professione calcio - sfoglia il settimanale - anno iii n.16
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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.15TRANSCRIPT
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Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 16 28 aprile 2011 1€
Nocerina in B
Dopo 32 anni i molossi tornano tra i cadetti
Se nessuno
parla più di Pre-miopoli vuol dire che
si sta cercando di insabbiare qual-
cosa?
EDITORIALEQuando il calcio non
ha sentimentiGiacomini
LEGA PROL’inchiesta sulle
terne arbitrali della 1^ e 2^ Div.
Rieti/Sbaffi
NEOPROMOSSEMapello
dall’Eccellenza all’Interregionale
Redazione
Cr Lombardia Intervista al presi-
dente del Comitato lombardo Belloli
GrisoliAll’interno: Incocciati, Acori, Como,
Barletta,Pro Patria, Andria, Pisa Poggibo-nsi, Renate, Giacomense, Isola Liri, Fondi ,
Rubrica di Gasperini, dal Campo al Foro e campionato Sammarinese
(Foto Pisani)
Quando il calcio non ha cuoreMassimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini
Lo scorso anno, dopo la morte di Ales-
sandro Bini, due società del campiona-
to dilettantistico laziale, per la precisione
Ottavia e Ostia Mare, hanno deciso di
mettere in atto una protesta pacifica per
ricordare che Alessandro era morto per
la deficenza di un fiduciario del Comitato
regionale Lazio che avrebbe dovuto con-
trollare la sicurezza dellì’impianto della
società Almas di Roma. I ragazzi in campo
hanno iniziato il match con una “melina”
ed è stato letto un comunicato in ricordo
del ragazzino prematuramente scompar-
so per aver sbattuto contro un rubinetto
posto a pochi centimentri dalla inea di
fondo. Ora la Commissione Disciplinare
Territoriale a seguito di una denuncia es-
posto del Comitato regionale Lazio e del
deferimento messo in atto dalla Procura
Federale ha deliberato quanto segue:
“Riconosciuta la responsabilità di tutti i
deferiti per i fatti addebitati, di infliggere
al Sig. Deli Tarquinio mesi quattro di in-
ibizione; ai calciatori Battistelli Davide e
Jacovissi Stefano due gare di squalifica;
ai dirigenti all’epoca dei fatti, della Soc.
Ostia Mare L.C., Sig.ri Casillo Vincenzo,
un mese di inibizione e Cerrai Alberto un
mese di squalifica; alle Società Sportive,
A.S.D. Ottavia e A.S. Ostia Mare L.C., ris-
pettivamente 1.500 e 1.000 euro di am-
menda”. Le leggi vanno applicate, ma ci
vorrebbe un alto senso morale, lo stesso
che ogni volta che ne ha l’opportunità
tira fuori il “non legato alle logiche delle
poltrone” Giancarlo Abete. E, se ledere
suà maestà la FIGC è reato grave, come
si evince da un passaggio della sentenza
che recita testuale: “....Pertanto chiara è
risultata la responsabilità dei deferiti sec-
ondo propria gradualità, nel mettere in
essere con il loro consenso e condotta,
l’iniziativa arbitraria di cui trattasi, con
l’intento di critica nei confronti degli or-
gani della FIGC”, allora ci spieghino come
mai quando i calciatori per protestare
contro le società si fermano e si siedono in
campo, a nessuno della Procura Federale
viene in mente di attuare dei deferimen-
ti. La risposta è semplice: l’importante è
che non si faccia nulla che possa ledere la
Federcalcio e poi chissenefrega se si è fat-
ta per una giusta causa. Che dalla Procu-
ra Federale si voglia creare uno stato di
omertà e di polizia è ormai fuori di dub-
bio e discussione, ma il presidente Abete
ora ha la possibilità di dare realemente
una svolta morale a questo sport dove
siedono indegni e burocrati senza il min-
imo rispetto per la vita umana. Come ac-
caduto qualche settimana fa in Toscana
dove il giudice sportivo Cleto Zanetti di
fronte alla morte di un calciatore non ha
trovato di meglio da fare che punire en-
trambe le squadre, che si erano fermate,
con la sconfitta a tavolino per 3-0. È ora
di vedere chi è indegno di questo sport
e delle sue molteplici funzioni sociali. Chi
ha una vera statura morale, chi è degno
di sedere su quelle poltrone è ora che lo
dimostri.E non ci vengano a dire che la
legge è uguale per tutti perchè in questi
anni hanno dimostrato che le “legge per
gli amici si interpretano e
per i nemici si applicano”.
NUMERO 16 - 28 aprile 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
LEGENDA
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma
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Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco
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Hanno collaborato Piero Barbaro, Giuliano Corridori, Guido Del Re, Mauro Gasperini
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Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
T C A STattica Curiosità Approfondi-
mentoStatistica
I giochi, almeno per lo scudetto, appaiono fatti. A
meno di sorprese, 8 punti a quattro giornate dalla
fine sono tanti. Il Milan si cucirà uno scudetto meritato
con una squadra vecchiotta, ma quando la classe non è
acqua, tutto può accadere. Meriti ad Allegri, campione
al primo colpo, che ha gestito lo spogliatoio in maniera
impeccabile. Quale miglior spot pubblicitario in salsa
elettorale per il Cavaliere, dato che questo scudetto
arriverà matematicamente proprio il giorno delle ele-
zioni nella sua Milano? L’Inter ha rialzato la testa contro
una Lazio sfortunata, il cui campionato va elogiato per
la continuità di risultati. Unico neo, non esser stata in
grado di battere le big, Napoli escluso. E proprio il Na-
poli che, dopo una lunga cavalcata, è apparso sfiatato
alla mèta, laddove il suo cecchino Cavani ha mostrato
le polveri bagnate. Grande lavoro tuttavia di Mazzarri,
un tecnico emergente che ha lavorato con un organico
non di prima scelta. Il miracolo Udinese si è liquefatto
nelle ultime gare, ma era pensabile, vista la serie im-
pressionante di risultati positivi. La Roma è apparsa al-
talenante ed incerta come la sua situazione societaria
che sembra aver avuto una svolta a stelle e strisce. Non
aiuta certo l’incertezza per il tecnico, anche se Montella
sembra stia facendo un buon lavoro. Il vero flop è quel-
lo della Juventus, che rischia seriamente di perdere an-
che l’Europa League. Marotta e C. dovranno dare vita
all’ennesima rivoluzione, cominciando dalla panchina,
ove non si sederà più l’inadeguato Delneri (che ha già
prenotato l’amata Atalanta). Il Bari, come avevamo ab-
bondantemente predetto, è in Serie B, dove rischiano
di seguirlo squadre come Lecce, Cesena, Catania e udi-
te udite, anche la Sampdoria, che tra due domeniche
dovrà disputare il derby con il Genoa. E i tifosi rossoblu
chiedono a gran voce la retrocessione dell’avversario
cittadino. Lasciamo per ultimi gli arbitri: ancora una
giornata da incubo per Morganti (ormai alla frutta) e
Bergonzi, anti-juventino di dichiarata fama, anche se la
Juve nel pareggio col Catania ci ha mes-
so del suo. Alla prossima.
Juventus, il flop quest’anno sei tu. Sampdoria, stai rischiando troppo...e il Grifone...4 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Mauro Gasperini
6 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Leonardo Acori ha mal digerito l’esonero da tec-
nico della Cremonese: «Sono rimasto sorpreso
dalla decisione della società perché ritengo di avere
tutta l’esperienza necessaria per salvare la squadra.
Purtroppo, ci sono stati una serie di errori che hanno
portato la Cremonese, che era partita con l’ambizioso
obiettivo di puntare ai play-off, a giocarsi la salvezza».
La squadra grigiorossa ha infatti raccolto molto meno
di quanto seminato e ha buttato al vento tantissime
occasioni per aggrapparsi al treno promozione: «La
squadra ha sempre disputato delle buone prestazioni
- ci spiega Acori - purtroppo in alcune partite abbiamo
commesso delle gravi ingenuità che abbiamo pagato
pesantemente. Penso alla partita con la Reggiana
dove abbiamo sbagliato due rigori e a quella con il
Como, nella quale ci siamo fatti rimontare un van-
taggio di due gol». Non solo sfortuna, ma anche un
mercato non all’altezza delle aspettative: «Avevamo
programmato di fare un certo tipo di operazioni -
racconta Acori - e invece sono arrivati solo giocatori
a parametro zero, tramite scambi. Necessitavamo
di un sostituto di Zanchetta che si era infortunato ed
eravamo vicinissimi a Barone, purtroppo alla fine non
è arrivato. Sicuramente la mancanza di esperienza
in mezzo al campo si è fatta sentire». Anche il pub-
blico non ha dato una mano: «Nelle ultime partite la
situazione si era fatta pesante. Appena i miei gioca-
tori sbagliavano un passaggio, dagli spalti partivano i
fischi. Non nascondo che i miei giocatori scendevano
in campo con un po’ di timore». Acori era subentrato
a Mauro Baroni il 25 Ottobre 2010 con l’obiettivo di
risollevare la squadra: «Non rifarei la scelta di suben-
trare a campionato in corso - ci svela Acori - perché
non hai il tempo necessario per trasmettere la tua
idea di gioco alla squadra. L’esperienza della Lega Pro
mi ha profondamente deluso. In futuro,
accetterò solo incarichi per la serie B».
Leonardo Acori: “Mai più in Lega Pro” Servizi a cura di Giuliano Corridori
Malgrado l’ottimo campionato fin qui disputa-
to, l’allenatore dell’Atletico Roma Giuseppe
Incocciati ha rassegnato le dimissioni lo scorso 19
Aprile. Una decisione molto coraggiosa e sempre
meno frequente nel calcio odierno: «Ho deciso di
lasciare l’incarico - spiega Incocciati - per il bene della
squadra. Questo è un gruppo di ragazzi fantastici che
merita di giocarsi la promozione in serie B ai play-off.
Auguro loro il meglio per questo scorcio finale di stag-
ione». Sicuramente, pesano i dissidi interni con la so-
cietà che ha mal digerito le sette sconfitte nelle ultime
dieci gare che hanno fatto scivolare l’Atletico Roma al
quarto posto: «La mia - prosegue Incocciati - è stata
una scelta dolorosa, ma necessaria. Quando non sei
sostenuto da tutte le componenti e attorno non senti
più la fiducia, quella di lasciare è la decisione più sag-
gia da intraprendere. Per me, che sono un uomo di
sani valori sportivi, si tratta anche di una questione di
responsabilità e di senso morale». Le dimissioni non
devono in ogni caso macchiare il grande lavoro svolto
da Incocciati in questi ultimi due anni con la compag-
ine romana: «Esco da vincitore perché in questi due
anni con i ragazzi ci siamo tolti delle grandi soddisfazi-
oni. L’anno scorso abbiamo ottenuto la promozione in
Prima Divisione e quest’anno abbiamo disputato un
campionato di vertice, malgrado fossimo una neopro-
mossa. Quando si effettuano delle valutazioni bisogna
analizzare anche questi fattori, perché ci sono squa-
dre come il Benevento ed il Taranto che da anni, non-
ostante la competitività della rosa sono impelagate in
Lega Pro e non riescono ad uscirne». L’amarezza resta
comunque tanta: «La squadra stava crescendo con i
tempi giusti e c’erano tutte le premesse per puntare ai
play-off e giocarsi la promozione in Serie B. Purtroppo,
non è andata come desideravo. Lascio un posto che
mi ha regalato tante soddisfazioni».
