fra noi 12 dicembre 2014 a4

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ME MO L’angolo del Messaggio Messaggio del III Consigliere Provinciale C SIAMO NELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATA A NDIAMO INCONTRO AL S IGNORE CHE VIENE 9 Dicembre : Cortona ‘Le Celle’ I NCONTRO PER GLI UNDER TEN 3-6 Gennaio: Cortona ‘Le Celle’ ESPERIENZA DI DESERTO PER GIOVANI Per informazioni: fr.Marco 346.6242401- e-mail: [email protected] E’ un cammino da percorrere tutta la vita e non si raggiunge senza passare da travagli e dolori, senza la croce. La seconda let- tera trova le sue ragioni nella memoria della grazia abbondante vissuta dai consacrati e invita a discernere a scrutare. La vita di fede è un cammino che conosce passaggi luminosi e tunnel oscuri, orizzonti aperti e sentieri tortuosi. Così anche la vita consacrata nel corso degli anni ha conosciuto periodi di slanci e delusioni. L’icona biblica dell’Esodo ci aiuta bene a comprendere il fermarsi e ripartire della vita consacrata. Molto eloquente è il sim- bolo della nube che guidava misteriosamente il cammino del popolo ora sostando a lungo, provocando disagi e rimpianti, ora alzandosi e muovendosi sotto la guida di Dio. Questo stile esigeva una continua vigilanza. Anche se a volte camminiamo nell’oscurità la fede ri- sveglia la certezza che non è venuta meno la presenza del Signore. I consacrati sono un popolo reso libero dalla professione dei consigli del Vangelo che permette di andare oltre il presente. L’orizzonte di questo cammino intrapreso col nostro a Dio non è una terra conosciuta ma una realtà nuova. Il Papa invita a camminare per le strade anche se non cono- sciamo il futuro come Abramo che partì fidandosi, perché questo è sempre meglio che stare fermi chiusi nelle proprie sicurezze. Il Regno di Dio ci insegna la Scrittura, si manifesta a noi nel segno del piccolo. L’attuale debolezza della vita consacrata deriva dall’aver perso la gioia delle piccole cose della vita. La prima nostra chiama- ta è la chiamata alla gioia come accoglienza del piccolo e ricerca del bene, vivendo insieme come fratelli. Invochiamo insieme lo Spirito Santo perchè attraverso la vigilanza e la preghiera ci aiuti a rendere le nostre fraternità luoghi in cui prende corpo e si manifesta in ma- niera privilegiata il Vangelo della gioia. Fr.Mario Testa 2015 ANNO DELLA VITA CONSACRATA on la solennità di Cristo Re dell’Universo la Chiesa si appresta ad entrare nell’Anno della Vita Consacrata. Il Vangelo proposto ci ha offerto una visione potente e drammatica che noi siamo soliti chiamare “Giudizio universale”, una scena bellissima che insegna tante cose sulla verità ulti- ma della vita dell’uomo. Che cosa resta della vita quando il Signore verrà nella gloria alla fine dei tempi, quando non ci sarà più niente? Resta l’amore del prossimo: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare...” Sono queste paro- le che devono far pensare tutti i cristiani ma in modo speciale coloro che hanno ricevuto il dono prezioso della vita consacrata che si pone nel mondo di oggi come segno dei beni futuri, anti- cipazione di ciò che un giorno sarà la vita in quel Regno preparato per i giusti. La Chiesa ha introdotto un itinerario comune per prepararsi a questo evento offrendo come riflessione due lettere dal titolo molto significa- tivo: “Rallegratevi” e “Scrutate”. La prima, traendo spunto dalle parole della Sacra Scrittura, invita tutti i consacrati a vivere la gioia come frutto della presenza e della vicinan- za di Dio per quanto ha fatto e creato. “Dove sono i consacrati sempre c’è gioia” ripete il Papa. La gioia è un frutto dello Spirito (Gal 5,22) che si consolida anche attraverso la tribolazio- ne e le prove. La fonte della gioia si deve trovare nella preghiera, nella carità, nel ringraziamento incessante. Questa nasce dall’esperienza che Dio si rivela compagno di viaggio. Si trova nell’ascolto perseverante della Paro- la di Dio. Si trova nel fare memoria della chia- mata che Dio ha rivolto a ciascuno di noi: ”Tu sei importante per me, ti voglio bene, conto su di te”. La gioia nasce dal sentirsi amati da Dio, sentire che per Lui noi non siamo numeri ma persone.

