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Spedizione in a.p. art. 2, comma 20/c - legge n. 662/96 Filiale di Bergamo Anno XLIII - N. 3 Marzo 2004 Spedito nel mese di marzo 2004 Spedizione in a.p. art. 2, comma 20/c - legge n. 662/96 Filiale di Bergamo Anno XLIII - N. 3 Marzo 2004 Spedito nel mese di marzo 2004

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Page 1: Spedizione in a.p. Filiale di Ber Filiale di Bergamo Marzo

Spedizione in a.p. art. 2, comma 20/c - legge n. 662/96 Filiale di Bergamo Anno XLIII - N. 3Marzo 2004 Spedito nel mese di marzo 2004

Spedizione in a.p. art. 2, comma 20/c - legge n. 662/96 Filiale di Bergamo Anno XLIII - N. 3Marzo 2004 Spedito nel mese di marzo 2004

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recente e molto chiaramente è possibile che tunon le abbia viste per niente. Tu semplicementepensi di averle viste. Hai sognato di averle vi-ste… La cosa che da fastidio soprattutto a miamoglie è che dimentico cose per lei molto im-portanti. Lo sono anche per me, ma però io nonricordo quando lo sono… Ho preso un regaloper… per che ne so. Talvolta penso che chi sof-fre di Alzheimer farebbe bene a tenersi un ca-gnolino. È simpatico parlare con un cane chenon può risponderti. Così non fai errori”.

I maîtres à penser sono speciali nell’elencarele disfunzioni che affliggono la società. Gioco dabambini! Giornali e tivu danno generosamenteuna mano ad angosciarci o a istupidirci.

Visione parziale.Tutti affetti dall’Alzheimer. Un giorno mi

scappò detto che per forza il Padre eterno deveessere misericordioso. Con tutto quello che glifanno di storto, se stesse lì a prendersela avreb-be un fegato grosso come una mongolfiera, taleda scoppiare. Meglio per Lui lasciar perdere. Ov-viamente è una considerazione irriverente.

Visione parziale anche questa.È Pasqua dell’anno della canonizzazione di

Don Orione. Mi faccio rivedere da lui il mio siste-ma operativo, mi faccio fare da lui gli auguri.Scrive: ”Certo sembrano ora a noi cose impossi-

bili e pazze queste e non sarà certo l’uomoche farà, che potrà fare questo, ma la

mano di Dio. Sarà la misericordia infi-nita di Gesù, che è venuto per noipeccatori: sarà la divina e infinitacarità di Gesù Crocifisso, che vuolele sua redenzione sia copiosa: chegli uomini abbiano vita e l’abbianoin abbondanza. E quella sarà l’ora diDio, sarà la grande giornata di GesùCristo nostro Signore, Salvatore eDio nostro e Gesù vincerà il mondocosì: nella carità, nella misericordia. Ela tempesta che ora fa tanta paura saràdissipata perché lo spirito della caritàvince tutto, e, al di sopra delle nubiammassate delle mani degli uomini,comparirà la mano di Dio”. Buon Dio!Salgo sulla coffa perché voglio averlaper primo quella visione. Visione non parziale, stavolta. G.C.

2 MOTIVI

Scegliendo un regalo, in genere si cerca diassecondare il gusto del destinatario. Unanno a Natale mi hanno regalato un libro

su Mussolini. Ho avuto il sospetto che volesseroalludere. Un altro mi omaggiò delle “Lettere diBerlicche”. Altra introspezione a me medesimo.Quest’anno mi ossequiarono con “Visione par-ziale – Un diario dell’Alzheimer”. Non vi dicoquel che ho pensato ma ho avuto la sensazionedi essere accudito a vista da un “caregiver”.

Visione parziale.Ora tengono banco il crac della Parmalat, del-

la Cirio e la tumida faccia di Saddam Hussein.Don Orione scriveva ad un suo nipote: ”Lo stu-dio e la perspicacia senza la fede e la vita onesta,sai che cosa hanno fatto? Hanno fatto i banchie-ri dalle mani lorde e dai fallimenti colossali e di-sastrosi per migliaia e migliaia di povere fami-glie!”. Un giornale affianca due lettere. La primafa notare che un pool di magistrati in poco tem-po inviò oltre cinquecento controlli della finanzaal tipo che stava spennacchiando e in quindicianni, invece, nessuno si preoccupò di chi avevarapinato sudati risparmi, sbarcandoli in un’isoladove cavolo si trova.

Visione parziale.A seguire, altre notizie tutte sulla stessa lun-

ghezza d’onda. Le decine di migliaia di morti aBam (Iran); i milioni di italiani che piangono sulfiacco potere di acquisto dell’euro scian-do o rosolandosi a Copacabana. Difficileriordinare le idee. Ci prova il libro che horicevuto. Il malato di Alzheimer è uno a cui èsaltato il sistema operativo. Comeun computer. Hai una smisurataquantità di dati, di esperienze, dipersone, di sogni e speranze enon sai come organizzarle. Ti è sal-tato il sistema operativo. “Mia mo-glie si domanda spesso perché faccio lecose che faccio e dico quello che dico e…mi venga pure un accidente se lo so. Conl’Alzheimer ci sono molte cose a cui ti deviabituare. E una di queste è avere torto mar-cio. Ho imparato a non discutere con nessu-no dei risultati, diciamo, di una partita di ba-seball. Qualche volta mi riesce difficile render-mi conto se la cosa è reale o me-no. Anche le cose che ho visto di

Visione parziale19 marzo 1924:Nascita del Piccolo CotttolengoGenovese - Via del CamoscioIL1924 fu un anno memorabile nella storia

mondiale, europea, italiana e… orionina.Nel gennaio moriva a Gorkij Lenin. Di lui s’è giàdetto quasi tutto. In America invece il mese dopomoriva T.W.Wilson, 28º presidente USA, ispirato-re della Società delle Nazioni e della Dichiarazio-ne dei diritti umani. In Italia il ministro fascista del-le finanze De Stefani poteva annunciare il pareg-gio di bilancio. Lo diceva con compiacenza, anchese i salari degli operai non gongolavano per nien-te. I mesi successivi sarebbero stati decisivi per ilregime che stava radicandosi in Italia e che avreb-be toccato l’apice della crisi con il delitto Mat-teotti. La grande storia, quindi, veleggiava alto.Un’ altra storia, certamente non delle medesimedimensioni, anzi, aveva inizio a Genova. Il 19 mar-zo, giorno di San Giuseppe, Don Orione apriva unfacsimile di cottolengo in Via del Camoscio. C’e-rano tutti gli ingredienti per la riuscita: una granmiseria, uno sparuto mannello di malmessi, unpaio di suore smarrite, un bel gruppo d’amici chenon avrebbero più lasciato Don Orione e la DivinaProvvidenza, nella persona del suo inviato specia-le S. Giuseppe.