(G.C)
Giuseppe Incocciati: “Ecco perché ho detto addio all’Atletico Roma”
Leo Acori (Foto Archivio)
Giuseppe Incocciati (Foto Archivio)
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Non è un turno felice per le squadre di
testa del campionato di Serie bwin, che
nella 37esima giornata prepasquale non con-
quistano risultati significativi. Il più clamoroso
è quello del Siena, che viene superato in casa
dal Portogruaro e getta così alle ortiche una
ghiotta chance per realizzare il sogno serie A.
Eppure i ragazzi di Conte erano andati in van-
taggio con Caputo a pochi minuti dal termine
della gara; poi i cinque minuti di black-out,
sfruttati ottimamente dall’undici di Agostinelli
con le reti di Gerardi e Tarana. Il Portogruaro
sale a quota 40 e spera ancora nella salvezza.
L’Atalanta conquista un punto sul terreno del
Crotone e riduce le distanze dal Siena. Vantag-
gio della Dea con Tiribocchi, poi doppietta del
solito Cutolo e pari finale del capitano atal-
antino Doni. Cade il Novara sul terreno della
Reggina con un gol di Viola nel finale di parti-
ta, e viene raggiunto in classifica al terzo posto
dal Varese che impatta in casa contro l’Ascoli:
in rete Carrozza per i padroni di casa e pari di
Feczesin per l’Ascoli. Sempre in zona play-off
è pari anche fra Modena e Torino: ci pensa il
solito Bianchi a rispondere al gol di Stanco. Nel
primo degli anticipi del giovedì secco 4-1 del
Padova nel derby col Vicenza: padroni di casa
in vantaggio grazie a un’autorete di Martinelli,
poker completato da El Shaarawy e dalla dop-
pietta di De Paula, inframezzata dal gol di Cel-
lini. Nell’altro anticipo il gol di Sansovini nel re-
cupero permette al Pescara di non cadere in
casa contro il fanalino di coda Frosinone, pas-
sato in vantaggio con Masucci. 0-0 nel derby
toscano tra Empoli e Livorno, che resiste gra-
zie alle parate di De Lucia. Pareggiano 1-1 Al-
binoleffe e Grosseto (reti di Caridi e Regonesi),
mentre il Cittadella passa con un secco 2-0 sul
terreno del Piacenza grazie alla doppietta del
bomber Piovaccari. In coda importante suc-
cesso della Triestina, che si rilancia in chiave
salvezza ai danni del Sassuolo:
2-1 firmato Testini, Godeas e Rea.
Siena, colomba indigesta
Classifica P G V N S GF GS
Siena 72 37 20 12 5 56 27Atalanta 71 37 20 11 6 50 27Novara 60 37 15 15 7 52 31Varese 60 37 14 18 5 46 28
Reggina 53 37 13 14 10 39 35Torino 52 37 14 10 13 43 42
Vicenza 49 37 14 7 16 39 45Empoli 49 37 11 16 10 40 35Pescara 49 37 13 10 14 37 39Padova 49 37 11 16 10 54 45Livorno 47 37 11 14 12 41 41Crotone 47 37 11 14 12 40 43Modena 47 37 10 17 10 38 43Grosseto 45 37 11 12 14 39 47Cittadella 43 37 10 13 14 41 46
Albinoleffe 43 37 11 10 16 47 56Sassuolo 42 37 10 12 15 36 41Piacenza 42 37 10 12 15 47 57Ascoli-6 40 37 11 13 13 34 42
Portogruaro 40 37 10 10 17 34 50Triestina 37 37 7 16 14 31 47
Frosinone 35 37 7 14 16 38 55
37° Giornata 21-22/04/2011Albinoleffe-Grosseto 1-1Crotone-Atalanta 2-2Empoli-Livorno 0-0Modena-Torino 1-1Padova-Vicenza 4-1Pescara-Frosinone 1-1Piacenza-Cittadella 0-2Reggina-Novara 1-0Siena-Portogruaro 1-2Triestina-Sassuolo 2-1Varese-Ascoli 1-1
MARCATORI
19 Gol: Piovaccari (Cittadella, 7r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r) Bianchi (Torino, 2r)15 Gol: Coralli (Empoli, 4r) Succi (Padova, 5r) Bonazzoli (Reggina, 2r) Abbruscato (Vicenza, 2r)
37° Giornata 29-30/04 - 01/05/2011Albinoleffe-Reggina
Ascoli-FrosinoneCittadella-ModenaGrosseto-TriestinaLivorno-Atalanta
Novara-SienaPortogruaro-Pescara
Sassuolo-EmpoliTorino-PiacenzaVarese-Padova
Vicenza-Crotone
Stefano SantiniAllenatore: Andrea Agostinelli (Portogruaro)
De Lucia(Livorno)
Colombo(Reggina)
Miglionico(Livorno)
Doni(Atalanta)
Cutolo(Crotone)
Tarana(Portogruaro)
Piovaccari(Cittadella)
Testini(Triestina)
Carrozza(Varese)
Regonesi(Albinoleffe)
De Paula(Padova)
Riccardo Morgigno
Cittadella Piovaccari
(Foto Archivio)
9NUMERO 16 - 28 aprile 2011 9w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Federico Piovaccari è nato il primo settembre
1984 a Gallarate a due passi da Varese e quindi
dalla grande Milano. Ora gioca in Veneto, con la
maglia granata del Cittadella. Nel 2006/07 era alla
Triestina, quando la Juventus era in serie cadetta,
e proprio a Torino segnò una rete ai bianconeri nel
posticipo serale. Una gran bella soddisfazione per
chi come lui è cresciuto nelle giovanili dell’Inter.
Proprio ad Appiano Gentile è iniziata la sua car-
riera di calciatore, professione attaccante: «Grande
esperienza alla “Pinetina” anche se purtroppo per-
demmo in finale sia lo Scudetto Primavera (perso
ai rigori contro il Lecce) che la Coppa Italia. Ricordo
Facchetti e Moratti che ci seguivano spesso da vi-
cino al campo. Mi sono allenato anche con la prima
squadra. C’era Vieri che segnava a raffica in quel
periodo, era il 2003/04, c’era Cuper allenatore ed
anche il primo Adriano. Il brasiliano si vedeva che
aveva fame e voglia di emergere». Con un balzo ar-
riviamo a questa stagione, che sta entrando nel mo-
mento decisivo: «Devo e voglio segnare tanti gol,
quelli importanti per salvare il Cittadella. Qui prima
di me ci sono stati bomber come Meggiorini, Coralli
e Ardemagni. Nelle prossime gare affronteremo Tri-
estina, Modena e Crotone, tutti scontri diretti. Noi
punte dobbiamo segnare, la rosa è ridotta, non pos-
siamo rallentare». La spinta dei tifosi granata c’è in
casa al “Tombolato” ma anche in trasferta si fanno
sentire: «Certo, non mancano mai, anche in pochi
ma buoni. Come a Reggio Calabria: abbiamo vinto
1-0 con un mio diagonale, una rete pesante. Tre
punti d’oro realizzati col piede mancino, ed io sono
destro! Ho fatto un bel gol e poi sono andato verso
il settore ospiti dove c’erano dieci tifosi, sono grandi
questi ragazzi. Le trasferte sono lunghe, ci sono
pochi soldi in giro, poco spettacolo e poi muoversi
è costoso. È il cuore che li guida. Io farei fare degli
abbonamenti annuali per le trasferte, potrebbe
essere una proposta interessante». L’ex “puntero”
di Treviso e Ravenna, nella partita del “Granillo”,
come i suoi compagni vestiva un completo giallo da
trasferta. Ecco Federico, sulla scia del programma
dedicato alle maglie “Come una seconda pelle”
(PROFESSIONE CALCIO TV BLU SKY 926): secondo
te quale maglietta è la più bella? «La maglia che
preferisco è quella della Pro Patria. È diversa dalle
altre e mi onoro di averla indossata. Poi mi piace la
divisa del Barça del ‘94, verde da trasferta della Kap-
pa. Tra l’altro ce l’ho nel mio armadio». In carriera
sei stato anche al Sud, è difficile giocare nel meridi-
one? «Giocavo in C/1 a Vittoria in Sicilia. Ti incitano,
ti coccolano e se passi al bar la colazione è gratis.
Però se sbagli un rigore o giochi male sono dolori,
la pressione è tanta». Quando giocherai in serie A?
«Per ora non ci sono mai stato, spero di arrivarci
l’anno prossimo. Sono in comproprietà fra Raven-
na e Cittadella. Ho fatto le giovanili dell’Inter ed il
mio sogno è di arrivare in doppia cifra in serie A».
Esperienze all’estero, ti piacerebbe? «Spagna ed
Inghilterra, sarebbe il massimo. Molti miei colleghi
sono andati in Romania per giocare nelle coppe
europee ma qui, anche nella serie bwin, c’è molta
più visibilità che altrove». Le avversarie più forti di
questo campionato? «Oltre ad Atalanta e Siena,
mi piace molto il Varese di Sannino ed il Novara del
girone d’andata. Per il nostro livello mi piace molto
l’AlbinoLeffe, noi siamo quasi su quei livelli, anche se
loro sono un gruppo collaudato in cadetteria». Il tuo
gol più bello? «Una rete pesante contro il Grosseto,
da fuori area un destro a giro davvero bello. Poi, an-
che se purtroppo abbiamo perso, la
rovesciata in casa con l’Empoli».
