fra noi 11 novembre 2014 a4

4
ME MO L’angolo del Messaggio Messaggio del II Consigliere Provinciale 17 Nov. S.Elisabea d’Ungheria, Patrona dell’ OFS auguri a tui i fratelli e sorelle francescani 21 Nov. Giornata di preghiera per le claustrali in fraterna comunione di affeo e di preghiera 22 Nov. Giornata della memoria a Trespiano Commemorazione di tui i nostri frati defunti Memoria salutare... Novembre è da sempre considerato, almeno per noi cattolici, il mese dei ‘morti’, perché di fatto, la celebrazione da cui i cristiani maggiormente vengono catturati è proprio quella del 2 Novembre. E questo non è un male, anzi. Un po’ perché significa che la pietà per i morti, di per sé in- scritta nella stessa natura dell’uomo, è ancora viva nel cuore dei fedeli e non solo, ma anche per altri motivi, così cari alla nostra fede. Innanzitutto perché fare memoria dei cari de- funti significa imparare a dare il giusto valore alla vita. D’altra parte tutti noi sappiamo molto bene che l’uomo im- para a comprendere il valore delle cose, compresa la vita ap- punto, proprio quando quelle cose non ce le ha più. Spesso il peso dell’abitudine svilisce ciò che di più bello si muove intorno a noi, riducendolo a qualcosa di sottile ed in- fine insignificante. La morte e la sua memoria, hanno invece il potere di farci riflettere sul senso delle cose, di ripercorrere le belle esperienze della propria storia, che l’anno qualifica- ta e impreziosita. La morte e la sua memoria hanno il potere di far pensare alle piccole cose, a cui il Signore ogni giorno ci chiama, come all’essenziale, perché solo facendo quelle cose, con amore, ciascuno di noi potrà sperimentare il gusto del vi- vere e di vivere in obbedienza al Padre. Ma quella del 2 novembre è una giornata propizia anche per un secondo motivo: per abbattere almeno parte di quel- la indisponente supponenza, per cui spesso ci mostriamo un po’ troppo autoreferenziali. La morte è al contrario, suprema esperienza di impotenza, e proprio per questo può diventare salutare memoria dell’umana fragilità e della necessità di aprirci ai fratelli. Una volta non era infrequente, specie nell’ambito della vita consacrata, la meditazione sulla morte, non tanto come eser- cizio di deprimente riferimento alla nullità dell’uomo, quanto come presa di coscienza di una fragilità, che deve spingere ad allargare le braccia in un gesto di fraterna accoglienza e di evangelica carità. E poi c’è un terzo motivo, che mi piace mettere in evidenza e che rende quella semplice commemorazione che noi frati tosca- ni facciamo ogni anno il 22 Novembre a Trespiano, un gesto di opportuna testimonianza. Non vuole essere solo un ricordo dei nostri confratelli morti tragicamente in Tanzania, quanto una professione di fede, ovvero il dire plasticamente che noi, che oggi ricordiamo, non siamo gente improvvisata, ma siamo il frutto di una storia d’amore, che ci ha preceduto, accompagnato, plasmato e che ha creato le condizioni, perché oggi fossimo qui, pieni di gratitudine ad elevare le nostre braccia verso l’Autore della vita. Commemorare chi ci ha preceduto ci rammenta come la no- stra prima vocazione sia quella di intessere la storia con i fili ros- si dell’amore, perché diventi culla accogliente per i nostri figli. Così, la morte diventerà davvero luogo di speranza, perché chi ama sa che un giorno, prima o poi, nella vita, incontrerà inaspettatamente Colui che da sempre, ancor prima che cia- scuno di noi lo sognasse, ha avuto in animo di consegnarci la sua pace e la sua gioia, affinché tutto venga trasfigurato e diventi resurrezione. fr.Piero Vivoli

Upload: fra-marco-bernardi

Post on 06-Apr-2016

213 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Pagine informative dei Frati Minori Cappuccini Toscani. News!