La racconto così alla garibaldina perché ancheDon Orione sembra averla presa in questo modo.S’è già detto del fatto, ma piace ricordarlo anco-ra per quel tratto di follia che accompagna sem-pre le grandi imprese. Don Orione era già cono-sciuto a Genova, ma non si decideva ad aprireuna delle sue opere. Probabilmente egli, con finerispetto alla Chiesa, non voleva dare preoccupa-zioni alla diocesi che già da anni soffriva dell’as-senza del suo pastore. Gli amici gli affittarono dalsig. Ferrarini una casa a tredicimila lire annue. Lavigilia di S. Giuseppe, a Tortona, egli scende in cu-cina per cercare suor Stanislaa. La religiosa è a let-to, un po’ indisposta. Venuto a sapere di DonOrione ella si alza e a va prendere ordini. “C’è daandare a Genova ad aprire una casa domani”.“Bene, andrò domani”. Di nuovo: ”No domani,vada subito, col primo treno”. Probabilmente lareligiosa si morse il labbro per non soggiungere:“Signorsì”. E partì su due piedi.

L’inaugurazione fu una funzione all’insegnadella semplicità. Grazie al parroco del luogo chescrisse la cronaca di quel giorno, noi oggi possia-mo edificarci di un fatto che sa tanto di fiorettofrancescano.

Alla sera, partiti gli ultimi amici, una signora

chiese alla suora come avrebbe provveduto peril domani. Non ci fu bisogno di parole. La signo-ra Giuseppina capì al volo e le allungò cinquan-ta lire.

“Il regno dei cieli è come il granello di senapa,è come un pizzico di lievito, è niente”. È propriovero, comincia piccolo piccolo, come un essereumano: se cominciasse già fatto, dove sarebbe lameraviglia? Nasce piccolo piccolo perché lo devicrescere tu, lo dobbiamo nutrire e difendere in-sieme.

Ora il Piccolo Cottolengo ha preso altre di-mensioni e non è il caso di fare confronti nostalgi-ci. Il ricordo delle origini ha per noi un unico signi-ficato: ricuperarne lo spirito. Come poi il sogno, lavision, si dice oggi, negli anni prenderà corpo saràancora la Provvidenza a condurci per mano per-ché il suo progetto non venga contraffatto.

Auguri, Piccolo Cottolengo Genovese! Ottan-ta anni nella bibbia sono come un soffio. Chissàper quanti altri anni dovrai udire lo sciabordio deltuo mare.

G.C.

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Celebrerà la S. Messa e presiederà la successiva assemblea il Rev.mo

Don UGO DEI CASDirettore del Piccolo Cottolengo Milanese

Continuiamo la presentazione degli Istituti genovesi (in questo numero Castagna) mentre sicomincia a sentire qualcosa di concreto sulla canonizzazione di Don Orione. In particolare che ilpellegrinaggio a Roma sarà curato dall'OFTAL. Quando ci leggerete è probabile che il quadrocomplessivo sia più chiaro, se non del tutto definito.

Durante questo incontro ci scambieremo anche gli auguri per una SANTA PASQUA, auguriche volentieri estendiamo ai nostri lettori.

Chi desiderasse fermarsi a pranzo ricordi di prenotarsi almeno tre giorni prima al Tel. 010-5229334.

Domenica 28 marzo, ore 10Raduno prepasquale a Paverano4 INCONTRI

9 - 10 - 11 marzo: triduo di preparazioneore 16,00 S. Rosarioore 16,30 S. Messa con omelia

12 marzo:ore 10,00 Solenne concelebrazione liturgicaore 15,00 Proiezione e commento del film “Qualcosa di Don Orione” nel teatro Von Pauer.

Festa liturgica del Beato Don Orione a Paverano

Il terzo mercoledì di ogni mese, alle ore 15, si effettueranno a Paverano delle visite gui-date con partenza dall’atrio dell’ingresso, che è anche il punto d’incontro.

Certe volte le parole sono inadeguate per esprimere compiutamente lo spirito ed il ca-risma di un Santo. Toccare con mano quanto egli ha realizzato per i meno fortunati offrel'immediatezza di una comprensione.

Visite guidate al Paverano

In occasione della canonizzazione di DonOrione, desideriamo raccogliere le testi-

monianze (racconti, documenti, fotografie)di quanti hanno conosciuto il “padre dei pove-

ri” e la sua opera.Saremo grati a quanti vorranno accogliere il no-

stro invito, facendo pervenire uno scritto o contattando telefonicamente o per e-mail Don Fer-dinando Dall'Ovo, vicedirettore del Paverano - Via Cellini 22 - 16143 Genova: Tel. 010/5229335e-mail [email protected]

Tutte le testimonianze saranno catalogate e le più significative verranno rese pubbliche du-rante le manifestazioni ufficiali.

Il “nostro” Don Orione

Domenica 16 maggio 2004in Piazza San PietroSua Santità Giovanni Paolo IIproclamerà SantoDon Luigi Orione

Il Piccolo Cottolengo Genovese, in collaborazione con l’Oftal, organizza per i propri Ospiti, Benefattori, Volontari, Collaboratori, Amici e Devoti un

PELLEGRINAGGIO A ROMAper la canonizzazione di don Luigi Orione

PROGRAMMA DI MASSIMA

Venerdì 14 maggio 2004 Partenza in serata da Milano con fermata per carico passeggeri a Tortona e Genova, con treno speciale con sistemazione in cuccetta.