“Il cuore guida i nostri tifosi e dopo la salvezza correrò da loro”
Giornate di verdetti nei campionati di Lega Pro, ma
per alcune realtà ci si appiglia alla matematica per
sperare ancora. Soprattutto ora che sembra sparire anche
il miraggio dei ripescaggi che ha consacrato molte squa-
dre e le ha lanciate verso i trionfi, vedi la Nocerina. Nella
prossima stagione la Lega Pro dovrebbe presentarsi con
un look tutto nuovo: meno club e gironi per combattere
la crisi finanziaria. La Prima divisione ospiterebbe due rag-
gruppamenti con 18 squadre ciascuno e la Seconda divi-
sione due con 20 team. Di certezze non ce ne sono però e
allora ci si chiede se i verdetti sul campo saranno definitivi
soprattutto in zona retrocessione e se queste nuove re-
gole non dovevano essere già definitive. (Fabiola Rieti)
Incertezza in campo e fuori....I A DIVISIONE - Girone A
2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C
I A DIVISIONE - Girone B
CLASSIFICA
Gubbio -1 62
Sorrento 55
Alessandria -2 49
Salernitana -5 45
Verona 45
Reggiana 44
Como -1 41
Lumezzane -1 40
Bassano 40
Spal -1 40
Spezia -2 40
Ravenna 38
Cremonese 38
Pavia 35
Pergocrema -1 31
Sudtirol 29
Paganese 29
Monza 25
CLASSIFICA
Tritium -2 56
Pro Vercelli 51
Feralpisalò -2 51
Pro Patria -6 50
Renate 47
Lecco 44
Savona -4 43
Rodengo Saiano -2 40
Montichiari 38
Canavese -8 36
Casale 34
Sambonifacese 31
Valenzana -1 30
Virtus Entella -1 28
Sacilese 25
Sanremese 24
Mezzocorona 23
CLASSIFICA
Carpi -1 61
Carrarese 59
L’Aquila 45
San Marino 45
Chieti 44
Prato 43
Poggibonsi 39
Giacomense 37
Gavorrano 31
Bellaria 29
Giulianova -2 29
Crociati Noceto 27
Celano 24
Sangiovannese -12 23
Fano -4 21
Villacidrese -12 15
CLASSIFICA
Latina 61
Trapani -1 55
Milazzo 53
Avellino 49
Aversa Normanna 47
Neapolis Mugnano 46
Matera -1 33
Melfi -5 31
Isola Liri 30
Lamezia 30
Pomezia -16 29
Campobasso -2 29
Fondi 28
Brindisi -4 24
Vibonese -1 18
Catanzaro -7 6
CLASSIFICA
Nocerina 68
Benevento 56
Juve Stabia 51
Atletico Roma 50
Taranto 50
Foggia -3 43
Siracusa 42
Lanciano 42
Lucchese 38
Barletta 37
Pisa 36
Gela 36
Ternana -2 35
Cosenza -5 33
Andria 33
Viareggio 30
Foligno -3 30
Cavese -6 25
32° Giornata 01/05/2011Bassano-Reggiana
Lumezzane-SudtirolMonza-Alessandria
Paganese-SpeziaPavia-Verona
Pergocrema-CremoneseSalernitana-ComoSorrento-Gubbio
Spal-Ravenna
33° Giornata 01/05/2011Canavese-Savona
Feralpisalò-SambonifaceseLecco-Valenzana
Mezzocorona-CasaleMontichiari-Pro Patria
Sacilese-Pro VercelliSanremese-Rodengo Saiano
Virtus Entella-RenateRiposa: Tritium
29° Giornata 01/05/2011Carpi-Giulianova
Carrarese-Crociati NocetoCelano-Bellaria
Chieti-San MarinoGavorrano-L’AquilaGiacomense-Fano
Poggibonsi-SangiovanneseVillacidrese-Prato
29° Giornata 01/05/2011Aversa Normanna-Avellino
Brindisi-MelfiCampobasso-Milazzo
Isola Liri-FondiNeapolis Mugnano-Vibonese
Pomezia-CatanzaroTrapani-Matera
Vigor Lamezia-Latina
32° Giornata 01/05/2011Barletta-Gela
Benevento-FoggiaCavese-Juve StabiaCosenza-Viareggio
Lucchese-Virtus LancianoNocerina-Foligno
Pisa-AndriaTaranto-Siracusa
Ternana-Atletico Roma
MARCATORI
24 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)
15 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)
12 Gol: Cipriani (Spal)
Scappini (Alessandria, 1r)
10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)
MARCATORI
16 Gol: Ripa (Pro Patria)
13 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)
11 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)
Bonomi (Pro Vercelli, 6r)
Tarallo (Savona, 5r)
MARCATORI
18 Gol: Gaeta (Carrarese, 4r)
14 Gol: Cesca (Carpi)
13 Gol: Alteri (Poggibonsi, 5r)
Margarita (Giulianova, 5r)
12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)
Falomi (Celano, 1r)
MARCATORI
14 Gol: Perrone (Trapani, 1r)
12 Gol: Tortolano (Latina, 4r)
11 Gol: Grieco (Aversa N., 4r)
10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)
Giannone (Matera)
Agostinelli (Fondi, 1r)
Lasagna (Milazzo, 2r)
MARCATORI19 Gol: Sau (Foggia) Insigne (Foggia, 6r)16 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 6r)14 Gol: Marotta (Lucchese) Innocenti (Barletta, 1r)12 Gol: Negro (Nocerina)
Clemente (Benevento, 1r)
31° Giornata 23/04/2011Alessandria-Pavia 2-0Como-Paganese 0-0Cremonese-Monza 2-1Gubbio-Lumezzane 1-0Ravenna-Salernitana 1-1Reggiana-Pergocrema 1-0Spezia-Bassano 1-0Sudtirol-Sorrento 0-2Verona-Spal 3-1
32° Giornata 23/04/2011Casale-Montichiari 1-0Pro Patria-Sanremese 4-1Pro Vercelli-Mezzocorona 0-3Renate-Sacilese 3-1Rodengo Saiano-Canavese 0-1Sambonifacese-Virtus Entella 0-0Savona-Feralpisalò 0-1Valenzana-Tritium 0-2
Ha riposato: Lecco
28° Giornata 23/04/2011Bellaria-Carrarese 0-1Crociati Noceto-Chieti 0-1Fano-Carpi 1-3Giulianova-Giacomense 2-1L’Aquila-Poggibonsi 0-0Prato-Celano 1-0San Marino-Gavorrano 3-2Sangiovannese-Villacidrese 0-0
28° Giornata 23/04/2011Avellino-Trapani 4-0Catanzaro-Isola Liri 0-0Fondi-Campobasso 2-2Latina-Brindisi 2-0Matera-Aversa Normanna 0-2Melfi-Neapolis Mugnano 2-2Milazzo-Vigor Lamezia 1-3Vibonese-Pomezia 0-0
31° Giornata 23/04/2011Andria-Benevento 1-1Atletico Roma-Cavese 6-0Foggia-Nocerina 0-1Foligno-Lucchese 1-0Gela-Ternana 0-0Juve Stabia-Taranto 0-3Siracusa-Cosenza 1-1Viareggio-Barletta 1-1Virtus Lanciano-Pisa 1-1
11NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 11
Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
Siamo giunti alla nona puntata della no-
stra inchiesta sul lavoro delle terne ar-
bitrali nella stagione in corso in Lega Pro e
il cammino si fa sempre più difficile, viste le
resistenze di alcuni presidenti e dirigenti a
sbilanciarsi su questo argomento, come la
presidente della Virtus Lanciano Valentina
Maio. Chi invece si è reso disponibile, que-
sta settimana, sono Giuseppe Pannacci, dg
del Gubbio, Sebastiano Troia, ad dell’Andria
e Stefano Braghin, dg del Bassano. Il diretto-
re generale del Gubbio, Giuseppe Pannacci,
ha un’impressione complessivamente buo-
na dell’operato arbitrale in questa stagione:
«Sarà anche per la posizione in classifica,
ma non abbiamo di che lamentarci. Il giudi-
zio è senz’altro positivo». L’elemento su cui
il dg eugubino si è soffermato in particolare
è la condizione fisica delle giacchette nere:
«Mi ha colpito il fatto che sono tutti messi
bene, ma non solo fisicamente, anche dal
lato atletico e questo li porta ad essere sem-
pre vicini all’azione». Non è tutto oro quello
che luccica, però. Il dirigente rossoblu, infat-
ti, ha parlato di alcune scelte che possono
destare equivoci: «Gli assistenti devono por-
tare maggiore attenzione per coadiuvare in
modo adeguato l’arbitro. Sulle designazioni
poi ci sono state alcune situazioni in cui sia-
mo andati a giocare in Toscana con guarda-
linee toscani. Su questo serve un controllo
più accorto». Il rappresentante della forma-
zione capolista del girone A di Prima Divisio-
ne trova i direttori di gara carenti dal punto
di vista della comunicazione: «L’arbitro, in-
dipendentemente dalla sua posizione auto-
ritaria, dovrebbe dialogare di più con i gio-
catori. Per migliorare bisogna innanzitutto
non partire dal presupposto del “comando
io”, ma presentarsi in modo diverso, più dia-
logante. Gli artefici del calcio sono giocatori,
arbitri e assistenti, e devono essere collabo-
rativi». Sul supporto tecnologico Giuseppe
Pannacci mostra scetticismo: «Non credo
alla tecnologia, perché andrebbe a sminuire
questo sport. Il calcio è bello perché è così,
diversamente si andrebbe a snaturarlo. Alla
fine l’errore ci sta sia per il giocatore sia per
l’arbitro. La tecnologia credo sia limitativa,
l’unica cosa che accetterei è il segnalatore
alle porte per il “gol-no gol”». Sebastiano
Troia, amministratore delegato dell’Andria,
ha molto da raccontare sull’operato arbi-
trale: «Quest’anno mi stavo meravigliando
Arbitri: bisogna abbattere il muro
1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 16 - 28 aprile 2011
Pannacci, dg del Giubbio (Foto Gubbiofans)
per il livello, perché ci sono arbitri prepara-
tissimi. Altri, però, sono una vergogna. C’è
stato un episodio in particolare con il signor
Viti di Campobasso in occasione di Andria-
Foggia. Il loro portiere tocca il pallone con
le mani fuori area e fa cadere il nostro gio-
catore. L’arbitro non ha deciso né per l’e-
spulsione, né tantomeno per la punizione.
Noi non abbiamo protestato e ne siamo
usciti da signori perché le riprese tv hanno
mostrato l’errore allucinante. Quest’arbitro
era addirittura in odore di promozione, non
è stato sospeso e dopo due settimane ha
ripreso ad arbitrare. Per noi che ci mettia-
mo i soldi è una vera delusione». Sul valore
della terna e sulla loro preparazione fisica
l’ad pugliese dice: «L’80% degli arbitri sono
preparati fisicamente, gli altri invece fanno
fatica. Gli assistenti non sono ancora all’al-
tezza, molte volte sono gli arbitri a colmare
le loro lacune». Dal punto di vista dell’ap-
proccio in campo il dirigente dei biancoaz-
zurri fa ancora una distinzione netta: «Ci
sono arbitri molto bravi nel rapporto con i
giocatori, che sanno parlare mantenendo la
loro posizione, altri invece sono un po’ arro-
ganti». C’è bisogno di svolgere un percorso
di scrematura tra chi merita e chi non è in
grado di mantenere gli standard richiesti
e il braccio destro del presidente Fusiello
prova ad immaginare alcune soluzioni: «Si
deve lavorare molto di più sugli arbitri. Gli
osservatori arbitrali che la domenica vedo-
no la partita devono occuparsi degli errori e
chi commette sbagli grossi deve retrocedere
di categoria». Sebastiano Troia è favorevole
all’inserimento del supporto tecnologico:
«La tecnologia è importante, anzi la speri-
mentazione dovrebbe partire proprio dalle
serie minori per fare da apripista ai gran-
di palcoscenici. L’ho proposto anche ad un
consigliere in Lega. Si dovrebbe lavorare
sulla prova tv, la moviola in campo e il “gol-
no gol”». Infine Stefano Braghin, direttore
generale del Bassano, analizza l’operato ar-
bitrale di questa stagione: «Non siamo stati
molto fortunati. Ma mi rendo conto che c’è
stato un grande ringiovanimento della clas-
se arbitrale e stanno facendo esperienza».
