professione calcio - sfoglia il settimanale - anno iii n.16

32
ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 1 6 Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 16 28 aprile 2011 1€ Nocerina in B Dopo 32 anni i molossi tornano tra i cadetti Se nessuno parla più di Pre- miopoli vuol dire che si sta cercando di insabbiare qual- cosa? EDITORIALE Quando il calcio non ha sentimenti Giacomini LEGA PRO L’inchiesta sulle terne arbitrali della 1^ e 2^ Div. Rieti/Sbaffi NEOPROMOSSE Mapello dall’Eccellenza all’Interregionale Redazione Cr Lombardia Intervista al presi- dente del Comitato lombardo Belloli Grisoli All’interno: Incocciati, Acori, Como, Barletta,Pro Patria, Andria, Pisa Poggibo- nsi, Renate, Giacomense, Isola Liri, Fondi , Rubrica di Gasperini, dal Campo al Foro e campionato Sammarinese (Foto Pisani)

Upload: walter-fantauzzi

Post on 07-Mar-2016

216 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.15

TRANSCRIPT

ISS

N 1

593-

6309

97

71

59

36

30

05

9

80

01

6

Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma

IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 16 28 aprile 2011 1€

Nocerina in B

Dopo 32 anni i molossi tornano tra i cadetti

Se nessuno

parla più di Pre-miopoli vuol dire che

si sta cercando di insabbiare qual-

cosa?

EDITORIALEQuando il calcio non

ha sentimentiGiacomini

LEGA PROL’inchiesta sulle

terne arbitrali della 1^ e 2^ Div.

Rieti/Sbaffi

NEOPROMOSSEMapello

dall’Eccellenza all’Interregionale

Redazione

Cr Lombardia Intervista al presi-

dente del Comitato lombardo Belloli

GrisoliAll’interno: Incocciati, Acori, Como,

Barletta,Pro Patria, Andria, Pisa Poggibo-nsi, Renate, Giacomense, Isola Liri, Fondi ,

Rubrica di Gasperini, dal Campo al Foro e campionato Sammarinese

(Foto Pisani)

Quando il calcio non ha cuoreMassimiliano GiacominiMassimiliano Giacomini

Lo scorso anno, dopo la morte di Ales-

sandro Bini, due società del campiona-

to dilettantistico laziale, per la precisione

Ottavia e Ostia Mare, hanno deciso di

mettere in atto una protesta pacifica per

ricordare che Alessandro era morto per

la deficenza di un fiduciario del Comitato

regionale Lazio che avrebbe dovuto con-

trollare la sicurezza dellì’impianto della

società Almas di Roma. I ragazzi in campo

hanno iniziato il match con una “melina”

ed è stato letto un comunicato in ricordo

del ragazzino prematuramente scompar-

so per aver sbattuto contro un rubinetto

posto a pochi centimentri dalla inea di

fondo. Ora la Commissione Disciplinare

Territoriale a seguito di una denuncia es-

posto del Comitato regionale Lazio e del

deferimento messo in atto dalla Procura

Federale ha deliberato quanto segue:

“Riconosciuta la responsabilità di tutti i

deferiti per i fatti addebitati, di infliggere

al Sig. Deli Tarquinio mesi quattro di in-

ibizione; ai calciatori Battistelli Davide e

Jacovissi Stefano due gare di squalifica;

ai dirigenti all’epoca dei fatti, della Soc.

Ostia Mare L.C., Sig.ri Casillo Vincenzo,

un mese di inibizione e Cerrai Alberto un

mese di squalifica; alle Società Sportive,

A.S.D. Ottavia e A.S. Ostia Mare L.C., ris-

pettivamente 1.500 e 1.000 euro di am-

menda”. Le leggi vanno applicate, ma ci

vorrebbe un alto senso morale, lo stesso

che ogni volta che ne ha l’opportunità

tira fuori il “non legato alle logiche delle

poltrone” Giancarlo Abete. E, se ledere

suà maestà la FIGC è reato grave, come

si evince da un passaggio della sentenza

che recita testuale: “....Pertanto chiara è

risultata la responsabilità dei deferiti sec-

ondo propria gradualità, nel mettere in

essere con il loro consenso e condotta,

l’iniziativa arbitraria di cui trattasi, con

l’intento di critica nei confronti degli or-

gani della FIGC”, allora ci spieghino come

mai quando i calciatori per protestare

contro le società si fermano e si siedono in

campo, a nessuno della Procura Federale

viene in mente di attuare dei deferimen-

ti. La risposta è semplice: l’importante è

che non si faccia nulla che possa ledere la

Federcalcio e poi chissenefrega se si è fat-

ta per una giusta causa. Che dalla Procu-

ra Federale si voglia creare uno stato di

omertà e di polizia è ormai fuori di dub-

bio e discussione, ma il presidente Abete

ora ha la possibilità di dare realemente

una svolta morale a questo sport dove

siedono indegni e burocrati senza il min-

imo rispetto per la vita umana. Come ac-

caduto qualche settimana fa in Toscana

dove il giudice sportivo Cleto Zanetti di

fronte alla morte di un calciatore non ha

trovato di meglio da fare che punire en-

trambe le squadre, che si erano fermate,

con la sconfitta a tavolino per 3-0. È ora

di vedere chi è indegno di questo sport

e delle sue molteplici funzioni sociali. Chi

ha una vera statura morale, chi è degno

di sedere su quelle poltrone è ora che lo

dimostri.E non ci vengano a dire che la

legge è uguale per tutti perchè in questi

anni hanno dimostrato che le “legge per

gli amici si interpretano e

per i nemici si applicano”.

NUMERO 16 - 28 aprile 20112 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

LEGENDA

Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009

Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma

Tel/Fax 06.5000975email: [email protected]

Direttore responsabileMassimiliano Giacomini

email: [email protected]

CaporedattoreFlavio Grisoli

email: [email protected]

RedattoriFabiola Rieti, Sara Sbaffi

email: [email protected]

Segretaria di RedazioneGerarda Angela Lomonaco

email [email protected]@professionecalcio.net; [email protected]

Hanno collaborato Piero Barbaro, Giuliano Corridori, Guido Del Re, Mauro Gasperini

Riccardo Morgigno, Stefano Santini

Realizzazione GraficaWalter Fantauzzi - www.walterfantauzzi.com

Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma

T C A STattica Curiosità Approfondi-

mentoStatistica

I giochi, almeno per lo scudetto, appaiono fatti. A

meno di sorprese, 8 punti a quattro giornate dalla

fine sono tanti. Il Milan si cucirà uno scudetto meritato

con una squadra vecchiotta, ma quando la classe non è

acqua, tutto può accadere. Meriti ad Allegri, campione

al primo colpo, che ha gestito lo spogliatoio in maniera

impeccabile. Quale miglior spot pubblicitario in salsa

elettorale per il Cavaliere, dato che questo scudetto

arriverà matematicamente proprio il giorno delle ele-

zioni nella sua Milano? L’Inter ha rialzato la testa contro

una Lazio sfortunata, il cui campionato va elogiato per

la continuità di risultati. Unico neo, non esser stata in

grado di battere le big, Napoli escluso. E proprio il Na-

poli che, dopo una lunga cavalcata, è apparso sfiatato

alla mèta, laddove il suo cecchino Cavani ha mostrato

le polveri bagnate. Grande lavoro tuttavia di Mazzarri,

un tecnico emergente che ha lavorato con un organico

non di prima scelta. Il miracolo Udinese si è liquefatto

nelle ultime gare, ma era pensabile, vista la serie im-

pressionante di risultati positivi. La Roma è apparsa al-

talenante ed incerta come la sua situazione societaria

che sembra aver avuto una svolta a stelle e strisce. Non

aiuta certo l’incertezza per il tecnico, anche se Montella

sembra stia facendo un buon lavoro. Il vero flop è quel-

lo della Juventus, che rischia seriamente di perdere an-

che l’Europa League. Marotta e C. dovranno dare vita

all’ennesima rivoluzione, cominciando dalla panchina,

ove non si sederà più l’inadeguato Delneri (che ha già

prenotato l’amata Atalanta). Il Bari, come avevamo ab-

bondantemente predetto, è in Serie B, dove rischiano

di seguirlo squadre come Lecce, Cesena, Catania e udi-

te udite, anche la Sampdoria, che tra due domeniche

dovrà disputare il derby con il Genoa. E i tifosi rossoblu

chiedono a gran voce la retrocessione dell’avversario

cittadino. Lasciamo per ultimi gli arbitri: ancora una

giornata da incubo per Morganti (ormai alla frutta) e

Bergonzi, anti-juventino di dichiarata fama, anche se la

Juve nel pareggio col Catania ci ha mes-

so del suo. Alla prossima.

Juventus, il flop quest’anno sei tu. Sampdoria, stai rischiando troppo...e il Grifone...4 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Mauro Gasperini

6 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Leonardo Acori ha mal digerito l’esonero da tec-

nico della Cremonese: «Sono rimasto sorpreso

dalla decisione della società perché ritengo di avere

tutta l’esperienza necessaria per salvare la squadra.

Purtroppo, ci sono stati una serie di errori che hanno

portato la Cremonese, che era partita con l’ambizioso

obiettivo di puntare ai play-off, a giocarsi la salvezza».

La squadra grigiorossa ha infatti raccolto molto meno

di quanto seminato e ha buttato al vento tantissime

occasioni per aggrapparsi al treno promozione: «La

squadra ha sempre disputato delle buone prestazioni

- ci spiega Acori - purtroppo in alcune partite abbiamo

commesso delle gravi ingenuità che abbiamo pagato

pesantemente. Penso alla partita con la Reggiana

dove abbiamo sbagliato due rigori e a quella con il

Como, nella quale ci siamo fatti rimontare un van-

taggio di due gol». Non solo sfortuna, ma anche un

mercato non all’altezza delle aspettative: «Avevamo

programmato di fare un certo tipo di operazioni -

racconta Acori - e invece sono arrivati solo giocatori

a parametro zero, tramite scambi. Necessitavamo

di un sostituto di Zanchetta che si era infortunato ed

eravamo vicinissimi a Barone, purtroppo alla fine non

è arrivato. Sicuramente la mancanza di esperienza

in mezzo al campo si è fatta sentire». Anche il pub-

blico non ha dato una mano: «Nelle ultime partite la

situazione si era fatta pesante. Appena i miei gioca-

tori sbagliavano un passaggio, dagli spalti partivano i

fischi. Non nascondo che i miei giocatori scendevano

in campo con un po’ di timore». Acori era subentrato

a Mauro Baroni il 25 Ottobre 2010 con l’obiettivo di

risollevare la squadra: «Non rifarei la scelta di suben-

trare a campionato in corso - ci svela Acori - perché

non hai il tempo necessario per trasmettere la tua

idea di gioco alla squadra. L’esperienza della Lega Pro

mi ha profondamente deluso. In futuro,

accetterò solo incarichi per la serie B».

Leonardo Acori: “Mai più in Lega Pro” Servizi a cura di Giuliano Corridori

Malgrado l’ottimo campionato fin qui disputa-

to, l’allenatore dell’Atletico Roma Giuseppe

Incocciati ha rassegnato le dimissioni lo scorso 19

Aprile. Una decisione molto coraggiosa e sempre

meno frequente nel calcio odierno: «Ho deciso di

lasciare l’incarico - spiega Incocciati - per il bene della

squadra. Questo è un gruppo di ragazzi fantastici che

merita di giocarsi la promozione in serie B ai play-off.