Sabato 15 maggio 2004 Arrivo a Roma in prima mattinata dopo la colazione in treno. Bus a disposizione per visita libera della città. Trasferimento negli Hotel/Istituti per la sistemazionenelle camere. Pranzo verso le ore 12.00. Partenza verso le ore 14.15 per S.Pietro per visita e partecipazione alle ore 17/17.30 nell’Aula Paolo VI al grande spettacolo in onore del Beato Don Orione alla presenza del Santo Padre. Trasferimento in Istituto/Hotel per la cena da prevedersi verso le 20.30/21.00 e per il pernottamento.

Domenica 16 maggio 2004 Dopo la prima colazione trasferimento dagli Hotel/Istituti in piazza San Pietro per la cerimonia diCanonizzazione del Beato Don Orione. Al termine trasferimento presso ristorante per il pranzo insieme. Pomeriggio libero con i bus adisposizione. In prima serata trasferimento alla Stazione ferroviaria di partenza, sistemazione e cena a bordo del treno. Partenza in serata con arrivo nelle prime ore del mattino di lunedì 17 maggio 2004 alle rispettivelocalità di origine.

Quota di partecipazione per persona € 242,00 di cui € 50 all’atto dell’iscrizioneSupplemento camera singola: € 35,00.

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Direzione Paverano e-mail: [email protected] – tel. 010.5229337Segreteria Paverano: via Cellini 22 – tel. 010.5229334 (ore 7-18)Segreteria Oftal: via Venezia 3 – tel. 010.265704 (ore 15-19)

SantoDon Luigi Orione

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IlPiccolo Cottolengo diQuarto Castagna è una

delle stelle luminose che bril-lano nel cielo della carità diDon Orione in quella che luiha definito la città di Maria,Genova. Diamo una scorsapanoramica a questa caritàche nel nome di Don Orione siespande a macchia d'olio perla città di Genova dove cuorigenerosi condividono i suoiideali e le sue imprese. Nonnomino i tanti benefattori,amici di Don Orione e per ilgrande numero e per timorequasi di deprezzare l'obolodella vedova lodata dal Signo-re e ricordata dal Vangelo de-gli apostoli.

Il 19 Marzo 1924 Don Orio-ne accende il fiammifero cheprovocherà il grande incendiodi amore ai poveri e ai soffe-renti: prende in affitto una ca-sa in Via del Camoscio 2 neipressi di Marassi.

Il 4 Novembre 1925, dalComune di Genova, affitta ilvecchio ospedale S. Girolamodi Quarto dei Mille che vienedismesso.

Nel 1928, in cambio del S.Girolamo, il Comune offre aDon Orione la casa di Via Bo-sco e il sig. Canepa la villa diSalita Angeli.

Il 21 Aprile 1930 il Card. Mi-noretti, alla presenza di tanteautorità civili, benedice la pri-ma pietra di Castagna. Nel1936 si completerà il primopadiglione e nel 1986 (50 annidopo) il secondo.

Il 13 Marzo 1933 Don Orio-ne firma il compromesso con ilComune di Genova per l'ac-quisto del Paverano e il 30Novembre Don Sterpi neprende possesso.

Nel Maggio 1939 con labenedizione del Card. Boettoviene inaugurata l'opera be-nefica per nobili decadute inuna Villa di grande pregio arti-stico storico in Molassana.

In fine, dopo la morte diDon Orione, l’11 Ottobre1940 si conclude l'acquistodel Villaggio della carità di Ca-maldoli, balcone stupendo epanoramico sulla grandiosacittà di Genova.

Col passare degli anni altreopere si sono aggiunte, Bara-bini di Teglia, la monumentaleAbbazia del Boschetto, Bo-gliasco ecc... ma soprattutto sisono consolidati e adattati alleesigenze dei tempi i vasticomplessi del Piccolo Cotto-lengo Genovese e questosempre con l'aiuto di cuori ge-nerosi.

Dopo la breve panoramicatracciata torniamo a parlaredel bel complesso di Casta-gna che conforta oltre due-cento fratelli e sorelle provatidalla vita.

Oggi Castagna si presentaa chi percorre Corso Europatra Quarto e Quinto, all'altez-za dello svincolo autostradaledi Nervi, come un grande fab-bricato composto da duecomplessi congiunti tra loro,di stile diverso, realizzati intempi diversi e attorniati datanto verde che si affaccianosul mare di Quarto. Completal'ambiente un ampio cortileornato di fiori, delizia degliospiti nelle lunghe giornateestive ma anche nelle ore disole invernali per la dolcezzadel clima. All'entrata ti acco-glie luminoso il volto sorriden-te e il gesto ampio, benedi-cente di Don Orione, statua

bronzea realizzata in questi ul-timi anni dallo scultore milane-se Pietro Zegna. Ai piedi dellastatua una scritta del Padredei poveri del 1933 che ti ras-serena: “La porta del PiccoloCottolengo non domanda achi entra se abbia un nome,ma soltanto se abbia un dolo-re”.

L’opera sociale di Casta-gna si inserisce nel solco dellacarità cristiana scaturita dalcuore senza confini di DonOrione che il Papa Pio XII defi-nisce “apostolo della carità,padre dei poveri, benefattoredell'umanità dolorante ed ab-bandonata...” e Giovanni Pao-lo II parlando della sua operala proclama “meravigliosa egeniale espressione della ca-rità cristiana...”.

L'iter di questa realtà non èterminato, restano due reparti

da mettere a norma secondole esigenze moderne e il nuo-vo ascensore a servizio degliospiti provati nel fisico. Perquesto ascensore, nello spiritodi Don Orione, abbiamo lan-ciato un appello alla genero-sità dei genovesi che non sismentisce mai... e i lavori, conl'aiuto della Provvidenza, pro-seguono il loro cammino.

Chiudiamo questo articoloriportando da pagine già scrit-

te i momenti storici, vivi, delnascere dell'opera di Quartoe non dimenticare la genero-sità e i sacrifici di tante perso-ne travolte dall'entusiasmo diDon Orione.

“Un'altra opera sbocciavaintanto a Quarto Castagnadove, per la generosità deifratelli e sorelle Ravano, vennemesso a disposizione del Pic-colo Cottolengo un vasto ter-reno prospiciente il mare, concase coloniche e uliveti (70.000 mq).