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Pagine informative dei Frati Minori Cappuccini Toscani. News

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Page 1: Fra noi 12 dicembre 2014 a4

ME MO

L ’ a n g o l o d e l M e s s a g g i oMessaggio del III Consigliere Provinciale

C

S I A M O N E L L’A N N O D E L L A V I TA C O N S AC R ATAA n d i A m o i n c o n t r o A l S i g n o r e c h e v i e n e9 Dicembre : Cortona ‘Le Celle’ Incontro per glI Under ten

3-6 Gennaio: Cortona ‘Le Celle’ EspEriEnza di dEsErto pEr giovaniPer informazioni: fr.Marco 346.6242401- e-mail: [email protected]

E’ un cammino da percorrere tutta la vita e non si raggiunge senza passare da travagli e dolori, senza la croce. La seconda let-tera trova le sue ragioni nella memoria della grazia abbondante vissuta dai consacrati e invita a discernere a scrutare. La vita di fede è un cammino che conosce passaggi luminosi e tunnel oscuri, orizzonti aperti e sentieri tortuosi. Così anche la vita consacrata nel corso degli anni ha conosciuto periodi di slanci e delusioni. L’icona biblica dell’Esodo ci aiuta bene a comprendere il fermarsi e ripartire della vita consacrata. Molto eloquente è il sim-bolo della nube che guidava misteriosamente il cammino del popolo ora sostando a lungo, provocando disagi e rimpianti, ora alzandosi e muovendosi sotto la guida di Dio. Questo stile esigeva una continua vigilanza. Anche se a volte camminiamo nell’oscurità la fede ri-sveglia la certezza che non è venuta meno la presenza del Signore. I consacrati sono un popolo reso libero dalla professione dei consigli del Vangelo che permette di andare oltre il presente. L’orizzonte di questo cammino intrapreso col nostro Sì a Dio non è una terra conosciuta ma una realtà nuova. Il Papa invita a camminare per le strade anche se non cono-sciamo il futuro come Abramo che partì fidandosi, perché questo è sempre meglio che stare fermi chiusi nelle proprie sicurezze. Il Regno di Dio ci insegna la Scrittura, si manifesta a noi nel segno del piccolo. L’attuale debolezza della vita consacrata deriva dall’aver perso la gioia delle piccole cose della vita. La prima nostra chiama-ta è la chiamata alla gioia come accoglienza del piccolo e ricerca del bene, vivendo insieme come fratelli. Invochiamo insieme lo Spirito Santo perchè attraverso la vigilanza e la preghiera ci aiuti a rendere le nostre fraternità luoghi in cui prende corpo e si manifesta in ma-niera privilegiata il Vangelo della gioia. Fr.Mario Testa

2015 ANNO DELLAV ITA CONSACRATA

on la solennità di Cristo Re dell’Universo la Chiesa si appresta ad entrare nell’Anno della Vita Consacrata. Il Vangelo proposto ci ha offerto una visione potente e drammatica che noi siamo soliti chiamare “Giudizio universale”, una scena bellissima che insegna tante cose sulla verità ulti-ma della vita dell’uomo. Che cosa resta della vita quando il Signore verrà nella gloria alla fine dei tempi, quando non ci sarà più niente? Resta l’amore del prossimo: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare...” Sono queste paro-le che devono far pensare tutti i cristiani ma in modo speciale coloro che hanno ricevuto il dono prezioso della vita consacrata che si pone nel mondo di oggi come segno dei beni futuri, anti-cipazione di ciò che un giorno sarà la vita in quel Regno preparato per i giusti. La Chiesa ha introdotto un itinerario comune per prepararsi a questo evento offrendo come riflessione due lettere dal titolo molto significa-tivo: “Rallegratevi” e “Scrutate”. La prima, traendo spunto dalle parole della Sacra Scrittura, invita tutti i consacrati a vivere la gioia come frutto della presenza e della vicinan-za di Dio per quanto ha fatto e creato. “Dove sono i consacrati sempre c’è gioia” ripete il Papa. La gioia è un frutto dello Spirito (Gal 5,22) che si consolida anche attraverso la tribolazio-ne e le prove. La fonte della gioia si deve trovare nella preghiera, nella carità, nel ringraziamento incessante. Questa nasce dall’esperienza che Dio si rivela compagno di viaggio. Si trova nell’ascolto perseverante della Paro-la di Dio. Si trova nel fare memoria della chia-mata che Dio ha rivolto a ciascuno di noi: ”Tu sei importante per me, ti voglio bene, conto su di te”. La gioia nasce dal sentirsi amati da Dio, sentire che per Lui noi non siamo numeri ma persone.