Il dirigente giallorosso nota come rispetto
agli anni passati il comportamento in cam-
po sembra essere peggiorato: «Ovviamente
ognuno è diverso dall’altro. Ho notato una
chiusura al dialogo e una minore disponibili-
tà verso i giocatori, questo complica molto i
rapporti tra terna e calciatori». Mentre li sal-
va dal punto di vista fisico: «È una delle po-
che cose all’altezza». Tra arbitri e assistenti
dove sono le lacune maggiori? «Il problema
è il rapporto tra loro. All’inizio della stagione
c’era stato l’invito agli assistenti ad essere
più partecipi nel sanzionare i falli, ma non
ha funzionato. Ce ne sono alcuni che vanno
oltre e altri che non segnalano affatto. Gli
arbitri bravi sono quelli che in pochi minuti
fanno capire subito il metro di giudizio che
adopereranno in gara». Braghin suggeri-
sce delle soluzioni per il miglioramento del
settore: «Ci vorrebbero più incontri tra ar-
bitri e società così da rompere le barriere,
in fondo frequentiamo lo stesso campo e
non riusciamo a parlarci, così possono spie-
garci il loro punto di vista per rasserenare il
rapporto. E le designazioni non dovrebbero
essere geopolitiche, ma sul merito. Inoltre
nelle designazioni dovrebbe esserci un oc-
chio di riguardo per tutti e non solo per le
piazze calde. Noi che siamo una piazza tran-
quilla abbiamo sempre l’arbitro giovane che
deve fare esperienza».Il dg di Bassano Del
Grappa sposa la causa dell’aiuto tecnologi-
co: «Il microfono è utile per comunicare ma
credo sia difficile da usare, quindi gli arbitri
andrebbero prima educati ad utilizzarlo in
modo corretto. Mi è stato detto che ha un
costo elevato ma dal momento che le socie-
tà contribuiscono non poco, potrebbe esse-
re un servizio che aiuterebbe
e la Lega dovrebbe fornirlo».
1313w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 16 - 28 aprile 2011
Stefano Braghin, dg del Bassano
(Foto Sito Ufficiale)
Sebastiano Troia, ad dell’Andria
(Foto Archivio)
15NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
L’attaccante del Como Domenico Germinale
racconta la stagione dei laziani e la cavalcata del
girone di ritorno: «Io sono qui da gennaio e sono
arrivato che navigavamo in zona play-out. Ci sia-
mo tolti da una situazione difficile, ma dobbiamo
terminare il nostro cammino. Certo, scappando dai
play-out potremmo arrivare ai play-off e l’idea ci
stuzzica». Parlando del momento che sta vivendo
il Como ha lanciato un messaggio alle squadre che
incontreranno: «Siamo una squadra non facile da
battere, abbiamo gioco e soprattutto nel girone di
ritorno abbiamo avuto un buon rendimento forse
perché è cambiato l’atteggiamento in campo. Per
questo probabilmente pareggiamo molte partite,
perché non molliamo facilmente». Il Como è un po’
la squadra delle contraddizioni a livello statistico, in-
fatti tra le aspiranti a giocare gli spareggi promozi-
one è quella che ha vinto meno partite, ma è an-
che il team che ne ha pareggiate di più. Altri numeri
che fanno pensare sono quelli che riguardano le
partite in casa e in trasferta: c’è un equilibrio totale.
Probabilmente se avessero sfruttato di più le oc-
casioni tra le mura amiche avrebbero potuto fare
progetti più ambiziosi e sognare in grande. Il cal-
ciatore biancoblu spiega i motivi per cui a gennaio
ha deciso di lasciare Benevento per approdare sul
lago di Como: «A Benevento non trovavo spazio se
non in virtù di assenze o squalifiche di altri giocatori
ed io avevo bisogno di giocare con continuità come
avevo fatto a Foggia nella scorsa stagione. Dunque
si è aperta la possibilità del Como e sono venuto
qui. Mi trovo bene, sto giocando, sto riprendendo
confidenza con il campo e sto crescendo tanto è
vero che ho anche
segnato in diverse
occasioni. Sono sod-
disfatto di questo
percorso in ripresa».
Como, Germinale: “Vogliamo i play-off”Fabiola Rieti
Riccardo Innocenti ha 37 anni e ancora molto
da dire nel campionato di Lega Pro. È sempre
stato un attaccante prolifico, quattordici gol segna-
ti in questa stagione tra Taranto e Barletta (nove
con la maglia dei rossoblu jonici), ma metà stagio-
ne decide di lasciare la società del presidente Enzo
D’Addario: «È stata una scelta dettata da diver-
genze tecniche tra me e lo staff del Taranto. Io ho
ottimi rapporti
con la società
ma cercavano
un giocatore
con altre ca-
ratteristiche e il rapporto si è rotto». L’attaccante di
Alfonsine (cittadina nella provincia di Ravenna) ha
quindi scelto di spostarsi di non molti chilometri,
cambiando la maglia del Innocent«Già conoscevo
Barletta da anni, è una società solida e seria, una
delle migliori della categoria, poi conoscevo bene
la città e ho parecchi amici qui che mi hanno fat-
to sentire a casa». Intanto un pezzetto di merito
per una salvezza quasi raggiunta è anche suo:
«Ora siamo più sicuri, dipendiamo solo da noi,
non dobbiamo più guardare in casa degli altri, poi
una volta raggiunta quota quaranta punti saremo
tranquilli». Nato nel 1974 il suo è un curriculum da
attaccante consumato, una lunga carriera alle spal-
le e tanti ricordi: «A Gallipoli sono stato due anni e
ho vinto il campionato e la coppa Italia, anche la
finale play-off con il Marcianise è stata un’espe-
rienza memorabile. E includerei pure quest’anno
a Barletta. Scegliere solo un ricordo bello mi sem-
bra riduttivo, posso affermare di essermi tolto pa-
recchie soddisfazioni». Sul suo futuro e i prossimi
obiettivi personali non vuole sbilanciarsi, la mente
è concentrata sui colori biancorossi: «Ho un con-
tratto ancora fino a giugno 2012, però adesso vo-
glio pensare solo all’obiettivo della
salvezza diretta».
Innocenti: “ A Barletta mi sento a casa”
(Foto Archivio)
Sara Sbaffi
(Foto Archivio)
1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 16 - 28 aprile 2011
Si attendeva solo la matematica per suggellare
il trionfo della Nocerina in questo campionato
di Prima Divisione girone B e nelle ultime partite
in qualche frangente c’è stato il timore che que-
sta corazzata avesse quasi paura di raggiungere il
meritato successo. Questa conquista è nata per
caso, come spiega Giovanni Citarella, il presidente
del club di Nocera Inferiore che non nasconde la
sorpresa per questa vittoria netta: «Non eravamo
tra i favoriti e non pensavamo di vincere. Abbiamo
costruito una squadra per una salvezza
tranquilla e non ci siamo mai fermati a
pensare chi potevano essere le nostre
rivali. Poi con il tempo la squadra si è
amalgamata e si è rivelata come quella
più completa sia tecnicamente sia a li-
vello societario». La squadra del nume-
ro uno rossonero ha una prospettiva
diversa ora: «La Serie B è una grande
soddisfazione che ripaga lo sforzo fatto
in agosto per il ripescaggio. Oggi ragio-
neremo con una categoria che ha una
mutualità e che vede il calcio come azienda». Già
è partita la pianificazione per la prossima stagione
tra i cadetti: «L’obiettivo sarà costruire un progetto
per mantenere la categoria e iniziare a dare valore
all’azienda con l’inserimento di ragazzi giovani».
Sul rinnovo del mister, il massimo dirigente dei no-
cerini scioglie ogni dubbio: «Auteri è confermato,
ha ancora un anno di contratto e abbiamo rag-
giunto un accordo sulla parola per due anni. Man-
ca solo la firma, ma è un pro forma. Poi il nostro
direttore sportivo si concentrerà sulla lista C, sugli
under e in questo periodo accelererà le manovre,
puntando soprattutto sui giovani per trovare quelli
già pronti e adatti alla categoria». Il direttore gene-
rale Bruno Iovino è contento del risultato raggiun-
to dalla Nocerina, visto che ha superato le ambizio-
ni di inizio stagione: «Inizialmente eravamo partiti
per un degno campionato per gettare le basi per
tentare la promozione il prossimo anno, ma que-
sta squadra ha mostrato volontà, grinta, determi-
nazione. Abbiamo un gruppo di profes-
sionisti con un grande allenatore e alla
base una società forte». Un successo
quello del club di Nocera Inferiore che
passa per 21 risultati utili consecutivi ed
un primato assoluto in tutte le statisti-
che della Prima Divisione girone B, ma
soprattutto un calciomercato intelligen-
te grazie al quale hanno preso giocatori
importanti dalle dirette concorrenti e
che con Auteri sono rinati. Gli investi-
menti sono stati impegnativi visto che la
La nuova cadetta: Nocerina è BFabiola Rieti e Sara Sbaffi
Nel servizio fotografico a cura di Ciro Pisani le immagini
della festa dei molossi
1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 16 - 28 aprile 2011
Nocerina è arrivata nell’ex C/1 grazie al ripescaggio
e la cadetteria è un palcoscenico che lascia intra-
vedere scenari diversi, ma il dg rossonero precisa:
«La serie B non è più la pioggia di investimenti che
era una volta. C’è una buona fetta di contributo ri-
spetto alla Lega Pro, ma sono necessari bisogno di
altri investimenti». Sul progetto per il campionato
cadetto il dirigente campano dice: «Sarà un piano
di permanenza in categoria, con un programma
tecnico da concordare con l’allenatore. Il ds Pasto-
re si sta muovendo ed è importante farlo con un
occhio al budget». Ora, il tecnico molosso Gaeta-
no Auteri può dimostrare il suo valore anche nella
serie cadetta. Originario di Floridia, in provincia di
Siracusa, ha una lunga carriera da allenatore co-
stellata da molti successi, su tutti la cavalcata con
l’Igea Virtus guidata in tre anni dai dilettanti al sesto
posto in Seconda Divisione e la promozione nell’ex
C/1 con il Gallipoli nella stagione 2005/2006. Prima
di approdare a Nocera, Auteri ha vissuto una diffi-
cile stagione al Catanzaro lo scorso anno perdendo
la finale play-off contro la Cisco Roma. Una pan-
china illustre quella rossonera, calcata nel lontano
1929 da Ernest Erbstein, scomparso a Superga con
il Grande Torino, e da Gigi Delneri per due stagio-
ni consecutive (dal 1994 al 1996) conquistando
la promozione in Prima Divisione e sfiorando la B
(semifinale dei play-off persa contro l’Ascoli). Que-
sto è un periodo d’oro per Gaetano Auteri entrato
nella storia della squadra rossonera che si appresta
a tornare in B per la terza volta (la prima nel 1947
e la seconda nel 1977). Il tecnico ci racconta come
è iniziata questa avventura: «Il progetto era am-
bizioso, all’inizio della stagione l’obiettivo della so-
cietà era di mantenere la categoria e magari in tre
anni arrivare alla B, abbiamo anticipato i tempi». Il
momento in cui mister Auteri ha capito di avere un
gruppo competitivo per la vittoria del campionato
è stato a Benevento: «Era una delle squadre ac-
creditate per la vittoria del campionato, lì ci siamo
confrontati bene anche se abbiamo pareggiato.