Si imponeva la costruzionedi Castagna per far posto adaltre persone in necessità. Fupreparato dall'architetto ing.Maurizio Bruzzo un grandiosoprogetto, realizzato solo inparte. Il 21 Aprile 1930 il Card.Minoretti – presenti le mag-giori autorità cittadine – bene-disse la prima pietra di un pa-diglione capace di 200 postiletto.

I lavori però non poteronosubito cominciare, anche per-ché mancava la strada di ac-cesso al terreno. Furono ichierici di Don Orione a co-struire il raccordo per l'allac-ciamento con la via Romana, e

la nuova strada venne dedica-ta al Beato Giuseppe Bene-detto Cottolengo. Qualcheanno dopo si dette mano alcantiere e furono ancora sa-cerdoti e chierici della PiccolaOpera della Divina Provviden-za – fattisi già manovali nellacostruzione del Santuario del-la Madonna della Guardia diTortona – a prestare volente-rosi la loro fatica come mura-tori, sotto le direttive del sig.Michele Bianchi “capomastrodella Provvidenza”.

È in quegli anni (1936/37)che il beato martire Don Fran-cesco Drzewiecki, ordinato sa-cerdote il 6 Giugno 1936, ven-ne inviato a Quarto Castagna,responsabile dei chierici ivi im-pegnati nel lavoro e nello stu-dio.

Lo spettacolo di quei singo-lari lavoratori in sottana riuscìa qualcuno di stupore, ai piùdi edificazione. Anche la stam-pa sottolineò con ammiratacompiacenza il fatto: “A Quar-to dei Mille - riferiva un fogliodel tempo - vi sono i muratoriin sottana: sono i Figli della Di-vina Provvidenza, i preti deipoveri, degli orfanelli, dei vec-chi, dei malati, che disciplina-no lo spirito con la santa fati-ca, alternano allo studio il la-

...nell’accogliente e calda struttura di Castagna.

Don Orione benedice chi entra...

...e le ore lente e serene degli ospiti...

Brevi notizie di Quarto - Castagna

6 CONOSCERCI E’ AMARCI

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Èmeno di un anno che hoaccettato di diventare Pre-

sidente dei volontari di Casta-gna, ma in realtà vi lavoro co-me medico da nove e, tra altie bassi , come in tutte le fami-glie, devo dire che mi ci sentocome a casa.

E proprio come se fosse ca-sa mia, invito giovani e menogiovani, a “fare un giro” a Ca-stagna per capire che anchenei più anziani e deboli è sem-pre presente la voglia di viveree che, questa “fiammella”, èalimentata soprattutto dall'a-more e dalla disponibilità diquanti offrono qualche ora delloro tempo per dedicarsi aqueste persone.

Il tempo “speso” per il vo-lontariato non è sicuramentetempo perso ma rivalutatocon gli “interessi” perchéspesso si riceve più di quelloche si da.

I servizi che si possono offri-re sono tanti, per es: aiuto al-l'animazione, partecipazione agite, lettura, coro, aiuto all'ali-mentazione, guardaroba,giardinaggio...

Chissà che qualcuno di voinon dica “quasi quasi provoad andare!”.

Noi vi aspettiamo, e nelfrattempo ringrazio, a nomedei nostri ospiti, i “vecchi” vo-lontari che non hanno maimollato e i “nuovi” che ci han-

no portato una ventata di ariafresca.

Cristina Parodi

Per informazioni, rivolgersiin Istituto a: Animatrice Maria-grazia Virgillito, Dott.sa Cristi-na Parodi

S. Carlo. E che la festa cominci... ...”ma fanno proprio festa a noi?”

Prof. Isola. Ospiti e volontarie quasi in parità... S. Vincenzo: una festa in“trasferta” ma le altre sono nelle camerette. nell’attesa che il proprio reparto

S. Gabriele. Una posa per il fotografo Don Orione: ed ora qualcosa di concreto!prima della festa.

LA PRESIDENTE DEL VOLONTARIATO DI CASTAGNA

Quando circa un anno fa hoiniziato a frequentare gli

ospiti dell'istituto Don OrioneCastagna nell'intento di offrirequalcosa di me stessa agli altri,mai avrei immaginato di poterricevere umanamente così tan-to. È stato quasi un amore a“prima vista” un “colpo di ful-mine”, un coinvolgimentoemotivo intenso, una grandecondivisione, un sentirmi a mioagio da subito. Il mio volonta-riato è fatto di cose pratichenell'ambito dell'animazione edi tante, tante parole. Spessomi dico: “Dio mio quanto par-lo!... parlo troppo?” nel timoredi ciò cerco allora anche di

ascoltare. E proprio queste duecose mi hanno avvicinato tantoa molti ospiti, ci hanno resi ami-ci, confidenti, solidali. Ci sonostati momenti difficili, situazionicondivise di sofferenza, di ma-lattia, piccoli e grandi dolori,ma a bilanciare, tanti sorrisi, af-fettuosità, risate e momentispensierati. Carlotta, Franco,Vincenzo, Rosa, Ciro, Antonio,Mario, Guido, Roberto, Marian-na, Nanni, Aurelio, Giuliana, Li-na, etc. etc. etc. ...quanti siete equanto vi voglio bene! A voi ri-volgo il mio grazie, grazie peravervi conosciuto e grazie peramarvi e per amarmi.

O.V.

STORIA DI UNA VOLONTARIA

Feste di RepartoFeste di Repartovoro manuale. Hanno i callisulle mani, maneggiano picchie badili; portano calcina, mat-toni, cemento, cantando”...

Altro brano di fonte direttaci fa intravedere come la paro-la di Don Orione conquista icuori dei suoi benefattori....

“Ben presto questa “ten-da“ (Via del Camoscio 2) fu in-sufficiente per soddisfare tuttii richiedenti e Don Orione ot-tenne in affitto dal Comune –nel 1925 – l'antico ospedale diSan Girolamo di Quarto.

Tre anni dopo, il Comune,dovendo sistemare l'Ospeda-le di Pammatone, fu costrettoa richiedere i locali dati in affit-to per alloggiarvi i suoi amma-lati. Il Sindaco, Seno Broccar-di, offrì in cambio lo stabilemunicipale di via BartolomeoBosco. Il 25 marzo, festa del-l’Annunziata, celebrò così perl'ultima volta la Messa nellaCappellina che stava per la-sciare. Nell'omelia non mancadal manifestare il suo ramma-rico nel dover lasciare, per for-

za maggiore, quella casa dalclima tanto adatto per i suoi ri-coverati. Il rammarico di DonOrione è subito raccolto e altermine della Messa, mi avvi-cinai a Don Orione offrendo indono un appezzamento di ter-reno, poco lontano.