Auguro loro il meglio per questo scorcio finale di stag-

ione». Sicuramente, pesano i dissidi interni con la so-

cietà che ha mal digerito le sette sconfitte nelle ultime

dieci gare che hanno fatto scivolare l’Atletico Roma al

quarto posto: «La mia - prosegue Incocciati - è stata

una scelta dolorosa, ma necessaria. Quando non sei

sostenuto da tutte le componenti e attorno non senti

più la fiducia, quella di lasciare è la decisione più sag-

gia da intraprendere. Per me, che sono un uomo di

sani valori sportivi, si tratta anche di una questione di

responsabilità e di senso morale». Le dimissioni non

devono in ogni caso macchiare il grande lavoro svolto

da Incocciati in questi ultimi due anni con la compag-

ine romana: «Esco da vincitore perché in questi due

anni con i ragazzi ci siamo tolti delle grandi soddisfazi-

oni. L’anno scorso abbiamo ottenuto la promozione in

Prima Divisione e quest’anno abbiamo disputato un

campionato di vertice, malgrado fossimo una neopro-

mossa. Quando si effettuano delle valutazioni bisogna

analizzare anche questi fattori, perché ci sono squa-

dre come il Benevento ed il Taranto che da anni, non-

ostante la competitività della rosa sono impelagate in

Lega Pro e non riescono ad uscirne». L’amarezza resta

comunque tanta: «La squadra stava crescendo con i

tempi giusti e c’erano tutte le premesse per puntare ai

play-off e giocarsi la promozione in Serie B. Purtroppo,

non è andata come desideravo. Lascio un posto che

mi ha regalato tante soddisfazioni».

(G.C)

Giuseppe Incocciati: “Ecco perché ho detto addio all’Atletico Roma”

Leo Acori (Foto Archivio)

Giuseppe Incocciati (Foto Archivio)

8 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

26

Non è un turno felice per le squadre di

testa del campionato di Serie bwin, che

nella 37esima giornata prepasquale non con-

quistano risultati significativi. Il più clamoroso

è quello del Siena, che viene superato in casa

dal Portogruaro e getta così alle ortiche una

ghiotta chance per realizzare il sogno serie A.

Eppure i ragazzi di Conte erano andati in van-

taggio con Caputo a pochi minuti dal termine

della gara; poi i cinque minuti di black-out,

sfruttati ottimamente dall’undici di Agostinelli

con le reti di Gerardi e Tarana. Il Portogruaro

sale a quota 40 e spera ancora nella salvezza.

L’Atalanta conquista un punto sul terreno del

Crotone e riduce le distanze dal Siena. Vantag-

gio della Dea con Tiribocchi, poi doppietta del

solito Cutolo e pari finale del capitano atal-

antino Doni. Cade il Novara sul terreno della

Reggina con un gol di Viola nel finale di parti-

ta, e viene raggiunto in classifica al terzo posto

dal Varese che impatta in casa contro l’Ascoli:

in rete Carrozza per i padroni di casa e pari di

Feczesin per l’Ascoli. Sempre in zona play-off

è pari anche fra Modena e Torino: ci pensa il

solito Bianchi a rispondere al gol di Stanco. Nel

primo degli anticipi del giovedì secco 4-1 del

Padova nel derby col Vicenza: padroni di casa

in vantaggio grazie a un’autorete di Martinelli,

poker completato da El Shaarawy e dalla dop-

pietta di De Paula, inframezzata dal gol di Cel-

lini. Nell’altro anticipo il gol di Sansovini nel re-

cupero permette al Pescara di non cadere in

casa contro il fanalino di coda Frosinone, pas-

sato in vantaggio con Masucci. 0-0 nel derby

toscano tra Empoli e Livorno, che resiste gra-

zie alle parate di De Lucia. Pareggiano 1-1 Al-

binoleffe e Grosseto (reti di Caridi e Regonesi),

mentre il Cittadella passa con un secco 2-0 sul

terreno del Piacenza grazie alla doppietta del

bomber Piovaccari. In coda importante suc-

cesso della Triestina, che si rilancia in chiave

salvezza ai danni del Sassuolo:

2-1 firmato Testini, Godeas e Rea.

Siena, colomba indigesta

Classifica P G V N S GF GS

Siena 72 37 20 12 5 56 27Atalanta 71 37 20 11 6 50 27Novara 60 37 15 15 7 52 31Varese 60 37 14 18 5 46 28

Reggina 53 37 13 14 10 39 35Torino 52 37 14 10 13 43 42

Vicenza 49 37 14 7 16 39 45Empoli 49 37 11 16 10 40 35Pescara 49 37 13 10 14 37 39Padova 49 37 11 16 10 54 45Livorno 47 37 11 14 12 41 41Crotone 47 37 11 14 12 40 43Modena 47 37 10 17 10 38 43Grosseto 45 37 11 12 14 39 47Cittadella 43 37 10 13 14 41 46

Albinoleffe 43 37 11 10 16 47 56Sassuolo 42 37 10 12 15 36 41Piacenza 42 37 10 12 15 47 57Ascoli-6 40 37 11 13 13 34 42

Portogruaro 40 37 10 10 17 34 50Triestina 37 37 7 16 14 31 47

Frosinone 35 37 7 14 16 38 55

37° Giornata 21-22/04/2011Albinoleffe-Grosseto 1-1Crotone-Atalanta 2-2Empoli-Livorno 0-0Modena-Torino 1-1Padova-Vicenza 4-1Pescara-Frosinone 1-1Piacenza-Cittadella 0-2Reggina-Novara 1-0Siena-Portogruaro 1-2Triestina-Sassuolo 2-1Varese-Ascoli 1-1

MARCATORI

19 Gol: Piovaccari (Cittadella, 7r)17 Gol: Cacia (Piacenza, 2r) Bianchi (Torino, 2r)15 Gol: Coralli (Empoli, 4r) Succi (Padova, 5r) Bonazzoli (Reggina, 2r) Abbruscato (Vicenza, 2r)

37° Giornata 29-30/04 - 01/05/2011Albinoleffe-Reggina

Ascoli-FrosinoneCittadella-ModenaGrosseto-TriestinaLivorno-Atalanta

Novara-SienaPortogruaro-Pescara

Sassuolo-EmpoliTorino-PiacenzaVarese-Padova

Vicenza-Crotone

Stefano SantiniAllenatore: Andrea Agostinelli (Portogruaro)

De Lucia(Livorno)

Colombo(Reggina)

Miglionico(Livorno)

Doni(Atalanta)

Cutolo(Crotone)

Tarana(Portogruaro)

Piovaccari(Cittadella)

Testini(Triestina)

Carrozza(Varese)

Regonesi(Albinoleffe)

De Paula(Padova)

Riccardo Morgigno

Cittadella Piovaccari

(Foto Archivio)

9NUMERO 16 - 28 aprile 2011 9w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Federico Piovaccari è nato il primo settembre

1984 a Gallarate a due passi da Varese e quindi

dalla grande Milano. Ora gioca in Veneto, con la

maglia granata del Cittadella. Nel 2006/07 era alla

Triestina, quando la Juventus era in serie cadetta,

e proprio a Torino segnò una rete ai bianconeri nel

posticipo serale. Una gran bella soddisfazione per

chi come lui è cresciuto nelle giovanili dell’Inter.

Proprio ad Appiano Gentile è iniziata la sua car-

riera di calciatore, professione attaccante: «Grande

esperienza alla “Pinetina” anche se purtroppo per-

demmo in finale sia lo Scudetto Primavera (perso

ai rigori contro il Lecce) che la Coppa Italia. Ricordo

Facchetti e Moratti che ci seguivano spesso da vi-

cino al campo. Mi sono allenato anche con la prima

squadra. C’era Vieri che segnava a raffica in quel

periodo, era il 2003/04, c’era Cuper allenatore ed

anche il primo Adriano. Il brasiliano si vedeva che

aveva fame e voglia di emergere». Con un balzo ar-

riviamo a questa stagione, che sta entrando nel mo-

mento decisivo: «Devo e voglio segnare tanti gol,

quelli importanti per salvare il Cittadella. Qui prima

di me ci sono stati bomber come Meggiorini, Coralli

e Ardemagni. Nelle prossime gare affronteremo Tri-

estina, Modena e Crotone, tutti scontri diretti. Noi

punte dobbiamo segnare, la rosa è ridotta, non pos-

siamo rallentare». La spinta dei tifosi granata c’è in

casa al “Tombolato” ma anche in trasferta si fanno

sentire: «Certo, non mancano mai, anche in pochi

ma buoni. Come a Reggio Calabria: abbiamo vinto

1-0 con un mio diagonale, una rete pesante. Tre

punti d’oro realizzati col piede mancino, ed io sono

destro! Ho fatto un bel gol e poi sono andato verso

il settore ospiti dove c’erano dieci tifosi, sono grandi

questi ragazzi. Le trasferte sono lunghe, ci sono

pochi soldi in giro, poco spettacolo e poi muoversi

è costoso. È il cuore che li guida. Io farei fare degli

abbonamenti annuali per le trasferte, potrebbe

essere una proposta interessante». L’ex “puntero”

di Treviso e Ravenna, nella partita del “Granillo”,

come i suoi compagni vestiva un completo giallo da

trasferta. Ecco Federico, sulla scia del programma

dedicato alle maglie “Come una seconda pelle”

(PROFESSIONE CALCIO TV BLU SKY 926): secondo

te quale maglietta è la più bella? «La maglia che

preferisco è quella della Pro Patria. È diversa dalle

altre e mi onoro di averla indossata. Poi mi piace la

divisa del Barça del ‘94, verde da trasferta della Kap-

pa. Tra l’altro ce l’ho nel mio armadio». In carriera

sei stato anche al Sud, è difficile giocare nel meridi-

one? «Giocavo in C/1 a Vittoria in Sicilia. Ti incitano,

ti coccolano e se passi al bar la colazione è gratis.

Però se sbagli un rigore o giochi male sono dolori,

la pressione è tanta». Quando giocherai in serie A?

«Per ora non ci sono mai stato, spero di arrivarci

l’anno prossimo. Sono in comproprietà fra Raven-

na e Cittadella. Ho fatto le giovanili dell’Inter ed il

mio sogno è di arrivare in doppia cifra in serie A».

Esperienze all’estero, ti piacerebbe? «Spagna ed

Inghilterra, sarebbe il massimo. Molti miei colleghi

sono andati in Romania per giocare nelle coppe

europee ma qui, anche nella serie bwin, c’è molta

più visibilità che altrove». Le avversarie più forti di

questo campionato? «Oltre ad Atalanta e Siena,

mi piace molto il Varese di Sannino ed il Novara del

girone d’andata. Per il nostro livello mi piace molto

l’AlbinoLeffe, noi siamo quasi su quei livelli, anche se

loro sono un gruppo collaudato in cadetteria». Il tuo

gol più bello? «Una rete pesante contro il Grosseto,

da fuori area un destro a giro davvero bello. Poi, an-

che se purtroppo abbiamo perso, la

rovesciata in casa con l’Empoli».