La nostra prestazione è stata migliore della loro e
ho capito che potevamo puntare in alto». Dopo la
passata stagione con il Catanzaro, il tecnico siciliano
si è preso una bella rivincita su Juve Stabia e Atleti-
co Roma: «La scorsa stagione col Catanzaro non
penso di essere stato sconfitto. Noi eravamo allo
stesso livello, noi però avevamo una società alla
deriva, invece loro alle spalle avevano sodalizi forti.
Se fossimo stati nelle stesse condizioni non credo
che avremmo perso». Unica nota stonata nella
giornata dei festeggiamenti è stato uno scambio
d’accuse tra il presidente del Foggia Pasquale Casil-
lo e il neo promosso Auteri, in cui è coivolto anche
il presidente molosso Citarella. Sono volate parole
forti e schiaffoni, un fatto alquanto grave che avrà
sicuramente delle conseguenze legali. Il tecnico
dei molossi è rammaricato: «Al termine della par-
tita Casillo è venuto negli spogliatoi e di sorpresa
mi ha dato uno schiaffo, oltre a dire cose che fanno
schifo, come lui del resto. E con un pretesto creato
ad arte ha insinuato che io l’avrei chiamato camor-
rista. Questa è una falsità totale. È una persona che
non si merita neanche di essere chia-
mato signore».
19NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Uno degli elementi di spic-
co del reparto arretrato
dell’Andria di mister Papagni pri-
ma, e ora di Gianfranco Degli Schi-
avi, è l’estremo difensore Vitan-
gelo Spadavecchia. Classe 1982,
cresciuto nelle giovanili del Bari (è
nato a Molfetta), ha difeso nella
sua carriera i pali della Samb, del
Pescara, del Catania, del Sorrento
prima di approdare, due stagioni
fa, proprio ad Andria dove oggi è
il titolare indiscusso. In questa sta-
gione, a dispetto delle aspettative
della vigilia, i biancoblu si trovano a
lottare nelle zone basse della clas-
sifica. ora, con il pareggio in casa
con l’Atletico Roma e la vittoria a
Cosenza, la situazione si è un po’
rimessa in carreggiata: «Indub-
biamente – esordisce l’estremo
difensore pugliese – soprattutto
il pareggio raggiunto al 95’ in 9
uomini contro l’Atletico ci ha dato
una grossa spinta. Spinta che poi
è proseguita a Cosenza, dove ab-
biamo giocato una grossa par-
tita sotto il punto di vista difensivo.
Stiamo ritrovando l’Andria del
periodo buono». Solidità difensiva
che è sicuramente il punto di for-
za dei pugliesi: «Sì, anche perché
prima della sconfitta di Castellam-
mare – la formazione di Braglia
si impose per 3-1 – avevamo se
non sbaglio la seconda o terza
difesa del girone. Ci manca pur-
troppo qualcosa in fase offensiva.
Speriamo che i nostri attaccanti si
sblocchino in queste ultime par-
tite, che sono quelle decisive».
Come ha vissuto lo spogliatoio
andriese la separazione da mis-
ter Papagni? «Il mister lo stimo
tantissimo, perché oltre ad essere
un ottimo allenatore, è una gran-
dissima persona. Eravamo molto
legati perché da due anni si stava
insieme. Comunque la squadra
era ed è tuttora all’altezza». Due
stagioni, che sono anche quelle
nelle quali Spadavecchia gioca ad
Andria. Si può dire che ha trovato
l’ambiente ideale? «Sì, io qui sto
benissimo e spero di rimanere an-
cora a lungo. Qui c’è una società
seria, il presidente Fusiello è am-
bizioso e ha un progetto impor-
tante per questa squadra. Adesso
ci troviamo a giocare in posizioni
di classifica che fino a febbraio
nessuno si sarebbe immaginato,
ma siamo pronti alla
battaglia».
Centodue reti e 277 presenze
tra i professionisti, capitano e
trascinatore del Pisa. Marco Car-
parelli ci parla della difficile stagione
dei rossocrociati: «È stata un’annata
dura, fatta di alti e bassi, abbiamo
cambiato tre allenatori ma adesso
grazie a mister Pagliari siamo riusciti
a trovare carattere, voglia, cuore e
gioco per affrontare un finale non
certo facile». Infatti Dino Pagliari è gi-
unto sulla panchina del Pisa al posto
di Semplici e secondo il bomber di
Finale Ligure gran parte del merito
della ritrovata serenità della squadra
è da attribuire proprio a lui: «Noi sa-
pevamo di essere un grande gruppo
ma solo adesso lo stiamo dimostran-
do, perché il tecnico ci ha dato
quello che mancava, è lui l’uomo
giusto per questo Pisa». Le ultime
gare che mancano alla fine della
stagione saranno fondamentali per
una salvezza sicura: «Mentalmente
stiamo benissimo, c’è entusiasmo e
abbiamo messo in difficoltà molte
squadre forti. Ci stiamo preparando
per lo sprint finale e siamo carichi».
Carparelli ha una grande carriera alla
spalle, ha giocato in serie A (Samp-
doria, Empoli, Siena) e B (Chievo,
Genoa, Cremonese, Grosseto) ma
le differenze con la Lega Pro e so-
prattutto la Serie D sono evidenti:
«La vecchia serie C e l’Interregionale
sono più difficili perché sono cam-
pionati più aggressivi, più botte e
pochi spazi». Un capitano navigato
come lui è una grande risorsa per
i suoi compagni: «Io metto a loro
disposizione la mia esperienza e la
mia mentalità vincente, la voglia di
lottare per la maglia e nell’affrontare
una gara. Io gli offro il mio appoggio
e il mio coraggio. Possono contare su
di me». Dieci gol in questa stagione
ma il più bello è quello dell’andata
contro il Lanciano: «Un passaggio
dal limite e la rete all’incrocio op-
posto dei pali». A 34 anni, se pensa
al futuro, vede sempre il calcio: «Fin
quando non sarò stufo continuerò
a giocare. Poi l’anno prossimo pren-
derò il patentino base
per allenatore».
Pisa, Carparelli: “Pagliari l’uomo giusto”Spadavecchia: “Andria pronta alla battaglia”Flavio Grisoli Sara Sbaffi
(Foto Archivio)
2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 16 - 28 aprile 2011
L Dai sogni di gloria al rischio di non accedere ai
play-off. È la storia della stagione della Pro Patria.
Mister Raffaele Novelli racconta il percorso della sua
squadra con un misto di amarezza e orgoglio: «Abbia-
mo la consapevolezza che abbiamo perso un’occasio-
ne, soprattutto nello scontro con la Feralpisalò». I pro-
blemi societari hanno influito molto sul rendimento
della squadra e l’allenatore racconta la situazione in
cui naviga il team di Busto Arsizio: «Da luglio fino ad
oggi non abbiamo ricevuto nulla. Nessuno stipendio,
stiamo aspettando dieci mensilità e in più abbiamo
anche subito le penalizzazioni. Così non si aiutano i
lavoratori». Senza le penalizzazioni il club bustocco
sarebbe ancora in lotta per vincere il campionato ma
si giocano tornei paralleli sul campo e sui tavoli del-
la giustizia federale. È certo che ne esce perdente il
calcio stesso, come dice il tecnico biancoblu: «Con le
ultime penalizzazioni sono stati comminati circa 150
punti in questo campionato. È una grande sconfitta
per il calcio e per tutti. Un enorme danno economico
e sportivo, perché la gente vuole vedere il gioco. Forse
bisognerebbe riflettere, è il sistema che è sbagliato».
Le ambizioni ormai si sono ridimensionate per i ti-
grotti: «Togliendo l’aspetto economico, ci rimane solo
quello sportivo. Grazie a questo gruppo e alla qualità
di tutto lo staff ancora si parla di Pro Patria. Non è da
tutti trovare una coesione e un’unità di intenti così». I
meriti di questi lavoratori sono sotto gli occhi di tutti
e per far capire la gravità della situazione Novelli sve-
la alcuni particolari agghiaccianti: «A livello societa-
rio sono scomparsi tutti, siamo soli da settembre. A
Montichiari andremo perché i tifosi hanno pagato il
pullman e l’albergo. Abbiamo ridotto i ritiri, ma i pro-
blemi ci sono anche per materiali come carta igienica
e medicinali al quale sopperiamo grazie a donazioni.
Noi andiamo
avanti con pro-
fessionalità, ci
attacchiamo alla
speranza senza
illuderci».
Pro Patria , Novelli: “Sono tutti scomparsi”Servizi a cura di Fabiola Rieti
Lorenzo Dalrio era arrivato al Poggibonsi dal Ca-
sale con tanta voglia di riscattarsi da un inizio di
stagione un po’ sfortunato. Per l’attaccante nato a
San Giovanni in Persiceto (BO) solo 9 presenze, 1
gol e un infortunio tra le fila della squadra piemon-
tese e il desiderio di mostrare il suo valore proprio
nella cittadina senese. La punta classe 1981, però,
non ha avuto un percorso soddisfacente in questo
girone di ritorno anche nella nuova formazione,
come ammette lui stesso: «Il bilancio non è posi-
tivo, perché dopo che è andato via mister Firicano
non ho più trovato spazio». L’amarezza del gioca-
tore è comprensibile: solo 12 presenze e 2 gol con
la squadra toscana e numeri che si scontrano con
l’enorme volontà di fare bene. Il Poggibonsi ha una
posizione in classifica che fa ancora sperare di tro-
vare un posto per gli spareggi promozione e il cal-
ciatore poggibonsese racconta come stanno viven-
do questo momento: «Ci stiamo preparando e se
vogliamo sperare dobbiamo vincere per forza tutte
le partite». La Seconda Divisione girone B offre un
torneo molto equilibrato con un finale che tiene an-
cora con il fiato sospeso, lo conferma anche Dalrio:
«Per le pretendenti ai play-off molto dipenderà da
chi vincerà il campionato. Carpi e Carrarese sono le
due squadre più complete, a livello di rosa sono le
più competitive. I gialloblu giocano meglio, però la
formazione di Sottili è una squadra più compatta».
A preoccupare di più i giallorossi è il rendimento in
trasferta che lascia a desiderare ed ha il passo di
una squadra da “zona rossa”. Il motivo di queste
prestazioni di basso livello sono state analizzate an-
che dalla stessa squadra, come spiega l’attaccante
emiliano: «Ce lo siamo chiesti pure noi quale possa
essere la causa di questo trend negativo fuori casa.
Può dipendere da tante cose, forse la principale è
imputabile alla personalità. Non abbiamo la forza di
andare in campi esterni e imporre il nostro gioco».
Sul suo futuro l’attaccante è possibilista: «Tornerò al
Casale perché sono in prestito ora e
poi si vedrà». (F.R.)