TRANSCRIPT

Page 1: Fra noi 11 novembre 2014 a4

ME MO

L ’ a n g o l o d e l M e s s a g g i oMessaggio del II Consigliere Provinciale

17 Nov. S.Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’ OFS auguri a tutti i fratelli e sorelle francescani21 Nov. Giornata di preghiera per le claustrali in fraterna comunione di affetto e di preghiera 22 Nov. Giornata della memoria a Trespiano Commemorazione di tutti i nostri frati defunti

Memoria salutare . . .N ovembre è da sempre considerato, almeno per noi cattolici, il mese dei ‘morti’, perché di fatto, la celebrazione da cui i cristiani maggiormente vengono catturati è proprio quella del 2 Novembre. E questo non è un male, anzi. Unpo’perchésignificachelapietàperimorti,diperséin-scritta nella stessa natura dell’uomo, è ancora viva nel cuore dei fedeli e non solo, ma anche per altri motivi, così cari alla nostra fede. Innanzitutto perché fare memoria dei cari de-funtisignificaimparareadareilgiustovaloreallavita. D’altra parte tutti noi sappiamo molto bene che l’uomo im-para a comprendere il valore delle cose, compresa la vita ap-punto, proprio quando quelle cose non ce le ha più. Spesso il peso dell’abitudine svilisce ciò che di più bello si muove intorno a noi, riducendolo a qualcosa di sottile ed in-fineinsignificante.Lamorteelasuamemoria,hannoinveceilpoteredifarcirifletteresulsensodellecose,diripercorrerelebelleesperienzedellapropriastoria,chel’annoqualifica-taeimpreziosita.Lamorteelasuamemoriahannoilpoteredi far pensare alle piccole cose, a cui il Signore ogni giorno ci chiama, come all’essenziale, perché solo facendo quelle cose, conamore,ciascunodinoipotràsperimentareilgustodelvi-vere e di vivere in obbedienza al Padre. Ma quella del 2 novembre è una giornata propizia anche per un secondo motivo: per abbattere almeno parte di quel-la indisponente supponenza, per cui spesso ci mostriamo un po’troppoautoreferenziali.Lamorteèalcontrario,supremaesperienza di impotenza, e proprio per questo può diventare

salutare memoria dell’umana fragilità e della necessità diaprirci ai fratelli. Una volta non era infrequente, specie nell’ambito della vita consacrata, la meditazione sulla morte, non tanto come eser-ciziodideprimenteriferimentoallanullitàdell’uomo,quantocomepresadicoscienzadiunafragilità,chedevespingereadallargare le braccia in un gesto di fraterna accoglienza e di evangelicacarità. E poi c’è un terzo motivo, che mi piace mettere in evidenza e che rende quella semplice commemorazione che noi frati tosca-ni facciamo ogni anno il 22 Novembre a Trespiano, un gesto di opportuna testimonianza. Non vuole essere solo un ricordo dei nostri confratelli morti tragicamente in Tanzania, quanto una professione di fede, ovvero il dire plasticamente che noi, che oggi ricordiamo, non siamo gente improvvisata, ma siamo il frutto di una storia d’amore, che ci ha preceduto, accompagnato, plasmato e che ha creato le condizioni, perché oggi fossimo qui, pieni di gratitudine ad elevare le nostre braccia verso l’Autore della vita. Commemorare chi ci ha preceduto ci rammenta come la no-straprimavocazionesiaquelladiintesserelastoriaconifiliros-sidell’amore,perchédiventicullaaccoglienteperinostrifigli. Così,lamortediventeràdavveroluogodisperanza,perchéchiamasacheungiorno,primaopoi,nellavita,incontreràinaspettatamente Colui che da sempre, ancor prima che cia-scuno di noi lo sognasse, ha avuto in animo di consegnarci lasuapaceelasuagioia,affinchétuttovengatrasfiguratoediventi resurrezione.

fr.Piero Vivoli

Page 2: Fra noi 11 novembre 2014 a4

2

Vita di Fraternità

s i t u a z i o n e s a n i t a r i a Nel mese di Ottobre Fr.Adriano Minucci, Guardiano della fraternità di Careggi, ha so-stenuto un importante intervento chirurgi-co ad un rene, ma è già di nuovo pronto a passare dalla condizione di paziente al suo ruolo di Cappellano. Fr.Ivo Bartolozzi, per una improvvida caduta, è stato operato per impianto di protesi femorale. Encomiabile per lo spirito con cui sostiene le notevoli dif-

ficoltà della sua condizione, ora potrà iniziare la riabilitazione.