“Il cuore guida i nostri tifosi e dopo la salvezza correrò da loro”

Giornate di verdetti nei campionati di Lega Pro, ma

per alcune realtà ci si appiglia alla matematica per

sperare ancora. Soprattutto ora che sembra sparire anche

il miraggio dei ripescaggi che ha consacrato molte squa-

dre e le ha lanciate verso i trionfi, vedi la Nocerina. Nella

prossima stagione la Lega Pro dovrebbe presentarsi con

un look tutto nuovo: meno club e gironi per combattere

la crisi finanziaria. La Prima divisione ospiterebbe due rag-

gruppamenti con 18 squadre ciascuno e la Seconda divi-

sione due con 20 team. Di certezze non ce ne sono però e

allora ci si chiede se i verdetti sul campo saranno definitivi

soprattutto in zona retrocessione e se queste nuove re-

gole non dovevano essere già definitive. (Fabiola Rieti)

Incertezza in campo e fuori....I A DIVISIONE - Girone A

2 A DIVISIONE - Girone A 2 A DIVISIONE - Girone B 2 A DIVISIONE - Girone C

I A DIVISIONE - Girone B

CLASSIFICA

Gubbio -1 62

Sorrento 55

Alessandria -2 49

Salernitana -5 45

Verona 45

Reggiana 44

Como -1 41

Lumezzane -1 40

Bassano 40

Spal -1 40

Spezia -2 40

Ravenna 38

Cremonese 38

Pavia 35

Pergocrema -1 31

Sudtirol 29

Paganese 29

Monza 25

CLASSIFICA

Tritium -2 56

Pro Vercelli 51

Feralpisalò -2 51

Pro Patria -6 50

Renate 47

Lecco 44

Savona -4 43

Rodengo Saiano -2 40

Montichiari 38

Canavese -8 36

Casale 34

Sambonifacese 31

Valenzana -1 30

Virtus Entella -1 28

Sacilese 25

Sanremese 24

Mezzocorona 23

CLASSIFICA

Carpi -1 61

Carrarese 59

L’Aquila 45

San Marino 45

Chieti 44

Prato 43

Poggibonsi 39

Giacomense 37

Gavorrano 31

Bellaria 29

Giulianova -2 29

Crociati Noceto 27

Celano 24

Sangiovannese -12 23

Fano -4 21

Villacidrese -12 15

CLASSIFICA

Latina 61

Trapani -1 55

Milazzo 53

Avellino 49

Aversa Normanna 47

Neapolis Mugnano 46

Matera -1 33

Melfi -5 31

Isola Liri 30

Lamezia 30

Pomezia -16 29

Campobasso -2 29

Fondi 28

Brindisi -4 24

Vibonese -1 18

Catanzaro -7 6

CLASSIFICA

Nocerina 68

Benevento 56

Juve Stabia 51

Atletico Roma 50

Taranto 50

Foggia -3 43

Siracusa 42

Lanciano 42

Lucchese 38

Barletta 37

Pisa 36

Gela 36

Ternana -2 35

Cosenza -5 33

Andria 33

Viareggio 30

Foligno -3 30

Cavese -6 25

32° Giornata 01/05/2011Bassano-Reggiana

Lumezzane-SudtirolMonza-Alessandria

Paganese-SpeziaPavia-Verona

Pergocrema-CremoneseSalernitana-ComoSorrento-Gubbio

Spal-Ravenna

33° Giornata 01/05/2011Canavese-Savona

Feralpisalò-SambonifaceseLecco-Valenzana

Mezzocorona-CasaleMontichiari-Pro Patria

Sacilese-Pro VercelliSanremese-Rodengo Saiano

Virtus Entella-RenateRiposa: Tritium

29° Giornata 01/05/2011Carpi-Giulianova

Carrarese-Crociati NocetoCelano-Bellaria

Chieti-San MarinoGavorrano-L’AquilaGiacomense-Fano

Poggibonsi-SangiovanneseVillacidrese-Prato

29° Giornata 01/05/2011Aversa Normanna-Avellino

Brindisi-MelfiCampobasso-Milazzo

Isola Liri-FondiNeapolis Mugnano-Vibonese

Pomezia-CatanzaroTrapani-Matera

Vigor Lamezia-Latina

32° Giornata 01/05/2011Barletta-Gela

Benevento-FoggiaCavese-Juve StabiaCosenza-Viareggio

Lucchese-Virtus LancianoNocerina-Foligno

Pisa-AndriaTaranto-Siracusa

Ternana-Atletico Roma

MARCATORI

24 Gol: Paulinho (Sorrento, 6r)

15 Gol: Gomez (Gubbio, 4r)

12 Gol: Cipriani (Spal)

Scappini (Alessandria, 1r)

10 Gol: Ferrario (Monza, 2r)

MARCATORI

16 Gol: Ripa (Pro Patria)

13 Gol: Fabbro (Lecco, 2r)

11 Gol: Pietribiasi (Sambonifacese)

Bonomi (Pro Vercelli, 6r)

Tarallo (Savona, 5r)

MARCATORI

18 Gol: Gaeta (Carrarese, 4r)

14 Gol: Cesca (Carpi)

13 Gol: Alteri (Poggibonsi, 5r)

Margarita (Giulianova, 5r)

12 Gol: Pietranera (Crociati N., 4r)

Falomi (Celano, 1r)

MARCATORI

14 Gol: Perrone (Trapani, 1r)

12 Gol: Tortolano (Latina, 4r)

11 Gol: Grieco (Aversa N., 4r)

10 Gol: Guazzo (Melfi, 3r)

Giannone (Matera)

Agostinelli (Fondi, 1r)

Lasagna (Milazzo, 2r)

MARCATORI19 Gol: Sau (Foggia) Insigne (Foggia, 6r)16 Gol: Ciofani (Atl.Roma, 6r)14 Gol: Marotta (Lucchese) Innocenti (Barletta, 1r)12 Gol: Negro (Nocerina)

Clemente (Benevento, 1r)

31° Giornata 23/04/2011Alessandria-Pavia 2-0Como-Paganese 0-0Cremonese-Monza 2-1Gubbio-Lumezzane 1-0Ravenna-Salernitana 1-1Reggiana-Pergocrema 1-0Spezia-Bassano 1-0Sudtirol-Sorrento 0-2Verona-Spal 3-1

32° Giornata 23/04/2011Casale-Montichiari 1-0Pro Patria-Sanremese 4-1Pro Vercelli-Mezzocorona 0-3Renate-Sacilese 3-1Rodengo Saiano-Canavese 0-1Sambonifacese-Virtus Entella 0-0Savona-Feralpisalò 0-1Valenzana-Tritium 0-2

Ha riposato: Lecco

28° Giornata 23/04/2011Bellaria-Carrarese 0-1Crociati Noceto-Chieti 0-1Fano-Carpi 1-3Giulianova-Giacomense 2-1L’Aquila-Poggibonsi 0-0Prato-Celano 1-0San Marino-Gavorrano 3-2Sangiovannese-Villacidrese 0-0

28° Giornata 23/04/2011Avellino-Trapani 4-0Catanzaro-Isola Liri 0-0Fondi-Campobasso 2-2Latina-Brindisi 2-0Matera-Aversa Normanna 0-2Melfi-Neapolis Mugnano 2-2Milazzo-Vigor Lamezia 1-3Vibonese-Pomezia 0-0

31° Giornata 23/04/2011Andria-Benevento 1-1Atletico Roma-Cavese 6-0Foggia-Nocerina 0-1Foligno-Lucchese 1-0Gela-Ternana 0-0Juve Stabia-Taranto 0-3Siracusa-Cosenza 1-1Viareggio-Barletta 1-1Virtus Lanciano-Pisa 1-1

11NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u 11

Fabiola Rieti e Sara Sbaffi

Siamo giunti alla nona puntata della no-

stra inchiesta sul lavoro delle terne ar-

bitrali nella stagione in corso in Lega Pro e

il cammino si fa sempre più difficile, viste le

resistenze di alcuni presidenti e dirigenti a

sbilanciarsi su questo argomento, come la

presidente della Virtus Lanciano Valentina

Maio. Chi invece si è reso disponibile, que-

sta settimana, sono Giuseppe Pannacci, dg

del Gubbio, Sebastiano Troia, ad dell’Andria

e Stefano Braghin, dg del Bassano. Il diretto-

re generale del Gubbio, Giuseppe Pannacci,

ha un’impressione complessivamente buo-

na dell’operato arbitrale in questa stagione:

«Sarà anche per la posizione in classifica,

ma non abbiamo di che lamentarci. Il giudi-

zio è senz’altro positivo». L’elemento su cui

il dg eugubino si è soffermato in particolare

è la condizione fisica delle giacchette nere:

«Mi ha colpito il fatto che sono tutti messi

bene, ma non solo fisicamente, anche dal

lato atletico e questo li porta ad essere sem-

pre vicini all’azione». Non è tutto oro quello

che luccica, però. Il dirigente rossoblu, infat-

ti, ha parlato di alcune scelte che possono

destare equivoci: «Gli assistenti devono por-

tare maggiore attenzione per coadiuvare in

modo adeguato l’arbitro. Sulle designazioni

poi ci sono state alcune situazioni in cui sia-

mo andati a giocare in Toscana con guarda-

linee toscani. Su questo serve un controllo

più accorto». Il rappresentante della forma-

zione capolista del girone A di Prima Divisio-

ne trova i direttori di gara carenti dal punto

di vista della comunicazione: «L’arbitro, in-

dipendentemente dalla sua posizione auto-

ritaria, dovrebbe dialogare di più con i gio-

catori. Per migliorare bisogna innanzitutto

non partire dal presupposto del “comando

io”, ma presentarsi in modo diverso, più dia-

logante. Gli artefici del calcio sono giocatori,

arbitri e assistenti, e devono essere collabo-

rativi». Sul supporto tecnologico Giuseppe

Pannacci mostra scetticismo: «Non credo

alla tecnologia, perché andrebbe a sminuire

questo sport. Il calcio è bello perché è così,

diversamente si andrebbe a snaturarlo. Alla

fine l’errore ci sta sia per il giocatore sia per

l’arbitro. La tecnologia credo sia limitativa,

l’unica cosa che accetterei è il segnalatore

alle porte per il “gol-no gol”». Sebastiano

Troia, amministratore delegato dell’Andria,

ha molto da raccontare sull’operato arbi-

trale: «Quest’anno mi stavo meravigliando

Arbitri: bisogna abbattere il muro

1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 16 - 28 aprile 2011

Pannacci, dg del Giubbio (Foto Gubbiofans)

per il livello, perché ci sono arbitri prepara-

tissimi. Altri, però, sono una vergogna. C’è

stato un episodio in particolare con il signor

Viti di Campobasso in occasione di Andria-

Foggia. Il loro portiere tocca il pallone con

le mani fuori area e fa cadere il nostro gio-

catore. L’arbitro non ha deciso né per l’e-

spulsione, né tantomeno per la punizione.