Dalrio, tra Poggibonsi e Casale: “Stagione da dimenticare”
(Foto Archivio)
(Foto Archivio)
21NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Kingsley Ebere Umunegbu, di
proprietà del Milan, ha tra-
scorso l’attuale stagione ormai
in dirittura d’arrivo al Renate,
nel Girone A della Seconda Di-
visione. Il suo bilancio di questa
esperienza è positivo: «Sono
contento, stiamo giocando bene.
L’obiettivo dei play-off è quasi
raggiunto ed è quello a cui pun-
tavamo». Non può che essere
positiva questa annata per una
squadra che ha ottenuto una
storica promozione in Lega Pro
(ripescata il 4 agosto del 2010) e
ora si trova a combattere per il
quinto posto in classifica. Il late-
rale di centrocampo nigeriano,
capace di disimpegnarsi anche
da seconda punta, ha trovato
parecchia concorrenza nella
squadra lombarda che dispone
di un parco attaccanti di grande
spessore: ci sono Jacopo Ravasi
classe 1987 con un passato nella
serie A svizzera, Simone Moretti,
Alessio Battaglino e Davide Maz-
zini: «È vero, qui ci sono ottimi
attaccanti ma quando il mister
mi chiama io sono sempre pron-
to. Purtroppo ho avuto un infor-
tunio al ginocchio e sono stato
fuori per un po’ di tempo». Umu-
negbu è cresciuto nella primave-
ra del Milan, il suo esordio con
i rossoneri risale al 21 dicembre
del 2007 (Milan-Catania persa
una rete a due), è stato alla Sa-
lernitana in Serie B nel 2008 per
passare a metà stagione tra le
fila del Portogruaro. Poi, dopo
un anno a Varese nella stagio-
ne 2009/2010, è approdato al
Renate del presidente Spreafi-
co. L’attaccante nigeriano ama il
nostro paese ma il suo campio-
ne preferito non gioca, ancora,
nel nostro campionato: «L’Italia
è uno dei migliori paesi in cui si
gioca a calcio quindi per me è un
onore stare qui. Nel mio ruolo mi
ispiro al giocatore portoghese
Cristiano Ronaldo del Real Ma-
drid». Sul suo futuro Umunegbu
è incerto, non sa se vestirà anco-
ra la maglia nerazzurra: «Per ora
penso solo a fare bene le partite
rimaste e conquistare i play-off
con sicurezza. Poi starà al Rena-
te e al Milan decide-
re cosa fare».
Andrea Staffolani di
professione attac-
cante ci racconta la sua
esperienza con la maglia
della Giacomene: «La no-
stra stagione è stata buo-
na, a tre giornate dalla
fine siamo ancora in corsa
per centrare i play-off». I
grigiorossi hanno condot-
to un buon campionato al
di sopra delle aspettative.
Il bomber, la scorsa sta-
gione al Poggibonsi, è stato il mi-
glior realizzatore con tredici reti,
molte delle quali determinanti,
quest’anno invece non è riuscito
a mantenere lo stesso rendimen-
to realizzando cinque gol, di cui
due su rigore e di questo si mo-
stra dispiaciuto: «A livello perso-
nale non sono soddisfatto, avrei
voluto fare di più». Il suo rappor-
to con lo spogliatoio e l’allenato-
re è ottimo: «Qui alla Giacomen-
se sto benissimo, ho trovato un
gruppo giovane ed intelligente.
Con mister Gadda ho un grande
rapporto, ma è una persona con
cui è facile andare d’accordo, ci
ha insegnato tanto e ci ha trat-
tato come figli». La punta della
Giacomense è nata ad Osimo nel
1983 e ha una lunga carriera alle
spalle tra Prima e Seconda Divi-
sione, è stato a Gela, Sangiovan-
nese, Fermana, Taranto ed anche
all’Ancona in serie B nelle stagio-
ni 2000/2001 e 2001/2002, ed è
proprio la squadra marchigiana
quella a cui è rimasto più legato,
nonostante una punta d’amarez-
za: «È la piazza dove ho lasciato
qualche rimpianto perché sono
andato via troppo presto, forse
ho sbagliato ad andarmene, con il
senno di poi si possono ripensare
tante cose. Ora con l’esperienza
penso che se fossi rimasto magari
sarebbe andata diversamente». Il
talento osimano crede in un futu-
ro in grigiorosso e la sua speranza
è quella ci continuare a giocare a
Masi San Giacomo magari riscat-
tando l’annata poco prolifica che
sta terminando: «Io sto benissi-
mo qui e mi auguro di rimanere.
La società aspetterà la fine del
campionato per fare un bilancio e
prendere le sue deci-
sioni». (S.S.)
Umunegbu: “Renate e Milan decidono per me” Giacomense, Andrea Staffolani: “Soddisfatto della squadra ma non del mio rendimento”Servizi a cura di Sara Sbaffi
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23NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Non si è andati oltre lo 0-0 al “Ceravolo”
di Catanzaro tra la squadra locale e
l’Isola Liri di mister Grossi. Se per l’Fc è retro-
cessione matematica, è invece un masticare
amaro quello dell’allenatore dei laziali che non
riesce a conquistare l’intera posta in palio con-
tro gli ultimi in classifica del girone C: «Volevo
vincere qui in Calabria. Cosa non ha funzion-
ato? Probabilmente, anzi sicuramente sono
venute meno le motivazioni; eppure, nonos-
tante gli stimoli non fossero elevati, non ab-
biamo disputato una brutta gara». Non sarà
comunque questo risultato a rovinare una sta-
gione che è da considerarsi molto positiva per
l’Isola Liri: «Siamo partiti molto male, inutile
nasconderlo, eravamo una squadra molto
giovane. Nel mercato invernale invece siamo
riusciti ad apportare degli innesti molto buoni,
quei 3-4 elementi che hanno portato la giusta
dose di esperienza che mancava alla qualità
generale della squadra. Siamo risaliti in clas-
sifica disputando una stagione importante.
In queste ultime due gare ho dato spazio
nuovamente ai giovani ed è forse per questo
che arrivano risultati piuttosto altalenanti. È
stata una stagione positiva anche perché, no-
nostante il Catanzaro fosse già spacciato, ab-
biamo portato avanti un grande lavoro sia a
livello fisico che a livello tattico. Siamo riusciti
a mantenere alte le motivazioni, fare bene per
noi stessi; non abbiamo avuto nessuna preclu-
sione a giocare meglio o peggio determinate
gare, insomma, non abbiamo regalato niente
a nessuno». L’Isola Liri è riuscita a fare tutto
questo grazie ad una buona striscia di risultati
positivi che ha reso tutto più facile sul campo
da gioco: «Abbiamo lavorato sempre uguale e
abbiamo visto che i risultati arrivavano. Abbi-
amo viaggiato spesso con il morale altissimo,
cresceva la fiducia, ci riuscivano più cose in
campo e questo ci ha permesso di poter dare
tutto quello che avevamo in qual-
siasi momento della stagione».
Isola Liri, Grossi: “Stagione importante”Servizi a cura di Piero Barbaro
Continua con un 2-2 interno la travagliata sta-
gione del Fondi di mister Trillini costretta al
pareggio interno contro il Campobasso. In una sta-
gione difficile che ha visto, a dicembre, l’esonero
dell’allenatore Liquidato, e dove lo stesso allena-
tore attuale viene invitato dalla tribuna a farsi da
parte, è riuscito a trovare spazio nella squadra
pontina un giovane portiere classe ’91, Matteo
Cerreti. Se nella prima partita contro il Brindisi
la porta è rimasta inviolata, alla seconda uscita
ci sono stati quattro gol al passivo per il giovane
estremo difensore del Fondi: «Nella prima gara
ero molto soddisfatto, uno zero a zero figlio di una
partita molto combattuta. Io sono andato bene
come il resto della squadra. A Trapani, invece, in
un campo ostico già di suo, con in campo molti un-
der, uno stadio pieno…Insomma, era una partita
proibitiva». Al di là delle prestazioni personali, an-
che Cerreti conferma la stagione altalenante della
sua squadra: «È stata una stagione strana, dove
già sapevamo che il Catanzaro era spacciato alla
retrocessione, e quindi la mia società ha preferito
dare sfogo a questa linea verde dove noi ragazzi
siamo stati avvantaggiati a livello personale per
poter fare esperienza». La regola degli under ha
cambiato radicalmente il modo di costruire una
squadra anche per le stesse società, anche se al-
cune squadre hanno subito aggirato l’ostacolo,
per esempio, sostituendo il giovane portiere un-
der dopo un solo minuto di gioco. Strano caso che
Cerreti, fortunatamente per lui, non ha mai vissu-
to sulla propria pelle: «Non mi è mai capitato per
fortuna. Per quanto riguarda la regola degli under
per il momento la considero come un incentivo a
fare meglio, una possibilità per fare esperienza, ma
so che un giorno non sarò più un “giovane” quindi
vi dirò cosa ne penso tra qualche anno. Rimango
sempre dell’idea che se un portiere è forte deve
giocare, anche senza la regola».
(P.B.)
Il Fondi nelle giovani mani di Matteo Cerreti
(Foto Archivio)
2525w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 16 - 28 aprile 2011
Dopo il Naviglio Trezzano, la Lombardia completa
il quadro delle promosse dall’Eccellenza con il
Mapello. La società della provincia di Bergamo ha ot-
tenuto il passi per il massimo campionato dilettantisti-
co italiano domenica scorsa, coronando una stagione
condotta in testa dall’inizio alla fine. Ciserano, Cara-
vaggio, Villa d’Almé, Sondrio e Folgore Verano si sono
dovute inchinare alla corsa sfrenata della squadra
guidata in panchina da Mario Astolfi, dal presidente
Arturo Chiappa e dal bomber Roberto Pellegris. Il
mister del bergamaschi ha espresso tutta la sua sodd-
isfazione per il grandissimo risultato conseguito: «Ov-
viamente sono felice, d’altronde vincere i campionati
non accade tutti gli anni. Abbiamo gettato le basi la
scorsa stagione, facendo un buon campionato. Poi
nella scorsa estate abbiamo implementato la rosa
con giocatori di livello per fare il grande salto. Noi
abbiamo fatto bene – prosegue il tecnico – però sec-
ondo me c’erano altre squadre forse più attrezzate di
noi, sia a livello societario che di organico, per vincere
il campionato». Lo splendido girone d’andata è stata
l’arma vincente del Mapello: «Sì – prosegue Astolfi –
perché abbiamo chiuso a quaranta punti, e con un
vantaggio sulla seconda di dieci lunghezze. Nella sec-
onda parte del girone di ritorno ci siamo un po’ ges-
titi rallentando un po’ il passo, ma non abbiamo mai
rischiato il primo posto». Quale è stata l’avversaria più
difficile? «Mah, secondo me il Caravaggio era la fa-
vorita per la vittoria finale, poi io ho visto molto bene
Sondrio e Folgore Verano. Due ottime formazioni che
giocano un buon calcio. Sono un po’ mancate nella
continuità, e questo le ha frenate parecchio». Adesso,
chiaramente, lo sguardo si volge all’Interregionale
2011/12: «Io probabilmente non rimarrò – rivela
Astolfi. Ci dobbiamo ancora incontrare con la soci-
età per parlarne, però all’80% io non guiderò questa
squadra in Serie D, per motivi miei personali. Avrò
diversi rimpianti, è evidente, però per gli stessi motivi
io me ne andai da Alzano 4 anni fa dopo aver vinto
il campionato. Abbiamo fatto più di 130 punti in due
stagioni, e chi c’era prima di certo questi traguardi se
li sognava. Poi magari, chi lo sa – conclude il tecnico
del Mapello Mario Astolfi – le cose tra una settimana
si possono raddrizzare se qualcuno fa un passo indi-
etro, però non spetta a me decidere, non metto io i
soldi». Altro fantastico artefice di questa promozione
è Roberto Pellegris, il bomber, con il quale ci met-
tiamo subito a fare due conti: «Allora, nelle ultime
cinque stagioni, solo in campionato dovrei essere a
quota 129». Bé, un bell’andare, considerando che in
questa stagione le reti sono 34: «Sì, purtroppo, per-
ché sono cinque partite che non segno. Devo dire che
ho avuto la fortuna di giocare in squadre che hanno
sempre giocato per me. Quest’anno ci siamo schi-
erati con un 4-2-3-1 dove io ero il terminale offensivo
sulla linea del fuorigioco». Quale è stata l’arma in più
del Mapello quest’anno? «La continuità nei risultati,
perché abbiamo perso pochissimo, e poi l’unità nello
spogliatoio. Ci sono giocatori di grande qualità». Ve-
dremo finalmente Pellegris gonfiare le reti della Se-
rie D il prossimo anno? «Non lo so, bisogna vedere,
devo parlare con la società. Io qui mi trovo bene, però
negli ultimi 4 anni ho vinto 3 campionati d’Eccellenza
e per vari motivi non sono mai riuscito a giocare
l’Interregionale. È chiaro che mi piacerebbe giocare
la D con questa maglia, però prima
devo parlare con la società».
