. Osservo come lavora Rita con gli utenti:gli prepara l’occorrente ma,

allo stesso tempo, li lascia lavorare in modo molto autonomo. Comincio subito ad intrattenermi con alcuni

ospiti, dicendo loro come mi chiamo, e li affianco nel lavoro. L’atmosfera è molto informale e cordiale, i pazienti chiacchierano l’uno con l’altro, alcuni si

arrabbiano, magari alzano un po’ la voce, ma basta un ammonimento di Rita a farli tornare tranquilli.

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Martedì 28 marzo

Ore 8:30 – Inizia il secondo giorno –

Alle ore 8.30, Beatrice ed Emma raggiungono Carlotta e insieme si avviano al centro diurno.

L’ aria è già meno tesa rispetto al giorno precedente e la spinta di intraprendere nuove

attività è forte.

Puntuali si presentano al briefing della mattina: una nuova ospite è in arrivo per la

settimana seguente così gli operatori discutono riguardo alla sua collocazione nelle attività e

nei posti a tavola.

La mattinata viene suddivisa e le tirocinanti vengono così suddivise: Beatrice alla cura del sé, Carlotta all’assemblaggio ed Emma ha il compito di distribuire la merenda della mattina e occuparsi del verde, assieme

all’operatore e agli utenti. Dopo il momento dell’accoglienza iniziano le attività…

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Questa mattina mi sento meno angosciata di ieri, ho voglia di entrare al massimo in questa realtà e

mettermi in gioco…L’operatrice è arrivata e la seguo alla cura del sé

dove mi illustra il lavoro che ci aspetta nella mattinata. D. è la prima utente a cui vanno

sistemati i capelli questa mattina, un po’ intimorita e impacciata mi avvicino a lei ed insieme andiamo

verso il lavello, non parla ma io sorridendo le copro le spalle con un asciugamano pulito e la faccio

chinare per lavarle i capelli.

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Oggi mi sento proprio a mio agio! Questa mattina aiuto Claudia nel verde. In maniera autonoma tutti gli

ospiti si riuniscono in giardino e in un primo tempo qualcuno interviene per raccontare le emozioni della giornata. Chi è più triste preferisce svolgere lavori

leggeri, ed è così che spontaneamente vengono divisi i compiti. Noto con stupore la responsabilità dei ragazzi

che senza nessun comando gestiscono la situazione e riconoscono i compiti più importanti da svolgere in un

determinato momento. È tanta la cura che gli utenti attribuiscono nel cambiare e pulire la gabbietta dei

conigli, ormai fedeli amici.

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L’attività di assemblaggio è veramente l’ultima cosa che avrei pensato di fare nella vita. Io devo lavorare assieme a

F., ma da subito l’uomo dimostra di voler fare da solo, quindi rimango con le mani in mano per un po’, a osservare G. di fronte a me, l’unica signora del gruppo, assorta nel suo

lavoro. Dopo poco, Beppe si accorge della situazione ed interviene rammentando a F. che un lavoro collaborativo va fatto in due, aiutandosi reciprocamente. Dopo il break, gli

ospiti si diradano. Rimango sola, seguo il carrello della merenda, e vado nel laboratorio di oggettistica a salutare gli ospiti e a dare una mano a Claudia e ad Emma a distribuire

le merende. Torno in assemblaggio: il lavoro è ripreso in modo molto meno sistematico.

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Venerdì 30 marzo

Ore 7:30 –L’ultimo arrivo-Beatrice, Carlotta ed Emma si avviano per l’ultima

volta verso quel posto che durante i giorni precedenti le ha accolte per osservare realtà per loro

del tutto nuove.Nelle mani tengono un elegante mazzo di fiori grandi

e colorati in segno di ringraziamento al Centro.

Ore 8:00 – Giudizio finale –

Emozionate e un po’ tese le tre stagiste bussano alla porta del dott. Fabio Ferraresi e si accomodano nelle sedie

dell’ufficio a fianco della loro tutor, la dott.sa Rita Piccinini. Le ragazze iniziano a raccontare come hanno vissuto l’esperienza. in seguito ai giudizi degli esperti,

l’esperienza è positiva anche sul piano formale.