Noi non abbiamo protestato e ne siamo

usciti da signori perché le riprese tv hanno

mostrato l’errore allucinante. Quest’arbitro

era addirittura in odore di promozione, non

è stato sospeso e dopo due settimane ha

ripreso ad arbitrare. Per noi che ci mettia-

mo i soldi è una vera delusione». Sul valore

della terna e sulla loro preparazione fisica

l’ad pugliese dice: «L’80% degli arbitri sono

preparati fisicamente, gli altri invece fanno

fatica. Gli assistenti non sono ancora all’al-

tezza, molte volte sono gli arbitri a colmare

le loro lacune». Dal punto di vista dell’ap-

proccio in campo il dirigente dei biancoaz-

zurri fa ancora una distinzione netta: «Ci

sono arbitri molto bravi nel rapporto con i

giocatori, che sanno parlare mantenendo la

loro posizione, altri invece sono un po’ arro-

ganti». C’è bisogno di svolgere un percorso

di scrematura tra chi merita e chi non è in

grado di mantenere gli standard richiesti

e il braccio destro del presidente Fusiello

prova ad immaginare alcune soluzioni: «Si

deve lavorare molto di più sugli arbitri. Gli

osservatori arbitrali che la domenica vedo-

no la partita devono occuparsi degli errori e

chi commette sbagli grossi deve retrocedere

di categoria». Sebastiano Troia è favorevole

all’inserimento del supporto tecnologico:

«La tecnologia è importante, anzi la speri-

mentazione dovrebbe partire proprio dalle

serie minori per fare da apripista ai gran-

di palcoscenici. L’ho proposto anche ad un

consigliere in Lega. Si dovrebbe lavorare

sulla prova tv, la moviola in campo e il “gol-

no gol”». Infine Stefano Braghin, direttore

generale del Bassano, analizza l’operato ar-

bitrale di questa stagione: «Non siamo stati

molto fortunati. Ma mi rendo conto che c’è

stato un grande ringiovanimento della clas-

se arbitrale e stanno facendo esperienza».

Il dirigente giallorosso nota come rispetto

agli anni passati il comportamento in cam-

po sembra essere peggiorato: «Ovviamente

ognuno è diverso dall’altro. Ho notato una

chiusura al dialogo e una minore disponibili-

tà verso i giocatori, questo complica molto i

rapporti tra terna e calciatori». Mentre li sal-

va dal punto di vista fisico: «È una delle po-

che cose all’altezza». Tra arbitri e assistenti

dove sono le lacune maggiori? «Il problema

è il rapporto tra loro. All’inizio della stagione

c’era stato l’invito agli assistenti ad essere

più partecipi nel sanzionare i falli, ma non

ha funzionato. Ce ne sono alcuni che vanno

oltre e altri che non segnalano affatto. Gli

arbitri bravi sono quelli che in pochi minuti

fanno capire subito il metro di giudizio che

adopereranno in gara». Braghin suggeri-

sce delle soluzioni per il miglioramento del

settore: «Ci vorrebbero più incontri tra ar-

bitri e società così da rompere le barriere,

in fondo frequentiamo lo stesso campo e

non riusciamo a parlarci, così possono spie-

garci il loro punto di vista per rasserenare il

rapporto. E le designazioni non dovrebbero

essere geopolitiche, ma sul merito. Inoltre

nelle designazioni dovrebbe esserci un oc-

chio di riguardo per tutti e non solo per le

piazze calde. Noi che siamo una piazza tran-

quilla abbiamo sempre l’arbitro giovane che

deve fare esperienza».Il dg di Bassano Del

Grappa sposa la causa dell’aiuto tecnologi-

co: «Il microfono è utile per comunicare ma

credo sia difficile da usare, quindi gli arbitri

andrebbero prima educati ad utilizzarlo in

modo corretto. Mi è stato detto che ha un

costo elevato ma dal momento che le socie-

tà contribuiscono non poco, potrebbe esse-

re un servizio che aiuterebbe

e la Lega dovrebbe fornirlo».

1313w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 16 - 28 aprile 2011

Stefano Braghin, dg del Bassano

(Foto Sito Ufficiale)

Sebastiano Troia, ad dell’Andria

(Foto Archivio)

15NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

L’attaccante del Como Domenico Germinale

racconta la stagione dei laziani e la cavalcata del

girone di ritorno: «Io sono qui da gennaio e sono

arrivato che navigavamo in zona play-out. Ci sia-

mo tolti da una situazione difficile, ma dobbiamo

terminare il nostro cammino. Certo, scappando dai

play-out potremmo arrivare ai play-off e l’idea ci

stuzzica». Parlando del momento che sta vivendo

il Como ha lanciato un messaggio alle squadre che

incontreranno: «Siamo una squadra non facile da

battere, abbiamo gioco e soprattutto nel girone di

ritorno abbiamo avuto un buon rendimento forse

perché è cambiato l’atteggiamento in campo. Per

questo probabilmente pareggiamo molte partite,

perché non molliamo facilmente». Il Como è un po’

la squadra delle contraddizioni a livello statistico, in-

fatti tra le aspiranti a giocare gli spareggi promozi-

one è quella che ha vinto meno partite, ma è an-

che il team che ne ha pareggiate di più. Altri numeri

che fanno pensare sono quelli che riguardano le

partite in casa e in trasferta: c’è un equilibrio totale.

Probabilmente se avessero sfruttato di più le oc-

casioni tra le mura amiche avrebbero potuto fare

progetti più ambiziosi e sognare in grande. Il cal-

ciatore biancoblu spiega i motivi per cui a gennaio

ha deciso di lasciare Benevento per approdare sul

lago di Como: «A Benevento non trovavo spazio se

non in virtù di assenze o squalifiche di altri giocatori

ed io avevo bisogno di giocare con continuità come

avevo fatto a Foggia nella scorsa stagione. Dunque

si è aperta la possibilità del Como e sono venuto

qui. Mi trovo bene, sto giocando, sto riprendendo

confidenza con il campo e sto crescendo tanto è

vero che ho anche

segnato in diverse

occasioni. Sono sod-

disfatto di questo

percorso in ripresa».

Como, Germinale: “Vogliamo i play-off”Fabiola Rieti

Riccardo Innocenti ha 37 anni e ancora molto

da dire nel campionato di Lega Pro. È sempre

stato un attaccante prolifico, quattordici gol segna-

ti in questa stagione tra Taranto e Barletta (nove

con la maglia dei rossoblu jonici), ma metà stagio-

ne decide di lasciare la società del presidente Enzo

D’Addario: «È stata una scelta dettata da diver-

genze tecniche tra me e lo staff del Taranto. Io ho

ottimi rapporti

con la società

ma cercavano

un giocatore

con altre ca-

ratteristiche e il rapporto si è rotto». L’attaccante di

Alfonsine (cittadina nella provincia di Ravenna) ha

quindi scelto di spostarsi di non molti chilometri,

cambiando la maglia del Innocent«Già conoscevo

Barletta da anni, è una società solida e seria, una

delle migliori della categoria, poi conoscevo bene

la città e ho parecchi amici qui che mi hanno fat-

to sentire a casa». Intanto un pezzetto di merito

per una salvezza quasi raggiunta è anche suo:

«Ora siamo più sicuri, dipendiamo solo da noi,

non dobbiamo più guardare in casa degli altri, poi

una volta raggiunta quota quaranta punti saremo

tranquilli». Nato nel 1974 il suo è un curriculum da

attaccante consumato, una lunga carriera alle spal-

le e tanti ricordi: «A Gallipoli sono stato due anni e

ho vinto il campionato e la coppa Italia, anche la

finale play-off con il Marcianise è stata un’espe-

rienza memorabile. E includerei pure quest’anno

a Barletta. Scegliere solo un ricordo bello mi sem-

bra riduttivo, posso affermare di essermi tolto pa-

recchie soddisfazioni». Sul suo futuro e i prossimi

obiettivi personali non vuole sbilanciarsi, la mente

è concentrata sui colori biancorossi: «Ho un con-

tratto ancora fino a giugno 2012, però adesso vo-

glio pensare solo all’obiettivo della

salvezza diretta».

Innocenti: “ A Barletta mi sento a casa”

(Foto Archivio)

Sara Sbaffi

(Foto Archivio)

1616 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 16 - 28 aprile 2011

Si attendeva solo la matematica per suggellare

il trionfo della Nocerina in questo campionato

di Prima Divisione girone B e nelle ultime partite

in qualche frangente c’è stato il timore che que-

sta corazzata avesse quasi paura di raggiungere il

meritato successo. Questa conquista è nata per

caso, come spiega Giovanni Citarella, il presidente

del club di Nocera Inferiore che non nasconde la

sorpresa per questa vittoria netta: «Non eravamo

tra i favoriti e non pensavamo di vincere. Abbiamo

costruito una squadra per una salvezza

tranquilla e non ci siamo mai fermati a

pensare chi potevano essere le nostre

rivali. Poi con il tempo la squadra si è

amalgamata e si è rivelata come quella

più completa sia tecnicamente sia a li-

vello societario». La squadra del nume-

ro uno rossonero ha una prospettiva

diversa ora: «La Serie B è una grande

soddisfazione che ripaga lo sforzo fatto

in agosto per il ripescaggio. Oggi ragio-

neremo con una categoria che ha una

mutualità e che vede il calcio come azienda». Già

è partita la pianificazione per la prossima stagione

tra i cadetti: «L’obiettivo sarà costruire un progetto

per mantenere la categoria e iniziare a dare valore

all’azienda con l’inserimento di ragazzi giovani».

Sul rinnovo del mister, il massimo dirigente dei no-

cerini scioglie ogni dubbio: «Auteri è confermato,

ha ancora un anno di contratto e abbiamo rag-

giunto un accordo sulla parola per due anni. Man-

ca solo la firma, ma è un pro forma. Poi il nostro

direttore sportivo si concentrerà sulla lista C, sugli

under e in questo periodo accelererà le manovre,

puntando soprattutto sui giovani per trovare quelli

già pronti e adatti alla categoria». Il direttore gene-

rale Bruno Iovino è contento del risultato raggiun-

to dalla Nocerina, visto che ha superato le ambizio-

ni di inizio stagione: «Inizialmente eravamo partiti

per un degno campionato per gettare le basi per

tentare la promozione il prossimo anno, ma que-

sta squadra ha mostrato volontà, grinta, determi-

nazione. Abbiamo un gruppo di profes-

sionisti con un grande allenatore e alla

base una società forte». Un successo

quello del club di Nocera Inferiore che

passa per 21 risultati utili consecutivi ed

un primato assoluto in tutte le statisti-

che della Prima Divisione girone B, ma

soprattutto un calciomercato intelligen-

te grazie al quale hanno preso giocatori

importanti dalle dirette concorrenti e

che con Auteri sono rinati. Gli investi-

menti sono stati impegnativi visto che la

La nuova cadetta: Nocerina è BFabiola Rieti e Sara Sbaffi

Nel servizio fotografico a cura di Ciro Pisani le immagini

della festa dei molossi

1717w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 16 - 28 aprile 2011

Nocerina è arrivata nell’ex C/1 grazie al ripescaggio

e la cadetteria è un palcoscenico che lascia intra-

vedere scenari diversi, ma il dg rossonero precisa:

«La serie B non è più la pioggia di investimenti che

era una volta. C’è una buona fetta di contributo ri-

spetto alla Lega Pro, ma sono necessari bisogno di

altri investimenti». Sul progetto per il campionato

cadetto il dirigente campano dice: «Sarà un piano

di permanenza in categoria, con un programma

tecnico da concordare con l’allenatore. Il ds Pasto-

re si sta muovendo ed è importante farlo con un

occhio al budget». Ora, il tecnico molosso Gaeta-

no Auteri può dimostrare il suo valore anche nella

serie cadetta. Originario di Floridia, in provincia di

Siracusa, ha una lunga carriera da allenatore co-

stellata da molti successi, su tutti la cavalcata con

l’Igea Virtus guidata in tre anni dai dilettanti al sesto

posto in Seconda Divisione e la promozione nell’ex

C/1 con il Gallipoli nella stagione 2005/2006. Prima

di approdare a Nocera, Auteri ha vissuto una diffi-

cile stagione al Catanzaro lo scorso anno perdendo

la finale play-off contro la Cisco Roma. Una pan-

china illustre quella rossonera, calcata nel lontano

1929 da Ernest Erbstein, scomparso a Superga con

il Grande Torino, e da Gigi Delneri per due stagio-

ni consecutive (dal 1994 al 1996) conquistando

la promozione in Prima Divisione e sfiorando la B

(semifinale dei play-off persa contro l’Ascoli). Que-

sto è un periodo d’oro per Gaetano Auteri entrato

nella storia della squadra rossonera che si appresta

a tornare in B per la terza volta (la prima nel 1947

e la seconda nel 1977). Il tecnico ci racconta come

è iniziata questa avventura: «Il progetto era am-

bizioso, all’inizio della stagione l’obiettivo della so-

cietà era di mantenere la categoria e magari in tre

anni arrivare alla B, abbiamo anticipato i tempi». Il

momento in cui mister Auteri ha capito di avere un

gruppo competitivo per la vittoria del campionato

è stato a Benevento: «Era una delle squadre ac-

creditate per la vittoria del campionato, lì ci siamo

confrontati bene anche se abbiamo pareggiato.