INCONTRO DEI GUARDIANI E VICARI COL MINISTRO

ell’ultimo incontro del Ministro Provinciale, tenuto a San Cascia-no il 16 Ottobre la riflessione è caduta anche sulla nostra vita fra-

Fraternamente insieme

Il giorno della memoria

ONOMASTICI DI NOVEMBRE26 fr.Leonardo Amadori28 fr.Oneglio Bacci30 fr.Andrea Pighini, fr.Andrea Massi

01 Tutti i Santi fr.Santi Rossi, fr.Mirko Guerri04 fr.Carlo Serafini

ricorrenze g iubilari

01 fr.Benedetto Mencucci compie 85 anni 11 fr.Francesco M. Benincasa compie 80 anni 15 fr.Damiano Banchieri celebra il 50° di Sacerdozio

terna. Era inevitabile. Tema fin troppo usurato e però sempre di attualità, dovendola vivere quotidianamen-te. Il nostro serafico Padre, volendo attuare il Vangelo: “Voi siete tutti fratelli”, ha fondato non un Ordine, ma una Fraternità. Che ha alla base la carità vicendevole. Ha seguito l’insegnamento di Gesù che ha detto: “Que-sto è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri”. Questo amore reciproco Gesù l’ha voluto quale distin-tivo: “Da questo vi riconosceranno per miei discepoli”. E l’ha designato quale criterio di giudizio: “Qualunque cosa avrete fatto anche al più piccolo, l’avete fatta a me”. San Pietro scrive che abbiamo un solo debito, quello dell’amore vicendevole. San Paolo raccomanda di avere gli stessi sentimenti del Signore Gesù: di umiltà e di carità, fino al dono supremo di sé, alla morte di croce. E in altro contesto, comanda: “Rivestitevi degli stessi sentimenti di Cristo!”. Forte questa espressione: perché il vestito lo indossiamo tutti i giorni e per tutto il giorno. San Francesco, rileggendo la sua avventura umana e cristiana alla luce della fede e dell’amore del Signo-re, nel Testamento ricorda i doni ricevuti dal Signore; fra questi ricorda: “Il Signore mi dette dei frati… ” Li accolse come un dono del Signore, e, quindi, bellissi-mo. E li chiamò sempre: “Fratelli miei benedetti”. Ricordiamo la pagina famosa di quando gli chiese-ro l’icona del buon frate minore; Francesco prese ad enumerare la fede di Bernardo congiunta alla pover-tà, la semplicità e purità di Leone, la cortesia di frate Angelo, l’aspetto affabile di frate Masseo, la contem-plazione di frate Egidio, la virtuosa e continua orazio-ne di frate Ruffino, la pazienza di frate Ginepro. Evidentemente Francesco sapeva cogliere il lato positi-vo di ogni fratello. Metteva davvero in pratica il comando di San Paolo: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”. Così dev’essere per noi. Guardare i fratelli con gli oc-chi del Signore, che sono sempre uno sguardo d’amore.In ogni fratello c’è molto di buono. Basta vederci Gesù.

a cura di fr.Samuele Duranti

Può essere importante notare come delle 28 Ammonizioni del serafico Padre, ben 7 trattano della carità fraterna:

-Evitare il peccato d’invidia -Amare i nemici -Non lasciarsi guastare a causa del peccato altrui -Sostenere il fratello in difficoltà -La correzione fraterna -La vera carità verso il fratello infermo -La vera carità verso il fratello lontano (quando non èpresente è facile indulgere alla mormorazione).E’ bello ricordare come nel Piccolo Testamento

di Siena (maggio 1226), “come ricordo, benedizio-ne e testamento: - in tre parole detta le sue ultime volontà, tra queste c’è - si amino sempre fra loro”.

