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Relazione sul gruppo orologiero svizzero

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CORSO DI ECONOMIA AZIENDALE E GESTIONE DELLE IMPRESE - CLEAM 07 - ANNO ACCADEMICO 2014/2015

THE SWATCH GROUP

CRISTIAN ARIOLDI - 1795293PRINCIPALI STAKEHOLDER ENRICO GENOVESE - 1796069CONFIGURAZIONE DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE FRANCESCO AMIGHETTI - 1778950POLITICHE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE - BILANCIO

GIACOMO ZAMPROGNO - 1780022STORIA - CORPORATE GOVERNANCE KATALIN TROPOTEL - 1792555INTRODUZIONE - RELAZIONI COOPERATIVE MATTIA BALLARDINI - 1796655FORMULA COMPETITIVA - PRINCIPALI CONCORRENTI

LAVORO DI GRUPPO

INDICEINTRODUZIONESTORIACONFIGURAZIONE DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHESISTEMA COMPETITIVORELAZIONI COOPERATIVE CON ALTRE IMPRESECORPORATE GOVERNANCEPRINCIPALI STAKEHOLDERPOLITICHE DI RESPONSABILITÀ SOCIALEBILANCIOCOMMENTOBIBLIOGRAFIA

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1316171921222526

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Tutti i dati presenti sono aggiornati al 31 dicembre 2013 tranne i casi in cui è specificata la data risalente al tale dato.

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INTRODUZIONESwatch Group è una holding multinazionale nata in Svizzera nel 1983 in seguito alla fusione delle due prin-cipali società orologiere elvetiche ASUAG e SSIH.Attualmente il gruppo, con sede legale a Bienne nel Canton Berna, è il leader del settore orologiero mondia-le attraverso la produzione di orologi finiti venduti sotto il nome dei suoi diciotto brand, la produzione della quasi totalità dei movimenti e componenti venduti a terzi del settore.Il gruppo svolge anche un ruolo chiave nella realizzazione di sistemi elettronici e opera inoltre nel settore gioielliero. Degna di nota è infine la presenza del gruppo nel settore delle telecomunicazioni, dell’industria automobilistica e dei servizi.Oltre a tutto ciò, detiene la posizione leader nel cronometraggio sportivo, assicurandosi in questo modo la visibilità dei marchi del gruppo. Negli ultimi trent’anni ha dato lavoro al 25-30% circa degli occupati del settore. Il suo fatturato attuale ammonta a 8.800.000.000 di franchi svizzeri, il numero dei dipendenti è di 33.600 unità e l’azionista di maggioranza è il gruppo denominato Hayek Pool che detiene il 40,8% del capi-tale azionario.Simbolo di tradizione e innovazione allo stesso tempo per mezzo delle sue diverse griffe copre il 20% circa delle vendite di prodotti finiti a livello mondiale.

STORIANel corso degli anni Trenta l’ASUAG (Allemaine Schweizerische Uhrenindustrie AG) e la SSIH (Societé Suisse pour l’Industrie Horlogére) possedevano un ampio portafoglio di marchi orologieri svizzeri ben posizionati. L’ASUAG era stata fondata nel 1931, la SSIH un anno prima, dalla fusione di Omega con Tissot. All’epoca l’obiettivo primario della SSIH consisteva nel commercializzare orologi svizzeri di quali-tà. Il compito dell’ASUAG era anche più ambizioso: mantenere, migliorare e sviluppare l’industria orolo-giera elvetica. A tal proposito l’impresa era riuscita a crescere anche attraverso l’acquisizione di un certo numero di fabbricanti di èbauche e di orologi finiti, riuniti in seguito nella GWC (General Watch Co. Ltd).Verso la metà degli anni Settanta l’industria orologiera svizzera si trova nel mezzo della peggiore crisi mai sperimentata sino a quel momento a causa dell’incessante progresso innovativo in campo orologiero da parte dei concorrenti giapponesi e statunitensi. Da un punto di vista tecnologico, la concorrenza giapponese viene surclassata nel 1979 dal lancio di “Delirium Tremens”, l’orologio da polso più sottile al mondo, sviluppato da un gruppo di ingegneri di Fontainemelon e dotato di un numero ridotto di componenti. Tutta-via l’impasse in cui si trovano ASUAG e SSIH all’inzio degli anni Ottanta induce le banche a ricorrere alla consulenza di Nicolas G. Hayek. Nato a Beirut nel 1928 e formatosi all’Université de Lyon, nel 1982 stila dei rapporti che propongono innanzitutto la fusione di ASUAG e SSIH nel gruppo ASUAG-SSIH in modo da poter operare una vera razionalizzazione del sistema di produzione e adottare una nuova strategia di mar-keting. L’operazione viene realizzata nel 1983 e dà vita al primo gruppo orologiero del mondo che, dopo un periodo di transizione necessario alla fusione e durato tre anni, diverrà prima la SMH (Societé suisse de Microélectronique et d’Horlogerie) nel 1986 e infine The Swatch Group SA nel 1998.

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FONTE: PIERRE-YVES DONZÉ, Swatch Group story, Egea, Milano 2013

Nel 1985 la SMH adotta una nuova strategia di marketing che deve consentire al gruppo di imporsi come leader mondiale del settore. Il programma per raggiungere la leadership viene attuato in due fasi: negli anni 1985 – 1995 il gruppo focalizza la propria attenzione sulla riorganizzazione del sistema distributivo, azione che rientra nella politica generale di razionalizzazione del sistema produttivo.Rilevando il brand fondato a Villeret nel 1735 il gruppo manifesta di essere più alla ricerca di un nuovo savoir-faire in termini di marketing e produzione di pezzi complessi che di quote di mercato; al tempo stesso permette di avere un’unità produttrice di movimenti complicati e di alta gamma, dotazione indispen-sabile per migrare verso il lusso.In un secondo momento, a partire dalla metà degli anni Novanta, adotta una strategia di differenziazione e di riposizionamento per migliorare la complementarietà tra i diversi brand e innalzare la competitività dell’azienda in tutti i segmenti di mercato. Lo sforzo riguarda in particolare il segmento detto del lusso accessibile (new luxury) in cui operano le principali marche storiche del gruppo, ovvero Omega, Longines e Rado, in modo da rafforzare l’immagine di ognuna di esse e avere prodotti diversi e complementari desti-nati ad un pubblico differenziato. Per contrastare i concorrenti Rolex e Cartier sul mercato internazionale viene scelto Omega, come prodotto di lusso di largo consumo che diventerà poco dopo il brand numero uno del gruppo. Tra il 1985 e il 2000 Swatch Group vive una profonda mutazione che da conglomerato di aziende molto diverse e poco integrate tra loro lo trasforma in un gruppo centralizzato, razionalizzato e globalizzato. Mentre i concorrenti giapponesi perseguono durante gli anni Novanta e Duemila una corsa ostinata verso l’innovazione tecnologica quale possibile motore di una nuova fase di crescita, Swatch Group riesce ad imporsi come leader a livello internazionale senza grandi innovazioni tecnologiche.La vera innovazione è quella “non tecnologica” che si concretizza attraverso le due politiche complementa-ri protagoniste del successo del gruppo: quella di marketing e quella di razionalizzazione del sistema produttivo che viene portata avanti dalla fondazione del gruppo fino alla fine degli anni Novanta.A partire dal 2000 il coinvolgimento della famiglia Hayek nella direzione operativa cresce notevolmente così come, tra il 2001 e il 2010 crescono le esportazioni dalla Svizzera alla Cina passando da 36 milioni di franchi a più di 1 miliardo e facendo di questo mercato il quarto sbocco (6,8%) per l’orologeria svizzera dietro a Hong Kong (19,7%), Stati Uniti (10,4%) e Francia (7,2%).