La nostra prestazione è stata migliore della loro e

ho capito che potevamo puntare in alto». Dopo la

passata stagione con il Catanzaro, il tecnico siciliano

si è preso una bella rivincita su Juve Stabia e Atleti-

co Roma: «La scorsa stagione col Catanzaro non

penso di essere stato sconfitto. Noi eravamo allo

stesso livello, noi però avevamo una società alla

deriva, invece loro alle spalle avevano sodalizi forti.

Se fossimo stati nelle stesse condizioni non credo

che avremmo perso». Unica nota stonata nella

giornata dei festeggiamenti è stato uno scambio

d’accuse tra il presidente del Foggia Pasquale Casil-

lo e il neo promosso Auteri, in cui è coivolto anche

il presidente molosso Citarella. Sono volate parole

forti e schiaffoni, un fatto alquanto grave che avrà

sicuramente delle conseguenze legali. Il tecnico

dei molossi è rammaricato: «Al termine della par-

tita Casillo è venuto negli spogliatoi e di sorpresa

mi ha dato uno schiaffo, oltre a dire cose che fanno

schifo, come lui del resto. E con un pretesto creato

ad arte ha insinuato che io l’avrei chiamato camor-

rista. Questa è una falsità totale. È una persona che

non si merita neanche di essere chia-

mato signore».

19NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Uno degli elementi di spic-

co del reparto arretrato

dell’Andria di mister Papagni pri-

ma, e ora di Gianfranco Degli Schi-

avi, è l’estremo difensore Vitan-

gelo Spadavecchia. Classe 1982,

cresciuto nelle giovanili del Bari (è

nato a Molfetta), ha difeso nella

sua carriera i pali della Samb, del

Pescara, del Catania, del Sorrento

prima di approdare, due stagioni

fa, proprio ad Andria dove oggi è

il titolare indiscusso. In questa sta-

gione, a dispetto delle aspettative

della vigilia, i biancoblu si trovano a

lottare nelle zone basse della clas-

sifica. ora, con il pareggio in casa

con l’Atletico Roma e la vittoria a

Cosenza, la situazione si è un po’

rimessa in carreggiata: «Indub-

biamente – esordisce l’estremo

difensore pugliese – soprattutto

il pareggio raggiunto al 95’ in 9

uomini contro l’Atletico ci ha dato

una grossa spinta. Spinta che poi

è proseguita a Cosenza, dove ab-

biamo giocato una grossa par-

tita sotto il punto di vista difensivo.

Stiamo ritrovando l’Andria del

periodo buono». Solidità difensiva

che è sicuramente il punto di for-

za dei pugliesi: «Sì, anche perché

prima della sconfitta di Castellam-

mare – la formazione di Braglia

si impose per 3-1 – avevamo se

non sbaglio la seconda o terza

difesa del girone. Ci manca pur-

troppo qualcosa in fase offensiva.

Speriamo che i nostri attaccanti si

sblocchino in queste ultime par-

tite, che sono quelle decisive».

Come ha vissuto lo spogliatoio

andriese la separazione da mis-

ter Papagni? «Il mister lo stimo

tantissimo, perché oltre ad essere

un ottimo allenatore, è una gran-

dissima persona. Eravamo molto

legati perché da due anni si stava

insieme. Comunque la squadra

era ed è tuttora all’altezza». Due

stagioni, che sono anche quelle

nelle quali Spadavecchia gioca ad

Andria. Si può dire che ha trovato

l’ambiente ideale? «Sì, io qui sto

benissimo e spero di rimanere an-

cora a lungo. Qui c’è una società

seria, il presidente Fusiello è am-

bizioso e ha un progetto impor-

tante per questa squadra. Adesso

ci troviamo a giocare in posizioni

di classifica che fino a febbraio

nessuno si sarebbe immaginato,

ma siamo pronti alla

battaglia».

Centodue reti e 277 presenze

tra i professionisti, capitano e

trascinatore del Pisa. Marco Car-

parelli ci parla della difficile stagione

dei rossocrociati: «È stata un’annata

dura, fatta di alti e bassi, abbiamo

cambiato tre allenatori ma adesso

grazie a mister Pagliari siamo riusciti

a trovare carattere, voglia, cuore e

gioco per affrontare un finale non

certo facile». Infatti Dino Pagliari è gi-

unto sulla panchina del Pisa al posto

di Semplici e secondo il bomber di

Finale Ligure gran parte del merito

della ritrovata serenità della squadra

è da attribuire proprio a lui: «Noi sa-

pevamo di essere un grande gruppo

ma solo adesso lo stiamo dimostran-

do, perché il tecnico ci ha dato

quello che mancava, è lui l’uomo

giusto per questo Pisa». Le ultime

gare che mancano alla fine della

stagione saranno fondamentali per

una salvezza sicura: «Mentalmente

stiamo benissimo, c’è entusiasmo e

abbiamo messo in difficoltà molte

squadre forti. Ci stiamo preparando

per lo sprint finale e siamo carichi».

Carparelli ha una grande carriera alla

spalle, ha giocato in serie A (Samp-

doria, Empoli, Siena) e B (Chievo,

Genoa, Cremonese, Grosseto) ma

le differenze con la Lega Pro e so-

prattutto la Serie D sono evidenti:

«La vecchia serie C e l’Interregionale

sono più difficili perché sono cam-

pionati più aggressivi, più botte e

pochi spazi». Un capitano navigato

come lui è una grande risorsa per

i suoi compagni: «Io metto a loro

disposizione la mia esperienza e la

mia mentalità vincente, la voglia di

lottare per la maglia e nell’affrontare

una gara. Io gli offro il mio appoggio

e il mio coraggio. Possono contare su

di me». Dieci gol in questa stagione

ma il più bello è quello dell’andata

contro il Lanciano: «Un passaggio

dal limite e la rete all’incrocio op-

posto dei pali». A 34 anni, se pensa

al futuro, vede sempre il calcio: «Fin

quando non sarò stufo continuerò

a giocare. Poi l’anno prossimo pren-

derò il patentino base

per allenatore».

Pisa, Carparelli: “Pagliari l’uomo giusto”Spadavecchia: “Andria pronta alla battaglia”Flavio Grisoli Sara Sbaffi

(Foto Archivio)

2020 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 16 - 28 aprile 2011

L Dai sogni di gloria al rischio di non accedere ai

play-off. È la storia della stagione della Pro Patria.

Mister Raffaele Novelli racconta il percorso della sua

squadra con un misto di amarezza e orgoglio: «Abbia-

mo la consapevolezza che abbiamo perso un’occasio-

ne, soprattutto nello scontro con la Feralpisalò». I pro-

blemi societari hanno influito molto sul rendimento

della squadra e l’allenatore racconta la situazione in

cui naviga il team di Busto Arsizio: «Da luglio fino ad

oggi non abbiamo ricevuto nulla. Nessuno stipendio,

stiamo aspettando dieci mensilità e in più abbiamo

anche subito le penalizzazioni. Così non si aiutano i

lavoratori». Senza le penalizzazioni il club bustocco

sarebbe ancora in lotta per vincere il campionato ma

si giocano tornei paralleli sul campo e sui tavoli del-

la giustizia federale. È certo che ne esce perdente il

calcio stesso, come dice il tecnico biancoblu: «Con le

ultime penalizzazioni sono stati comminati circa 150

punti in questo campionato. È una grande sconfitta

per il calcio e per tutti. Un enorme danno economico

e sportivo, perché la gente vuole vedere il gioco. Forse

bisognerebbe riflettere, è il sistema che è sbagliato».

Le ambizioni ormai si sono ridimensionate per i ti-

grotti: «Togliendo l’aspetto economico, ci rimane solo

quello sportivo. Grazie a questo gruppo e alla qualità

di tutto lo staff ancora si parla di Pro Patria. Non è da

tutti trovare una coesione e un’unità di intenti così». I

meriti di questi lavoratori sono sotto gli occhi di tutti

e per far capire la gravità della situazione Novelli sve-

la alcuni particolari agghiaccianti: «A livello societa-

rio sono scomparsi tutti, siamo soli da settembre. A

Montichiari andremo perché i tifosi hanno pagato il

pullman e l’albergo. Abbiamo ridotto i ritiri, ma i pro-

blemi ci sono anche per materiali come carta igienica

e medicinali al quale sopperiamo grazie a donazioni.

Noi andiamo

avanti con pro-

fessionalità, ci

attacchiamo alla

speranza senza

illuderci».

Pro Patria , Novelli: “Sono tutti scomparsi”Servizi a cura di Fabiola Rieti

Lorenzo Dalrio era arrivato al Poggibonsi dal Ca-

sale con tanta voglia di riscattarsi da un inizio di

stagione un po’ sfortunato. Per l’attaccante nato a

San Giovanni in Persiceto (BO) solo 9 presenze, 1

gol e un infortunio tra le fila della squadra piemon-

tese e il desiderio di mostrare il suo valore proprio

nella cittadina senese. La punta classe 1981, però,

non ha avuto un percorso soddisfacente in questo

girone di ritorno anche nella nuova formazione,

come ammette lui stesso: «Il bilancio non è posi-

tivo, perché dopo che è andato via mister Firicano

non ho più trovato spazio». L’amarezza del gioca-

tore è comprensibile: solo 12 presenze e 2 gol con

la squadra toscana e numeri che si scontrano con

l’enorme volontà di fare bene. Il Poggibonsi ha una

posizione in classifica che fa ancora sperare di tro-

vare un posto per gli spareggi promozione e il cal-

ciatore poggibonsese racconta come stanno viven-

do questo momento: «Ci stiamo preparando e se

vogliamo sperare dobbiamo vincere per forza tutte

le partite». La Seconda Divisione girone B offre un

torneo molto equilibrato con un finale che tiene an-

cora con il fiato sospeso, lo conferma anche Dalrio:

«Per le pretendenti ai play-off molto dipenderà da

chi vincerà il campionato. Carpi e Carrarese sono le

due squadre più complete, a livello di rosa sono le

più competitive. I gialloblu giocano meglio, però la

formazione di Sottili è una squadra più compatta».

A preoccupare di più i giallorossi è il rendimento in

trasferta che lascia a desiderare ed ha il passo di

una squadra da “zona rossa”. Il motivo di queste

prestazioni di basso livello sono state analizzate an-

che dalla stessa squadra, come spiega l’attaccante

emiliano: «Ce lo siamo chiesti pure noi quale possa

essere la causa di questo trend negativo fuori casa.