Don Orione, va immediata-mente a visitare il posto, lotrova di suo pieno gradimen-to: era un vasto terreno pro-spiciente il mare con una casacolonica ed un grande ulive-to…”.

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Page 6: Spedizione in a.p. Filiale di Ber Filiale di Bergamo Marzo

Il contributo a cui i nostri amici dovrebbero avvicinarsi è di circa260.000,00 euro, cifra che ci consentirebbe di non dirottare a questoscopo capitali necessari per la principale attività del Piccolo Cottolen-go: l’assistenza. Pertanto proseguiamo l’iniziativa ricordando che il no-me dell’offerente, la cifra e il nome dell’eventuale persona che si intende ricordare saranno scrit-ti su apposite cartoline (foto a lato) ed inserite in una nicchia murata nell’abside. Per le offerteoltre i 500 € è prevista la scritta su lapidi di marmo, che saranno collocate sulle pareti della chie-sa, del nome di un proprio caro o di se stessi. Nella rubrica detti nomi appariranno in neretto.Presso il Credito Bergamasco di via Ayroli è stato aperto il conto corrente bancario ABI 3336CAB 01401 n. 12605, intestato al Piccolo Cottolengo di Don Orione e finalizzato alla ristruttu-razione della chiesa.

Fondo precedente € 140.063,07A.R.M., a ricordo dei genitori 300,00LUCIANA OMODEI - le sorelle Anna e Giuseppina 500,00MOZZONE Aldo 15,00CUMIN Riccardo 15,00N. N. 1.995,00GHIORSO Rina, a ricordo delle famiglie Ghiorso e Biasotti 50,00SATTA Roberto 20,00N. N. 270,00Ada, Ex Allieva 25,00Prof. EMILIA ROSSI - le amiche Cesarina Conzi, Maria Lodi e Maria Serafino 2.000,00BOLLA Ada Ved. Segalerba, a ricordo di Pavesi e Carminati 50,00RICCHINI Luisa, a ricordo defunti famiglie Damasio e Ricchini 15,00N.N., a ricordo dei familiari 250,00VINCENZINA GALLUCCIO - il comitato pro Vincenzina 2.000,00ROSSI Francesco, a ricordo di Rita Trabucchi 100,00CARRARA SANTUCCI Cecilia, a ricordo del marito dr. Giorgio Santucci 50,00ZERBINATI Paolo e Marta 20,00LORENZI Giuseppina, in occasione della nascita della nipote Lisa 20,00ANTONIELLI Luigi 20,00PAGANO Ondina, a ricordo di Alida e Ortensia 50,00CHIAPPORI Carla, a ricordo dei propri defunti 80,00Totale € 147.908,07

Chiesa di San Giovanni Battista11 COSTRUIAMO

INSIEME

10 CRONACA

10 PAGINA MISSIONARIA

Fondo precedente € 3.315,00T. A. M. 50,00una Volontaria 100,00N. N. 5,00TANFERI Flora 50,00N. N. 100,00N. N. 25,00CASATI Emma 10,00N. N. 15,00dalla Pesca di Beneficenza Missionaria 5.115,00Doris 10,00ARGENTO Lilly 100,00FARINA Maria Rosa 10,00N. N. 50,00RIGACCI Elvina 5,00BONUCCELLI Luciano 50,00ZEREGA Maria e GNECCO Giorgio 10,00Totale € 9.020,00

“A Vincenzina, testimone d’amore nel mondo della sofferenza”Piccolo Cottolengo di Don Orione, Genova - Italia 1945-2003

della Guardia. A Vincenzina sa-rebbe piaciuto aiutarli, comeaveva fatto per le attività assi-stenziali che in breve tempohanno assunto importanza na-zionale. E poi le nostre suorestanno costruendo una mater-nità... e ci sono sempre tantepovertà che colpiscono i più in-difesi – i bambini – fra cui l’AIDS.

Ecco, ci siamo detti, questoè il SEGNO che Vincenzinaavrebbe preferito.

Vincenzina Galluccio: un segnocome ricordare Vincenzina?

A questa domanda aveva-mo risposto con un altro inter-rogativo: cosa le stava più acuore? Le missioni, ed in parti-colare quella della Costa d’A-vorio, per la quale si era prodi-gata fin dal suo nascere, neglianni ’70, è il pensiero che è na-to spontaneo in tutti.

Si sa che lì, per la precisione aBonoua, è in costruzione un san-tuario dedicato alla Madonna

“Andate, mangiate carnigrasse e bevete vini dolci

e mandate porzioni a quelliche nulla hanno preparato,perché questo giorno è consa-crato al Signore nostro; non vi

rattristate perché la gioia delSignore è la vostra forza” –parola di DIO del giorno 25gennaio 2004, sì proprio dellaDomenica in cui gli Amici diDon Orione hanno dato inizio

alle assemblee dell'anno 2004all'istituto Santa Caterina in ViaBosco.

“La parola di Dio“ dice Isaia”non ritornerà a Dio senza ave-re operato ciò che Lui deside-

ra” e noi siamo stati veramentecolmi di forza e di gioia per-ché: è l'anno della canonizza-zione di Don Orione, di quelSanto che ha chiesto al Signo-re,nella sua prima Messa, chetutti quelli che fossero venuti incontatto con lui, direttamenteo indirettamente, potesseroraggiungere la salvezza eterna.Non so se mi spiego: è veroche dobbiamo collaborare atti-vamente a questo progetto,ma abbiamo anche la certezzadi ottenere tutti gli aiuti neces-

sari; poi: è l'ottantesimo annodel Piccolo Cottolengo Geno-vese di cui l'Istituto di via Bo-sco è il secondo nato e pre-ghiamo il Signore che aiuti Sa-cerdoti, Suore, Amici, Collabo-ratori, Volontari ad avere ilcuore caldo per continuare afarne il “motore della carità”nelle case orionine, come hadetto Don Germano Corona;per ultimo (ma solo per giova-ne età) è il 60° anno di sacer-dozio di Don Pietro Donzelli,60° non di età, di sacerdozio!,

cioè 60 anni di tempo di un uo-mo nella cui mani pane e vinocompiono ogni giorno il mira-colo di diventare il Corpo ed ilSangue di Gesù, che ancoraoggi ci tocca per dire “effatà”– apriti – al nostro cuore, allanostra anima.