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L’azienda ha tutt’oggi un peso non indifferente su tutto il settore industriale e detiene inoltre quasi un mono-polio – essenzialmente ereditato dal passato più che costruito – nella produzione di semilavorati e di pezzi costitutivi del movimento grazie alla filiale ETA SA, con sede a Granges. Così, per ragioni sia storiche che giuridiche, il gruppo non rifornisce solo le proprie fabbriche ma anche quelle dei principali concorrenti, compresi alcuni produttori prestigiosi. Ne consegue che, grazie al controllo che esercita sulle tecnologie impiegate nella fabbricazione di movimenti per orologi, è leader nel settore.

CONFIGURAZIONE DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHEConsiderato uno dei gruppi orologieri più importanti al mondo, Swatch Group gestisce la produzione della quasi totalità dei componenti necessari per gli orologi venduti sotto il nome delle sue diciotto griffe orolo-giere. Grazie a marchi di valore come Breguet, Longines e Omega, riesce a garantirsi dei margini di profitto elevati a cui vanno aggiunti un alto grado di integrazione verticale e un’estesa rete distributiva. Il gruppo svizzero controlla tutti le fasi del ciclo produttivo: dal design alla fabbricazione delle componenti degli orologi, e questo contribuisce ad alimentare la fama della qualità dei suoi prodotti, riducendo in maniera significativa i costi di produzione.I segmenti produzione e sistemi elettronici, che si occupano della ricerca e dello sviluppo dei vari compo-nenti, inoltre, lavorano anche per società terze, come ad esempio quelle attive nei settori dell’automobile e delle attrezzature mediche.

Grafico di nostra elaborazione sulla base dei dati di www.swatchgroup.com

OROLOGI E GIOIELLI

I diciotto marchi di orologi di Swatch Group coprono tutti i segmenti della domanda. Da diversi anni, alcuni di questi brand - Breguet, Léon Hatot, Omega, Calvin Klein, Swatch e Flik Flak - hanno lanciato sul merca-to delle proprie collezioni di gioielli: si tratta di bijou concepiti, sviluppati e prodotti da Dress Your Body, la società di produzione gioielliera di Swatch Group.

UNO DEI CELEBRI OROLOGI SWATCH CHE HANNO SEGNATO LA STORIA DEL MARCHIO

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SEGMENTO PRESTIGIO E LUSSO

SEGMENTO ALTA GAMMA

SEGMENTO GAMMA MEDIA

SEGMENTO DI BASE

Grafico di nostra elaborazione

SEGMENTO PRESTIGIO E LUSSO

Breguet è un simbolo di patrimonio storico e culturale dell’Alta Orologeria dal 1775. Il marchio rafforza oggi la sua posizione, grazie in particolare alla verticalizzazione di tutte le sue attività produttive. Conta attualmente una trentina di punti vendita presenti nei centri storici di venti fra le città più prestigiose al mondo.

Fondato nel 1932 a New York, Harry Winston è uno dei marchi di riferimento del sottore orogiero e gioiel-liero. Con l’acquisizione di alcuni dei più famosi diamanti al mondo e associando i suoi gioielli alle star di Hollywood e ai membri delle famiglie reali, il marchio è diventato sinonimo indiscusso d’eccellenza.

Blancpain nasce nel 1735, ed è la griffe più antica tutt’ora esistente. Grazie al suo impegno nel settore ha spinto numerosi mastri orologiai a realizzare delle creazioni di incredibile pregio e ingegnosità.

Glashütte Original, sin dalla fondazione nel 1845, ha sempre saputo soddisfare le richieste di alta precisio-ne e qualità elevata della sua clientela. Integrato a Swatch Group al volgere del terzo millennio, il marchio ricorre alle tecnologie di punta per la migliore riuscita, tra le altre cose, della fabbricazione dei componenti.

Jaquet Droz (1738) eccelle nell’arte del pezzo unico e delle edizioni limitate. Il marchio ha riportato in auge i mestieri artigianali in via di sparizione: i suoi quadranti lavorati «a paillons» o in smalto a grande fuoco ne sono un brillante esempio.

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Léon Hatot (1905) è l’ultimo nato tra i marchi di prestigio e di lusso di Swatch Group. Con le sue collezioni esclusive di alta gioielleria e di orologi di prestigio si rivolge esclusivamente alle donne.

Omega, nel corso dei suoi 160 anni di storia, ha avuto costantemente un ruolo di innovazione nel settore. Lo spirito antesignano della società ha toccato terreni diversi come il suolo lunare o la scoperta di oceani profondi. Omega ha messo la sua perizia e la lunga tradizione della misurazione del tempo al servizio del cronometraggio degli eventi sportivi più prestigiosi del mondo, dalle Olimpiadi alla Coppa America. Ha vissuto il suo momento di gloria con il modello Omega Speedmaster Professional, meglio noto come «Moon Watch». Il marchio ha lanciato anche una sua linea di gioielli.

SEGMENTO ALTA GAMMA

Creata nel 1832, Longines è il più antico marchio depositato al mondo. Presenza significativa soprattutto nell'aeronautica e nel campo del cronometraggio sportivo, la griffe è protagonista negli sport equestri, nella ginnastica artistica e ritmica, nello sci alpino e nel tennis con il Roland-Garros. Longines è oggi presente in oltre 140 paesi.

OMEGA “MOON WATCH”

Il marchio Rado, nato nel 1950, è noto per il suo design innovativo e materiali high-tech resistenti ai graffi; centrale è la sua attività di ricerca nella scienza dei materiali. La sua storia è puntellata da numerose innova-zioni avveniristiche.

Union Glashütte rappresenta al massimo grado l’arte orologiera tedesca e la garanzia di un valido rapporto qualità/prezzo. Il credo del fondatore Johannes Dürrstein era «gli orologi hanno tutto per essere precisi e belli, ma niente che li renda costosi».

SEGMENTO GAMMA MEDIA

Tissot (1853), fedele alla sua filosofia «Innovators by Tradition», è il numero uno dell’industria orologiera tradizionale svizzera in termini di unità prodotte e ha esteso la sua presenza a un gran numero di paesi in tutto il mondo. La griffe è impegnata a rendere accessibile l’eccellenza, offerta a prezzi interessanti.

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Fondata nel 1945, la Balmain entrò in Swatch Group nel 1995; una caratteristica del marchio è il celebre quadrante «Arabesques» la cui concezione trova ispirazione nei sontuosi ricami che caratterizzano la haute couture del grande sarto.