Può dipendere da tante cose, forse la principale è

imputabile alla personalità. Non abbiamo la forza di

andare in campi esterni e imporre il nostro gioco».

Sul suo futuro l’attaccante è possibilista: «Tornerò al

Casale perché sono in prestito ora e

poi si vedrà». (F.R.)

Dalrio, tra Poggibonsi e Casale: “Stagione da dimenticare”

(Foto Archivio)

(Foto Archivio)

21NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Kingsley Ebere Umunegbu, di

proprietà del Milan, ha tra-

scorso l’attuale stagione ormai

in dirittura d’arrivo al Renate,

nel Girone A della Seconda Di-

visione. Il suo bilancio di questa

esperienza è positivo: «Sono

contento, stiamo giocando bene.

L’obiettivo dei play-off è quasi

raggiunto ed è quello a cui pun-

tavamo». Non può che essere

positiva questa annata per una

squadra che ha ottenuto una

storica promozione in Lega Pro

(ripescata il 4 agosto del 2010) e

ora si trova a combattere per il

quinto posto in classifica. Il late-

rale di centrocampo nigeriano,

capace di disimpegnarsi anche

da seconda punta, ha trovato

parecchia concorrenza nella

squadra lombarda che dispone

di un parco attaccanti di grande

spessore: ci sono Jacopo Ravasi

classe 1987 con un passato nella

serie A svizzera, Simone Moretti,

Alessio Battaglino e Davide Maz-

zini: «È vero, qui ci sono ottimi

attaccanti ma quando il mister

mi chiama io sono sempre pron-

to. Purtroppo ho avuto un infor-

tunio al ginocchio e sono stato

fuori per un po’ di tempo». Umu-

negbu è cresciuto nella primave-

ra del Milan, il suo esordio con

i rossoneri risale al 21 dicembre

del 2007 (Milan-Catania persa

una rete a due), è stato alla Sa-

lernitana in Serie B nel 2008 per

passare a metà stagione tra le

fila del Portogruaro. Poi, dopo

un anno a Varese nella stagio-

ne 2009/2010, è approdato al

Renate del presidente Spreafi-

co. L’attaccante nigeriano ama il

nostro paese ma il suo campio-

ne preferito non gioca, ancora,

nel nostro campionato: «L’Italia

è uno dei migliori paesi in cui si

gioca a calcio quindi per me è un

onore stare qui. Nel mio ruolo mi

ispiro al giocatore portoghese

Cristiano Ronaldo del Real Ma-

drid». Sul suo futuro Umunegbu

è incerto, non sa se vestirà anco-

ra la maglia nerazzurra: «Per ora

penso solo a fare bene le partite

rimaste e conquistare i play-off

con sicurezza. Poi starà al Rena-

te e al Milan decide-

re cosa fare».

Andrea Staffolani di

professione attac-

cante ci racconta la sua

esperienza con la maglia

della Giacomene: «La no-

stra stagione è stata buo-

na, a tre giornate dalla

fine siamo ancora in corsa

per centrare i play-off». I

grigiorossi hanno condot-

to un buon campionato al

di sopra delle aspettative.

Il bomber, la scorsa sta-

gione al Poggibonsi, è stato il mi-

glior realizzatore con tredici reti,

molte delle quali determinanti,

quest’anno invece non è riuscito

a mantenere lo stesso rendimen-

to realizzando cinque gol, di cui

due su rigore e di questo si mo-

stra dispiaciuto: «A livello perso-

nale non sono soddisfatto, avrei

voluto fare di più». Il suo rappor-

to con lo spogliatoio e l’allenato-

re è ottimo: «Qui alla Giacomen-

se sto benissimo, ho trovato un

gruppo giovane ed intelligente.

Con mister Gadda ho un grande

rapporto, ma è una persona con

cui è facile andare d’accordo, ci

ha insegnato tanto e ci ha trat-

tato come figli». La punta della

Giacomense è nata ad Osimo nel

1983 e ha una lunga carriera alle

spalle tra Prima e Seconda Divi-

sione, è stato a Gela, Sangiovan-

nese, Fermana, Taranto ed anche

all’Ancona in serie B nelle stagio-

ni 2000/2001 e 2001/2002, ed è

proprio la squadra marchigiana

quella a cui è rimasto più legato,

nonostante una punta d’amarez-

za: «È la piazza dove ho lasciato

qualche rimpianto perché sono

andato via troppo presto, forse

ho sbagliato ad andarmene, con il

senno di poi si possono ripensare

tante cose. Ora con l’esperienza

penso che se fossi rimasto magari

sarebbe andata diversamente». Il

talento osimano crede in un futu-

ro in grigiorosso e la sua speranza

è quella ci continuare a giocare a

Masi San Giacomo magari riscat-

tando l’annata poco prolifica che

sta terminando: «Io sto benissi-

mo qui e mi auguro di rimanere.

La società aspetterà la fine del

campionato per fare un bilancio e

prendere le sue deci-

sioni». (S.S.)

Umunegbu: “Renate e Milan decidono per me” Giacomense, Andrea Staffolani: “Soddisfatto della squadra ma non del mio rendimento”Servizi a cura di Sara Sbaffi

(Foto Archivio)

(Foto Archivio)

23NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Non si è andati oltre lo 0-0 al “Ceravolo”

di Catanzaro tra la squadra locale e

l’Isola Liri di mister Grossi. Se per l’Fc è retro-

cessione matematica, è invece un masticare

amaro quello dell’allenatore dei laziali che non

riesce a conquistare l’intera posta in palio con-

tro gli ultimi in classifica del girone C: «Volevo

vincere qui in Calabria. Cosa non ha funzion-

ato? Probabilmente, anzi sicuramente sono

venute meno le motivazioni; eppure, nonos-

tante gli stimoli non fossero elevati, non ab-

biamo disputato una brutta gara». Non sarà

comunque questo risultato a rovinare una sta-

gione che è da considerarsi molto positiva per

l’Isola Liri: «Siamo partiti molto male, inutile

nasconderlo, eravamo una squadra molto

giovane. Nel mercato invernale invece siamo

riusciti ad apportare degli innesti molto buoni,

quei 3-4 elementi che hanno portato la giusta

dose di esperienza che mancava alla qualità

generale della squadra. Siamo risaliti in clas-

sifica disputando una stagione importante.

In queste ultime due gare ho dato spazio

nuovamente ai giovani ed è forse per questo

che arrivano risultati piuttosto altalenanti. È

stata una stagione positiva anche perché, no-

nostante il Catanzaro fosse già spacciato, ab-

biamo portato avanti un grande lavoro sia a

livello fisico che a livello tattico. Siamo riusciti

a mantenere alte le motivazioni, fare bene per

noi stessi; non abbiamo avuto nessuna preclu-

sione a giocare meglio o peggio determinate

gare, insomma, non abbiamo regalato niente

a nessuno». L’Isola Liri è riuscita a fare tutto

questo grazie ad una buona striscia di risultati

positivi che ha reso tutto più facile sul campo

da gioco: «Abbiamo lavorato sempre uguale e

abbiamo visto che i risultati arrivavano. Abbi-

amo viaggiato spesso con il morale altissimo,

cresceva la fiducia, ci riuscivano più cose in

campo e questo ci ha permesso di poter dare

tutto quello che avevamo in qual-

siasi momento della stagione».

Isola Liri, Grossi: “Stagione importante”Servizi a cura di Piero Barbaro

Continua con un 2-2 interno la travagliata sta-

gione del Fondi di mister Trillini costretta al

pareggio interno contro il Campobasso. In una sta-

gione difficile che ha visto, a dicembre, l’esonero

dell’allenatore Liquidato, e dove lo stesso allena-

tore attuale viene invitato dalla tribuna a farsi da

parte, è riuscito a trovare spazio nella squadra

pontina un giovane portiere classe ’91, Matteo

Cerreti. Se nella prima partita contro il Brindisi

la porta è rimasta inviolata, alla seconda uscita

ci sono stati quattro gol al passivo per il giovane

estremo difensore del Fondi: «Nella prima gara

ero molto soddisfatto, uno zero a zero figlio di una

partita molto combattuta. Io sono andato bene

come il resto della squadra. A Trapani, invece, in

un campo ostico già di suo, con in campo molti un-

der, uno stadio pieno…Insomma, era una partita

proibitiva». Al di là delle prestazioni personali, an-

che Cerreti conferma la stagione altalenante della

sua squadra: «È stata una stagione strana, dove

già sapevamo che il Catanzaro era spacciato alla

retrocessione, e quindi la mia società ha preferito

dare sfogo a questa linea verde dove noi ragazzi

siamo stati avvantaggiati a livello personale per

poter fare esperienza». La regola degli under ha

cambiato radicalmente il modo di costruire una

squadra anche per le stesse società, anche se al-

cune squadre hanno subito aggirato l’ostacolo,

per esempio, sostituendo il giovane portiere un-

der dopo un solo minuto di gioco. Strano caso che

Cerreti, fortunatamente per lui, non ha mai vissu-

to sulla propria pelle: «Non mi è mai capitato per

fortuna. Per quanto riguarda la regola degli under

per il momento la considero come un incentivo a

fare meglio, una possibilità per fare esperienza, ma

so che un giorno non sarò più un “giovane” quindi

vi dirò cosa ne penso tra qualche anno. Rimango

sempre dell’idea che se un portiere è forte deve

giocare, anche senza la regola».

(P.B.)

Il Fondi nelle giovani mani di Matteo Cerreti

(Foto Archivio)

2525w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e uNUMERO 16 - 28 aprile 2011