Leggiamo nelle Fonti: “fu suo costante desiderio e vigile premura mantenere tra i figli i vincoli dell’u-nità, in modo che vivessero concordi nel grembo di una sola madre quelli che erano stati attirati dallo stesso Spirito e generati dallo stesso Padre” (N.777). “Beato il servo che è pronto ad amare il suo fratello”.

E voleva che i frati avessero sempre un volto lieto.

A proposito... N

Il Cimiterino di Poggio al Vento

Il piccolo Camposanto dei frati Cappuccini a Poggio al Vento (si), che per 90 anni ha accolto i resti mortali dei frati fino all’ulti-ma inumazione della salma di P.Vittorio da Avena, nel 1992, ha finalmente trovatomani attente e cure amorevoli a difender-lo dalle conseguenze dell’incuria, così da ripristinarne la digni-tàdiunluogosacrodipace e sereno riposo. Negli anni 1990/91 si provvide ad un glo-bale riassetto e al re-stauro e abbellimento dell’annessa cappelli-na, ma con il recente e definitivo ritiro deiFrati dal Convento, ne poteva essere segna-to anche il definitivodestino. Il Gruppo Sollievo, da poco presente sul territo-rio senese, rilevando la gestione della RSA per Anziani, presente nell’ex-convento, ha voluto avviare una operazionedibonifi-ca, con questo segno di nobile sensibilitàverso la memoria storica, umana e cri-stiana di questo caro luogo. (vedi foto).

Saremo presenti numerosi alla solenne concelebrazione, presieduta dal Ministro Provinciale,presso il Cimitero fiorentino di Trespiano, dove riposano le spoglie di numerosi confratelli defunti.I fratelli sacerdoti si ricorderanno di portare camice e stola viola. Tutti con premura per la puntualità.

- CIMITER0 DI TRESPIANO - 22 NOVEMBRE - ORE 10:00 -

Requiescant in pace...

Page 3: Fra noi 11 novembre 2014 a4

P a s t o r a l e G i o v a n i l e v o c a z i o n a l e

3

E’ la proposta di un Itinerario francescano alla ricerca di Dio nella propria vita. Gli incontri prevedono momenti di riflessione, tempi di preghiera e di lavoro personale, programmati mensilmente negli ultimi fine-settimana, presso l’Eremo Le CeLLe di Cortona. Il prossimo si terrà il 29-30 Novembre.

Il tema proposto dal Consiglio Regionale per la giornata è: osare la gioia di essere famiglia Durante la mattinata saranno presentate le notizie relative alla programmazione delle attività delle Commissioni Regionali: formazione, appuntamenti, progetti, pellegrinaggi ed altro. Il pomeriggio sarà dedicato al dialogo, con possibilità da parte dell’Assemblea di interventi in modo che ognuno possa offrire il proprio contributo con suggerimenti e proposte. Sarà quindi una giornata di frater-nità e di informazione, continuando nel proposito di vivere e ritrovarsi con la gioia di stare insieme.

Not i z i e . . .

Domenica 16/11/2014, terza del mese, si terrà il Ca-pitolo della fraternità OFS locale. Passati i tre anni, i confratelli e le consorelle sono chiamati ad eleggere un nuovo Ministro ed un nuovo Consiglio che avranno il compito di animare, guidare, servire la Frater-nità per il prossimo triennio. Vorrei così chiedere a tutti una speciale preghiera perché, con l’aiuto dello Spirito Santo, tutta la fraternità OFS possa compiere con serietà e fiducia il suo compito. Alba, ministro

SIGNORE, COSA VUOI CHE IO FACCIA?

Dal Diario del Ministro Provinciale per Novembre3-7 Tivoli: Assemblea CISM8 Camucia: Inaugurazione di una statua di S.Fran- cesco posta al centro di una rotonda stradale.9 Prato - Cenacolo Francescano in via Diaz: Assemblea Regionale OFS.