Certina (1888) ha una tradizione di eccellenza che si concretizza con l’impiego esclusivo di componenti e materiali raffinati: il titanio, l’acciaio inossidabile 316L, il vetro zaffiro e i rinomati movimenti ETA Swiss Made.

Fondata in Svizzera nel 1918, Mido proviene dallo spagnolo «Yo mido» che significa «Io misuro». L’ambi-zione del marchio sta nel produrre orologi che si distinguano per l’elevata qualità e l’accurata manifattura.

Quello di Hamilton (1892) è un viaggio che parte da Lancaster, negli Stati Uniti, per giungere a Bienne, la capitale dell’orologeria Svizzera. Con un ruolo di pioniere nel mondo dell’aviazione, del cinema e delle tecnologie, Hamilton si è costruita una tradizione inserendo i suoi modelli più significativi in pellicole leggendarie. Grazie allo loro estrema precisione e accuratezza, gli strumenti di navigazione Hamilton hanno accompagnato imprese e spedizioni attorno al mondo come ad esempio quelle al Polo Sud.

Il designer americano Calvin Klein e Swatch Group hanno riunito i loro talenti nel 1997 per creare cK watch, l’orologio inteso come un accessorio della moda. Oggi oltre 200 modelli differenti Swiss made, sono presenti in oltre 60 paesi. Una nuova sfida è stata accolta dal marchio nel 2004: le rispettive equipe lanciano la collezione cK jewelry.

SEGMENTO DI BASE

Nel 1983, Nicolas G. Hayek lancia lo Swatch, un orologio dalla cassa in plastica che presenta solo 51 com-ponenti anziché 91 garantendo in questo modo un’elevata qualità ad un prezzo molto accessibile e ottenen-do rapidamente un grande successo. L’offerta vastissima della Swatch soddisfa le richieste di tutta la sua clientela, di qualsiasi ceto ed età. L’eccellente differenziazione che trova in questa griffe la sua massima declinazione, nel perfetto connubio tra il prezzo economico e l’altissima personalizzazione, è stata un fatto-re di sviluppo fondamentale per Swatch Group.

Nel 1987 viene creato Flik Flak, il marchio di orologi concepito esclusivamente per i bambini. Giocando con il tempo, ha permesso anche ai più piccoli di poter apprezzare il mondo orologiero. Il marchio organiz-za in tutto il mondo numerosi eventi e produce bijou di ogni sorta per tutte le bambine.

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PRODUZIONE

Swatch Group è uno dei maggiori produttori e fornitori di movimenti e componenti con i suoi 150 centri di produzione. Costruisce e assembla non solo tutti i modelli venduti dalle griffe possedute, ma rifornisce anche l’industria orologiera. Parte della forza della holding svizzera risiede dunque nelle sue società di produzione, che assicurano un completo controllo della filiera produttiva.

Aziende dedite all’approvvigionamento di materiali e alla produzione di componenti e movimenti:ETA, Meco, François Golay, Nivarox-FAR, Comadur, Rubattel & Weyermann, MOM Le Prélet, Universo, Manufacture Ruedin, Lascor, Simon Et Membrez, Novi, Swatch Group Assembly, Dress Your Body

SISTEMI ELETTRONICI

Le aziende di produzione dei componenti e dei sistemi elettronici di Swatch Group sfruttano appieno i vantaggi della loro vicinanza tecnica, culturale e geografica. La forza congiunta delle differenti competenze specifiche di queste aziende offre loro un vantaggio concorrenziale significativo al fine di conquistare nuove fette di mercato, soprattutto nel momento in cui esse guardano ai mercati comuni dell’industria auto-mobilistica e dell’elettronica industriale o di consumo.

Aziende di produzione dei sistemi elettronici:

CORPORATE

In seno alla sua organizzazione, Swatch Group racchiude diverse aziende di servizi generali (le cosiddette Corporate), i cui compiti interessano tutti i marchi e le società di produzione del gruppo. A ciascuna di esse sono assegnati compiti a livello internazionale:

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LANDMARKS

Il percorso di Swatch Group è marcato da molti siti culturali che ricordano le tappe più significative del suo sviluppo.Il Museo Omega, il più antico museo svizzero dedicato ad un solo marchio orologiero, è stato recentemente rinnovato e presenta oggetti che ripercorrono la virtuosa storia del marchio.La Cité du Temps , situata presso uno dei più prestigiosi indirizzi di Ginevra, è uno dei luoghi cult della storia orologiera, come il prestigioso edificio inaugurato nel 2007 a Tokyo, nel quartiere di Ginza, il Nicolas G. Hayek Center.

MERCATI

MERCATI NELLA STORIA PER AREE GEOGRAFICHETra il 1986 e il 1987 Swatch Group produceva in volume 30 milioni di pezzi per i movimenti e 15 per gli orologi finiti, essendo già allora il maggior fornitore di movimenti per le aziende svizzere e vendendo il 36,9% del totale per ben 10 milioni di pezzi. Dopo la crisi provocata dalla concorrenza tecnologica giappo-nese, l’orologeria svizzera registrò complessivamente un incremento delle esportazioni in volume fino al 1996 e Swatch Group rimase il principale fornitore di movimenti. Nel 1997, gli orologi finiti rappresentava-no per l’azienda il 59,3% del fatturato e i pezzi di orologeria il 32.2%.

EUROPANonostante l’apertura al mercato asiatico, l’incremento delle vendite di movimenti ebbe un debole impatto per quanto riguarda l’incidenza dei mercati europei sul fatturato complessivo (dal 65% nel 1992 al 57% nel 1998): l’Europa continuò ad essere la principale fonte di entrate, visto che era ancora il mercato più impor-tante di orologi finiti e le esportazioni si aggiravano intorno ai 34.1 milioni di pezzi.

ASIAPer l’industria orologiera svizzera nel suo insieme, i tre principali mercati asiatici (Hong Kong, Giappone e Singapore) costituivano il 5,7% delle esportazioni di orologi finiti nella seconda metà del 1980. Tra il 1986 e i primi anni Novanta le vendite aumentarono raddoppiando in volume a tal punto da assorbire quasi la metà della produzione di Swatch Group, anche a causa delle aziende asiatiche che importavano compo-nenti, li montavano in Asia e li rivendevano nel mercato europeo e americano a minor prezzo.

USALe esportazioni verso gli Stati Uniti, che fino al 1986 avevano coperto il 40% dell’export, iniziarono a calare in termini di volume (dal 30% al 8%) e di valore (dal 29% al 13%), a causa della diffusa tecnologia degli orologi al quarzo a buon mercato importati da Hong Kong e in modo ancor più rilevante con l’apertura di Citizen Watch Company in Cina (1986).

Ad essi vanno aggiunti la scuola di orologeria di Gla-shütte, di cui l’azienda finanzia la trasformazione in un museo dedicato alla storia dell’orologeria, e il Swatch Art Peace Hotel di Shanghai.Un ulteriore prova del prestigio e dell’impegno di Swatch Group in campo artistico è testimoniato dalla parternship della griffe Swatch con la Biennale di Venezia nel 2013, in occasione della 55° Esposizione Internazionale d’Arte.