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iovedì 26 Novembre una inattesa telefonata ha comunicato al Ministro Provinciale l’elezione del nuovo Priore della Certosa della Spirito Santo in Farneta presso Lucca. Inattesa perché non è usuale che le voci certosine oltrepassino le spesse mura monastiche, ma ancor più inattesa perché ad essere stato eletto è proprio il ‘nostro’ P. Piero Grandonico (da qualche anno ‘dom Piero’). Tutti noi ce lo ricordiamo per il suo ingegno e origina-lità, per la fedeltà agli impegni comunitari e per quel rigore spirituale, nel quale certamente ha trovato terreno fertile la sua vocazione certosina. La notizia non può che rallegrarci e se possibile anche inorgoglirci, men-tre affida a ciascuno di noi l’impegno di pregare per lui, perché lo Spirito sia oggi e per il futuro, suo fraterno compagno di viaggio.

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Vita di Fraternità

s i t u a z i o n e s a n i t a r i a A metà novembre Fr.Amedeo Senesi, è stato soccorso dal 118 sulla strada in uscita da San-sepolcro in seguito ad un violento tampona-mento. Dopo un primo soccorso all’ospedale di Arezzo è stato trasportato alle Scotte di Sie-na per la rimozione di un ematoma cerebrale in un delicato intervento chirurgico. Attualmente è ricoverato di nuovo ad Arez-zo e prosegue in un soddisfacente ricupero, considerata anche la presenza di altre lesioni

a un ginocchio che gli chiederanno una discreta e paziente degenza.

QUEL FILO D’ORO CHE LEGA LA VITA E LA MORTE

Fraternamente insieme

ONOMASTICI DI DICEMBRE

27 Fr.Giovanni Feliciani29 fr.David Caruso30 fr.Eugenio Elmo

25 Fr.Natale Caccamo26 Fr.Stefano Capri, Fr.Stefano Baldini O.

ricorrenze g iubilari

08 fr.Antonio Picchi 50° di Professione 27 fr.Daniele Cerofolini 95° Genetliaco

n intenso momento di fraternità vissuto in comu-nione di fede tra noi e con tutti i fratelli, che hanno concluso la vita terrena per sconfinare nell’eternità. Le parole particolarmente calde e commosse del Ministro Provinciale durante l’omelia, nella conce-lebrazione al Cimitero di Trespiano, vogliono sottoli-neare il forte significato dell’ormai consueto appun-tamento del 22 Novembre. I cari nomi dei confratelli Fr.Corrado, Fr.Luciano e Fr.Silverio, pronunciati nell’anniversario della loro tragica scomparsa, insieme al giovane Andrea, hanno rinnovato nei confratelli, parenti e amici presenti, sentimenti di mesto e accorato turba-mento. È il giorno della memoria, quel filo d’oro che lega la nostra vita presente a coloro che si sono addor-mentati nella speranza della risurrezione e che si af-fidano alla clemenza di Dio; la liturgia ci conferma, così, che i morti sono vivi e che la morte non ha più potere su di loro. Memoria e monito... Il Vangelo ci avverte con schiettezza: “Siate simili a quelli che aspettano il loro Padrone” ... sempre in allerta, desti, preparati e pronti ad aprirgli la porta quando ‘arriva e bussa’. Ci chiediamo: perché il Padrone bussa? Non do-vrebbe avere le chiavi della porta della sua casa? Eppure no, questo Signore bussa: “Io sto alla porta e busso” è scritto nell’Apocalisse. Gesù, il Signore della nostra casa, della nostra vita, bussa perché desidera che gli apriamo nella libertà di chi ama e non vuole forzare la porta di nessuno. Dio non vuole servi. Lui stesso si farà ‘servo’ ...si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli”. Il Padrone che si trasforma in servo: è il miracolo dell’amore di Dio, ma anche dell’amore umano, che è della stessa natura di quello divino. E’ bello pensare che i nostri defunti adesso sono serviti dal Signore alla tavola del Paradiso.