Dopo il Naviglio Trezzano, la Lombardia completa

il quadro delle promosse dall’Eccellenza con il

Mapello. La società della provincia di Bergamo ha ot-

tenuto il passi per il massimo campionato dilettantisti-

co italiano domenica scorsa, coronando una stagione

condotta in testa dall’inizio alla fine. Ciserano, Cara-

vaggio, Villa d’Almé, Sondrio e Folgore Verano si sono

dovute inchinare alla corsa sfrenata della squadra

guidata in panchina da Mario Astolfi, dal presidente

Arturo Chiappa e dal bomber Roberto Pellegris. Il

mister del bergamaschi ha espresso tutta la sua sodd-

isfazione per il grandissimo risultato conseguito: «Ov-

viamente sono felice, d’altronde vincere i campionati

non accade tutti gli anni. Abbiamo gettato le basi la

scorsa stagione, facendo un buon campionato. Poi

nella scorsa estate abbiamo implementato la rosa

con giocatori di livello per fare il grande salto. Noi

abbiamo fatto bene – prosegue il tecnico – però sec-

ondo me c’erano altre squadre forse più attrezzate di

noi, sia a livello societario che di organico, per vincere

il campionato». Lo splendido girone d’andata è stata

l’arma vincente del Mapello: «Sì – prosegue Astolfi –

perché abbiamo chiuso a quaranta punti, e con un

vantaggio sulla seconda di dieci lunghezze. Nella sec-

onda parte del girone di ritorno ci siamo un po’ ges-

titi rallentando un po’ il passo, ma non abbiamo mai

rischiato il primo posto». Quale è stata l’avversaria più

difficile? «Mah, secondo me il Caravaggio era la fa-

vorita per la vittoria finale, poi io ho visto molto bene

Sondrio e Folgore Verano. Due ottime formazioni che

giocano un buon calcio. Sono un po’ mancate nella

continuità, e questo le ha frenate parecchio». Adesso,

chiaramente, lo sguardo si volge all’Interregionale

2011/12: «Io probabilmente non rimarrò – rivela

Astolfi. Ci dobbiamo ancora incontrare con la soci-

età per parlarne, però all’80% io non guiderò questa

squadra in Serie D, per motivi miei personali. Avrò

diversi rimpianti, è evidente, però per gli stessi motivi

io me ne andai da Alzano 4 anni fa dopo aver vinto

il campionato. Abbiamo fatto più di 130 punti in due

stagioni, e chi c’era prima di certo questi traguardi se

li sognava. Poi magari, chi lo sa – conclude il tecnico

del Mapello Mario Astolfi – le cose tra una settimana

si possono raddrizzare se qualcuno fa un passo indi-

etro, però non spetta a me decidere, non metto io i

soldi». Altro fantastico artefice di questa promozione

è Roberto Pellegris, il bomber, con il quale ci met-

tiamo subito a fare due conti: «Allora, nelle ultime

cinque stagioni, solo in campionato dovrei essere a

quota 129». Bé, un bell’andare, considerando che in

questa stagione le reti sono 34: «Sì, purtroppo, per-

ché sono cinque partite che non segno. Devo dire che

ho avuto la fortuna di giocare in squadre che hanno

sempre giocato per me. Quest’anno ci siamo schi-

erati con un 4-2-3-1 dove io ero il terminale offensivo

sulla linea del fuorigioco». Quale è stata l’arma in più

del Mapello quest’anno? «La continuità nei risultati,

perché abbiamo perso pochissimo, e poi l’unità nello

spogliatoio. Ci sono giocatori di grande qualità». Ve-

dremo finalmente Pellegris gonfiare le reti della Se-

rie D il prossimo anno? «Non lo so, bisogna vedere,

devo parlare con la società. Io qui mi trovo bene, però

negli ultimi 4 anni ho vinto 3 campionati d’Eccellenza

e per vari motivi non sono mai riuscito a giocare

l’Interregionale. È chiaro che mi piacerebbe giocare

la D con questa maglia, però prima

devo parlare con la società».

Flavio Grisoli

Il Mapello neopromosso in D

Mister Astolfi: “Difficile che rimanga qui”

In alto il bomber Pellegris per lui 34 reti in stagione,

qui sopra mister Astolfi (Foto Archivio)

A metà del guado del suo primo mandato

come presidente del Comitato regionale

Lombardia, Felice Belloli traccia insieme a noi un

quadro riassuntivo dell’attività del Comitato svolto

finora. Indubbiamente, e storicamente, la Lombar-

dia è uno dei motori economici del nostro Paese,

e questa forza si rispecchia anche sotto il punto di

vista dell’efficienza del Comitato, àmbito nel quale

difficilmente si possono avanzare mozioni. Anche

in chiave di information technology la Lombardia

è all’avanguardia, come ci conferma lo stesso Bel-

loli: «Il passo più importante che abbiamo fatto è

stata la completa informatizzazione del Comitato.

Sono a disposizione delle nostre società l’iscrizione

ai campionati e lo svincolo online, oltre al tessera-

mento per il settore giovanile. Quest’ultimo aspetto

lo abbiamo attivato solo noi, ed è stato largamente

apprezzato dalle nostre società. Poi abbiamo prov-

veduto a riorganizzare i campionati e a rivedere un

pochino la struttura interna del Comitato». Il pre-

sidente Belloli, eletto il 7 febbraio 2009 a Bareggio

al ballottaggio contro Valter Cottini, prosegue rive-

landoci ciò che deve essere ancora fatto: «Senza

superbia, posso dire che il programma con il quale

mi sono presentato è stato rispettato quasi del tut-

to. Abbiamo in mente di completare il programma

di informatizzazione del Comitato inserendo anche

la possibilità dei tesseramenti per i “grandi”, ma la

FIGC non ce l’ha permesso perché il loro program-

ma informatico ha bisogno di essere revisionato.

Noi eravamo già pronti, a dire il vero, probabilmen-

te dovremo attendere la stagione 2012/2013».

Questione omologazione e revisione dei campi:

con Belloli, nato a Bareggio (nell’hinterland est di

Milano, poco oltre Settimo Milanese), il 12 aprile

1950, facciamo il punto della situazione: «Siamo

aggiornati su tutto, sia sul naturale che sul sinte-

tico, anche se per quanto riguarda questa ultima

superficie non siamo direttamente investiti noi del

controllo». La percentuale di campi in erba sintetica

rispetto alle superfici “classiche” (erba o terra) è an-

cora esigua: «Sì, credo che all’incirca siamo nell’or-

dine del 10%, ma è un rapporto che lentamente an-

drà aumentando, sia perché è fuori di dubbio che

il sintetico offre maggiori garanzie di utilizzo anche

di inverno, sia perché è di moda – ride – comunque

io, come un po’ tutti quelli della mia generazione,

sono un nostalgico e un romantico dell’erba natura-

le, però i risultati che offre il sintetico probabilmente

un giorno non ce la faranno rimpiangere». Diretta-

mente, e strettamente collegato a questo discorso,

è l’avanzare del naturale rinforzato, presentato dal-

la LND in due convegni, il primo a Roma lo scorso

anno, e più di recente a Perugia: «Se non fosse per

i costi alti, tutti lo prenderebbero. È fantastico, e in

futuro sono certo che in molti se ne doteranno, per-

ché ha delle qualità molto importanti». Sicurezza

Felice Belloli: “Il Cr Lombardia è nel futuro”

Flavio Grisoli

26 NUMERO 16 - 28 aprile 2007w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

(Foto Archivio)

dei campi e rapporti con le istituzioni: talvolta per

le società e per i Comitati è complicato dialogare

con le amministrazioni pubbliche (nel 99,99% dei

casi dirette interessate alla manutenzione degli im-

pianti), sia per una effettiva mancanza di liquidità

nelle casse dei comuni, sia per una scarsa cultura

dello sport: «Allora, noi come Comitato ci siamo

mossi molto bene, dando direttive precise e non

concedendo deroghe, se non per casi eccezionali.

Il problema, qui in Italia, è che la deroga diventa

regola. Quindi, meglio non darne per non incorrere

in spiacevoli situazioni. La sicurezza è uno dei nostri

punti fermi, e per quanto riguarda il rapporto con

i comuni, con quello di Milano la collaborazione è

fattiva e positiva: lo scorso anno abbiamo rinnova-

to 41 Convenzioni. Fuori da lì c’è qualche problema,

effettivamente, perché si tende a piangere miseria.

È vero che non c’è più l’ICI e altre cose, e rispetto a

qualche anno fa il budget è diventato un problema,

però se i soldi li vogliono trovare, li trovano. Si tratta

solo di capire la funzione e l’importanza dello sport

nella vita sociale». Negli scorsi appuntamenti con i

presidenti dei Comitati regionali della Lega Nazio-

nale Dilettanti, in molti hanno espresso la volontà,

sempre rimanendo in tema di sicurezza, di allarga-

re il campo per destinazione: «Sì, sono pienamente

d’accordo. Già arrivare a creare spazi di due metri

e mezzo all’esterno delle righe laterali sarebbe un

passo molto importante, soprattutto nelle struttu-

re “vecchie”, chiamiamole così, dove comunque c’è

più difficoltà, generalmente, ad apportare modifi-

che di questo tipo. Noi del Comitato Lombardia ci

stiamo muovendo soprattutto in quel senso». Altra

proposta, giunta da più parti, riguarda il restringi-

mento del campo da gioco: «Qui mi trovo in disac-

cordo, non credo sia una buona idea, oltretutto si

tratta di una cosa che dovrebbe passare al vaglio

della FIFA». Ultimo argomento, non ultimo per im-

portanza, anzi, è l’approssimarsi dell’Assemblea per

la modifica dello Statuto Federale del 20 giugno.

Il presidente Tavecchio ha terminato, sembra, la

sua opera di mediazione fra le varie componenti,

ma sembra non si sia addivenuti ad un accordo

pacifico. Si arriverà alla conta il fatidico giorno,

dove ognuno dovrà mettere in pratica ciò che ha

dichiarato in questi mesi, anteponendo il proprio

interesse minoritario a quello del calcio in generale,

oppure nell’ombra si sta trattando? «Io mi auguro

si arrivi ad una conclusione – conclude Belloli – e

credo che il nostro presidente LND Carlo Tavecchio

abbia fatto un ottimo lavoro come presidente della

Commissione Riforma Statuto Federale voluta da

Abete. Ovviamente, come sempre in questi casi, ci

deve essere la buona volontà di trovare un accordo.

Se questa volontà c’è, bene. Altrimenti, ci si ritrova

il 20 di giugno e ci si guarderà in fac-

cia».

27NUMERO 16 - 28 aprile 2007 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

28 NUMERO 16 - 28 aprile 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Prosegue questo nostro viaggio all’interno

degli organi di giustizia sportiva. Oggi af-

frontiamo le Commissioni Disciplinari, regolate

dall’art.30 CGS. Le Commissioni sono giudici di

primo grado e si dividono in nazionali e territo-

riali. Le Commissioni Disciplinari Nazionali sono

competenti per i procedimenti instaurati su de-

ferimento del Procuratore Federale per i campio-

nati di livello nazionale, per le questioni che ri-

guardano più ambiti territoriali, nei procedimenti

riguardanti dirigenti federali e gli appartenenti

all’AIA che svolgono attività in ambito nazionale

e nelle altre materie previste dalle norme federali,

mentre svolgono la funzione di giudice di secondo

grado sui ricorsi avversi le decisioni delle Com-

missioni Disciplinari territoriali e nei procedimenti

istaurati su deferimento del Procuratore federale.

Le Commissioni Disciplinari territoriali sono giudi-

ci di primo grado nei procedimenti instaurati su

deferimento del Procuratore Federale per i cam-

pionati e le competizioni di livello territoriale, nei

procedimenti inerenti gli appartenenti all’AIA che

svolgono la loro attività in ambito territoriale e

nelle altre materie previste dalle norme federali;

sono invece giudici di secondo grado sui ricorsi av-

verso le decisioni dei Giudici Sportivi territoriali. Le

Commissioni Disciplinari sono anche competenti

a giudicare in prima istanza sulle sanzioni eco-

nomiche irrogate o proposte dalla società ai loro

tesserati non professionisti e giovani ed ai tecnici

non professionisti. Il tesserato può proporre re-

clamo, seguito dalla relativa tassa, entro il setti-

mo giorno successivo alla data in cui gli è stato

comunicato il provvedimento. La Commissione

Disciplinare Nazionale è costituita da 15 compo-

nenti, compresi il Presidente, 3 Vice-presidenti ed

un Vicario che lo sostituisce in caso di impedimen-

to o per delega ricevuta. Giudica con il numero di

3 componenti, compresi il Presidente ed uno dei

Vice-presidenti per le questioni ordinarie, con il

numero di 5 componenti, nel caso di procedimen-

ti riuniti o complessi. La Commissione Disciplinare

territoriale è costituita da 7 componenti, compre-

si il Presidente ed il Vice-presidente che lo sostitu-

isce in caso di impedimento o per delega ricevuta.

Il Collegio Giudicante è composto dal Presidente,

dal Vice e da 2 componenti. Le Commissioni giudi-

cano con l’assistenza di un rappresentate AIA con

funzioni consultive in materia tecnica-agonistica.