IL PROGETTO “SWATCH FACES” ALLA BIENNALE DI VENEZIA

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I MERCATI OGGIA discapito della crisi, l’azienda è stata la principale protagonista della ripresa del settore, trascinando consè l’intera orologeria elvetica: l’export degli orologi Swiss made è aumentato del 32% negli ultimi due anni fino ad un totale di 21,4 miliardi di franchi nel 2012.Il segmento lusso continua ad attirare i mercati quali i paesi arabi, la Russia, l’America e sta spingendo e investendo verso Cina, India e Sud America: l’aumento delle vendita in Asia, secondo l’azienda, è stato decisivo per l’ottima chiusura del bilancio 2012. La produzione di componenti copre oggi il 15% del suo business e l’autorità antitrust ha più volte contrastato la posizione dominante di Swatch Group in qualità di unico fornitore. Alla fine però ha sempre continuato a vendere indisturbata i suoi prodotti.

CANALI

Se fino alla fine degli anni Novanta il gruppo si concentrava soprattutto sui aree geografiche di mercato tradizionali, in particolare sull’Europa occidentale, dopo il 2000 vengono create società di distribuzione verso paesi quali India (2001), Messico (2001), Russia (2002), Thailandia (2002), Polonia (2004), Taiwan (2004), Emirati Arabi Uniti (2006) e Sudafrica (2009). Il gruppo di Hayek rileva anche quote di aziende di vendita al dettaglio, in particolare in Thailandia (Wachirapani Co. Ltd, 2002, rivenduta nel 2010) e negli Emirati Arabi Uniti (Rivoli Investments LLC, 2008).In questo scenario la Cina è un caso a sé stante visto che nel 2009 conta 10 società commerciali rispetto alle 2 del 1998: sorgono nuove società di distribuzione (Swatch Group Cina, Shanghai, 2000; SMH Swiss watch Trading, Shanghai, 2004; Shanghai Rui Wan Retail, 2007; O Grupo Swatch Ltd., Macao, 2007).Si nota infine un consolidamento dei rapporti con aziende che controllano vaste reti di dettaglianti, con cui vengono create joint venture (in Cina, Emirati Arabi Uniti, Thailandia). Negli Stati Uniti viene rilevata la catena di distribuzione Borsack (1999) e firmato un accordo con la società Tourneau per l’apertura di negozi all’interno di centri commerciali di lusso (2006). Al tempo stesso, conso-lida la propria presenza nella vendita al dettaglio con la creazione di una società specializzata nel commer-cio di orologi negli aeroporti (Tech-Airport Holding Sa., 2004), che gestisce diversi tipi di punti vendita, tra cui le buotique multibrand (Hour Passion), i negozi Omega e gli Swatch Stores. Nel 2012 è presente in una dozzina di aeroporti europei (Germania, Francia, Irlanda, Svizzera) e asiatici (Singapore).Swatch Group ha inoltre creato la sezione retail che si occupa dello sviluppo delle strategie globali del com-mercio al dettaglio (retailing) e dei nuovi approcci ai mercati di consumo (boutique online). In particolare le boutique Tourbillon riuniscono sotto lo stesso tetto i marchi più prestigiosi del Gruppo Swatch (su 3 continenti con 20 punti vendita) e gli Hour Passion (concept store).

UN OROLOGIO BREGUET E UN HAMILTON: TRADIZIONE E INNOVAZIONE

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SISTEMA COMPETITIVOFORMULA COMPETITIVA 1

PRINCIPALI CONCORRENTI 2

Nonostante il successo di Omega, l’innegabile carisma di Nicolas G. Hayek e lo special ruolo all’interno dell’industria orologiera, Swatch Group non detiene una posizione monopolista sul mercato internazionale a tutti i livelli di prezzo. Ci sono infatti tantissime altre marche e holding che controllano grosse fette di mercato. Per affrontare la questione del rapporto tra Swatch Group e concorrenza ci si può concentrare sulle imprese, ognuna delle quali ha un portafoglio di marche.Mentre nel segmento del lusso e prestigio l’azienda presenta numerosi e validi competitors, nel segmento di fascia alta e media essa è praticamente leader indiscussa per la vasta offerta di prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo come Hamilton, che propone il prestigio e la tradizione di un orologio automatico ad un prezzo interessante.

1 Come sinteticamente detto parlando del marchio Swatch, il vantaggio competitivo fondamentale per Swatch Group è stata l’abile differenziazione che ha permesso alla holding di crescere in modo esponenziale. Proporre una nuova griffe come Swatch a prezzi economici e con la massima possibilità di personalizza-zione è stata una scelta vincente.2 Alcune delle griffe enunciate nei gruppi non sono marchi in possesso dei concorrenti di Swatch Group ma solo in licenza o in joint venture con case di moda e altre aziende.

SEGMENTO PRESTIGIO E LUSSO

Dal 1839 Patek Philippe si impegna a perpetuare la grande arte dell'orologeria tradizionale ginevrina. La marca beneficia di una totale libertà creativa per concepire, produrre e assemblare quelli che gli specialisti

Grafico di nostra elaborazione

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sono concordi nel riconoscere come tra i migliori orologi del mondo. Propone orologi di lusso esclusivo, destinati a una clientela d’elite. I modelli prodotti da questa maison concorrono con Breguet, Blancpain, Glashutte Original.

In Svizzera il gruppo Rolex è il secondo più grande produttore, primo per la produzione di orologi di lusso. Possiede la sottomarca Tudor, lanciata nel 1946 per commercializzare modelli meno costosi. Circa il 50% della produzione nazionale di oro viene usata per la fabbricazione di orologi sotto il marchio Rolex. Inizial-mente fondata a Londra (1905), la società ha poi spostato la sede principale a Ginevra. Il successo di questa azienda è legato principalmente alla produzione di modelli sportivi come il Submariner e il celebre Daytona principali concorrenti dei modelli a marchio Omega.

Audemars Piguet (1875) è la più antica manifattura orologiera a non aver mai lasciato le mani delle sue famiglie fondatrici. Questo dà l'azienda una vena indipendente che permette di perseguire i propri obiettivi autonomamente.

Vacheron Constantin, Piaget, A. Lange & Söhne, Jaeger LeCoultre, Roger Dubuis, IWC Schaffhausen, Officine Panerai, Baume & Mercier, Ralph Lauren Watch & Jewelry, Cartier, Van Cleef & Arpels,

Montblanc, Dunhill

Il gruppo Richemont (1988) riunisce marchi del lusso di consolidata tradizione legati principalmente all’Alta Orologeria e all’Alta Gioielleria. Possiede 17 brand, 12 dei quali producono orologi. Il gruppo possiede inoltre una partecipazione pari al 50% del capitale sociale di Ralph Lauren Watch & Jewelry. La holding è diversificata in altre aree di business: pelletteria ed accessori, strumenti da scrittura, armi da fuoco, vestiti e accessori. Quotata alla borsa di Zurigo, la sede principale è situata a Ginevra.