Flavio Grisoli
Il Mapello neopromosso in D
Mister Astolfi: “Difficile che rimanga qui”
In alto il bomber Pellegris per lui 34 reti in stagione,
qui sopra mister Astolfi (Foto Archivio)
A metà del guado del suo primo mandato
come presidente del Comitato regionale
Lombardia, Felice Belloli traccia insieme a noi un
quadro riassuntivo dell’attività del Comitato svolto
finora. Indubbiamente, e storicamente, la Lombar-
dia è uno dei motori economici del nostro Paese,
e questa forza si rispecchia anche sotto il punto di
vista dell’efficienza del Comitato, àmbito nel quale
difficilmente si possono avanzare mozioni. Anche
in chiave di information technology la Lombardia
è all’avanguardia, come ci conferma lo stesso Bel-
loli: «Il passo più importante che abbiamo fatto è
stata la completa informatizzazione del Comitato.
Sono a disposizione delle nostre società l’iscrizione
ai campionati e lo svincolo online, oltre al tessera-
mento per il settore giovanile. Quest’ultimo aspetto
lo abbiamo attivato solo noi, ed è stato largamente
apprezzato dalle nostre società. Poi abbiamo prov-
veduto a riorganizzare i campionati e a rivedere un
pochino la struttura interna del Comitato». Il pre-
sidente Belloli, eletto il 7 febbraio 2009 a Bareggio
al ballottaggio contro Valter Cottini, prosegue rive-
landoci ciò che deve essere ancora fatto: «Senza
superbia, posso dire che il programma con il quale
mi sono presentato è stato rispettato quasi del tut-
to. Abbiamo in mente di completare il programma
di informatizzazione del Comitato inserendo anche
la possibilità dei tesseramenti per i “grandi”, ma la
FIGC non ce l’ha permesso perché il loro program-
ma informatico ha bisogno di essere revisionato.
Noi eravamo già pronti, a dire il vero, probabilmen-
te dovremo attendere la stagione 2012/2013».
Questione omologazione e revisione dei campi:
con Belloli, nato a Bareggio (nell’hinterland est di
Milano, poco oltre Settimo Milanese), il 12 aprile
1950, facciamo il punto della situazione: «Siamo
aggiornati su tutto, sia sul naturale che sul sinte-
tico, anche se per quanto riguarda questa ultima
superficie non siamo direttamente investiti noi del
controllo». La percentuale di campi in erba sintetica
rispetto alle superfici “classiche” (erba o terra) è an-
cora esigua: «Sì, credo che all’incirca siamo nell’or-
dine del 10%, ma è un rapporto che lentamente an-
drà aumentando, sia perché è fuori di dubbio che
il sintetico offre maggiori garanzie di utilizzo anche
di inverno, sia perché è di moda – ride – comunque
io, come un po’ tutti quelli della mia generazione,
sono un nostalgico e un romantico dell’erba natura-
le, però i risultati che offre il sintetico probabilmente
un giorno non ce la faranno rimpiangere». Diretta-
mente, e strettamente collegato a questo discorso,
è l’avanzare del naturale rinforzato, presentato dal-
la LND in due convegni, il primo a Roma lo scorso
anno, e più di recente a Perugia: «Se non fosse per
i costi alti, tutti lo prenderebbero. È fantastico, e in
futuro sono certo che in molti se ne doteranno, per-
ché ha delle qualità molto importanti». Sicurezza
Felice Belloli: “Il Cr Lombardia è nel futuro”
Flavio Grisoli
26 NUMERO 16 - 28 aprile 2007w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
(Foto Archivio)
dei campi e rapporti con le istituzioni: talvolta per
le società e per i Comitati è complicato dialogare
con le amministrazioni pubbliche (nel 99,99% dei
casi dirette interessate alla manutenzione degli im-
pianti), sia per una effettiva mancanza di liquidità
nelle casse dei comuni, sia per una scarsa cultura
dello sport: «Allora, noi come Comitato ci siamo
mossi molto bene, dando direttive precise e non
concedendo deroghe, se non per casi eccezionali.
Il problema, qui in Italia, è che la deroga diventa
regola. Quindi, meglio non darne per non incorrere
in spiacevoli situazioni. La sicurezza è uno dei nostri
punti fermi, e per quanto riguarda il rapporto con
i comuni, con quello di Milano la collaborazione è
fattiva e positiva: lo scorso anno abbiamo rinnova-
to 41 Convenzioni. Fuori da lì c’è qualche problema,
effettivamente, perché si tende a piangere miseria.
È vero che non c’è più l’ICI e altre cose, e rispetto a
qualche anno fa il budget è diventato un problema,
però se i soldi li vogliono trovare, li trovano. Si tratta
solo di capire la funzione e l’importanza dello sport
nella vita sociale». Negli scorsi appuntamenti con i
presidenti dei Comitati regionali della Lega Nazio-
nale Dilettanti, in molti hanno espresso la volontà,
sempre rimanendo in tema di sicurezza, di allarga-
re il campo per destinazione: «Sì, sono pienamente
d’accordo. Già arrivare a creare spazi di due metri
e mezzo all’esterno delle righe laterali sarebbe un
passo molto importante, soprattutto nelle struttu-
re “vecchie”, chiamiamole così, dove comunque c’è
più difficoltà, generalmente, ad apportare modifi-
che di questo tipo. Noi del Comitato Lombardia ci
stiamo muovendo soprattutto in quel senso». Altra
proposta, giunta da più parti, riguarda il restringi-
mento del campo da gioco: «Qui mi trovo in disac-
cordo, non credo sia una buona idea, oltretutto si
tratta di una cosa che dovrebbe passare al vaglio
della FIFA». Ultimo argomento, non ultimo per im-
portanza, anzi, è l’approssimarsi dell’Assemblea per
la modifica dello Statuto Federale del 20 giugno.
Il presidente Tavecchio ha terminato, sembra, la
sua opera di mediazione fra le varie componenti,
ma sembra non si sia addivenuti ad un accordo
pacifico. Si arriverà alla conta il fatidico giorno,
dove ognuno dovrà mettere in pratica ciò che ha
dichiarato in questi mesi, anteponendo il proprio
interesse minoritario a quello del calcio in generale,
oppure nell’ombra si sta trattando? «Io mi auguro
si arrivi ad una conclusione – conclude Belloli – e
credo che il nostro presidente LND Carlo Tavecchio
abbia fatto un ottimo lavoro come presidente della
Commissione Riforma Statuto Federale voluta da
Abete. Ovviamente, come sempre in questi casi, ci
deve essere la buona volontà di trovare un accordo.
Se questa volontà c’è, bene. Altrimenti, ci si ritrova
il 20 di giugno e ci si guarderà in fac-
cia».
27NUMERO 16 - 28 aprile 2007 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
28 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Prosegue questo nostro viaggio all’interno
degli organi di giustizia sportiva. Oggi af-
frontiamo le Commissioni Disciplinari, regolate
dall’art.30 CGS. Le Commissioni sono giudici di
primo grado e si dividono in nazionali e territo-
riali. Le Commissioni Disciplinari Nazionali sono
competenti per i procedimenti instaurati su de-
ferimento del Procuratore Federale per i campio-
nati di livello nazionale, per le questioni che ri-
guardano più ambiti territoriali, nei procedimenti
riguardanti dirigenti federali e gli appartenenti
all’AIA che svolgono attività in ambito nazionale
e nelle altre materie previste dalle norme federali,
mentre svolgono la funzione di giudice di secondo
grado sui ricorsi avversi le decisioni delle Com-
missioni Disciplinari territoriali e nei procedimenti
istaurati su deferimento del Procuratore federale.
Le Commissioni Disciplinari territoriali sono giudi-
ci di primo grado nei procedimenti instaurati su
deferimento del Procuratore Federale per i cam-
pionati e le competizioni di livello territoriale, nei
procedimenti inerenti gli appartenenti all’AIA che
svolgono la loro attività in ambito territoriale e
nelle altre materie previste dalle norme federali;
sono invece giudici di secondo grado sui ricorsi av-
verso le decisioni dei Giudici Sportivi territoriali. Le
Commissioni Disciplinari sono anche competenti
a giudicare in prima istanza sulle sanzioni eco-
nomiche irrogate o proposte dalla società ai loro
tesserati non professionisti e giovani ed ai tecnici
non professionisti. Il tesserato può proporre re-
clamo, seguito dalla relativa tassa, entro il setti-
mo giorno successivo alla data in cui gli è stato
comunicato il provvedimento. La Commissione
Disciplinare Nazionale è costituita da 15 compo-
nenti, compresi il Presidente, 3 Vice-presidenti ed
un Vicario che lo sostituisce in caso di impedimen-
to o per delega ricevuta. Giudica con il numero di
3 componenti, compresi il Presidente ed uno dei
Vice-presidenti per le questioni ordinarie, con il
numero di 5 componenti, nel caso di procedimen-
ti riuniti o complessi. La Commissione Disciplinare
territoriale è costituita da 7 componenti, compre-
si il Presidente ed il Vice-presidente che lo sostitu-
isce in caso di impedimento o per delega ricevuta.
Il Collegio Giudicante è composto dal Presidente,
dal Vice e da 2 componenti. Le Commissioni giudi-
cano con l’assistenza di un rappresentate AIA con
funzioni consultive in materia tecnica-agonistica.