E noi, qui sulla terra, partecipando all’Eucaristia, in qualche modo siamo loro commensali. Domandiamoci: come attendiamo il Signore che busserà anche alla no-stra porta? Domandiamocelo, perché il come si attende dipende molto dal chi si attende... E Lui non deluderà l’attesa. n

U I l g i o r n o d e l l a m e m o r i a

Nella foto: Fr.Fabio e Fr.Piero in visita ai bianchi fratelli certosini: a sinistra Dom Piero Grandonico, nuovo Priore, al centro il Priore uscente e a destra Dom Giovanni M. (P.Giovanni M. Lunghetti).

N E L L A C E R T O S A B A T T E I L C U O R E C A P P U C C I N O

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IL CONVEGNO MISSIONARIO NAZIONALE

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Dal Diario del Ministro Provinciale per Dicembre1-6Fatima:Incontro dei Ministri e Custodi d’Europa9 Le Celle di Cortona: 3º incontro dei Frati under ten.10-12Massa:Visita Pastorale

15-19BorgoS.Lorenzo:Visita Pastorale20-21-22 Viterbo-Leonessa-Camerino: con i Ministri Provinciali dell’Italia Centrale

istesa a croce sul grande tappeto rosso, forse si sentiva sola con il suo Signore, a cui stava per donarsi per sempre! Ma intorno a lei c’era la mamma, la sorella gemella, le sorelle della sua fraternità, i parenti, i suoi paesani, una marea di popolo, religiosi e clero secolare concelebranti con il loro Vescovo, una Cattedrale in festa! Emozione e stupore per una intera diocesi che ha voluto essere presente alla professione perpetua di una giovane monaca cappuc-cina. Aveva fatto il noviziato nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Firenze. Ma dalle nostre parti tanta sensibilità verso una vocazio-ne religiosa, tanto più contemplativa è semplicemente impensabile!Grazie al Vescovo mons. Luciano Monari per la sua omelia ricca di messaggio e di appello vocazionale, grazie a Sr.Maria Cristiana per il suo ‘Sì per sempre’ davanti a centinaia di giovani presenti, grazie a Chiara e Francesco che continuano a generare dei figli per il Regno.

S R . M A R I A C R I S T I A N A M O N A C A C A P P U C C I N A

l Convegno Nazionale Missio-nario che si è svolto a Sacrofano, vicino Roma, nei giorni 20-23 no-vembre ha portato un vento di speranza nuovo! Nuovo, perché questo tipo di convegno naziona-le avviene ogni 10 anni. Il tema: “…Alzati e va a Ninive, la gran-de città, dove il Vangelo si fa incontro!” (880 partecipanti: 520 laici e il resto sacerdoti e religiosi). Il pensiero (un vento di speran-za) emerso dal Convegno è stato convalidato da Papa Francesco. Dal suo discorso: “Ogni gene-razione è chiamata a essere mis-sionaria. (…) Nella Esortazione apostolica Evangelii gaudium ho parlato di ‘Chiesa in uscita’. Una Chiesa missionaria non può che essere ‘in uscita’, che non ha paura di incontrare, di scoprire le novità, di parlare della gioia del Vangelo. A tutti, senza distinzioni. (…) Le di-verse realtà che voi rappresentate nella Chiesa italiana indicano che lo spirito della missio ad gentes deve diventare lo spirito della missione della Chiesa nel mondo: uscire, ascoltare il grido dei poveri e dei lontani, incontrare tutti e annun-ciare la gioia del Vangelo”. Uscire è non rimanere indifferenti alla mi-seria, alla guerra, alla violenza delle nostre città, all’abbandono degli anziani, all’anonimato di tanta gente bisognosa e alla distanza dai piccoli. Uscire e non tollerare che nelle nostre città cristiane ci siano tanti bambini che non sanno farsi il segno della croce Uscire è essere operatori di pace, quella pace che il Signore ci dona ogni giorno e di cui il mondo ha tanto bisogno. I missio-nari non rinunciano MAI al sogno della pace”. (www.cmsacrofano.it)