TAG Heuer, Zenith, Hublot, Bulgari

Il gruppo LVMH Group è il primo al mondo nella vendita di beni di lusso e recentemente è entrata nell’ industria orologiera. Nel 1999 ha acquistato TAG Heuer e Zenith. Nel 2008 ha comprato Hublot e poco più del 50% di Bulgari. Con quest’ultima acquisizione si è imposta come terzo venditore di orologi di lusso dietro Richemont e Swatch Group. Il gruppo è quotato nella Borsa di Parigi, dove ha anche sede il gruppo.

Girard-Perregaux, JeanRichard, Gucci, Boucheron, Yves Saint Laurent, Ulysee Nardin

Conosciuta precedentemente come PPR-Kering, Kering è una holding multinazionale francese che com-prende un gruppo mondiale di marchi ed è presente in oltre 120 paesi. Inizialmente Gucci era l’unico colle-gamento al mercato degli orologi, ma in seguito rafforzò la sua posizione acquisendo nel 2011 il 50% del gruppo Sowind e, nel 2014, il 100% di Ulysee Nardin, brand svizzero di orologi di lusso. Quotata in borsa, la sede principale è situata a Parigi

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La Manufacture d’Horlogerie Eberhard & Co. (1887) rappresenta una delle principali concorrenti nel segmento di alta gamma producendo orologi a carica manuale o automatica.

SEGMENTO ALTA GAMMA

Specialista degli orologi tecnici, Breitling ha svolto un ruolo molto importante nello sviluppo del cronogra-fo da polso. L’impresa è anche una delle pochissime a possedere ancora il proprio movimento cronografico meccanico, interamente progettato e costruito nei suoi laboratori. Questa azienda familiare è inoltre una delle ultime marche svizzere di orologi ancora indipendenti.

Fossil, Relic, Michele, MW, Zodiac, Abacus, Mobilewear, Adidas, Burberry, Diesel, DKNY, Michael Kors, Marc Jacobs, Emporio Armani

Fossil (1984) possiede 7 brand - tra cui lo svizzero Zodiac - e ha stretto numerosi contratti di licenza con marchi della moda per produrre e commercializzare orologi. Quotata in borsa, ha sede a Richardson, in Texas.

Casio, G-Shock, Edifice Casio Sport, Wave Ceptor, Baby-G, Oceanus, Classic

Fondata nel 1946, Casio Computer Co. inizialmente produttrice di strumenti elettronici, negli anni Ottanta fabbrica i primi orologi e in breve tempo diventa leader mondiale nella produzione di orologi digitali. Negli anni ha continuato a evolversi e a sorprendere i consumatori, offrendo variazioni del classico orologio da polso. È quotata alla Borsa di Tokyo, dove ha anche la sede principale.

SEGMENTO GAMMA MEDIA E DI BASE

Grand Seiko, Credor, Seiko, Pulsar, Lorus, Alba

Fu proprio la Seiko nel 1969 a lanciare il primo orologio al quarzo – meccanismo inventato proprio dagli Svizzeri – e a minacciare pericolosamente la stessa esistenza dell’orologeria svizzera. Il gruppo giapponese Seiko è un grande aggregato di aziende che dà impiego a più di 80.000 persone. Si divide in tre società minori: Seiko Holdings, Seiko Instruments e Seiko Epson. Tra gli innumerevoli beni strumentali e di consu-mo, fabbrica anche orologi meccanici e al quarzo.

Campanola, Citizen, Q&Q, Accutron, Wittnauer, Bulova,Caravelle, Frank Lloyd Wright, Harley-Davidson

Citizen (1924) è specializzato nella vendita di orologi di media gamma. La loro vendita conta per circa il 50% delle entrate del gruppo giapponese. Attraverso il ramo d’azienda Miyota, Citizen produce e rifornisce terzi di componenti al quarzo. Quotata in borsa, la sede principale è a Tokyo. Gli orologi radiocontrollati di Citizen sono i principali concorrenti del marchio Hamilton pur sfruttando una tecnologia completamente differente: la carica attraverso l’energia solare.

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Ebel, Concord, Movado, ESQ by Movado, Coach, HugoBoss, Juicy Couture, Tommy Hilfiger, Lacoste

Il gruppo Movado (1881) opera nella media gamma di orologi. Posside tre brand svizzeri - Movado, Con-cord e Abel - e ha anch’esso stretto numerosi contratti di licenza con marchi della moda per i quali produce e commercializza orologi. L’azienda è quotata a Wall Street e la sede principale è a Paramus (New Jersey).

Timex, Marc Ecko, Nautica, Opex, GC, Guess, Salvatore Ferragamo, Valentino, Versace, Versus

Il gruppo Timex è specializzato nella produzione di massa di orologi a basso costo. Ha firmato numerosi contratti di licenza con brand dell’alta moda per la realizzazione, produzione e distribuzione di nuove linee di orologi di alta gamma. Non è quotata e ha sede a Middlebury, nel Connecticut.

RELAZIONI COOPERATIVE CON ALTRE IMPRESE

SWATCH GROUP 17%

ROLEX 15%

RICHEMONT 15%

LVMH 6%

CITIZEN 5%

FOSSIL 5%

PATEK PHILIPPE 3%

CASIO 3%

SEIKO 3%

ALTRI 29%

Grafico di nostra elaborazione sulla base dei dati di PIERRE-YVES DONZÉ, Swatch Group story, Egea, Milano 2013

QUOTE DI MERCATO DEL SETTORE OROLOGIERO MONDIALE

Negli ultimi anni del 1980, l’amministratore delegato di Swatch Group3 Nicolas Hayek immaginò un nuovo modello di macchina, piccola e perso-nalizzabile. Lo stesso concetto che aveva reso popolari gli orologi Swatch, ora viene applicato a una automobile.Tuttavia, piuttosto che competere direttamente con l’industria automobili-stica, preferì cercare la cooperazione: nel 1994 si accordò con Merce-des-Benz e venne costituita MCC (Micro Compact Car Ag), una joint venture di 50 milioni di franchi svizzeri: nasce il progetto della “Swatch-mobile”, quella che sarebbe diventata la Smart.

3 Prima del 1998 Swatch Group si chiamava SMH: per semplicità, nel testo si è sempre scritto Swatch Group, anche se in alcuni casi le informazioni sono relative a prima di quell’anno.

LA CITYCAR PER ECCELLENZA: LA SMART

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Swatch fornì il 49% del capitale iniziale, Mercedes-Benz il 51%. A causa di vari problemi sorti riguardo il design e le caratteristiche della futura macchina, Swatch si ritirò dall’affare, cedendo la propria quota al gruppo automobilistico.

Una grande opportunità è rappresentata dalla joint venture con Tourneau, il più grande rivenditore di orolo-gi di alta gamma per i brand più rinomati. I marchi venduti da Tourneau sono Gucci, Cartier, Burberry, Coach, Chanel, Dior and Fendi.