Ed è sull'anima , sull'anima“santa” di Don Orione che si èaccentrata l'attenzione, la ri-flessione profonda, commossae riconoscente di Don Pietro.Con l'arguzia che gli conoscia-mo il Don Donzelli ha scelto

Raduno AMICI di gennaio in via B. Bosco

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“di scrivere e leggere il testoanziché parlare “a braccio”...tanto più che il mio “braccio”si è accorciato a differenza diquello di Dio”.

Quindi, o assenti, siete for-tunati perché chi vuole nonperdersi pensieri “più preziosidell'oro, di molto oro fino”può chiedere le fotocopie.

Qualche chicca? Dagli scrittidi Don Orione. “il fuoco divinonon mi incenerisce, mi tem-pra”; quando il Santo parleràdel povero non dirà che il po-vero rappresenta Cristo, che èimmagine del Cristo, ma affer-merà che il povero è Cristo!

Legge Don Pietro: “attra-verso i Suoi scritti, che vengo-

no sempre più alla luce, comeperle da una miniera, si viene ascoprire una dimensione dellapersonalità di Don Orione chefino a pochi decenni fa era po-co conosciuta: un’anima con-templativa nell’azione.

Don Giampiero Congiu ri-corda come in Sardegna, 40anni fa, un certo Don Pietro,voce di Don Orione e vocazio-nista lo ha coinvolto nella mis-sione sacerdotale. Don Ger-mano Corona ed il NotaioGambaro, nuovo presidentedegli Amici, hanno parlato delprogetto che perseguiranno direcuperare tutti gli Amici tra-scurati e di attirarne di nuovi.

E poi: le Suore, le straordi-narie Suore, senza le quali nonavrebbe potuto neanche na-scere il piccolo Cottolengo,

come disse lo stesso Don Orio-ne, con riferimento in partico-lare a Suor Stanislaa; e, se l'a-vesse conosciuta, anche a SuorCaterina, la superiora dell'Isti-tuto, giovane di anni e di vita-lità, matura nell'esperienza diamore verso le ospiti che desi-dera muoiano felici per incon-trare con gioia il Signore, laquale alla fine, seguendo l’invi-to di Neemia, ci ha ammannitoun delizioso banchetto di cibisucculenti per carburare, dopol'anima, anche il corpo. Graziee viva il Santo Luigi Orione!

Un amico

Don Pietro Donzelli durante la S. Messa di gennaio in via B. Bosco...

...e nella sala attigua alla stanzetta dove Don Orione

riceveva i genovesi. Vicino a lui il neo presidente

della Consulta Amici, il notaio Gambaro.

Presepio vivente al Paverano

del “Don Orione” al misterodella nostra Redenzione.

Anche Don Orione organiz-zava dei favolosi presepi viven-ti con un numero immenso dipartecipanti e Lui stesso, allafine, porgeva, alle folle chepartecipavano, il BambinelloGesù. Voleva che tutti espri-messero a Gesù la loro fede egratitudine per il grande donodella salvezza.

Quanta la gente che ha par-tecipato e quanta la valentianell'organizzazione: tutto il“Piazzale don Orione” era col-mo di momenti di vita vissutacon oggetti semplici ma signi-ficativi della presenza dell'inte-ro Paverano.

L'inizio è con le apparizionidell'Arcangelo Gabriele allaVergine Maria e nel Sogno diSan Giuseppe, ambientatemolto significativamente nellacasa di Maria e di Giuseppe

con i suoi attrezzi di lavoro.Si è poi passati ai pastori,

custodi delle loro pecorelleammiratissime con saltellantiagnellini e delle loro papere,che timorosi accoglievano l'an-nuncio dell'angelo.

E poi... i Re Magi, parlanti,di fronte all'orgoglioso Erodecon i loro doni da portare alBambino Gesù.

Che bella l'immagine, usataper la circostanza, tra le manidi Maria e gli sguardi attenti diGiuseppe e di tutti i presenti!

Una scola cantorum moltoben preparata ha accompa-gnato le diverse scene con icanti natalizi tradizionali chehanno aiutato tutti a rifletteresu ciò che i personaggi offriva-no nei loro gesti e parole.

I figuranti, tutti strettamentedel nostro Piccolo CottolengoGenovese nelle sue realtà diPaverano, Camaldoli, Casta-

gna e Bogliasco con la prepa-razione attenta e il vestiariosempre più appropriato, sonostati molto bravi nell'aiutarci inquesto momento di fede orio-nina.

È un appuntamento che tut-ti attendiamo dal Paverano ealle animatrici chiediamo chesappiano sempre arricchircidella loro fantasia artistica, perun sempre nuovo godimentodi amore a Gesù.

Don Ferdinando Dall’Ovo

Nel settantesimo della Fon-dazione del Piccolo Cotto-

lengo Don Orione-Paveranoha avuto un suo momento diimpegno: il Presepio Vivente2003.

È stato celebrato il giorno11 Gennaio 2004 ma è certa-mente il frutto di un anno dipreparazione perché l'avveni-mento significasse a tutti ilgrande amore di don LuigiOrione – presto dichiarato San-to dal Papa Giovanni Paolo Se-condo nel prossimo maggio – e

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1. I Re Magi da Erode...

2. ...diretti alla grotta della Natività...

3. ...dove gli angioletti annunciano la nascita di Gesù...

4. ...mentre il coro rallegra la scena.