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Ore 9:00 – L’accoglienza -

Un po’ assonnati, un po’ curiosi di affrontare il nuovo giorno, cominciano ad arrivare i primi utenti. Per iniziare la giornata tutti chiedono una tazza di caffè o di orzo. Le tre stagiste, ormai esperte possono accogliere gli ospiti intrattenendoli con

qualche discorso.

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Aspetto nella sala ricamo Franco, l’operatore addetto alle attività del verde, e mi avventuro a curiosare tra le ceste piene di lavori all’uncinetto:sono stupendi. Franco è arrivato e dopo aver sistemato le presine nei cesti sui tavoli lo raggiungo in giardino dove vengono suddivise le mansioni da svolgere nella mattinata. A. e D. devono piantare delle stupende piantine colorate nei nuovi vasi, e li aiuto a trasportare con la cariola alcuni attrezzi, mentre chiacchieriamo del più e del meno. Oggi mi sento molto a mio agio, finalmente riesco a lasciarmi andare.

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Sono contenta di affrontare di nuovo questa attività che ho preferito sulle altre. Aiuto Claudia a preparare l’ambiente e gli strumenti necessari. Mentre lei prepara i bigodini, io

vado a chiamare alcune clienti della giornata. Due di queste ricordano che proprio il lunedì avevo fatto loro “delle belle

messe in piega” e sono contente che anche oggi sarò io la loro “parrucchiera”. Questa sera al Palasport si esibirà Nek e alcune ospiti non possono che pensare al look della serata:

qualcuna vuole un effetto “spettinato e selvaggio” e altri chiedono un ritocco al viso con un po’ di trucco.

L’unica pecca: i bigodini! Sono davvero un disastro, così mi faccio guidare proprio dalle signore che mi sostengono

dicendo che prima o poi anche io imparerò.

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Oggi mi aspetta di nuovo il laboratorio di oggettistica: è una buona occasione per per poter parlare con Rita di alcune cose che ancora non mi sono ben chiare dal punto di vista amministrativo. Mentre riaccompagno in laboratorio un’ospite, Rita ci fa chiamare dicendo che c’è una sorpresa per noi. Arriviamo in laboratorio e Rita e un ospite ci offrono la possibilità di prendere con noi un “prodotto” del laboratorio a scelta, o una scatola, o una busta di cartapesta, o una formina di paillettes. Io scelgo una zucca di paillettes arancione e oro che conserverò in salotto.

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Ore 12:00 – Pranzi e applausi –

Beatrice, Emma e Carlotta sono proprio richiestissime in tutti i tavoli. Il successo è ancor più confermato

dall’applauso caloroso di ringraziamento da parte di tutto il Centro. A dire il vero sono loro a doverli ringraziare per

avergli fatto vivere momenti di forti emozioni.

Ore 14:00 – Ultimi momenti al San Bartolo -

Le attività sono tutte terminate prima di pranzo. Il venerdì, infatti, alle 14.30 c’è la riunione degli operatori e gli ospiti

vanno a casa alle 13.30. Le ragazze salutano tutti gli ospiti che le hanno accompagnate in queste cinque giornate. Molti “in bocca al lupo per il vostro futuro” e “grazie mille per tutto” risuonano nell’aria. Le tre tirocinanti trascorrono la loro

ultima ora a S.Bartolo chiacchierando con gli operatori e e utenti, uno dei quali ci lascia con un simpaticissimo ballo.

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Il nostro stage in tre parole…

CARLOTTACARLOTTA

eMMAeMMA

BEATRICEBEATRICEAbbandono dei pregiudiziAbbandono dei pregiudiziComplessitàComplessitàArricchimentoArricchimento

Esperienza totalizzanteEsperienza totalizzanteSentirsi piccolaSentirsi piccola

CollaborazioneCollaborazioneAbbandono dei pregiudiziAbbandono dei pregiudiziScopertaScoperta

CostruttivaCostruttiva

FINE