Nel 2008 Swatch Group ha firmato un accordo con l’americana Tiffany & Co. per la produzione di orologi a marchio Tiffany. Poiché Tiffany dopo aver stipulato l’accordo ha ostacolato la collaborazione e la produ-zione è stata condannata nel 2013 dalla corte di arbitraggio olandese al pagamento di 438 milioni di dollari come risarcimento al gruppo orologiero elvetico.

CORPORATE GOVERNANCEAZIONARIATO

Swatch Group è quotata alla borsa di Zurigo con un numero di azioni nominative (registered shares) pari a 124045000 e azioni al portatore (bearer shares) pari a 30840000 per un totale di 154885000 azioni. La struttura del gruppo è frammentata solo per la metà, in quanto il 48% circa del patrimonio azionario è posseduto da due holding: Hayek Pool con il 40,8% e Mrs Esther Grether’s Group con il 7,1%.

HAYEK POOL 40,8%

MRS ESTHER GRETHER’S GROUP 7,1%

FLOTTANTE (GRUPPI CON MENO DEL 5% O MERCATI) 52,1%

Grafico di nostra elaborazione sulla base dei dati di SWATCH GROUP, Annual report 2013

QUOTE AZIONARIE DEL GRUPPO SWATCH

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (CDA)

Il CDA è composto da sei membri, tutti di nazionalità svizzera:

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CHAIRMANNayla HayekLaureata presso la European University of Montreux, è presidente del CDA di Swatch Group dal giugno 2010 e membro dello stesso dal 1995. Grazie ai molti contatti e all'elevata competenza gestisce direttamente numerose attività commerciali e promozionali al gruppo. È responsabile della filiale del gruppo a Dubai e dall’inizio del 2013 è stata nominata CEO del marchio Harry Winston.

VICE-CHAIRMANErnst TannerDal giugno 2011 è vicepresidente del CDA Swatch Group di cui è membro dal 1995. È presidente e delega-to del gruppo Lindt e Sprüngli SA. Prima dell’attività alla Lindt ha ricoperto per più di 25 anni cariche dirigenziali in Europa e Stati Uniti per il gruppo Johnson & Johnson. Non esercita altre funzioni dirigenzia-li.

MEMBRINick HayekHa studiato per 2 anni all’Università di San Gallo e seguito corsi presso il CLCF di Parigi. È Direttore Generale del gruppo dal 2003 e membro del CDA dal 2010. È attivo in Swatch Group dal 1994, inizialmen-te come Direttore Marketing, in seguito come Direttore Generale e infine anche come delegato del CDA. Prima di entrare in Swatch Group ha lavorato nel mondo del cinema in veste di produttore e regista. Tutte le sue occupazioni hanno poi avuto sbocco in attività di consulenza per differenti marchi del settore orolo-giero.

Claude NicollierLaureto in fisica e titolare di un master in astrofisica conferitogli dall’università di Ginevra è membro del CDA dal 2005. Nel marzo 2007 Nicollier ha terminato la sua attività di astronauta presso l’agenzia spaziale europea (ESA). Nel corso della carrieram ha partecipato a diverse missioni spaziali quali Atlantis 1992, Columbia 1996 e Discovery 1999.

Jean-Pierre RothDottore in economia, è membro del CDA di Swatch Group dal 2010. Nel 1979 ha iniziato la sua attività alla Banca Nazionale Svizzera, operando nelle sedi di Zurigo e Berna. È stato governatore svizzero presso il fondo monetario internazionale di Washington. Dal febbraio 2009 ha assunto la funzione di presidente del CDA della Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea. Nel 2010 è stato nominato membro del CDA della compagnia svizzera di Riassicurazioni SA e Nestlè SA. Dal luglio 2010 è presidente della banca cantonale di Ginevra.

Esther GretherNata nel 1936, è una collezionista d'arte svizzera e imprenditrice. È stata presidente del consiglio di ammi-nistrazione del Gruppo Grether Doetsch per più di trent'anni, ed fa parte del CDA del Gruppo Swatch dal 1986. È il secondo più grande azionista del gruppo con un capitale azionario del 7.1%.

Grafico di nostra elaborazione sulla base dei dati diSWATCH GROUP, Annual report 2013

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PRINCIPALI STAKEHOLDERINTERNI

PRESTATORI DI LAVORO 4

CONFERENTI DI CAPITALE DI RISCHIO 5

MANAGERLa direzione generale del gruppo è costituita da 19 manager provenienti tutti dal gruppo stesso prima di avere ruoli di estrema rilevanza a livello dirigenziale: 12 di questi sono di nazionalità svizzera, tra i quali figura Nick Hayek, Direttore Generale di Swatch Group. I rimanenti 7 sono tutti europei tranne lo statuni-tense Kevin Rollenhagen.

ESTERNI PRIMARI

CONCORRENTI ATTUALI 6

PRODUTTORI BENI SOSTITUTINegli ultimi anni l’avvento nel mercato degli smartphone ha portato allo sviluppo di beni complementari alle nuove tecnologie e sostituti ai prodotti orologieri tradizionali. È il caso degli smartwatch che, con Apple, Samsung e Motorola tra i principali gruppi, costituiscono il gruppo di produttori di beni sostituti.

POTENZIALI ENTRANTIPer le sostanziali e numerose barriere all’entrata del settore orologiero, Swatch Group non vede potenziali entrati in grado di competere con le sue attività.

FORNITORI 7

CLIENTILa clientela del gruppo Swatch si divide in acquirenti dei prodotti finiti di tutti i brand del gruppo e in acqui-renti di movimenti e componentistica, per i quali Swatch Group lavora attraverso le aziende di produzione e ricerca in suo possessi. Per quanto riguarda la clientela di prodotti finiti, essa copre tutte le fasce d’età e tutti i segmenti di mercato.Per evidenti questioni di carattere commerciale e di marketing Swatch non specifica le case di produzione orologiere cui fa da fornitore.

4 Numero di dipendenti ed altre informazioni sono state affrontate in altre parti della relazione: introduzione e politiche di responsabilità sociale.5 Come già spiegato nel precedente schema dell’azionariato, vi sono due principali azionisti. Il resto delle quote è in possesso di gruppi con meno del 5% del numero di azioni totali o nel mercato.6 Una completa analisi dei concorrenti attuali di Swatch Group è stata fatta nella parte della relazione dei principali concorrenti.7 Per comprendere al meglio i principali fornitori di Swatch Group bisogna analizzare la filiera produttiva del gruppo elvetico, trattata soprattutto nella parte della configurazione delle combinazioni economiche. Tutte le aziende fornitrici di componentistica e movimenti orologieri per i prodotti finiti di tutti i marchi del gruppo sono di proprietà del gruppo stesso: Swatch Group non ha dunque nessun fornitore esterno.

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ESTERNI SECONDARI

STATO (INTESO COME REGOLATORE)Swatch Group opera con le proprie filiali in diversi paesi, deve pertanto fronteggiare sistemi legislativi e fiscali anche molto differenti tra loro. La sede legale del gruppo si trova a Bienne nel Canton Berna in Sviz-zera: i maggiori oneri finanziari del gruppo sono pertanto pagati in territorio elvetico. Lo stato della Svizze-ra è il principale regolatore del mercato per Swatch Group e per tutti i suoi concorrenti.