5. E, per chiudere, una cioccolata calda.

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Raccomandiamo alle preghie-re dei nostri lettori gli amici, i be-nefattori e gli assistiti mancati dapoco o dei quali ricorre l'anniver-sario della morte: sig. MarcelloCasale, sig.a Margherita Pelis-setti Losi, suor M. Bennata, prof.Vittorio Mela, dott. Luigi Bozzo,sig.a Pasqualina Ferretti ved.Matricardi, sig. Pilade Gramolaz-zi, sig. Giuseppe Peruzzo, sig.Federico Pisotti, sig. FerruccioPellegrini, avv. Giovanni Revelli,sig.a Emanuela Barattieri Coster-manelli, sig.a Renata Gallimber-ti, sig. Roberto Sciutti, sig.a Ma-ria Chiappini, don Pietro Parola,sig. Francesco Garaventa, donGiuseppe Risi, sig.a Maria More-sco ved. Podestà, sig. Archime-de Corsanego, sig.a AdelinaEbridi, sig. Ferdinando Olive,sig.a Rosa Carlotta Bruno, donGiovanni Carminati, sig. AlfredoSismondi, sig.a Giuseppina Mar-tini in Varale, sig.a Mafalda Gio-vanelli ved. Falzone, Prof.ssa Cri-stina Cipelletti Zannoni, sig.aAnna Maria Sammito, sig.a Fla-minia Zanuso, sig.a GraziettaMusco, sig. Emanuele Solimano,sig.a Maria Cristina Dapelo, donRoberto Risi, suor M. Candida,

sig. Pier Angelo Cau, sig.a SantaScattolini Tarabotto, sig. Erman-no Trumpy, sig. Riccardo De Lo-renzi, mons. José Carlos DosSantos, sig. Giovanni Perlo, sig.Pierino Vercesi, sig. UmbertoGennari, don Giovanni Rubinelli,sig. Alfredo Servo, sig. AgostinoSciaccaluga, sig. Giovanni Gotel-li, sig.a Lina Poletti Levra, sig.aElena Carbone ved. Chiarella,sig.a Caterina Bottaro ved. Paro-di, sig. Ettore Ronconi, sig.a San-ta Miragliotta, sig.a GiuseppinaBuratti ved. Vaccari, sig.a AngelaCanessa, ing. Ottonello, sig.aGiovanna Bruzzone, c.te Agosti-no Ravano, sig.a Ernestina Bi-gliatti in Fontana, don Aldo Gar-dini, sig.a Iolanda Bernocco, sig.Biagio Farese, sig. FerdinandoViviano, sig.a Renata Gadollaved. Perria, sig.a Anna De VerisGrossi, cav. Raffaele Ramognini,sig.a Giulia Boschi ved.Ursoman-do, sig.a Maria Calciati ved. Gi-ganti, sig. Angelo Assereto, sig.Michele Manfreda, sig.a MariaVanzetto ved. Durante, sig.a Ma-ria Angela Orione, sig.a MariaTeresa Armanino, dott.ssa IrisFalchi Bottale, sig. Roberto Ca-minati, sig. Mario Busti, sig.a El-

vira Sciaccaluga, sig. CostantinoDagnino, sig. Bartolomeo Ca-stel, avv. Claudio Bellavita, sig.aGiuseppina Porta, don Giusep-pe Ghio, sig. Pietro Paolo Vassal-lo, sig.a Francesca Filippone,sig.a Anna Vallebona, sig.a BiceRiboli ved. Rossi, don FrancescoPitto, sig.a Teresa Pol, sig.a RosaColli, sig. Carlo Bellini, sig. Gio-vanni Rosso, sig.a Adele Traver-sa, sig.a Emilia Massardo, sig.aClotilde Arbocò ved. Lagorio,sig. Gianni Marconi, sig. Agosti-no Negro, comm. Attilio Bruzzo-ne, sig. Giuseppe Giorgio Infan-tolino, rag. Luigi Francesco Cal-cagno, sig.a Maria Simbula,coad. Luigi Carminati, suor M.Adriana, sig.a Maria Bignone,sig.a Maria Gonizzi, sig.a IreneCasazza, sig.a Maria GabriellaAlfonso, sig.a Maria Denegri,sig. Angelo Andrea Gotelli, suorM. Sira, suor M. Anselma, sig.Giorgio Dapelo, sig. GiuseppeCastagnasso, sig. Fosco Bartoli,sig. Ruggero Moda, sig. MarioTesta, sig.a Maria Francesca San-na, sig.a Ottavia Zanelli, sig.aAda Casella, sig.a Adriana Arro-bio, sig.a Bianca Uccelli, sig.a Io-le Rossignoli, don Alberto Cuciz.

“La carità salverà il mondo”,questa è la frase del Beato

Luigi Orione che ha dato il ti-tolo alla mostra tenuta il 21 di-cembre nei locali della Casa diRiposo don F. Putzu a Selar-gius (CA).

La mostra è stata la tappaconclusiva di un lavoro duratocirca nove mesi coadiuvatodall'animatrice e dalla Supe-riora dell'Istituto durante ilquale le ospiti hanno parteci-pato alle diverse attività di ani-mazione rivelando un partico-lare interesse per le attività ar-tistiche. Fra gli oggetti espostifiguravano le cornici realizzatea mano in pasta al sale, i cen-trotavola natalizi, le bottigliedecorative, i bassorilievi ingesso, le cartoline in perga-mena, insomma chi veniva a vi-sitare la mostra con l'idea diammirare unicamente lavoriad uncinetto, ha avuto unagradita sorpresa.

Uno degli obiettivi della

mostra è stato la raccolta difondi per le opere di DonOrione nel Mondo; colpisceinfatti il messaggio contenutonella locandina che chiama lacomunità non solo a parteci-pare con la sua generosità, mainvita tutti a una profonda ri-flessione sul valore della caritàautentica che non ha limiti dietà e che per fare del bene siserve anche dei “più piccoli.”

A decretare l'esperimentoriuscito, sono i sorrisi di gioiadelle ospiti della casa di ripo-so, gioia che si prova solo neldonare, gioia che per il Fonda-tore era a cardine dei suoi isti-tuti, gioia che traspare anchein chi è venuto con l'idea didare, ma che ha ricevuto tantoe che non dimenticherà facil-mente questa esperienza.