15 Loreto: Giubileo sacerdotale di Fr.Giulio Cri- minesi, Ministro Provinciale delle Marche.22 Trespiano: Presiede la solenne Concel- brazione per tutti i frati defunti.28 Firenze: 30ª riunione del Consiglio Provinciale.

Sabato 25 e Domenica 26 Ottobre si è tenuto il primo incontro. Erano presenti diversi giovani provenienti da tutta la Toscana (vedi foto). La Fraternità locale è stata coinvolta nell’animazione insieme a due dei nostri studenti cappuc-cini di Borgo S.Lorenzo. Molto sentiti sono stati due momenti: l’Adorazione Eucaristica, guidata dal P.Guardiano fr.Ferruccio, e la Veglia dopo cena presso la Cella di San Francesco. Un grazie a tutti per il lavoro svolto! Dal 3 al 7 Novembre la Pastorale Giovanile sarà impegnata per il consueto incontro di formazione animatori

Per informazioni: 346.6242401 (fr.Marco)

PGV a Frascati, sul seminario r i t r o v a r c i p e r r i t r o v a r e : d i s c e r n i m e n t o e a c c o m p a g n a m e n t o s p i r i t u a l e .Dal 8 al 9 Novembre fr.Marco Bernardi animerà il ritiro in preparazione della Promessa della Gifra di Pontedera.

Oppure scrivi a: [email protected] anche il sito: www.suisuoipassi.org

Dal 29 al 31 Ottobre fr.Giovanni Roncari ha animato gli Esercizi Spirituali all’Eremo di Cortona, sul tema “La gioia di annuncia-re il Vangelo: una lettura appro-fondita dell’Evangelii gaudium di papa Francesco”. Fr.Giovanni ha guidato i partecipanti tra le righe dell’Esortazione apostoli-ca, facendone cogliere tutta la profondità del testo, gli spunti, le provocazioni, i passi più criticati, mostrandone piuttosto la fedeltà al Vangelo e alla tradizione. Un testo, quello di papa Francesco, tutta’altro che superficiale, com-plesso e concreto che ci mette in discussione e ci invita ad una maggiore fedeltà a Dio e alla Chiesa. Ringraziamo fr.Giovanni per la fraterna disponibilità, l’ac-curatezza e la profondità con cui ha svolto il prezioso compito di animatore spirituale della nostra fraternità. I frati de “Le Celle”.

‘il cenacolo’presso i Cappuccini di ArezzoI lavori di ristrutturazione e ade-guamento dell’ala del convento dove fino a qualche anno fa si svolgevano i nostri corsi annuali di formazione permanente, sono in fase conclusiva e permettono così di iniziare una nobile opera socia-le. Le attività che la Cooperativa ‘Il Cenacolo’, in collaborazione con l’Istituto di Agazzi e la Coopera-tiva l’Ortocolto, vi svolgeranno prossimamente, saranno im-prontate a creare opportunità di lavoro-occupazione-impegno per persone con disabilità intellettiva, in modo che possano cominciare a costruire un proprio progetto di vita, che consenta loro di aspirare ad una vita indipendente, auto-noma, all’interno della comunità, in un contesto di normalità e di familiarità. Lavorare per questi obbiettivi, per le persone che hanno meno voce perché incapa-ci, o poco capaci, di rappresentar-si da sole e di soddisfare i propri bisogni-desideri-diritti, all’interno del nostro convento con un atteg-giamento di semplicità, di norma-lità senza eroismi, di umiltà, senza il bisogno di sbandierare nulla, appare in stretta continuità con il carisma francescano e la storia cappuccina e in piena sintonia con la visione, lo stile, il linguag-gio e gli auspici di papa Francesco.

esercizi spirituali a “Le Celle”

9 NOVEMBRE: LA FRATERNITÀ OFS LOCALE ACCOGLIE L’ASSEMBEA REGIONALE

P R A T O - C E N A C O L O F R A N C E S C A N O

F I R E N Z E - O F S D I M O N T U G H I

“Volevo dirvi una parola e la pa-rola è gioia. Sempre dove sono i consacrati, sempre c’è gioia!”.