Grafico di nostra elaborazione

IL MODELLO DELLE CINQUE FORZE

UN OROLOGIO SWATCHDISEGNATO DAL CANTANTE MIKA

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POLITICHE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE

Negli ultimi due decenni, a fronte di un mondo sempre più attento alla questione ambientale e sociale, Swatch Group ha voluto migliorare la propria immagine attraverso una maggiore attenzione alle condizioni dei lavoratori e alla salvaguardia dell’ambiente tramite due linee di politica aziendale di CSR:

ENVIRONMENTAL POLICYSviluppatasi negli ultimi anni, l’ecologia ha condotto l’opinione pubblica verso una maggiore attenzione riguardo gli effetti a lungo termine che le produzioni industriali possono avere sull’ambiente. Il gruppo ha fatto proprio questo spirito di salvaguardia ambientale attuando diverse strategie interne all’azienda.

A titolo esemplificativo:- Riduzione della produzione di CO2: Swatch Group ha deciso di attuare misure in questa direzione in collaborazione con l'Agenzia Svizzera dell’Energia per l’Economia (EnAW) - Riduzione del consumo elettrico per metri quadri del 2.9% nel 2013 tramite la tecnologia LED e l'investi-mento in macchine più efficienti a livello energetico- Creazione di un impianto di raccolta delle acque da 100 metri cubi e l'installazione di impianti fotovoltaici da 160 Gwh all'anno- Riduzione del 4.7% dei rifiuti speciali- Riciclaggio di batterie usate per 10.7 tonnellate- Rinuncia all'uso di legno da specie minacciate e incremento del legno proveniente da piantagioni sosteni-bili

SOCIAL POLICYSwatch Group ha inoltre attuato una politica a favore dei propri dipendenti, attuali e futuri, affinché venga offerta loro la possibilità di esprimere appieno il proprio potenziale artistico e siano loro offerti nuovi servi-zi per migliorare la vita lavorativa. L’attenzione della holding in tal senso si è rivolta soprattutto a:

- Formazione: nel 2013 sono aumentati del 14% gli aspiranti artigiani di Swatch Group provenienti dalla Germania e dalla Svizzera; per implementare la loro abilità sono state fondate ben sei scuole di produzione orologiera- Previdenza professionale: in un’ottica di equità, Swatch Group mette a disposizione di tutti i dipendenti, indifferentemente dalla locazione geografica della filiale, un sistema di previdenza dagli standard elevati- Condizioni di lavoro: è stato creato un servizio di car-sharing all'interno dell'azienda e incoraggiato l'uso dei mezzi di trasporto pubblici; sono stati creati spazi formativi per chi si occupa del design dei prodotti e resi disponibili ai dipendenti accessori tecnologici all'avanguardia; l’azienda mantiene buoni rapporti, all’insegna del dialogo e della correttezza, con tutte le organizzazioni sindacali- Aumento posti di lavoro: Swatch Group continua la sua espansione con l'apertura di tre nuove fabbriche in Svizzera nel 2013 aumentando i dipendenti di ben 3800 unità.

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BILANCIO IN MILIONI DI CHF

STATO PATRIMONIALE

CONTO ECONOMICO

DATI NECESSARI PER INDICI

Attività Attivo corrente 7096 7827 8673

Attivo fisso netto 2709 2603 2966

Attivo netto 9805 10430 11639

Passività Passivo corrente 1151 1204 1338

Passivo consolidato 583 653 727

Capitale netto 8071 8573 9574

Capitale investito 9805 10430 11639

Fatturato 6764 7796 8456

Reddito operativo della gestione caratteristica

1614 1978 2314

Reddito operativo 1614 2014 2358

Reddito lordo di competenza 1611 2011 2356

Reddito netto 1276 1604 1928

Rimanenze finali 3671 4407 5426

Oneri finanziari 3 3 2

2011 2012 2013

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COMMENTO

A discapito della crisi economica del 2008-2009, negli ultimi tre anni Swatch Group ha evidenziato un note-vole incremento in termini di fatturato, utile e capitale investito.

Tra l'anno 2011 e 2013 Swatch Group ha avuto considerevoli miglioramenti riguardo alla situazione finan-ziaria con risultati a dir poco invidiabili: le vendite sono aumentate di ben 1692 milioni di CHF (Franchi Svizzeri) e il reddito operativo della gestione caratteristica del 30.3%, finendo così per determinare un incremento del reddito netto del 33.8% e un margine operativo (ROS) di 3,5 punti percentuale superiore al 2011.

Indici di redditività

ROE 15,81% 18,71% 20,14%

ROA 16,46% 18,96% 19,88%

ROS 23,86% 25,37% 27,37%

Tasso di incidenza 79,06% 81,09% 83,32%

Tasso di rotazione 0,69 0,73 0,73

Indici di solidità

Tasso copertura immobilizzazioni

2,98 3,29 3,23

Tasso di indebitamento 1,215 1,217 1,216

Indici di liquidità

Quoziente liquidità 2,98 2,84 2,43

Quoziente disponibilità 6,17 6,50 6,48

Leva finanziaria 19,96% 23,04% 24,15%

Spread 16,3% 18,8% 19,8%

INDICI

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Anche se, come viene esplicato dal commento ufficiale di Swatch Group, i cambi di interesse gravano per ben 100 milioni di franchi sull’utile, gli indici di redditività dell'anno 2013 quali ROE (20,14%) e ROA (19,88%) possono considerarsi più che soddisfacenti.

Punto di forza della Swatch Group è senza dubbio la bassa presenza di mezzi di terzi: nel 2013 ben l'82,26% del capi-tale investito è capitale proprio, definen-do un indice di indebitamento di 1,216 e una evidente solidità e indipendenza economica del gruppo.Degno di nota è la considerevole diffe-renza tra liquidità QL=2,43, estrema-mente positiva per il gruppo, e disponi-bilità QD=6,48, il cui valore è decisa-mente alto: a discapito dell'incremento di fatturato, le rimanenze finali sono aumentate per valore di 1019 milioni di CHF determinando la notevole cifra di 5426 milioni (sempre di CHF).

Considerato ciò, Swatch Group si trova tutt'altro che in difficoltà: ha infatti un incentivo consistente ad indebitarsi perché, ritrovandosi con oneri finanziari quasi tralasciabili (nel 2013 ammontavano a 2 milioni CHF) e debiti per 59 milioni, ha uno spread del 19.8%, da considerarsi straordinario.Facendo riferimento agli indici di settore del 2013 (Fashion & Luxurity Insight, SDA Bocconi, 2013) si possono evidenziare diverse informazioni circa l’andamento della società: mentre l’aumento delle vendite è nella media del settore, il ROE del gruppo è di 4 punti percentuali superiori alla media, e lo stesso si può dire per il ROA, con 7 punti in più, e per il ROS, di 16 punti sopra.