M a cura di Fr.Stefano Baldini O. ercoledì 26 Novembre il comune di Forte dei Marmi, in occasione del 70° anniversario della Libera-zione, ha voluto ricordare la figura di P. Ignazio da Carrara, cappuccino (1886-1944), artefice della costru-zione della chiesa parrocchiale di Vittoria Apuana. A lui è intitolata la principale strada della cittadina. La commemorazione si è svolta in chiesa con la partecipazione dell’Arci-vescovo di Pisa, Mons. Paolo Benot-to, impegnato nella visita pastorale nel territorio della Versilia, del sin-daco di Forte dei Marmi, lel Ministro Provinciale e di altre autorità civili e militari. Il Parroco, Fr.Domenico Remaggi, ha evidenziato la dedizio-ne di P.Ignazio alla sua gente, che lo portò alla decisione di restare al suo posto vicino ai suoi parrocchia-ni, nonostante l’ordine di sfollamen-to impartito dal comando tedesco. Una scelta che gli costò la vita: P.Ignazio fu trucidato dalla SS te-desche nell’orto del convento il 15 Settembre 1944. La sua salma ripo-sa nella navata centrale della chiesa parrocchiale davanti all’altare mag-giore. La cerimonia commemorativa ha avuto il suo momento più signifi-cativo nello scoprimento di una lapi-de, posta sulla facciata della chiesa, dove si evidenzia il sacrificio di que-sto nostro confratello. Significativa la presenza di un’intera classe della locale scuola media, 28 ragazzi, che hanno seguito in silenzio e con gran-de attenzione lo svolgersi dell’intera cerimonia. Sono stati due di loro a scoprire la lapide, quasi a simbolizza-re il passaggio di consegne alle nuo-ve generazioni per l’impegno nella costruzione di un futuro di pace.

a cura di Fr.Luca M. De Felice

Not i z i e . . .

V i t t o r i a a p u a n a Memoria di P.Ignazio da Carrara

IP R A T O - C E N A C O L O F R A N C E S C A N O

l 9 Novembre scorso, si è svolta l’Assemblea Regionale dell’Or-dine Francescano Secolare della Toscana nel Cenacolo Francesca-no dei Frati Cappuccini di Prato. Sono accorsi molti fratelli da più parte della Toscana, è stato un bel momento di fraternità. Il titolo della giornata era “Osarelagioiadiesserefamiglia” e la nostra famiglia non è formata solo dalle fraternità OFS, ma anche Gifra e Araldini. Secondo i progetti del Consiglio Regionale Toscano sono ancora molti gli obiettivi da raggiungere per essere davvero famiglia e per incamminarci in questa direzione. Durante la giornata è stato presentato il programma degli incontri regionali riguardanti tutti i settori (formazione, missione, famiglia, formazione per animatori Gifra, Araldini). Le modalità scelte per intraprendere il cammino che ci condurrà nel prossimo anno fraterno sono state impostate in ma-niera tale da condividere il più possibile i momenti con la GiFra e gli Araldini. Per noi dell’OFS, la sfida che ci aspetta è quella di prendersi cura dei bambini e dei giovani che per qualsiasi motivo sono a noi vicini, è un dovere al quale non dobbiamo sottrarci perché anche i più piccoli hanno diritto a nutrirsi dell’amore di Dio alla maniera del nostro caro San Francesco, per crescere testimoni della speranza!

a cura di Ilaria Bucelli

p o n t e a p o p p i Fuoco e spavento in convento Il 18 Novembre presso il nostro convento di Ponte a Poppi, poco dopo le 16:00, alcuni frati, hanno udito degli scoppi. Immediatamente sono usciti dalle loro stanze, riversandosi nel corridoio del primo piano, dove hanno visto del fumo uscire dalla stanza di un confratello. Hanno bussato alla sua porta chiamando ad alta voce ma fortunatamente, da poco uscito per celebrare la Messa fuori convento, non era presente. La sua stanza era ormai in preda alle fiamme, che in pochi minuti non hanno

lasciato che un mucchietto di cenere. Rapido e prezioso l’intervento dei Vigili del fuoco che hanno arginato i prevedibili danni. Un grazie fraterno e commosso alle tante persone che, successiva-mente si sono riversate al convento per prestare soccorso e servizi ai confratelli con mille premure.