Silvia Salis

15 IN MEMORIA

NON FARE MAI PIÙ GUERRE

C'era il bombardamento.Si doveva correre tutti in galleria alla sveltacon i bambini in braccio per non farti restare sotto le bombe.Tanta paura!Perché si avevano i bambini piccini.Poi stavamo delle ore in galleriain attesa che finisse il bombardamento.Avevo tanta paura.Con noi tanti bambini presi sotto bracciocome si poteva...Si doveva correre più presto che si poteva.Vecchi. Bambini. Tutti.Stavamo sotto per delle ore.Questa galleria era vicino a casa nostra a San Martino D'Albaro.Andavo nella galleria con mamma e bambini.Papà era in guerra, la guerra è una cosa tremendada non fare mai.Tanta paura. Tante corse.Tante corse per arrivare in galleria.Mi spaventavo sempre.Ho paura anche ora.Mi è rimasta dentro la paura.Quelli che vogliono la guerra li farei provare cosa vuol dire.Provassero la guerra!Bombardamenti,venivamo giù le bombe, tutti per strada a correre...

Sanguineti Gemma

Non solo assistenzaIl Centro Studi Medico-Scientifici dell'Opera Don Orione di Genova ha organizzato i seguenti convegni:Le infezioni Trasmissibili in ambito ComunitarioLe Emergenze Metaboliche in GeriatriaLe Demenze VascolariAspetti Endocrinologici in Geriatria

Queste iniziative che per l'attualità degli argomenti trattati ed il valore dei Relatori hanno ottenuto ampi consensisono state attuate con la collaborazione di Istituti Universitari, il concorso di numerosi Docenti dell'Ateneo Genovesee di Primari Ospedalieri.

È stato inoltre realizzato un Corso di Aggiornamento e Formazione in riparazione Tessutale ed in collaborazionecon il Dipartimento di Scienze Endocrino-Metaboliche dell'Università di Genova un Corso di Perfezionamento in Nu-trizione Clinica dell'Anziano non Autosufficiente della durata di tre mesi.

Va anche sottolineato,aspetto qualificante di non trascurabile importanza, che è stata stipulata una convenzionecon le Scuole di Specializzazione in Geriatria, Scienza dell'Alimentazione ed in Endocrinologia dell'Università di Geno-va; pertanto i medici specializzandi in queste discipline potranno completare la loro preparazione dottrinale e praticafrequentando i reparti del Piccolo Cottolengo Genovese.

Miracolo di Natale

Ipreziosi ricordi dei nostri vec-chi emergono con forza, inci-

dono nei nostri cuori il sensodella giustizia e della pace.

Valori universali ancora oggispesso disattesi.

LAVORO ESEGUITO NELL'AMBITODEL PROGETTO DELLASCUOLA MEDIA CAMBIASO “LA SABBIA E LA MEMORIA”

Selargius (CA): artiste all’opera. La vera povertà è non saper amare.

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AULE (Euro 500) (concorre all’ordinaria manutenzione delle sedi dei Piccoli Cottolengo)

BORSA MISIONARIA (euro 250)(concorre all'acquisto di materiale - protesi, carrozzelle, ecc. - per le missioni)

BORSA FARMACEUTICA (euro 200)(concorre all'acquisto di medicinali, protesi e presidi sanitari ai nostri ospiti)

BORSA DI STUDIO (euro 100)(concorre a mantenere agli studi chi si prepara alla vita religiosa)- BEATO DON ORIONE - la sig.a Mariangela Biscaldi- PASQUALINA MOTTINO - il sig. Giancarlo Bruzzone

BORSA DI PANE (euro 75) (integra la retta di chi non riesce ad arrivare alla quota stabilita)- BEATO DON ORIONE - la sig.a Anna Maria Putano Bisti- BEATO DON ORIONE - il sig. Bruno Beruti- AZZURRA FALCIANI - il fratello Valerio- BEATO DON ORIONE -

LETTINI (euro 50) (per la biancheria e il vestiario degli ospiti)- BEATO DON ORIONE - la sig.a Giovanna Marta Bettine- ANTONIO PERASSO - i familiari- VITTORIO GARIBALDI - la figlia- EFISIA SITZIA - i figli- BEATO DON ORIONE - la sig.a Letizia Bricca- BEATO DON ORIONE - il sig. Romano Verardi- BEATO DON ORIONE - la farmacia Scanavino- Mons. JOSÈ CARLOS DOS SANTOS -- NUCCIA PICCARDO - l'amica Anna Notte- BEATO DON ORIONE - i sigg.i Franco Moroni e Angelina Brizzolari

BANCHI (euro 25) (serve per l'acquisto e il riordino delle suppellettili)- LUIGI GERONDIO - la moglie Onesta Castagnedi- BEATO DON ORIONE - il sig. Davide Rosolen- FRANCESCO BALDUZZI - i sigg.i Andrea e Elena Balduzzi- BEATO DON ORIONE - il sig. Giovanni Piaggi- ALBERTO RATTO - la sig.a Emma Ratto- BEATO DON ORIONE - il sig. Francesco Gala- Coniugi POGGI - le figlie Gabriella e Paola- VILMA MANGANELLI - la sig.a Nicoletta Piccinino- BEATO DON ORIONE - il sig. Riccardo Fossati- ANTONIO, MARIA e VITTORIA PITTO - la sorella Teresa

PER DONAZIONI E LASCITIChi volesse disporre di donazioni, lasciti oespressioni di liberalità a favore dell’Istituto èpregato di farlo usando esclusivamente la se-guente dicitura: «Lascio (o Dono) alla ProvinciaReligiosa San Benedetto – Piccolo Cottolengodi Don Orione con sede in Genova - Via Pavera-no 55 - per le proprie finalità caritative e assi-stenziali in Genova. Per maggiori informazionie/o chiarimenti rivolgersi all’Ufficio Tecnico Suc-cessioni: telefoni 010/5229343 - 010/5229313.

Rivista inviata a nome dei nostri assistiti in omaggio a benefattori, simpatizzanti, amicie a quanti ne facciano richiesta.

16143 GENOVA - Via Paverano, 55 Tel. 010/5229.1 - Conto Cor. Post. N. 00201160 Autorizz. della Cancelleria del Trib. di Tortona in data 26-6-'61 - n. 42 del Reg. Direttore: Don GERMANO CORONA

([email protected])Responsabile: Sac. Carlo Matricardi

Realizzazione a cura della Editrice Velar - Gorle (Bergamo)

16 COME AIUTARE IL PICCOLO COTTOLENGO

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