CAPITALE NETTO

PASSIVO CORRENTE

PASSIVO CONSOLIDATO

Grafici di nostra elaborazione sulla base dei dati di PIERRE-YVES DONZÉ, Swatch Group story, Egea, Milano 2013

PASSIVITÀ

CRESCITA 2011 - 2013

VENDITE

REDDITO NETTO

CAPITALE INVESTITO

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COMMENTOSUL LAVORO

Il lavoro si è svolto con grande impegno da parte di tutti i membri del gruppo. Il primo obiettivo che si è deciso di raggiungere è stata l’individuazione di sei macroaree, partendo dalle indicazioni ricevute in classe. Una volta compresa a pieno la struttura generale del compito da svolgere, ogni membro si è occupa-to di reperire dati, informazioni e notizie relative alla propria area di competenza, precedentemente scelta da ciascun membro.Attraverso incontri periodici e la condivisione giornaliera di feedback per mezzo di piattaforme informati-che (Google Drive e iCloud) si è giunti alla stesura di un primo elaborato e, dopo tre settimane, al testo defi-nitivo.Sulla base della relazione completa, il gruppo ha discusso circa il lavoro di ricerca e l’operato di Swatch Group, scritto il commento e preparato la presentazione Power Point. Si è infine riunito, in un meeting conclusivo, per limare alcune parti del lavoro e per preparare l’esposizione orale di uno dei suoi membri.Funzionale è stato l’incontro in corso d’opera con il Prof. Quarato, nel quale il gruppo ha chiarito dubbi e perplessità di estrema rilevanza per l’esito finale del progetto.

SULL’AZIENDA

Analizzando il profilo economico, istituzionale e organizzativo di Swatch Group è risultato chiaro fin da subito come la holding svizzera debba il proprio successo all’estro, alla competenza e alla lungimiranza di Nicolas G. Hayek, riuscito nel difficile compito di razionalizzare e organizzare ciascuna delle attività affe-renti ad un settore, quello orologiero svizzero, in estrema difficoltà. La professionalità di quest’uomo unita alle fondamentali vicende storiche che si sono succedute fino alla nascita di SMH, hanno permesso al gruppo elvetico di divenire il colosso orologiero oggi capace di dominare il mercato mondiale.Nel panorama internazionale il successo di Swatch Group è stato reso possibile grazie al grande sviluppo, alla grande notorietà e alla differenziazione, vantaggi fondamentali per la competizione nel suo settore; per prima cosa la completa estensione verticale che le permette non solo di utilizzare per le proprie griffe mate-riali, componenti e movimenti di sua produzione ma anche di rifornire alcuni dei suoi principali concorrenti creando in questo modo una certa dipendenza al gruppo di Bienne. Il secondo vantaggio della holding consiste nella copertura completa di tutte le fasce di mercato attraverso i diversi marchi, aspetto non perse-guibile da altri gruppi orologieri. Infine, analizzando il terzo dei tre vantaggi, la holding ha avuto la capacità di sviluppare da zero una griffe come Swatch, dove il prezzo contenuto e la personalizzazione si legano in un’efficace sinergia.L’insieme di queste competenze rende la holding difficilmente attaccabile da strategia di costo e differen-ziazione potenzialmente perseguibili dalle concorrenti. Di estremo interesse è risultato per tutti i compo-nenti del gruppo lo straordinario know-how che ha reso l’azienda famosa in tutto il mondo attraverso cam-pagne pubblicitarie di successo, con cui opera ormai da circa trent’anni. La speciale alchimia che lega la lunga tradizione di alcuni suoi brand storici (Blancpain e Breguet in primis) con l’innovazione portata avanti attraverso la giovane età del gruppo stesso – Swatch Group ha infatti solo trent’anni di vita – permet-te a Swatch Group di affrontare nuove sfide tecnologiche e di condurre l’intero settore verso mete sempre più ambiziose nel segno tradizione, professionalità e competenza derivanti da secoli di produzione orolo-giera.

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Degna di nota, in una riflessione sul presente dell’azienda, è la scarsa propensione del gruppo elvetico a rivelare dati più precisi sui volumi di produzione e di vendita e sull’assetto organizzativo del gruppo. Attualmente, come ben si evince dal commento del bilancio redatto nel corso della relazione, Swatch Group è un’azienda che gode di ottima salute sul piano economico e finanziario in quanto ha visto, nel corso degli ultimi anni una crescita di fatturato, utile e capitale investito e, come risulta dai dati di settore, i suoi indici di redditività sono superiori alla media.Volgendo lo sguardo al futuro della società svizzera, il sito www.techeconomy.it ha pubblicato, in data 1° Settembre 2014, un articolo dal titolo “Swatch, collaborazione con aziende tech per nuovi modelli di smar-twatch?” nel quale vengono posti interessanti interrogativi sui rischi e i possibili spazi di sviluppo dell’azi-enda in futuro prossimo: un ruolo chiave in tal senso sembrano averlo gli smartwatch. Se l’azienda saprà sfruttare questo mercato emergente avrà la possibilità di incrementare ulteriormente i ricavi derivanti dal già florido settore in cui opera; in caso contrario l’azienda dovrà guardarsi da una concorrenza potenzial-mente sempre più pressante e pericolosa.Sulla base dei dati e delle informazioni rilevate nel corso del lavoro di gruppo è possibile sviluppare un’ulti-ma analisi riguardante il futuro di Swatch Group: sfruttare il mercato emergente degli smartwatch a proprio vantaggio, conservare la tradizione sviluppando tecnologie innovative e continuare a lavorare sul marketing a regola d’arte sono le prerogative essenziali per una ulteriore e duratura crescita del gruppo.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIAFONTI PRINCIPALI

PIERRE-YVES DONZÉ, Swatch Group story, Egea, Milano 2013SWATCH GROUP, Annual report 2013www.swatchgroup.com

ALTRE FONTI

http://www.hoovers.com/company-information/cs/competition.The_Swatch_Group_SA.36a8955b13dc1efd.htmlhttp://swatch-project.blogspot.it/p/situation-analysis.htmlhttp://dizionari.repubblica.it/Italiano/C/conceptstore.phpwww.vocabulary.com/dictionary/kioskhttp://forum.wordreference.com/showthread.php?t=2322625&langid=14http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Rfd-6-QBX6QcJ:forum.watch.ru/attachment.php%3Fattachmentid%3D368960%26d%3D1358357689+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=ithttp://en.wikipedia.org/wiki/Seiko_Grouphttp://it.wikipedia.org/wiki/Keringhttp://global.epson.com/company/http://www.autoevolution.com/smart/history/http://en.wikipedia.org/wiki/Smart_(automobile)www.masterintime.it/391/casio-history.htmlhttp://www.repubblica.it/economia/affari-e-finan-za/2013/03/04/news/swatch_si_rilancia_sui_mercati_pi_ricchi_e_supera_lora_della_crisi_con_i_marchi_di_lusso-53821898/

ULTERIORI NOTE ALLA RELAZIONE

8 Non è stato possibile reperire l’assetto organizzativo di Swatch Group.9 Nei principali stakeholder, come è stato sottolineato nel corso della relazione, alcune voci non sono state sviluppate perché se n’era già parlato ampiamente in

altre parti del lavoro.