La composizione dei collegi giudicanti e la defini-

zione dell’ordine del giorno è di competenza del

Presidente di ciascuna Commissione Disciplina-

re. Nei procedimenti di prima istanza, una volta

pervenuti gli atti alla Commissione Disciplinare

competente, il Presidente accerta, a cura della

Procura Federale, l’avvenuta notificazione alle

parti dell’atto di contestazione degli addebiti, se-

condo i termini e le modalità stabilite dall’art.38

CGS. Il passo successivo che compie il Presidente

è disporre la notificazione dell’avviso di convoca-

zione per la trattazione del giudizio, con l’avverti-

mento che gli atti rimangono depositati fino a 5

giorni prima della data fissata per il dibattimento,

termine entro il quale le parti possono prenderne

visione, richiederne una copia, presentare le me-

morie e quanto altro ritengano utile ai fini della

difesa. I termini generici di comparizione davan-

ti agli Organi della giustizia sportiva non posso-

no essere inferiori a 10 giorni liberi dalla data di

ricezione dell’avviso di convocazione. Un altro

tassello nel mosaico della giustizia sportiva, nel

prossimo appuntamento tratteremo la “Cassa-

zione” del calcio: la Corte di Giustizia Federale.

www.studiolegaledelre.it

([email protected])

Dal campo al Foro

Guido Del Re

Commissioni Disciplinari

29NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u

Pierre Frédy, barone di Coubertin, oltre alla fa-

mosa frase (non sua, ma citando il vescovo

Ethelbert Talbot) “L’importante è partecipare”,

nella sua proficua e incessante opera di valorizza-

zione e riscoperta dei valori dello sport disse: “Lo

sport è parte del patrimonio di ogni uomo e ogni

donna, e la sua assenza non potrà mai essere

compensata”. Il pedagogista e storico francese, le

cui spoglie sono sepolte a Losanna (sede del CIO)

e il cuore ad Olimpia, è il faro a cui si sono ispi-

rati in molti per riportare lo sport in auge dopo

secoli di oscurantismo. Oggigiorno, in un mondo

in cui l’attività sportiva professionistica è arriva-

ta a dei livelli di specializzazione con pochi eguali

nel mondo del lavoro, per coloro che intendono

investire il proprio tempo e la propria vita in que-

sto ambito, un’accurata preparazione è indispen-

sabile. In questi ultimi anni, si sono moltiplicati

i corsi e i master per neolaureati necessari per

creare un background imprescindibile per riu-

scire nella carriera manageriale sportiva. La Link

Campus University, in questo senso, ha attivato

a Roma un valido strumento proprio per chi ha

ambizioni nel mondo sempre più specializzato

del management sia a livello di federazioni che di

società sportive. “MBA in Diritto e Management

dello Sport”, questo il nome del corso di studi ad

accesso selettivo (sono previsti al massimo 30

partecipanti) dedicato a chi è in possesso di un

diploma di laurea di primo livello ma anche a chi,

già inserito nel sistema-sport, ha il desiderio di in-

crementare le proprie conoscenze per professio-

nalizzarsi. Il giorno 15 aprile 2011, presso il CONI,

Aula Magna della Scuola dello Sport, c’è stata una

presentazione del master, con la partecipazione

del Presidente della Fondazione Link Campus,

On. Vincenzo Scotti, sempre molto disponibile ed

attento alle esigenze che una moderna universi-

tà deve affrontare e risolvere, dell’On. Mario Pe-

scante, Presidente del Master, dell’On. Rocco Cri-

mi, del dr. Andrea Fontana, del dr. Luca Pancalli,

nonché del Prof. Pierluigi Matera, che con molta

eleganza ha fatto gli onori di casa, quale Direttore

del MBA. Il Consiglio Direttivo della Scuola di Spe-

cializzazione in Diritto e Management dello Sport

presso la Link Campus University è formato da

personalità dal grande spessore ed esperienza,

come innanzi citati, oltre ad Enrico e Filippo Lu-

brano, Vanna Fadini, Virginia Zambrano ed altri.

Il prof. avv. Giovanni Del Re, che con il suo studio

collabora da tempo con il nostro giornale, sarà

docente nel master relativamente ad un argo-

mento in corso di definizione. Il corso è articolato

in 3 unità comuni per tutti i partecipanti, ed una

quarta divisa in tre aree tematiche a seconda del

tipo di scelta effettuata dagli studenti. Il percor-

so formativo è vasto ed articolato: dagli aspetti

giuridici nazionali ed internazionali, alla tutela

sanitaria delle attività sportive ed antidoping,

all’aspetto sempre più importante della sicurez-

za negli eventi sportivi; management strategico,

gestione economico-finanziaria, marketing e co-

municazione, senza dimenticare le nuove tecno-

logie. La quarta unità formativa (quella a scelta) è

divisa in tre macro-aree: Organizzazione Sportiva

Nazionale ed Internazionale; Organizzazione de-

gli eventi e la gestione delle strutture; Il profes-

sionismo sportivo. Alla fine del corso, è previsto

un project work con dissertazione finale. Il totale

dei Crediti Formativi Universitari (CFU) previsti è

di 60, e le ore di lezione sono 380. Sono previ-

ste diverse modalità di frequenza a seconda del

profilo dei partecipanti (Misto, Week-end/Full

week) e al termine del corso si offre la possibilità

ai partecipanti di effettuare uno stage formativo

presso le più importanti istituzioni e federazioni

sportive nazionali ed internazionali aderenti al

Master, patrocinato dal Ministero della Gioven-

tù, dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Co-

mune di Roma Capitale, FIGC, CIP, FIP, FIH, e con

la collaborazione di Libertas e Sisal. Per tutte le

informazioni, sono a disposizione i seguenti re-

capiti di posta elettronica: [email protected] -

[email protected].

MBA in Diritto e Management dello SportRedazione

FOTO: da sinistra Mario Pescante e Vincenzo Scotti

La stagione sammarinese è entrata nella fase clou,

e mentre andiamo in stampa si stanno disputan-

do le semifinali della Coppa Titano, alla cui conclusio-

ne si potrà dare il via alla fase play-off del campionato,

previsto per prevista per maggio. Le quattro “regine”

della Coppa sono Juvenes/Dogana, Pennarossa, Vir-

tus e Murata. Il risultato a sorpresa, in questi quarti di

finale (trovate il quadro completo nel box in basso), è

sicuramente l’affermazione, seppur ai calci di rigore,

del Pennarossa di mister Ortensi sul Tre Fiori campio-

ne in carica di Floriano Sperindio, dopo l’1-1 dei tempi

supplementari (reti di Grigore per la formazione che

si è aggiudicata il girone A di campionato, e di Giunta

per il Tre Fiori). Con il CT della Nazionale sammarine-

se Giampaolo Mazza, tracciamo un veloce quadro

della stagione, per poi passare ad argomenti più “po-

litici”: «Il Pennarossa è una squadra molto quadrata e

difficile da affrontare. Sicuramente in pochi avrebbe-

ro immaginato che potessero battere, anche se dopo

i penalty, il Tre Fiori. Però, questa vittoria, unita alla

splendida stagione regolare disputata, ne fanno una

delle squadre maggiormente accreditate per vincere

sia in Coppa Titano che in campionato. È certamente

la sorpresa più positiva di questa annata». Il Tre Fiori,

dopo diverse stagioni ad alto livello, sembra un po’ in

calando: «Possono accusare qualcosa, è vero. Però è

una squadra di grande livello e soprattutto di provata

esperienza». Come mai in questa stagione, il campio-

nato ha riservato una lotta molto serrata: «Il girone B

è stato molto combattuto, con le posizioni valevoli per

i play-off decise solo all’ultima giornata. Ha fatto mol-

to clamore l’eliminazione del Murata dalla fase finale,

ma il calcio è questo. Sicuramente il livello si è alzato

rispetto alle stagioni precedenti, dovuto anche al fatto

che ci sono molti più stranieri rispetto a prima. Da una

parte questo è un fatto positivo, perché vuol dire che

l’interesse

c r e s c e ,

a n c h e

perché la

prospet-

tiva di

g iocare

competi-

zioni inter-

nazionali

è senz’altro un fattore positivo, però dall’altro crea

difficoltà nello sviluppare i nostri giocatori giovani,

che trovano sempre meno spazio». Vivai, appunto. I

tecnici che abbiamo intervistato nel corso di queste

settimane hanno espresso pareri difformi sul nume-

ro di tesseramenti stranieri da concedere alle società:

«Per la Nazionale, e io parlo da CT, e come me si espri-

merebbero tutti i miei colleghi, credo che diminuire il

numero di tesseramenti stranieri non potrebbe che

essere un vantaggio, per dare modo così ai ragazzi

sammarinesi che escono dai settori giovanili di acqui-

sire esperienza importante in prima squadra e esse-

re più utili in ottica under 21 e, chiaramente, anche

in chiave Nazionale maggiore». Altro argomento di

discussione è la concessione della cittadinanza per fa-

vorire le nazionali: «La nostra legislazione è talmente

ferrea in questo senso che difficilmente si farà qual-

cosa». Ma l’autarchia sammarinese può essere con-

siderata motivo di vanto oppure un limite? «Per me

è un fatto positivo – commenta Giampaolo Mazza –

poi, certo, da un punto di vista squisitamente tecnico,

avere qualche “oriundo” non sarebbe da disprezzare.

Però è un discorso talmente complicato – lo stesso

presidente Crescentini, in un’intervista rilasciata al

nostro settimanale, aveva lasciato intendere che la

questione è di difficile soluzione – che chi conosce

la nostra legislazione nemmeno se ne

pone il problema».

Il ct Mazza: “Autarchia fattore positivo”Flavio Grisoli Campionato Sammarinese

CAMPIONATO SAMMARINESE

CLASSIFICA GRUPPO APennarossa 42Cosmos 36La Fiorita 36Juvenes/Dogana 29Faetano 24Fiorentino 19Cailungo 10

MARCATORIGRUPPO A11 Gol: Francesco Viroli (Faetano)10 Gol: Marco Fantini (Juvenes/Dogana)9 Gol: Simon Parma (La Fiorita)8 Gol: Valentin Grigore (Fiorentino) Mario Fucili (Cosmos) Paolo Montagna (Cosmos) Nicola Ciacci (Pennarossa) Gianluca Calla (Cailungo) GRUPPO B12 Gol: Roberto Gatti (Murata) Alessandro Giunta (Tre Fiori) Adolfo Hirsch (Virtus)11 Gol: Marco Ugolini (S.Giovanni)10 Gol: Daniele Pignieri (Tre Penne)9 Gol: Sossio Aruta (Tre Fiori) Elton Shabani (Virtus)

22° Giornata 16-17/04/2011Cosmos-Faetano 0-3Cailungo-Pennarossa 3-0Juvenes/Dogana-La Fiorita 4-4Virtus-Tre Fiori 4-1Folgore/Falciano-Murata 0-5Tre Penne-Libertas 0-1Domagnano-San Giovanni 0-2

CLASSIFICA GRUPPO BTre Fiori 39Libertas 37Tre Penne 36Murata 35Virtus 30San Giovanni 29Folgore/Falciano 13Domagnano 9

Play-off Coppa Titano 21-26-30/04/2011

Prima Giornata

Juvenes/Dogana-Folgore/Falciano 3-1

Tre Fiori-Pennarossa 4-6 dcr

Virtus-Domagnano 1-0

Cosmos-Murata 0-5

31NUMERO 16 - 28 aprile 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u