La composizione dei collegi giudicanti e la defini-
zione dell’ordine del giorno è di competenza del
Presidente di ciascuna Commissione Disciplina-
re. Nei procedimenti di prima istanza, una volta
pervenuti gli atti alla Commissione Disciplinare
competente, il Presidente accerta, a cura della
Procura Federale, l’avvenuta notificazione alle
parti dell’atto di contestazione degli addebiti, se-
condo i termini e le modalità stabilite dall’art.38
CGS. Il passo successivo che compie il Presidente
è disporre la notificazione dell’avviso di convoca-
zione per la trattazione del giudizio, con l’avverti-
mento che gli atti rimangono depositati fino a 5
giorni prima della data fissata per il dibattimento,
termine entro il quale le parti possono prenderne
visione, richiederne una copia, presentare le me-
morie e quanto altro ritengano utile ai fini della
difesa. I termini generici di comparizione davan-
ti agli Organi della giustizia sportiva non posso-
no essere inferiori a 10 giorni liberi dalla data di
ricezione dell’avviso di convocazione. Un altro
tassello nel mosaico della giustizia sportiva, nel
prossimo appuntamento tratteremo la “Cassa-
zione” del calcio: la Corte di Giustizia Federale.
www.studiolegaledelre.it
Dal campo al Foro
Guido Del Re
Commissioni Disciplinari
29NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Pierre Frédy, barone di Coubertin, oltre alla fa-
mosa frase (non sua, ma citando il vescovo
Ethelbert Talbot) “L’importante è partecipare”,
nella sua proficua e incessante opera di valorizza-
zione e riscoperta dei valori dello sport disse: “Lo
sport è parte del patrimonio di ogni uomo e ogni
donna, e la sua assenza non potrà mai essere
compensata”. Il pedagogista e storico francese, le
cui spoglie sono sepolte a Losanna (sede del CIO)
e il cuore ad Olimpia, è il faro a cui si sono ispi-
rati in molti per riportare lo sport in auge dopo
secoli di oscurantismo. Oggigiorno, in un mondo
in cui l’attività sportiva professionistica è arriva-
ta a dei livelli di specializzazione con pochi eguali
nel mondo del lavoro, per coloro che intendono
investire il proprio tempo e la propria vita in que-
sto ambito, un’accurata preparazione è indispen-
sabile. In questi ultimi anni, si sono moltiplicati
i corsi e i master per neolaureati necessari per
creare un background imprescindibile per riu-
scire nella carriera manageriale sportiva. La Link
Campus University, in questo senso, ha attivato
a Roma un valido strumento proprio per chi ha
ambizioni nel mondo sempre più specializzato
del management sia a livello di federazioni che di
società sportive. “MBA in Diritto e Management
dello Sport”, questo il nome del corso di studi ad
accesso selettivo (sono previsti al massimo 30
partecipanti) dedicato a chi è in possesso di un
diploma di laurea di primo livello ma anche a chi,
già inserito nel sistema-sport, ha il desiderio di in-
crementare le proprie conoscenze per professio-
nalizzarsi. Il giorno 15 aprile 2011, presso il CONI,
Aula Magna della Scuola dello Sport, c’è stata una
presentazione del master, con la partecipazione
del Presidente della Fondazione Link Campus,
On. Vincenzo Scotti, sempre molto disponibile ed
attento alle esigenze che una moderna universi-
tà deve affrontare e risolvere, dell’On. Mario Pe-
scante, Presidente del Master, dell’On. Rocco Cri-
mi, del dr. Andrea Fontana, del dr. Luca Pancalli,
nonché del Prof. Pierluigi Matera, che con molta
eleganza ha fatto gli onori di casa, quale Direttore
del MBA. Il Consiglio Direttivo della Scuola di Spe-
cializzazione in Diritto e Management dello Sport
presso la Link Campus University è formato da
personalità dal grande spessore ed esperienza,
come innanzi citati, oltre ad Enrico e Filippo Lu-
brano, Vanna Fadini, Virginia Zambrano ed altri.
Il prof. avv. Giovanni Del Re, che con il suo studio
collabora da tempo con il nostro giornale, sarà
docente nel master relativamente ad un argo-
mento in corso di definizione. Il corso è articolato
in 3 unità comuni per tutti i partecipanti, ed una
quarta divisa in tre aree tematiche a seconda del
tipo di scelta effettuata dagli studenti. Il percor-
so formativo è vasto ed articolato: dagli aspetti
giuridici nazionali ed internazionali, alla tutela
sanitaria delle attività sportive ed antidoping,
all’aspetto sempre più importante della sicurez-
za negli eventi sportivi; management strategico,
gestione economico-finanziaria, marketing e co-
municazione, senza dimenticare le nuove tecno-
logie. La quarta unità formativa (quella a scelta) è
divisa in tre macro-aree: Organizzazione Sportiva
Nazionale ed Internazionale; Organizzazione de-
gli eventi e la gestione delle strutture; Il profes-
sionismo sportivo. Alla fine del corso, è previsto
un project work con dissertazione finale. Il totale
dei Crediti Formativi Universitari (CFU) previsti è
di 60, e le ore di lezione sono 380. Sono previ-
ste diverse modalità di frequenza a seconda del
profilo dei partecipanti (Misto, Week-end/Full
week) e al termine del corso si offre la possibilità
ai partecipanti di effettuare uno stage formativo
presso le più importanti istituzioni e federazioni
sportive nazionali ed internazionali aderenti al
Master, patrocinato dal Ministero della Gioven-
tù, dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Co-
mune di Roma Capitale, FIGC, CIP, FIP, FIH, e con
la collaborazione di Libertas e Sisal. Per tutte le
informazioni, sono a disposizione i seguenti re-
capiti di posta elettronica: [email protected] -
MBA in Diritto e Management dello SportRedazione
FOTO: da sinistra Mario Pescante e Vincenzo Scotti
La stagione sammarinese è entrata nella fase clou,
e mentre andiamo in stampa si stanno disputan-
do le semifinali della Coppa Titano, alla cui conclusio-
ne si potrà dare il via alla fase play-off del campionato,
previsto per prevista per maggio. Le quattro “regine”
della Coppa sono Juvenes/Dogana, Pennarossa, Vir-
tus e Murata. Il risultato a sorpresa, in questi quarti di
finale (trovate il quadro completo nel box in basso), è
sicuramente l’affermazione, seppur ai calci di rigore,
del Pennarossa di mister Ortensi sul Tre Fiori campio-
ne in carica di Floriano Sperindio, dopo l’1-1 dei tempi
supplementari (reti di Grigore per la formazione che
si è aggiudicata il girone A di campionato, e di Giunta
per il Tre Fiori). Con il CT della Nazionale sammarine-
se Giampaolo Mazza, tracciamo un veloce quadro
della stagione, per poi passare ad argomenti più “po-
litici”: «Il Pennarossa è una squadra molto quadrata e
difficile da affrontare. Sicuramente in pochi avrebbe-
ro immaginato che potessero battere, anche se dopo
i penalty, il Tre Fiori. Però, questa vittoria, unita alla
splendida stagione regolare disputata, ne fanno una
delle squadre maggiormente accreditate per vincere
sia in Coppa Titano che in campionato. È certamente
la sorpresa più positiva di questa annata». Il Tre Fiori,
dopo diverse stagioni ad alto livello, sembra un po’ in
calando: «Possono accusare qualcosa, è vero. Però è
una squadra di grande livello e soprattutto di provata
esperienza». Come mai in questa stagione, il campio-
nato ha riservato una lotta molto serrata: «Il girone B
è stato molto combattuto, con le posizioni valevoli per
i play-off decise solo all’ultima giornata. Ha fatto mol-
to clamore l’eliminazione del Murata dalla fase finale,
ma il calcio è questo. Sicuramente il livello si è alzato
rispetto alle stagioni precedenti, dovuto anche al fatto
che ci sono molti più stranieri rispetto a prima. Da una
parte questo è un fatto positivo, perché vuol dire che
l’interesse
c r e s c e ,
a n c h e
perché la
prospet-
tiva di
g iocare
competi-
zioni inter-
nazionali
è senz’altro un fattore positivo, però dall’altro crea
difficoltà nello sviluppare i nostri giocatori giovani,
che trovano sempre meno spazio». Vivai, appunto. I
tecnici che abbiamo intervistato nel corso di queste
settimane hanno espresso pareri difformi sul nume-
ro di tesseramenti stranieri da concedere alle società:
«Per la Nazionale, e io parlo da CT, e come me si espri-
merebbero tutti i miei colleghi, credo che diminuire il
numero di tesseramenti stranieri non potrebbe che
essere un vantaggio, per dare modo così ai ragazzi
sammarinesi che escono dai settori giovanili di acqui-
sire esperienza importante in prima squadra e esse-
re più utili in ottica under 21 e, chiaramente, anche
in chiave Nazionale maggiore». Altro argomento di
discussione è la concessione della cittadinanza per fa-
vorire le nazionali: «La nostra legislazione è talmente
ferrea in questo senso che difficilmente si farà qual-
cosa». Ma l’autarchia sammarinese può essere con-
siderata motivo di vanto oppure un limite? «Per me
è un fatto positivo – commenta Giampaolo Mazza –
poi, certo, da un punto di vista squisitamente tecnico,
avere qualche “oriundo” non sarebbe da disprezzare.
Però è un discorso talmente complicato – lo stesso
presidente Crescentini, in un’intervista rilasciata al
nostro settimanale, aveva lasciato intendere che la
questione è di difficile soluzione – che chi conosce
la nostra legislazione nemmeno se ne
pone il problema».
Il ct Mazza: “Autarchia fattore positivo”Flavio Grisoli Campionato Sammarinese
CAMPIONATO SAMMARINESE
CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 42Cosmos 36La Fiorita 36Juvenes/Dogana 29Faetano 24Fiorentino 19Cailungo 10
MARCATORIGRUPPO A11 Gol: Francesco Viroli (Faetano)10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)9 Gol: Simon Parma (La Fiorita)8 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Mario Fucili (Cosmos) Paolo Montagna (Cosmos) Nicola Ciacci (Pennarossa) Gianluca Calla (Cailungo) GRUPPO B12 Gol: Roberto Gatti (Murata) Alessandro Giunta (Tre Fiori) Adolfo Hirsch (Virtus)11 Gol: Marco Ugolini (S.Giovanni)10 Gol: Daniele Pignieri (Tre Penne)9 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Elton Shabani (Virtus)
22° Giornata 16-17/04/2011Cosmos-Faetano 0-3Cailungo-Pennarossa 3-0Juvenes/Dogana-La Fiorita 4-4Virtus-Tre Fiori 4-1Folgore/Falciano-Murata 0-5Tre Penne-Libertas 0-1Domagnano-San Giovanni 0-2
CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 39Libertas 37Tre Penne 36Murata 35Virtus 30San Giovanni 29Folgore/Falciano 13Domagnano 9
Play-off Coppa Titano 21-26-30/04/2011
Prima Giornata
Juvenes/Dogana-Folgore/Falciano 3-1
Tre Fiori-Pennarossa 4-6 dcr
Virtus-Domagnano 1-0
Cosmos-Murata 0-5
31NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u