Papa Francesco

L’ anno dell a Vita ConsaCrata inizia con la Veglia di Preghiera in S.Maria Maggiore alle ore 19:00 del 29 Novembre prossimo e la solenne S.Messa in S.Pietro il 30,1a Domenica di Avvento, alle 10:00.

Page 4: Fra noi 11 novembre 2014 a4

Per contattare la Redazione Fra Noi Telefono: 055 -46 . 24774 E-mail: [email protected] AttendiAmo notizie dAlle frAternità

4

Centoventi anni dalla mortee ottanta dalla canonizzazione

ella rapida descrizione delle opere di un certo valore artistico, conservate nel convento di Montughi, non potevamo trascurare un busto di cappuccino, collocato oggi nell’angolo nord del chiostro di Portineria. Si tratta di una scultura in bronzo fuso, a mezzo busto. L’operavuolerappresentareS.CorradodaParzham(1818-1894), beatificatonel1930ecanonizzatoil1934.

Arte e memoria nei conventi dei cappuccini toscani

B u s t o B r o n z e o d i s a n C o r r a d o d a P a r z h a m

Bronzo cm.65x70x39-G.Cipriani,1932

Oggi, al posto di quel devoto monumento, è cresciuta una annosa “magnolia”. Non sappiamo che cosa direbbe, il giovane scultore del 1932dellaparrocchiadelRomito,GiulioCipriani! S. Corrado, da buon cappuccino, non si è lamentato e nonsilamenta:ilsilenzioel’umiltàfuronolesuevirtù.Si è ritirato, mite e docile, nell’angolo assegnatogli, ignorato dalla nuova generazione di confratelli, che, quando va bene, si chiede: Ma … chi è?

- Beati queLLi Che rispettano i miei piedi zoppi Le mie mani paraLizzate.

- Beati queLLi Che Comprendono Lo sforzo Che Le mie oreCChie devono Compiere per intendere Le Loro paroLe.

- Beati queLLi Che si aCCorgono deLLa mia vista indeBoLita e deL mio pensiero Che si forma aL raLLentatore.

- Beati queLLi Che, Con un amaBiLe sorri-so, mi fanno dono deL Loro tempo per Conversare Con me.

- Beati queLLi Che non mi diCono: “mi avete già raCContato questa storia”.- Beati queLLi Che mi Consentono di evoCare e gioire neL riCordo dei tempi passati.- Beati queLLi Che mi riChiamano aL

pensiero Che un giorno sono stato anCh’io giovane, Che sono stato amato e stimato e mi ConsoLano, assiCurandomi di non essere aBBandonato.

- Beati queLLi Che, Con Bontà, danno soL-Lievo ai giorni Che mi separano daL mio arrivo neLLa “Casa deL padre” Che sta nei CieLi. amen.

di Fr. Giacomo Carlini

Nella foto: l’attuale collocazione del busto di S.Corrado. Sul chiostro si affacciano le finestre dell’Infermeria Provinciale.

In occasione dei due eventi, P.Felice da Porretta (1871-1945)ebbe,ufficialmente,ilcompitodiscriverelabiografiaprimadel Beato e poi del Santo. All’intercessione del nuovo Beato, nel 1932, P.Felice, altempo Ministro Provinciale, affidò la costruzione dellanuova grande ala del convento di Montughi, prospiciente su Firenze. Ecco perché nella lapide, posta nella portineria del convento, è scritto: “Favente B. Corrado a Parzham”. Ma non solo, volle esprimere la sua gratitudine, innalzando al santo confratello un piccolo monumento: al centro del nuovo chiostro fu collocato il busto in bronzo di S. Corrado e nacque così il “Chiostro di S.Corrado”. L’opera rimase in quella nobile collocazione fino al 1967,quando il luogo fu sottoposto a lavori di ristrutturazione in favore dell’Infermeria Provinciale. Il busto di S.Corrado, dal centrodel chiostro fu dirottato all’angolo, nella nicchia dove ancora, congrandeumiltà,docileesilenzioso,resistedaoltre50anni. Purtrpoppo,ancheignorato!

C o d i C e deLLe Beatitudini deLL’anziano

N