Svegliate il mondo! Svegliate il mondo! ci dice Papa Francesco all’aper-tura dell’Anno della Vita Consacrata “Mettete Cristo al centro della vostra esistenza” – perché “la vita consacrata consiste essenzialmente nell’adesione personale a Lui”. Trasformatevi in“memoria vivente del modo di esistere di Gesù, come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli” - ”Uscite dal vostro nido verso le periferie dell’uomo e della donna di oggi! Per questo, lasciatevi incontrare da Cristo. L’incontro con Lui vi spingerà all’incontro con gli altri e vi porterà verso i più bisognosi, i più poveri”

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Per contattare la Redazione Fra Noi Telefono: 055 -46 . 24774 E-mail: [email protected] AttendiAmo notizie dAlle frAternità

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Novembre 2014, la nostra Provincia Toscana ha donato, in maniera permanente, al Museo Francescano dei Cappuccini (Roma), perché entri a far parte delle collezioni museali, una serie antica di rami incisi (circa 90) raffiguranti santi e beati, perché venga unita alla collezione di rami, possedute dal Museo stesso e messa a disposizione degli studiosi. La divulgazione di temi iconografici attraverso l’incisione su rame iniziò verso la fine del ‘500 e offriva la possibilità di ottenere raffigurazioni a basso costo. Anche i Cappuccini si servirono di questo potente mezzo per veicolare immagini sacre, i cosiddetti santini.

Arte e memoria nei conventi dei cappuccini toscani

P.Bernardino Catastini - Rame mm.340x285 - Wolfang F. - c. 1695

a cura della Dott.ssa Grassi Antonella

La lastra di rame veniva incisa con un bulino, poi inchiostrata, messa a contatto con la carta e pressata. La pesante cassa, che conteneva i detti ‘rami’, era stata oggetto di varie vicissitudini: già alcuni anni fa: l’attuale padre Archivista aveva proposto di fare questa donazione, ma i superiori non accolsero, per il momento, l’iniziativa. I ‘rami’ entrarono a far parte del piccolo museo provinciale, custoditi gelosamente dal religioso addetto, finché riemerse, negli ultimi tempi, la proposta della loro donazione al Museo Francescano di Roma. I superiori, questa volta, approvarono il progetto. Ritrovati, dopo non poche ricerche, i ‘rami’ furono posti a disposzione del Museo Francescano di Roma. Così, l’ 11 Novembre 2014, il prezioso materiale è stato consegnato nelle mani del Direttore medesimo, P.Yohannes Teklemariam Bache, venuto appositamente da Roma.

*** A Firenze sono rimasti due ‘rami’ storicamente più importanti per la Provincia Toscana: quello raffigurante S.Lorenzo da Brindisi e quello di P.Bernardino Catastini da Arezzo (1636-1718). Il secondo raffigura il Ministro Generale. L’incisione venne prodotta a Augsburg, in Germania, in occasione della visita del Catastini, avvenuta nell’ anno 1695. Di evidente valore artistico e

storico, raffigura il Ministro Generale in piedi, con in mano un Crocifisso, finemente elaborato, mentre l’altra è posata sopra un teschio appoggiato su uno dei due libri raffigurati. Da rilevare la finezza e la morbidezza dei panneggi dell’abito e del mantello, la barba e la chierica accuratamente tratteggiate, come il cingolo e la corona del Rosario. Contenuta nel rettangolo di rame, la figura si staglia entro un ovale, in cui compare la scritta “A R.P. Bernardinus ab Aretio Minister Generalis Fratrum Minorum Capuccinorum electus Romae die XVIII Iunii anno MDCXCI aetatis suae LV visitans Provincias Germaniae 1695”. L’incisore è Wolfgang F. e il luogo di fabbricazione è Augusta Vindelicorum, l’odierna Augbursg, città della Germania.

i n c i s i o n e s u r a m e P.B e r n a r d i n o c ata s t i n i d a a r e z z o

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Auguri cari per un Santo Natale

Corso di Formazione permanente 2015Il Corso si svolgerà presso il Convento dei Frati Minori di Fieso-le. Intanto tutti siamo vivamente invitati a prendere nota delle date, e degli argomenti per essere solleciti nella prenotazione:• 1°turno: Lunedì 12 – Giovedì 15 Gennaio• 2°turno: Lunedì 19 – Giovedì 22 Gennaio lunedì pomeriggio (I e II settimana):ProPorre la missione ai giovani martedì mattina e pomeriggio (I e II settimana):indicazioni del recente magistero Per la vita religiosa mercoledì mattina e pomeriggio:la nostra identità caPPUccina oggi (Lettera del Ministro Gen.) I giovedì mattina (I e II settimana):Il SInodo StraordInarIo Sulla famIglIa la PreParazione la Relatio Synodi consegnata alle diocesi giovedì pomeriggio (I e II settimana)incontro con il Ministro Provinciale e il suo Consiglio